Ceglie

in diretta

on line

    Gennaio 2004

 

Archivio

 

 

2004

 

Gennaio

Febbraio

Marzo

Aprile

Maggio

Giugno

Luglio

Agosto

Settembre

Ottobre

Novembre

Dicembre

In questa pagina notizie e servizi in aggiornamento continuo da Ceglie Messapica (Brindisi)

 

on line

Basket: palestra piccola, rabbia per il Palasport che non c'è

Giovedì, 29 gennaio

«Ho girato ben tre continenti e, in proporzioni parlando, quello cegliese è un tifo che minimo merita la serie B. Un vero peccato che una città così blasonata non abbia un palazzetto». E come non si può dar ragione a Ned Gusic il primo (ed uno dei più grandi) stranieri che la recente storia del basket conosca. Ha scelto Ceglie perché il regolamento gli impone, essendo un extracomunitario e in attesa di ottenere la cittadinanza italiana, di giocare solo in un campionato di serie C 2. E non è pentito della scelta fatta. Peccato per il palazzetto che ancora non c’è. O meglio ancora non è pronto quello che vedrà la luce nella zona Insarti per 500 posti. E come è accaduto domenica scorsa, fa veramente rabbia vedere tantissima gente assiepata nella palestra della Pascoli, con molta altra che è rimasta fuori.

L’opinione diffusa è che verso questo problema non c’è stata una vera “presa a cuore” da parte degli amministratori, nonostante i risultati e nonostante il fatto che qualche anno addietro proprio la mancanza di una tale struttura fu alla base della “vicenda D’Annunzio”. Si diceva che sarebbe stato pronto per la fine dell’anno appena passato. Ma così non è stato. C’era da ottemperare alle uscite di sicurezza – e qui non possiamo non sottolineare i “ritardi” o la poca attenzione nel progettare un opera in regime di 626 e, soprattutto il mancato controllo degli uffici preposti. Si arriva alla soluzione della creazione di scale esterne che ha richiesto un po’ di tempo. Ed ora perché non si procede, eliminando quegli eventuali ultimi intoppi che ci potrebbero essere? Sono così insormontabili, porre in opera il parquet ed installare due tabelloni? 

«E’ necessario accelerare i tempi per concludere la realizzazione del nuovo palazzetto – hanno spiegato i massimi dirigenti della società -; abbiamo dovuto accollarci numerose spese per fare del basket una vera e propria realtà». E come non dar loro ragione. «Ci sono centinaia di persone a cui piacerebbe seguire la squadra – spiegano – e che non possono farlo perché non ci sono i posti. Una maggiore  sinergia tra l’amministrazione comunale e le società sportive di questo territorio potrebbero agevolare la crescita dello sport in questa città». E questo, per la dirigenza, è accompagnato da una remota preoccupazione: «Non possiamo permettere che possa finire l’entusiasmo per il basket, siamo solo agli inizi. Sarebbe un vero peccato se si perdesse l ’ammirazione verso questo sport  – continuano i dirigenti – anche perché i progetti per il futuro non mancano, anzi, sono molto ambiziosi».

Progetti non utopistici ma che si concretizzano giorno dopo giorno, a partire dal non inconsiderevile sacrificio di cartellinare Gusic. «Il nostro ultimo acquisto – precisa la dirigenza a tal proposito  – riesce a riempire di pubblico tutti i palazzetti delle società in cui andiamo a giocare, ma non il nostro. Abbiamo pagato cosi tanti per fare arricchire le altre società e non la nostra?». Speriamo che l’”Sos” della società trovi qualche animo sensibili a si prodighi con maggiore intensità verso un problema ultradecennale e poco qualificante per una città che dallo sport ha avuto grossissime soddisfazioni. E questo anche per non perdere l’entusiasmo e, soprattutto,  per non rischiare che anche gli sponsor facciano retromarcia. «Al futuro della squadra ci penseremo noi», promettono i dirigenti ed i loro sponsor.

Luca Dipresa

 

 

 

 

 

 

on line

Annese in Consiglio: "Resto al mio posto, non mi dimetto"

Mercoledì, 28 gennaio

"Resto al mio posto, non sono ancora maturate le condizioni che suggeriscano le mie dimissioni": in una cornice surreale e decadente del consiglio comunale di Ceglie, con i banchi della maggioranza vuoti,  il sindaco Mario Annese ha  ribadito l'intenzione di "adempiere fino in fondo al mandato popolare ricevuto nel maggio del 2002" respingendo le richieste di dimissioni avanzate dall'opposizione. L'assise, su proposta dell'Ulivo,  si era riunita per discutere la crisi politico-amministrativa che si trascina da venti mesi, ma anche per affrontare argomenti di grande interesse per la cittadina, come la riduzione dell'Ici e l'abbattimento di un'antenna per la telefonia mobile. Si è fatto in tempo a discutere soltanto dell'imposta Ici, ritenuta troppo alta dal consigliere della Margherita Tommaso Argentiero che nella mozione presentata ha proposto una drastica riduzione. Il tema è stato affrontato secondo copione, con le motivazioni dell'assessore al Bilancio Pietro Mita sui motivi che richiedono una conferma dell'imposta sugli immobili al 6,5 per mille: ma con non poca sorpresa, la mozione è stata votata oltre che da tutti i partiti dell'opposizione anche da Forza Italia e dal sindaco, mentre due consiglieri dell'Udc si sono espressi per il no.

La seduta è poi entrata nel vivo con l'analisi della crisi. Tutti i consiglieri del Polo hanno abbandonato l'aula lasciando al  capogruppo di Forza Italia, Antonio Suma, il compito di intervenire in nome dell'intera Cdl. Il delegato  ha riferito di una ricomposizione della maggioranza anticipando le conclusioni di un documento sottoscritto anche dalle segreterie provinciali di Fi, An e Udc con cui si sancirebbe la nuova intesa. Quindi ha chiesto la verifica del numero legale e lo scioglimento della seduta. La richiesta è stata respinta dal presidente del Consiglio Ciro Argese che ha poi dato la parola a Rocco Cavallo (Forza Ceglie) il quale si è dichiarato disponibile ad una mozione di sfiducia nei confronti del sindaco Annese, "ma vedo che questa iniziativa - ha lamentato Cavallo - è osteggiata da Rifondazione comunista". Quindi Tommaso Argentiero, l capogruppo della Margherita, ha lamentato la paralisi di ogni attività amministrativa rilanciando l'ipotesi di una mozione di sfiducia che però non trova d'accordo lo schieramento di Rifondazione (cinque consiglieri). L'ex sindaco Pietro Mita ha spiegato che una mozione di sfiducia bocciata poi dall'aula rafforzerebbe il sindaco: "Noi chiediamo ad Annese di dimettersi" ha ribadito Mita.

Ma nessuno vuol prendere l'iniziativa: nè Annese, che confida nell'accordo dei tre partiti e respinge ogni tentazione di dimissioni, nè Rifondazione che non vuol sentir parlare di mozione di sfiducia, nè la maggioranza dei consiglieri comunali. Resta l'allarme di Margherita, Ds e Forza Ceglie   per una situazione che sta travolgendo il paese e rendendo incerti anche i rapporti professioni all'interno del Municipio. In inizio dei lavori i consiglieri Argentiero e Locorotondo hanno lamentato disagi tra il personale dipendente ed episodi di mobbing: "Alla prossima seduta proporrò una commissione di inchiesta sui gravi episodi accaduti in questo Municipio" ha affermato il capogruppo dell'Udc. Sotto la lente i premi di produzione (25 milioni di ex lire) assegnati a tre responsabili di area. In tutto questo Mario Annese non sembra aver perso il buonumore, concedendosi un flirt con l'ex sindaco Pietro Mita riconoscendogli correttezza politica: "Ti regalerò il resoconto di Tucidide sulla guerra del Peloponneso, sembra cronaca dei nostri giorni" ha detto il sindaco. Tucidide, che prese parte alla contesa del 404 avanti Cristo,  scrive giudizi sulle condotte dei governi; viene elogiata la virtù politica, guidata dalla magnanimità dei potenti di turno; con la consapevolezza che ogni guerra, ogni insanguinato traguardo, prima o poi svanirà col trascorrere dei secoli, se non dei decenni o dei lustri. Ecco perchè - secondo lo storico ateniese vissuto nel 400 avanti Cristo - è importante l'onore e la gloria che da esso ne consegue, in pace come in guerra, a lasciare traccia veramente duratura dopo fatiche, e lutti, e tragedie immani. Sarà stato davvero questo il messaggio in bottiglia?

 

 

 

 

 

 

on line

Eletta la giunta della Camera di commercio, c'è un cegliese

Mercoledì, 28 gennaio

È stata eletta nel corso dell'ultima riunione del Consiglio la giunta della Camera di commercio di Brindisi, presieduta da Salvatore Tomaselli, espressione del mondo dell'artigianato e vertice provinciale della Cna. Del nuovo esecutivo camerale fanno parte Alfredo Malcarne, vice presidente, espressione del settore turismo, Angelo Candita, Arellio Donato Fusco e il cegliese Luigi Ricci per l'agricoltura, Stefano L'Abbate per l'industria, Angelo Contessa per l'artigianato, Arturo La Palma per il commercio, Marco Pagano per la cooperazione e Raffaele Avantario per il turismo. Venerdì prossimo il presidente Tomaselli presenterà le linee programmatiche dell'ente.

 

 

 

 

 

 

on line

Il Rotary in soccorso delle "stazioni" della Via Crucis

Mercoledì, 28 gennaio

Una "stazione" della Via Crucis di CeglieDopo aver per anni, sollecitati da molti cittadini, posta all’attenzione di tutti la necessità di salvare le monumentali stazioni della Via Crucis lungo Via San Paolo della Croce, finalmente qualcuno ha accolto l’Sos. E, nello specifico, si tratta della locale sezione del Rotary che proprio per arrivare a salvare questi monumenti che, posti a distanza cadenzata, partendo dalla chiesa del convento dei Padri Passionisti sia arriva fino all’ingresso di Piazza della repubblica e, quindi, al Calvario situato all’interno della villa comunale.

L’iniziativa è stata affidata, nella sua gestione a Giuseppe Mita e Pietro Allegretti. Ebbene, l’obiettivo è quello di iniziare con il recuperare le “stazioni” 13ma e 14ma, andate completamente distrutte e la 11ma e 12ma, diroccate a metà. Si parte da una somma messa a disposizione dal Rotary, pari a cinquemila euro. Per il resto sono state programmate iniziative varie. Si inizia con la rappresentazione teatrale di venerdì 30 gennaio nel Teatro Comunale con la commedia in tre atti di Peppino De Filippo, “Non ti pago”. L’intero ricavato verrà, ovviamente devoluta alla meritoria iniziativa del recupero dell’incantevole rappresentazione della passione scolpita in pietra, al punto da farne un vero capolavoro artistico. La commedia, patrocinata dall’amministrazione comunale, è proposta dalla compagnia Amici del Teatro “Tommaso Perrini” per la regia di Nicola Gigante e  Marinara Anelli.

L’opera scelta è una delle più belle di Peppino De Filippo, imperniata sul gioco del lotto, fenomeno diffusissimo e caratterizzante della tradizione napoletana. Tornando all’iniziativa per la quale molti ritornano ancora a sperare che l’esempio del Rotary possa essere preso da altre istituzioni, magari qualche istituto bancario che potrebbe così lasciare una traccia della loro presenza, sicuramente, fruttuosa qui a Ceglie. Il progetto di restauro e recupero della Via Crucis è stato redatto dall’ufficio tecnico, per la precisione dall’arch. Carrozzo e prevede anche l’illuminazione della varie stazioni, a partire da quelle inserite in questo primo lotto.

Luca Dipresa

 

 

 

 

 

 

on line

Schedato chi contesta il Piano sanitario? Protesta l'Ulivo

Martedì, 27 gennaio

«Incredibile». E’ stato il commento a caldo del capogruppo della Margherita, Tommaso Argentiero, dopo aver letto il “richiamo” che il direttore generale dell’Asl, dr Bruno Causo ha inviato a tutto il personale dell’Azienda sanitaria brindisina. Ma non solo “incredibile”. «Si tratta – prosegue Argentiero – secondo una mia interpretazione di un vero atto intimidatorio del quale non ci spieghiamo la ragione considerato che stiamo parlando di una struttura pubblica, qual è appunto l’intera azienda». Ma cosa dice questo “richiamo”? Presto detto.

L’oggetto della nota a tutto il personale recita: “Codice di comportamento dai dipendenti P.A. – Richiamo”. Ed ecco il contenuto: “Ho rilevato – scrive Causo -, soprattutto in questi ultimi tempi, che ormai troppo spesso vengono strumentalmente divulgate, anche a mezzo stampa, informazioni (vere o false) di cui si dispone per ragioni d’ufficio, quando addirittura non si arriva a pubblicizzare bozze di provvedimenti ancora in fase di studio o di elaborazione. Poiché tali comportamenti, che nuocciono all’immagine dell’Azienda, sono censurabili ai sensi del DPCM del 28.11.2000, che si allega in fotocopia, avverto che procederò nei confronti di coloro che adotteranno comportamenti contrastanti con le disposizioni ed i principi contenuti nel precitato decreto”. Il decreto cui si fa riferimento è quello sul Codice di comportamento dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni.

«Ma di cosa ha paura il dr. Causo – prosegue il responsabile della Margherita – che la gente conosca i provvedimenti che l’Azienda adotta?». E non basta: «Non vorrei con questo modo di fare che il direttore generale assume, abbia magari “schedato” i partecipanti alla manifestazione regionale di Terlizzi». E sulle informazioni che vengono “strumentalmente divulgate” o alle ”bozze di provvedimenti ancora in fase di studio ed elaborazione”, il capogruppo della Margherita ha anche qualcosa da evidenziare: «Innanzitutto precisiamo che il dr. Causo gestisce un’Azienda pubblica e che pertanto gli atti prodotti sono anch’essi di dominio pubblico per cui non si vede il mistero se questi vengono portati a conoscenza del territorio. Seconda cosa le “bozze” non vengono stilate dai dirigenti? Ed allora sarebbero loro le “talpe”».

Di fronte a questo «ingiustificabile modo di procedere», Argentiero «sollecita l’intervento anche delle forze sindacali provinciali tese a tutelare il lavoro di tutto il personale che altrimenti si vedrà da qui a breve a guardarsi le spalle creando un clima di tensione che si rifletterebbe negativamente sull’utenza». E poi un invito diretto al dr. Causo: «Per quel che ci riguarda, come politici e rappresentanti di una comunità, diciamo al direttore generale che noi da tempo vigiliamo su tutti gli atti prodotti e siamo quasi a presidio delle strutture per prevenire e denunciare quei provvedimenti che vanno contro gli interessi generali  e che, pertanto, non c’è bisogno che siano i dipendenti, ai quali esprimiamo tutta la nostra solidarietà, a raccontare quello che avviene all’interno dell’Azienda».

E sulla questione si registra anche la presa di posizione della sen. Rosa Stanisci e del sen. Antonio Gaglione. «Eventuali atteggiamenti critici – è il pensiero dei due parlamentari – che alcune volte potrebbero essere anche positivi da parte dei  dipendenti nei riguardi di decisioni del Direttore Generale, non devono essere oggetto di sanzioni disciplinari».

L.Dip.

 

 

 

 

 

on line

Basket: il croato Gusic conquista i tifosi cegliesi

Martedì, 27 gennaio

Nedzad Gusic, Ned per gli amici è diventato l’idolo dello sfrenato tifo cegliese ed ogni sua azione è come se stesse cantando Pavarotti. Roba da veri artisti. E del resto l’aver conquistato il titolo di “All American 2001”, vale a dire uno dei tre giocatori di basket che ha superato quota mille punti è più di un biglietto da visita. Tre Continenti girati, lui ragazzo croato di 26 anni sembra essere un predestinato del basket. “Alla pallacanestro – dice Ned -  sono stato quasi tirato per i capelli dal mio papà, otto campionati giocati in serie A, in Jugoslavia e da mio fratello”. Ma spesso non basta se non si hanno doti. “avevo quindici anni – prosegue Ned – e giocavo a basket da quattro quando capì che questo sport sarebbe stata la mia vita”.

Ed inizia così la sua avventura nella sua terra, in Croazia, alla guida di Zecevic che lo ha poi voluto con se nel a Potenza, contribuendo a portare la squadra in serie C 1. Ma prima di arrivare in Basilicata, Gusic è stato a Zagabria, nel campionato 95/96 giocando la Coppa Corac che fu il debutto in campo internazionale. Quindi l’anno successivo in Turchia con il Galatasaray e l’ottima esperienza in Eurolega. Ma l svolta della sua vita arriva nel 1997. “E’ l’anno in cui decisi di andare negli Stati Uniti – ricorda con qualche nostalgia Ned – spinto dal coach Jim Backer che mi aveva visto giocare in Europa, esattamente in un torneo in Belgio”. E così prosegue: “Sono rimasto negli Stati Uniti fino al 2001, giocando e laureandomi in Economia e Commercio e, soprattutto, rafforzando la mia esperienza nel gioco del basket”.

Quindi l’approdo in Italia come extracomunitario, giocando in serie A2 con il  Castelmaggiore Bologna  e le statistiche parlano di una media da capogiro, di 16,2 punti in 32 minuti di gioco. Ma iniziano anche alcuni problemi. “Nel campionato successivo la federazione cambia il regolamento consentendo alle squadre di schierare un solo extracomunitario contro i cinque dell’anno precedente”. Una restrizione che per Gusic significava o abbandonare l’Italia oppure – come prescrive il regolamento, scendere in serie C 2. “Di lasciare l’Italia – prosegue -  non se ne parlava nemmeno perché è un Paese che mi piace ed è a pochi passi dalla mia terra; ed allora ho inoltrato la richiesta di cittadinanza accettando nell’attesa la C2”. E la scelta cade su Potenza guidata dal suo primo maestro, Zecevic. Inutile dire che con lui la squadra approda in serie C1. E per Gusci si ripropone la questione dell’extracomunitario e, quindi ancora la C2.

Ed arriviamo ai nostro giorni. Perché Ceglie? “Devo confessare – precisa Gusic – a spingermi a Ceglie è stato prima di tutto il ds Enrico Marseglia e poi diversi degli attuali compagni di squadra che avevo conosciuto lo  scorso campionato”. E la scelta si è poi rivelata la migliore? “Decisamente – taglia corto il campione croato – perché ho verificato che quello che mi era stato detto era vero: gran tifo, città meravigliosa e competente di basket”. Gusic, lo sa che adesso la città pensa solo e solamente alla serie C1? “ Certo che lo so – afferma senza pensarci troppo sopra – e sono convinto che ci sono i mezzi e le possibilità grazie ad una squadra altamente competitiva”. Ed ora lo è certamente di più con il suo innesto: quattro gare giocare con una media partita di 23 punti. Niente male. La cosa che più ha colpito e che, pur potendolo fare, gioca innanzitutto per la squadra: “U giocatore – il suo pensiero a riguardo – da solo può vincere una gara, ma non un campione  dove occorre il contributo di tutti”.

Campione anche in modestia. Ma va bene lo stesso e soprattutto è un grosso esempio per i tantissimi giovani del vivaio che lo guardano cercando di carpirgli ogni segreto. Stessa cosa i suoi compagni di gioco che lo ascoltano, anzi gli chiedono consigli e ad ogni azione gli si rivolgono quasi per dire “ho fatto bene?”. Campione dentro e fuori che una città si appresta ad adottare e verso la quale si sente già riconoscente al punto che vuol, sentirsi “utile”. “Se me lo chiederanno sono pronto ad entrare a scuola, a parlare di sport, di basket con i ragazzi”. E non è cosa da poco. Per intanto, trascorre le sue giornate visitando ogni angolo di Ceglie: “Ho preso alloggio in una casa nelle vicinanze della piazza principale del paese  - chiarisce – e quando posso giro il centro storico e gusto la vostra meravigliosa cucine, quelle orecchiette con il cacio ricotta che sono una vera delizia”. Ma il suo pensiero è al basket al tifo meraviglioso. “HO girato tre continenti – dice – ma mai ho trovato un tifo così. Ed è questo che mi impegna ulteriormente a portare la squadra in serie C1”: Se accanto a tanta voglia ci fosse altrettanto rispondenza per il palazzetto? “Io – dice Gusic – mi impegno a portare la squadra in C1 – ma non posso farlo per far aprire il palazzetto”. Più chiaro di così? La speranza sua e di tutta la città è che almeno si possano giocare lì i play off. Infine, un pensiero al futuro. Ci sono molte squadre di serie A che già lo contattano per averlo appena arriva la cittadinanza ma lui fa un’altra promessa: “Anche a rimetterci economicamente, se ci saranno le condizioni potrei rimanere in questa meravigliosa Ceglie”. Per intanto l’arrivederci ai play off quando a seguirlo ci sarà anche il suo primo tifoso, il padre, medico radiologo in Croazia. E riprende tra le mani il suo ultimo libro che sta ultimando di leggere, “Il Cliente” di Jhon  Gricham.

Luca Dipresa

 

 

 

 

 

 

on line

Sul web la "Storia di Ceglie", nuovo libro di Pasquale Elia

Lunedì, 26 gennaio

Dalle lontane e nobili origini ai giorni nostri, attraverso il primo insediamento messapico, l'individuazione del nome, la prima culla culturale, il risorgimento e le vicende contemporanea: è la "Ceglie Messapica, la storia - Dalle origini ai nostri giorni" curata da Pasquale Elia, ufficiale a riposo dell'Esercito e storico-documentarista della storia meridionale. Il volume è pubblicato oggi su internet nella sezione "Antologia" dell'Idea, una fatica che segue e completa la precedente pubblicazione del 2000 "Ceglie Messapica, la Storia": si tratta di un volume agile, sintetico, pungolante e rivelatore di nuovi percorsi storici e interpretativi, con particolare attenzione al periodo antecedente all'anno Mille di cui vi sono ancora poche tracce descritte.

Il nuovo libro di Elia è disponibile solo su Internet ma si rivolge in modo particolare alle scuole e alla formazione dei più giovani:  "Fin da quando ero scolaro delle elementari nessuno mi ha mai parlato della secolare storia della mia, della nostra città. Per me la storia era quella che mi insegnavano a scuola, ovvero la storia d’Italia. Ma tutti sappiamo che non è così" si rammarica l'autore nell'introduzione, impegnandosi a "portare  questo lavoro all’attenzione degli studenti cegliesi, di ogni ordine e grado, delle scuole cittadine, oltre naturalmente ai loro famigliari".

Del lavoro impressiona l'imponente bibliografia e l'annotazione di documenti significativi, lavoro certosino dei ricercatori più esigenti e incalliti, un'appassionante attività descritta da Pasquale Elia: "E' il frutto di non poche inchieste, quasi un decennio di faticose ricerche, faticose perché gli Enti custodi delle fonti documentarie (Archivi di Stato di Milano, Napoli, Lecce, Bari, Brindisi, Taranto, ecc.) si trovavano molto lontano dalla mia abituale residenza (Monza). Ho avuto la fortuna di abitare nella città che possiede una biblioteca civica forse tra le più ricche della Lombardia".

E' possibile scaricare l'opera dal sito dell'Idea e leggerla d'un fiato al computer o, più comodamente, dopo averne stampato le 41 pagine. Dopo aver divorato l'ultima pagina ci accorgeremo di vivere in un'altra città, di scoprire la Ceglie nascosta e misteriosa che qualcuno sta finalmente svelando.

 

Scarica gratuitamente il libro

Clicca qui per scaricare il libro "Ceglie Messapica, la Storia"

di Pasquale Elia, pag. 41, gennaio 2004 - Formato Word, 444 Kb

Clicca qui per la sezione Antologia

 

 

 

 

 

 

on line

Mercoledì il Consiglio comunale, raffica di interpellanze

Lunedì, 26 gennaio

Convocata per mercoledì 28 la seduta di consiglio comunale. All’ordine del giorno sei punti, tutte richieste delle opposizioni. E non è la prima volta a dimostrazione che la lunghissima crisi politica ha in un certo qual modo bloccata bloccato l’attività amministrativa. «MI auguro –afferma il capogruppo della Margherita, Tommaso Argentiero . che questa volta la maggioranza resti in aula senza scappare come ha fatto nelle precedenti sedute».  E proprio la “grave crisi amministrativa” sarà uno dei punti posti all’’ordine del giorno, così come  richiesto dai gruppi consiliari della Margherita, Ds e Forza Ceglie.

Gli altri argomenti sono mozioni ed interpellanza. SI parte con l’interpellanza della Margherita sulla “demolizione del manufatto abusivo ubicato nel giardino del convento dei Padri passionisti”. In pratica si tratta dell’antenna della Wind che ha scatenato le proteste degli abitanti della zona e che ha indotto il sindaco ad emanare ordinanza di demolizione lo scorso 9 gennaio anche per la mancanza di autorizzazione ed ancora non eseguita. Sempre della Margherita, al secondo punto figura la “discarica sulla strada Galante-Menzella”.

Su questa questione lo stesso gruppo, in data 29 maggio 2003 presentava una interrogazione “evidenziando che sulla strada in questione, a circa due chilometri, un tratturo era diventata area di scarico di rifiuti speciali”. Interrogazione che venne anche discussa nella seduta consiliare del mese di luglio con l’amministrazione che assicurava l’immediato intervento, teso ad eliminare il problema. Nella stessa circostanza si chiese anche di interessare l’Asl e la locale stazione dei carabinieri. «Nonostante queste assicurazioni – afferma Argentiero della Margherita – nulla è stato fatto per risanare la zona in questione, anzi pochi metri prima, sul lato sinistro della stessa strada si sta forse predisponendo il terreno per realizzare un’altra discarica».

Dopo la mozione sulla crisi, l’assise cittadina si occuperà di due ordini del giorno presentati dal capogruppo di Rifondazione comunista. Il primo riguarda il ritiro del contingente militare italiano in Iraq “per una politica di pace”; il secondo ordine del giorno è sull’impegno delle autonomie locali contro gli aumenti dei prezzi. E sul fronte crisi? La maggioranza cerca di far quadrare il cerchio. Sul tappeto il recupero di An “ufficiale”. Cosa che – come la stessa An ribadì con un documento – dovrebbe avvenire con l’impegno di allargare la giunta, portandola dagli attuali sei componenti a sette, consentendo il ritorno di Domenico Urso e Oronzo Ostacolo. Nel frattempo il partito ha assicurato il voto favorevole al bilancio. Ma per arrivare all’allargamento dell’esecutivo bisognerà passare attraverso l’approvazione dello statuto. Pare che la commissione statuto, presieduta dal capogruppo di Rifondazione  comunista, Nicola Trinchera, si riunirà il prossimo 2 febbraio. Poi in consiglio comunale per gli emendamenti e, probabilmente, se lo si riterrà opportuno, il ritorno nel mondo associazionistico e nelle scuole per esaminare la bozza ridisegnata per arrivare in consiglio comunale per la definitiva approvazione. Un percorso piuttosto lungo che potrà anche servire a tenere calmi gli animi in vista delle elezioni provinciali di maggio.

Luca Dipresa

 

 

 

 

 

 

 

on line

Basket: Ned Gusic trascina l'entusiasmo del Ceglie

Domenica, 25 gennaio

EDILMED CEGLIE – SAN PIETRO  99 - 74

EDILMED CEGLIE: Lamonica  10, Palumbo 6, Licchello 6, Ventruto 15, Bove 10, Barletta 4, Gusic 22, Costabile 14, Epicoco 8, Leone.  Coach Bevilacqua.

SAN PIETRO: Cuomo n.e., Di Vincenzo 4, Dario 16, Meo 5, Argentieri 2, Risolo 18, Cristofaro 25, De Marco n.e., Libraro n.e., Biasi 4. Coach Giarletti.

ARBITRI:  Pesare e De Gregorio di Taranto.

Note: Parziali: 18-11, 42-28, 79-51, 99-74. Tiri da tre: Ceglie 13/16, San Pietro  5/11; Tiri liberi: Ceglie 11/15, San Pietro 14/16. Falli: Ceglie 17, San Pietro 20.

 E’ fuori discussione che Ned Gusic è un valore aggiunto per questo Ceglie e vederlo giocare è una delizia. Un esempio di vero campione che pur sapendo di essere al di sopra di tutti gioca essenzialmente per la squadra. Accanto a lui c’è solo da imparare ed il pubblico, sempre più numeroso (Ah, quanto manchi, palazzetto!) si diverte a vedere un basket da palato fino. E giovedì sera la trasferta a Barletta, contro la prima in classifica, gara da non perdere.

Il San Pietro sapeva che contro questo quintetto l’impresa era difficile, ma non ha rifiutato di giocare e l’avvio è stato tutto suo con i cegliesi imprecisi, al punto che il primo canestro è di Gusic dopo tre minuti quando gli ospiti ne avevano messi a segno già sei. Ma, appena si scaldano i muscoli la musica cambia ed i contropiedi del Ceglie, ben guidato da un ottimo Palombo fanno male. Il primo quarto si chiude a più sette: 18 ad 11. La seconda frazione  si apre con un canestro dell’ex Dario, giocatore che assieme a Risolo e De Cristoforo hanno disputato una buona gara. La gara è bella con due squadre che si affrontano a viso aperto. Bevilacqua è tranquillo, un po’ meno Giarletti.

Si va al riposo sul punteggio di 42 a 28 per i padroni di casa.Al rientro, Bevilacqua fa girare i giocatori forse con il pensiero già rivolto a Barletta. E ne approfitta un po’ il San Pietro che cerca di ridurre lo svantaggio dal Ceglie che non si è mai visto a rischio il risultato. Da applausi la trovata di Gusic che, spalle al canestro, offre un asssit ad Epicoco che è non sbaglia con la difesa ospite ferma. Applausi per lui come all’ottavo di gioco quando si alza in cielo e fa partire dalla lunga distanza una bordata da tre. Il terzo quarto si chiude con il Ceglie a più 28. L’ultima frazione c’è spazio per Barletta e Leone. Dall’altra parte Dario in evidenza al terzo quando vince un rimbalzo e s’avvia tutto solo a realizzare il canestro dei 53 punti per la sua squadra. Ma il Ceglie è ormai irraggiungibile ed al fischio finale il tabellone fa segnare 99 a 74.

Luca Dipresa

 

 

 

 

 

 

 

on line

Tutto esaurito in teatro e ovazione finale per Pieranunzi 

Venerdì, 23 gennaio

É stato eletto socio onorario dell'associazione «Caelium» il noto jazzista Enrico Pieranunzi che si è esibito, domenica 18, sul palco del Teatro comunale di Ceglie Messapica. É stato proprio il maestro Massimo Gianfreda, presidente dell'associazione musicale, ad insignirlo pubblicamente del riconoscimento. Con il patrocinio del presidente della giunta regionale, dell'amministrazione provinciale e comunale di Ceglie Messapica, la 10ª stagione concertistica, organizzata dal Centro artistico Musicale «Caelium», ha potuto contare sulla notoria presenza di un'artista di fama internazione e sulla disponibilità del teatro comunale che per la prima volta si apre ad accogliere un concerto. Una presenza che non ha tradito le attese di un pubblico che ha potuto apprezzare il livello artistico di un musicista che suona al pianoforte con una naturalezza capace di estrinsecare, oltre che professionalità, talento innato. Non a caso, infatti, Enrico Pieranunzi si è appena laureato «musicista dell'anno» e le sue composizioni sono diventate, in ambito internazionale, veri e propri «standars».

Egli stesso, nel corso del concerto ha detto: «rimane un mistero del perché si scrive un pezzo». Certo è che egli è in grado di trasmettere, con profondità ed eleganza, delle emozioni che superano la stessa conoscenza in ambito musicale. In una cornice ideale, dunque, il noto pianista Pieranunzi ha proposto un concerto jazz con improvvisazioni su brani originali e noti standard americani. Così, ha aperto il concerto con due sue composizioni dal titolo «Una piccola chiave dorata» ( un brano collegato ad una poetessa) e «Adjapi» (un'espressione indiana che significa «oggi e ancora»). Non sono mancate interpretazioni di noti brani musicali come «Autumn Leaves» di J. Kosma e «But not for me» di G. Gershwin . Molto apprezzati, anche, i due brani, «Trasnoche» e «Les Amants», dello stesso Pieranunzi, composti all'insegna della mediterraneità.

Nel ricco programma ha trovato spazio una delle composizioni più note e utilizzate dai jazzisti , «My funny Valentie», ed una improvvisazione di un brano in tre parti che racchiudeva delle opere dell'artista, scritte in ricordo dell'inizio carriera nel 1955 , a soli 6 anni. Con un fuori programma il pianista Enrico Pieranunzi ha chiuso il concerto con un suo brano «Michea» regalando momenti, apprezzati da un pubblico giunto da tutta la Puglia.

(Agata Scarafilo, La Gazzetta del Mezzogiorno)

 

 

 

 

 

 

on line

Assaltavano ville in campagna: arrestati in 11 

Giovedì, 22 gennaio

La Polizia di Stato di Brindisi ha eseguito 11 ordinanze di custodia cautelare in carcere nell'ambito dell'operazione anticrimine «Farm House». L'attività investigativa, ha consentito di sgominare un'organizzazione dedita alle rapine nelle ville, alle estorsioni ed ai furti in appartamenti nelle province di Brindisi e Bari, al nord ed in alcune regioni del centro Italia. Il gruppo, che in alcune circostanze avrebbe fatto uso di narcotizzanti, era specializzato in veri e propri assalti alle abitazioni ubicate in aree residenziali: i proprietari venivano indotti ad aprire dopo essere stati terrorizzati con lanci di pietre e colpi di scure sulle finestre. I particolari dell'operazione saranno resi noti nel corso di una conferenza stampa che si terrà alle ore 11,00 presso la Questura di Brindisi.

A capo del gruppo ci sarebbe una nota famiglia di malavitosi di Carovigno, i fratelli Schiena. L'organizzazione è stata, alla fine del 2002, spesso responsabile anche di violenze nei confronti dei proprietari delle villette prese di mira; talvolta faceva ricorso a sonniferi per addormentare i proprietari delle vittime. Durante le incursioni si sono verificati anche episodi cruenti: a Ceglie Messapica, nel dicembre del 2002, uno dei malfattori venne ucciso dal proprietario di una delle ville prese di mira dai rapinatori, che aprì il fuoco con un fucile da caccia. All'operazione, condotta dalla squadra mobile della questura di Brindisi, hanno partecipato anche gli agenti del reparto di prevenzione crimine 'Puglià, dei commissariati di polizia di Ostuni e di Mesagne e del reparto volo di Bari.

Dalla fine del 2002 avrebbero compiuto rapine in 47 ville del brindisino, ma anche a Taranto, Bari e Lecce, terrorizzando i proprietari, alcuni dei quali sono stati anche narcotizzati: 11 persone sono state arrestate la notte scorsa nel corso di un' operazione chiamata "Farm House", condotta dalla Squadra mobile della Questura di Brindisi. A capo del gruppo criminoso, che in alcuni casi è stato responsabile anche di episodi cruenti, vi sarebbe una nota famiglia di pregiudicati di Carovigno (Brindisi), quella dei fratelli Cosimo, Ivano, Tommaso e Vincenzo Schiena. Nei confronti loro e degli altri appartenenti all' organizzazione sono state emesse ordinanze di custodia cautelare in carcere dal gip Simona Panzera su richiesta del sostituto procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Brindisi Paolo Bargero. Nell' operazione sono stati impegnati 60 agenti della Squadra mobile di Brindisi in collaborazione con quelli dei Commissariati di Polizia di Mesagne e Ostuni, del reparto di prevenzione crimine 'Puglià e del reparto volo di Bari. Gli investigatori hanno accertato che l' organizzazione era dedita al furto e alle rapine in decine e decine di ville a Carovigno, San Vito dei Normanni, San Michele Salentino, Ostuni, e a Taranto, Bari e Lecce. Sono in corso, inoltre, indagini su alcuni episodi verificatisi anche in altre città del centro e del nord Italia. Nel corso di alcune rapine i componenti del gruppo non avrebbero esitato anche a terrorizzare le loro vittime minacciandole con scuri e pietre, che utilizzavano per abbattere gli infissi delle abitazioni. I rapinatori spesso si impossessavano anche delle automobili dei proprietari delle ville, 23 delle quali sono state recuperate nel corso dell' operazione. Di frequente, inoltre, estorcevano danaro alle loro vittime in cambio della restituzione delle vetture. Le indagini della Polizia furono avviate nel dicembre del 2002, quando nel corso di una rapina nella villa di una coppia di anziani a Ceglie Messapica rimase ucciso un presunto componente dell' organizzazione, Carmine Mola. I rapinatori cercarono di abbattere con asce gli infissi della villa; per difendersi il proprietario sparò un colpo del suo fucile da caccia che raggiunse Mola uccidendolo.

 

 

 

 

 

 

on line

Il consiglio comunale dichiara Ceglie "antitransgenico" 

Mercoledì, 21 gennaio

Nel corso della penultima seduta ili consiglio comunale, ha approvato, su proposta del consigliere comunale di Rc, Nicola Trinchera  un ordine del giorno teso a  dichiarare Ceglie  “comune antitransgenico", con l'installazione di cartelli con la scritta di "città di Ceglie messapica -comune antitransgenico". Una iniziativa che ha visto confluire un vasto consenso e che porterà anche ad aggiornare il proprio sito Internet con la medesima dicitura dedicando lo spazio necessario per illustrarne le motivazioni. «In pratica – come afferma lo stesso Trinchera -  verrà vietato  su tutto il territorio comunale la sperimentazione, la coltivazione e l'allevamento di organismi viventi, sia vegetali sia animali, ottenuti mediante manipolazione genetica». Ma non solo questi i vantaggi. «Inoltre – prosegue sempre il consigliere di Rifondazione – si dovrà chiedere all'azienda fornitrice di pasti e derrate alle mense scolastiche e a quella degli anziani una dichiarazione scritta di non utilizzo di alimenti contenenti Ogm ed a prevedere l'inserimento di una specifica clausola vincolante in tal senso durante la prossima gara d'appalto di ogni mensa pubblica». Con questa adesione si dovranno informare, attraverso incontri, manifesti e comunicazioni scritte i produttori ed i rivenditori presenti sul territorio Comunale (Oleifici, Vitivinicoltori, Salumerie, Pasticcerie, Panifici, ecc.) «sui rischi di utilizzo e di vendita di prodotti geneticamente modificati nella catena produttiva (es. uova di galline allevate con mangimi derivati da Ogm, lieviti selezionati, enzimi, batteri, acido ascorbico ottenuti con metodi che prevedono l'utilizzo di Ogm)». L’informazione dovrà anche riguardare le scuole educando gli allievi «sui rischi legati al consumo di prodotti ottenuti con Ogn  - si legge nell’odg approvato - ed avviare una seria campagna di educazione alimentare legata al consumo di prodotti tradizionali di qualità e di quelli biologici, anche attraverso la collaborazione di associazioni locali esperti del settore; a sviluppare incontri ed iniziative con gli Enti Locali interessati per l'estensione nei territori contigui di analoghe iniziative; a valorizzare le produzioni locali di qualità, di pregio, tradizionali della nostra terra in grado di esprimere l'identità culturale, ambientale, storica e gastronomica della comunità cegliese». Nell’illustrare la proposta, Trinchera ha fatto presente come «l'utilizzo sempre più diffuso nell'agricoltura delle varietà ibride ad alto rendimento ha causato l'abbandono ed in alcuni casi la scomparsa degli ecotipi locali meglio adattati all'ambiente e più resistenti alle fitopatie; e che l'uso di composti agrochimici ha alterato gli ecosistemi relativi alla fauna e alla flora ed ha causato l'inquinamento delle falde idriche». ED a proposito di “impatto ambientale”, Trichela ha sottolineato come ad oggi «nessuno studio effettuato sino ad oggi può garantire quale sia l'impatto ambientale di un batterio o di una pianta ingegnerizzati». Ed il motivo di una tale proposta l’ex assessore alle attività produttive della giunta Mita la giustifica con il  fatto che «il Comune di Ceglie Messapica ha tra i propri obiettivi la promozione dei prodotti tipici locali, che vantano tradizioni di qualità, genuinità e naturalezza e costituiscono un'importante fattore per l'economia di questo territorio». Un dato inconfutabile tenuto conto che «  la città di Ceglie Messapica è ormai riconosciuta da diverse riviste specializzate come "terra di gastronomia", per la presenza di diversi operatori del settore». Insomma come dire che «è interesse dell'Ente Locale salvaguardare l'equilibrio biologico e la sostenibilità dell'ecosistema territoriale, anche per dare garanzie alle aziende agricole a conduzione biologica di non subire contaminazione da Ogm».

  Luca Dipresa

 

 

 

 

 

 

on line

Ici troppo alta, mozione della Margherita per ridurre la tassa 

Mercoledì, 21 gennaio

Con una apposita mozione, il capogruppo della Margherita, Tommaso Argentiero “impegna” l’amministrazione comunale «a predisporre nella stesura del bilancio fdi previsione per l’esercizio 2004 la variazione dell’aliquota Ici abbassandola al 5,5 per mille». Il tutto – la motivazione della mozione - «in considerazione della disponibilità dell’avanzo di amministrazione degli anni passati e per la diminuzione dei servizi che l’Ente erogherà in conseguenza del mancato rispetto del patto di stabilità». Affermazione o attestazione quest’ultima – come asserisce il proponete della mozione - «prevista n4el 2003 dalle forze di opposizione e dal collegio dei revisori dei conti».

Mancato rispetto del “patto di stabilità” che «comporta l’impossibilità di procedere a qualunque tipo di assunzione e impone la diminuzione in misura del 10 per cento dei servizi». Questo, è da prevedersi sarà uno dei motivi “caldi” e  di discussione nella seduta di consiglio comunale che non dovrebbe tardare ad essere convocata e sulla quale c’è molta attesa per verificare se nella maggioranza è tornata la “pace elettorale”. Ma torniamo alla richiesta di abbassare l’aliquota Ici.  Va subito detto che questa imposta, deliberata dalla giunta Magno nel 2000 per far fronte  -si disse all’epoca – alla situazione finanziaria del comune è una delle più alte della Puglia, attestandosi al 6,5 per mille (il massimo previsto dalla legge è il 7 per mille, ndr) ponendo la città al terzo posto assoluta in una classifica che vede precederla sola dai comuni di Rodi Garganico (Foggia) e Lizzanello (Lecce). Aliquota confermata che la giunta Annese confermò al 6,5 con delibera n. 4 del 7 marzo 2003. Il gettito complessivo dell’entrata Ici  in sede di bilancio di previsione 2003 venne determinato in Euro 2.775.000,00 di cui Euro 2.410.000,00 quale gettito a regime e Euro 365.000,00 quale aliquota anni precedenti.

A questo si aggiunge il fatto – come sostiene Argentiero nella sua mozione –  all’avanzo di amministrazione del 2002 di Euro 1.400.000,00 si aggiunge un ulteriore avanzo di amministrazione del 2003 pari ad Euro 193.323, 87.  Pur in presenza di questi dati «per la mancanza di progetti e per le continue beghe interne ai partiti – sostiene il capogruppo della Margherita – l’Amministrazione comunale non è stata capace di investire queste somme».  Fatte tutte queste premesse il consigliere comunale Argentiero propone l’abbassamento dell’aliquota e, così come avviene in moltissimi altri comuni, «in sede di discussione – è sempre Argentiero a parlare – proporrò l’introduzione di alcuni criteri come la differenziazione dell’aliquota, abbassandola per la prima casa e differenziarla da chi ha una seconda abitazione».

Luca Dipresa

 

 

 

 

 

 

on line

Il comandante dei vigili: Sosta vietata? In Piazza si può 

Martedì, 20 gennaio

Ed allora bisogna far venire quelli di “Striscia la notizia”? Il motivo il segnale d’interruzione che campeggia all’imbocco di via San Vito e che è un vero rebus. Dopo la segnalazione di una decina di giorni fa, si pensava che sarebbe stato posto immediato rimedio, invece tutto come prima. In pratica, per l’interruzione della strada in questione, una “abbondante” segnaletica indica la deviazione, o meglio l’obbligo di direzione. E qui il rebus: i due segnali di obbligo l’uno annullerebbe l’altro, facendo in pratica rimanere fermi gli increduli automobilisti.  Si tratta, invece, più semplicemente di un errore di collocazione al quale non viene posto rimedio. Infatti, trascorrono i giorni e tutto come prima, al punto che qualcuno pensa di interessare Striscia per questo “nuovo” segnale brevettato qui a Ceglie.

La cosa strana è che, nemmeno dopo la notizia apparsa su internet e sulla stampa (i giornali li leggono), coloro che dovrebbero controllare il traffico (i vigili), si sono preoccupati per aggiustare la segnaletica. Eppure si tratta di un luogo dove i vigili ci passano e ci sostano tenuto conto che a  pochi metri dal segnale c’è l’ingresso della scuola elementare. Ecco perché non si può non tirare in ballo i vigili. E che qualcosa non vada nel servizio lo dimostrano due fatti.

Il primo  – così come ebbe a dichiarare il capogruppo della Margherita, Tommaso Argentiero in piena seduta consiliare (quella del 5 gennaio, ndr), auspicando magari in una indagine conoscitiva del sindaco  – la chiusura dell’ufficio il pomeriggio del giorno di Natale. Può essere quello un esempio di interruzione di pubblico servizio? Un secondo motivo l’iniziativa del comandante del corpo che lo scorso 9 gennaio indirizza una lettera ai propri vigili e, per conoscenza, al sindaco. Con questa lettera, il comandante «sollecita una più accurata vigilanza» in quelle vie «ove il servizio viene svolto a posto fisso ed è quindi possibile prevenire gli inconvenienti evidenziati». Inconvenienti che riguardano – come si legge sempre nella nota - «la consuetudine di parcheggiare in modo incivile in via San Rocco, nei pressi della  Banca Popolare, ove spesse volte il bus cittadino è costretto a fermarsi perché occupati abusivamente».

Ma come – obietta qualcuno - il comandante per un fatto di routine deve scrivere una lettera? E non ci sono gli ordini di servizio? E perché in presenza di normali segnalazioni di disfunzioni non ha provveduto all’istante o recandosi direttamente sul luogo o chiedendo spiegazioni via radio?   Anche perché – come afferma – qui «il servizio viene normalmente svolto a posto fisso ed è quindi possibile prevenire gli inconvenienti evidenziati». Anche il riscontro delle multe elevate lo scorso anno dimostra come sia necessario migliorare il servizio. Secondo indiscrezioni l’incasso fatto registrare dalle multe elevate l’anno appena passato è di appena 10mila euro. E siccome non siamo proprio di fronte ad utenti scrupolosi osservatori del codice la dice lunga su come stiano le cose.  La lettera, infine, termina con una raccomandazione: «In Piazza Plebiscito si potrà tollerare una breve sosta, ma si dovrà disabituare il parcheggio per lunghi periodi o peggio ancora in doppia fila». Ma come – il punto di domanda – esiste nel codice un segnale di tolleranza? Probabilmente a Ceglie dopo quello di Via San Vito ne è stato brevettato un altro.

 L. Dip.

 

 

 

 

 

 

on line

Ospedale, laboratorio analisi part-time. Protesta dei Ds 

Sabato, 17 gennaio

«Si abbia il coraggio, una volta per tutti, di dire chiaramente che l’Ospedale di Ceglie lo si vuol chiudere senza affidarsi a strategia che mortificano ulteriormente la città». E’ secco il giudizio del capogruppo consiliare dei Ds, Pietro Mita all’indomani della lettera del direttore sanitario, dr. Montanile nella quale «si parla già di chiusura pomeridiana del laboratorio analisi». In base ad un progetto del responsabile del dipartimento di medicina dei laboratori, a quanto pare, erano state buttate le basi per organizzare al meglio il servizio, dall’unità complesse (quelle degli ospedali d’eccellenza) alle unità semplici. «In considerazione di ciò – è sempre Mita che parla – ed del piano di riordino, si confermava l’indirizzo di mantenere anche negli “stabilimenti” il servizio del laboratorio analisi, confermando la pronta reperibilità del medico, oltre che del tecnico».

E così prosegue: «Questo stava a significare che per le urgenze, sia interne che esterne, c’era sempre, ovviamente al pomeriggio e di notte, un medico ed un tecnico pronto ad intervenire». Ed è proprio il discorso delle urgenze che lascia perplessi e che conferma il “sospetto” di Mita e di moltissimi cegliesi che anche questi provvedimento di riorganizzare il servizio va nella direzione della chiusura dello “stabilimento” cegliese. E lo spiega questo “sospetto”, Pietro Mita: «Anche un bambino – afferma a tal proposito – si accorge che con la chiusura pomeridiana del laboratorio, anche il servizio di pronto soccorso seguirà la stessa sorte in quanto vorrei che mi spiegassero come può un medico accettare un urgenza, non avendo la possibilità di far diagnosticare in laboratorio quella che è una prima diagnosi».

Discorso logico, questo del rappresentate politico che, chiarisce, «va nella direzione di difendere quale minimo che ci rimane, non certo in spirito campanilistico ma di servizio che va offerto all’utenza». Anche perché,  un altro interrogativo che si potrebbe porre: il malato dello stabilimento di Ceglie ha gli stessi diritti di quello di un altro ospedale, anche d’eccellenza? In caso di urgenza pomeridiana per un ricoverato come fare? Interrogativi che meriterebbero una risposta. Certo sarebbe stato più facile se dai vertici sanitari giungessero indicazioni organizzative. Ad esempio perché non parlare prima del mettere in rete i laboratori? In questo caso, un medico anche da Francavilla Fontana o da altrove potrebbe dare il risultato dell’esame, con un tecnico sempre presente grazie alla reperibilità. «Certo, qualcuno potrebbe parlare di servizio navetta – prosegue Mita – ma è logico questo quando per un esame di cinque minuti, con questo servizio ci vorrebbe non meno di mezzora per raggiungere l’ospedale di Francavilla, passaggio a livello permettendo».

Mita è intenzionato ad attivare i canali istituzionali «per non fare in modo che un malato ricoverato a Ceglie sia diverso da uno ricoverato altrove e ci batteremo perché ci ciò non avvenga e che comunque il laboratorio, strettamente connesso al futuro del pronto soccorso e dello stabilimento stesso, possa continuare ad esistere, magari con l’attivazione del servizio in rete che consentirebbe al tecnico di laboratorio di inviare telepaticamente i risultati al medico che è l’unico che certifica i dati».

Luca Dipresa

 

 

 

 

 

 

on line

An apre al sindaco, ma detta le sue condizioni 

Sabato, 17 gennaio

«Alleanza Nazionale  non ritiene, per i motivi già sufficientemente noti, sia al sindaco che alle forze politiche della maggioranza, di poter recedere dalla rivendicazione del reintegro in giunta degli assessori Domenico Urso ed Oronzo Ostacolo». Inizia in questi termini il documento che An ha inviato al sindaco ed ai responsabili di Fi e dell’Udc, a conclusione del direttivo di venerdì sera, presenti i massimi responsabili del partito, dai senatori Curto e Specchia al consigliere regionale Marinotti. Quindi , anche l’ipotesi avanzata nei giorni scorsi, sulla base di alcune indiscrezioni raccolte (ingresso in giunta di Urso con delega a vice sindaco ed attesa del vario del nuovo statuto per l’allargamento a sette della giunta per consentire anche il reintegro di Ostacolo, ndr), trova riscontro con An che resta fermo sulle sue determinazioni.

Ma il documento inoltrato a Mario Annese, Nicola Ciracì (Fi) e Mimmo Mele (Udc) contiene una novità importante, rispetto alla recente dichiarazione di volersi collocare all’opposizione. Qualcuno parla di estremo atto di disponibilità per risolvere  l’ingarbugliata matassa. Ma c’è anche chi parla di posizione tesa ad evitare che l’eventuale scioglimento anticipato dell’assise cittadina possa ricadere proprio sul partito di Fini. «Pur tuttavia – si legge – a poco più di un mese  dalla scadenza dei termini utili per l’approvazione del bilancio, An per solo ed esclusivo senso di responsabilità, per evitare quindi l’ipotesi di scioglimento del consiglio comunale stesso, si rende disponibile ad esprimere il voto favorevole al bilancio assumendo però la posizione politica dell’appoggio esterno». Ma questo dovrà avere un “costo”. «E’ condizione irrinunciabile che, dall’altra parte, il sindaco e le forze politiche di maggioranza (Fi e Udc) dovranno adoperarsi affinché la modifica statutaria che prevede l’ampliamento della giunta e sulla quale non è stato mai chiaro l’immobilismo politico che l’ha caratterizzata, sia licenziata positivamente dal consiglio comunale prima dell’approvazione del bilancio stesso».

E così conclude il documento: «Alleanza Nazionale rappresenta quindi la necessità che il sindaco avochi a sé, fino all’ampliamento della giunta e al reintegro dei due assessori Urso ed Ostacolo, la funzione, le deleghe e le competenze del sesto assessorato, anticipando infine la necessità, ove tale proposta venga accolta, di un incontro politico allargato ai vertici provinciali della CdL al fine di accelerare l’azione politica rilancio del centrodestra a Ceglie Messapica». Questo quanto An affida a sindaco e partner. Ora tocca proprio a loro il “rilancio” o scoprire le carte fermo restando che – è opinione diffusa – che  si arrivi ad accogliere la questione statuto anche perché non è un impegno inaccettabile, salvo vedere se poi andrà a finire come la volta passata.

Luca Dipresa

 

 

 

 

 

 

 

on line

Il jazzista Pieranunzi apre la stagione concertistica Caelium 

Venerdì, 16 gennaio

Il decennale della Stagione Concertistica del Caelium, l’associazione musicale del maestro Massimo Gianfreda, propone, domenica sera, il concerto jazz del pianista Enrico Pieranunzi. Una vera perla per la città che vedrà esibirsi un artista recentemente insignito del Premio Pino Candini quale “musicista dell’anno”. Un riconoscimento, equivalente al “Pallone d’oro” nel calcio, che ne attesta le qualità artistiche di chi lo riceve. Il concerto, in programma nel Teatro Comunale con inizio ore 19,00,  propone un ricco repertorio: “Una piccola chiave dorata”, “Trasnoche”, “Improline 56”,  “ Adjapi” e “ Un’alba dipinta sui muri”, tutte composizioni di Enrico Pieranunzi; “Autumn Leaves” di J. Kosma; ”But not for me” e “ The man I love” di G. Gershwin; “My funny Valentie” di R. Rodgers . Enrico Pieranunzi è da molti anni tra i protagonisti più noti ed apprezzati della scena jazzistica europea. Pianista, compositore, arrangiatore, ha registrato più di sessanta CD a suo nome spaziando dal piano solo al trio, dal duo al quintetto. Ha collaborato, in concerto o in studio d’incisione, con Chet Baker, Lee Konitz, Marc Johnson, Joey Baron, Paul Motian, Charlie Haden esibendosi nei più importanti festival internazionali, da Montreal a Copenaghen, da Berlino a Madrid a Gerusalemme.

Di lui il famoso scrittore e giornalista nordamericano Nat Hentoff ha scritto: “Pieranunzi è un pianista di intenso lirismo, capace di tirar fuori un’idea dietro l’altra e di disegnare linee caratterizzate da una grande chiarezza e logica interna; egli è in grado di swingare con energia e freschezza e, nello stesso tempo, di non perdere mai la sua capacità poetica. La sua musica canta”. Ray Spencer su “Jazz Journal” ha scritto dal canto suo che “ Enrico Pieranunzi immette nuova linfa nel jazz contemporaneo”. Diverse sue composizioni sono diventate, in ambito internazionale, veri e propri “standards” e tre di queste - due nel 1991, una nel 2001 - sono state incluse nei prestigiosi “New Real Book” pubblicati negli Stati Uniti dalla “Sher Music”. Ha scritto per la Casa editrice “Stampa Alternativa” una biografia-saggio su Bill Evans dal titolo “Bill Evans – Ritratto d’artista con pianoforte”. Nel recensirla sulla nota rivista inglese “The Wire” Andy Hamilton ha osservato che “anche nello scrivere Pieranunzi mostra di sapersi esprimere con la stessa eleganza e profondità con cui suona il pianoforte”.

 

 

 

 

 

 

 

on line

Crisi alla svolta? Verso una pax in vista delle provinciali 

Giovedì, 15 gennaio

Crisi amministrativa alla svolta? Segnali che giungono in queste ultime ore farebbero pensare che alla fine il cerchio, nella Casa delle Libertà, si potrebbe chiudere. E questo perché a  nessuno dei tre partiti rappresentati in consiglio comunale (An, Fi e Udc) gioverebbe un attacco frontale che rischierebbe di delegittimare la coalizione in vista delle prossime elezioni provinciali (ci sono anche le europee, ma queste non influiscono).  Insomma, nessuno vuol assumersi la responsabilità di far cadere questa amministrazione. Magari se ne può parlare subito dopo. Così accadrebbe che Fi e Udc aprirebbero ad An “ufficiale” che nella seduta consiliare dello scorso 5 gennaio ebbe a riaffermare la decisione di starsene all’opposizione.

Nella tarda serata di mercoledì An si è riunito con la presenza di tutto lo stato maggiore del partito (dai senatori Curto e Specchia, al consigliere regionale Marinotti). Dalla discussione sarebbe emersa la volontà, proprio per il bene del paese di accettare la sedia di vice sindaco (Domenico Urso) ed attendere l’ampliamento della giunta (con l’approvazione del nuovo statuto) a sette componenti per avere il secondo assessore (Oronzo Ostacolo). Sulla strada della ripresa del dialogo per affrontare le provinciali senza contraccolpi, anche da parte del sindaco è venuto un segnale di disponibilità accettando le dimissioni del vice sindaco Carlo Gasparro, tranquillizzando soprattutto Forza Italia che proprio la presenza sua aveva determinato il congelamento dei propri assessori. Così, non è escluso che nella prossima settimana nasca l’Annese-quater con un esecutivo composto da tre assessori a Fi (alla riconferma di Epifani e Mita seguirebbe il ripescaggio anche di Paolo Urso?), due all’Udc (probabile la riconferma di Vitale ed Argentiero per mantenere inalterati gli equilibri interni) ed uno d An, in attesa del settimo assessore, partito ormai ridotto a due soli consiglieri (Laneve e Gallone) considerato che per Argese e Venerito – la condizione che avrebbero posto per ricucire la crisi – procede il  provvedi,mento di espulsione. 

A proposito di costoro sarà interessante vedere come si comporteranno in consiglio comunale, qualora questa fosse la soluzione data alla crisi – il condizionale è quantomai opportuno perché già in altre circostanze, quando pareva tutto risolto, ci si è trovati di fronte ad un nulla di fatto. E soprattutto se Argese rimarrà al suo posto di presidente del consiglio comunale. Intanto, ieri si è svolta la quarta seduta consiliare di gennaio, quella monotematica sulla crisi del tessile, argomento richiesto dai Ds. E dall’altra parte? Ovvero sul fronte delle opposizioni c’è da dire che è sfumata l'ipotesi di mozione di sfiducia da presentare in Consiglio (proposta a tutta l'opposizione da Ds, Margherita e Forza Ceglie) in quanto  Rifondazione comunista ha manifestato la propria  indisponibilità al documento (per presentarla occorrono 8 firme) perché, avrebbe sottolineato, in questo modo si ricombatterebbe la maggioranza. Sfumato l’intendimento di Ulivo e Fc, i quattro consiglieri appartenenti a questi gruppi (Tommaso Argentiero, Pietro Mita, Cosimo Palmisano e Rocco Cavallo) hanno chiesto la convocazione di una seduta di consiglio con all’ordine del giorno la crisi della maggioranza. Sarà la conferenza dei capigruppo, convocata per mercoledì 21 a stabilire la data. A meno che nel frattempo non si concretizzino le indiscrezioni sulla possibile risoluzione della crisi del Polo.

Luca Dipresa

 

 

 

 

 

 

 

on line

Annese: è conto alla rovescia, ma nessuno lo caccerà 

Mercoledì, 14 gennaio

Da venti mesi l'amministrazione comunale di Ceglie si trascina tra crisi, silenzi, dispetti e vendette personali, un "minestrone" in cui sta cuocendo tutto il paese. Già all'indomani della elezione del sindaco, rappresentante della coalizione di centro-destra, la vita di Mario Annese è stata difficile: prima la conflittuale nomina degli assessori, poi le crisi interne ai partiti con i passaggi di consiglieri comunali da un gruppo (partito) all'altro, quindi il programma che non decolla, infine le ordinarie difficoltà di gestione danno un quadro da sfida tribale in cui tutte le forze politiche sembrano ingessate in attesa di una mossa "coraggiosa e definitiva" dilazionata di ora in ora, di giorno in giorno. In sostanza,  le dimissioni del sindaco. Ma Annese tiene tutti sulla graticola, tanto la maggioranza quanto  l'opposizione, in un'aureola di minacciosi proclami che gli consentono con successo di temporeggiare e guadagnare così tempo prezioso. Un anno fa aveva detto che "non si sarebbe fatto cuocere a fuoco lento", tranquillizzando i suoi e i suoi antagonisti su una rapida soluzione delle vertenze che imprigionano il Polo. Sono passati dodici mesi e le trattative hanno prodotto solo tre nuove nomine di una giunta ancora congelata.

Il copione si ripete e l'attesa è alle stelle dopo le dichiarazioni finali di Annese all'ultimo consiglio comunale: "Non sono più titolato a svolgere il ruolo assegnatomi dai cittadini" aveva urlato agli alleati che lo sfidavano a duello. Annese se ne va?, resta?, va avanti da solo? In questo machiavellismo di periferia il paese non segue più nessuno, nè i partiti della Cdl impegnati in una guerra di posizione nè quelli dell'opposizione che non riescono ad esprimere con energia il disagio dei cegliesi. In questo clima Annese naviga a suo agio, tenendo tutti in pugno, consapevole che ogni giorno che passa è un giorno a suo vantaggio, convinto che se non accadranno eventi particolarmente gravi e imprevedibili supererà indenne lo scoglio del 24 febbraio, data ultima per presentare le dimissioni,  e votare quindi il prossimo giugno, o continuare con un'azione incerta ma che sicuramente renderà più deboli e litigiosi i partiti.

Nella prima pagina del sito abbiamo pubblicato il nostro conto alla rovescia sulla fatidica data, una clessidra che segnerà il tempo, uno spazio che nei prossimi giorni dovrà necessariamente svelare le sottili (e delicate) tattiche dei partiti cegliesi. In politica mai nulla è certo, soprattutto in quella cittadina esposta agli umori dei singoli protagonisti, tuttavia la dinamica degli eventi vede in vantaggio Annese anche se tutti lo vorrebbero defenestrato. Vediamo perchè.

Nella Casa delle libertà,  nonostante le ostilità  verbali,  nessuno dei tre partiti rappresentati in consiglio comunale (An, Fi e Udc) è disposto ad un attacco frontale che rischierebbe di delegittimare la coalizione in vista delle prossime elezioni provinciali (ci sono anche le europee, ma queste non influiscono): Forza Italia, che all'interno del consiglio cegliese ha in Nicola Ciracì il coordinatore provinciale, deve ufficialmente appoggiare il sindaco per almeno due motivi,  sfuggire a fronde interne al partito che non aspettano altro e per evitare contraccolpi con gli elettori; l'Udc, partito ribelle fin dal luglio 2002, si è dovuta allineare alla segreteria regionale per non rischiare epurazioni, ma ha abbassato il tiro anche perchè ora  il braccio di ferro è tutto fra Fi e An; il partito di Fini, con due consiglieri (fra questi il presidente del consiglio) sotto processo disciplinare, sta vivendo a Ceglie un forte dibattito di identità, fase che stuzzica la segreteria provinciale a  tentare erosione di elettori nel bacino di Forza Italia. Per questi motivi dal Polo non dovrebbero venire documenti o dichiarazioni apertamente irreversibili nei confronti di Annese.

Sul fronte opposto è in piedi l'ipotesi di mozione di sfiducia da presentare in Consiglio proposta a tutta l'opposizione da Ds e Margherita, a loro si aggiungerebbe Forza Ceglie ma non Rifondazione comunista che in un incontro ha già fatto sapere l'indisponibilità al documento. Fine. Per essere discusso ha bisogno dell'adesione di otto consiglieri mentre l'Ulivo ne ha solo tre (due dei Ds e uno della Margherita), più la partecipazione di Rocco Cavallo (Forza Ceglie). Le motivazioni di Rifondazione sono che una mozione di sfiducia in questa fase produrrebbe il solo effetto di ricompattare la maggioranza, rimettendosi (o sperando) solo alle dimissioni di Annese, peraltro più volte richieste dai consiglieri comunisti Trinchera e Mita. In realtà, oltre alle motivazioni tattiche Rifondazione conta in Consiglio ben cinque consiglieri, numero che in un'eventuale elezione anticipata teme di non poter confermare.

In questo clima di "normale" tempesta il sindaco Annese naviga verso il tranquillo porto del 24 febbraio, consapevole che nessuno lo attaccherà in mare aperto. L'unico problema è l'insufficienza di carburante della sua nave, ma se qualcuno lo rifornirà in viaggio approderà indenne alla meta.

 

 

 

 

 

 

on line

Il vescovo in visita a Ceglie per "risvegliare" la comunità

Martedì, 13 gennaio

Con la partecipazione ieri mattina in Consiglio comunale, il vescovo di Oria Marcello Semeraro ha iniziato la visita pastorale a Ceglie. Un evento importante in cui si pongono le basi non solo per una verifica ma, soprattutto, per rilanciare tutte le attività pastorali. È proprio il vescovo, nella lettera inviata alle parrocchie, a dire che viene per conoscere meglio l'impegno della comunità, per sostenerlo e, se occorre, risvegliarlo. «Vengo - sottolinea - per incontrare voi, prima ancora che le strutture, le istituzioni e le cose. Siete voi ad essermi cari ed a voi mi avvicino come un padre e un fratello, ...vengo nel nome del Signore Gesù».

Così sono previste numerose iniziative organizzate con un impegno motivato ad accogliere, degnamente, il «pastore delle anime». Oltre a vivere per 4 settimane la quotidianità delle parrocchie visiterà ed incontrerà operatori, cresimandi, associazioni, gruppi, animatori della liturgia, componenti dei consigli pastorali e degli affari economici, comunicandi, catechisti, famiglie, anziani, ammalati e il volontariato in genere. Non mancherà di visitare le scuole del territorio dove sono state programmate diverse attività atte ad evidenziare la gioia di avere con sé il proprio vescovo.

Fra le iniziative cittadine vi è, anche, quella della manifestazione della pace, che si svolgerà nella mattinata di domenica 25, con il coinvolgimento, soprattutto, dei bambini che frequentano il catechismo. L'intento dunque è, ancora una volta, quello di riscoprire un volto nuovo della comunità, dove ognuno può essere accolto e valorizzato. Una comunità in cui la parrocchia assume un ruolo centrale per la vita cristiana e per la sua missionarietà.

Il vescovo Marcello Semeraro sosterà per circa una settimana nelle quattro parrocchie locali guidate, rispettivamente, da don Giuseppe Desantis, don Angelo Principalli, don Giovanni Turrisi e don Giuseppe Pavan. la visita del vescovo è iniziata nel pomeriggio di ieri, presso la parrocchia Maria Assunta e proseguirà, dal 18 al 25, presso la comunità di San Rocco. Dal 1 all' 8 febbraio sarà accolto dalla comunità di San Lorenzo, mentre nella seconda settimana di febbraio visiterà la parrocchia Maria Immacolata.

Giorni, dunque, che saranno segnati da una fraterna comunione tra i credenti, rispondente alla natura di comunità di fede, preghiera ed amore che dovrebbe, sempre, contrassegnare la vita quotidiana di ogni parrocchia.

Alla conclusione del consiglio comunale cui ha partecipato il vescovo Semeraro è stato donato da parte dell'Amministrazione un'opera pittorica dell'artista cegliese Pino Santoro come segno di stima e di affetto della città nei confronti del nostro Vescovo. Nel testo che accompagnava e spiegava  il tema dell'opera pittorica dal titolo "Oltre i confini" si

L'opera di Pino Santoro donata al vescovo

L'opera "Oltre i confini" - Pino Santoro   

legge: "L'opera esprime la capacità e la potenzialità della comunità cegliese, nonostante il carattere tendenzialmente chiuso, di irradiarsi oltre i propri confini, nella sua spiritualità e nella sua storia, sostenuta da tradizioni e sapienza antiche".

 

 

 

 

 

 

 

on line

Sarà demolita l'antenna dei Passionisti, firmata l'ordinanza

Lunedì, 12 gennaio

Sarà demolita l'antenna di telefonia mobile innalzata la settimana scorsa nel bosco dei padri Passionisti di Ceglie, proprio a ridosso delle abitazioni. Con apposita ordinanza (la n. 2 del registro d’ordine e la n. 399 di protocollo) il Comune ha intimato “la demolizione del manufatto abusivo costituito dalla stazione radio base per telefonia mobile ubicato nel giardino del Convento dei Padri Passionisti”. L’ordinanza è stata notificata al delegato della società Alcatel Italia spa, al padre provinciale dei passionisti e all’amministratore unico della ditta esecutrice dei lavori. Si conclude positivamente per i tantissimi abitanti della zona che appena accortosi della non gradita presenza  dell’innalzamento di quella che ironicamente è stata definita l’”antenna di Dio”, dettero vita ad una vibrata protesta che sfociò nell’ordinanza di giovedì di sospensione dei lavori.

Ma come si è giunti all’ordinanza di demolizione dell’antenna? L’Alcatel in data 24 dicembre scorso  - acquisita agli atti del comune il 30 dicembre - comunicava “di procedere all’apertura di un cantiere per l’installazione di una stazione radio base per telefonia mobile Wind Gsm 900 –Dcs 1800”. Il Testo Unico di edilizia in vigore dal 30 giugno 2003 qualifica l’installazione torri e tralicci per impianti radio-ricetrasmittenti e i ripetitori per i servizi di telecomunicazione, “interventi di nuova costruzione e, come tali, subordinati al permesso di costruire e non alla DIA (Dichiarazione Inizio Attività, ndr)” . Da questo, par di capire che l'Alcatel prima di iniziare i lavori di installazione dell’antenna avrebbe dovuto attendere e richiedere apposita autorizzazione edilizia e che non bastava la semplice dichiarazione. Insomma si è di fronte ad un intervento “abusivo”. Da qui l’ordinanza di demolizione della postazione.

Quindi, l’Alcatel dovrà provvedere con urgenza alla demolizione dell’antenna e questo, in definitiva, dovrebbe calmare anche la protesta degli abitanti della zona che già si stavano attivando per presentare addirittura ricorso al Tar. E questo supportati anche da una recente sentenza del tribunale amministrativo di Bari. Esattamente l’ordinanza n. 949 del 18 dicembre 2003 che respinge il ricorso della Tim contro il Comune di Trani che si era opposto all’installazione di un’antenna sul proprio territorio. Una opposizione che nasceva dal  “regolamento per l’organizzazione e la realizzazione della dislocazione sul territorio comunale degli impianti radiotelevisivi e di telefonia cellulare a tutela della salute e della salvaguardia dell’ambiente dall’inquinamento elettromagnetico”. Anzi, proprio sulla scorta di questo non sarebbe male che anche il Comune di Ceglie si dotasse di un provvedimento che pianifichi questo tipo di installazioni per evitare che i primo che si sogna possa installarvi un’antenna, considerato anche che sul territorio di queste “presenze” se ne registrano già diverse. Ed è proprio per essersi dotato di questo “regolamento” che il Comune di Trani si è visto dar ragione dal Tar. Infatti, nel dispositivo della sentenza si legge proprio che “l’installazione d’impianti di telefonia da parte dei vari gestori non può prescindere da una previa compiuta definizione in via generale della pianificazione localizzativi, la quale, a sua volte, presuppone una collaborativi partecipazione da parte dei gestori medesimi”. Ora, gli abitanti della zona attendono la demolizione dell’antenna, garantendo che non abbasseranno la guardia fino a quando questo avvenga. L’ordinanza è – sottolineano costoro – di immediata esecuzione.

Vicenda definitivamente conclusa? Pare di sì, anche se stupisce l'iter apparentemente fragile seguito dall'Alcatel che certamente non sarà disposta a subire ulteriori danni. Restano comunque i dubbi sull'operato dei dirigenti comunali che non avrebbero risposto nei tempi dovuti alle comunicazioni della società collegata alla Wind. Stavolta, comunque, hanno vinto il buon senso e la pronta reazione della gente.

Luca Dipresa

La sentenza del Tar di Puglia sulla installazione delle antenne

 

 

 

 

 

on line

I Passionisti: "Antenna innocua, lo dicono all'Alcatel"

Lunedì, 12 gennaio

«Se solo per un attimo avessi avuto il timore che si trattasse di un’antenna radioattiva, non avrei esitato un solo istante ad oppormi alla sua installazione». Padre Cosimo Carruggio, superiore pro-tempore del convento dei padri passionisti appare amareggiato da quanto accaduto, da tutto il clamore fatto attorno alla questione. «Nella nostra comunità – è sempre p. Cosimo a parlare – operano diversi gruppi e sarei stato un vero incosciente se avessi permesso che proprio qui fosse innalzata un’antenna radioattiva».

Quindi spiega i termini esatti della questione, anche per rassicurare la gente, la città intera. «Intorno al mese di luglio – spiega il superiore del convento – vennero da me incaricati dell’azienda proponendomi la possibilità di installare un’antenna. Risposi loro che questo tipo di autorizzazione andava chiesta alla Provincia dei Padri Passionisti». Cosa che fecero. «L’unica cosa che pretesi – prosegue sempre p. Cosimo – è che nel contratto fosse esplicitamente scritto che non l’antenna non comporta rischi radioattivi. Cosa che è stata riportata». Ma queste cose le avete detto al comitato di abitanti della zona? «Certo che le ho detto – risponde al riguardo -, ma evidentemente costoro non si sono fidati».

Padre Cosimo, andando nei dettagli spiega che la potenza di quest’antenna è di appena un chilovattora «al punto che ci avevano proposto di allacciarla direttamente al convento, cosa che non ho autorizzato perché la potenza di cui disponiamo è di appena 3 kwh». E si appresta poi a precisare che «il fitto in realtà è di poco più 5mila euro annue». Insomma, parrebbe di capire che tutto questo allarmismo sarebbe ingiustificato ed il responsabile del convento non tarda ad aggiungere che «qualora qualcuno avesse il sospetto o la certezza che l’antenna sia radioattiva, contrariamente a quanto assicurato dai tecnici, sarei il primo a pormi alla testa della contestazione».

Prendiamo atto delle assicurazioni di p. Cosimo, anche se non si riesce a capire come mai, con un contratto firmato in estate, si attenda i primi di gennaio per issare l’antenna con una comunicazione fatta pochissimi giorni prima al comune. L’ordinanza di sospensione emessa dal sindaco Annese avrà avuto pure una sua motivazione. Saranno comunque gli uffici preposti a controllare – esisterà pure una relazione tecnica accompagnata alla richiesta - se effettivamente l’antenna sia incolume da danni e che quindi gli abitanti della zona possano stare tranquilli perché la loro salute non corre alcun rischio.

Sulle parole del Superiore dei Passionisti c'è da chiarire che l'antenna "non è radioattiva" in quanto nessun trasmettitore di telefonia o di radiodiffusioni civili in genere tratta materiale capace di liberare questo tipo di energia, semmai il problema è relativo all'inquinamento elettromagnetico, che è altra cosa. Inoltre il Kw di consumo a ora non stabilisce direttamente il tipo di energia liberata in antenna da un trasmettitore, nè possono tranquillizzare i pareri di una società interessata alla installazione dei ponti radio. Ad oggi vi sono solo scuole di pensiero sugli effetti dell'elettromagnetismo non essendo stata ancora accertata dai governi una epidemiologia  certificata e scientifica sui danni alla salute.

Luca Dipresa

 

 

 

 

 

on line

Dal bosco spunta "l'antenna di Dio", in lite coi Passionisti

Giovedì, 8 gennaio

L'antenna Gsm nel bosco dei padri Passionisti a CeglieE' spuntata all'improvviso ieri mattina nel bosco dei padri Passionisti di Ceglie, eretta alle prime luci dell'alba da una squadra di operai che ha sperato nel fattore sorpresa per realizzare il blitz. Ma i cittadini del triangolo Passionisti-don Guanella e via Moro hanno reagito prontamente ottenendo, almeno per ora, la sospensione dei lavori e il black-out sul ripetitore di telefonia mobile che l'Alcatel intende realizzare dopo l'accordo siglato con i proprietari del bosco a ridosso delle case, ovvero la comunità dei padri Passionisti.

Il responsabile dell'Ufficio tecnico del comune di Ceglie, ingegnere Gianni Chiatti, ha firmato stamani la proposta di ordinanza di sospensione dei lavori al traliccio, ratificata dal sindaco Mario Annese, in attesa di verificare la regolarità della documentazione offerta dalla Alcatel.

La vicenda burocratica è iniziata il 24 dicembre scorso con una lettera raccomandata inviata dalla società di gestione dei ponti di aggancio all'Ufficio tecnico del Comune, seguita il 30 dicembre da un documento in cui si informava sull'inizio dei lavori al cantiere. All'Ufficio tecnico fanno osservare che qualcuno ha approfittato del periodo natalizio per tentare una prova di forza, in ogni caso ieri mattina un traliccio alto quasi 40 metri è spuntato tra i pini e gli abeti del bosco a ridosso dell'abitato. Ma secondo altre fonti una prima richiesta di installazione sarebbe giunta negli uffici comunali ai primi di novembre, istanza lasciata in "sonno.

Tecnici al lavoro sul traliccio AlcatelImmediata la reazione dei cittadini i quali si sono prima rivolti alle forze dell'ordine (sul posto è giunta una pattuglia dei vigili urbani per un primo rapporto) e poi in delegazione hanno raggiunto la vicina chiesa dei Passionisti per un confronto con i sacerdoti di quella comunità: questi hanno ammesso la stipula di un contratto di affitto con la società di telefonia valutabile intorno ai 10 mila euro annui. Alle rimostranze della gente si è però sfiorato l'incidente con i religiosi: "Ci hanno insultato e apostrofato di ignoranza" ha accusato uno dei residenti che ora ha la propria abitazione a non più di cinquanta metri dai pannelli dell'antenna. "I Passionisti hanno dato la colpa a noi, al consumismo, all'eccessivo uso dei telefonini. Abbiamo fatto notare loro il diverso atteggiamento usato dai preti di Don Guanella (due anni fa era stato chiesto di innalzare un'antenna in un terreno di loro proprietà, proposta non accolta dal parroco, ndr.) e i Passionisti per tutta risposta ci hanno detto che potevano far arrivare le nostre lagnanze anche al Papa". Senza disturbare la Santa Sede, che di suo ha già i problemi con le antenne di Radio Vaticana, un comitato sorto spontaneamente ha fatto sapere che se necessario investirà la magistratura pur di tutelare la salute e le condizioni ambientali del luogo.

La società ha innalzato il traliccio richiamando i permessi concessi dal decreto del ministro della Comunicazione, Maurizio Gasparri, normativa dichiarata però incostituzionale la scorsa estate. E' proprio su questa norma che l'Ufficio tecnico ha disposto la sospensione dei lavori. Il progetto dell'Alcatel è di migliorare la copertura del segnale radio di Wind dopo la riduzione di emissione di un trasmettitore installato nella zona di Montevicoli: si tratta di un ponte radio Gsm 900 MHz, quindi non di un Umts (l'innovativa telefonia di terza generazione annunciata e mai realmente decollata) che richiede basse potenze di trasmissione spesso compatibili in ambienti abitati. Tra l'altro il tipo di frequenza del traliccio di Ceglie risale agli albori del Gsm e per garantire una copertura sufficiente richiede alcune decine di Watt, tecnica ormai obsoleta e al tramonto. C'è da aggiungere che "l'antenna di Dio" (come è stata sarcasticamente ribattezzata)  è diversa da quelle installate sul tetto degli edifici più alti, i cui effetti arrivano smorzati ai piani bassi: quella dei Passionisti, essendo piantata in superficie, eroga in senso orizzontale gli effetti dell'elettromagnetismo, con paura di maggiori conseguenze alla salute di chi abita nelle immediate vicinanze. 

 

  

 

 

 

 

on line

Crisi: l'opposizione chiede la sfiducia per il sindaco

Giovedì, 8 gennaio

«Adesso è venuto il momento che tutti escano allo scoperto». E’ secco il commento del segretario dei Ds, Pietro Mita, all’indomani dell’ennesima “sceneggiata” – come egli stesso la definisce – di un consiglio comunale che ha confermato come il Polo è letteralmente allo sbando. «Con l’ennesima fuga della maggioranza – prosegue Mita – pensiamo che la misura sia ormai colma ed allora, unitamente alle altre forze dell’Ulivo, proporremo la presentazione di una mozione di sfiducia dove, ogni forza politica uscirà allo scoperto per porre fine all’agonia della città». Sulla stessa lunghezza d’onda il capogruppo della Margherita, Tommaso Argentiero: «Per l’ennesima volta – spiega Argentiero – assistiamo alla fuga del Polo, in maniera particolare di Fi che pure era stata la richiedente dei punti posti all’ordine del giorno (odg con ben 22 punti, ndr).

Appena una settimana fa, nel corso della seduta sul documento d’indirizzo del Prg, dopo una sospensione della seduta la maggioranza non si presentò in aula, l’altro ieri è accaduto la stessa cosa». Insomma, una situazione che anziché schiarirsi si fa sempre più cupa, con una seduta consiliare con colpi di scena. In avvio si rivedono sui banchi della giunta due dei tre assessori di Fi, Cesare Epifani e Pietro Mita, “scongelati”. Non c’era, invece il terzo, l’ex sindaco Paolo Urso. Le opposizioni si attendevano una spiegazione, magari che la crisi fosse stata risolta, invece si va avanti come se nulla fosse. C’è la mozione sulle conferenze di servizio. Qui la prima novità: il capogruppo di Fi, Antonio Suma, chiede che venga depennata la dicitura “per inerzia dell’amministrazione”. Argentiero, proponente della mozione resta fermo sulla proposta. Si arriva al voto con la mozione che passa con i voti favorevoli delle opposizioni (Rc, Ds, margherita e Forza Ceglie) più i quattro di An. Si astengono Fi e Udc. Si Discute la mozione di Rifondazione sul piano di riordino ospedaliero, anche questa approvata con una delegazione del comune che parteciperà alla manifestazione regionale del 13 gennaio a Terlizzi.

A questo punto il colpo di scena. Mario Laneve, capogruppo di An dichiara formalmente che il suo gruppo è formato da lui e da Cosima Gallone, che i due “dissidenti”, Ciro Argese e Rocco Venerito non ne fanno più parte e, pertanto, vanno sostituiti dalle commissioni consiliari. Insomma, rimangono all’opposizione. Fi, a questo punto chiede una sospensione. Viene presentato “ufficialmente” al sindaco il documento sottoscritto anche dai tre segretari provinciali con il quale si chiede l’azzeramento dell’esecutivo e la formazione di un esecutivo rappresentante le forze politiche. Il sindaco rientra in aula per comunicare che non era più titolato a rappresentare questa maggioranza e che pertanto abbandonava i lavori. Non si presentano, in aula, molti consiglieri della maggioranza. Inveiscono le opposizioni contro il tentativo di dichiarare chiusa la seduta e si prosegue senza sindaco ed in aula rientrano i consiglieri dell’Udc.Vengono approvate due degli altri punti all’odg. Quindi si chiude la seduta.

Ed ora? A quanto pare il sindaco, che ora ha ricevuto formalmente il documento, pare abbia intenzione di convocare le tre forze politiche e cercare, se esiste una via d’uscita a questa logorante crisi. Va detto che le ventiquatt’ore precedenti la seduta, in An c’è stato un susseguirsi di incontri con il sen. Curto, il sen. Specchia e l’assessore Saccomanno. Si parlava di soluzione trovata con voci che davano Domenico Urso vice sindaco e Oronzo Ostacolo commissario del partito. Nulla di più infondato, mentre rimaneva fermo il proposito di troncare definitivamente con  Argese e Venerito. Più con il primo che con il secondo, per la verità. Di fronte a questo le opposizioni prendono l’iniziativa «stanchi di questo carosello di assessori che vanno e vengono – come afferma Mita dei Ds – e con Fi, Udc e An che attendono che uno di loro si assuma la responsabilità di far cadere Annese. Dimissioni che tutti e tre vogliono ma che non hanno il coraggio di chiedere, come se alla fine la città non avesse capito che questa situazione di ingovernabilità è tutta colpa loro». A meno che non si attenda il sindaco alla sessione sul bilancio. Cosa che dovrebbe avvenire nella prima decade di febbraio.

Luca Dipresa

 

 

 

 

 

 

 

on line

Blitz dei parlamentari dell'Ulivo negli ospedali smantellati

Martedì, 6 gennaio

Visiteranno tutti gli ospedali dismessi o riconvertiti, per verificarne le condizioni e raccogliere le testimonianze del personale e degli assistiti. La crociata a favore della sanità di parlamentari, consiglieri regionali ed esperti, guidata dal sen. dell'Ulivo, Antonio Gaglione, inizierà, subito dopo l'Epifania.
Il programma, al quale parteciperà anche la senatrice diessina Rosa Stanisci, prevede in prima battuta, una visita negli stabilimenti di Ceglie Messapica e di Ostuni. Ma il gruppo itinerante non si limiterà ad una ricognizione delle strutture sanitarie in via di dismissione del territorio brindisino, si estenderà anche al resto del Salento e al Barese.

L'iniziativa intende sostenere la protesta contro il Piano di riordino che, in queste ore, vede Ceglie Messapica e Fasano, in prima linea. L'obiettivo è la costituzione di un «Comitato regionale» per la salvaguardia degli ospedali colpiti in difesa della sanità pubblica e del diritto alla salute.

Si vuole indurre il presidente Fitto a rivedere il documento che dispone la razionalizzazione del settore e alla cui attuazione si imputa di aver arrecato danni irreparabili alla sanità non solo del territorio brindisino, ma dell'intera Regione.
Sabato scorso, Ceglie e Fasano, due tra i comuni più colpiti sono scese in piazza per accogliere la delegazione del Comitato pro-ospedale di Terlizzi. Ma la protesta, stando a quanto annuncia Gaglione, riprenderà con nuove iniziative.

 

 

 

 

 

 

on line

Basket: Gusic entra in partita e fa subito la differenza

Lunedì, 5 gennaio

EDILMED CEGLIE – BASKET FRANCAVILLA  97 - 71

EDILMED CEGLIE: Lamonica  4, Palumbo 10, Licchello 5, Ventruto 16, Bove 10, Barletta 1, Gusic 27, Costabile 13, Curri2, Epicoco 7.  Coach Bevilacqua.

BASKET FRANCAVILLA: Canepa 18, Zanzarella 4, Caramia 2, Cafiero 8, La penna n.e., Renna 10, Di Dio 22, Leo n.e., Pezzato n.e., Serpentino 4. Coach Olive.

ARBITRI:  Sergio e Basile di Taranto.

Note: Parziali: 22-22, 44-30, 70-44, 97-71. Tiri da tre: Ceglie 9/15, Francavilla  7/16; Tiri liberi: Ceglie 15/22, Francavilla  12/18. Falli: Ceglie 23, Francavilla 21. Escono per cinque falli Caramia e Palumbo.

Veder giocare un campione simile e, soprattutto che non vuol fare la prima donna è segno che si tratta di un vero campione. Mai visto tanto pubblico e mai come questa volta accusata l’assenza del palasport. Tutti volevano vedere il campione croato al suo debutto. Debutto che avviene dopo quattro minuti di gioco con Gusic che alla sua prima palla fa sedere sue avversari ed insacca. Nella successiva azione toglie dal canestro un tiro di Di Dio. Gli applausi sono tutti per lui. L’avvio è abbastanza equilibrato con il Francavilla che gioca a viso aperto. Con l’ingresso di Gusic, Olive chiede a Di Dio di francabollarlo. E non ha tutti i torti.

Il croato mostra automatismi di adattamento eccezionali (non è facile per uno come lui giocare in una palestra e non sul parquet) e, soprattutto gioca per la squadra. Ma quando ha la palla il canestro trema. I suoi 27 punti sono un bottino notevole. Il primo quarto si chiude comunque in perfetta parità: 22 a 22. Nella seconda frazione, il Ceglie inizia a dettare i ritmi e realizza 22 punti contro gli 8 dei cugini. Si va al riposo sul punteggio di 44 a 30. Al rientro la musica non cambia con Gusic e l’intera squadra che sale in cattedra anche se il Francavilla non sta certo a guardare. Però i 26 punti del terzo quarto contro i 14 subiti la dicono lunga su quale sia stato l’andamento dell’intera gara. Il pubblico (c’è stato il record di presenze mai registrato in questo che nel campionato precedente, ndr) si diverte e mostra di apprezzare il buon basket. L’ultima frazione è una formalità, con molti cambi e con la gara che si chiude sul punteggio finale di 97 a 71. Alla fine i meritati applausi per tutti i giocatori e, soprattutto per Gusic che, forse non si attendeva un cosi forte calore. Segno che l’aver scelto Ceglie è stata una scelta azzeccata e con lui la strada che porta alla C 1 appare certamente più agevole.

Luca Dipresa

 

 

 

 

 

 

 

 

La manifestazione dinanzi l'ospedale di Ceglie

on line

La protesta dei mille in difesa dell'ospedale. Critiche al Tg  

Domenica, 4 gennaio

"Non tutto è perduto, dobbiamo reagire alla rassegnazione perché l'ospedale di Ceglie e gli altri ospedali della Puglia potranno tornare ad offrire i servizi di qualità finora garantiti". L'applauso dei mille copre l'incitamento del consigliere comunale della Margherita, Tommaso Argentiero, il quale non s'è risparmiato qualche stoccata al disinteresse dimostrato sulla sorte della struttura cegliese: "Dovevano proprio svegliarci i nostri amici di Terlizzi per capire il danno che provoco alla sanità pubblica e all'intero paese lo sciagurato piano di riordino del centrodestra?".

Striscioni di protesta contro il Piano ospedalieroLa rivolta contro il progetto sanitario del governatore Fitto riparte da Ceglie Messapica dove ieri pomeriggio in più di mille hanno partecipato alla manifestazione itineraten del pullman del Comitato di difesa dell'ospedale di Terlizzi e agli altri organismi sorti spontaneamente anche a Ceglie, Mesagne e San Pietro Vernotico. Dinanzi l'ospedale i rappresentanti dei partiti, dall'Udc a Rifondazione, dai Ds alla Margherita, i sindacati, rappresentanti degli artigiani, le Acli e tantissimi cittadini che chiedevano di prendere la parola ed esprimere la rabbia al megafono installato su un'auto dell'organizzazione. In molti hanno tuonato parole di   fuoco contro il presidente della Regione Raffaele Fitto, contro la dirigenza generale dell'azienda sanitaria locale ed anche contro il sindaco di Ceglie:  «Non ha difeso la causa del nostro ospedale e non si è battuto abbastanza. Ed  anche questa sera ha preferito  non scendere in piazza» ha urlato al microfono una dipendente dell'ospedale.  In piazza, per protestare,  c'era invece un assessore comunale, il segretario cittadino  dell'Udc, Giuseppe Vitale: alcuni manifestanti lo hanno fischiato, ma questo non gli ha  impedito di dichiarare pubblicamente il  suo no all'attuale Piano di riordino, in contrasto con il partito che invece alla Regione ha votato il progetto di Fitto. Anzi, proprio il coordinatore regionale Mimmo Mele è stato uno dei tre firmatari dell'emendamento alla Finanziaria regionale che ha trasformato in legge il Piano di riordino. "Si avverte fortemente la sensazione che si  vogliano chiudere le strutture pubbliche per favorire interessi privati" ha dichiarato l'ex sindaco comunista di Ceglie, Pietro Mita. Sospetto ribadito dai due rappresentanti dei comitati di Mesagne e San Pietro: "Il governatore chiude reparti a Maglie ma nella sua stessa città persone a lui vicinissime stanno aprendo una clinica privata" accusa uno dei rappresentanti del comitato di Terlizzi. Altri cittadini chiedono di parlare, di portare testimonianze di malasanità, chiedono la parola anche altri rappresentanti di partito e il capogruppo di Forza Italia, Antonio Suma, ma alcuni responsabili di Rifondazione comunista  preferiscono accelerare il girotondo intorno all'ospedale e far poi disperdere la folla. La decisione è stata apertamente contestata da molti partecipanti: "La lotta per l'ospedale appartiene a tutti e non può essere strumentalizzata".

 

Il Tg3 Puglia minimizza, toccata e fuga dell'inviato

Critiche sono inoltre piovute nei confronti del servizio giornalistico del Tg3 regionale pugliese in cui si parlava di una partecipazione dimezzata rispetto all'effettivo numero di partecipanti. Una tecnica mediatica che, presentando la protesta cegliese come un'iniziativa di nicchia riconducibile solo a uno o due partiti, ha tentato di  circoscrivere a personaggi in cerca di notorietà un impegno che è invece molto più vasto e generale.  Quotidiano - Edizione di Brindisi

Il servizio di "Quotidiano"

 In realtà il giornalista incaricato di raccontare la manifestazione non ha assistito al raduno limitandosi a far girare al cameraman qualche immagine mezz'ora prima dell'inizio, quando in effetti vi erano solo 500 cittadini, diventati più di mille (come confermato  dai quotidiani oggi) all'inizio dell'assemblea prevista per le ore 16,30. Il cronista ha realizzato alcune brevi interviste intorno alle 16 (come dimostra la luce ambiente) e poi si è dileguato, probabilmente - sarà la motivazione ufficiale - per poter assicurare la messa in onda per il Tg che sarebbe andato in onda quasi quattro ore dopo. Roba da "Striscia la notizia".

Resta, però, il sospetto che la direzione del Tg Rai di Bari tenda a  minimizzare la protesta intorno ai riordino degli ospedali, presentandola coma la reazione chiassosa di alcuni residenti: in questo modo si può classificarne la valenza politica su frange arrabbiate della sinistra, una strategia che pare disegnata al fine di "normalizzare" il malcontento e farlo apparire nello standard dell'opposizione. Un tranello che ha fatto cadere in trappola anche qualche volpe dei dintorni.

 

 

 

 

 

on line

Basket: un croato indossa la maglia dell'Edilmed Ceglie

Domenica, 4 gennaio

Nedzad Gusic oggi nel derby con il Francavilla indosserà la maglia n. 14, ma dal successivo turno, la trasferta di Santeramo tornerà ad indossare il “suo” 4. E’ radioso il presidente dell’Edilmed Ceglie, Enzo Galetta, che presenta ufficialmente il primo straniero in assoluto che calcherà le scene sportive di Ceglie. C’era tutto lo staff maggiore alla conferenza stampa – oltre a Galetta, il  Gusic alla conferenza stampa di presentazione

La presentazione del croato Gusic

onorario, l’assessore regionale Michele Saccomanno, il ds Enrico Marseglia ed il coach Giuseppe Bevilacqua – di presentazione di questo giocatore croato (è nato a Banja Luka nel 1977) che rappresenta la tipica ciliegina su di una torta già appetitosa. Così ora non ci sono dubbi sull’obiettivo della stagione che era e rimane la conquista della serie C 1.

«Con questo giocatore – ha detto Galetta – vogliamo riportare a Ceglie quel titolo sportivo conquistato negli anni passati e poi, per le note vicissitudini, ci è stato scippato». Nedzad Gusic, per motivi regolamentari, e in attesa di ottenere la cittadinanza italiana, poteva giocare o in serie A2 o in C2. Perché, allora la C2? «Ho avuto moltissime richieste dalla categoria maggiore – risponde Gusic – ma alla fine ho scelto Ceglie primo perché il basket pugliese è di primissimo livello e poi perché molti dei giocatori sono stati miei compagni». Così, questo pomeriggio di potranno gustare i primo palloni di questa guardia da mt 1,94 che ha dalla sua una luminosissima carriera e tra tutti la soddisfazione di essersi vista ritirare la maglia n. 3 quando, nella sua esperienza statunitense (qui si è laureato in Economia, ndr), riuscì a realizzare più di mille punti, il secondo giocatore ad averlo fatto. Oltre che negli Usa e alla sua Croazia, Gusic vanta anche una esperienza in Turchia, giocando in Eurolega con il Galatasatray. Soddisfatto, ovviamente mister Bevilacqua «per questo valore aggiunto» e gli stessi giocatori con alla testa il capitano Licchello.

 

 

 

 

 

 

on line

Cartelli o burla? Nessun vigile controlla la segnaletica

Sabato, 3 gennaio

La segnaletica in Largo AmendolaSarà un caso, uno coincidenza ma quel rilassamento che si nota nella vita cittadina, causata da una crisi amministrativa piuttosto lunga e logorante lo dimostra il livello di controllo della città. Compito che spetta al corpo dei vigili urbani. Ebbene, a nessuno sfugge ormai scontrarsi con il disordine della circolazione che regna in ogni angolo della città e come il controllo manca.

A nessuno è infatti sfuggito i lavori che stanno per essere ormai completati lungo il tratto che da Largo Amendola porta in Via San Vito. Ebbene a T.U., uno dei cittadini che ha notato questo rilassamento non ha tardato a riprendere con la sua fotocamera digitale la segnaletica in quel punto. Segnale che indica i lavori i corso e che quindi è necessaria una deviazione. Deviazione che è indicata da due obblighi  di direzione. Logica avrebbe voluto che le frecce su questi due segnali di obbligo (come si può vedere dalla foto) fossero opposti e non coincidenti. Anche perché, se un automobilista seguisse alla lettera i due segnali, dovrebbe rimanere lì fermo.

Allora, il cittadino in questione – ma non solo lui – ha avuto un attimo di esitazione nel capire come avrebbe dovuto comportarsi. O meglio, capire l’errore che era stato fatto nel posizionare i due segnali. Troppo facile qui dire che la “svista” è degli operai della ditta. Cosa che sarebbe pure normale non essendo loro “esperti” di circolazione.

La domanda che ci si pone è: possibile che nessun vigile sia mai transitato da quel punto luogo? Eppure è un punto del paese dove per forza i vigili transitano o vi sostano trovandosi a pochi metri una scuola elementare. Allora, più facile rispondere che, probabilmente questo rientra nella situazione di incertezza che regna in città. E che il corpo dei vigili sia quasi senza rotta lo dimostrerebbe anche la dichiarazione che il capogruppo della Margherita, Tommaso Argentiero ha fatto nel corso dei lavori della seduta consiliare di martedì 30 gennaio. Intervenendo sul piano regolatore, sottolineando come la lunga crisi di questa amministrazione abbia creato problemi non di poco conto portava ad esempio il fatto che il giorno di Natale non c’erano vigili. Possibile? Eppure pare proprio che sia accaduto una cosa del genere. Sarebbe il caso, se questo rispondesse al vero, che il sindaco verificasse come mai sia potuto accadere una cosa del genere.

L.D.

 

 

 

 

 

 

on line

Luigi De Filippo inaugura la stagione teatrale di Ceglie 

Sabato, 3 gennaio

Parte domenica 11 gennaio la stagione teatrale a Ceglie Messapica. Era l'unico teatro del Brindisino che ancora non aveva programmato un cartello. E correva il rischio che non ci riuscisse. Ma alla fine ce l'ha fatta. Il sindaco Mario Annese, nonostante sia alle prese con una crisi amministrativa che va avanti da tempo, grazie al notevole apporto di Carmelo Grassi, presidente del Teatro pubblico pugliese, è riuscito a mettere assieme un cartellone di tutto rispetto, con artisti di grande fama.

Si comincia domenica 11 gennaio con un mostro sacro: Luigi De Filippo, figlio di Peppino. Porterà sul palcoscenico «Non è vero, ma ci credo...», commedia scritta dal padre, andata in scena per la prima volta nel 1942, considerata il capolavoro comico della produzione teatrale di Peppino De Filippo.

Il 7 febbraio sarà la volta di Lunetta Savino con «Tina fai presto». Lunetta Savino, ottima attrice di teatro, è stata conosciuta dal grande pubblico a seguito delle sue apparizioni televisive in «Un medico in famiglia».
Il 21 dello stesso mese toccherà alla compagnia di Tiberio Fiorilli con «Ma non è una cosa seria». Quindi il 13 marzo ci sarà Domenico Clemente con «Omaggio a Gaber».

La stagione chiuderà i battenti l'1 aprile con Cinzia Leone e il suo «Rodimenti».
Un cartellone di rilievo, dunque, per questa terza stagione del teatro comunale di Ceglie Messapica, proposto dal Teatro pubblico pugliese. Una struttura riaperta dopo una ristrutturazione durata anni, ma alla fine riconsegnata alla città. Un teatro con dei limiti. Soprattutto nel palcoscenico che non consente scenari ampi. Come nel caso di Luigi De Filippo che dovrà rinunciare a gran parte delle scene. Ma nel complesso è una struttura molto bella, piccola ma accogliente. Un autentico gioiello per questo centro che non dispone nemmeno di un cinema. Tra l'altro, più volte è stata sollecitata l'Amministrazione comunale a dare la struttura in gestione allo stesso Grassi, proprietario di teatri e cinema, nonché gestore dei cinema-teatro «Olmi» di Latiano e del «Roma» di Ostuni, in modo che possa essere utilizzato nel fine settimana come cinema.

Da quest'anno, il teatro comunale ospita la stagione concertistica dell'associazione «Caelium» (i soci pagano un euro; gli altri dieci euro). Gli appuntamenti sono fissati per il 18 gennaio, il 15 febbraio, il 14 marzo, il 18 aprile, il 9 e 30 maggio.

Altre serate teatrali si sono svolte il 27 e 28 dicembre a cura dell'Unitalsi. Altro appuntamento il 3 gennaio con «Quann lu diavl ti carezz», della compagnia Amici del teatro.

 

 

 

 

 

on line

Ospedale: domani a Ceglie la protesta contro la chiusura 

Venerdì, 2 gennaio

Ceglie protesta con una manifestazione di piazza che si terrà domani, 3 gennaio, contro il Piano di riordino ospedaliero e il ridimensionamento della struttura cegliese. La manifestazione è organizzata dai partiti del centro-sinistra, da Rifondazione Comunista, dalla lista civica Forza Ceglie, dall'Udc, dalle Acli, dalla Cia e dalla Spi Cgil, sigle che aderiscono al movimento costituito affinche il governatore Raffaele Fitto e la sua giunta regionale pugliese ritirino il  Piano di Riordino Ospedaliero. Quella di Ceglie è la prima tappa di una protesta itinerante e l'appuntamento è fissato per le ore 16,30 di domani, sabato 3 gennaio, in Piazza della Repubblica, dinanzi l'ospedale. 

Nella nota diffusa dagli organizzatori si afferma che "gli ospedali di Ceglie Messapica, Mesagne, S. Pietro Vernotico, Fasano ed altri in Puglia sono ormai smantellati, come era previsto nel Piano di Riordino Ospedaliero Regionale. A Ceglie si è persino andati oltre. Di pari passo aumentano i casi gravissimi di malasanità e la spesa sanitaria regionale non diminuisce. Visto il fallimento della sanità in Puglia, è necessaria una mobilitazione regionale che chieda il ritiro del Piano contestato e una nuova proposta di riordino che parta dai bisogni delle popolazioni pugliesi.Sabato 3 gennaio 2004 alle ore 16.30 sarà presente a Ceglie Messapica una delegazione del “Comitato pro-ospedale” di Terlizzi in lotta per i nostri stessi obiettivi".

L'ospedale di Ceglie ha conservato solo i reparti di Ortopedia, Psichiatria e Lungodegenza, perdendo la qualità di Divisioni che negli anni passati ne avevano fatto un punto di riferimento per la provincia di Brindisi. come la Ginecologia e Ostetricia. Per un gioco del destino è proprio un bimbo di Ceglie il primo nato del 2004 in provincia di Brindisi: è un bel bimbo di quattro chili, secondogenito di Cosimo Zaccaria, artigiano cegliese, e Anna Nannavecchia, di 30 anni, venuto al mondo nella notte di Capodanno all'ospedale di Francavilla perchè a Ceglie ormai non si nasce più.

 

 

 

 

 

on line

Si dimette Carlo Gasparro, prove di dialogo in casa An 

Giovedì, 1° gennaio

Ora le dimissioni sono ufficiali: Carlo Gasparro dall’altro ieri non è più assessore e vice sindaco della città. La decisione dopo la seduta consiliare monotematica di martedì pomeriggio con l’assise cittadina che ha votato all’unanimità il documento preliminare del piano regolatore. Una vittoria del sindaco Annese che, pur in presenza di una logorante crisi porta a casa un successo non di poco conto sul piano politico ed amministrativo.

Carlo Gasparro fu nominato assessore il 6 novembre scorso, decisione che spaccò il gruppo di An e portò Fi a congelare i suoi tre assessori. «Spero di contribuire, con questa mia decisione, – scrive Gasparro nella lettera indirizzata al sindaco – a sbloccare una crisi che, prima che politica è progettuale e spero che le mie dimissioni servano a ridare alla città una maggioranza organica, pluralistica, degna anche della sua storia politica». Si compie così un ulteriore passo in avanti verso la richiesta di Fi, An e Udc che con un documento chiesero proprio l’azzeramento dell’Annese-ter e della presidenza del consiglio comunale per dare alla città un governo rappresentativo delle forze politiche e che sia di legislatura.

C’è da vedere se anche Ciro Argese, presidente del consiglio comunale si uniformerà alla richiesta dei partiti. A tal proposito, alcune voci raccolte parlerebbero di un incontro, o qualcosa del genere, che la mattina dell’ultimo dell’anno ci sarebbe stato con il sen. Curto, presidente provinciale di An. In questa circostanza, riferiscono le indiscrezioni, dopo le dimissioni di Gasparro, Ciro Argese si sarebbe detto pronto a mettere a disposizione la presidenza del consiglio a patto che si procedesse al commissariamento di An a livello locale (si sarebbe anche indicato il nome, da scegliere tra Mario Allegretti o Pietro Maggiore)  e la disponibilità di un collegio per le prossime imminenti elezioni provinciali. E la risposta di Curto? Sempre secondo le voci raccolte il presidente provinciale di An avrebbe detto che l’unica cosa che si sentiva di garantire era la sospensione del procedimento di espulsione dal partito. Ma, ripetiamo, si tratta di voci, anche se di fonti piuttosto attendibili.

Al di la di questo, prima della seconda seduta consiliare programmata, quella del 5 gennaio, qualcosa deve necessariamente accadere. Il sindaco, con i tre assessori di An «congelati» e con le dimissioni di Gasparro non ha più nemmeno i numeri per riunire la giunta (il minimo era tre: oltre a Gasparro c'era l'assessore Udc, Rocco Argentiero e lo stesso Annese, ndr), ragion per cui nelle prossime ore è probabile che si dia seguito al documento sottoscritto dai tre segretari provinciali dei partiti del Polo (firmato lo scorso 23 dicembre, ndr). Resta, in ogni caso, ancora qualche nodo da sciogliere e resta da vedere se l'irrigidimento di alcuni consiglieri dell'Udc potrà essere superato. Il riferimento, per esempio, è a Salvatore Cavallo, che non ha preso parte alla seduta di martedì scorso in polemica con l'amministrazione che avrebbe disatteso una sua richiesta in qualità di presidente della commissione urbanistica e riguardante proprio il documento sul pug. Approvato all'unanimità questo argomento (con la sola astensione di Rocco Cavallo), la maggioranza è scomparsa su un emendamento proposto da Rifondazione comunista. Erano praticamente tutti d'accordo. Maggioranza e opposizione. Nicola Ciracì (Fi) ha chiesto una sospensione di 10 minuti per poter prendere visione del testo del Prc. I dieci minuti sono trascorsi e della maggioranza non è più tornato nessuno in aula. Sono restati solo il sindaco, il presidente del Consiglio e l'opposizione. Il sindaco, per mancanza del numero legale, ha dovuto sciogliere la riunione. Un modo inusuale. E d'altro canto, in questo Consiglio perennemente in crisi, non c'è da meravigliarsi se la maggioranza non si ripresenta in aula dopo avere chiesto una breve sospensione, lasciando il proprio sindaco nell'imbarazzo.

Luca Dipresa

 

 

 

 

 

 

 

on line

L'Orchestra del Settecento saluta a Ostuni il 2004 

Giovedì, 1° gennaio

Dopo il gran successo conseguito la vigilia natalizia, con l’incantevole chiesa di San Gioacchino magico scenario per il “Concerto di Natale”, l’Orchestra del Settecento, diretta dal maestro Graziano Semeraro, martedì 2 gennaio si ripropone ad Ostuni. Una iniziativa che ha avuto il patrocinio dell’Amministrazione comunale cegliese e di quella della Città Bianca e che darà modo agli amanti di questo genere musicale si seguire il “Concerto per l’Anno nuovo”, fissato per le ore 19,30 presso la sala conferenze della biblioteca comunale di Ostuni. L’Orchestra creata dal maestro Semeraro è unica nel suo genere, specializzata nell’interpretazione della musica barocca. Per l’occasione verrà proposto un programma con musiche di Bach, nella prima parte, e di Alessandro Stradella nella seconda. Di Bach verrà eseguita la “Cantata del caffè”, di impianto somico-satirico, narra del conflitto tra una figlia avanguardista che eccede nel consumo del caffè – siamo nel 1732 e in quell’epoca il caffè era un genere di nuova introduzione – ed il padre, tradizionalista fino all’esasperazione che tenta a tutti i costi impedirglielo. 

Nella seconda parte, invece, verrà presentata la cantata “Ah! Troppo è ver” composta da Alessandro Stradella per il natale del 1639 (o forse 1682). Questa cantata è il frutto di un recente ritrovamento del m. Graziano Semeraro – organista, clavicembalista e compositore, tra le altre cose artefice della riscoperta e valorizzazione dell’organo e della musica organistica in Terra di Brindisi. Da quattro anni direttore artistico del Festival Maggio Organistico Sanvitese - da tempo impegnato con un certo successo nella ricerca delle opere poco eseguite ed inedite. Questa è una di quelle. Cantata tipica natalizia, quindi, che prendendo lo spunto dalla nascita del Bambin Gesù, narra dell’eterno conflitto tra il bene ed il male, che si conclude inesorabilmente con la vittoria del primo (il bene) sul secondo (il male). La rappresentazione avverrà in forma semo-scenica con i solisti che indosseranno costumi estremamente stilizzati per la caratterizzazione dei personaggi: Lucifero, le furie infernali, l’Angelo, i pastori, la Vergine Maria e San Giuseppe.  L’Orchesta , che vanta una miriade di concerti in tutta Italia è composta dai dolisti Mary Bancarella (I soprano), Angela Nisi (II soprano), Fabio Anti (controtenore e flauto tra versiere), Vincenzo Scarafile (tenore) e Gianfranco Zuccarino (basso). L’orchesta è invece formata dai primi violini: Francesco masi, Vincenzo Barulli, Maria Punzi, Maria Cucci; dai secondi violini: Giuseppe Amatulli, Giuseppe Simonetti, Paola D’Amico, Atonia Mastromarini; dalle viole: Antonella Cavallo e Massimilaino Monopoli; dai violoncelli: Daniele Lunedì, Merita Alimhillaj; dal contrabbasso di Camillo Pace e dal clavicembalista Alessandra Corbelli.

Luca Dipresa

 

 

 

  

Inizio pagina

 

 

Speciali

Antologia

Glossario dialettale

 

 

Elezioni 2002

I voti di preferenza

Politiche 2001: come si è votato a Ceglie M. (Br)

 

 

 

Hit Counter