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Rinviato il consiglio sul Bilancio: gli alleati congelano Annese

Mercoledì, 31 marzo

“Altro che imbavagliato, il sindaco è letteralmente prigioniero dei partiti del Polo”. E’ netto il giudizio del capogruppo dei Ds, Pietro Mita, all’indomani del rinvio della seduta del consiglio comunale di oggi con all’ordine del giorno il bilancio di previsione. “La motivazione – prosegue Mita – addotta, vale a dire che l’argomento ha subìto uno slittamento fino al 30 maggio è pretestuosa. Non era stato il sindaco a voler questo argomento subito per tastare la volontà della sua maggioranza a voler dare soluzione alla lunghissima crisi? Non era stato il sindaco Annese ad aver dichiarato, quasi minacciando i partiti che lo sostengono più a parole che nei fatti a non voler rimanere sulla graticola con la scusa delle elezioni provinciali ormai prossime?”.

La giornata di lunedì è stata un susseguirsi di missive tra sindaco e presidente del consiglio comunale, Ciro Argese, non intenzionato a rinviare la seduta regolarmente convocata senza la richiesta formale del ritiro da parte del sindaco. Un andirivieni di lettere (il gabinetto del sindaco e l’ufficio di Argese sono a pochi metri, ndr) che hanno letteralmente impegnato l’intera mattinata. Alla fine la decisone di non tenere la seduta perché c’era la richiesta formale del sindaco che, a sua volta, faceva presente che c’era una precisa volontà delle forze politiche della Casa delle Libertà a non voler tenere la seduta. Insomma, il rinvio dei termini appare poco credibile.

Pare che le forze del Polo avrebbero voluto non tenere nemmeno la seduta di oggi (come è noto erano state previste tre consigli, quello di ieri sul bilancio, poi annullato, quello di oggi con 18 punti all’ordine del giorno e quello monotematico del 13 aprile  sul nuovo statuto), alla fine la decisione di tenere almeno la seduta programmata per il 31 marzo.

La settimana è stata piuttosto movimentata nella Casa delle Libertà con un susseguirsi di riunioni, l’ultima in ordine di tempo quella di venerdì sera sulla casa comunale. Il tentativo è sempre quello di trovare un accordo che faccia superare la crisi che si trascina dal giorno dopo la nascita del primo governo cittadino guidato da Annese (attualmente siamo fermi all’Annese-ter con una giunta formata da soli  quattro assessori sui sei previsti dallo statuto in vigore, ndr). Riunione alla quale era presente anche An, attualmente come è noto su posizioni diverse , che avrebbe esplicitamente detto che in assenza di novità (il reintegro dei due assessori) la loro posizione non sarebbe cambiata di una virgola. Insomma una situazione che non trova sbocchi ed è per questo che Annese aveva anche “imposto” la discussione del bilancio prima delle elezioni provinciali, comunque prima della scadenza della presentazione delle candidature facendo quasi trapelare che in presenza di una situazione compromessa lui avrebbe potuto decidere di scendere in campo in prima persona. Poi, la decisone di rinviare la seduta. IL sindaco sarebbe stato assicurato che sul prosieguo della sua legislatura non c’erano problemi? Probabilmente sarà stato così. Intanto sempre il responsabile dei Ds anticipa che chiederà a breve un incontro con il Prefetto “per prospettare la situazione di una giunta anomala e, soprattutto senza un vice sindaco, figura espressamente prevista dal regolamento”.

 L.Dip

 

 

 

 

 

 

 

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Asl e Fondazione San Raffaele, alleanza contro le disabilità

Martedì, 30 marzo

Quattro anni che hanno portato l’ex Neurolesi e Motulesi a diventare uno dei centri di alta specializzazione e ricerca più rappresentativi nel campo della riabilitazione dei tetra e paraplegici. Un risultato che è anche il risultato dell’ottima sinergia tra pubblico (Ausl Br 1) e privato (Fondazione San Raffaele). E proprio per festeggiare questi quattro anni di intenso lavoro che è stata organizzata per venerdì prossimo “La Giornata delle persone Diversamente Abili”. Una ricorrenza organizzata dalla Fondazione San Raffaele in collaborazione con l’Asl brindisina e l’Associazione “Angeli senza Ali”.

Alla manifestazione interverrà il cardinale Giovanni Battista Re, Prefetto della Congregazione per i vescovi. Presenti anche il Governatore della Puglia, Raffaele Fitto, il presidente dalla Fondazione San Raffaele, Gianpaolo Angelucci e molte altre autorità istituzionali. In questi quattro anni di intenso lavoro, la struttura cegliese con i suoi 99 posti letto, l’intensa attività di day hospital si è caratterizzata per la cura e la riabilitazione di pazienti con traumi cranici, miololesioni e spinolesioni al punto da essere un importante punto di riferimento non solo in campo nazionale, abbattendo di molto i cosiddetti viaggi della speranza soprattutto verso l’estero.

Tutti risultati conseguiti in piena sinergia tra Asl e Fondazione, grazie alla quale questo centro ha aperto anche un polo di ricerca di altissimo livello scientifico in collaborazione con l’Universiità ed altri paesi europei. Non vanno dimenticati, a questo proposito il progetto finanziato dalla comunità europea (oltre all’Italia, con la struttura cegliese, ne fanno parte altri cinque Paesi: Finlandia, Spagna, Belgio, Inghilterra e Germina) "Stand up and walfk", ovvero “alzati e cammina”; il protocollo firmato due anni fa con il centro nazionale per paraplegici di Toledo, in Spagna, struttura con 250 posti letto che ha avviato il progetto per la sessualità e paternità del paraplegico.

La manifestazione di venerdì prossimo si concluderà con il concerto della presidente dell’Associazione “Angeli Senza Ali”,  Loredana Casagranda, trentina, da 26 anni in carrozzella, una voce splendida ed una forte volontà di sensibilizzare l’opinione pubblica su quello che giustamente chiedono. “Abbiamo intrapreso una lotta – spiega Loredana – che ci deve condurre alla creazione di un centro nazionale per traumatizzati spinali, capace entro poche ore di essere raggiunto dall’accidentato che così si vede limitare i propri danni”. Potrebbe essere il centro di Alta Specializzazione di Ceglie? “Senza dubbio alcuno – prosegue Loredana – questo centro che avete a Ceglie è ben indicato, uno dei migliori esistenti in  Europa, dotato, tra l’altro di un eliporto e, soprattutto vicino all’aeroporto di Brindisi”.

Luca Dipresa

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Basket: la "zingara" Edilmed sbaraglia il Trani

Lunedì, 29 marzo

EDILMED CEGLIE  - TRANI  72 - 56

EDILMED CEGLIE: Gusic 24, Lamonica 9,  Palumbo 7,  Sarcinella n.e., Licchello 7, Ventruto 12, Bove n.e., Leone n.e., Costabile 2,  Epicoco 11. All. Romano

TRANI:   Procacci 5, De Luca 6, nero 3, Lerro 13, Agostani 5, Di Lauro 12, Amoroso n.e., Allegretti 1, Romito 11. All. Alessandrini

Arbitri: Basile e Sergio di Taranto

Note - Parziali: 18-15;  37-29;  55-48; 72-556. Falli: Ceglie 17, Trani 22; Tiri da tre: E. Ceglie 7/12, Trani 10/15; Tiri liberi: E.Ceglie 16/24, Trani 4/13. Esce per 5 falli Di Lauro.

Saggia la decisione della dirigenza cegliese di far giocare la squadra nel palasport “Todisco”di Cisternino. Una degna cornice sia ai giocatori che ai tifosi, specie a quelli costretti a rimanere fuori dalla palastra cegliese. Ed il tifo non ha mancato di inveire (con striscioni e cori) contro gli amministratori cegliesi colpevoli di non avere ultimano il palazzetto. Ma veniamo alla gara.

Decisamente contratto l’Edilmed, forse perché accusa i carichi di lavoro in vista dei play off, che comunque non compromette mai il risultato contro un coriaceo Trani alla ricerca di punti per il pali out. Il primo quarto fa registrare delle belle giocate da entrambe la parti, come quelle intorno al quinto minuto con un botta e risposta da tre punti, prima con Di Lauro al quale risponde Licchello e Gusic. All’otavo Laconica è costretto al fallo su Romito ma si fa perdonare con una bomba da tre. Si chiude la frazione sul punteggio di 18 a 15. La seconda frazione mette in evidenza un volitivo Epicoco ed un Licchello gran lottatore in difesa. Il Trani cerca di stare a ridosso dei cegliesi con il bravo Lerro in cabina di regia.

Ma l’Edilmed, pur non giocando un gran basket è sempre padrona del campo e quando Gusic ha la palla la difesa lo ferma spesso in fallo, come intorno al 6 quando costringe Nero due volte al fallo – alla fine su di lui i falli saranno bel 9 dei 22 fatti registrare dagli ospiti. La seconda frazione si chiude con più 8 per il Ceglie (37-29). Al rientro dall’intervallo, il Trani cerca di forzare un po’ il ritmo e per i primi quattro minuti ci riesce portandosi a meno tre dall’Edilmed. Ed è qui che Gusic comprende che deve dare la sua impronta alla gara. Dal settimo al decimo è aurore di 10 dei 18 punti totalizzati e, soprattutto di giocate che mettono affanno alla difesa ospite. La terza frazione si chiude sul punteggio di 55 a 48. la gara non è finita e l’ultimo quarto c’è ancora una reazione del Trani che comunque non impensierisce più di tanto il Ceglie che al quinto dell’ultimo quarto perde Palombo – distorsione alla caviglia - dopo un bel rimbalzo che lancia Gusic che schiaccia a canestro. Al fischio finale la squadra va a ringraziare il caloroso tifo e si proietta alle ultime due gare prima dei play off, a partire dalla trasferta di domenica a Francavilla.

Luca Dipresa

 

 

 

 

 

 

 

 

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Ospedale di Francavilla: il medico chiede carteggio al Comune

Sabato, 27 marzo

Ora si lamentano anche i pazienti. Lo "stato di salute" dell'ospedale di Francavilla si arricchisce di un nuovo capitolo che vedrebbe in prima fila proprio quanti sono stati costretti a far ricorso a quel nosocomio. E' quanto rileva Antonio Suma, il medico di Ceglie che ha esposto alla magistratura le perplessità circa la agibilità, la salubrità  e la staticità del complesso "Camberlingo", divenuto ospedale di Ceglie dopo il Piano di riordino. Il professionista ha raccolto le preoccupazioni dei suoi assistiti e ha subito inviato una lettera al segretario generale del Comune di Francavilla per ottenere il carteggio relativo alla struttura dell'ospedale.

Riportiamo il contenuto della lettera del dottor Antonio Suma.

"Il sottoscritto Dr. Antonio Suma , Medico Generalista di base, con studio in Ceglie Messapica alla via Martina Franca 39, in qualità di medico operante su territorio del distretto N° 3 dell’AUSL di Brindisi, a seguito di innumerevoli sollecitazioni rappresentategli dagli attuali utenti dell’Ospedale di Francavilla F.na, con le quali hanno evidenziato serie preoccupazioni circa le condizioni di staticità e circa le condizioni igienico-ambientali del complesso ospedaliero di cui sopra, alla luce anche di quanto riportato dagli organi di stampa in merito a quanto lamentato, con la presente chiede alla S.V., ai sensi e per gli effetti dell’art. 22 della Legge n.241/90, di poter esaminare tutto il carteggio inerente il complesso ospedaliero di Francavilla F.na.

Ciò al fine di poter dare risposte compiute agli interrogativi e perplesssità che i ricoverati ed utenti dell’ospedale stesso si pongono e mi pongono.

Resto in attesa di vostra sollecita comunicazione per conoscere, o concordare, la data per prendere visione degli atti di cui sopra".

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Il sindaco Annese accelera sul Bilancio in vista delle Provinciali

Sabato, 27 marzo

Mario Annese, sindaco della città, non vuole in nessun modo farsi “imbalsamare”, assecondando i partiti della maggioranza che vogliono tacitamente rinviare la soluzione della lunghissima crisi amministrativa a dopo le elezioni provinciali del prossimo 13 giugno.

Due settimane fa, riportando lo stato d’animo del primo cittadino anticipavamo la mossa che egli avrebbe fatto, vale a dire la convocazione del consiglio comunale con all’ordine del giorno il bilancio di previsione. Chiaro a tutti che non vuole in nessun modo essere “ostaggio” dei partiti limitandone così soluzioni che lo potrebbero anche vedere impegnato diversamente (partecipare in prima persona alle elezioni provinciali?). Dando seguito alle sue intenzioni, Annese ha fatto convocare la seduta consiliare per martedì 30 marzo, nel pomeriggio. Ma c’è di più.  Di sedute consiliari ne seguiranno altre due, quella del giorno dopo, con 18 punti all’ordine del giorno e quella monotematica del 13 aprile con l’approvazione del tanto invocato statuto e regolamento comunale. Un vero e  proprio banco di prova dal quale potrebbe dipendere il futuro della legislatura. Quanto meno rinviando il tutto al prossimo autunno o a subito dopo l’appuntamento elettorale di giugno che potrebbe ridisegnare nuove leadership all’interno della Casa delle Libertà.

Il bilancio giunge in consiglio con i revisori che hanno decretato l’assenza del patto di stabilità che, per legge, prevede una riduzione del dieci per cento per quel che concerne i servizi a domanda individuale. Tra le novità l’abbassamento del dieci per cento dell’indennità degli amministratori. Si vocifera che sul bilancio ci saranno una sfilza di emendamenti, molti dei quali provenienti dai banchi della maggioranza. E questa la dice tutta sull’armonia che regna nella maggioranza.

Il giorno dopo la seconda seduta programmata. Tra i punti due varianti planovolumetriche, una delle quali riguarda la riduzione dei 12 lotti nella zona artigianale per aumentarne la dimensione. Poi c’è una modifica del secondo Peep, il regolamento per l’assegnazione dei lotti al cimitero (argomento portato altre volte in consiglio per essere poi ritirato). Figura anche l’approvazione dello statuto di unione con la vicina Villa Castelli (questo comune lo ha già fatto) per avere più possibilità di accedere ai finanziamenti europei.  Quindi una sfilza di regolamenti: quello dell’ufficio legale, per l’installazione di un distributore di carburante, per la valorizzazione dell’espressione degli artisti di strada, per il noleggio di autobus, taxi. Molti di questi argomenti dovrebbero passare dalla rispettive commissioni. Il 13 aprile l’approvazione dello statuto. Questione vecchia ed attraverso la quale sarebbe dovuta passare la risoluzione della crisi, innalzando il numero degli assessori, portando li dagli attuali sei a sette, circostanza che sarebbe servita per far quadrare il cerchio nella Casa delle Libertà. Le danze sono aperte.

Luca Dipresa

 

 

 

 

 

 

 

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Ospedale: nel Polo è l'ora dei ripensamenti e dei pentiti

Venerdì, 26 marzo

In Italia c'è una certa tendenza a parlare in double-face: il presidente che risponde  da operaio, il direttore di Asl che si esprime da libero cittadino, il capogruppo di partito negli umili panni del professionista, il professore da professore secondo opportunità e convenienze. E' la furbizia del dire e non dire, di apparire strateghi e abili architetti di trame da presentare già disegnate, previste e governate, è il capitolo non letto delle avventure del dottor Jeckyll e di Mr. Hyde perchè presentarsi strani e imprevedibili emana sempre un alone di superiorità. Anzi, c'è chi ha fondato le proprie fortune sui cinque minuti di pazzia, del resto la mitologia romana ha creato dal nulla il Giano bifronte non contemplato neppure dagli ellenici.

La vicenda dell'ospedale di Francavilla, e di riflesso la salute dei cegliesi e di gran parte dei brindisini, sta ormai rasentando un dibattito da casa del Grande Fratello: "dov'era quel medico fino all'altro giorno?", "Qui è sempre stato tutto a posto", "Sapevo ma non mi interessavo" e via sintetizzando in dichiarazioni che non solo non hanno portato contributi alla comprensione del problema ma hanno rivelato difese di parte dettate esclusivamente da interessi di orticello, tanto di partito che di campanile.

Il medico di Ceglie ha coraggiosamente esposto lamentele che, vere o meno, tutti conoscevano, se la magistratura accerterà la inveridicità delle dichiarazioni tanto di guadagnato, diversamente dovrà agire, sia pure per procurato allarme o calunnia. Nessuno è sotto processo, nè il direttore della Asl Causo, nè il direttore sanitario nè tanto meno il sindaco o altri rappresentanti istituzionali di Francavilla che, invece, farebbero bene a dare ampia collaborazione poichè il Piano di riordino ospedaliero ha eliminato la barriera municipale al Camberlingo che ora è anche dei cegliesi e di tutte le altre cittadine che si affacciano nel comprensorio. Sono assolutamente infantili le battute e certe reazioni espresse per lesa maestà alla città degli Imperiali. Ormai la puzza storica dell'area ospedaliera (tanto per usare frasi convenzionali), le gerarchie e le situazioni comportamentali nei reparti,  la sicurezza statica dello stabile sono questioni extramunicipali proprio perchè quell'ospedale è cresciuto, e non capire questa realtà è un'occasione sprecata dalla potenzialità di sviluppo di Francavilla. Un suicida che si avvelena in casa non fa alcuna notizia, se si getta dalla cupola del Vaticano finisce sui i giornali di tutto il mondo.

Oggi le colpe di un ospedale che trent'anni fa si è voluto costruire su un terreno acquitrinoso e a due passi dal depuratore fognario (molti adducono pure motivi non proprio lindi circa la scelta) non possono ricadere sull'attuale direttore dell'Asl o sul sindaco di Francavilla, ma entrambi hanno il dovere di evitare l'eventuale flagranza della controversia, una questione accentuata dal Piano di riordino ospedaliero e destinata ad aggravarsi perchè è anche sul filone dell'edilizia ospedaliera che naufraga il progetto sanitario voluto dal governatore Fitto.

I guasti del Piano di riordino sta provocando ripensamenti se non veri e propri pentimenti anche nei politici che lo hanno appoggiato. Ci fa piacere leggere nell'ultimo intervento del dottore Antonio Suma parole di elogio per l'ormai morto ospedale di  Ceglie:  non la pensava così quando nel corso di una seduta monotematica del Consiglio comunale di Ceglie del 5 agosto del 2002 - dieci giorni dopo la presentazione del Piano Fitto - intervenendo come consigliere comunale definiva i cegliesi "popolo bastardo"  colpevole di aver provocato il ridimensionamento dell'ospedale, struttura dove "il 20% di personale medico e paramedico è imboscato". Anche quelle dichiarazioni finirono nel nulla, forse perchè accolte nell'accezione di una bonaria provocazione che non intendeva offendere nessuno o forse perchè non era salutare un confronto regionale sulle percentuali degli imboscati. Eppure in quei giorni molti cegliesi si rallegrarono per la scure che s'abbatteva sull'ospedale, convinti che gran parte dei suoi lavoratori erano solo abusivi, incapaci, raccomandati, privilegiati e lestofanti.

L''Idea non è stata mai convinta della efficacia del Piano ospedaliero di Fitto, e non per ragioni rosse, gialle o nere, ma perchè si ritiene che gli interventi allora progettati non perseguivano interessi generali, in più non tranquillizzava la fretta imposta dal giovane governatore. E in effetti nell'estate del 2002 la Regione Puglia voleva arrivare prima al traguardo dei Piani ospedalieri e questa rincorsa ha impedito di valutare con saggezza e ragionevolezza due aspetti importanti: l'edilizia sanitaria, ovvero i luoghi dove si sarebbero trasferiti  i reparti chiusi, e la medicina del territorio, che in Puglia ha azzerato anche le poche interessanti iniziative che s'erano affacciate negli anni Ottanta. Certo il prof. Umberto Veronesi e altri luminari della medicina hanno apprezzato le linee della riforma pugliese, valutazioni di cui tenere conto per l'autorevolezza dei pronuncianti. Ma sono pareri accademici sulla teoria di un Piano che non ha tenuto conto della realtà territoriale: come dicono gli analisti, un programma che non tiene conto del disavanzo storico di un territorio si progetta ma non si attua.

 

 L'intervento di Antonio Suma nel Consiglio comunale del 5 agosto 2002.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Suma a Causo: "I problemi sono sorti con il Piano ospedaliero"

Venerdì, 26 marzo

Antonio Suma, medico generico di Ceglie e capogruppo consiliere di Forza Italia, risponde alle dichiarazioni del direttore della Ausl di Brindisi, Bruno Causo, in relazione ai problemi di salubrità e staticità denunciati per l'ospedale "Camberlingo" di Francavilla Fontana. Questioni confermate dai lettori dell'Idea che in un sondaggio aperto il 13 marzo e concluso ieri hanno confermato a larga misura le preoccupazioni circa la sicurezza di quell'ospedale.

 

Per continuare a dare ampio resoconto della vicenda pubblichiamo la nota che il dr. Suma ha inviato all'Idea.

 

"Preliminarmente alla mia, ringrazio la Redazione de “L’idea” per la puntualità e l’asetticità d’informazione che ha voluto riservare all’argomento.

Non vorrei comunque che questa vicenda diventasse storia infinita.

Approfitto dell’occasione non per rispondere sic et simpliciter all’intervista e di conseguenza alle asserzioni del Direttore Generale della Ausl Dr. Bruno Causo sul Quotidiano di Brindisi, ma per puntualizzare e rafforzare con grande onestà intellettuale la mia iniziativa.

Innanzitutto ciò che asserisce il Dr. Causo, a mio modesto avviso, altro non è che una probabile ammissione di colpevolezza, nel momento in cui dichiara che il problema esiste, è innegabilmente arcaico, ed ha “ previsto tantissimi interventi di ristrutturazione e ammodernamento, sia di tipo edilizio che tecnologico”, ovviamente dichiara anche che “ l’impegno l’ho potuto assumere formalmente solo quando sono stato incaricato di dirigere la sanità pubblica in provincia di Brindisi”.

Il Dr. Causo ha impropriamente pensato che il mio esposto fosse diretto contro, posso rassicurarlo che così non è, il mio esposto si inserisce in un momento delicato per la sanità pubblica, e l’unico movente che mi pare poter attribuirgli è indirizzato solo verso la tutela della sofferenza dal momento in cui malattia significa soffrire.

Probabilmente il Dr. Causo non ha notato che il sottoscritto ha firmato l’esposto come medico e non come politico, anche in considerazione del fatto che in più riprese in Consiglio Comunale avevo sollecitato le forze politiche di maggioranza ed opposizione in tale direzione, senza alcun risultato.

Alla domanda del Dr Causo “dov’era il Dr. Suma fino all’altra settimana?” giacchè a suo parere, probabilmente, il mio esposto lo considerava tardivo, gli rispondo che il problema fino a pochi mesi or sono non lo conoscevo perfettamente perché i miei pazienti si ricoveravano in una struttura degna: l’Ospedale di Ceglie, ho appreso e mi sono documentato dei grossi problemi e difficoltà sull’Ospedale di Francavilla, solo a seguito del trasferimento dei reparti, per le lamentele che tutti i miei pazienti ricoverati, nessuno escluso, mi hanno rappresentato.

 Di quella struttura prima  conoscevo solo la “puzza” e le “zanzare”, perché ci passavo davanti.

Non posso dichiararmi accondiscendente nei confronti del Dr. Causo anche per il fatto che normalmente un manager sanitario prima di trasferire reparti, e quindi  chiudere ospedali già perfettamente funzionanti ed a norma, dovrebbe, nella propria lungimiranza gestionale, dapprima dare inizio e termine alle ristrutturazioni, richiedere l’agibilità alle autorità competenti, e poi trasferire i reparti e quindi gli ammalati, e non rischiare una malaugurata catastrofe in caso, come già specificato nel mio esposto, di una lieve scossa tellurica; per non parlare del problema igienico in relazione all’insistenza nella zona del depuratore di fogna nera  .

Penso infine che le Istituzioni a cui  ho fatto riferimento debbano fare  piena luce sui quesiti da me stesso individuati e che debbano dire  chiaramente, senza mezzi termini e con qualsiasi mezzo di informazione,  se la struttura ospedaliera di Francavilla Fontana sia una struttura abilitata a curare la sofferenza e che ne abbia i requisiti effettivi, mi riferisco ai requisiti di staticità strutturale, abitabilità, agibilità igienico-sanitaria e  sia dotata di tutto ciò che prevedono le norme di sicurezza sia per i ricoverati che per gli Operatori Sanitari.

Non vorrei che la cosa si esaurisse solo con botta e risposta a mezzo stampa, tanto è che a tal proposito mi sto attivando per richiedere tutta la documentazione esistente, sia tecnica che sanitaria, alle Autorità competenti.

Ma devo anche  dire che  un paio di quelle autorità il Dr. Della Corte, Sindaco di Francavilla Fontana, ed il Dr. Marinotti, Consigliere Regionale e membro della Commissione Sanità della Regione Puglia,  medici entrambi, e quindi presumibilmente primi tutori della difesa della sofferenza, hanno di già etichettato il mio esposto : il primo come "falso", il secondo come "bufala".

Siccome coloro sono due politici è augurabile che i loro stessi ammalati si ricordino di quelle dichiarazioni, specie nel momento in cui essi saranno sollecitati a rivotarli.

Dr. Antonio Suma

 

  Guarda l'esito del SONDAGGIO sull'ospedale di Francavilla F.

 

 

 

 

 

 

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La Volley Ceglie ipoteca la promozione in serie C

Venerdì, 26 marzo

A quattro giornate dalla conclusione del campionato la Volley Ceglie ipoteca seriamente la promozione in serie C, vincendo in casa nettamente contro la Ellegi Torre, altra formazione protagonista di questo campionato. Inizio molto guardingo da parte di entrambe le formazioni che  si sono incontrate oggi nella sfida al vertice del campionato. Primo set in parità. Si combatte punto su punto.

Leggero vantaggio della Ellegi Torre che si porta fino al 20-18. Volley Ceglie resiste e si oppone al muro in crescendo sempre piu' determinata, sempre piu' efficace in ricezione e soprattutto a muro impedendo all'attacco del Torre di passare. Volley Ceglie passa in vantaggio sul 22-21, il Torre vacilla. Incalza la Volley Ceglie, sale in cattedra. Il Torre cede, sconfitto. Volley Ceglie vince con il parziale di 25-23. Si riprende al secondo set.

Il Torre sente la superiorita' della formazione cegliese, gioca, insiste, ma il Volley Ceglie e' sempre in priorita' e si aggiudica anche il secondo set con 25-22. Si riparte al terzo set. Volley Ceglie ormai ha in pugno la partita. Insiste. Gioca bene al centro, si oppone a muro, si porta fino al vantaggio di 15-4. Debole rimonta del Torre, che riduce il vantaggio, ma ormai la supremazia della Volley Ceglie e' evidente e si conclude con un secco 25-17. La Volley Ceglie vince contro "l'avversaria" di questo campionato. Partita vinta soprattutto al muro e con molta tecnica. Festa di pubblico e trionfo della Volley ceglie questa sera alla Palestra Pascoli di Ceglie.

Dal sito della Volley Ceglie.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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"In marcia a Brindisi per un nuovo modello di sviluppo"

Giovedì, 25 marzo

Sabato prossimo si terrà a Brindisi una manifestazione indetta per richiamare nuovi modelli di sviluppo compatibili con l'ambiente. I Verdi aderiscono all'iniziativa, spiegando i contenuti in una nota di Gennaro Di Ceglie, di Fasano, rappresentante della federazione provinciale.

 

Pubblichiamo l'intervento.

"La storia e il destino di Brindisi sono indissolubilmente legati alla storia e al destino del suo porto. Fondata dai Messapi, resa grande dai Romani, scelta dai Britannici come approdo della “Valigia delle Indie”, Brindisi ha da sempre intrattenuto rapporti commerciali, turistici e culturali coi paesi dell’Oriente. Ma cercando con gli occhi l’eredità e i fasti del passato, non riconosceremmo la stessa “polis” che fu di Cicerone e di Virgilio.

Il tempo non è stato clemente con questa città, né con le sue genti. E l’antico porto, già gravemente deturpato dall’ingombrante presenza delle navi carbonifere, sta per subire l’ultimo letale attacco. Gli odierni scellerati progetti di impiegare la costa di Brindisi come base di rifornimento e manutenzione di sommergibili a propulsione nucleare, di insediare un rigassificatore e di potenziare le centrali elettriche a carbone, ci condanneranno irreversibilmente al degrado ambientale, igienico e paesaggistico paragonabile solo a quello delle povere città del terzo mondo.

Eppure c’è chi lo chiama “sviluppo”, promette occupazione e nuova ricchezza. Tuttavia, osservando la cronaca giudiziaria di questi giorni, è lecito dubitare dell’imparzialità e indipendenza dell’amministrazione locale, rispetto agli interessi economici degli appaltatori. Piuttosto, prestiamo ascolto a chi questo inganno l’ha già subìto sulla propria pelle, fidiamoci degli operai del petrolchimico, che hanno già versato un terribile tributo di vite umane, falcidiate dai tumori professionali, causati dalle diossine. Traiamo insegnamento dai segni di decadenza del tessuto economico e sociale di Brindisi e provincia, snaturato dalla colonizzazione industrialista, irrispettosa della sua vocazione naturale e storica all’agricoltura, al turismo, al commercio e all’artigianato.

Con queste motivazioni forti, da venti anni, la città e la provincia di Brindisi avversano un modello di sviluppo che si è dimostrato fallimentare, ma evidentemente la voce degli abitanti non conta per il Governo di Roma, che decide di superare ogni resistenza, con decreti legge sblocca centrali e sblocca cantieri. Una posizione arrogante, che è stata già sconfitta a Scanzano, impedendo il deposito delle scorie nucleari.

E proprio la vittoria di Scanzano deve darci il coraggio per continuare la nostra lotta su Brindisi. Quindi, noi Verdi dichiariamo la nostra adesione alla manifestazione di sabato 27 marzo a Brindisi e chiediamo il sostegno e la partecipazione, l’ennesimo atto d’amore per la propria terra, ai cittadini di tutta la provincia, sinceramente convinti che: “Una Brindisi diversa è possibile!”.

(Gennaro Di Ceglie, federazione provinciale Verdi)
 

  Nella rubrica LETTERE l'adesione di chi è lontano dalla Puglia

 

 

 

 

 

 

 

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Negata l'autorizzazione per l'operatività dell'antenna Alcatel

Mercoledì, 24  marzo

Ed ora l’antenna dell’Alcatel installata nel boschetto del convento dei padri passionisti va definitivamente rimossa perché l’ufficio tecnico del comune, con noto a firma dell’ing. Gianni Chiatti, ha espresso il diniego al rilascio dell’autorizzazione paesaggistica. Questa autorizzazione era stata chiesta all’indomani della sentenza del Tar di Lecce datata 5 febbraio che accoglieva la tesi del Comune in base alla quale quell’antenna non poteva erigersi senza l’apposita autorizzazione trattandosi di luogo con vincolo paesaggistico.

L’Alcatel, come si ricorderà ricorse al Tar contro l’ordinanza del sindaco che disponeva l’abbattimento dell’antenna. Il Tar emise un provvedimento che, da un lato sospendeva l’ordinanza sindacale e, dall’altro, imponeva all’Alcatel l’ottenimento dell’autorizzazione paesaggistica. Autorizzazione che il Comune ha negato per cui si dovrebbe ora disinstallare l’antenna per telefonia mobile Wind Gsm-Dcs 1800. La vicenda è assai nota e furono anche le proteste di moltissimi cittadini allarmati ad indurre  il sindaco Annese ad emanare, in data 1 gennaio scorso, l’ordinanza di demolizione del manufatto per non avere le autorizzazioni come per legge. Contro tale ordinanza l’Alcatel presentò ricorso al Tar leccese.

«Il Tar – sostenne l’avv. Fanizza, responsabile dell’ufficio legale del Comune all’indomani della sentenza – sostanzialmente accolse  la tesi del Comune in base alla quale la tipicizzazione della zona (quella del boschetto dei PP. Passionisti, ndr) rientrava in una tipologia di zona vincolata e per poter installare antenne o apportare interventi di modificazione al territorio era necessario munirsi di autorizzazione paesaggistica, cosa  che l’Alcatel non aveva».

Autorizzazione che richiese subito dopo tale pronunciamento e che ha però ottenuto il totale diniego da parte del Comune. Si chiuderebbe così una questione che ha tenuto in forte apprensione i cittadini del luogo preoccupati per le complicanze che tale presenze avrebbe potuto avere dal punto di vista della salvaguardia della salute. Ma forse il capitolo non si chiude qui. Al comune è stata protocollata  una “denuncia di inizio attività per la realizzazione di infrastrutture di comunicazione elettronica per impianti radioelettrici con potenza "20 W” per conto della H3G s.p,a. Si tratta dell’installazione di un impianto per telefonia mobile sistema Umts. L’ubicazione quella del civico n. 102 di Viale Aldo Moro. In linea d’aria ad un centinaio di metri da quella dell’Alcatel. Su questa richiesta c’è stata la relazione istruttoria dell’ufficio tecnico comunale che eccependo su tre questioni in conclusione “esprime diniego all’intervento richiesto perché in contrasto con l’art. 4 del Regolamento in materia in quanto  essendo  “l’immobile sul quale si prevede di installare l’antenna  a distanza inferiore a ml 85 da un edificio scolastico e ml 95 da un altro (il liceo classico ed il commerciale, ndr), l’intervento “è in contrasto con l’art. 4 del regolamento comunale che prevede una distanza di tali impianti da ospedali, case di cura e di riposo, scuole ed asili nido superiori a ml 100”.

Luca Dipresa

 

 

 

 

 

 

 

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Basket: Gusic promette un finale incandescente all'Edilmed

Martedì, 23  marzo

“Abbiamo una squadra che ora gioca un basket eccellente”. Ned Gusic, da quel gran giocatore qual è e, soprattutto,  da ottimo conoscitore della pallacanestro, non lesina apprezzamenti per i suoi compagni di squadra. Da quando approdò a Ceglie – e qui il gran merito della società -  “grazie” al fatto che - per  i tifosi cegliesi, ovviamente -  in attesa della cittadinanza italiana deve subire il “purgatorio” della serie C 2, la squadra è cresciuta tanto e l’apoteosi tecnica, se vogliamo è stato lo scontro diretto di due settimane fa contro il Massafra.

“E’ proprio con quella mentalità che dobbiamo terminare il campionato ed approdare ai play off”, il pensiero di Ned. Quella fu una gara perfetta, senza una sola sbavatura e con il croato che realizzò ben 44 degli 89 punti complessivi. “Il mio record in fatto di realizzazioni – afferma Gusic – sono i 59 punti realizzati contro il Francavilla lo scorso campionato quand’ero a Potenza”.

Ma è un record che intende migliorare, e siccome sulla sua strada il Francavilla, che evidentemente gli porta bene, ci sarà alla penultima di campionato (mancano ormai tre soli turni, ndr), allora ci si può pensare. “In questo momento – a parlare è sempre Ned.- quello che più conta sono altre cose, come arrivare a quel traguardo che è per noi la serie C 1”.  Ed ora che anche il Barletta sente il fiato dell’Edilmed sul collo – domenica è stata fermata dal BK Foggia riducendo a due sole lunghezze il vantaggio sul Ceglie, interrompendo la sua serie positiva e per alcuni versi anche fortunata  – nelle ultime tre gare ha sempre vinto negli ultimi secondi e con pochissimi punti di distacco – l’aggancio non è cosa troppo remota. “Il Barletta nelle ultime tre gare che restano – il suo pensiero – non può commettere passi falsi e c’è da dire che all’ultima incontrerà il Monopoli, anch’essa costretta a vincere le restanti gare per sperare nei play off”.

E, calendario alla mano, il cammino dell’Edilmed con due   gare interne su tre (quella di domenica con il Trani e l’ultima con il Santeramo, con il frammezzo della trasferta di Francavilla, ndr) appare meno difficile. Ma torniamo a questi giorni. Ned tiene a sottolineare l’ottimo rapporto e, soprattutto il grande apporto dato alla squadra l’arrivo di Coco Romano “un tecnico molto preparato, che si fida del suo lavoro, che sa leggere le partite e che sa creare lo spogliatoio”. Un complimento migliore Romano non poteva riceverlo. Ed è la pura realtà. Il tifo, poi “è formidabile, mai visto una cosa simile”. Insomma, Ned Gusic è davvero diventato cegliese a tutti gli effetti. Ama la città, la gente e, soprattutto la buona cucina: “Sono molto ghiotto delle orecchiette con la ricotta forte, quella che voi chiamate ricotta ‘squant”. Insomma più cegliese di così. A proposito di futuro, gli chiediamo, Ned hai gia delle proposte? “ Di richieste ne arrivano da tempo”. Da chi gli facciamo noi? Su questo argomento non vuole rispondere anche se fa capire che si tratta di grossi club. Anche perché c’è di mezzo l’ottenimento della cittadinanza italiana, cosa che Ned attende con ansia perché “amo questo Paese ed è qui che voglio vivere”. Ed è forse per questo che si fa sfuggire uno stato d’animo che farebbe intravedere che più che i soldi, a questo punto potrebbe fare una scelta di vita che non sia fatta di alberghi a cinque stelle con la valigia sempre pronta. “Vorrei realizzare qualcosa di concreto”. Che significa non lo dice ma dai suoi occhi trasparirebbe, forse, il desiderio di potersi anche fermare qui da noi. E la voglia di voler vincere il campionato lo dimostra.

Luca Dipresa

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Bruno Causo risponde sul Camberlingo: "Stiamo intervenendo"

Domenica, 21  marzo

Con una lettera pubblicata oggi dal "Nuovo Quotidiano di Puglia", edizione di Brindisi, il direttore della Asl di Brindisi, Bruno Causo, risponde alla denuncia presentata alla magistratura da un medico di Ceglie Messapica, il dottor Antonio Suma, medico generico e capogruppo consiliare di Forza Italia.

Pubblichiamo di seguito il testo integrale dell'articolo.

 

Bruno Causo a Quotidiano. "Problemi seri, accuse tardive"

"Anche il direttore generale dell'Asl, Bruno Causo, ha deciso di prendere posizione a seguito di segnalazioni relative a problemi di staticità e di igienicità dell’ospedale "Camberlingo" di Francavilla. «In questi giorni un infermiere e un medico generico, mi pare che entrambi svolgano attività politica, hanno «sollevato più volte, mediante interventi pubblicati sulla stampa locale gravi dubbi in merito alla staticità degli edifici e sul pericolo che possono rappresentare le zanzare per il personale della Ausl e per gli ammalati ricoverati nell'ospedale a Francavilla Fontana. E' il caso di ribadire che per l'ospedale abbiamo previsto tantissimi interventi di ristrutturazione e ammodernamento, sia di tipo edilizio che tecnologico».

«Ovviamente l'impegno  l'ho potuto assumere formalmente solo quando sono stato incaricato di dirigere la sanità pubblica in provincia di Brindisi», ha aggiunto Causo. «Il problema, innegabilmente, è arcaico. Con ciò voglio dire esplicitamente che il depuratore colpevole di favorire  il posizionamento stanziale  di zanzare non l'ho voluto io. Sta lì da decenni. Così  come le microlesioni strutturali d'assestamento, come le definisco i tecnici, non sono d’adesso, ma di molti anni addietro.

Appare strano che in tutto questo lungo tempo nessuno abbia voluto interessarsene. Invece ora, proprio adesso che ho già predisposto numerosi interventi di ammodernamento, qualcuno ha ritenuto di ricordarsene. Ma non importa, tanto  come Ausl procederemo  per la nostra strada e quindi ciò che era stato deciso di fare lo faremo. Da semplice cittadino voglio porre  però una domanda: ma l'infermiere ed il medico generico dove hanno svolto attività lavorativa in tutti questi anni, dove hanno vissuto, dove hanno dedicato l'at- tivismo politico? In poche parole: dov'erano sino all'altra settimana?».

 

* * * *

Riflessioni. Quei due o tre spontanei autogol del manager sanitario

Il direttore della Asl di Brindisi risponde a mezzo stampa alla denuncia del medico ma, volontariamente o no, commette una "responsabile delazione" utile ai magistrati di Brindisi che dovrebbero indagare sulle dichiarazioni rese dal dottor Antonio Suma. Nel tentativo di distrarre eventuali e, al momento, teoriche responsabilità, Bruno Causo si lascia andare ad ammissioni che amplificano i timori sullo stato di salute dell'ospedale Camberlingo di Francavilla Fontana, situazione conosciuta da tutti e oggi per la prima volta ufficializzata dal responsabile della salute pubblica o convenzionata del Brindisino: infatti il manager sanitario ammette che "il depuratore è colpevole di favorire il posizionamento stanziale di zanzare" e che le "microlesioni d'assestamento" presenti sull'edificio "non sono d'adesso, ma di molti anni addietro".

E allora cosa si aspetta ad intervenire? Il direttore dell'Asl afferma che in quell'ospedale si stanno effettuando lavori di ammodernamento, e in effetti da un paio di settimane squadre edili stanno ripavimentando alcuni reparti dove ormai si respirava polvere e chissà che altro, operai e intonachisti stanno inoltre  procedendo ad una rinfrescata delle pareti e ad un restyling di alcune sale ambulatoriali che a detta di molti erano a norma solo perchè nessun controllore aveva chiesto il biglietto. Sarà sufficiente questo maquillage a consegnare efficienza e salubrità ad una struttura ospedaliera che secondo il Piano ospedaliero deve raccogliere le esigenze finora garantite da Ceglie? E' chiaro che se  responsabilità ci sono non vanno ascritte solo all'attuale manager ma a quanti lo hanno preceduto e a quanti hanno coperto i silenzi, come il direttore generale lascia intendere. Ma ora che anche Causo conviene con la difficile convivenza tra depuratore e ospedale, ora che la Asl di Brindisi finanzia lavori (anche) per via delle crepe apparse sui muri, ebbene, dopo tutte queste deficienze si intende intervenire concretamente o si preferisce circoscrivere il dibattito ad un platonico processo alla storia?

Siamo d'accordo con il direttore quando lamenta che "appare strano che in tutto questo lungo tempo nessuno abbia voluto interessarsene", tuttavia non ci entusiasma il Causo-pensiero quando parla da "libero cittadino". Preferiamo altre letture. Nè può interessare alla gente cosa abbiano fatto fino all'altra settimana il medico e l'infermiere, dubbio cui il manager nominato dal governatore Fitto sembra appassionato. Ci interessa sapere, invece, cosa farà il responsabile provinciale della sanità, soprattutto ora che ammette precise responsabilità della "azienda" che dirige. 

 

 

 

 

 

 

 

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Bilancio: il Comune "progetta" opere però non le finanzia

Venerdì, 19  marzo

Le forze di maggioranza firmano una tregua per approvare il bilancio di previsione. Un bilancio reso pubblico l'altra sera e che suscita già le prime perplessità per gli impegni di spesa previsti. Come si farà a riparare le strade urbane con appena seimila e cinquecento euro previsti?, ci si chiede. La manutenzione stradale non ci sarà, è la risposta che si deduce da quella cifra. A meno che non ci siano altri capitoli da cui attingere.

E come farà a funzionare lo Sportello unico per le attività produttive se l'Amministrazione decide di non  destinare a questo servizio nemmeno un centesimo? Anche questo è un  mistero. Ma evidentemente non è un problema che riguarda l'Amministrazione. Se la sbrigherà il responsabile dello Sportello unico,  Angelo Fanizza che è pure il responsabile dell'ufficio legale del Comune e dirigente del settore Attività  produttive.

Lo Sportello sino a qualche mese  fa è stato gestito dal responsabile  dell'ufficio tecnico, ingegnere Gianni Chiatti. Poi è passato a Fanizza. È uno strumento importante in quanto consente, per il disbrigo delle pratiche riguardanti le attività produttive, di non girovagare per innumerevoli uffici. Ovviamente tale servizio senza denari avrà vita difficile.

  C'è un altro dato che appare in questo bilancio che può essere fonte di soddisfazione ma anche di disappunto. A seconda dell'ottica dalla quale si guarda. In buona sostanza si tratta degli introiti da contravvenzioni elevate dai vigili urbani. Nel 2002 l'ammontare delle contravvenzioni è stato di 80mila euro. Mentre lo scorso anno l'ammontare è stato di cinquantamila euro. È positivo perché vuoi dire che i cegliesi  sono stati più disciplinati, ma è negativo in quanto nelle casse comunali ci sono stati meno introiti. Ma  c'è pure chi interpreta questi minori introiti con una punta di cattiveria. E cioè, gli automobilisti cegliesi non sono diventati più disciplinati, ma sarebbero  stati i vigili urbani ad essere stati meno presenti.

(La Gazzetta del Mezzogiorno)

 

 

 

 

 

 

 

 

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Basket: Edilmed e il croato Gusic gli eroi del torneo di C2

Giovedì, 18  marzo

Una prestazione che non lascia dubbi. L’Edilmed Ceglie forse in questo momento è la squadra che nel campionato di serie C 2 esprime il miglior basket. L’innesto di Ned Gusic e  l’affidamento della guida tecnica al collaudato Coco Romano le due variabili che hanno reso il quintetto del Ceglie imbattibile. Certamente pesano i quattro punti di distacco in classifica dalla capolista Barletta. Un vantaggio che i barlettani sono riusciti ad accumulare prima dall’avvento dei “due” e che, comunque non fanno certamente perdere il sonno ai formidabili ragazzi della società di Enzo Galetta ed Enrico Marseglia.

Verso i play off. L’appuntamento è ai play off e la sfida di vertice di domenica scorsa hanno dato un chiaro segnale alla capolista che restando – come pare – immutata la posizione in classifica avranno il vantaggio del fattore campo. Il Massafra degli oriundi argentini ha vissuto sulla propria pelle la formidabile condizione che Gusic e compagni stanno attraversando. Sul croato si è detto tutto e di più. Vederlo giocare è un omaggio a questa disciplina sportiva. E non deve indurre all’errore il fatto che gara dopo gara macina punti come i 44 messi a segno contro il forte e diretto antagonista Massafra. 

Non è il tipo di giocatore egoista che sa di giocare in una categoria inferiore e, quindi fa quel che vuole. Realizza punti, ma gioca e fa giocare la squadra. E questo è un dato da non sottovalutare se si tiene conto che al suo fianco Ventruto, Licchello, Lamonica, Costabile, Epicoco migliorano di gara in gara. In  quest’ultimo periodo Romano ha forzato la preparazione e per lui stesso è stata una scommessa come i suoi ragazzi avrebbero reagito. Tutto bene e secondo il programma. L’importante è farsi trovare all’appuntamento dei play off con la giusta condizione perché lì un minimo errore può costarti molto caro.

Lo scoglio Mesagne. E domenica in programma la trasferta di Mesagne, un derby nel derby considerato che le due squadre vengono da un buon periodo. La vittoria esterna dei mesagnesi sul non trascendentale Ruta Bari è un buon viatico per affrontare i campioni cegliesi, partendo dal fatto che non hanno nulla da perdere e che devono sempre rimanere fuori dalla zona bassa della classifica. L’unico rammarico in tutta questa situazione è la proverbiale assenza del palazzetto. Domenica molta gente è rimasta fuori dalla palestra “G.Pascoli” e le imprecazioni non si sono state lesinate. Difficilmente il parquet sarà pronto per i play off, ma gli straordinari tifosi cegliesi sono abituati al decennale disinteresse verso il problema. Un vero ed imperdonabile peccato che anche la straordinaria impresa di Gusic e compagni potranno mai perdonare. Allora, i tifosi dovranno attendere i prossimo campionato. Pazienza e coraggio.

Luca Dipresa

 

 

 

 

 

 

 

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Musica e bacchettate, decennale di denuncia per "Caelium"

Giovedì, 18  marzo

L'associazione «Caelium» ha voluto ricordare l'importante traguardo raggiunto di anni 10 anni di storia musicale dando vita, domenica scorsa, ad una conferenza - concerto, presentata da Palmo Liuzzi, presso il Teatro comunale di Ceglie Messapica.

La significativa attività, densa di momenti di elevato contenuto culturale, che si è svolta dal 1994 ad oggi, è stata ripercorsa da Robero Giuliani, docente presso l'Università degli Studi di Lecce e presso il Conservatorio di Musica «Santa Cecilia» di Roma.

Il professore Giuliani ha posto in evidenza l'esempio offerto dal Centro artistico musicale cegliese in un contesto difficile per la musica. Non senza criticare l'atteggiamento dello Stato in Italia e quello dei mezzi di comunicazione sociale ha trattato dei problemi economici e finanziari che spesso inibiscono le iniziative di piccole associazioni che si propongono di promuovere e far conoscere la musica.

Così, «Caelium» rappresenta un modello significativo di un associazione che continua ad operare proponendo, tra l'altro, anche concerti di musica da camera.
Dopo tutto quello che l'associazione Caeluim ha fatto e promosso in questi 10 anni di presenza sul territorio, Ceglie Messapica può dirsi orgogliosa per aver dato i natali ad un sodalizio che conta un buon numero di associati, i quali continuamente hanno creduto nella possibilità di poter diffondere la musica in tutti i suoi aspetti.

Il Centro artistico, poi, ha sempre potuto avvalersi della presenza notoria del presidente Massimo Gianfreda, che ha ottenuto numerosi e importanti riconoscimenti per le sue composizioni. Inoltre, Massimo Gianfreda, che è docente di composizione presso il conservatorio «Santa Cecilia» di Roma, è il direttore dell'orchestra da Camera «Caelium» alla quale hanno aderito noti professionisti di comprovata esperienza.

Nel corso della serata, alla conferenza ha fatto seguito il concerto del soprano Caterina di Tommo accompagnata al pianoforte da Maurizio Scati. I due artisti hanno regalato grandi emozioni proponendo 12 pezzi celebri della canzone della tradizione napoletana.

I due musicisti Scati e Di Tommo, sono conosciuti per le loro qualità artistiche in tutto il mondo. Caterina Di Tonno ha cantato in mondovisione nella Sala Nervi del Vaticano con la partecipazione del tenore J. Carreras e ha inciso, tra l'altro, dei CD tra cui il «The Art of Italian Vocal Chamber Music». Maurizio Scati, oltre ad insegnare Teoria e Solfeggio presso il conservatorio «L. D'Annunzio» di Pescara, è direttore artistico del «Concorso Pianistico Città di Valentino» e dell'Associazione corale «Tempo di Musica» nonché direttore artistico del «Concorso nazionale di Composizione Rosolino Toscano».

(Agata Scarafilo, La Gazzetta del Mezzogiorno)
 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Suma: "Molti medici preoccupati per l'ospedale di Francavilla"

Mercoledì, 17  marzo

“Mi auguro che la magistratura possa esprimersi al più presto, facendo completa chiarezza sulla questione”. E’ fortemente motivato il dr. Antonio Suma, il medico di base che nei giorni scorsi ha invocato l'intervento della magistratura sui pericoli che correrebbero pazienti e lavoratori dell'ospedale "Camberlingo" di Francavilla Fontana. E lo spiega meglio il motivo della sua iniziativa, premettendo che “ogni medico precipuamente, al di là di qualsiasi casacca politica indossata, dovrebbe avere stampato nel proprio dna professionale la difesa e la tutela della sofferenza”.  E’ questa la motivazione che portato alla presentazione dell’esposto “che non vuol essere assolutamente una guerra di campanile”. E la sua iniziativa – come lo stesso medico sottolinea – sta riscuotendo solidarietà da molti medici di base ed anche da diversi impegnati nelle corsie ospedaliere.

Sempre a proposito della presunta guerra di campanile, Suma tiene a sottolineare “l’onestà intellettuale di alcuni rappresentanti politici di Francavilla Fontana, che non sollevando questioni di campanile  riescono a riconoscere grosse difficoltà riferite alla loro struttura ospedaliera e alla sede in cui insiste, del resto in essa vanno a ricoverarsi anche ammalati di Francavilla, e non penso che i francavillesi abbiano un olfatto difettoso tale da  non sentire gli odori della zona, o non abbiano vista per  riflettere sulla fragilità strutturale dell’ ospedale”.

Insomma altroché “bufala” – il riferimento a quanto affermato da alcuni esponenti politici di Francavilla nel commentare l’iniziativa del medico cegliese. E precisa meglio il suo pensiero: “Il problema esiste per davvero sia dal punto di vista strutturale che dal punto di vista igienico sanitario e di sicurezza – conferma così il contenuto del suo esposto -,  e che la “bufala” sul tema, purtroppo, l’hanno commessa con le loro dichiarazioni due medici-politici, di Francavilla Fontana (il riferimento soprattutto al dr. Marinotti, ndr), che al posto di rappresentare nelle istituzioni il disagio di coloro che li hanno votati, e tra questi sicuramente tantissimi ammalati, drammatizzano il problema  definendolo l’uno inesistente e l’altro bufalata”.

Detto questo il dr. Antonio Suma si augura “che la cosa non si esaurisca solo con dichiarazioni a mezzo stampa ma che possa essere fatta vera chiarezza sull’argomento attraverso gli strumenti che la scienza e la tecnica mette a disposizione delle istituzioni coinvolte, e mi auguro altresì dove la staticità della struttura, e nutro seri dubbi,  dovesse essere ricertificata, che almeno si potesse decidere o la chiusura della struttura ospedaliera stessa per questioni igieniche o che il depuratore di fogna nera prospiciente possa essere spostato a distanza di vera sicurezza”. E non c’è che da attendere quali saranno le determinazioni delle autorità cui l’esposto era indirizzato per sgombrar il campo da dubbi.

L.Dip.

 

 

 

 

 

 

 

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Il "Crate" di Bari tenta di rintracciare l'identità degli emigrati

Mercoledì, 17  marzo

L’Italia è un paese che ha conosciuto in passato una forte emigrazione in tutti i continenti ed oggi sono diversi i milioni dei nostri concittadini ed i loro discendenti che risiedono stabilmente all’estero.

Per questo motivo il Crate,  Centro Regionale Assistenza e Tutela degli Emigranti, e la Genesis Consulting di Bari, intendono realizzare un progetto di che consenta l’dentificazione degli emigrati e/o loro discendenti e con l’aiuto di singoli cittadini, di organizzazioni e associazioni italiane attraverso le interviste audio/video, registrazione delle loro storie e impressioni, raccolta di documenti e fotografie che possano testimoniare o illustrare questi racconti per formare un database di storia di vita degli italiani emigrati in ogni parte del mondo attraverso interviste in video e non, studi statistici, ricerche sociologiche per recuperare il patrimonio storico - culturale degli italiani emigrati .

Questa ulteriore iniziativa del Centro consentirà di rinforzare ulteriormente i legami tra i connazionali all’estero e la madre l’Italia.”

Il presidente del Crate, Antonio Peragine, invita i nostri connazionali residenti in all’estero che intendono partecipare al progetto: “La scoperta della memoria” - Progetto di recupero della memoria e tradizioni degli italiani residenti all’estero -fotografie - racconti -lettere - storie famigliari e documenti e tutto ciò che può essere utile al recupero della memoria (interviste, fotografie, documenti, canzoni, etc).

Per la realizzazione del progetto saranno realizzati eventi finalizzati alla comunicazione e alla promozione del progetto (workshop, convegni, incontri tematici, sito web etc.);

Tutto il materiale deve essere inviato al seguente indirizzo: Viale della Repubblica, 71n Tel/./Fax ++39.5564745-7012 5 BARI – ITALIA

e-mail: info@crate.it - www.crate.it

Un ruolo importante per la realizzazione di questo progetto viene chiesto non solo alle istituzioni italiane all’estero (Istituti di Cultura, Comites, Consolati) e alle associazioni degli italiani nel mondo che sono il naturale collegamento tra loro e la madrepatria ma anche alle Università, alle scuole italiane all’estero ed ai singoli cittadini interessati al recupero della memoria storica ed in possesso di materiale utile alla ricerca, elementi necessari per far conoscere la loro storia ai loro discendenti in Italia e all’estero.

 

 

 

 

 

 

 

 

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Il bilancio entro marzo, pesano le candidature per la Provincia

Martedì, 16  marzo

Mario Annese, sindaco della città, non vuole in nessun modo farsi “imbalsamare”, assecondando i partiti della maggioranza che vogliono tacitamente rinviare la soluzione della lunghissima crisi amministrativa a dopo le elezioni provinciali del prossimo 13 giugno. Una situazione che non gli garberebbe perché lo terrebbe “ostaggio” dei partiti limitandone così soluzioni che lo potrebbero anche vedere impegnato diversamente. Ed allora l’ostacolo bilancio vorrebbe affrontarlo prima della scadenza della presentazione delle candidature alla provincia il cui termine è fissato a trenta giorni prima, ossia entro il 13 maggio. E questo perché tutti i partiti guardano al bilancio come il guado da superare per risolvere la crisi. Ed allora è probabile che il sindaco decida di portare in assise il bilancio  per la fine del mese.

Staremo ora a vedere come i partiti del Polo penderanno questa probabile volontà del sindaco. Non ci fossero all’orizzonte le elezioni si potrebbe anche andare in consiglio. Però con questo appuntamento elettorale alle porte non gioverebbe a nessuno vista la crisi che non si risolve. Del resto la difficile comunicazione all’interno del Polo è risultata evidente anche nell’ultima seduta consiliare monotematica dove Forza Italia è rimasta sola con il sindaco (si sono entrambi astenuti), mentre Udc e An hanno votato a favore dell’ordine del giorno che chiedeva il ritiro  del piano di riordino ospedaliero e la destituzione del direttore generale dell’Ausl. Questa la situazione. E per quel che concerne le elezioni provinciali?

Lotta per le candidature.

Per alcuni rappresentanti del Polo quest’appuntamento può rappresentare un vero e proprio referendum oltre che un misurasi per una eventuale leadership nel centrodestra. E’ il caso, ad esempio del collegio numero due, quello tradizionalmente ricondotta a “Ceglie vecchia” dove si farebbe incandescente lo scontro tra Nicola Ciracì per Fi e Francesco Locorotondo dell’Udc. Proprio le forze del Polo pare abbiano già chiare le idee su coloro che potrebbero essere i candidati.

Vediamoli, Forza Italia presenterebbe appunto l’ex coordinatore provinciale degli Azzurri (secondo collegio) e la riconferma al primo di Paolo Urso. In questi giorni molte voci parlavano di una candidatura per F.i. di Rocco Cavallo, esponente di Forza Ceglie, dato vicino alle posizioni dell’on. Vitali. Ma sono voci privi di fondamento. L’Udc oltre a Locorotondo (secondo collegio) proporrebbe al primo Mimmo Annese. Anche in Alleanza nazionale tutto scontato con i due ex assessori comunali in lizza: Oronzo Ostacolo (primo collegio) e Domenico Urso (al secondo). Questo per il centro destra. E nel centrosinistra? Qui è ancora tutto in alto mare. Si da per certa la candidatura nel primo collegio di Pietro Mita per i Ds. Per il resto è ancora tutta una incognita.

Luca Dipresa

 

  Nella rubrica LETTERE le reazioni dei lettori alle prime candidature

 

 

 

 

 

 

 

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Basket: Edilmed irresistibile, travolto anche il Massafra

Lunedì, 15  marzo

EDILMED CEGLIE  - MASSAFRA  89 - 67

EDILMED CEGLIE: Gusic 44, Lamonica 2,  Palumbo 7,  Licchello 8; Ventruto 14, Bove 3, Barletta n.e.., Costabile 3,  Epicoco8; Curri n.e.. All. Romano

MASSAFRA:  Ricotti 8, Fabi, Farabelo 14, Sottile 4, Orlando 7, Nardelli, Mussini 8, Leggeri 20, Ninni n.e., Gaido 6. All. Sorn.

Arbitri: Ruta di Ruvo e Pepe di Adelfia

Note - Parziali: 23-11;  48-24;  66-46; 89-67. Falli: Ceglie 18, Massafra 24; Tiri da tre: E. Ceglie 7/12, Massafra 2/8; Tiri liberi: E.Ceglie 22/30, Massafra 21/25

 

Partita attesa, quasi una prova generale in vista dei prossimi play off. Di fronte le dirette inseguitrici della capolista Barletta. Ebbene, l’Edilemd Ceglie ha fatto capire chiaro e tondo tutto il suo valore vincendo una gara meritatamente e dando 22 punti di distacco ad un Massafra che pure era giunto a Ceglie con altre intenzioni. Ma Ceglie, in questo momento ha un Gusic stratosferico, un vero “mostro” con 44 punti al suo attivo e con la capacità di essere l’uomo faro del quintetto dettando tempi e passaggi per i suoi compagni. E qui c’è la dimostrazione di come Coco Romano abbia preparato bene questa gara mettendo in campo uomini che hanno saputo applicare alla lettera i suoi schemi.

Il Massafra ha presto capito che contro aveva una grande squadra, giocando soprattutto per limitare i danni. Il primo quarto è tutto da vedere con Gusic (15 punti sui 23 totalizzati) e compagni che impongono i ritmi e con il Massafra che pur attuando un pressing a tutto campo, accusa la grinta dei cegliesi perfetti in difesa ed in attacco. Micidiale poi il contropiede che ha come realizzatore il croato autore di applaudite schiacciate a canestro.

Si passa alla seconda frazione con meno 12 per il Massafra (23-11). La seconda frazione offre ancora scampoli di bel gioco con Leggeri che cerca di dar la carica ai suoi. Ma è quasi impossibile con Gusic speso fermato con il fallo (11 dei 24 registrati dal massacra sono contro di lui). Bello l’assit, al settimo, del croato per Ventruto che è come un invito a nozze e, subito dopo Gusic insacca una bomba da tre punti. Nel mezzo c’è il canestro di Farabello ben servito da Mussini. Si va al riposo sul punteggio di 48 a 24 e già il distacco si fa pesante. Al rientro il Massacra appare più aggressivo ma mai da impensierire i cegliesi che tengono sempre in pugno la partita. Forse è questo, assieme al primo quarto quello più bello. Grande la stoppata di Laconica su Leggieri, con l’immediato contropiede concluso da Vnetruto. Ma Leggieri si metterà poi in evidenza su assist di Ricotti. La  terza frazione si chiude sul punteggio di 66 a 46. L’ultima frazione è una pura formalità ed alla fine i 22 punti di distacco ci stanno tutti e rappresentano un buon biglietto da visita per i barlettani che speravano proprio nel Masafra per arrestare l’incredibile serie positiva di Licchello e compagni. Peccato solo per il palazzetto che sarebbe stato degna cornice con molti tifosi rimasti fuori perché la palestra “Pascoli” è ormai troppo piccola.

Luca Dipresa

 

 

 

 

 

 

 

 

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La marcia dei cegliesi a Bari contro il Piano ospedaliero

Lunedì, 15  marzo

La protesta a Bari contro il Piano ospedalieroOltre 150 sono stati i cegliesi che hanno partecipato, venerdì 12 marzo, alla manifestazione, tenutasi a Bari, contro il Piano Ospedaliero fermamente voluto e portato avanti da Fitto contro ogni volontà popolare ed esigenze territoriali. Si è perso, ormai, il conto degli ammalati che vengono mandati da un ospedale all'altro prima di trovare un ricovero ed a volte, purtroppo, quando ormai è troppo tardi. A dimostrazione del disagio che la nostra città sta vivendo, era presente alla manifestazione gente di ogni ceto sociale, dai professionisti ai pensionati.

Molti erano gli anziani, categoria già poco autosufficiente e sui quali ricade il disagio maggiore, che seguivano il corteo con grande dignità e per nulla rassegnati a vedersi privati di una struttura, quale dovrebbe essere un ospedale, per principio non soggetta ad esigenze di mercato e di risparmio economico ma soltanto al diritto alla salute ed al rispetto della dignità, di chi cade nel bisogno di cure ed assistenza sanitaria.

Alla manifestazione di Bari, che si è conclusa con un comizio, hanno partecipato più di 5000 persone.

Pino Santoro

 

Una dettagliata documentazione fotografica della protesta contro il piano di riordino ospedaliero è nella sezione riservata al Pdci di Brindisi nel sito curato da Donato Rapito, www.d-red.it.

 

  Clicca qui per vedere le foto della protesta

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Ricoverato in psichiatria lo studente che ha ucciso la nonna

Lunedì, 15  marzo

Continua ad essere ricoverato nel reparto di psichiatria dell'ospedale di Ceglie  il giovane bocconiano accusato di aver assassinato la nonna, Fernanda Ricciardi, di 87 anni, uccisa il 23 gennaio scorso con 94 coltellate all'interno della zia abitazione a Brindisi, nel quartiere Commenda.

Raccapricciante la sequenza del delitto, così come impressionante appare il rito preparatorio e successivo all'omicidio. Infatti lo studente universitario, Davide Antonelli di 21 anni, il giorno dopo aver ucciso la nonna ha sostenuto un esame all'università a Bocconi di Milano. Un altro esame l'ha dato sei giorni dopo il delitto. Ne ha superato solo uno dei due, ma non perchè nella sua mente passavano i fotogrammi del massacro della nonna. Il ventunenne, infatti, di quel delitto dice di non ricordare quasi nulla perchè - secondo la polizia - ha agito in preda ad un raptus provocato da una profonda crisi depressiva. Per questo motivo è stato rinchiuso, in regime di arresti domiciliari, nel reparto psichiatrico di Ceglie.

Di quel 23 gennaio il presunto assassino ricorda solo di essere andato in un'agenzia di viaggi di Milano dove ha acquistato un biglietto ferroviario di sola andata per Brindisi; poi ricorda il tentativo dell'anziana di proteggersi il volto mentre cadeva sul pavimento della cucina in una pozza di sangue.

E ammette di aver percorso la strada che porta da Brindisi all'aeroporto cittadino seduto sul sedile posteriore di un'autovettura, poi risultata un taxi. In seguito, si è accorto di avere dei tagli sulle mani e macchie di sangue sui pantaloni. Diverse le prove raccolte dalla polizia a suo carico. Tra queste una telefonata che testimonia lo stato psicologico in cui versa il ventunenne. Mentre parla al telefono con un'amica dice: «A volte dentro di me c'è un mostro che colpisce e che non riesco a fermare».

Le indagini si sono concentrate sul nipote della vittima dopo che la polizia ha accertato che questi ritornò a Brindisi da Milano in treno la mattina del 23 gennaio per poi ripartire in aereo per il capoluogo lombardo alle 15.20.
L'omicidio, come ha stabilito l'autopsia, fu compiuto in un arco di tempo compreso tra le 12.30 alle 14.

Maria MartiranoL'omicidio di Fernanda Ricciardi ricorda per alcune modalità uno dei delitti che hanno maggiormente appassionato gli italiani nel dopoguerra: alla mezzanotte delll'11 settembre del '58, in un elegante appartamento di piazza Bologna a Roma fu uccisa  Maria Martirano, strangolata da un sicario assoldato dal marito della donna. Per compiere la sua missone di morte l'omicida, Raul Ghiani, al termine del lavoro quotidiano aveva viaggiato da Milano a Roma in aereo e da qui ritorno nel capoluogo lombardo in treno per presentarsi la mattina puntuale al lavoro e costituirsi un alibi. Quella donna, moglie del titolare dell'azienda Fenaroli presso cui lavorava Ghiani, per un'altra terribile coincidenza era pugliese, erede di ricchi proprietari terrieri di Trepuzzi, in provincia di Lecce ma a 25 chilometri da Brindisi.

 

 

 

 

 

 

 

 

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Rapinatore solitario in tabaccheria: via con mille euro

Domenica, 14  marzo

Ha fruttato mille euro la rapina consumata nella tarda sera di sabato ai danni della ricevitoria del lotto di Via Puglia. Il rapinatore ha atteso la chiusura delle giocate per mettere in atto il suo piano. Erano infatti da poco passate le 19,30 quando nella tabaccheria si è prestato con il volto coperto da passamontagna, quasi certamente un giovane che impugnando un'arma ha intimato ai proprietari, i coniugi Strada, di consegnarli tutto il denaro in cassa.

Sono stati momenti di vero panico per i coniugi che si sono subito accorti che non avevano a che fare con un rapinatore incallito. E questo confermerebbe l’ipotesi che si tratterebbe di un giovane. Circostanza desunta dal fatto che il rapinatore era piuttosto impacciato, apparso addirittura nervoso. Un atteggiamento che ha seminato il panico, come dicevamo nei due coniugi, che spaventati che da quell’arma potesse partire un colpo, hanno subito consegnato quanto c’era in cassa. Circa mille euro frutto degli incassi della giornata appena chiusa delle giocate al lotto e al superenalotto.

Appena in possesso del malloppo il rapinatore se l'è data a gambe e non è escluso che ad attenderlo ci fosse qualche complice. Prontamente Il titolare della ricevitoria ha dato l’allarme ed in pochi minuti sono giunti sul posto i carabinieri che hanno avviato gli accertamenti di rito. Indagini che sono tuttora in corso ritenendo magari che si tratti di qualche persona del posto.

Il luogo dove si è consumata la rapina non è nuova ad episodi del genere. Nello stesso rione, a pochi passi c'è una sale scommesse Snai che lo scorso anno fu teatro di ben due rapine. Attualmente questa sala si affida alla presenza di vigilantes proprio nella convinzione di scoraggiare i malintenzionati.

Proteste sono venute dagli abitanti della zona tra via Puglia e via Calabria che reclamano una maggior presenza da parte delle forze dell'ordine, soprattutto da quando in zona è stata aperta una seconda sala giochi che attira, a loro dire, la presenza di malintenzionati.

Luca Dipresa

 

 

 

 

 

 

 

 

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Sondaggio. Preoccupa lo stato dell'ospedale di Francavilla?

Sabato, 13  marzo

L'ospedale di Francavilla Fontana è davvero a rischio come denuncia il medico di Ceglie Antonio Suma? Proponiamo un sondaggio ai lettori dell'Idea per conoscere il parere  e fornire indicazioni. Nel test vengono posti quattro quesiti cui chiediamo una risposta, con la solita avvertenza: il sondaggio non ha valore statistico ed essendo aperto a tutti non si basa su un campione selezionato con criteri scientifici. Inoltre non ha valore testimoniale ma rappresenta solo l'opinione o situazioni notate ma non accertate. Per impedire voti a raffica con il sistema del refresh si potrà esprimere una sola espressione per ogni seduta di lavoro.

A conclusione del sondaggio sarà fornito il numero dei votanti e la percentuale di voto per ogni singola domanda. In ogni caso è possibile consultare in qualsiasi momento l'andamento parziale.

Il sondaggio è iniziato alle ore 8.00 del 13 marzo 

 

Partecipa al sondaggio  Preoccupati per l'ospedale di Francavilla?

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Ospedale di Francavilla: Suma critica la dirigenza del Polo

Sabato, 13  marzo

Torna a scrivere Antonio Suma, il medico di Ceglie e capogruppo consiliare di Forza Italia, che nei giorni scorsi ha invocato l'intervento della magistratura sui pericoli che correrebbero pazienti e lavoratori dell'ospedale "Camberlingo" di Francavilla Fontana. Nella lettera il medico difende i motivi morali e deontologici della denuncia, elogia gli organi di informazione di Brindisi, ha espressioni di gratitudine per alcuni rappresentanti francavillesi che hanno dimostrato "onestà intellettuale", ma riserva pesanti stoccate al direttore della Asl di Brindisi, Bruno Causo, al sindaco della città degli Imperiali, Vincenzo Della Corte, e al consigliere regionale Giuseppe Marinotti, questi ultimi due medici di Francavilla ed esponenti del Polo. "Invece di  rappresentare nelle istituzioni il disagio di coloro che li hanno votati, e tra questi sicuramente tantissimi ammalati, sdrammatizzano il problema  definendolo l’uno inesistente e l’altro una bufalata" polemizza Suma che nell'appello si augura che la vicenda non si esaurisca solo con "dichiarazioni a mezzo stampa, ma che possa essere fatta davvero chiarezza".

 

  Clicca qui per leggere il documento integrale del medico

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Salvò dispersi albanesi, medaglia a elicotterista cegliese

Sabato, 13  marzo

Antonio ChiricoIl Capo dello Stato, Carlo Azelio Ciampi, su proposta del Ministro della Difesa, ha insignito con la medaglia di bronzo al Valore di Marina Antonio Chirico, Capo di prima classe. Il riconoscimento è datato primo dicembre con questa motivazione: “Operatore di volo dell’elicottero SH3D (I-5003) impegnato nelle operazioni di salvataggio di migrati imbarcati su un gommone alla deriva localizzato a sud dell’isola di Saseno, al termine della ricerca di eventuali dispersi in mare,  procedeva, con l’aiuto di un altro operatore di volo, in condizioni meteo-marine avverse, al recupero di sei corpi senza vita.

Tramite il verricello dell’elicottero, reso instabile dal forte vento a raffiche e in volo stazionario sulla verticale del gommone semisommerso, scendeva  sul gommone stando in precario equilibrio e investito in più occasioni dalle onde riusciva, nonostante le evidenti difficoltà e l’elevato rischio, ad assicurare sulla barella, uno alla volta, i sei corpi senza vita per il successivo e immediato recupero da parte dell’equipaggio dell’elicottero”.

E così chiude la motivazione per questo giovane soldato insignita dell’alta onorificenza: “Esempio di grande perizia marinaresca, elevata professionalità, coraggio e sprezzo del pericolo”. Tutte parole che esprimono pienamente il coraggio, il senso umanitario e attaccamento al dovere del trentunenne capo di prima classe Antonio Chirico. La comunicazione è stata notificata dal Ministero della Difesa all’Amministrazione comunale che, a quanto pare vuol sottolineare, dal suo canto, con una cerimonia ufficiale questo alto riconoscimento. Ed è una occasione da sottolineare a dimostrazione di quanto l’eroismo dei nostri giovani sia forte, motivato da quell’attaccamento al tricolore a al proprio dovere che spesso e volentieri fa dimenticare il pericolo.

Luca Dipresa

 

  Clicca qui per leggere la motivazione pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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I cegliesi condividono le paure di Suma: "Ospedale a rischio"

Venerdì, 12  marzo

Ha subito fatto il giro della città la notizia  circa l’iniziativa del medico e capogruppo di Forza Italia, Antonio Suma che ha chiesto formalmente alle autorità preposte (la Procura della Repubblica) di verificare “la staticità dell’ospedale di Francavilla Fontana”. E questo, se vogliamo, fa seguito a quanto lo stesso medico ebbe a dichiarare in occasione della seduta monotematica sul ritiro del paino di riordino ospedaliero, argomento richiesto dal gruppo di Rifondazione comunista e che si chiude con l’approvazione - si astenne solo il gruppo di Fi e il sindaco Mario Annese - di un ordine del giorno con il quale si chiedeva, così come richimato da Rifondazione,  il ritiro del piano di riordino ospedaliero, incluso l’emendamento proposto dal capogruppo dei Ds, Pietro Mita , vale a dire la destituzione del direttore generale dell’Ausl brindisina, Bruno Causo.

Già di primo mattino la gente era intenta a leggere la notizia ed a commentarla nei capannelli che subito si sono creati sia nelle stesse edicole che altrove. Su questa questione, ovvero la richiesta di verificare le condizioni di staticità della struttura francavillese, il  consiglio comunale si era già espresso in altre occasioni con appositi ordini del giorno. Evidentemente –si suppone-  ordini del giorno che non avrebbero avuto seguito con la richiesta formale che Antonio Suma ha fatto in questi giorni. Sempre nelle circostanze richiamate, i proponenti dell’ordine del giorno, come adesso l’istanza alla procura, non sono da leggere come un “atto di guerra” verso la città degli Imperiali, quanto invece il garantire a tutti gli utenti il massimo delle condizioni strutturali ed igieniche.

E questo aspetto è stato ulteriormente sottolineato nelle discussioni che sono subito sorte con la notizia apparsa sulla stampa. E c’è da dire che l’iniziativa del capogruppo e medico generalista di base ha trovato molti sostenitori. C’è anche chi  ha chiamato in causa anche il comitato pro-ospedale che oltre a battarsi per il ritiro del piano, come egregiamente sta facendo, avrebbe dovuto fin dall’inizio farsi promotore di questa richiesta di verifica, a tutela della gente. E quello che Suma afferma sono in molti a condividerlo, soprattutto coloro che per necessità hanno dovuto fare i conti con la struttura.

La richiesta di verifica riguarda il fatto che la struttura ospedaliera fu costruita su un terreno argilloso-sabbioso. “Frequentando l’ospedale – sostiene a tal proposito Suma – ho potuto rilevare la presenza di numerose crepe, alcune delle quali molto vistose, mascherate con riparazioni di intonaco”. Ma rilievi verrebbero avanzati dal medico anche per quel che concerne la situazione igienica. Nella denuncia si chiede, infatti, che venga eseguito uno studio sulla salubrità e sulla morbilità post-chirurgica. Che si sia di fronte ad un nuovo caso Catanzaro?

L. Dip.

 

E a Francavilla un coro (non intonato) difende l'ospedale

Di tutt'altro tono le reazioni a Francavilla, improntate tutte sulla difesa della struttura ospedaliera, sia pur con qualche accorto distinguo. Il sindaco Vincenzo Della Corte, medico anche lui, guida la cordata della "serenità" assicurando che "Non c'è alcun problema di morbilità post-chirurgica e che la salute del cittadino è ampiamente tutelata. Altro che situazione a rischio come denuncia questo collega". A dar man forte al sindaco scende in campo un altro medico, politico anch'egli visto che da quattro anni è consigliere regionale di An: "Non mi risulta che l'ospedale di Francavilla o altri nosocomi del brindisino siano a rischio per la salute del cittadino" giura Giuseppe Marinotti, in forze al Pronto Soccorso dell'ospedale di Ceglie. Dunque nessun problema neppure per le crepe viste sulle pareti degli edifici? "In questi anni - aggiunge Marinotti - si sono dette tante cose, ma non si possono alzare polveroni sull'agibilità dell'ospedale Camberlingo. A me questa vicenda mi sembra tanto una bufala".

Di "ospedale cadente" ma non pericolante parla il coordinatore della Margherita di Francavilla, Tanu Roma. Di tono più polemico un infermiere dell'ospedale francavillese, Luigi Fanizza, consigliere comunale della Margherita:  "Le crepe sui muri le ho viste anch'io, è tempo che si faccia chiarezza e di sgomberare ogni dubbio sulla staticità dell'edificio ospedaliero". Dichiarazioni che smentiscono pure le tranquillizzanti parole del direttore generale della Asl di Brindisi, Bruno Causo, il quale preferisce parlare di "procurato allarme" poichè al Camberlingo sarebbe tutto in ordine. Eppure nella pagina che il "Nuovo Quotidiano di Brindisi" ha dedicato alla vicenda anche oggi, Causo ammette l'esistenza di "piccole crepe sui muri", situazioni che comunque non prelude "ad alcuna imminente catasfrofe". 

Insomma, l'ospedale non crollerà e non è neppure questo il nodo del problema, tuttavia sarà utile conservare i giornali di questi giorni per un utile "ipse dixit" da ricordare fra qualche tempo. Il direttore della Asl è apparso piuttosto stizzito per la denuncia del medico cegliese: "Se ci avesse chiamato - afferma Causo - gli avremmo dato tutte le informazioni, avrebbe potuto comporre anche il numero verde 800313157, così non avrebbe speso nulla" ha calcolato il responsabile della sanità brindisina. Dunque, se anche voi avete dubbi chiamate pure il numero verde della Asl di Brindisi.

 

 

 

 

 

 

 

 

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Una sinfonia a teatro per celebrare il decennale del "Caelium"

Venerdì, 12  marzo

Il Centro Artistico Musicale “Caelium”, festeggerà domenica il suo primo decennale. Dieci anni nel corso dei  quali questo organismo ha portato a Ceglie, con le cadenzate rassegne annuali, fior fiori di musicisti. La rassegna di quest’anno, sette concerti in tutto, prevede appunto la Conferenza concerto del “Decennale Caelium”. Un modo originale ed appetitoso di ricordare la ricorrenza con la presenza  - il concerto verrà tenuto nel Teatro comunale di largo San Rocco con inizio alle ore 19,00 – del prof. Roberto Giuliani, docente presso l’Università di Lecce e presso il Conservatorio  di Musica “Santa Cecilia” di Roma. Alla conferenza seguirà la parte musicale vera e propria con il concerto del soprano Caterina Di Tonno, accompagnata al pianoforte da Maurizio Scati. I due musicisti proporranno canzoni della tradizione napoletana.  per la recisione “Munasterio ‘e Santa Chiara”, “Marechiaro”, Voce ‘e notte” (per pianoforte), “’A Vucchella”, “Santa Lucia Luntana”, “’E Spingole Francesi”, “Core ‘Ngrato” (per pianoforte), “’A Tazza ‘e cafè”, “I’te vurria vasà”, “’O paese d’o sole”,  per chiudere con “Torna a Surriento”. Ma chi sono i due musicisti? Caterina Di Tonno, napoletana di nascita, si accosta alla musica fin dall’età di sei anni studiando il pianoforte ed in seguito il violino. Nel 66 si diploma con il massimo dei voti dedicandosi con successo alla musica vocale  da camera. Vincitrice di numerosissimi concorsi nazionali ed internazionali, nel 1995 ha interpretato il ruolo di Lucy nell’”Opera da tre soldi” di Brecht nel teatro D’Annunzio di Pescara. A lei si rivolgono per cantare nella “Missa de beatificazione” composta dal maestro Rendine in onore di Padre Pio, eseguita nella sala Nervi del Vaticano con la partecipazione di José Carreras e trasmessa in mondovisione. La soprano Di Tonno, si interessa con passione alla musica contemporanea come solista ed in coppia con il fratello  Jacopo, violoncellista. L’ultimo suo lavoro il l’incisione del Cd “Putraddipè” su composizioni di giovani compositori abruzzesi.  Lo scorso dicembre, infine, ha vinto il secondo premio nazionale “V. Bellini” di Caltanisetta. Maurizio Scati, specializzato in musicologia, docente di teoria e solfeggio presso il Conservatorio “D’Annunzio” di Pescara,  è autore di numerose musiche vocali e strumentali, ripetutamente eseguite in concerti e programmi radiofonici.  Già critico musicale, direttore artistico del concorso pianistico Città di Valentino, è sin dalla fondazione direttore artistico del concorso nazionale di composizione Rosolino Toscano. Da ricordare che questa decima stagione concertistica “Caelium” ha in patrocinio della Regione, della Provincia e dell’Amministrazione comunale.

Luca Dipresa

 

 

 

 

 

 

 

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Volley femminile, continua l'onda favorevole per le cegliesi

Venerdì, 12  marzo

Importante vittoria per il Volley Ceglie e per l'Ellegì Torre nella diciannovesima giornata della serie D femminile. La capolista Ceglie ha dovuto fare i conti con la terza in classifica Nardò. Partenza in sordina per la formazione di Mimmo Argentieri che cede il primo set alle leccesi. Al cambio di campo, le cegliesi salgono in cattedra, surclassando in tutto e per tutto il Nardò. Gli inizi di gara al rilento pare siano una costante per il Volley Ceglie che però, alla lunga distanza, riesce ad entrare in partita, non lasciando spazio alle avversarie. «A quanto pare non riusciamo ad entrare in campo in maniera decisa - dice il tecnico Domenico Argentiero -. Comunque le ragazze hanno reagito bene e soprattutto non hanno avuto paura di sbagliare in fase offensiva».

E' arrivato puntuale il riscatto dell'Ellegì Torre sul campo dell'Ina Lecce. Dopo la sconfitta della settimana scorsa, Erroi e compagne incamerano tre punti che alzano il morale. Nessuna apparente difficoltà per le ragazze di Ennio D'Amicis, a parte l'assenza del libero titolare Patrizia Franco. Nonostante le leggere difficoltà in ricezione del Torre, il Lecce non è parso all'altezza della formazione torrese e questo lo si evince anche nel risultato finale. Solo il terzo set ha visto un calo di concentrazione da parte delle ragazze dell'Ellegì, prontamente richiamate dal tecnico D'Amicis. «E' una vittoria importante - dichiara il tecnico Ennio D'Amicis -. Adesso però dobbiamo prepararci al difficile incontro interno con un Casarano in netto miglioramento».

Combattuta sino alla fine la gara tra Juvenilia Oria e Putignano. Non è bastato all'Oria il rientro dall'infortunio di Tiziana De Gaetani per ottenere qualche punto in più. I primi due set si sono chiusi di misura in favore delle baresi, mentre nel terzo la formazione oritana ha chiuso in vantaggio 25-15. Nel quarto parziale il Putignano ha messo a segno il colpo vincente portando a casa i tre punti. Conquista un punto in trasferta il Brillo Più Mesagne sul campo del Roccaforzata. Le mesagnesi costringono le più quotate avversarie al tie-break, non riuscendo però a conquistare il match. Niente da fare per l'Athena Club Cisternino con il Surano. La giovane formazione di Salvatore Giacovelli non aveva molte speranze di far punti con un Surano che si porta nelle zone alte della classifica.

(La Gazzetta del Mezzogiorno)

 

 

 

 

 

 

 

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Capogruppo di Fi: "Chiudete l'ospedale di Francavilla"

Giovedì, 11  marzo

L'ospedale di Francavilla? E' una struttura di cui dovrebbero occuparsi, per il bene della popolazione, la magistratura, gli amministratori locali e i dirigenti dell'Asl. E' quanto sostiene il dottor Antonio Suma, medico di Ceglie Messapica nonchè attuale capogruppo di Forza Italia in Consiglio comunale, il quale in una nota inviata alla magistratura penale sostiene che anche nel caso di Francavilla ci sarebbero  gli estremi per intervenire, come nel caso di Palermo e Catanzaro, dove sono stati bloccati «luoghi di cura inadeguati  strutturalmente e igienicamente».

    «Frequentando l'ospedale  di Francavilla Fontana per finalità connesse ai ricoveri di alcuni miei pazienti, ho potuto rilevare che l'ospedale in questione strutturalmente presentava numerosissime crepe, alcune  delle quali molto vistose, attualmente mascherate da riparazioni d'intonaco», sostiene il dottor Suma. «Mi sono chiesto se la staticità dello stesso non fosse compromessa, considerando anche il fatto che all'epoca esso fu costruito su terreno di strato non compatto ovverosia argilloso-sabbioso con sottostante falda acquifera a profondità di circa due metri, e successivamente, lo stesso, abbandonato per lungo tempo per problemi sopra citati. Le chiedo se il suo uso tuteli in tutto e per tutto l'incolumità pubblica, anche in occasione  di una, mi auguro non probabile, lieve scossa tellurica.

Suma segnala anche il fatto  che nelle immediate vicinanze dell'ospedale vi è «il depuratore di fogna nera di una città di 40 mila abitanti in violazione  alle norme regionali in materia di tutela ambientale che prevede l'obbligo di una fascia di rispetto di almeno 100 metri dove dovrebbero essere piantumati alberi a barriera tali da bloccare l'aerosol sprigionato dalle vasche di ossigenazione». «Bisogna sapere infatti che le turbine ad eliche dello stesso producono aereosol che, a mio parere, includono agenti batterici pericolosissimi specie per le sale operatorie, senza trascurare l'inalazione delle stesse particelle da parte di ammalati che il più delle volte già soffrono di problemi polmonari».

Il depuratore provoca ancora altri problemi: «Nella stagione calda, in zona vi sono nugoli di grossissime zanzare che rendono l'ospedalizzazione dei  pazienti e l'operatività del personale sanitario fastidiosissima  ed anche a rischio trasmissione da inoculazione di varie patologie, ciò anche nella consapevolezza di sapere che il depuratore scarica nel cosiddetto Canale Reale il cui tragitto insiste nelle vicinanze del perimetro ospedaliere a cielo aperto».

Il dottor Suma pone anche il problema della morbilità post-chirurgica   sicuramente  connessa ad eventuale inquina- mento, per quanto su detto, del- le sale operatori: «Un chirurgo  per quanto eccelso possa essere, nulla può contro gli invisibili agenti infettivi».

Il medico pone alcuni interrogativi ai rappresentanti delle istituzioni: è stata verificata  la staticità della struttura ospedaliera? esiste uno studio sulla  salubrità della zona e sulla  morbilità post-chirurgica? è stato fatto uno studio nella zona  inquinata sulla trasmissione di patologie da punture d'insetti?.

Tanto il dottor Suma si sente  di chiedere «secondo i canoni  deontologici della mia attività  professionale, civile, sociale».

 

 

Tutti sapevano, tutti tacevano: la sfida del medico solitario

Antonio SumaE ora qualcuno prenderà in considerazione la denuncia del medico? Lo farà la magistratura, o l'ordine dei medici? Interverranno i Nas, sentenzierà il cosiddetto Tribunale per i diritti del malato, arringherà una qualche difesa il sindaco di Francavilla (medico anch'egli) o ci sarà una dura, anzi durissima nota di una delle tante associazioni dei consumatori? E a che titolo lo faranno giacchè a Francavilla e dintorni tutti, ma proprio tutti, sono a conoscenza della fatiscenza dell'ospedale "Camberlingo", al punto che un intervento di risposta potrebbe risultare persino rivelatore di omissioni e colpe. E' vero, in passato sindacati e partiti hanno aperto la pratica dell'ospedale di Francavilla, ma lo si è fatto senza convinzione, senza determinazione, giusto qualche lettera ai giornali per lasciare la cosa agli atti, tanto che nessuno s'è poi mosso per le  mancate indagini, sia pur conoscitive, da parte degli organi inquirenti.

Anche il medico di Ceglie in passato ha più volte lamentato la situazione di quei reparti: in qualità di capogruppo di Forza Italia lo ha fatto in quattro occasioni nel consiglio comunale cegliese senza che alcuno sentisse l'obbligo della "notitia criminis". Una volta, nel luglio scorso, la denuncia del medico-consigliere era andata pure in diretta su una Tv locale che, a quanto si afferma, si vede bene anche nel quartiere del tribunale di Brindisi. Eppure, che si sappia, non c'è stato alcun seguito, tanto da costringere Suma a fare tutto da solo dopo il fallito tentativo di coinvolgere partiti, associazioni e assemblee variopinte.

Che seguito ci sarà ora alla segnalazione? Davvero il "Camberlingo" rischia di seguire la sorte dell'ospedale "Pugliese" di Catanzaro. Nessuno lo spera, come nessuno vuole (ma ci sarà) l'immancabile gioco di squadra di campanile, con i francavillesi contro i cegliesi e questi contro se stessi. Oppure tutto finirà come è andata finora, cioè nel silenzio e nel disinteresse.

Del resto in questa regione si vive una vigilia da diluvio universale, una stagione acritica e sonnolenta animata di tanto in tanto da vivacità locali, una Puglia inerme ai conflitti per il potere che in questi giorni si stanno compiendo e apparentemente succube del populismo ubriacante esaltato da diversi organi di informazione, impegnatissimi   a incipriare il culetto dei potenti di turno, che ricambiano con qualche spot  o promesse di carriere. Martedì scorso il Tg Rai della Puglia ha aperto i servizi delle due edizioni quotidiane (più la radio il giorno successivo) con il governatore Fitto che inaugurava in un ospedale di Taranto un secondo acceleratore lineare. Cioè, si festeggia un drammatico ritardo. E' come dare una festa agli amici perchè in casa si è finalmente sostituito la lampadina fulminata del soggiorno.

La prima pagina di QuotidianoMentre andava in onda tutto questo e il giornalista da studio con premura ricordava ("segue l'inaugurazione avvenuta a Ginosa, pensate, di un poliambulatorio", manco fosse lo sbarco su Marte) il medico solitario di Ceglie, anch'egli con la casacca dello stesso partito del governatore pugliese,  scriveva la denuncia  sulla pericolosità, reale o creduta, dell'ospedale di Francavilla. Certo, si dirà, è tempo di candidature per le elezioni provinciali ed è possibile un nesso tra l'appuntamento di giugno e l'iniziativa del medico che, ricordiamolo, è capogruppo consigliere di Forza Italia. Inoltre l'iniziativa potrebbe essere una  strumentale stoccata ai due parlamentari di Francavilla, Curto e Vitali, o un escamotage per rinverdire aspirazioni soffocate. Tutto è possibile, forse persino probabile. L'unica certezza è una denuncia finita sulla prima pagina del "Nuovo Quotidiano di Puglia" (foto in alto) col titolo a cinque colonne "Quell'ospedale è un pericolo pubblico", un'accusa grave che vuole solo risposte, sia di smentita che di conferma. E le attende con immediatezza dalla magistratura chiamata a esercitare una sovranità di indipendenza ed equità che talvolta è prova di affidabilità.

 

 

 

 

 

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Bombe a mano sovietiche trovate a Ostuni, 3 persone arrestate

Martedì, 9 marzo

I carabinieri hanno arrestato a Ostuni tre persone vicine all'organizzazione mafiosa Sacra corona unita che - secondo quanto emerge dagli accertamenti in corso - stavano preparando un attentato a militari appartenenti all'Arma. Durante l'operazione - che è stata diretta dal comandante della compagnia di Fasano dei carabinieri, cap.Mimmo De Santis - sono state sequestrate quattro bombe a mano di fabbricazione sovietica e una pistola. Le bombe sono del tipo ananas, a frammentazione multipla, capaci di uccidere parecchie persone nel raggio di una cinquantina di metri.

Con gli arresti fatti, i carabinieri ritengono di aver scoperto il mandante e l'esecutore materiale dell'attentato in preparazione, attentato per il quale l'esecutore aveva già ricevuto 500 euro. A quanto è stato reso noto, i militari avevano saputo che negli ambienti vicini alla Scu tra Carovigno e Ostuni si stava preparando un attentato ad appartenenti all'Arma dei carabinieri. Hanno quindi predisposto controlli ai pregiudicati di maggior rilievo nella zona e preparato irruzioni in alcune abitazioni. Una di queste era stata programmata a Ostuni in casa di Carmelo Vasta, di 28 anni, con precedenti penali, e della sua compagna Maria Loparco, di 37, ritenuti dagli investigatori vicino alla frangia di Mesagne della Scu. Lì, mentre la casa era controllata, è stato visto arrivare intorno alle 4.30 della notte tra venerdì e sabato, Narvin Strazimiri, un albanese di 24 anni, già coinvolto in un' operazione nei confronti della Scu brindisina.

All'arrivo di Strazimiri è stato quindi compiuto dai militari il controllo programmato: i carabinieri hanno creato un black out nella zona e hanno fatto irruzione in casa, scoprendo una granata sotto un divano, fatta scivolare - secondo gli investigatori - da Vasta, e una bomba in tasca all'albanese. Ulteriori controlli sono stati poi compiuti in una zona di campagna dove in precedenti servizi investigativi era stato visto Vasta recarsi con una certa frequenza: lì sono state trovate, in un albero cavo, altre due bombe e una pistola semiautomatica calibro 7.65. I militari - ha detto il cap.De Santis in un incontro con i giornalisti - ritengono di aver bloccato l'attentato nella fase esecutiva: l'azione sarebbe stata compiuta da Strazimiri, probabilmente quella mattina stessa, di lì a poche ore utilizzando una bomba sotto l'automobile di un carabiniere che si recava al lavoro.

 

 

 

 

 

 

 

 

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Dalla Puglia 102 delegati per il congresso della Margherita

Lunedì, 8 marzo

Il pre-Congresso regionale della "Margherita-Democrazia è Libertà" di Puglia, che si è celebrato ieri, domenica 7 marzo, presso l'hotel Riva del Sole di Giovinazzo (Ba), si è concluso con l'elezione per acclamazione dei 102 delegati pugliesi al primo Congresso nazionale del partito che si terrà a Rimini dal 12 al 14 marzo.

Massiccia la partecipazione dei delegati - gli stessi del primo Congresso pugliese che si è tenuto lo scorso 11 gennaio - al massimo consesso pugliese della Margherita, articolatosi sotto la presidenza del portavoce del gruppo regionale del partito, Pietro Pepe, che ha visto al tavolo della presidenza i deputati Giannicola Sinisi e Giovanni Carbonella, l'europarlamentare Giovanni Procacci, i consiglieri regionali, Enzo Russo, Michele Pelillo ed Emanuele Sannicandro, il coordinatore regionale, Gero Grassi, ed i cinque coordinatori provinciali, mentre per l'Esecutivo nazionale della Margherita è intervenuto l'on. Enrico Letta.

L'Assemblea Regionale della Margherita di Puglia, riunita contestualmente, ha eletto, invece, al proprio interno gli otto membri che entrano nell'Assemblea Federale nazionale del partito: i salentini Enzo Russo (consigliere regionale) e Lorenzo Ria (presidente Provincia di Lecce), i tarantini Franco Carbotti (coordinatore provinciale) e Michele Pelillo (consigliere regionale), il brindisino Fabiano Amati (coordinatore provinciale), i baresi Emanuele Sannicandro (coordinatore provinciale) e Guglielmo Minervini, ed il deputato Italo Tanoni.

"L'ultimo atto della stagione dei Congressi - ha affermato Gero Grassi nella relazione introduttiva - vede la Puglia unita e capace di indicare un buon livello di classe dirigente a livello nazionale. Con la stessa forza unitaria riusciremo al congresso nazionale di Rimini ad offrire il nostro valido contributo propositivo che si accompagnerà anche con l'elezioni degli altri membri pugliesi dell'Assemblea federale nazionale che vanno ad aggiungersi agli otto eletti direttamente oggi".
 

 

 

 

 

 

 

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Mennitti succede a Ciracì alla segreteria provinciale di Fi

Domenica, 7 marzo

L'on. Domenico Mennitti guiderà Forza Italia a Brindisi e in provincia nei prossimi tre anni. Lo ha deciso, all'unanimità, il congresso degli azzurri, ieri mattina, riunito nell'auditorium della Cittadella della ricerca. Cancellate in pochissimi giorni, quelli che hanno segnato la vigilia dell'assise congressuale, le polemiche e la voglia di misurarsi per determinare la leadership nel partito e decidere di incarichi e candidature. Cancellate, almeno nell'assemblea provinciale, le etichette di «fittiani» e «vicencontiani», gli azzurri hanno proceduto ad un congresso unitario, perciò privo di tesi, quasi tutto improntato a riti e forme. Nel quale, però, sono anche state tracciate le linee guida della strategia politica presente e futura. Congressisti attenti ai contenuti - e al consuntivo di una gestione piuttosto lunga - della relazione del cegliese Nicola Ciracì, segretario uscente, nonchè sul discorso dell'on. Mennitti e dei capi, Nicola Frugis e Luigi Vitali, i quali, per il momento, hanno sotterrato l'ascia di guerra.
 

Coordinatore provinciale: on. Domenico Mennitti.
Coordinamento: Nicola Frugis, Giovanni Ribezzo, Carlo Verusio, Piero Iurlaro, Nicola Semeraro, Luca Marzio, Massimiliano Baldari, Cosima Gismondi, Gualtiero Gualtieri.
Comitato: :Luigi Vizzino, Giuseppe Dimastrodonato, Anna Maria Carella, Enzo Mola, Roberto Melpignano, Mimmo Pagliara, Emilio Saracino, Errico Ortese, Gianleo Moncalvo.
Delegati al II Congresso nazionale: Nicola Ciracì, Giovanni Barletta, Francesco Civino, Francesco Buongiorno, Annibale Ciccarese, Antonio Nacci, Gualtiero Gualtieri, Antonio D'Autilia, Vito Santoro, Mauro D'Attis, Pancrazio Scarpello, Attilio Ariano, Giovanni Passiatore, Rino Scarano, Armando Leggieri, Federico Travaglini.

 

 

 

 

 

 

 

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Oria, nuovo mistero: scarica di pallettoni contro garage

Venerdì, 5 marzo

Un colpo di fucile caricato a pallettoni è stato sparato contro la saracinesca del garage di un impiegato postale a Oria. Sull'accaduto indagano i carabinieri che al momento escludono che vi siano collegamenti tra questo episodio e il duplice omicidio avvenuto l'altra sera nella stessa cittadina. Gli investigatori ipotizzano che il vero bersaglio di chi ha sparato fosse un bar che si trova a pochi metri di distanza e che e' abituale punto di ritrovo per pregiudicati. E' possibile che a sparare sia stato qualcuno che era su una automobile o una motocicletta in corsa e che quindi ha sbagliato mira.

Sulla vicenda della sparatoria di mercoledì sera, in cui due fratelli sono morti e altre tre persone rimaste ferite, una trentina di persone è stata ascoltata dai carabinieri che indagano sulla vicenda. Si ipotizza un regolamento di conti tra le famiglie Italiano e De Michele: a quanto si è appreso, la faida tra i due gruppi era stata preceduta da un violento scontro verbale e fisico. I testimoni finora ascoltati sono personaggi ritenuti vicini a vittime e feriti e a pregiudicati del paese.

Nessuna traccia al momento delle pistole calibro 9 e 7.65 usate nel regolamento di conti. Per questo si sospetta che qualcuno abbia fatto sparire le armi prima dell' arrivo delle forze di polizia. Sull' asfalto sono stati trovati 16 bossoli sparati dalle due pistole.

Le vittime sono due fratelli: Salvatore e Livio Italiano, di 39 e 38 anni, di Oria; i feriti Tommaso e Cosimo De Michele, di 49 e 63, anche loro fratelli, e il figlio di Tommaso, Pietro, di 28. Quest' ultimo è in prognosi riservata dopo l' intervento chirurgico a cui è stata sottoposto ieri nell' ospedale di Manduria (Taranto). I medici sono riusciti a fermare l' emorragia provocata dal proiettile che ha colpito l' uomo alla schiena e che si è fermato vicino allo stomaco. Migliorano invece le condizioni di salute degli altri due feriti: Cosimo De Michele è sempre in prognosi riservata, Tommaso guarirà in 30 giorni.

 

 

 

 

 

 

 

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Sport: le ragazze del Volley Ceglie dominano il campionato

Venerdì, 5 marzo

Allunga il passo il Volley Ceglie (D femminile). La vittoria della formazione di Domenico Argentiero sul Melendugno ha permesso di allungare il divario dall'Ellegì Torre. Ottima condotta di gara delle cegliesi che mettono sotto sin dall'inizio la formazione leccese. Primo set conquistato con discreto vantaggio dal Ceglie (25-21). Il secondo parziale ha visto il ritorno delle padrone di casa che costringono Ceglie agli straordinari. Anche il terzo set è stato ben controllato a muro e in ricezione, difatti si è ripetuto lo stesso risultato del primo, 25-21. «La contemporanea sconfitta del Torre ci ha permesso di allontanarci di tre punti - dice il tecnico Domenico Argentiero -. Dobbiamo continuare con questo ritmo». Sconfitta a sorpresa dell'Ellegì Torre col Roccaforzata. Inizio di gara in salita per le ragazze di Ennio D'Amicis costrette ad inseguire. Sotto di un set, Erroi e compagne riescono a controllare il secondo, vincendolo 25-19, sul risultato in parità, l'Ellegì non riesce a venir fuori e commette errori in ricezione e in difesa. Il terzo e il quarto set sono all'insegna del Roccaforzata che costringe al tie-break il Torre. Al quinto, il crollo atletico delle torresi è palese, con il Roccaforzata che porta a casa set e match. «Spero che questa sconfitta serva da lezione alle ragazze - dice l'addetto stampa del Torre, Antonio Ponticelli -. Nello sport l'umiltà ha la meglio sulla presunzione».

Pesante sconfitta della Juvenilia Oria da parte della Futura Volley. Il sestetto allenato da Daniela Pignatelli ha disputato la peggior partita della stagione. Molti errori in ricezione e in attacco, poca incisività nel muro, insomma, nessun fondamentale si è rivelato un'arma di difesa. L'assenza di Tiziana De Gaetani ha costretto il tecnico oritano ad apportare alcuni cambi, ma la giovane età delle sostitute non è stata dalla parte della Juvenilia. Conquista un punto importante l'Athena Club Cisternino sul campo del Nardò. La formazione di Salvatore Giacovelli ha costretto il Volley Nardò al tie-break, anche se la formazione brindisina non ha potuto opporre la giusta resistenza nel set finale. Ancora una sconfitta per il Brillo Più Mesagne. Le padrone di casa del Castellaneta erano le favorite sulla carta e difatti il risultato rispecchia la classifica.

 

 

 

 

 

 

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Dopo il restauro torna a suonare l'antico organo di San Rocco

Venerdì, 5 marzo

Con un concerto inaugurale è stato restituito al popolo cegliese, nella serata di domenica 29, l'antico l'organo in stile gotico, ubicato nella chiesa di San Rocco. L'antico strumento musicale, che si avvale di un sistema costruttivo particolare che privilegia la musica di andamento lento, incarna pienamente la filosofia del mondo musicale dell'epoca. L'organo ha subìto un particolare restauro che ne hanno ritardato la consegna. Fu realizzato nel 1898 dalla ditta Inzoli di Creta, per una spesa molto rilevante per il contesto economico-sociale dell'epoca. Da alcuni decenni, non era più usato in quanto necessitava di una totale revisione. Alcuni anni fa l'opera di restauro fu affidata, dall'allora parroco della chiesa di San Rocco, don Michele Pastore, alla ditta Pier Francesco Pagliarula, di Castellana Grotte. In continuità, in nuovo parroco Don Angelo Principalli ha appoggiato a pieno l'iniziativa di restituire alla comunità un bene artistico di così grande valore storico e culturale. La spesa è stata sostenuta, in parte, dalle offerte dei fedeli nonché da un modesto contributo della Cei e dall'impegno profuso dell'amministrazione parrocchiale.

Così, nel corso della serata concertistica, dopo la benedizione, don Angelo Principalli ha espresso la soddisfazione, pienamente condivisa da molti cegliesi, per essere giunti al completamento dell'opera. Infatti, il concerto inaugurale, che ha tenuto dall'organista Graziano Semeraro, avviene dopo vari rinvii dovute alle non poche difficoltà tecniche incontrate durante le fasi di ripristino. Per il grande evento il maestro Graziano Semeraro, attualmente titolare della cattedra di organo e composizione organista presso il Conservatorio di Monopoli, ha eseguito, tra gli altri, alcuni brani di Gounod, Mendelssonhn e Liszt facendo apprezzare, al pubblico presente, la musica proveniente da uno strumento, ritenuto dagli esperti del campo, molto particolare.

(Agata Scarafilo, La Gazzetta del Mezzogiorno)

 

 

 

 

 

 

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Il consiglio comunale chiede il blocco del Piano ospedaliero

Giovedì, 4 marzo

Ritiro del Piano di riordino ospedaliero, nuova programmazione sanitaria e ospedaliera, ripristino delle condizioni pre-piano per l'ospedale di Ceglie, riqualificazione del Pronto Soccorso con la presenza di rianimatori e cardiologi e infine la destituzione del direttore generale della Asl di Brindisi, Bruno Causo: sono queste le conclusioni cui è giunto il Consiglio comunale di Ceglie Messapica che ieri sera, dopo quasi cinque ore di dibattito, ha votato un documento che ha visto l'adesione dell'Ulivo, di Rifondazione comunista, del rappresentante della lista civica e dell'Udc, mentre si sono astenuti Forza Italia, An e il sindaco Annese.

L'ordine del giorno era stato presentato da Rifondazione comunista ma poichè era stato subito sottoscritto da più partiti "il documento appartiene a tutta l'assemblea" ha precisato Pietro Mita. Nel dibattito, tenuto all'indomani della ufficializzazine della potezine popolare che ha visto raccolte 9.434 firme a difesa dell'ospedale di Ceglie, sono intervenute tutte le forze politiche, diversamente critiche sulle ragioni del Piano di riordino ospedaliero, sui criteri di attuazione e soprattutto sulle finalità. Dai banchi della sinistra si è voluto sottolineare la responsabilità politica del riassetto voluto dal governatore pugliese Raffaele Fitto: "Non è un problema che riguarda solo Ceglie, Ostuni o qualche altro paese della regione" ha detto l'ex sindaco Pietro Mita criticando il ruolo esclusivamente mercantile e finanziario che viene dato al comparto sanitario. E poi, riabilitando anch'egli come Bertinotti valori e protagonisti della Prima Repubblica ha ricordato come "i padri costituenti hanno sancito già dal '45 l'universalità di interventi nella scuola e nella sanità rimasti intaccati ai governi che si sono succeduti fino ad oggi. Il nostro documento è e deve restare politico perchè il riordino ospedaliero mira a tutelare interessi privatistici a danno del bene comune" ha ribadito Mita. L'Ulivo, tramite il diessino Pietro Mita (omonimo dell'ex sindaco), ha denunciato  l'inadeguatezza del piano ospedaliero chiamando alle responsabilità anche i direttori generali: "L'ospedale di Ceglie, altri ospedali della provincia, anche quelli risparmiati dalla cosiddetta razionalizzazione vivono in una situazione ormai insopportabile per i pazienti e per i lavoratori del settore: proponiamo un emendamento in cui si chiede la destituzione del direttore generale di Brindisi".

Il dibattito ha teso ad allargare le responsabilità dei direttori generali delle Asl, figure non più considerate esclusivamente tecniche ma "bracci armati" dei governatori regionali più sensibili a rispondere alle esigenze politiche del presidente che li ha nominati e sempre meno impegnati sulle reali esigenze del territorio. Il recente sciopero dei medici si è svolto anche per una riqualificazione dei manager ormai dichiaratamente premiati dinanzi al "risparmio" e non più alla "qualificazione" del servizio.

L'Udc, attraverso l'intervento del consigliere Francesco Locorotondo, si è dichiarata favorevole all'emendamento anti-direttore Asl, un'accoglienza che nei banchi di Rifondazione comunista è apparsa come un salvagente nei confronti di Fitto che, secondo l'opposizione, è il maggior responsabile del Piano ospedaliero. Il sindaco Mario Annese pur accogliendo i motivi di preoccupazione circa le sorti dell'ospedale di Ceglie ha dichiarato l'astensione del voto "poichè non ritengo fondante la ragioni del ritiro del Piano, comunque - ha detto Annese - il 12 marzo sarò alla manifestazione di Bari".

Prima del voto il capogruppo di Forza Italia, Antonio Suma, ha presentato un secondo emendamento in cui si "impegna l'amministrazione comunale ad adire le vie legali nei confronti dell'ospedale di Francavilla Fontana, struttura obsoleta edificata in un'area orografica inadatta". La proposta, presentata per la quarta volta in un Consiglio comunale,  però è caduta nel vuoto e non è stata neppure messa ai voti.

Il documento è stato approvato con i 12 voti di Udc, Forza Ceglie, Margherita, Ds e Rifondazione comunista. Astenuti An, Forza Italia e il sindaco. Assenti due consiglieri, uno di Fi e l'altro dell'Udc.

  Il testo integrale del documento approvato dal Consiglio comunale

 

 

 

 

 

 

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Far West a Oria, si sparano fra bande: due morti, tre feriti

Giovedì, 4 marzo

Scene da Far West ieri a Oria dove due persone sono morte e tre ferite in modo grave in una sparatoria tra due bande rivali del luogo avvenuta ieri sera.

 Le vittime sono due fratelli: Salvatore e Livio Italiano, di 39 e 38 anni, di Oria. La sparatoria è avvenuta poco prima delle 20 in via Torre, alla periferia del paese. Secondo una prima ricostruzione dell'accaduto, due clan rivali si sarebbero affrontati per strada a colpi di pistola. Oltre alle due vittime ci sarebbero stati almeno tre feriti. Salvatore Italiano è morto sul colpo, mentre Livio è deceduto subito dopo l'arrivo in ospedale a Francavilla Fontana. Uno dei feriti, Piero De Michele, è stato ricoverato nel nosocomio di Manduria dove è stato sottoposto a intervento chirurgico; le condizioni degli altri due sono gravi ma stazionarie.

 Tutti e tre i feriti sarebbero componenti del clan che ha fatto fuoco sui fratelli Italiano. Si tratta di Tommaso e Cosimo De Michele, anche loro fratelli, e del loro cugino Pietro De Michele. Le condizioni di quest'ultimo, dopo l'intervento chirurgico nell'ospedale di Manduria, rimangono molto gravi, mentre la vita degli altri due non sarebbe in pericolo. Una prima ricognizione del luogo ha consentito il ritrovamento di dodici bossoli di vario calibro, a conferma di un vero e proprio conflitto a fuoco. In sostanza, si sono affrontati due clan familiari: gli Italiano e i De Michele. Si sarebbero affrontati dapprima a parole; poi da uno dei due gruppi sarebbero partiti i primi colpi e da quel momento la situazione è degenerata. Almeno quattro delle cinque persone coinvolte nell'accaduto hanno precedenti penali per furto, ricettazione e reati contro il patrimonio.

 

 

 

 

 

 

 

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La Margherita: "Chi boicotta la nuova sede del Comune?"

Giovedì, 4 marzo

«Come mai, a distanza di circa dieci mesi dall’atto di certificazione d’ultimazione dei lavori della nuova sede comunale, il comune committente dell’opera non ha ancora la possibilità d’accesso alla struttura». Questo è quanto chiede di sapere il capogruppo consiliare della Margherita, Tommaso Argentiero, con una interrogazione inviata al sindaco e, per conoscenza, all’Autorità per la Vigilanza sui Lavori  Pubblici, a Roma. «Quali sono i motivi – chiede ancora Argentiero – che inducono la ditta a non consegnare le chiavi?». 

Nella sua interrogazione l’esponente della Margherita ripercorre la “storia” della struttura: dalla delibera dell’agosto del 200 (la n. 166)  con la quale si approvava il progetto esecutivo per un importo di circa 4miliardi e mezzo e vecchie lire; alla determina dirigenziale del marzo 2001 (la n. 133) con la quale si aggiudicavano i lavori alla ditta Edilit di Bari; alla consegna dei lavori avvenuta l’8 maggio 2001; che «sul registro di contabilità, in occasione del primo e secondo Sal, l’impresa addebitava alla scarsa esecutività del progetto la responsabilità del lento andamento dei lavori e, di conseguenza, chiedeva all’Amministrazione comunale il risarcimento dei danni da determinare nel corso dei lavori»; alla perizia di variante suppletiva del 30 luglio 2002 della direzione dei lavori «con la quale si prevedeva l’elevazione dell’importo di 499.450.205 di vecchie lire e un maggior termine contrattuale di 120 giorni». Contestualmente Argentiero ricorda che in data 16 aprile 2003 «inviavo all’Autorità dei Lavori Pubblici una nota in cui evidenziavo diverse perplessità su come andavano avanti i lavori per la costruzione della nuova sede municipale, in particolare sulla gestione della variante suppletiva e per i tempi non rispettati per il completamento dell’opera».

In riferimento a quest’ultima questione il servizio Superiore dell’Autorità per la Vigilanza  «notificava l’archiviazione dell’esposto, prendendo atto di quanto comunicato dal responsabile del procedimento in merito all’applicazione della penale di euro 62.348 per il ritardo di giorni 75 occorso per l’ultimazione dei lavori, avvenuta in data 20 maggio 2003». Da qui l’interrogazione nella quale - sempre Argentero – tiene ad evidenziare anche come il nuovo municipio «per essere realmente completato necessita di ulteriori lavori, come la sistemazione delle aree a verde, l’installazione di sistemi di allarme, la rimozione o sotterramento di un grosso canale che raccoglie acqua piovana e scarica proprio sull’area della nuova costruzione».  Ma non sarebbero solo queste le inadempienze, se è vero che l’interrogante tiene a precisare come «girano   voci su quello che ancora manca all’interno, cosa che potremo verificare solo quando avremo la possibilità di entrare nella nuova sede comunale».

Luca Dipresa

 

 

 

 

 

 

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Linea dura di An: i consiglieri Ciro e Venerito espulsi dal partito

Mercoledì, 3 marzo

Ciro Argese, presidente del consiglio comunale, e Rocco Venerito sono stati espulsi da An. Si conclude così l’iter del provvedimento richiesto dal presidente provinciale del partito, sen. Eupreprio Curto, all’indomani del consiglio comunale dello scorso 5 novembre quando i due si resero “colpevoli” di aver assunto un comportamento diverso da quello indicato dal partito.

«Ho adottato nei confronti dei signori Rocco Venerito e Ciro Argese  - ebbe a dichiarare il senatore Curto -  il provvedimento cautelare di sospensione provvisoria da ogni attività politica, incluso il divieto di frequentare le sedi di An, in rapporto al procedimento disciplinare che ho già avviato presso la Commissione Centrale di garanzia e probiviri. Tanto, in relazione a quanto avvenuto nel corso dell’ultimo consiglio comunale con l’attribuzione di un incarico assessorile in quota An, a persona non indicata da An, ma soprattutto alla definitiva defenestrazione di due assessori (Mimmo Urso e Oronzo Ostacolo) rei di essersi dimessi per favorire la risoluzione della crisi dell’amministrazione Annese». Così, contrariamente a quanto si andava sostenendo, ossia che era in corso un ricompattamento, la decisione della commissione centrale di An dimostra la coerenza della linea dura adottata dalla presidenza provinciale.

Ora cosa potrà accadere? Probabilmente nulla perché anche questo fatto politico verrà messo in “stand by”, così come per la definitiva risoluzione della lunghissima crisi (l’esecutivo è sempre monco, con quattro soli assessori e continua la querelle sullo statuto per l’incremento dei posti in giunta). All’interno del Polo, infatti, prevale questa linea morbida decidendo di rinviare la “resa dei conti” a dopo l’importante appuntamento elettorale. Intanto, l’esecutivo continua ad operare monco, con soli quattro assessori e la querelle sullo statuto per portare a sette gli assessori prosegue. Sul tappeto rimane lo scoglio del bilancio che, prima o poi, bisognerà pure portare in consiglio comunale.

Luca Dipresa

 

 

 

 

 

 

 

 

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Basket: l'Edilmed lavora poco ma vince anche a Bari

Mercoledì, 3 marzo

 

T. BARI- EDILMED CEGLIE CEGLIE: 59-82                       

DON DOSCO BARI: Guerrieri 10; Bruni Dario 8; Bonserio 5; Bruni Davide 10; Lupelli 7; Clericò 10; Cafagna; Riganti; Rubino 11; Gulino. All. Cassano.

EDILMED CEGLIE: Gusic 36 ( 6 triple); Lamonica 11 (2 triple); Palumbo 6; Licchello 4; Ventruto 13 (1 tripla); Bove; Barletta; Costabile; Epicoco 10; Leone 2. All. Romano

Parziali: 21-20; 28-41; 42-57.

Arbitri: Petraroli e Marchese di Lecce.

 

Partita non molto bella dal punto di vista del gioco, con un Edilemed certamente al di sotto delle sue precedenti esibizioni ed aspettative. C’è stata un pò di confusione e qualche passaggio di troppo sprecato. Nonostante ciò la gara è stata vinta meritatamente con due belle schiacciate di Gusic, quelle da far andare in visibilio il tifo (una nel primo quarto sul punteggio di 19-16, e l’altra in contropiede all’inizio dell’ultima frazione sul punteggio di 42-59).  Il Bari sapeva della “diga” che aveva di fronte ed ha attuato una difesa ad uomo pressante, soprattutto su Gusic, spesso al limite del fallo. Una marcatura che il croato ha saputo dribblare ed i 36 punti realizzati (con sei triple) dimostrano che il ricorrere a certi mezzi per simili campioni non porta lontano.

Ottime, nonostante una gara sol a tratti  gustevole, le prove di Ventruto, Costabile (ha difeso alla grande), Lamonica e Epicoco. Un pò in ombra Palumbo e Licchello. Il vantaggio più considerevole è stato raggiunto a metà dell’ultima frazione grazie ad una tripla di Gusic (47-69). Quando mancava poco più di 1 minuto Romano ha mandato in campo Leone e Barletta (per Licchello e Gusic). che ha segnato a 30 secondi dalla fine (59-80).  Palumbo ha chiuso a 59-82.

Sicuramente, in settimana tecnico e giocatori avranno modo di ritornare sulla gara per cercare di capire come mai la prestazione è stata un pò al di sotto delle aspettative. E una squadra che punta alla promozione  non può permettersi  troppepe distrazioni che potrebbero portare ad una deconcentrazione che proprio ora che siamo sulla dirittura d’arrivo bisogna evitare. Cose che Coco Romano sa perfettamente bene ed è proprio su questo aspetto, come sul migliorare il pressing che sta lavorando sodo. Fra due settimane a Ceglie arriva il  Massafra, squadra giovane e scattante e che insidia la seconda posizione proprio al quintetto dell’Edilmed che, dal suo canto, non dispera in qualche passo falso del Barletta. Giungere primi ai play off  tutti sanno bene cosa può voler significare. Anche se, per la verità il fattore campo per Gusic e compagni conta poco vista l’assenza del palazzetto.

Luca Dipresa

 

 

 

 

 

 

 

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Deposito nucleare a Brindisi? Matteoli: "Ipotesi infondata"

Mercoledì, 3 marzo

«Si tratta solo di notizie di stampa che, come asserito dalle amministrazioni interessate e a tal fine interpellate, non trovano nessun riscontro nella realtà». Così il ministro dell'Ambiente, Altero Matteoli, ha risposto ad una interrogazione parlamentare del deputato della Marghertia Carbonella sull'ipotesi di realizzazione di un deposito di materiale nucleare per il rifornimento di sottomarini e navi della Nato a Brindisi. «Le preoccupazioni dell'interrogante in merito alla paventata notizia che vede la costruzione di un deposito nucleare a Brindisi - ha aggiunto Matteoli nel corso del Question Time di questo pomeriggio - è ampiamente giustificata». La zona - ha inoltre affermato il ministro - è stata dichiarata a rischio ambientale".

 

 

 

 

 

 

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"La basa navale di Taranto non sarà comando della Nato"

Martedì, 2 marzo

La base navale di Taranto non diventerà una base Nato, secondo l'ammiraglio Quinto Gramellini, comandante in capo della squadra navale. Lo
ha detto, parlando con i giornalisti sul ponte della nave Etna, ormeggiata al molo Chiapparo della stazione navale di mar Grande, dove ha partecipato alla cerimonia del passaggio di consegne al comando delle forze d'altura (Comforal) e delle forze marittime in ambito Nato (Comitmarfor).

"Non cambierà assolutamente nulla", ha detto Gramellini. "Questa - ha aggiunto - è una base della Marina italiana e qui ci sono le navi della squadra navale italiana. Se qualche volta, com'è accaduto - è riferito in un resoconto dell'Ansa - in passato, arrivano anche navi in visita, si tratta di visite occasionali. Ma il ruolo della base, anche nel contesto della città', non subisce assolutamente alcuna modifica".

Di Taranto base Nato aveva parlato una ventina di giorni fa l'associazione Peacelink, "associazione telematica per la pace", secondo la quale la base ionica della Marina militare italiana aveva acquisito il nuovo status di base Nato, la più grande del Mediterraneo, diventando l'unico "headquarter", quartier generale Nato, candidato ad ospitare la flotta americana che dal 2005 si dovrebbe trasferire da Gaeta per trovare una sistemazione più avanzata a sud-est per il controllo del Mediterraneo. Secondo Peacelink, la conferma di Taranto base Nato "viene dai documenti ufficiali del Pentagono che attestano la costituzione a Taranto di una "High Readiness Force", cioè una forza navale "ad alta prontezza", che va ad affiancarsi ad una "High Readiness force" di terra ubicata in un nuovo apposito quartier generale della Nato".

 

  Rumors e indiscrezioni sul porto di Taranto

 

 

 

 

 

 

 

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Giovedì pomeriggio rubinetti a secco a Francavilla Fontana

Martedì, 2 marzo

Dalle ore 14 alle ore 23 di giovedì prossimo, 4 marzo, sarà sospesa l'erogazione di acqua a Francavilla Fontana, in provincia di Brindisi per l'esecuzione di lavori di potenziamento della rete idrica urbana. Lo rende noto l'Acquedotto pugliese, che assicura un servizio di fornitura integrativa con autobotti, gestite dal comando di polizia municipale.

 

  

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