Ceglie in diretta |
Gennaio 2004 |
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2004
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Basket:
palestra piccola, rabbia per il Palasport che non c'è Giovedì,
29 gennaio «Ho
girato ben tre continenti e, in proporzioni parlando, quello cegliese è
un tifo che minimo merita la serie B. Un vero peccato che una città così
blasonata non abbia un palazzetto». E come non si può dar ragione a
Ned Gusic il primo (ed uno dei più grandi) stranieri che la recente
storia del basket conosca. Ha scelto Ceglie perché il regolamento gli
impone, essendo un extracomunitario e in attesa di ottenere la
cittadinanza italiana, di giocare solo in un campionato di serie C 2. E
non è pentito della scelta fatta. Peccato per il palazzetto che ancora
non c’è. O meglio ancora non è pronto quello che vedrà la luce
nella zona Insarti per 500 posti. E come è accaduto domenica scorsa, fa
veramente rabbia vedere tantissima gente assiepata nella palestra della
Pascoli, con molta altra che è rimasta fuori. L’opinione
diffusa è che verso questo problema non c’è stata una vera “presa
a cuore” da parte degli amministratori, nonostante i risultati e
nonostante il fatto che qualche anno addietro proprio la mancanza di una
tale struttura fu alla base della “vicenda D’Annunzio”. Si diceva
che sarebbe stato pronto per la fine dell’anno appena passato. Ma così
non è stato. C’era da ottemperare alle uscite di sicurezza – e qui
non possiamo non sottolineare i “ritardi” o la poca attenzione nel
progettare un opera in regime di 626 e, soprattutto il mancato controllo
degli uffici preposti. Si arriva alla soluzione della creazione di scale
esterne che ha richiesto un po’ di tempo. Ed ora perché non si
procede, eliminando quegli eventuali ultimi intoppi che ci potrebbero
essere? Sono così insormontabili, porre in opera il parquet ed
installare due tabelloni? «E’
necessario accelerare i tempi per concludere la realizzazione del nuovo
palazzetto – hanno spiegato i massimi dirigenti della società -;
abbiamo dovuto accollarci numerose spese per fare del basket una vera e
propria realtà». E come non dar loro ragione. «Ci sono centinaia di
persone a cui piacerebbe seguire la squadra – spiegano – e che non
possono farlo perché non ci sono i posti. Una maggiore
sinergia tra l’amministrazione comunale e le società sportive
di questo territorio potrebbero agevolare la crescita dello sport in
questa città». E questo, per la dirigenza, è accompagnato da una
remota preoccupazione: «Non possiamo permettere che possa finire
l’entusiasmo per il basket, siamo solo agli inizi. Sarebbe un vero
peccato se si perdesse l ’ammirazione verso questo sport
– continuano i dirigenti – anche perché i progetti per il
futuro non mancano, anzi, sono molto ambiziosi». Progetti
non utopistici ma che si concretizzano giorno dopo giorno, a partire dal
non inconsiderevile sacrificio di cartellinare Gusic. «Il nostro ultimo
acquisto – precisa la dirigenza a tal proposito
– riesce a riempire di pubblico tutti i palazzetti delle società
in cui andiamo a giocare, ma non il nostro. Abbiamo pagato cosi tanti
per fare arricchire le altre società e non la nostra?». Speriamo che
l’”Sos” della società trovi qualche animo sensibili a si prodighi
con maggiore intensità verso un problema ultradecennale e poco
qualificante per una città che dallo sport ha avuto grossissime
soddisfazioni. E questo anche per non perdere l’entusiasmo e,
soprattutto, per non
rischiare che anche gli sponsor facciano retromarcia. «Al futuro della
squadra ci penseremo noi», promettono i dirigenti ed i loro sponsor. Luca
Dipresa Annese
in Consiglio: "Resto al mio posto, non mi dimetto" Mercoledì,
28 gennaio "Resto
al mio posto, non sono ancora maturate le condizioni che suggeriscano le
mie dimissioni": in una cornice surreale e decadente del consiglio
comunale di Ceglie, con i banchi della maggioranza vuoti, il sindaco Mario Annese ha
ribadito l'intenzione di
"adempiere fino in fondo al mandato popolare ricevuto nel maggio
del 2002" respingendo le richieste di dimissioni avanzate
dall'opposizione.
L'assise, su proposta dell'Ulivo, si era riunita per discutere la
crisi politico-amministrativa che si trascina da venti mesi, ma anche
per affrontare argomenti di grande interesse per la cittadina, come la
riduzione dell'Ici e l'abbattimento di un'antenna per la telefonia
mobile. Si è fatto in tempo a discutere soltanto dell'imposta Ici, ritenuta troppo alta
dal consigliere della Margherita Tommaso Argentiero che nella mozione
presentata ha proposto una drastica riduzione. Il tema è stato
affrontato secondo copione, con le motivazioni dell'assessore al
Bilancio Pietro Mita sui motivi che richiedono una conferma dell'imposta
sugli immobili al 6,5 per mille: ma con non poca sorpresa, la mozione è
stata votata oltre che da tutti i partiti dell'opposizione anche da
Forza Italia e dal sindaco, mentre due consiglieri dell'Udc si sono
espressi per il no. La
seduta è poi entrata nel vivo con l'analisi della crisi. Tutti i
consiglieri del Polo hanno abbandonato l'aula lasciando al
capogruppo di Forza Italia, Antonio Suma, il compito di intervenire in
nome dell'intera Cdl. Il delegato ha riferito di una
ricomposizione della maggioranza anticipando le conclusioni di un
documento sottoscritto anche dalle segreterie provinciali di Fi, An e
Udc con cui si sancirebbe la nuova intesa. Quindi ha chiesto la verifica
del numero legale e lo scioglimento della seduta. La richiesta è stata
respinta dal presidente del Consiglio Ciro Argese che ha poi dato la
parola a Rocco Cavallo (Forza Ceglie) il quale si è dichiarato
disponibile ad una mozione di sfiducia nei confronti del sindaco Annese,
"ma vedo che questa iniziativa - ha lamentato Cavallo - è
osteggiata da Rifondazione comunista". Quindi Tommaso Argentiero, l
capogruppo della Margherita, ha lamentato la paralisi di ogni attività
amministrativa rilanciando l'ipotesi di una mozione di sfiducia che
però non trova d'accordo lo schieramento di Rifondazione (cinque
consiglieri). L'ex sindaco Pietro Mita ha spiegato che una mozione di
sfiducia bocciata poi dall'aula rafforzerebbe il sindaco: "Noi
chiediamo ad Annese di dimettersi" ha ribadito Mita. Ma
nessuno vuol prendere l'iniziativa: nè Annese, che confida nell'accordo
dei tre partiti e respinge ogni tentazione di dimissioni, nè
Rifondazione che non vuol sentir parlare di mozione di sfiducia, nè la
maggioranza dei consiglieri comunali. Resta l'allarme di Margherita, Ds
e Forza Ceglie per una situazione che sta travolgendo il
paese e rendendo incerti anche i rapporti professioni all'interno del
Municipio. In inizio dei lavori i consiglieri Argentiero e Locorotondo
hanno lamentato disagi tra il personale dipendente ed episodi di mobbing:
"Alla prossima seduta proporrò una commissione di inchiesta sui
gravi episodi accaduti in questo Municipio" ha affermato il
capogruppo dell'Udc. Sotto la lente i premi di produzione (25 milioni di
ex lire) assegnati a tre responsabili di area. In tutto questo Mario
Annese non sembra aver perso il buonumore, concedendosi un flirt con
l'ex sindaco Pietro Mita riconoscendogli correttezza politica: "Ti
regalerò il resoconto di Tucidide sulla guerra del Peloponneso, sembra
cronaca dei nostri giorni" ha detto il sindaco. Tucidide, che prese
parte alla contesa del 404 avanti Cristo, scrive giudizi sulle
condotte dei governi; viene elogiata la virtù politica, guidata dalla
magnanimità dei potenti di turno; con la consapevolezza che ogni
guerra, ogni insanguinato traguardo, prima o poi svanirà col
trascorrere dei secoli, se non dei decenni o dei lustri. Ecco perchè -
secondo lo storico ateniese vissuto nel 400 avanti Cristo - è
importante l'onore e la gloria che da esso ne consegue, in pace come in
guerra, a lasciare traccia veramente duratura dopo fatiche, e lutti, e
tragedie immani. Sarà stato davvero questo il messaggio in bottiglia? Eletta
la giunta della Camera di commercio, c'è un cegliese Mercoledì,
28 gennaio È
stata eletta nel corso dell'ultima riunione del Consiglio la giunta
della Camera di commercio di Brindisi, presieduta da Salvatore Tomaselli,
espressione del mondo dell'artigianato e vertice provinciale della Cna.
Del nuovo esecutivo camerale fanno parte Alfredo Malcarne, vice
presidente, espressione del settore turismo, Angelo Candita, Arellio
Donato Fusco e il cegliese Luigi Ricci per l'agricoltura, Stefano L'Abbate
per l'industria, Angelo Contessa per l'artigianato, Arturo La Palma per
il commercio, Marco Pagano per la cooperazione e Raffaele Avantario per
il turismo. Venerdì prossimo il presidente Tomaselli presenterà le
linee programmatiche dell'ente. Il
Rotary in soccorso delle "stazioni" della Via Crucis Mercoledì,
28 gennaio
Dopo
aver per anni, sollecitati da molti cittadini, posta all’attenzione di
tutti la necessità di salvare le monumentali stazioni della Via Crucis
lungo Via San Paolo della Croce, finalmente qualcuno ha accolto l’Sos.
E, nello specifico, si tratta della locale sezione del Rotary che
proprio per arrivare a salvare questi monumenti che, posti a distanza
cadenzata, partendo dalla chiesa del convento dei Padri Passionisti sia
arriva fino all’ingresso di Piazza della repubblica e, quindi, al
Calvario situato all’interno della villa comunale. L’iniziativa
è stata affidata, nella sua gestione a Giuseppe Mita e Pietro
Allegretti. Ebbene, l’obiettivo è quello di iniziare con il
recuperare le “stazioni” 13ma e 14ma, andate completamente distrutte
e la 11ma e 12ma, diroccate a metà. Si parte da una somma messa a
disposizione dal Rotary, pari a cinquemila euro. Per il resto sono state
programmate iniziative varie. Si inizia con la rappresentazione teatrale
di venerdì 30 gennaio nel Teatro Comunale con la commedia in tre atti
di Peppino De Filippo, “Non ti pago”. L’intero ricavato verrà,
ovviamente devoluta alla meritoria iniziativa del recupero
dell’incantevole rappresentazione della passione scolpita in pietra,
al punto da farne un vero capolavoro artistico. La commedia, patrocinata
dall’amministrazione comunale, è proposta dalla compagnia Amici del
Teatro “Tommaso Perrini” per la regia di Nicola Gigante e
Marinara Anelli. L’opera
scelta è una delle più belle di Peppino De Filippo, imperniata sul
gioco del lotto, fenomeno diffusissimo e caratterizzante della
tradizione napoletana. Tornando all’iniziativa per la quale molti
ritornano ancora a sperare che l’esempio del Rotary possa essere preso
da altre istituzioni, magari qualche istituto bancario che potrebbe così
lasciare una traccia della loro presenza, sicuramente, fruttuosa qui a
Ceglie. Il progetto di restauro e recupero della Via Crucis è stato
redatto dall’ufficio tecnico, per la precisione dall’arch. Carrozzo
e prevede anche l’illuminazione della varie stazioni, a partire da
quelle inserite in questo primo lotto. Luca
Dipresa Schedato
chi contesta il Piano sanitario? Protesta l'Ulivo Martedì,
27 gennaio «Incredibile».
E’ stato il commento a caldo del capogruppo della Margherita, Tommaso
Argentiero, dopo aver letto il “richiamo” che il direttore generale
dell’Asl, dr Bruno Causo ha inviato a tutto il personale
dell’Azienda sanitaria brindisina. Ma non solo “incredibile”. «Si
tratta – prosegue Argentiero – secondo una mia interpretazione di un
vero atto intimidatorio del quale non ci spieghiamo la ragione
considerato che stiamo parlando di una struttura pubblica, qual è
appunto l’intera azienda». Ma cosa dice questo “richiamo”? Presto
detto. L’oggetto
della nota a tutto il personale recita: “Codice di comportamento dai
dipendenti P.A. – Richiamo”. Ed ecco il contenuto: “Ho rilevato
– scrive Causo -, soprattutto in questi ultimi tempi, che ormai troppo
spesso vengono strumentalmente divulgate, anche a mezzo stampa,
informazioni (vere o false) di cui si dispone per ragioni d’ufficio,
quando addirittura non si arriva a pubblicizzare bozze di provvedimenti
ancora in fase di studio o di elaborazione. Poiché tali comportamenti,
che nuocciono all’immagine dell’Azienda, sono censurabili ai sensi
del DPCM del 28.11.2000, che si allega in fotocopia, avverto che
procederò nei confronti di coloro che adotteranno comportamenti
contrastanti con le disposizioni ed i principi contenuti nel precitato
decreto”. Il decreto cui si fa riferimento è quello sul Codice di
comportamento dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni. «Ma
di cosa ha paura il dr. Causo – prosegue il responsabile della
Margherita – che la gente conosca i provvedimenti che l’Azienda
adotta?». E non basta: «Non vorrei con questo modo di fare che il
direttore generale assume, abbia magari “schedato” i partecipanti
alla manifestazione regionale di Terlizzi». E sulle informazioni che
vengono “strumentalmente divulgate” o alle ”bozze di provvedimenti
ancora in fase di studio ed elaborazione”, il capogruppo della
Margherita ha anche qualcosa da evidenziare: «Innanzitutto precisiamo
che il dr. Causo gestisce un’Azienda pubblica e che pertanto gli atti
prodotti sono anch’essi di dominio pubblico per cui non si vede il
mistero se questi vengono portati a conoscenza del territorio. Seconda
cosa le “bozze” non vengono stilate dai dirigenti? Ed allora
sarebbero loro le “talpe”». Di
fronte a questo «ingiustificabile modo di procedere», Argentiero «sollecita
l’intervento anche delle forze sindacali provinciali tese a tutelare
il lavoro di tutto il personale che altrimenti si vedrà da qui a breve
a guardarsi le spalle creando un clima di tensione che si rifletterebbe
negativamente sull’utenza». E poi un invito diretto al dr. Causo: «Per
quel che ci riguarda, come politici e rappresentanti di una comunità,
diciamo al direttore generale che noi da tempo vigiliamo su tutti gli
atti prodotti e siamo quasi a presidio delle strutture per prevenire e
denunciare quei provvedimenti che vanno contro gli interessi generali
e che, pertanto, non c’è bisogno che siano i dipendenti, ai
quali esprimiamo tutta la nostra solidarietà, a raccontare quello che
avviene all’interno dell’Azienda». E
sulla questione si registra anche la presa di posizione della sen. Rosa
Stanisci e del sen. Antonio Gaglione. «Eventuali atteggiamenti critici
– è il pensiero dei due parlamentari – che alcune volte potrebbero
essere anche positivi da parte dei
dipendenti nei riguardi di decisioni del Direttore Generale, non
devono essere oggetto di sanzioni disciplinari». L.Dip. Basket:
il croato Gusic conquista i tifosi cegliesi Martedì,
27 gennaio Nedzad
Gusic, Ned per gli amici è diventato l’idolo dello sfrenato tifo
cegliese ed ogni sua azione è come se stesse cantando Pavarotti. Roba
da veri artisti. E del resto l’aver conquistato il titolo di “All
American 2001”, vale a dire uno dei tre giocatori di basket che ha
superato quota mille punti è più di un biglietto da visita. Tre
Continenti girati, lui ragazzo croato di 26 anni sembra essere un
predestinato del basket. “Alla pallacanestro – dice Ned -
sono stato quasi tirato per i capelli dal mio papà, otto
campionati giocati in serie A, in Jugoslavia e da mio fratello”. Ma
spesso non basta se non si hanno doti. “avevo quindici anni –
prosegue Ned – e giocavo a basket da quattro quando capì che questo
sport sarebbe stata la mia vita”. Ed
inizia così la sua avventura nella sua terra, in Croazia, alla guida di
Zecevic che lo ha poi voluto con se nel a Potenza, contribuendo a
portare la squadra in serie C 1. Ma prima di arrivare in Basilicata,
Gusic è stato a Zagabria, nel campionato 95/96 giocando la Coppa Corac
che fu il debutto in campo internazionale. Quindi l’anno successivo in
Turchia con il Galatasaray e l’ottima esperienza in Eurolega. Ma l
svolta della sua vita arriva nel 1997. “E’ l’anno in cui decisi di
andare negli Stati Uniti – ricorda con qualche nostalgia Ned –
spinto dal coach Jim Backer che mi aveva visto giocare in Europa,
esattamente in un torneo in Belgio”. E così prosegue: “Sono rimasto
negli Stati Uniti fino al 2001, giocando e laureandomi in Economia e
Commercio e, soprattutto, rafforzando la mia esperienza nel gioco del
basket”. Quindi
l’approdo in Italia come extracomunitario, giocando in serie A2 con il
Castelmaggiore Bologna e
le statistiche parlano di una media da capogiro, di 16,2 punti in 32
minuti di gioco. Ma iniziano anche alcuni problemi. “Nel campionato
successivo la federazione cambia il regolamento consentendo alle squadre
di schierare un solo extracomunitario contro i cinque dell’anno
precedente”. Una restrizione che per Gusic significava o abbandonare
l’Italia oppure – come prescrive il regolamento, scendere in serie C
2. “Di lasciare l’Italia – prosegue -
non se ne parlava nemmeno perché è un Paese che mi piace ed è
a pochi passi dalla mia terra; ed allora ho inoltrato la richiesta di
cittadinanza accettando nell’attesa la C2”. E la scelta cade su
Potenza guidata dal suo primo maestro, Zecevic. Inutile dire che con lui
la squadra approda in serie C1. E per Gusci si ripropone la questione
dell’extracomunitario e, quindi ancora la C2. Ed
arriviamo ai nostro giorni. Perché Ceglie? “Devo confessare –
precisa Gusic – a spingermi a Ceglie è stato prima di tutto il ds
Enrico Marseglia e poi diversi degli attuali compagni di squadra che
avevo conosciuto lo scorso
campionato”. E la scelta si è poi rivelata la migliore?
“Decisamente – taglia corto il campione croato – perché ho
verificato che quello che mi era stato detto era vero: gran tifo, città
meravigliosa e competente di basket”. Gusic, lo sa che adesso la città
pensa solo e solamente alla serie C1? “ Certo che lo so – afferma
senza pensarci troppo sopra – e sono convinto che ci sono i mezzi e le
possibilità grazie ad una squadra altamente competitiva”. Ed ora lo
è certamente di più con il suo innesto: quattro gare giocare con una
media partita di 23 punti. Niente male. La cosa che più ha colpito e
che, pur potendolo fare, gioca innanzitutto per la squadra: “U
giocatore – il suo pensiero a riguardo – da solo può vincere una
gara, ma non un campione dove
occorre il contributo di tutti”. Campione
anche in modestia. Ma va bene lo stesso e soprattutto è un grosso
esempio per i tantissimi giovani del vivaio che lo guardano cercando di
carpirgli ogni segreto. Stessa cosa i suoi compagni di gioco che lo
ascoltano, anzi gli chiedono consigli e ad ogni azione gli si rivolgono
quasi per dire “ho fatto bene?”. Campione dentro e fuori che una
città si appresta ad adottare e verso la quale si sente già
riconoscente al punto che vuol, sentirsi “utile”. “Se me lo
chiederanno sono pronto ad entrare a scuola, a parlare di sport, di
basket con i ragazzi”. E non è cosa da poco. Per intanto, trascorre
le sue giornate visitando ogni angolo di Ceglie: “Ho preso alloggio in
una casa nelle vicinanze della piazza principale del paese
- chiarisce – e quando posso giro il centro storico e gusto la
vostra meravigliosa cucine, quelle orecchiette con il cacio ricotta che
sono una vera delizia”. Ma il suo pensiero è al basket al tifo
meraviglioso. “HO girato tre continenti – dice – ma mai ho trovato
un tifo così. Ed è questo che mi impegna ulteriormente a portare la
squadra in serie C1”: Se accanto a tanta voglia ci fosse altrettanto
rispondenza per il palazzetto? “Io – dice Gusic – mi impegno a
portare la squadra in C1 – ma non posso farlo per far aprire il
palazzetto”. Più chiaro di così? La speranza sua e di tutta la città
è che almeno si possano giocare lì i play off. Infine, un pensiero al
futuro. Ci sono molte squadre di serie A che già lo contattano per
averlo appena arriva la cittadinanza ma lui fa un’altra promessa:
“Anche a rimetterci economicamente, se ci saranno le condizioni potrei
rimanere in questa meravigliosa Ceglie”. Per intanto l’arrivederci
ai play off quando a seguirlo ci sarà anche il suo primo tifoso, il
padre, medico radiologo in Croazia. E riprende tra le mani il suo ultimo
libro che sta ultimando di leggere, “Il Cliente” di Jhon
Gricham. Luca
Dipresa Sul
web la "Storia di Ceglie", nuovo libro di Pasquale Elia Lunedì,
26 gennaio Dalle
lontane e nobili origini ai giorni nostri, attraverso il primo
insediamento messapico, l'individuazione del nome, la prima culla
culturale, il risorgimento e le vicende contemporanea: è la "Ceglie
Messapica, la storia - Dalle origini ai nostri giorni" curata da Pasquale
Elia, ufficiale a riposo dell'Esercito e storico-documentarista
della storia meridionale. Il volume è pubblicato oggi su internet nella
sezione "Antologia"
dell'Idea, una fatica che segue e completa la precedente
pubblicazione del 2000 "Ceglie Messapica, la Storia": si
tratta di un volume agile, sintetico, pungolante e rivelatore di nuovi
percorsi storici e interpretativi, con particolare attenzione al periodo
antecedente all'anno Mille di cui vi sono ancora poche tracce descritte. Il
nuovo libro di Elia è disponibile solo su Internet ma si rivolge in
modo particolare alle scuole e alla formazione dei più giovani:
"Fin
da quando ero scolaro delle elementari nessuno mi ha mai parlato della
secolare storia della mia, della nostra città. Per me la storia era
quella che mi insegnavano a scuola, ovvero la storia d’Italia. Ma
tutti sappiamo che non è così" si rammarica l'autore
nell'introduzione, impegnandosi a "portare
questo lavoro all’attenzione degli studenti cegliesi, di ogni ordine e
grado, delle scuole cittadine, oltre naturalmente ai loro famigliari". Del
lavoro impressiona l'imponente bibliografia e l'annotazione di documenti
significativi, lavoro certosino dei ricercatori più esigenti e
incalliti, un'appassionante attività descritta da Pasquale Elia: "E'
il frutto di non poche inchieste, quasi un decennio di faticose
ricerche, faticose perché gli Enti custodi delle fonti documentarie
(Archivi di Stato di Milano, Napoli, Lecce, Bari, Brindisi, Taranto,
ecc.) si trovavano molto lontano dalla mia abituale residenza (Monza).
Ho avuto la fortuna di abitare nella città che possiede una biblioteca
civica forse tra le più ricche della Lombardia". E'
possibile scaricare l'opera dal sito dell'Idea e leggerla d'un fiato al
computer o, più comodamente, dopo averne stampato le 41 pagine. Dopo
aver divorato l'ultima pagina ci accorgeremo di vivere in un'altra
città, di scoprire la Ceglie nascosta e misteriosa che qualcuno sta
finalmente svelando. Scarica
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Pasquale Elia, pag. 41, gennaio 2004 - Formato Word, 444 Kb
Mercoledì
il Consiglio comunale, raffica di interpellanze Lunedì,
26 gennaio Convocata
per mercoledì 28 la seduta di consiglio comunale. All’ordine del
giorno sei punti, tutte richieste delle opposizioni. E non è la prima
volta a dimostrazione che la lunghissima crisi politica ha in un certo
qual modo bloccata bloccato l’attività amministrativa. «MI auguro
–afferma il capogruppo della Margherita, Tommaso Argentiero . che
questa volta la maggioranza resti in aula senza scappare come ha fatto
nelle precedenti sedute». E
proprio la “grave crisi amministrativa” sarà uno dei punti posti
all’’ordine del giorno, così come
richiesto dai gruppi consiliari della Margherita, Ds e Forza
Ceglie. Gli
altri argomenti sono mozioni ed interpellanza. SI parte con
l’interpellanza della Margherita sulla “demolizione del manufatto
abusivo ubicato nel giardino del convento dei Padri passionisti”. In
pratica si tratta dell’antenna della Wind che ha scatenato le proteste
degli abitanti della zona e che ha indotto il sindaco ad emanare ordinanza
di demolizione lo scorso 9 gennaio anche per la mancanza di
autorizzazione ed ancora non eseguita. Sempre della Margherita, al
secondo punto figura la “discarica sulla strada Galante-Menzella”. Su
questa questione lo stesso gruppo, in
data 29 maggio 2003 presentava una interrogazione “evidenziando
che sulla strada in questione, a circa due chilometri, un tratturo era
diventata area di scarico di rifiuti speciali”. Interrogazione che
venne anche discussa nella seduta consiliare del mese di luglio con
l’amministrazione che assicurava l’immediato intervento, teso ad
eliminare il problema. Nella stessa circostanza si chiese anche di
interessare l’Asl e la locale stazione dei carabinieri. «Nonostante
queste assicurazioni – afferma Argentiero della Margherita – nulla
è stato fatto per risanare la zona in questione, anzi pochi metri
prima, sul lato sinistro della stessa strada si sta forse predisponendo
il terreno per realizzare un’altra discarica». Dopo
la mozione sulla crisi, l’assise cittadina si occuperà di due ordini
del giorno presentati dal capogruppo di Rifondazione comunista. Il primo
riguarda il ritiro del contingente militare italiano in Iraq “per una
politica di pace”; il secondo ordine del giorno è sull’impegno
delle autonomie locali contro gli aumenti dei prezzi. E sul fronte
crisi? La maggioranza cerca di far quadrare il cerchio. Sul tappeto il
recupero di An “ufficiale”. Cosa che – come la stessa An ribadì
con un documento – dovrebbe avvenire con l’impegno di allargare la
giunta, portandola dagli attuali sei componenti a sette, consentendo il
ritorno di Domenico Urso e Oronzo Ostacolo. Nel frattempo il partito ha
assicurato il voto favorevole al bilancio. Ma per arrivare
all’allargamento dell’esecutivo bisognerà passare attraverso
l’approvazione dello statuto. Pare che la commissione statuto,
presieduta dal capogruppo di Rifondazione
comunista, Nicola Trinchera, si riunirà il prossimo 2 febbraio.
Poi in consiglio comunale per gli emendamenti e, probabilmente, se lo si
riterrà opportuno, il ritorno nel mondo associazionistico e nelle
scuole per esaminare la bozza ridisegnata per arrivare in consiglio
comunale per la definitiva approvazione. Un percorso piuttosto lungo che
potrà anche servire a tenere calmi gli animi in vista delle elezioni
provinciali di maggio. Luca
Dipresa Basket:
Ned Gusic trascina l'entusiasmo del Ceglie Domenica,
25 gennaio EDILMED
CEGLIE – SAN PIETRO 99 -
74 EDILMED
CEGLIE: Lamonica 10,
Palumbo 6, Licchello 6, Ventruto 15, Bove 10, Barletta 4, Gusic 22,
Costabile 14, Epicoco 8, Leone. Coach
Bevilacqua. SAN
PIETRO: Cuomo n.e., Di Vincenzo 4, Dario 16, Meo 5, Argentieri 2, Risolo
18, Cristofaro 25, De Marco n.e., Libraro n.e., Biasi 4. Coach Giarletti. ARBITRI:
Pesare e De Gregorio di Taranto. Note:
Parziali: 18-11, 42-28, 79-51, 99-74. Tiri da tre: Ceglie 13/16, San
Pietro 5/11; Tiri liberi:
Ceglie 11/15, San Pietro 14/16. Falli: Ceglie 17, San Pietro 20. E’
fuori discussione che Ned Gusic è un valore aggiunto per questo Ceglie
e vederlo giocare è una delizia. Un esempio di vero campione che pur
sapendo di essere al di sopra di tutti gioca essenzialmente per la
squadra. Accanto a lui c’è solo da imparare ed il pubblico, sempre più
numeroso (Ah, quanto manchi, palazzetto!) si diverte a vedere un basket
da palato fino. E giovedì sera la trasferta a Barletta, contro la prima
in classifica, gara da non perdere. Il
San Pietro sapeva che contro questo quintetto l’impresa era difficile,
ma non ha rifiutato di giocare e l’avvio è stato tutto suo con i
cegliesi imprecisi, al punto che il primo canestro è di Gusic dopo tre
minuti quando gli ospiti ne avevano messi a segno già sei. Ma, appena
si scaldano i muscoli la musica cambia ed i contropiedi del Ceglie, ben
guidato da un ottimo Palombo fanno male. Il primo quarto si chiude a più
sette: 18 ad 11. La seconda frazione
si apre con un canestro dell’ex Dario, giocatore che assieme a
Risolo e De Cristoforo hanno disputato una buona gara. La gara è bella
con due squadre che si affrontano a viso aperto. Bevilacqua è
tranquillo, un po’ meno Giarletti. Si
va al riposo sul punteggio di 42 a 28 per i padroni di casa.Al rientro,
Bevilacqua fa girare i giocatori forse con il pensiero già rivolto a
Barletta. E ne approfitta un po’ il San Pietro che cerca di ridurre lo
svantaggio dal Ceglie che non si è mai visto a rischio il risultato. Da
applausi la trovata di Gusic che, spalle al canestro, offre un asssit ad
Epicoco che è non sbaglia con la difesa ospite ferma. Applausi per lui
come all’ottavo di gioco quando si alza in cielo e fa partire dalla
lunga distanza una bordata da tre. Il terzo quarto si chiude con il
Ceglie a più 28. L’ultima frazione c’è spazio per Barletta e
Leone. Dall’altra parte Dario in evidenza al terzo quando vince un
rimbalzo e s’avvia tutto solo a realizzare il canestro dei 53 punti
per la sua squadra. Ma il Ceglie è ormai irraggiungibile ed al fischio
finale il tabellone fa segnare 99 a 74. Luca
Dipresa Tutto
esaurito in teatro e ovazione finale per Pieranunzi Venerdì,
23 gennaio É
stato eletto socio onorario dell'associazione «Caelium» il noto
jazzista Enrico Pieranunzi che si è esibito, domenica 18, sul palco del
Teatro comunale di Ceglie Messapica. É stato proprio il maestro Massimo
Gianfreda, presidente dell'associazione musicale, ad insignirlo
pubblicamente del riconoscimento. Con il patrocinio del presidente della
giunta regionale, dell'amministrazione provinciale e comunale di Ceglie
Messapica, la 10ª stagione concertistica, organizzata dal Centro
artistico Musicale «Caelium», ha potuto contare sulla notoria presenza
di un'artista di fama internazione e sulla disponibilità del teatro
comunale che per la prima volta si apre ad accogliere un concerto. Una
presenza che non ha tradito le attese di un pubblico che ha potuto
apprezzare il livello artistico di un musicista che suona al pianoforte
con una naturalezza capace di estrinsecare, oltre che professionalità,
talento innato. Non a caso, infatti, Enrico Pieranunzi si è appena
laureato «musicista dell'anno» e le sue composizioni sono diventate,
in ambito internazionale, veri e propri «standars».
Egli
stesso, nel corso del concerto ha detto: «rimane un mistero del perché
si scrive un pezzo». Certo è che egli è in grado di trasmettere, con
profondità ed eleganza, delle emozioni che superano la stessa
conoscenza in ambito musicale. In una cornice ideale, dunque, il noto
pianista Pieranunzi ha proposto un concerto jazz con improvvisazioni su
brani originali e noti standard americani. Così, ha aperto il concerto
con due sue composizioni dal titolo «Una piccola chiave dorata» ( un
brano collegato ad una poetessa) e «Adjapi» (un'espressione indiana
che significa «oggi e ancora»). Non sono mancate interpretazioni di
noti brani musicali come «Autumn Leaves» di J. Kosma e «But not for
me» di G. Gershwin . Molto apprezzati, anche, i due brani, «Trasnoche»
e «Les Amants», dello stesso Pieranunzi, composti all'insegna della
mediterraneità. Nel
ricco programma ha trovato spazio una delle composizioni più note e
utilizzate dai jazzisti , «My funny Valentie», ed una improvvisazione
di un brano in tre parti che racchiudeva delle opere dell'artista,
scritte in ricordo dell'inizio carriera nel 1955 , a soli 6 anni. Con un
fuori programma il pianista Enrico Pieranunzi ha chiuso il concerto con
un suo brano «Michea» regalando momenti, apprezzati da un pubblico
giunto da tutta la Puglia. (Agata
Scarafilo, La Gazzetta del Mezzogiorno) Assaltavano
ville in campagna: arrestati in 11 Giovedì,
22 gennaio La
Polizia di Stato di Brindisi ha eseguito 11 ordinanze di custodia
cautelare in carcere nell'ambito dell'operazione anticrimine «Farm
House». L'attività investigativa, ha consentito di sgominare
un'organizzazione dedita alle rapine nelle ville, alle estorsioni ed ai
furti in appartamenti nelle province di Brindisi e Bari, al nord ed in
alcune regioni del centro Italia. Il gruppo, che in alcune circostanze
avrebbe fatto uso di narcotizzanti, era specializzato in veri e propri
assalti alle abitazioni ubicate in aree residenziali: i proprietari
venivano indotti ad aprire dopo essere stati terrorizzati con lanci di
pietre e colpi di scure sulle finestre. I particolari dell'operazione
saranno resi noti nel corso di una conferenza stampa che si terrà alle
ore 11,00 presso la Questura di Brindisi. A
capo del gruppo ci sarebbe una nota famiglia di malavitosi di Carovigno,
i fratelli Schiena. L'organizzazione è stata, alla fine del 2002,
spesso responsabile anche di violenze nei confronti dei proprietari
delle villette prese di mira; talvolta faceva ricorso a sonniferi per
addormentare i proprietari delle vittime. Durante le incursioni si sono
verificati anche episodi cruenti: a Ceglie Messapica, nel dicembre del
2002, uno dei malfattori venne ucciso dal proprietario di una delle
ville prese di mira dai rapinatori, che aprì il fuoco con un fucile da
caccia. All'operazione, condotta dalla squadra mobile della questura di
Brindisi, hanno partecipato anche gli agenti del reparto di prevenzione
crimine 'Puglià, dei commissariati di polizia di Ostuni e di Mesagne e
del reparto volo di Bari. Dalla
fine del 2002 avrebbero compiuto rapine in 47 ville del brindisino, ma
anche a Taranto, Bari e Lecce, terrorizzando i proprietari, alcuni dei
quali sono stati anche narcotizzati: 11 persone sono state arrestate la
notte scorsa nel corso di un' operazione chiamata "Farm House",
condotta dalla Squadra mobile della Questura di Brindisi. A capo del
gruppo criminoso, che in alcuni casi è stato responsabile anche di
episodi cruenti, vi sarebbe una nota famiglia di pregiudicati di
Carovigno (Brindisi), quella dei fratelli Cosimo, Ivano, Tommaso e
Vincenzo Schiena. Nei confronti loro e degli altri appartenenti all'
organizzazione sono state emesse ordinanze di custodia cautelare in
carcere dal gip Simona Panzera su richiesta del sostituto procuratore
della Repubblica presso il Tribunale di Brindisi Paolo Bargero. Nell'
operazione sono stati impegnati 60 agenti della Squadra mobile di
Brindisi in collaborazione con quelli dei Commissariati di Polizia di
Mesagne e Ostuni, del reparto di prevenzione crimine 'Puglià e del
reparto volo di Bari. Gli investigatori hanno accertato che l'
organizzazione era dedita al furto e alle rapine in decine e decine di
ville a Carovigno, San Vito dei Normanni, San Michele Salentino, Ostuni,
e a Taranto, Bari e Lecce. Sono in corso, inoltre, indagini su alcuni
episodi verificatisi anche in altre città del centro e del nord Italia.
Nel corso di alcune rapine i componenti del gruppo non avrebbero esitato
anche a terrorizzare le loro vittime minacciandole con scuri e pietre,
che utilizzavano per abbattere gli infissi delle abitazioni. I
rapinatori spesso si impossessavano anche delle automobili dei
proprietari delle ville, 23 delle quali sono state recuperate nel corso
dell' operazione. Di frequente, inoltre, estorcevano danaro alle loro
vittime in cambio della restituzione delle vetture. Le indagini della
Polizia furono avviate nel dicembre del 2002, quando nel corso di una
rapina nella villa di una coppia di anziani a Ceglie Messapica rimase
ucciso un presunto componente dell' organizzazione, Carmine Mola. I
rapinatori cercarono di abbattere con asce gli infissi della villa; per
difendersi il proprietario sparò un colpo del suo fucile da caccia che
raggiunse Mola uccidendolo. Il
consiglio comunale dichiara Ceglie "antitransgenico" Mercoledì,
21 gennaio Nel
corso della penultima seduta ili consiglio comunale, ha approvato, su
proposta del consigliere comunale di Rc, Nicola Trinchera
un ordine del giorno teso a
dichiarare Ceglie “comune antitransgenico", con l'installazione di
cartelli con la scritta di "città di Ceglie messapica -comune
antitransgenico". Una iniziativa che ha visto confluire un vasto
consenso e che porterà anche ad aggiornare il proprio sito Internet con
la medesima dicitura dedicando lo spazio necessario per illustrarne le
motivazioni. «In pratica – come afferma lo stesso Trinchera -
verrà vietato su
tutto il territorio comunale la sperimentazione, la coltivazione e
l'allevamento di organismi viventi, sia vegetali sia animali, ottenuti
mediante manipolazione genetica». Ma non solo questi i vantaggi. «Inoltre
– prosegue sempre il consigliere di Rifondazione – si dovrà
chiedere all'azienda fornitrice di pasti e derrate alle mense
scolastiche e a quella degli anziani una dichiarazione scritta di non
utilizzo di alimenti contenenti Ogm ed a prevedere l'inserimento di una
specifica clausola vincolante in tal senso durante la prossima gara
d'appalto di ogni mensa pubblica». Con questa adesione si dovranno
informare, attraverso incontri, manifesti e comunicazioni scritte i
produttori ed i rivenditori presenti sul territorio Comunale (Oleifici,
Vitivinicoltori, Salumerie, Pasticcerie, Panifici, ecc.) «sui rischi di
utilizzo e di vendita di prodotti geneticamente modificati nella catena
produttiva (es. uova di galline allevate con mangimi derivati da Ogm,
lieviti selezionati, enzimi, batteri, acido ascorbico ottenuti con
metodi che prevedono l'utilizzo di Ogm)». L’informazione dovrà anche
riguardare le scuole educando gli allievi «sui rischi legati al consumo
di prodotti ottenuti con Ogn -
si legge nell’odg approvato - ed avviare una seria campagna di
educazione alimentare legata al consumo di prodotti tradizionali di
qualità e di quelli biologici, anche attraverso la collaborazione di
associazioni locali esperti del settore; a sviluppare incontri ed
iniziative con gli Enti Locali interessati per l'estensione nei
territori contigui di analoghe iniziative; a valorizzare le produzioni
locali di qualità, di pregio, tradizionali della nostra terra in grado
di esprimere l'identità culturale, ambientale, storica e gastronomica
della comunità cegliese». Nell’illustrare la proposta, Trinchera ha
fatto presente come «l'utilizzo sempre più diffuso nell'agricoltura
delle varietà ibride ad alto rendimento ha causato l'abbandono ed in
alcuni casi la scomparsa degli ecotipi locali meglio adattati
all'ambiente e più resistenti alle fitopatie; e che l'uso di composti
agrochimici ha alterato gli ecosistemi relativi alla fauna e alla flora
ed ha causato l'inquinamento delle falde idriche». ED a proposito di
“impatto ambientale”, Trichela ha sottolineato come ad oggi «nessuno
studio effettuato sino ad oggi può garantire quale sia l'impatto
ambientale di un batterio o di una pianta ingegnerizzati». Ed il motivo
di una tale proposta l’ex assessore alle attività produttive della
giunta Mita la giustifica con il fatto
che «il Comune di Ceglie Messapica ha tra i propri obiettivi la
promozione dei prodotti tipici locali, che vantano tradizioni di qualità,
genuinità e naturalezza e costituiscono un'importante fattore per
l'economia di questo territorio». Un dato inconfutabile tenuto conto
che « la città di Ceglie
Messapica è ormai riconosciuta da diverse riviste specializzate come
"terra di gastronomia", per la presenza di diversi operatori
del settore». Insomma come dire che «è interesse dell'Ente Locale
salvaguardare l'equilibrio biologico e la sostenibilità dell'ecosistema
territoriale, anche per dare garanzie alle aziende agricole a conduzione
biologica di non subire contaminazione da Ogm».
Luca Dipresa Ici
troppo alta, mozione della Margherita per ridurre la tassa Mercoledì,
21 gennaio Con
una apposita mozione, il capogruppo della Margherita, Tommaso Argentiero
“impegna” l’amministrazione comunale «a predisporre nella stesura
del bilancio fdi previsione per l’esercizio 2004 la variazione
dell’aliquota Ici abbassandola al 5,5 per mille». Il tutto – la
motivazione della mozione - «in considerazione della disponibilità
dell’avanzo di amministrazione degli anni passati e per la diminuzione
dei servizi che l’Ente erogherà in conseguenza del mancato rispetto
del patto di stabilità». Affermazione o attestazione quest’ultima
– come asserisce il proponete della mozione - «prevista n4el 2003
dalle forze di opposizione e dal collegio dei revisori dei conti». Mancato
rispetto del “patto di stabilità” che «comporta l’impossibilità
di procedere a qualunque tipo di assunzione e impone la diminuzione in
misura del 10 per cento dei servizi». Questo, è da prevedersi sarà
uno dei motivi “caldi” e di
discussione nella seduta di consiglio comunale che non dovrebbe tardare
ad essere convocata e sulla quale c’è molta attesa per verificare se
nella maggioranza è tornata la “pace elettorale”. Ma torniamo alla
richiesta di abbassare l’aliquota Ici.
Va subito detto che questa imposta, deliberata dalla giunta Magno
nel 2000 per far fronte -si
disse all’epoca – alla situazione finanziaria del comune è una
delle più alte della Puglia, attestandosi al 6,5 per mille (il massimo
previsto dalla legge è il 7 per mille, ndr) ponendo la città al terzo
posto assoluta in una classifica che vede precederla sola dai comuni di
Rodi Garganico (Foggia) e Lizzanello (Lecce). Aliquota confermata che la
giunta Annese confermò al 6,5 con delibera n. 4 del 7 marzo 2003. Il
gettito complessivo dell’entrata Ici in sede di bilancio di previsione 2003 venne determinato in
Euro 2.775.000,00 di cui Euro 2.410.000,00 quale gettito a regime e Euro
365.000,00 quale aliquota anni precedenti. A
questo si aggiunge il fatto – come sostiene Argentiero nella sua
mozione – all’avanzo di
amministrazione del 2002 di Euro 1.400.000,00 si aggiunge un ulteriore
avanzo di amministrazione del 2003 pari ad Euro 193.323, 87.
Pur in presenza di questi dati «per la mancanza di progetti e
per le continue beghe interne ai partiti – sostiene il capogruppo
della Margherita – l’Amministrazione comunale non è stata capace di
investire queste somme». Fatte
tutte queste premesse il consigliere comunale Argentiero propone
l’abbassamento dell’aliquota e, così come avviene in moltissimi
altri comuni, «in sede di discussione – è sempre Argentiero a
parlare – proporrò l’introduzione di alcuni criteri come la
differenziazione dell’aliquota, abbassandola per la prima casa e
differenziarla da chi ha una seconda abitazione». Luca
Dipresa Il
comandante dei vigili: Sosta vietata? In Piazza si può Martedì,
20 gennaio Ed
allora bisogna far venire quelli di “Striscia la notizia”? Il motivo
il segnale d’interruzione che campeggia all’imbocco di via San Vito
e che è un vero rebus. Dopo la segnalazione di una decina di giorni fa,
si pensava che sarebbe stato posto immediato rimedio, invece tutto come
prima. In pratica, per l’interruzione della strada in questione, una
“abbondante” segnaletica indica la deviazione, o meglio l’obbligo
di direzione. E qui il rebus: i due segnali di obbligo l’uno
annullerebbe l’altro, facendo in pratica rimanere fermi gli increduli
automobilisti. Si tratta,
invece, più semplicemente di un errore di collocazione al quale non
viene posto rimedio. Infatti, trascorrono i giorni e tutto come prima,
al punto che qualcuno pensa di interessare Striscia per questo
“nuovo” segnale brevettato qui a Ceglie. La
cosa strana è che, nemmeno dopo la notizia apparsa su
internet e sulla stampa (i giornali li leggono), coloro che
dovrebbero controllare il traffico (i vigili), si sono preoccupati per
aggiustare la segnaletica. Eppure si tratta di un luogo dove i vigili ci
passano e ci sostano tenuto conto che a
pochi metri dal segnale c’è l’ingresso della scuola
elementare. Ecco perché non si può non tirare in ballo i vigili. E che
qualcosa non vada nel servizio lo dimostrano due fatti. Il
primo – così come ebbe a
dichiarare il capogruppo della Margherita, Tommaso Argentiero in piena
seduta consiliare (quella del 5 gennaio, ndr), auspicando magari in una
indagine conoscitiva del sindaco –
la chiusura dell’ufficio il pomeriggio del giorno di Natale. Può
essere quello un esempio di interruzione di pubblico servizio? Un
secondo motivo l’iniziativa del comandante del corpo che lo scorso 9
gennaio indirizza una lettera ai propri vigili e, per conoscenza, al
sindaco. Con questa lettera, il comandante «sollecita una più accurata
vigilanza» in quelle vie «ove il servizio viene svolto a posto fisso
ed è quindi possibile prevenire gli inconvenienti evidenziati».
Inconvenienti che riguardano – come si legge sempre nella nota - «la
consuetudine di parcheggiare in modo incivile in via San Rocco, nei
pressi della Banca
Popolare, ove spesse volte il bus cittadino è costretto a fermarsi
perché occupati abusivamente». Ma
come – obietta qualcuno - il comandante per un fatto di routine deve
scrivere una lettera? E non ci sono gli ordini di servizio? E perché in
presenza di normali segnalazioni di disfunzioni non ha provveduto
all’istante o recandosi direttamente sul luogo o chiedendo spiegazioni
via radio? Anche
perché – come afferma – qui «il servizio viene normalmente svolto
a posto fisso ed è quindi possibile prevenire gli inconvenienti
evidenziati». Anche il riscontro delle multe elevate lo scorso anno
dimostra come sia necessario migliorare il servizio. Secondo
indiscrezioni l’incasso fatto registrare dalle multe elevate l’anno
appena passato è di appena 10mila euro. E siccome non siamo proprio di
fronte ad utenti scrupolosi osservatori del codice la dice lunga su come
stiano le cose. La lettera,
infine, termina con una raccomandazione: «In Piazza Plebiscito si potrà
tollerare una breve sosta, ma si dovrà disabituare il parcheggio per
lunghi periodi o peggio ancora in doppia fila». Ma come – il punto di
domanda – esiste nel codice un segnale di tolleranza? Probabilmente a
Ceglie dopo quello di Via San Vito ne è stato brevettato un altro. L.
Dip. Ospedale,
laboratorio analisi part-time. Protesta dei Ds Sabato,
17 gennaio «Si
abbia il coraggio, una volta per tutti, di dire chiaramente che
l’Ospedale di Ceglie lo si vuol chiudere senza affidarsi a strategia
che mortificano ulteriormente la città». E’ secco il giudizio del
capogruppo consiliare dei Ds, Pietro Mita all’indomani della lettera
del direttore sanitario, dr. Montanile nella quale «si parla già di
chiusura pomeridiana del laboratorio analisi». In base ad un progetto
del responsabile del dipartimento di medicina dei laboratori, a quanto
pare, erano state buttate le basi per organizzare al meglio il servizio,
dall’unità complesse (quelle degli ospedali d’eccellenza) alle unità
semplici. «In considerazione di ciò – è sempre Mita che parla –
ed del piano di riordino, si confermava l’indirizzo di mantenere anche
negli “stabilimenti” il servizio del laboratorio analisi,
confermando la pronta reperibilità del medico, oltre che del tecnico». E
così prosegue: «Questo stava a significare che per le urgenze, sia
interne che esterne, c’era sempre, ovviamente al pomeriggio e di
notte, un medico ed un tecnico pronto ad intervenire». Ed è proprio il
discorso delle urgenze che lascia perplessi e che conferma il
“sospetto” di Mita e di moltissimi cegliesi che anche questi
provvedimento di riorganizzare il servizio va nella direzione della
chiusura dello “stabilimento” cegliese. E lo spiega questo
“sospetto”, Pietro Mita: «Anche un bambino – afferma a tal
proposito – si accorge che con la chiusura pomeridiana del
laboratorio, anche il servizio di pronto soccorso seguirà la stessa
sorte in quanto vorrei che mi spiegassero come può un medico accettare
un urgenza, non avendo la possibilità di far diagnosticare in
laboratorio quella che è una prima diagnosi». Discorso
logico, questo del rappresentate politico che, chiarisce, «va nella
direzione di difendere quale minimo che ci rimane, non certo in spirito
campanilistico ma di servizio che va offerto all’utenza». Anche perché,
un altro interrogativo che si potrebbe porre: il malato dello
stabilimento di Ceglie ha gli stessi diritti di quello di un altro
ospedale, anche d’eccellenza? In caso di urgenza pomeridiana per un
ricoverato come fare? Interrogativi che meriterebbero una risposta.
Certo sarebbe stato più facile se dai vertici sanitari giungessero
indicazioni organizzative. Ad esempio perché non parlare prima del
mettere in rete i laboratori? In questo caso, un medico anche da
Francavilla Fontana o da altrove potrebbe dare il risultato
dell’esame, con un tecnico sempre presente grazie alla reperibilità.
«Certo, qualcuno potrebbe parlare di servizio navetta – prosegue Mita
– ma è logico questo quando per un esame di cinque minuti, con questo
servizio ci vorrebbe non meno di mezzora per raggiungere l’ospedale di
Francavilla, passaggio a livello permettendo». Mita
è intenzionato ad attivare i canali istituzionali «per non fare in
modo che un malato ricoverato a Ceglie sia diverso da uno ricoverato
altrove e ci batteremo perché ci ciò non avvenga e che comunque il
laboratorio, strettamente connesso al futuro del pronto soccorso e dello
stabilimento stesso, possa continuare ad esistere, magari con
l’attivazione del servizio in rete che consentirebbe al tecnico di
laboratorio di inviare telepaticamente i risultati al medico che è
l’unico che certifica i dati». Luca
Dipresa An
apre al sindaco, ma detta le sue condizioni Sabato,
17 gennaio «Alleanza
Nazionale non ritiene, per
i motivi già sufficientemente noti, sia al sindaco che alle forze
politiche della maggioranza, di poter recedere dalla rivendicazione del
reintegro in giunta degli assessori Domenico Urso ed Oronzo Ostacolo».
Inizia in questi termini il documento che An ha inviato al sindaco ed ai
responsabili di Fi e dell’Udc, a conclusione del direttivo di venerdì
sera, presenti i massimi responsabili del partito, dai senatori Curto e
Specchia al consigliere regionale Marinotti. Quindi , anche l’ipotesi
avanzata nei giorni scorsi, sulla base di alcune indiscrezioni raccolte
(ingresso in giunta di Urso con delega a vice sindaco ed attesa del
vario del nuovo statuto per l’allargamento a sette della giunta per
consentire anche il reintegro di Ostacolo, ndr), trova riscontro con An
che resta fermo sulle sue determinazioni. Ma
il documento inoltrato a Mario Annese, Nicola Ciracì (Fi) e Mimmo Mele
(Udc) contiene una novità importante, rispetto alla recente
dichiarazione di volersi collocare all’opposizione. Qualcuno parla di
estremo atto di disponibilità per risolvere
l’ingarbugliata matassa. Ma c’è anche chi parla di posizione
tesa ad evitare che l’eventuale scioglimento anticipato dell’assise
cittadina possa ricadere proprio sul partito di Fini. «Pur tuttavia –
si legge – a poco più di un mese
dalla scadenza dei termini utili per l’approvazione del
bilancio, An per solo ed esclusivo senso di responsabilità, per evitare
quindi l’ipotesi di scioglimento del consiglio comunale stesso, si
rende disponibile ad esprimere il voto favorevole al bilancio assumendo
però la posizione politica dell’appoggio esterno». Ma questo dovrà
avere un “costo”. «E’ condizione irrinunciabile che, dall’altra
parte, il sindaco e le forze politiche di maggioranza (Fi e Udc)
dovranno adoperarsi affinché la modifica statutaria che prevede
l’ampliamento della giunta e sulla quale non è stato mai chiaro
l’immobilismo politico che l’ha caratterizzata, sia licenziata
positivamente dal consiglio comunale prima dell’approvazione del
bilancio stesso». E
così conclude il documento: «Alleanza Nazionale rappresenta quindi la
necessità che il sindaco avochi a sé, fino all’ampliamento della
giunta e al reintegro dei due assessori Urso ed Ostacolo, la funzione,
le deleghe e le competenze del sesto assessorato, anticipando infine la
necessità, ove tale proposta venga accolta, di un incontro politico
allargato ai vertici provinciali della CdL al fine di accelerare
l’azione politica rilancio del centrodestra a Ceglie Messapica».
Questo quanto An affida a sindaco e partner. Ora tocca proprio a loro il
“rilancio” o scoprire le carte fermo restando che – è opinione
diffusa – che si arrivi
ad accogliere la questione statuto anche perché non è un impegno
inaccettabile, salvo vedere se poi andrà a finire come la volta
passata. Luca
Dipresa Il
jazzista Pieranunzi apre la stagione concertistica Caelium Venerdì,
16 gennaio Il
decennale della Stagione Concertistica del Caelium, l’associazione
musicale del maestro Massimo Gianfreda, propone, domenica sera, il
concerto jazz del pianista Enrico Pieranunzi. Una vera perla per la città
che vedrà esibirsi un artista recentemente insignito del Premio Pino
Candini quale “musicista dell’anno”. Un riconoscimento,
equivalente al “Pallone d’oro” nel calcio, che ne attesta le
qualità artistiche di chi lo riceve. Il concerto, in programma nel
Teatro Comunale con inizio ore 19,00, propone un ricco repertorio: “Una piccola chiave dorata”,
“Trasnoche”, “Improline 56”,
“ Adjapi” e “ Un’alba dipinta sui muri”, tutte
composizioni di Enrico Pieranunzi; “Autumn Leaves” di J. Kosma;
”But not for me” e “ The man I love” di G. Gershwin; “My funny
Valentie” di R. Rodgers . Enrico Pieranunzi è da molti anni tra i
protagonisti più noti ed apprezzati della scena jazzistica europea.
Pianista, compositore, arrangiatore, ha registrato più di sessanta CD a
suo nome spaziando dal piano solo al trio, dal duo al quintetto. Ha
collaborato, in concerto o in studio d’incisione, con Chet Baker, Lee
Konitz, Marc Johnson, Joey Baron, Paul Motian, Charlie Haden esibendosi
nei più importanti festival internazionali, da Montreal a Copenaghen,
da Berlino a Madrid a Gerusalemme. Di
lui il famoso scrittore e giornalista nordamericano Nat Hentoff ha
scritto: “Pieranunzi è un pianista di intenso lirismo, capace di
tirar fuori un’idea dietro l’altra e di disegnare linee
caratterizzate da una grande chiarezza e logica interna; egli è in
grado di swingare con energia e freschezza e, nello stesso tempo, di non
perdere mai la sua capacità poetica. La sua musica canta”. Ray
Spencer su “Jazz Journal” ha scritto dal canto suo che “ Enrico
Pieranunzi immette nuova linfa nel jazz contemporaneo”. Diverse sue
composizioni sono diventate, in ambito internazionale, veri e propri
“standards” e tre di queste - due nel 1991, una nel 2001 - sono
state incluse nei prestigiosi “New Real Book” pubblicati negli Stati
Uniti dalla “Sher Music”. Ha scritto per la Casa editrice “Stampa
Alternativa” una biografia-saggio su Bill Evans dal titolo “Bill
Evans – Ritratto d’artista con pianoforte”. Nel recensirla sulla
nota rivista inglese “The Wire” Andy Hamilton ha osservato che
“anche nello scrivere Pieranunzi mostra di sapersi esprimere con la
stessa eleganza e profondità con cui suona il pianoforte”. Crisi
alla svolta? Verso una pax in vista delle provinciali Giovedì,
15 gennaio Crisi
amministrativa alla svolta? Segnali che giungono in queste ultime ore
farebbero pensare che alla fine il cerchio, nella Casa delle Libertà,
si potrebbe chiudere. E questo perché a nessuno dei tre partiti
rappresentati in consiglio comunale (An, Fi e Udc) gioverebbe un attacco
frontale che rischierebbe di delegittimare la coalizione in vista delle
prossime elezioni provinciali (ci sono anche le europee, ma queste non
influiscono). Insomma,
nessuno vuol assumersi la responsabilità di far cadere questa
amministrazione. Magari se ne può parlare subito dopo. Così accadrebbe
che Fi e Udc aprirebbero ad An “ufficiale” che nella seduta
consiliare dello scorso 5 gennaio ebbe a riaffermare la decisione di
starsene all’opposizione. Nella
tarda serata di mercoledì An si è riunito con la presenza di tutto lo
stato maggiore del partito (dai senatori Curto e Specchia, al
consigliere regionale Marinotti). Dalla discussione sarebbe emersa la
volontà, proprio per il bene del paese di accettare la sedia di vice
sindaco (Domenico Urso) ed attendere l’ampliamento della giunta (con
l’approvazione del nuovo statuto) a sette componenti per avere il
secondo assessore (Oronzo Ostacolo). Sulla strada della ripresa del
dialogo per affrontare le provinciali senza contraccolpi, anche da parte
del sindaco è venuto un segnale di disponibilità accettando le
dimissioni del vice sindaco Carlo Gasparro, tranquillizzando soprattutto
Forza Italia che proprio la presenza sua aveva determinato il
congelamento dei propri assessori. Così, non è escluso che nella
prossima settimana nasca l’Annese-quater con un esecutivo composto da
tre assessori a Fi (alla riconferma di Epifani e Mita seguirebbe il
ripescaggio anche di Paolo Urso?), due all’Udc (probabile la
riconferma di Vitale ed Argentiero per mantenere inalterati gli
equilibri interni) ed uno d An, in attesa del settimo assessore, partito
ormai ridotto a due soli consiglieri (Laneve e Gallone) considerato che
per Argese e Venerito – la condizione che avrebbero posto per ricucire
la crisi – procede il provvedi,mento
di espulsione. A
proposito di costoro sarà interessante vedere come si comporteranno in
consiglio comunale, qualora questa fosse la soluzione data alla crisi
– il condizionale è quantomai opportuno perché già in altre
circostanze, quando pareva tutto risolto, ci si è trovati di fronte ad
un nulla di fatto. E soprattutto se Argese rimarrà al suo posto di
presidente del consiglio comunale. Intanto, ieri si è svolta la quarta
seduta consiliare di gennaio, quella monotematica sulla crisi del
tessile, argomento richiesto dai Ds. E dall’altra parte? Ovvero sul
fronte delle opposizioni c’è da dire che è sfumata l'ipotesi di
mozione di sfiducia da presentare in Consiglio (proposta a tutta
l'opposizione da Ds, Margherita e Forza Ceglie) in quanto
Rifondazione comunista ha manifestato la propria
indisponibilità al documento (per presentarla occorrono 8 firme)
perché, avrebbe sottolineato, in questo modo si ricombatterebbe la
maggioranza. Sfumato l’intendimento di Ulivo e Fc, i quattro
consiglieri appartenenti a questi gruppi (Tommaso Argentiero, Pietro
Mita, Cosimo Palmisano e Rocco Cavallo) hanno chiesto la convocazione di
una seduta di consiglio con all’ordine del giorno la crisi della
maggioranza. Sarà la conferenza dei capigruppo, convocata per mercoledì
21 a stabilire la data. A meno che nel frattempo non si concretizzino le
indiscrezioni sulla possibile risoluzione della crisi del Polo. Luca
Dipresa Annese:
è conto alla rovescia, ma nessuno lo caccerà Mercoledì,
14 gennaio Da
venti mesi l'amministrazione comunale di Ceglie si trascina tra crisi,
silenzi, dispetti e vendette personali, un "minestrone" in cui
sta cuocendo tutto il paese. Già all'indomani della elezione del
sindaco, rappresentante della coalizione di centro-destra, la vita di
Mario Annese è stata difficile: prima la conflittuale nomina degli
assessori, poi le crisi interne ai partiti con i passaggi di consiglieri
comunali da un gruppo (partito) all'altro, quindi il programma che non
decolla, infine le ordinarie difficoltà di gestione danno un quadro da
sfida tribale in cui tutte le forze politiche sembrano ingessate in
attesa di una mossa "coraggiosa e definitiva" dilazionata di
ora in ora, di giorno in giorno. In sostanza, le dimissioni del
sindaco. Ma Annese tiene tutti sulla graticola, tanto la maggioranza
quanto l'opposizione, in un'aureola di minacciosi proclami che gli
consentono con successo di temporeggiare e guadagnare così tempo
prezioso. Un anno fa aveva detto che "non si sarebbe fatto cuocere
a fuoco lento", tranquillizzando i suoi e i suoi antagonisti su una
rapida soluzione delle vertenze che imprigionano il Polo. Sono passati
dodici mesi e le trattative hanno prodotto solo tre nuove nomine di una
giunta ancora congelata. Il
copione si ripete e l'attesa è alle stelle dopo le dichiarazioni finali
di Annese all'ultimo consiglio comunale: "Non sono più titolato a
svolgere il ruolo assegnatomi dai cittadini" aveva urlato agli
alleati che lo sfidavano a duello. Annese se ne va?, resta?, va avanti
da solo? In questo machiavellismo di periferia il paese non segue più
nessuno, nè i partiti della Cdl impegnati in una guerra di posizione
nè quelli dell'opposizione che non riescono ad esprimere con energia il
disagio dei cegliesi. In questo clima Annese naviga a suo agio, tenendo
tutti in pugno, consapevole che ogni giorno che passa è un giorno a suo
vantaggio, convinto che se non accadranno eventi particolarmente gravi e
imprevedibili supererà indenne lo scoglio del 24 febbraio, data ultima
per presentare le dimissioni, e votare quindi il prossimo giugno,
o continuare con un'azione incerta ma che sicuramente renderà più
deboli e litigiosi i partiti. Nella
prima pagina del sito abbiamo pubblicato il nostro conto alla rovescia
sulla fatidica data, una clessidra che segnerà il tempo, uno spazio che
nei prossimi giorni dovrà necessariamente svelare le sottili (e
delicate) tattiche dei partiti cegliesi. In politica mai nulla è certo,
soprattutto in quella cittadina esposta agli umori dei singoli
protagonisti, tuttavia la dinamica degli eventi vede in vantaggio Annese
anche se tutti lo vorrebbero defenestrato. Vediamo perchè. Nella
Casa delle libertà, nonostante le ostilità verbali,
nessuno dei tre partiti rappresentati in consiglio comunale (An, Fi e
Udc) è disposto ad un attacco frontale che rischierebbe di
delegittimare la coalizione in vista delle prossime elezioni provinciali
(ci sono anche le europee, ma queste non influiscono): Forza Italia, che
all'interno del consiglio cegliese ha in Nicola Ciracì il coordinatore
provinciale, deve ufficialmente appoggiare il sindaco per almeno due
motivi, sfuggire a fronde interne al partito che non aspettano
altro e per evitare contraccolpi con gli elettori; l'Udc, partito
ribelle fin dal luglio 2002, si è dovuta allineare alla segreteria
regionale per non rischiare epurazioni, ma ha abbassato il tiro anche
perchè ora il braccio di ferro è tutto fra Fi e An; il partito
di Fini, con due consiglieri (fra questi il presidente del consiglio)
sotto processo disciplinare, sta vivendo a Ceglie un forte dibattito di
identità, fase che stuzzica la segreteria provinciale a tentare
erosione di elettori nel bacino di Forza Italia. Per questi motivi dal
Polo non dovrebbero venire documenti o dichiarazioni apertamente
irreversibili nei confronti di Annese. Sul
fronte opposto è in piedi l'ipotesi di mozione di sfiducia da
presentare in Consiglio proposta a tutta l'opposizione da Ds e
Margherita, a loro si aggiungerebbe Forza Ceglie ma non Rifondazione
comunista che in un incontro ha già fatto sapere l'indisponibilità al
documento. Fine. Per essere discusso ha bisogno dell'adesione di otto
consiglieri mentre l'Ulivo ne ha solo tre (due dei Ds e uno della
Margherita), più la partecipazione di Rocco Cavallo (Forza Ceglie). Le
motivazioni di Rifondazione sono che una mozione di sfiducia in questa
fase produrrebbe il solo effetto di ricompattare la maggioranza,
rimettendosi (o sperando) solo alle dimissioni di Annese, peraltro più
volte richieste dai consiglieri comunisti Trinchera e Mita. In realtà,
oltre alle motivazioni tattiche Rifondazione conta in Consiglio ben
cinque consiglieri, numero che in un'eventuale elezione anticipata teme
di non poter confermare. In
questo clima di "normale" tempesta il sindaco Annese naviga
verso il tranquillo porto del 24 febbraio, consapevole che nessuno lo
attaccherà in mare aperto. L'unico problema è l'insufficienza di
carburante della sua nave, ma se qualcuno lo rifornirà in viaggio
approderà indenne alla meta. Il
vescovo in visita a Ceglie per "risvegliare" la comunità Martedì,
13 gennaio Con
la partecipazione ieri mattina in Consiglio comunale, il vescovo di Oria
Marcello Semeraro ha iniziato la visita pastorale a Ceglie. Un evento
importante in cui si pongono le basi non solo per una verifica ma,
soprattutto, per rilanciare tutte le attività pastorali. È proprio il
vescovo, nella lettera inviata alle parrocchie, a dire che viene per
conoscere meglio l'impegno della comunità, per sostenerlo e, se
occorre, risvegliarlo. «Vengo - sottolinea - per incontrare voi, prima
ancora che le strutture, le istituzioni e le cose. Siete voi ad essermi
cari ed a voi mi avvicino come un padre e un fratello, ...vengo nel nome
del Signore Gesù».
Così
sono previste numerose iniziative organizzate con un impegno motivato ad
accogliere, degnamente, il «pastore delle anime». Oltre a vivere per 4
settimane la quotidianità delle parrocchie visiterà ed incontrerà
operatori, cresimandi, associazioni, gruppi, animatori della liturgia,
componenti dei consigli pastorali e degli affari economici, comunicandi,
catechisti, famiglie, anziani, ammalati e il volontariato in genere. Non
mancherà di visitare le scuole del territorio dove sono state
programmate diverse attività atte ad evidenziare la gioia di avere con
sé il proprio vescovo. Fra
le iniziative cittadine vi è, anche, quella della manifestazione della
pace, che si svolgerà nella mattinata di domenica 25, con il
coinvolgimento, soprattutto, dei bambini che frequentano il catechismo.
L'intento dunque è, ancora una volta, quello di riscoprire un volto
nuovo della comunità, dove ognuno può essere accolto e valorizzato.
Una comunità in cui la parrocchia assume un ruolo centrale per la vita
cristiana e per la sua missionarietà. Il
vescovo Marcello Semeraro sosterà per circa una settimana nelle quattro
parrocchie locali guidate, rispettivamente, da don Giuseppe Desantis,
don Angelo Principalli, don Giovanni Turrisi e don Giuseppe Pavan. la
visita del vescovo è iniziata nel pomeriggio di ieri, presso la
parrocchia Maria Assunta e proseguirà, dal 18 al 25, presso la comunità
di San Rocco. Dal 1 all' 8 febbraio sarà accolto dalla comunità di San
Lorenzo, mentre nella seconda settimana di febbraio visiterà la
parrocchia Maria Immacolata. Giorni,
dunque, che saranno segnati da una fraterna comunione tra i credenti,
rispondente alla natura di comunità di fede, preghiera ed amore che
dovrebbe, sempre, contrassegnare la vita quotidiana di ogni parrocchia.
L'opera
"Oltre i confini" - Pino Santoro
Sarà
demolita l'antenna dei Passionisti, firmata l'ordinanza Lunedì,
12 gennaio Sarà
demolita l'antenna di telefonia mobile innalzata la settimana scorsa nel
bosco dei padri Passionisti di Ceglie, proprio a ridosso delle
abitazioni. Con apposita ordinanza (la n. 2 del registro d’ordine e la
n. 399 di protocollo) il Comune ha intimato “la demolizione del
manufatto abusivo costituito dalla stazione radio base per telefonia
mobile ubicato nel giardino del Convento dei Padri Passionisti”.
L’ordinanza è stata notificata al delegato della società Alcatel
Italia spa, al padre provinciale dei passionisti e all’amministratore
unico della ditta esecutrice dei lavori. Si conclude positivamente per i
tantissimi abitanti della zona che appena accortosi della non gradita
presenza dell’innalzamento
di quella che ironicamente è stata definita l’”antenna di Dio”,
dettero vita ad una vibrata protesta che sfociò nell’ordinanza di
giovedì di sospensione dei lavori. Ma
come si è giunti all’ordinanza di demolizione dell’antenna? L’Alcatel
in data 24 dicembre scorso -
acquisita agli atti del comune il 30 dicembre - comunicava “di
procedere all’apertura di un cantiere per l’installazione di una
stazione radio base per telefonia mobile Wind Gsm 900 –Dcs 1800”. Il
Testo Unico di edilizia in vigore dal 30 giugno 2003 qualifica
l’installazione torri e tralicci per impianti radio-ricetrasmittenti e
i ripetitori per i servizi di telecomunicazione, “interventi di nuova
costruzione e, come tali, subordinati al permesso di costruire e non
alla DIA (Dichiarazione Inizio Attività, ndr)” . Da questo, par di
capire che l'Alcatel prima di iniziare i lavori di installazione
dell’antenna avrebbe dovuto attendere e richiedere apposita
autorizzazione edilizia e che non bastava la semplice dichiarazione.
Insomma si è di fronte ad un intervento “abusivo”. Da qui
l’ordinanza di demolizione della postazione. Quindi,
l’Alcatel dovrà provvedere con urgenza alla demolizione
dell’antenna e questo, in definitiva, dovrebbe calmare anche la
protesta degli abitanti della zona che già si stavano attivando per
presentare addirittura ricorso al Tar. E questo supportati anche da una
recente sentenza del tribunale amministrativo di Bari. Esattamente
l’ordinanza n. 949 del 18 dicembre 2003 che respinge il ricorso della
Tim contro il Comune di Trani che si era opposto all’installazione di
un’antenna sul proprio territorio. Una opposizione che nasceva dal
“regolamento per l’organizzazione e la realizzazione della
dislocazione sul territorio comunale degli impianti radiotelevisivi e di
telefonia cellulare a tutela della salute e della salvaguardia
dell’ambiente dall’inquinamento elettromagnetico”. Anzi, proprio
sulla scorta di questo non sarebbe male che anche il Comune di Ceglie si
dotasse di un provvedimento che pianifichi questo tipo di installazioni
per evitare che i primo che si sogna possa installarvi un’antenna,
considerato anche che sul territorio di queste “presenze” se ne
registrano già diverse. Ed è proprio per essersi dotato di questo
“regolamento” che il Comune di Trani si è visto dar ragione dal Tar.
Infatti, nel dispositivo della sentenza si legge proprio che
“l’installazione d’impianti di telefonia da parte dei vari gestori
non può prescindere da una previa compiuta definizione in via generale
della pianificazione localizzativi, la quale, a sua volte, presuppone
una collaborativi partecipazione da parte dei gestori medesimi”. Ora,
gli abitanti della zona attendono la demolizione dell’antenna,
garantendo che non abbasseranno la guardia fino a quando questo avvenga.
L’ordinanza è – sottolineano costoro – di immediata esecuzione. Vicenda definitivamente conclusa? Pare di sì, anche se
stupisce l'iter apparentemente fragile seguito dall'Alcatel che
certamente non sarà disposta a subire ulteriori danni. Restano comunque
i dubbi sull'operato dei dirigenti comunali che non avrebbero risposto
nei tempi dovuti alle comunicazioni della società collegata alla Wind.
Stavolta, comunque, hanno vinto il buon senso e la pronta reazione della
gente. Luca
Dipresa La
sentenza del Tar di Puglia sulla installazione delle antenne I
Passionisti: "Antenna innocua, lo dicono all'Alcatel" Lunedì,
12 gennaio «Se
solo per un attimo avessi avuto il timore che si trattasse di
un’antenna radioattiva, non avrei esitato un solo istante ad oppormi
alla sua installazione». Padre Cosimo Carruggio, superiore pro-tempore
del convento dei padri passionisti appare amareggiato da quanto
accaduto, da tutto il clamore fatto attorno alla questione. «Nella
nostra comunità – è sempre p. Cosimo a parlare – operano diversi
gruppi e sarei stato un vero incosciente se avessi permesso che proprio
qui fosse innalzata un’antenna radioattiva». Quindi
spiega i termini esatti della questione, anche per rassicurare la gente,
la città intera. «Intorno al mese di luglio – spiega il superiore
del convento – vennero da me incaricati dell’azienda proponendomi la
possibilità di installare un’antenna. Risposi loro che questo tipo di
autorizzazione andava chiesta alla Provincia dei Padri Passionisti».
Cosa che fecero. «L’unica cosa che pretesi – prosegue sempre p.
Cosimo – è che nel contratto fosse esplicitamente scritto che non
l’antenna non comporta rischi radioattivi. Cosa che è stata riportata».
Ma queste cose le avete detto al comitato di abitanti della zona? «Certo
che le ho detto – risponde al riguardo -, ma evidentemente costoro non
si sono fidati». Padre
Cosimo, andando nei dettagli spiega che la potenza di quest’antenna è
di appena un chilovattora «al punto che ci avevano proposto di
allacciarla direttamente al convento, cosa che non ho autorizzato perché
la potenza di cui disponiamo è di appena 3 kwh». E si appresta poi a
precisare che «il fitto in realtà è di poco più 5mila euro annue».
Insomma, parrebbe di capire che tutto questo allarmismo sarebbe
ingiustificato ed il responsabile del convento non tarda ad aggiungere
che «qualora qualcuno avesse il sospetto o la certezza che l’antenna
sia radioattiva, contrariamente a quanto assicurato dai tecnici, sarei
il primo a pormi alla testa della contestazione». Prendiamo
atto delle assicurazioni di p. Cosimo, anche se non si riesce a capire
come mai, con un contratto firmato in estate, si attenda i primi di
gennaio per issare l’antenna con una comunicazione fatta pochissimi
giorni prima al comune. L’ordinanza di sospensione emessa dal sindaco
Annese avrà avuto pure una sua motivazione. Saranno comunque gli uffici
preposti a controllare – esisterà pure una relazione tecnica
accompagnata alla richiesta - se effettivamente l’antenna sia incolume
da danni e che quindi gli abitanti della zona possano stare tranquilli
perché la loro salute non corre alcun rischio. Sulle
parole del Superiore dei Passionisti c'è da chiarire che l'antenna
"non è radioattiva" in quanto nessun trasmettitore di
telefonia o di radiodiffusioni civili in genere tratta materiale capace
di liberare questo tipo di energia, semmai il problema è relativo
all'inquinamento elettromagnetico, che è altra cosa. Inoltre il Kw di
consumo a ora non stabilisce direttamente il tipo di energia liberata in
antenna da un trasmettitore, nè possono tranquillizzare i pareri di una
società interessata alla installazione dei ponti radio. Ad oggi vi sono
solo scuole di pensiero sugli effetti dell'elettromagnetismo non essendo
stata ancora accertata dai governi una epidemiologia certificata e
scientifica sui danni alla salute. Luca
Dipresa Dal
bosco spunta "l'antenna di Dio", in lite coi Passionisti Giovedì,
8 gennaio
E'
spuntata all'improvviso ieri mattina nel bosco dei padri Passionisti di
Ceglie, eretta alle prime luci dell'alba da una squadra di operai che ha
sperato nel fattore sorpresa per realizzare il blitz. Ma i cittadini del
triangolo Passionisti-don Guanella e via Moro hanno reagito prontamente
ottenendo, almeno per ora, la sospensione dei lavori e il black-out sul
ripetitore di telefonia mobile che l'Alcatel intende realizzare dopo
l'accordo siglato con i proprietari del bosco a ridosso delle case,
ovvero la comunità dei padri Passionisti. Il
responsabile dell'Ufficio tecnico del comune di Ceglie, ingegnere Gianni
Chiatti, ha firmato stamani la proposta di ordinanza di sospensione dei lavori al
traliccio, ratificata dal sindaco Mario Annese, in attesa di verificare la regolarità della documentazione
offerta dalla Alcatel. La
vicenda burocratica è iniziata il 24 dicembre scorso con una lettera
raccomandata inviata dalla società di gestione dei ponti di aggancio
all'Ufficio tecnico del Comune, seguita il 30 dicembre da un documento
in cui si informava sull'inizio dei lavori al cantiere. All'Ufficio
tecnico fanno osservare che qualcuno ha approfittato del periodo
natalizio per tentare una prova di forza, in ogni caso ieri mattina un
traliccio alto quasi 40 metri è spuntato tra i pini e gli abeti del
bosco a ridosso dell'abitato. Ma secondo altre fonti una prima richiesta
di installazione sarebbe giunta negli uffici comunali ai primi di
novembre, istanza lasciata in "sonno.
Immediata
la reazione dei cittadini i quali si sono prima rivolti alle forze
dell'ordine (sul posto è giunta una pattuglia dei vigili urbani per un
primo rapporto) e poi in delegazione hanno raggiunto la
vicina chiesa dei Passionisti per un confronto con i sacerdoti di quella
comunità: questi hanno ammesso la stipula di un contratto di affitto
con la società di telefonia valutabile intorno ai 10 mila euro annui.
Alle rimostranze della gente si è però sfiorato l'incidente con i
religiosi: "Ci hanno insultato e apostrofato di ignoranza" ha
accusato uno dei residenti che ora ha la propria abitazione a non più
di cinquanta metri dai pannelli dell'antenna. "I Passionisti hanno
dato la colpa a noi, al consumismo, all'eccessivo uso dei telefonini.
Abbiamo fatto notare loro il diverso atteggiamento usato dai preti di
Don Guanella (due anni fa era stato chiesto di innalzare un'antenna in
un terreno di loro proprietà, proposta non accolta dal parroco, ndr.) e
i Passionisti per tutta risposta ci hanno detto che potevano far
arrivare le nostre lagnanze anche al Papa". Senza disturbare la
Santa Sede, che di suo ha già i problemi con le antenne di Radio
Vaticana, un comitato sorto spontaneamente ha fatto sapere che se
necessario investirà la magistratura pur di tutelare la salute e le
condizioni ambientali del luogo. La
società ha innalzato il traliccio richiamando i permessi concessi dal
decreto del ministro della Comunicazione, Maurizio Gasparri, normativa
dichiarata però incostituzionale la scorsa estate. E' proprio su questa
norma che l'Ufficio tecnico ha disposto la sospensione dei lavori. Il
progetto dell'Alcatel è di migliorare la copertura del segnale radio di
Wind dopo la riduzione di emissione di un trasmettitore installato nella zona di
Montevicoli: si tratta di un ponte radio Gsm 900 MHz, quindi non di un
Umts (l'innovativa telefonia di terza generazione annunciata e mai
realmente decollata) che richiede basse potenze di trasmissione spesso compatibili
in ambienti abitati. Tra l'altro il tipo di frequenza del traliccio di
Ceglie risale agli albori del Gsm e per garantire una copertura
sufficiente richiede alcune decine di Watt, tecnica ormai obsoleta e al
tramonto. C'è da aggiungere che "l'antenna di Dio" (come è
stata sarcasticamente ribattezzata) è diversa da quelle
installate sul tetto degli edifici più alti, i cui effetti arrivano
smorzati ai piani bassi: quella dei Passionisti, essendo piantata in
superficie, eroga in senso orizzontale gli effetti
dell'elettromagnetismo, con paura di maggiori conseguenze alla salute di
chi abita nelle immediate vicinanze. Crisi:
l'opposizione chiede la sfiducia per il sindaco Giovedì,
8 gennaio «Adesso
è venuto il momento che tutti escano allo scoperto». E’ secco il
commento del segretario dei Ds, Pietro Mita, all’indomani
dell’ennesima “sceneggiata” – come egli stesso la definisce –
di un consiglio comunale che ha confermato come il Polo è letteralmente
allo sbando. «Con l’ennesima fuga della maggioranza – prosegue Mita
– pensiamo che la misura sia ormai colma ed allora, unitamente alle
altre forze dell’Ulivo, proporremo la presentazione di una mozione di
sfiducia dove, ogni forza politica uscirà allo scoperto per porre fine
all’agonia della città». Sulla
stessa lunghezza d’onda il capogruppo della Margherita, Tommaso
Argentiero: «Per l’ennesima volta – spiega Argentiero –
assistiamo alla fuga del Polo, in maniera particolare di Fi che pure era
stata la richiedente dei punti posti all’ordine del giorno (odg con
ben 22 punti, ndr). Appena una settimana fa, nel corso della seduta sul
documento d’indirizzo del Prg, dopo una sospensione della seduta la
maggioranza non si presentò in aula, l’altro ieri è accaduto la
stessa cosa». Insomma, una situazione che anziché schiarirsi si fa
sempre più cupa, con una seduta consiliare con colpi di scena. In avvio
si rivedono sui banchi della giunta due dei tre assessori di Fi, Cesare
Epifani e Pietro Mita, “scongelati”.
A questo punto il colpo di scena. Mario Laneve, capogruppo di An dichiara formalmente che il suo gruppo è formato da lui e da Cosima Gallone, che i due “dissidenti”, Ciro Argese e Rocco Venerito non ne fanno più parte e, pertanto, vanno sostituiti dalle commissioni consiliari. Insomma, rimangono all’opposizione. Fi, a questo punto chiede una sospensione. Viene presentato “ufficialmente” al sindaco il documento sottoscritto anche dai tre segretari provinciali con il quale si chiede l’azzeramento dell’esecutivo e la formazione di un esecutivo rappresentante le forze politiche. Il sindaco rientra in aula per comunicare che non era più titolato a rappresentare questa maggioranza e che pertanto abbandonava i lavori. Non si presentano, in aula, molti consiglieri della maggioranza. Inveiscono le opposizioni contro il tentativo di dichiarare chiusa la seduta e si prosegue senza sindaco ed in aula rientrano i consiglieri dell’Udc.Vengono approvate due degli altri punti all’odg. Quindi si chiude la seduta. Ed ora? A quanto pare il sindaco, che ora ha ricevuto formalmente il documento, pare abbia intenzione di convocare le tre forze politiche e cercare, se esiste una via d’uscita a questa logorante crisi. Va detto che le ventiquatt’ore precedenti la seduta, in An c’è stato un susseguirsi di incontri con il sen. Curto, il sen. Specchia e l’assessore Saccomanno. Si parlava di soluzione trovata con voci che davano Domenico Urso vice sindaco e Oronzo Ostacolo commissario del partito. Nulla di più infondato, mentre rimaneva fermo il proposito di troncare definitivamente con Argese e Venerito. Più con il primo che con il secondo, per la verità. Di fronte a questo le opposizioni prendono l’iniziativa «stanchi di questo carosello di assessori che vanno e vengono – come afferma Mita dei Ds – e con Fi, Udc e An che attendono che uno di loro si assuma la responsabilità di far cadere Annese. Dimissioni che tutti e tre vogliono ma che non hanno il coraggio di chiedere, come se alla fine la città non avesse capito che questa situazione di ingovernabilità è tutta colpa loro». A meno che non si attenda il sindaco alla sessione sul bilancio. Cosa che dovrebbe avvenire nella prima decade di febbraio. Luca Dipresa
Blitz dei parlamentari dell'Ulivo negli ospedali smantellati Martedì, 6 gennaio Visiteranno
tutti gli ospedali dismessi o riconvertiti, per verificarne le
condizioni e raccogliere le testimonianze del personale e degli
assistiti. La crociata a favore della sanità di parlamentari,
consiglieri regionali ed esperti, guidata dal sen. dell'Ulivo, Antonio
Gaglione, inizierà, subito dopo l'Epifania. L'iniziativa intende sostenere la protesta contro il Piano di riordino che, in queste ore, vede Ceglie Messapica e Fasano, in prima linea. L'obiettivo è la costituzione di un «Comitato regionale» per la salvaguardia degli ospedali colpiti in difesa della sanità pubblica e del diritto alla salute. Si
vuole indurre il presidente Fitto a rivedere il documento che dispone la
razionalizzazione del settore e alla cui attuazione si imputa di aver
arrecato danni irreparabili alla sanità non solo del territorio
brindisino, ma dell'intera Regione.
Basket: Gusic entra in partita e fa subito la differenza Lunedì, 5 gennaio EDILMED CEGLIE – BASKET FRANCAVILLA 97 - 71 EDILMED
CEGLIE: Lamonica 4,
Palumbo 10, Licchello 5, Ventruto 16, Bove 10, Barletta 1, Gusic 27,
Costabile 13, Curri2, Epicoco 7. Coach
Bevilacqua. BASKET FRANCAVILLA: Canepa 18, Zanzarella 4, Caramia 2, Cafiero 8, La penna n.e., Renna 10, Di Dio 22, Leo n.e., Pezzato n.e., Serpentino 4. Coach Olive. ARBITRI: Sergio e Basile di Taranto. Note: Parziali: 22-22, 44-30, 70-44, 97-71. Tiri da tre: Ceglie 9/15, Francavilla 7/16; Tiri liberi: Ceglie 15/22, Francavilla 12/18. Falli: Ceglie 23, Francavilla 21. Escono per cinque falli Caramia e Palumbo. Veder giocare un campione simile e, soprattutto che non vuol fare la prima donna è segno che si tratta di un vero campione. Mai visto tanto pubblico e mai come questa volta accusata l’assenza del palasport. Tutti volevano vedere il campione croato al suo debutto. Debutto che avviene dopo quattro minuti di gioco con Gusic che alla sua prima palla fa sedere sue avversari ed insacca. Nella successiva azione toglie dal canestro un tiro di Di Dio. Gli applausi sono tutti per lui. L’avvio è abbastanza equilibrato con il Francavilla che gioca a viso aperto. Con l’ingresso di Gusic, Olive chiede a Di Dio di francabollarlo. E non ha tutti i torti. Il croato mostra automatismi di adattamento eccezionali (non è facile per uno come lui giocare in una palestra e non sul parquet) e, soprattutto gioca per la squadra. Ma quando ha la palla il canestro trema. I suoi 27 punti sono un bottino notevole. Il primo quarto si chiude comunque in perfetta parità: 22 a 22. Nella seconda frazione, il Ceglie inizia a dettare i ritmi e realizza 22 punti contro gli 8 dei cugini. Si va al riposo sul punteggio di 44 a 30. Al rientro la musica non cambia con Gusic e l’intera squadra che sale in cattedra anche se il Francavilla non sta certo a guardare. Però i 26 punti del terzo quarto contro i 14 subiti la dicono lunga su quale sia stato l’andamento dell’intera gara. Il pubblico (c’è stato il record di presenze mai registrato in questo che nel campionato precedente, ndr) si diverte e mostra di apprezzare il buon basket. L’ultima frazione è una formalità, con molti cambi e con la gara che si chiude sul punteggio finale di 97 a 71. Alla fine i meritati applausi per tutti i giocatori e, soprattutto per Gusic che, forse non si attendeva un cosi forte calore. Segno che l’aver scelto Ceglie è stata una scelta azzeccata e con lui la strada che porta alla C 1 appare certamente più agevole. Luca Dipresa
on line La protesta dei mille in difesa dell'ospedale. Critiche al Tg Domenica, 4 gennaio "Non tutto è perduto, dobbiamo reagire alla rassegnazione perché l'ospedale di Ceglie e gli altri ospedali della Puglia potranno tornare ad offrire i servizi di qualità finora garantiti". L'applauso dei mille copre l'incitamento del consigliere comunale della Margherita, Tommaso Argentiero, il quale non s'è risparmiato qualche stoccata al disinteresse dimostrato sulla sorte della struttura cegliese: "Dovevano proprio svegliarci i nostri amici di Terlizzi per capire il danno che provoco alla sanità pubblica e all'intero paese lo sciagurato piano di riordino del centrodestra?". La rivolta contro il progetto sanitario del governatore Fitto riparte da Ceglie Messapica dove ieri pomeriggio in più di mille hanno partecipato alla manifestazione itineraten del pullman del Comitato di difesa dell'ospedale di Terlizzi e agli altri organismi sorti spontaneamente anche a Ceglie, Mesagne e San Pietro Vernotico. Dinanzi l'ospedale i rappresentanti dei partiti, dall'Udc a Rifondazione, dai Ds alla Margherita, i sindacati, rappresentanti degli artigiani, le Acli e tantissimi cittadini che chiedevano di prendere la parola ed esprimere la rabbia al megafono installato su un'auto dell'organizzazione. In molti hanno tuonato parole di fuoco contro il presidente della Regione Raffaele Fitto, contro la dirigenza generale dell'azienda sanitaria locale ed anche contro il sindaco di Ceglie: «Non ha difeso la causa del nostro ospedale e non si è battuto abbastanza. Ed anche questa sera ha preferito non scendere in piazza» ha urlato al microfono una dipendente dell'ospedale. In piazza, per protestare, c'era invece un assessore comunale, il segretario cittadino dell'Udc, Giuseppe Vitale: alcuni manifestanti lo hanno fischiato, ma questo non gli ha impedito di dichiarare pubblicamente il suo no all'attuale Piano di riordino, in contrasto con il partito che invece alla Regione ha votato il progetto di Fitto. Anzi, proprio il coordinatore regionale Mimmo Mele è stato uno dei tre firmatari dell'emendamento alla Finanziaria regionale che ha trasformato in legge il Piano di riordino. "Si avverte fortemente la sensazione che si vogliano chiudere le strutture pubbliche per favorire interessi privati" ha dichiarato l'ex sindaco comunista di Ceglie, Pietro Mita. Sospetto ribadito dai due rappresentanti dei comitati di Mesagne e San Pietro: "Il governatore chiude reparti a Maglie ma nella sua stessa città persone a lui vicinissime stanno aprendo una clinica privata" accusa uno dei rappresentanti del comitato di Terlizzi. Altri cittadini chiedono di parlare, di portare testimonianze di malasanità, chiedono la parola anche altri rappresentanti di partito e il capogruppo di Forza Italia, Antonio Suma, ma alcuni responsabili di Rifondazione comunista preferiscono accelerare il girotondo intorno all'ospedale e far poi disperdere la folla. La decisione è stata apertamente contestata da molti partecipanti: "La lotta per l'ospedale appartiene a tutti e non può essere strumentalizzata".
Il Tg3 Puglia minimizza, toccata e fuga dell'inviato
Basket: un croato indossa la maglia dell'Edilmed Ceglie Domenica, 4 gennaio
onorario, l’assessore regionale Michele Saccomanno, il ds Enrico Marseglia ed il coach Giuseppe Bevilacqua – di presentazione di questo giocatore croato (è nato a Banja Luka nel 1977) che rappresenta la tipica ciliegina su di una torta già appetitosa. Così ora non ci sono dubbi sull’obiettivo della stagione che era e rimane la conquista della serie C 1. «Con questo giocatore – ha detto Galetta – vogliamo riportare a Ceglie quel titolo sportivo conquistato negli anni passati e poi, per le note vicissitudini, ci è stato scippato». Nedzad Gusic, per motivi regolamentari, e in attesa di ottenere la cittadinanza italiana, poteva giocare o in serie A2 o in C2. Perché, allora la C2? «Ho avuto moltissime richieste dalla categoria maggiore – risponde Gusic – ma alla fine ho scelto Ceglie primo perché il basket pugliese è di primissimo livello e poi perché molti dei giocatori sono stati miei compagni». Così, questo pomeriggio di potranno gustare i primo palloni di questa guardia da mt 1,94 che ha dalla sua una luminosissima carriera e tra tutti la soddisfazione di essersi vista ritirare la maglia n. 3 quando, nella sua esperienza statunitense (qui si è laureato in Economia, ndr), riuscì a realizzare più di mille punti, il secondo giocatore ad averlo fatto. Oltre che negli Usa e alla sua Croazia, Gusic vanta anche una esperienza in Turchia, giocando in Eurolega con il Galatasatray. Soddisfatto, ovviamente mister Bevilacqua «per questo valore aggiunto» e gli stessi giocatori con alla testa il capitano Licchello.
Cartelli o burla? Nessun vigile controlla la segnaletica Sabato, 3 gennaio Sarà un caso, uno coincidenza ma quel rilassamento che si nota nella vita cittadina, causata da una crisi amministrativa piuttosto lunga e logorante lo dimostra il livello di controllo della città. Compito che spetta al corpo dei vigili urbani. Ebbene, a nessuno sfugge ormai scontrarsi con il disordine della circolazione che regna in ogni angolo della città e come il controllo manca. A nessuno è infatti sfuggito i lavori che stanno per essere ormai completati lungo il tratto che da Largo Amendola porta in Via San Vito. Ebbene a T.U., uno dei cittadini che ha notato questo rilassamento non ha tardato a riprendere con la sua fotocamera digitale la segnaletica in quel punto. Segnale che indica i lavori i corso e che quindi è necessaria una deviazione. Deviazione che è indicata da due obblighi di direzione. Logica avrebbe voluto che le frecce su questi due segnali di obbligo (come si può vedere dalla foto) fossero opposti e non coincidenti. Anche perché, se un automobilista seguisse alla lettera i due segnali, dovrebbe rimanere lì fermo. Allora, il cittadino in questione – ma non solo lui – ha avuto un attimo di esitazione nel capire come avrebbe dovuto comportarsi. O meglio, capire l’errore che era stato fatto nel posizionare i due segnali. Troppo facile qui dire che la “svista” è degli operai della ditta. Cosa che sarebbe pure normale non essendo loro “esperti” di circolazione. La domanda che ci si pone è: possibile che nessun vigile sia mai transitato da quel punto luogo? Eppure è un punto del paese dove per forza i vigili transitano o vi sostano trovandosi a pochi metri una scuola elementare. Allora, più facile rispondere che, probabilmente questo rientra nella situazione di incertezza che regna in città. E che il corpo dei vigili sia quasi senza rotta lo dimostrerebbe anche la dichiarazione che il capogruppo della Margherita, Tommaso Argentiero ha fatto nel corso dei lavori della seduta consiliare di martedì 30 gennaio. Intervenendo sul piano regolatore, sottolineando come la lunga crisi di questa amministrazione abbia creato problemi non di poco conto portava ad esempio il fatto che il giorno di Natale non c’erano vigili. Possibile? Eppure pare proprio che sia accaduto una cosa del genere. Sarebbe il caso, se questo rispondesse al vero, che il sindaco verificasse come mai sia potuto accadere una cosa del genere. L.D.
Luigi De Filippo inaugura la stagione teatrale di Ceglie Sabato, 3 gennaio Parte domenica 11 gennaio la stagione teatrale a Ceglie Messapica. Era l'unico teatro del Brindisino che ancora non aveva programmato un cartello. E correva il rischio che non ci riuscisse. Ma alla fine ce l'ha fatta. Il sindaco Mario Annese, nonostante sia alle prese con una crisi amministrativa che va avanti da tempo, grazie al notevole apporto di Carmelo Grassi, presidente del Teatro pubblico pugliese, è riuscito a mettere assieme un cartellone di tutto rispetto, con artisti di grande fama. Si comincia domenica 11 gennaio con un mostro sacro: Luigi De Filippo, figlio di Peppino. Porterà sul palcoscenico «Non è vero, ma ci credo...», commedia scritta dal padre, andata in scena per la prima volta nel 1942, considerata il capolavoro comico della produzione teatrale di Peppino De Filippo. Il
7 febbraio sarà la volta di Lunetta Savino con «Tina fai presto».
Lunetta Savino, ottima attrice di teatro, è stata conosciuta dal grande
pubblico a seguito delle sue apparizioni televisive in «Un medico in
famiglia». La
stagione chiuderà i battenti l'1 aprile con Cinzia Leone e il suo «Rodimenti». Da quest'anno, il teatro comunale ospita la stagione concertistica dell'associazione «Caelium» (i soci pagano un euro; gli altri dieci euro). Gli appuntamenti sono fissati per il 18 gennaio, il 15 febbraio, il 14 marzo, il 18 aprile, il 9 e 30 maggio. Altre serate teatrali si sono svolte il 27 e 28 dicembre a cura dell'Unitalsi. Altro appuntamento il 3 gennaio con «Quann lu diavl ti carezz», della compagnia Amici del teatro.
Ospedale: domani a Ceglie la protesta contro la chiusura Venerdì, 2 gennaio Ceglie protesta con una manifestazione di piazza che si terrà domani, 3 gennaio, contro il Piano di riordino ospedaliero e il ridimensionamento della struttura cegliese. La manifestazione è organizzata dai partiti del centro-sinistra, da Rifondazione Comunista, dalla lista civica Forza Ceglie, dall'Udc, dalle Acli, dalla Cia e dalla Spi Cgil, sigle che aderiscono al movimento costituito affinche il governatore Raffaele Fitto e la sua giunta regionale pugliese ritirino il Piano di Riordino Ospedaliero. Quella di Ceglie è la prima tappa di una protesta itinerante e l'appuntamento è fissato per le ore 16,30 di domani, sabato 3 gennaio, in Piazza della Repubblica, dinanzi l'ospedale. Nella nota diffusa dagli organizzatori si afferma che "gli ospedali di Ceglie Messapica, Mesagne, S. Pietro Vernotico, Fasano ed altri in Puglia sono ormai smantellati, come era previsto nel Piano di Riordino Ospedaliero Regionale. A Ceglie si è persino andati oltre. Di pari passo aumentano i casi gravissimi di malasanità e la spesa sanitaria regionale non diminuisce. Visto il fallimento della sanità in Puglia, è necessaria una mobilitazione regionale che chieda il ritiro del Piano contestato e una nuova proposta di riordino che parta dai bisogni delle popolazioni pugliesi.Sabato 3 gennaio 2004 alle ore 16.30 sarà presente a Ceglie Messapica una delegazione del “Comitato pro-ospedale” di Terlizzi in lotta per i nostri stessi obiettivi". L'ospedale di Ceglie ha conservato solo i reparti di Ortopedia, Psichiatria e Lungodegenza, perdendo la qualità di Divisioni che negli anni passati ne avevano fatto un punto di riferimento per la provincia di Brindisi. come la Ginecologia e Ostetricia. Per un gioco del destino è proprio un bimbo di Ceglie il primo nato del 2004 in provincia di Brindisi: è un bel bimbo di quattro chili, secondogenito di Cosimo Zaccaria, artigiano cegliese, e Anna Nannavecchia, di 30 anni, venuto al mondo nella notte di Capodanno all'ospedale di Francavilla perchè a Ceglie ormai non si nasce più.
Si dimette Carlo Gasparro, prove di dialogo in casa An Giovedì, 1° gennaio Ora le dimissioni sono ufficiali: Carlo Gasparro dall’altro ieri non è più assessore e vice sindaco della città. La decisione dopo la seduta consiliare monotematica di martedì pomeriggio con l’assise cittadina che ha votato all’unanimità il documento preliminare del piano regolatore. Una vittoria del sindaco Annese che, pur in presenza di una logorante crisi porta a casa un successo non di poco conto sul piano politico ed amministrativo. Carlo Gasparro fu nominato assessore il 6 novembre scorso, decisione che spaccò il gruppo di An e portò Fi a congelare i suoi tre assessori. «Spero di contribuire, con questa mia decisione, – scrive Gasparro nella lettera indirizzata al sindaco – a sbloccare una crisi che, prima che politica è progettuale e spero che le mie dimissioni servano a ridare alla città una maggioranza organica, pluralistica, degna anche della sua storia politica». Si compie così un ulteriore passo in avanti verso la richiesta di Fi, An e Udc che con un documento chiesero proprio l’azzeramento dell’Annese-ter e della presidenza del consiglio comunale per dare alla città un governo rappresentativo delle forze politiche e che sia di legislatura. C’è da vedere se anche Ciro Argese, presidente del consiglio comunale si uniformerà alla richiesta dei partiti. A tal proposito, alcune voci raccolte parlerebbero di un incontro, o qualcosa del genere, che la mattina dell’ultimo dell’anno ci sarebbe stato con il sen. Curto, presidente provinciale di An. In questa circostanza, riferiscono le indiscrezioni, dopo le dimissioni di Gasparro, Ciro Argese si sarebbe detto pronto a mettere a disposizione la presidenza del consiglio a patto che si procedesse al commissariamento di An a livello locale (si sarebbe anche indicato il nome, da scegliere tra Mario Allegretti o Pietro Maggiore) e la disponibilità di un collegio per le prossime imminenti elezioni provinciali. E la risposta di Curto? Sempre secondo le voci raccolte il presidente provinciale di An avrebbe detto che l’unica cosa che si sentiva di garantire era la sospensione del procedimento di espulsione dal partito. Ma, ripetiamo, si tratta di voci, anche se di fonti piuttosto attendibili. Al di la di questo, prima della seconda seduta consiliare programmata, quella del 5 gennaio, qualcosa deve necessariamente accadere. Il sindaco, con i tre assessori di An «congelati» e con le dimissioni di Gasparro non ha più nemmeno i numeri per riunire la giunta (il minimo era tre: oltre a Gasparro c'era l'assessore Udc, Rocco Argentiero e lo stesso Annese, ndr), ragion per cui nelle prossime ore è probabile che si dia seguito al documento sottoscritto dai tre segretari provinciali dei partiti del Polo (firmato lo scorso 23 dicembre, ndr). Resta, in ogni caso, ancora qualche nodo da sciogliere e resta da vedere se l'irrigidimento di alcuni consiglieri dell'Udc potrà essere superato. Il riferimento, per esempio, è a Salvatore Cavallo, che non ha preso parte alla seduta di martedì scorso in polemica con l'amministrazione che avrebbe disatteso una sua richiesta in qualità di presidente della commissione urbanistica e riguardante proprio il documento sul pug. Approvato all'unanimità questo argomento (con la sola astensione di Rocco Cavallo), la maggioranza è scomparsa su un emendamento proposto da Rifondazione comunista. Erano praticamente tutti d'accordo. Maggioranza e opposizione. Nicola Ciracì (Fi) ha chiesto una sospensione di 10 minuti per poter prendere visione del testo del Prc. I dieci minuti sono trascorsi e della maggioranza non è più tornato nessuno in aula. Sono restati solo il sindaco, il presidente del Consiglio e l'opposizione. Il sindaco, per mancanza del numero legale, ha dovuto sciogliere la riunione. Un modo inusuale. E d'altro canto, in questo Consiglio perennemente in crisi, non c'è da meravigliarsi se la maggioranza non si ripresenta in aula dopo avere chiesto una breve sospensione, lasciando il proprio sindaco nell'imbarazzo. Luca Dipresa
L'Orchestra del Settecento saluta a Ostuni il 2004 Giovedì, 1° gennaio Dopo il gran successo conseguito la vigilia natalizia, con l’incantevole chiesa di San Gioacchino magico scenario per il “Concerto di Natale”, l’Orchestra del Settecento, diretta dal maestro Graziano Semeraro, martedì 2 gennaio si ripropone ad Ostuni. Una iniziativa che ha avuto il patrocinio dell’Amministrazione comunale cegliese e di quella della Città Bianca e che darà modo agli amanti di questo genere musicale si seguire il “Concerto per l’Anno nuovo”, fissato per le ore 19,30 presso la sala conferenze della biblioteca comunale di Ostuni. L’Orchestra creata dal maestro Semeraro è unica nel suo genere, specializzata nell’interpretazione della musica barocca. Per l’occasione verrà proposto un programma con musiche di Bach, nella prima parte, e di Alessandro Stradella nella seconda. Di Bach verrà eseguita la “Cantata del caffè”, di impianto somico-satirico, narra del conflitto tra una figlia avanguardista che eccede nel consumo del caffè – siamo nel 1732 e in quell’epoca il caffè era un genere di nuova introduzione – ed il padre, tradizionalista fino all’esasperazione che tenta a tutti i costi impedirglielo. Nella seconda parte, invece, verrà presentata la cantata “Ah! Troppo è ver” composta da Alessandro Stradella per il natale del 1639 (o forse 1682). Questa cantata è il frutto di un recente ritrovamento del m. Graziano Semeraro – organista, clavicembalista e compositore, tra le altre cose artefice della riscoperta e valorizzazione dell’organo e della musica organistica in Terra di Brindisi. Da quattro anni direttore artistico del Festival Maggio Organistico Sanvitese - da tempo impegnato con un certo successo nella ricerca delle opere poco eseguite ed inedite. Questa è una di quelle. Cantata tipica natalizia, quindi, che prendendo lo spunto dalla nascita del Bambin Gesù, narra dell’eterno conflitto tra il bene ed il male, che si conclude inesorabilmente con la vittoria del primo (il bene) sul secondo (il male). La rappresentazione avverrà in forma semo-scenica con i solisti che indosseranno costumi estremamente stilizzati per la caratterizzazione dei personaggi: Lucifero, le furie infernali, l’Angelo, i pastori, la Vergine Maria e San Giuseppe. L’Orchesta , che vanta una miriade di concerti in tutta Italia è composta dai dolisti Mary Bancarella (I soprano), Angela Nisi (II soprano), Fabio Anti (controtenore e flauto tra versiere), Vincenzo Scarafile (tenore) e Gianfranco Zuccarino (basso). L’orchesta è invece formata dai primi violini: Francesco masi, Vincenzo Barulli, Maria Punzi, Maria Cucci; dai secondi violini: Giuseppe Amatulli, Giuseppe Simonetti, Paola D’Amico, Atonia Mastromarini; dalle viole: Antonella Cavallo e Massimilaino Monopoli; dai violoncelli: Daniele Lunedì, Merita Alimhillaj; dal contrabbasso di Camillo Pace e dal clavicembalista Alessandra Corbelli. Luca Dipresa
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Elezioni 2002 Politiche 2001: come si è votato a Ceglie M. (Br)
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