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In questa pagina notizie e servizi in aggiornamento continuo da Ceglie Messapica (Brindisi)

 

 

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Rapinata la sede del Credem: via con 5mila euro

Martedì, 29 luglio

Sono in calo nel resto d'Italia, ma a Ceglie i malviventi sembrano aver riscoperto la facilità e la convenienza di rapinare le bnche. Nella tarda mattinata di ieri tre rapinatori hanno rapinato la sede del Credito Emiliano di Ceglie Messapica. Indossavano delle parrucche, ma avevano il volto scoperto ed erano armati di due pistole e di un fucile, forse giocattolo, poichè non segnalate dal metal detector. I tre uomini hanno fatto irruzione nella banca ed hanno preteso tutto il denaro in cassa. Secondo un conteggio interno la somma asportata sarebbe di circa 5mila euro.

Secondo testimoni la banda di rapinatori si è mossa con molta scaltrezza dimostrando di saper come eludere l'obiettivo delle telecamere a circuito chiuso. Dopo la rapina i banditi sono fuggiti a piedi, probabilmente poco distante un complice era ad attenderli.

Sul posto sono intervenuti i carabinieri di Ceglie Messapica comandati dal maresciallo Sante Covertini.

 

 

 

 

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Si festeggia Sant'Anna, ritorna il vescovo Caliandro

Sabato, 26 luglio

 In onore di Sant'Anna, anche quest'anno ci saranno due giorni di solenni festeggiamenti, il 26 e 27 luglio, in ricordo di una santa molto venerata dal popolo cegliese. Un appuntamento atteso, attraverso il quale numerosi devoti danno prova del sentimento religioso che li vede, da generazioni, legati alla santa protettrice delle mamme e della vita nascente. «I festeggiamenti religiosi si terranno presso la chiesa di San Rocco, nella speranza - afferma il parroco don Angelo Principalli - che la chiesa dedicata a sant'Anna possa essere restituita al popolo cegliese per il culto e la devozione. È possibile già esprimere la soddisfazione - continua don Angelo - di essere intervenuti in tempo con i lavori di ristrutturazione e restauro statico, progettati dall'architetto Domenico Sasso».

Proprio durante i lavori sono emerse suggestive interpretazioni, la cui attendibilità verrà verificata attraverso ulteriori e approfondite indagini che saranno oggetto di studi presso gli archivi della sovrintendenza. La tutela della chiesa assume per i cegliesi un particolare significato, atto a preservare una parte importante della memoria storica e religiosa della città. A tal fine il comitato «Pro sant'Anna» e le numerose associazioni, assieme ai commercianti, hanno dato vita a diverse iniziative raccogliendo fondi per il restauro dell'antichissima chiesa.

Così, già ieri sera, con il patrocinio del Comune, l'artista Pino Santoro e il proprietario di un Bar locale, Raffaele Carriero, hanno organizzato la III edizione di «Una Serata per Ceglie» con musica, cultura e beneficenza pro restauro di Sant'Anna. Nel corso della serata si è esibito il gruppo «Pamela De Rosa quintet» e sono state sorteggiate cinque opere del pittore Pino Santoro.

La giornata odierna, 26 luglio,  prevede una messa alle ore 7, mentre la solenne celebrazione sarà presieduta, in serata, da mons. Domenico Caliandro, vescovo di Nardò. Sempre nella serata di sabato, dopo il trasporto in processione della statua fino alla chiesa Madre, avrà luogo un concerto musicale della banda «Antonietta Amico», diretta dal maestro Antonio Bagnato, in piazza Plebiscito. Secondo il consueto itinerario, il programma religioso si chiuderà nella serata di domenica 27, con la processione e celebrazione finale nella chiesa di San Rocco.

È prevista poi la manifestazione delle Majorettes di Zlin della Repubblica Ceca e il concerto della banda musicale «Mestky Dechovy Orchestre». Dopo la mezzanotte, a conclusione dei festeggiamenti civili e religiosi, sono previsti i fuochi pirotecnici della ditta «Cav. Pierdaniele Fischiera» di Taranto.

(Agata Scarafilo, La Gazzetta del Mezzogiorno)

 

 

 

 

 

 

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Il punto. Polpette avvelenate per dividere l'Udc

Venerdì, 25 luglio

E’ da un anno che il confronto all’interno della Casa delle libertà di Ceglie paralizza l’attività amministrativa, una situazione che sta logorando il sindaco Mario Annese, avvelenando il clima politico e sociale della città, un conflitto incomprensibile per i cittadini che vedono sempre più lontane le ipotesi di programmazione e riscatto. La coalizione che nel maggio del 2002 ha vinto le elezioni amministrative si è sfaldata nel giro di poche settimane,  le rappresentanze di An, Forza Italia e Udc non hanno mai potuto brindare insieme al successo dell’anziano democristiano litigando subito sulla composizione della giunta e sugli equilibri da assegnarle. Ma l’intesa è mancata soprattutto sui programmi da realizzare, sullo stile da assumere per tutelare i beni e la rappresentatività di Ceglie, “argenteria” che in provincia fa gola per le potenzialità economiche e per le opportunità di carriera politica che evidentemente hanno bisogno – anche- del beneplacito cegliese.

La bozza ufficiosa del Piano di riordino ospedaliero (diffusa il 28 luglio dello scorso anno) e il varo del contestatissimo progetto sono state lo spartiacque per i rappresentanti dell’Udc che, a Ceglie come a Nardò o come a Bari, non sono disponibili a svendite patrimoniali volute da alleati maldisposti a trattative con partner comunque considerati inferiori. In questo scenario si forma la strategia dell’Udc che oltre a contestare il ruolo del sindaco ha provocato profonde lesione in Forza Italia, partito che in seno al Consiglio comunale conta solo sul coordinatore provinciale Nicola Ciracì. Gli altri due rappresentanti non sembrano disposti a sacrifici immolativi e il capogruppo Antonio Suma (ex vicesindaco con il comunista Pietro Mita e nel ’99 candidato nel l’Ulivo) ha più volte marcato la vocazione centrista, collocazione che non gli impedirebbe di sostenere schieramenti (Polo o Ulivo) compatibili con scelte di programma.

Il sindaco sente il fiato sul collo e da esperto amministratore è consapevole che il tempo non gli è amico, sa che deve affrontare la situazione con i suoi (ex?) alleati per, come afferma, “non farmi cuocere a fuoco lento”. E così scrive ai segretari dei tre partiti che ufficialmente lo sostengono per coinvolgerli in una partita politica spinta oltre la municipalità cegliese. Il tentativo è quello di investire il segretario provonciale dell’Udc, Mele, che in più occasioni ha dimostrato fiducia e riconoscenza al vecchio amico democristiano. E’ una mossa che rischia di spaccare l’Udc brindisina, una trappola – bisbigliani i bene informati – insufflata dai vertici di Forza Italia per isolare i ribelli centristi di Ceglie. Il rischio è però che nella rete ci finisca proprio Mele, già sospettato di eccessiva arrendevolezza verso Forza Italia.

 

 

 

 

 

 

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Crisi amministrativa: Annese chiama i segretari politici

Venerdì, 25 luglio

La crisi nella maggioranza di centrodestra che governa da appena un anno la città è giunta forse al punto della svolta. E questa volta è il sindaco Mario Annese a prendere l’iniziativa che tende a sbloccare una situazione che vede i partiti della Casa delle Libertà fermi ciascuna sulle proprie opinioni: Fi ed An che sono per una verifica solo programmatica e l’Udc che, invece, fa partire tutto dall’azzeramento della giunta “colpevole di non aver saputo attuare il programma sottoscritto con gli elettori”.

Ed è proprio per dare un’accelerata alla crisi che si trascina ormai da mesi, nei giorni scorsi, esattamente lunedì 21, il sindaco ha preso carta e penna e si è rivolto alle segreterie provinciali di An, Fi e Udc per coinvolgerli e “contribuire a risolvere la situazione stagnate”. E la richiesta di con volgimento dei massimi responsabili provinciali dei partiti della casa delle Libertà Annese lo precisa pure: “Questo – tiene infatti a sottolineare - non per scavalcare i partiti a livello locale verso i quali nutro massimo rispetto, ma solo per investire coloro che (il riferimento ai segretari provinciali, Curto, Mele e Ciracì) caldeggiarono e si fecero garanti della mia candidatura a sindaco della città”. E così inizia l’”invito” spedito lunedì scorso: “Con la presente intendo sottoporre alla vostra attenzione la necessità che a breve vi sia un incontro congiunto e chiarificatore, volto a verificare le ipotesi di un recupero dell’unità di una coalizione che ha determinato a Ceglie un risultato positivo nella scorsa tornata elettorale”.

E così facendo, forse, il sindaco si rende conto che la situazione continua da settimane a rimanere ad un punto fermo che per essere smosso necessità di qualche altra iniziativa. E Annese lo fa anche, non solo per   affrettare i tempi, consumando tutti i passaggi previsti, ma soprattutto per non essere tacciato un domani di aver deciso da solo. E lo sottolinea pure: “In mancanza di riscontro – spiega - dovrò prendere pure delle decisioni, non nella pretesa di voler commissariale i partiti, concezione lontana dalla mia formazione politica, ma per evitare che qualcuno pensi di potermi portare per mano e cuocermi a fuoco lento”. Un rischio che non è solo un pensiero ma una realtà se è vero che nella stessa nota diretta ai segretari provinciali afferma come: “A questo tentativo, goffo e temerario di screditare la mia funzione attraverso un’operazione di cottura a fuoco lento, non ho alcuna intenzione di concorrere”.

E è per questo che “sono a chiedervi – rivolto sempre a Curto, Mele e Ciracì – una condivisione del compito, altrettanto ingrato che grava su di me, attraverso un chiarimento sereno ed obiettivo, ma che però avvenga presto”.   Una iniziativa che, forse, rappresenta l’ultimo momento di una crisi dalla quale bisogna pur uscire con davanti due strade: o la soluzione e la riappacificazione oppure, come chiedono le opposizioni il ritorno anticipato alle elezioni. Non c’è che da attendere l’incontro che – come chiede il sindaco – dovrebbe avvenire quanto prima, magari nelle prossime ore.

Luca Dipresa

 

 

 

 

 

 

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La chiusura dei reparti collassa l'ospedale "Perrino"

Giovedì, 24 luglio

«Mentre si procede alla chiusura di reparti importanti quali l'ortopedia, la chirurgia generale, l'ostetricia negli ospedali di Mesagne, Ceglie, Fasano si sta caricando sull'ospedale Perrino e sui rimanenti ospedali il peso di una domanda che sta mettendo a dura prova la tenuta delle strutture e degli operatori. Il pronto soccorso dell'ospedale Perrino sta scoppiando e non regge più, le liste d'attesa si allungano paurosamente e cresce la domanda verso le strutture private. A pagare sono i cittadini che stanno scoprendo sulla propria pelle di non avere più ospedali di riferimento, ne luoghi di pronto intervento». Lo scenario davvero allarmante viene disegnato dal vicepresidente del Consiglio regionale, Carmine Dipietrangelo.

«La razionalizzazione della rete ospedaliera - prosegue - andava fatta in maniera diversa, secondo un principio di gradualità e di contestualità nella disattivazione ed attivazione di reparti e con la definizione di un nuovo assetto distrettuale socio-sanitario, non più democratico e amministrativo».

Continuare a parlare di sanità e di riordino ospedaliero, secondo Dipietrangelo, come sembra stiano facendo alcuni rappresentanti del centro-destra regionale e locale e lo stesso direttore generale dell'Ausl, «rasenterebbe il cinismo, oltre che negare l'evidenza dei fatti». Ad un anno dall'approvazione del piano di riordino ospedaliero si è verificato quello che, «purtroppo avevamo previsto». Con la chiusura degli ospedali, afferma il vicepresidente, senza la contestualità dell'attivazione di nuovi reparti di alta specialità, senza investimenti tecnologici, senza una politica di deospedalizzazione sul territorio si è creata una grande confusione e danni alla domanda di salute dei cittadini.

«I malati sono costretti - insiste -, anche per diagnosi e per piccoli interventi a pagare o presso strutture private o a fare "piccoli viaggi della speranza", senza aver interrotto i "lunghi viaggi" per poter guarire».

«Non capisco, infine, - sostiene - l'accanimento sulla legittima lotta degli amministratori mesagnesi che, al pari, di altri amministratori anche del centro-destra, cercano di difendere l'esistente in mancanza di altre credibili e concrete soluzioni in grado di dare certezze ai cittadini».

 

 

 

 

 

 

 

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Il sindaco contro le Poste: Interruzione di pubblico servizio

Giovedì, 24 luglio

“Appare fin troppo evidente che il persistere, peraltro immotivato ed ingiustificato, della chiusura pomeridiana dell’ufficio postale configura il reato di interruzione di pubblico servizio”. Questo uno dei passaggi finali della nota che il sindaco Mario Annese ha inviato al direttore provinciale delle poste, al Prefetto ed al Ministro delle Telecomunicazioni con l’intento di accogliere le legittime rimostranze della gente “penalizzata” dalla chiusura pomeridiana dell’ufficio postale. Disposizione in vigore dallo scorso 10 luglio e che dovrebbe durare fino al 31 agosto. E già dai primi giorni la situazione ha creato notevoli problemi all’utenza costretta a servizi delle poste nelle sole ore antimeridiane, con il ripresentarsi di uno spettacolo che i cegliesi  pareva avessero dimenticato, grazie proprio al prolungamento pomeridiano del servizio: le estenuanti code agli sportelli, vittime soprattutto gli anziani. E si può immaginare cosa questo voglia significare con il caldo africano di queste settimane. E le lamentele sono giunte al primo cittadino che non tarda a chiedere il ripristino del servizio nelle ore pomeridiane. “Tale situazione –si legge nella nota del sindaco – è da ritenersi grave ed inammissibile, sia in considerazione del carattere pubblico del servizio, che deve istituzionalmente  assicurare a tutti i cittadini uno standard minimo di efficienza attraverso la possibilità di acedere presso gli uffici locali anche nelle ore pomeridiane, sia in considerazione della maggiore presenza estiva, sul nostro territorio, di potenziali utenti”. Ed è un dato quello che vede aumentare il numero di utenti, molti emigrati, che in questi mesi si servono delle poste. Ed ora che è in atto anche la riconversione dei libretti postali, può accadere che per una tale operazione ci voglia più di mezzora. E la gente in fila,che mormora, si spazientisce prendendo spesso di mira gli incolpevoli impiegati, anche loro sottoposti ad un vero tour de force con conseguente stress. E c’è di più. Il disagio ha anche avuto ripercussioni sulla stessa amministrazione comunale. “Senza contare –si legge a tal proposito nella nota – i disagi che le accennate limitazioni del servizio di ufficio hanno già provocato allo svolgimento dell’attività amministrativa di questa Amministrazione”. Ed ora la risoluzione del problema nelle mani della direzione provinciale che non può esimersi dal farsi carico delle richieste della popolazione e per evitare il configurasi – come sottolineato dal sindaco “il reato di interruzione di pubblico servizio”.

L.D.

 

 

 

 

 

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Fucilate e attentati: interrogazione di Curto a Pisanu

Mercoledì, 23 luglio

Il sen. Euprepio Curto ha presentato interrogazione al ministro dell'Interno Pisanu sui recenti fatti di criminalità.

«Dopo un lungo periodo di tranquillità sociale - scrive Curto -, tale da far ritenere che sia la criminalità comune sia quella organizzata ormai fossero state stroncate, il territorio della provincia di Brindisi è costretto a registrare un numero crescente di episodi inquietanti».

Curto elenca gli episodi malavitosi verificatosi nelle ultime ore, a partire dagli attentati compiuti a San Pietro Vernotico (una bomba esplosa vicino ad un bar, un ordigno vicino la casa di un pensionato, un piccolo incendio nella villa comunale), ai colpi di fucili contro la vetrata del comando dei vigili urbani di Torre Santa Susanna, alla bottiglia incendiaria collocata vicino l'abitazione del sindaco di Ceglie Messapica. «Fatti gravi - fa notare Curto - che si aggiungono ad altri episodi avvenuti nelle settimane precedenti».

Curto, quindi, chiede a Pisanu «quale sia la lettura che il governo ritiene di dare all'accaduto e se al riguardo segnali preventivi siano stati avvertiti dai soggetti che sul territorio rappresentano lo Stato, oppure questi fatti abbiano colto di sorpresa i medesimi. Se il governo non ritenga di dover intervenire con decisione in una realtà che, se non opportunamente tutelata, potrebbe ritrovarsi a fronteggiare una vera e propria emergenza criminale».

 

 

 

 

 

 

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Molotov contro l'abitazione del sindaco di Ceglie

Mercoledì, 23 luglio

Nuova grave azione dimostrativa di quel gruppo che si richiama agli anarchici e ce si definisce “Koll. Teste alte – disonora lo stato e brucia la bandiera” Questa volta hanno alzato il tiro colpendo direttamente il sindaco della città, Mario Annese.

Per fortuna si è trattato solo di un gesto intimidatorio. Nella serata di lunedì, intorno alle 22,15 all’ingresso della propria abitazione sita in Via Sant’Anna è stata rinvenuta un sacchetto di carta con dentro una bottiglia di birra con all’interno il tricolore, il tutto imbevuto di benzina. La bandiera faceva da stoppino con il colore verde che fuoriusciva dal collo della bottiglia. Una vera bomba. Nello stesso sacchetto alcuni volantini del gruppo anarchico – evidente la grossa “A” cerchiata di rosso - nel quale, tra le altre cose si legge: “Via dalla nostra città! Via questa classe politica dirigente, la stessa di sempre, via tutti i democristiani, i comunisti, via tutti!”.

Il ritrovamento lo ha fatto la moglie del sindaco che accompagnava all’ingresso il nipote. Subito si è accorta del sacchetto e, dopo una sbirciatina all’interno, ha capito che si trattava di qualcosa di serio chiamando subito i carabinieri. Abbastanza provato il sindaco che dalle sette di mattina, come tutti  i giorni era lì, sul Comune “a lavorare come sempre per la città”. Provato perché questa volta si sono superati i limiti della sacra affettività. “Questo atto – ci ha dichiarato – mi colpisce nella mia vita privata ed è per questo che mi ha maggiormente provato”. E lo dice senza enfatizzazioni anche perché – sottolinea il sindaco – “Nessuno si illuda di farmi disattendere dal mio impegno politico ed amministrativo perché, evidentemente, non mi conoscono”.

Questo del gruppo anarchico è il terzo episodio che si registra in città.  Il più eclatante ad aprile, quando cioè ebbero l’ardire di chiudere il cancello d’ingresso del Comune con dentro un cospicuo numero di vigili provenienti da molti comuni della provincia ed oltre, che seguivano un corso di aggiornamento e che all’uscita trovarono il cancello chiuso da una catena e tutt’intorno volantini dell’analogo tenore. Il tutto avveniva di giorno, erano da poco passate le 19,00 e la questione sollevò il problema (e l’esigenza) di quanto sia pericoloso non far presidiare il palazzo di città da tutori dell’orine, ovvero dai vigili urbani.  In quell’occasione i volantini erano firmati   “Attivi Contro il Sistema”, con l’”a” iniziale cerchiata sul tipo del simbolo anarchico.  disseminati nell’atrio ed allora hanno dato subito l’allarme ai carabinieri. Per uscire sono intervenuti egli operi che hanno segato il lucchetto. 

Quell’episodio seguiva di alcune settimane i primo che attirò l’attenzione sul gruppo anarchico. Quando  scritte con la stessa "A" cerchiata di rosso vennero rinvenute sulle pareti del costruendo municipio di Via Enrico De Nicola sulla pensilina di Piazza della repubblica, in Via Salerno e in Via S. Paolo della Croce. Anche allora trovati volantini sul quale si leggeva che “siamo arrivati all’ennesimo atto dimostrativo sperando che almeno  questa volta ci ascoltiate, voi come autorità e cittadini di un paese spento e senza futuro per noi giovani”. “Ho molta fiducia nell’operato delle forze dell’ordine – tiene a far sapere il sindaco Annese – e nella mia Ceglie che, al di là dei si dice, molto mi ha dato in  passato e questa esperienza ultima mi porta ad impegnarmi ancora di più e sempre in spirito di servigio, a disposizione della città per risolvere vecchi e nuovi problemi”. Intanto i carabinieri sono impegnati fin dal rinvenimento di lunedì sera in un minuzioso lavoro investigativo. Al sindaco Annese è intanto pervenuta la solidarietà di esponenti istituzionali, a tutti i livelli, come da tantissimi cittadini che hanno voluto manifestare direttamente la loro vicinanza al primo cittadino.

 Luca Dipresa

 

 

 

 

 

 

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Ciclismo: la Coppa Messapica si correrà il 10 agosto

Martedì, 22 luglio

Tutto è pronto per la 44^ edizione della Coppa Messapica – Quinto Memorial Orazio Lorusso -, dallo scorso anno fatta rinascere dopo le note vicende che per due anni (2000 e 2001) che ne decretarono la “morte”. Il merito della rinascita è del GSC O. Lorusso che ha riportato la più antica classica del ciclismo dilettantistico internazionale alle origini, vale a dire con un percorso intercomunale.

La gara si svolgerà anche quest’anno il 10 agosto e, come dicevamo, interesserà altri Comuni, oltre Ceglie Messapica: San Michele Salentino, Francavilla Fontana e Villa Castelli. Il tutto per concludersi dopo132 chilometri e non prima di aver effettuato per sette volte il circuito cittadino di Montevicoli. Sono tanti i corridori che proprio da Ceglie hanno spiccato il volo al professionismo e non è un caso. Basta ricordare che il traguardo di Via San Rocco è stato il trampolino di lancio per moltissimi corridori oggi protagonisti del ciclismo professionistico.

Andando indietro negli anni ci fu Vito Taccone ed arriviamo ai tempi recenti con l’ultimo in ordine di tempo, quel Milan Kadlec vincitore della 42esima edizione che abbiamo visto protagonista al recente Giro d’Italia.  Per non parlare dei Lombardi, dei Laddomada e via discorrendo.  L’obiettivo del Gsc Orazio Lorusso, dopo aver fatto rinascere la Coppa (in Puglia, dopo la Targa Crocifisso resta l’unica gara riservata ai dilettanti, senza dimenticare che nel 1982 la Coppa Messapica visse la parentesi di un campionato italiano femminile vinto dalla ben nota Maria Canins, ndr) è quello di riportare presto la Coppa Messapica nel calendario internazionale, riconoscimento che si era guadagnato nel 1998 ma che aveva perso due anni fa, allorquando la gara non venne più disputata.  Alessandro Donati del VC Aran Worls Cantine Tollo vinse la scorsa edizione, quella appunto del ritorno dell’antica e nobile classicissima.

Per saperne di più sulla corsa clicca qui

 

 

 

 

 

 

 

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"L'Abbazia di Sant'Anna sui resti di un tempio precristiano"

Martedì, 22 luglio

Sulle interpretazioni dei rinvenimenti emersi nel corso dei lavori di ristrutturazione e consolidamento statico dell’Abbazia di Sant'Anna ritorna ad esprimere il proprio parere lo storico Gaetano Scatigna Minghetti. E lo fa confermando quando proprio dalle pagine della Gazzetta, nel 1987 (mercoledì 24 giugno pag. 17 e martedì 4 agosto,  L'abbazia di Sant'Anna (inizio '900)

 pag14, ndr) ebbe ad affermare l’Abbazia sorge sui resti di  un tempio del periodo precristiano.

Ma andiamo con ordine.

Nella foto la facciata dell’Abbazia di Sant’Anna com’era ai primi del '900.

Si nota sulla sinistra la casa del  sagrestano

e  sulla destra alcuni massi probabilmente

del preesistente antico villaggio

  In quell’anno, l’allora parroco don Michele Pastore fece realizzare  il primo progetto di restauro, i cui  sondaggi  effettuati nel sottosuolo accertarono l’esistenza di un tempio risalente al periodo pre-cristiano  e – si disse  all’epoca – con molta probabilità dedicato a Giunone. Ipotesi che venne accantonata dallo storico che, anche sulla scorta della sua documentazione,  ebbe ad affermare che il tempio esistente era dedicato alla dea Latona. E ritorna a giustificare il perché di questa interpretazione. “I cristiani per analogia – afferma Scatigna Minghetti – per analogia con il precedente culto pagano solevano dedicare gli antiche templi e le chiese che sorgevano sui loro resti, ai santi che presiedevano e proteggevano particolari aspetti e necessità della vita: Latona, nell’antichità, come oggi Sant’Anna presiedeva ai parti”.

Alla dea Latona, madre di Apollo e Diana, quindi, era dedicato il tempio scoperto sotto l’Abbazia oggi interessata da lavori di recupero. “D'altronde – spiega ancora lo storico – sempre per la stessa ragione sui resti del tempio dedicato ad Apollo fu eretta l’attuale chiesa di San Rocco”.  Ma va anche oltre. “Dai reperti si potrebbe anche affermare l’esistenza di un villaggio in quanto non si poteva ipotizzare la presenza di un tempio isolato. Intanto, proseguono i lavori, grazie anche all’impegno del nuovo parroco, mons, Angelo Principali , che tengono conto del progetto  redatto dall'architetto Domenico Sasso. Dai saggi effettuati nella parte sottostante la sagrestia sono stati rinvenuti resti di antiche strutture, in particolare tre catini in prossimità del muro in comune con la chiesa. In uno di questi, esattamente nel catino centrale, è stato trovato un boccale con una sottostante cisterna a campana che gli esperti ritengono in ottimo stato di conservazione.  L’edificio sacro è costituito da un’aula unica a copertura esterna a spioventi rivestiti di coppi. Il vano interno è scandito da arcate a pieno centro lungo i due fianchi ed è completamente decorato da un ridondante rivestimento pittorico la cui datazione è da porsi intorno al 1710, come si evince dall’iscrizione al di sotto di una immagine della Vergine (o di S.Anna).

  Luca Dipresa

 

 

 

 

 

 

 

 

Gessica Urso on line

Poker di cento: ecco le studentesse modello

Lunedì, 21 luglio

Ed ora per loro il meritato periodo di vacanza prima di cimentarsi con la scelta della facoltà universitaria. Sono quattro studentesse dell’Istituto tecnico commerciale “Cataldo Agostinelli” che si sono diplomate con il massimo dei voti 100 su cento. Si tratta di Angela Addomada, Angela Addomada Cristina  Elia, Lucia Monaco e Gessica Urso.

Lucia Addomada, come le sue colleghe “centiste” chiude il corso di studi superiori come meglio non poteva. Spigliata e sicura su quello che vuol fare ha già deciso di iscriversi alla facoltà di Scienza Bancarie presso l’Università di Lecce. “Mi piace tenermi impegnata – dice Angela – ed il tempo libero l’occupo per coltivare quella che è la mia grande passione, la musica”. Infatti suona tromba da circa nove anni, frequenta l’Istituto Musicale cegliese dove si diplomerà a settembre. Fa anche parte dell’Associazione di Musica e Cultura Cegliese. Ma adesso, un po’ di mare se lo merita.

Cristina EliaCristina Elia  dal suo canto non ha dubbi  sul prosieguo di una carriera scolastica che fin qui è stata esemplare. “La mia grande passione – dice – è lo studio delle lingue e spero un giorno di diventare interprete affermata”. E così la scelta non può essere che per la facoltà di Lingue. E poi c’è la passione per l’aerobica, per il ballo in genere che la coinvolge totalmente e che la vede addirittura istruttrice. All’esame di maturità ha ballato “inserendo il ballo – come precisa – nel percorso della mia tesina”, impressionando favorevolmente la commissione. E l’estate, per lei sarà a ritmo di ballo.

Lucia Monaco Lucia Monaco ha frequentato la quinta B, “una classe meravigliosa” come tiene a far sapere a tutti. Per il futuro? “ancora non ho ben deciso quale facoltà intraprendere e queste settimane mi serviranno per sciogliere gli ultimi dubbi”. E lo farà, magari nel corso di quel lungo  viaggio che le è stato promesso e che farà presto. Per intanto finirà di leggere l’ultimo suo libro, “Il Piacere” di Gabriele D’Annunzio.

Gessica Urso, anch’essa della “meravigliosa quinta B” come la collega Lucia deve sciogliere gli ultimo dubbi su quale facoltà universitaria intraprendere. Ha ancora un po’ di tempo per decidere al meglio. “Si tratta di una scelta importante, fondamentale per la mia vita – dice – e voglio farla nel migliore dei modi e con ponderatezza. Come non dargli ragione. Intanto in queste vacanze vuol divertirsi tanto coltivando i suoi hobby, disegnare, ricamare, ballare e, soprattutto leggere. In questi gironi ha completato la lettura del suo ultimo libro, “Il silenzio dei vivi” di Elisa Sprinter.

Luca Dipresa

 

 

 

 

 

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"Assessori irremovibili". An tasta il dissidio dell'Udc

Sabato, 19 luglio

E’ sempre più difficile, il dialogo nella Casa delle Libertà dove pare accentuarsi il contrasto tra l’Udc ed il resto della maggioranza di governo della città, Forza Italia e Alleanza Nazionale. Nei giorni scorsi c’è stata la presa di posizione delle forze dell’Ulivo che hanno chiesto senza mezzi termini il ritorno anticipato alle urne (l’amministrazione di centrodestra guidata da Mario Annese si è insediata lo scorso anno). E anche a fronte di ciò nel Polo ciascuno resta sulle proprie posizione e nessuno pare disposto ad indietreggiare di un solo centimetro. E cerchiamo di capire quali sono le posizioni sulle quali ciascuno resta fermo sui propri propositi.

Incominciando dall’Udc. “E’ imprescindibile – sostiene il capogruppo consiliare e consigliere provinciale, Francesco Locorotondo – prima di avviare qualsiasi trattativa l’azzeramento dell’esecutivo, in quanto in questo primo anno di governo della città, sia il sindaco che la giunta non hanno realizzato quello che era stato programmato e garantito in campagna elettorale”. E li enuncia quali sarebbero i ritardi: “Il riferimento – precisa – è la salvaguardia dell’ospedale che non c’è stata e verso il quale ancora oggi siamo impegnati ad opporci con tutte le nostre energie, la mancata attuazione delle conferenze di servizio, il piano regolatore, la ricognizione dello stato patrimoniale, l’attenzione verso le associazioni sportive e culturali, il centro anziani e la gestione del teatro”. E la colpa della mancata realizzazione di questo è da addebitarsi alla giunta per cui “è necessario l’azzeramento”.  E lo precisa meglio Locorotondo: “Avendo palesemente dimostrato incapacità per noi ogni verifica deve partire a bocce ferme, ossia con l’azzeramento dell’esecutivo sul tavolo della discussione”. E questo “proprio al fine di rilanciare il programma che abbiamo sottoscritto con i nostri elettori”.

Di parere diametralmente opposto Alleanza Nazionale che è per una verifica programmatica ma senza toccare l’organigramma. A parlare è Ciro Argese.”Noi di An – afferma il presidente del consiglio comunale – siamo perché questo sindaco vada avanti. Siamo d’accordo per una verifica, ma solo sul programma e se l’Udc chiede l’azzeramento dell’esecutivo ne valuteremo le motivazioni”. E poi aggiunge: “Chiediamo che l’incontro di verifica avvenga quanto prima e chiedo all’Udc di sedersi a questo tavolo con ragionevolezza  anche perché se non ci sono personalismi l’accordo si può fare evitando di lasciare in solitudine un sindaco che ha voglia di portare a compimento il programma sottoscritto con i nostri elettori”.

E c’è poi la posizione di Forza Italia espressa da Nicola Ciracì, anche nella sua veste di coordinatore provinciale, per il quale “mentre la città chiede di essere governata,  c’è chi senza reali motivazioni politico-amministrative sta bloccando in modo irresponsabile la realizzazione di importanti provvedimenti come quelli portati nell’ultima seduta di consiglio comunale (i lotti cimiteriali e la regolamentazione dei distributori di benzina, ndr) tanto per fare un esempio”. E così prosegue: “Fi fin dall’inizio ha dichiarato di sostenere i maniera leale questo sindaco e questa amministrazione, ma allo stesso tempo ha dato la propria disponibilità alla verifica programmatica rilevando come in alcuni settori vi sono disfunzioni e scarsa capacità organizzativa, ad iniziare dalla Polizia municipale, al servizio di raccolta dei rifiuti che soprattutto in questo periodo è carente, per non parlare della struttura burocratica del comune che ha un evidente deficit nella direzione”. E così conclude: “In tutto questo va dato atto al sindaco di aver intrapreso il necessario lavoro per risolvere questi problemi ma è evidente che senza una maggioranza coesa questo lavoro risulta difficoltoso”. Questo il quadro della situazione con ognuno ancorato sulle proprie posizioni e la porta del ricorso anticipato alle urne che si apre ogni giorno di più.

 Luca Dipresa 

 

 

 

 

 

 

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Calcio: il presidente del Ceglie lascia la squadra al sindaco

Sabato, 19 luglio

“Dopo quanto accaduto questa mattina avendo percorso tutte le strade non ho altro da fare se non consegnare nelle mani del sindaco il titolo della squadra”. E’ mortificato Amando Monaco, presidente dell’ACM Ceglie, la squadra di calcio che ancora oggi non sa se iscriversi al campionato di prima categoria, la cui scadenza è fissata per il prossimo 22 luglio. “E’ dalla conclusione dello scorso campionato (Il Ceglie giunse quarto, ndr) - a parlare è sempre Monaco – che avevo lanciato un Sos perché altri potessero sostenere o addirittura rilevare la società che in questi due anni ho traghettato da solo, con pochi amici nella speranza che tutte le promesse che mi venivano fatte presto si sarebbero tramutare in fatti”. Cosa che evidentemente non è avvenuta ed il presidente chiama in causa tutti, a partire dall’amministrazione comunale “che in questi due anni  è stata sempre assente, sotto tutti i punti di vista, al contrario di quanto avviene in altri comuni a noi non troppo lontani”.

Lo scorso 7 luglio, di fronte a tanta “indifferenza al grido lanciato” il presidente del sodalizio calcistico aveva inviato al sindaco una lettere che pareva quasi un “testamento” di un dirigente che altro non chiedeva (e chiede) se non un minimo di considerazione. “In questi due anni – tiene a sottolineare ancora Monaco – come società ci siamo preoccupati soprattutto di allestire un vivaio, avvicinando e togliendo dalla strada tantissimo ragazzi che si sono impegnati fino ad arrivare addirittura a vincere per la prima volta nella storia calcistica cegliese, il campionato under 18. Ed è proprio pensando a questi ragazzi che non ho gettato prima la spugna, cosa che ora mo vedo costretto a fare, specie dopo l’incontro avuto sabato mattina con il sindaco e l’assessore allo sport, su loro convocazione”.

Ma cosa è successo di tanto negativo da indurla a lasciare il titolo? “Purtroppo – è l’amaro commento del presidente – contrariamente a quanto sembrava, ho trovato totale chiusura da parte del sindaco alle nostre pur minime richieste avvertendo intorno a noi (all’incontro erano presenti, per la società Gianfranco Casale e Pino Schiena, ndr) la totale assenza di un minimo di sostegno”. Da qui la decisione di lasciare tutto. “Con raccomandata – è sempre Monaco a parlare – lascio nelle mani del sindaco il titolo della società nella consapevolezza di aver fatto quanto era nelle mie capacità, per evitare che ciò accadesse, in presenza di totale chiusura che ne determina, forse, la morte del calcio a Ceglie”.

Luca Dipresa

 

 

 

 

 

 

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Si riunisce il popolo della Dc: eletto il segretario brindisino

Venerdì, 18 luglio

Un'unica mozione, votata all'unanimità, con la quale l'assemblea dei democristiani brindisini ha eletto il segretario e il consiglio direttivo provinciale. Si è concluso con la designazione per acclamazione dei nuovi vertici della rinata Democrazia Cristiana il primo congresso provinciale dello Scudocrociato, che si è celebrato nei giorni scorsi a Ceglie Messapica.

Il popolo Dc - la sala dove si è celebrato il congresso era piena in ogni ordine di posti - ha eletto segretario politico provinciale Antonio Clarizio; vice segretario Francesco Iaia; segretario organizzativo Cosimo Colucci; segretario amministrativo Maria Lucia Fortunato; componenti della direzione Francesco Di Leo, Cataldo Ventrella, Domenico Di Presa, Gianluca Giliberto, Antonio Altavilla, Alessandro Cacciapaglia e Umberto Cavallo. L'organico si completa con la designazione di Rocco Colucci a responsabile dei rapporti con la stampa e di Maria Filomena Magli e Antonietta Palma a coordinatrici del movimento femminile democristiano.

I lavori congressuali sono stati introdotti, così come da scaletta, dal segretario nazionale della Democrazia Cristiana Angelo Sandri.
Subito dopo ha preso la parola il segretario organizzativo pugliese del partito Giuseppe Mastrangelo. Sandri, prima di cedere la parola al presidente dell'assemblea congressuale, non ha mancato di ringraziare Antonio Clarizio, consigliere comunale a Fasano, eletto nelle fila di Forza Italia e successivamente dichiaratosi espressione della Dc, per il lavoro svolto nei mesi scorsi in provincia di Brindisi per la ricostruzione dello Scudocrociato. Non solo. Aprendo i lavori congressuali, il segretario nazionale della Dc ha fatto una breve cronistoria sulle vicende che hanno portato la Democrazia Cristiana ad un lungo periodo di inattività e ha fatto il punto della situazione sulla vicenda giudiziaria per l'utilizzo del simbolo del partito che fu di don Sturzo e De Gasperi.
Il dibattito che è seguito alla relazione del segretario nazionale è stato vario e vivace. Al congresso democristiano - il primo in terra di Puglia - sono intervenuti, tra gli altri, diversi parlamentari, il sindaco di Ceglie Mario Annese, rappresentanze di altri partiti politici, assessori comunali provevienti da ogni comune del brindisino.

Il cammino della Dc in provincia di Brindisi riparte ufficialmente da Ceglie. Il congresso, che ha eletto il direttivo del partito, ha ribadito la collocazione dello Scudocrociato al centro dello schieramento politico, «fermo restando il massimo dell'autonomia a livello locale».
«Nelle ultime consultazioni elettorali amministrative - ha affermato il segretario nazionale -, che hanno visto la Democrazia Cristiana, a seconda dei casi, alleata con la Casa delle Libertà o con il centrosinistra, la Dc ha comunque riportato risultati molto significativi».

 

 

 

 

 

 

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Poste chiuse il pomeriggio: delusione rabbia tra gli utenti

Mercoledì, 16 luglio

Sono facilmente comprensibili le imprecazioni di molte persone che questi pomeriggi si sono recati all’ufficio centrale delle poste, in Piazza Sant’Antonio, ed hanno trovato la porta chiusa con un cartello scritto a mano sul quale si legge che dal 10 luglio, dal lunedì al venerdì l’orario è dalle ore 8,00 alle ore 13,30 ed il sabato fino alle 12,30. Il tutto fino al 31 agosto prossimo. “Ma come è possibile una cosa del genere – afferma contrariato uno dei malcapitati -, questa mattina più volte ho tentato di entrare, sia all’ufficio centrale che alla succursale di Via Don Guanella, e sempre mi sono trovato di fronte ad una lunghissima coda agli sportelli”. E così prosegue: “Mi son detto, vengo nel pomeriggio anche perché del cartello non mi ero affatto accorto, scolorito anche dal sole”.

Sta di fatto che lui non è il solo ad esservi “cascato”. Insomma, la storia si ripete ed appare proprio strano che in questo periodo, vale a dire nei mesi di luglio ed agosto, quando l’utenza aumenta, quasi a raddoppiare per effetto degli emigranti e turisti che arrivano in città, si debba ridurre il servizio con la chiusura pomeridiana. E vero, e nessuno lo mette in discussione, che tutti hanno diritto alle ferie, però è pur vero che si tratta di un servizio indispensabile perché le scadenze arrivano puntuali e con esse le penali per il ritardato pagamento. Diventa una vera impresa effettuare il pagamento di una bolletta dovendosi sobbarcare ore di fila. E se una persona lavora? O deve chiedere un lungo permesso oppure sperare di essere lui, a sua volta, in ferie. Eppure si tratta di un servizio che il cittadino paga. Ed allora che fare? La risposta è quella che appare la più semplice e che altre volte, negli anni passati, in analoghe circostanze la gente, l’utenza ha suggerito: fare il ricorso ai trimestrali che possono sostituire il personale giustamente in ferie.

“Ma questo – la secca osservazione di un cittadino che non si è attardato ad evidenziare al cronista il problema – cozza con chi alla fine deve presentare i bilanci che più sono attivi più si merita un plauso”. E questo passando sopra anche ai diritti dell’utenza che da un servizio essenziale ed indispensabile si attende ben altro. E poi si darebbe lavoro anche a qualche giovane disoccupato che ben volentieri rinuncia alle ferie pur di guadagnare qualche soldino. La speranza della gente è che, a questo punto, ci siano i giusti interventi istituzionali tesi a sollecitare la direzione provinciale a riattivare il servizio pomeridiano, indispensabile per una comunità così grossa e con una utenza che – come dicevamo – in questo periodo e scientificamente provato che aumenta notevolmente. E poi, la cosa più importante, evitare a tanti anziani le lunghe e stanchevoli code agli sportelli per riscuotere la pensione o pagare la luce. Un disagio che solo un servizio diluito nell’arco dell’intera giornata può evitare.

Luca Dipresa

 

 

 

 

 

 

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L'Ulivo: "Alternativa di governo per salvare Ceglie"

Martedì, 15 luglio

“La città necessita di un governo forte e capace di dare risposte immediate alle tante aspettative. Circostanza che vede purtroppo la maggioranza del Polo di centrodestra ferma al palo da mesi per una  crisi verso la quale non si ha il coraggio di porvi rimedio”. E’ quasi lapidario il commento del segretario dei Ds locali, Pietro Mita, all’indomani dell’ennesima debacle fatta registrare dalle forze della Casa della Libertà nel corso delle sue sedute consiliari della scorsa settimana. “Purtroppo – prosegue Mita – assistiamo ad una situazione che vede il polo lacerato per la evidente spaccatura creatasi da mesi con Fi ed An da una parte e  l’Udc dall’altra”. E così prosegue: “Già nella seduta monotematica sulle sorti dell’ospedale abbiamo visto come la spaccatura sia insanabile con l’Udc che vota contro l’ordine del giorno presentato da Fi ed An, mettendo in minoranza la forza di governo”.

In quella circostanza, infatti, l’Udc unì il proprio voto a quello delle opposizioni (Margherita, Ds e Rifondazione) votando i rispettivi ordini del giorno simili nella richiesta di far bloccare il piano di riordino che penalizzerebbe – a loro detta –la  città. “Da Roma a Ceglie, passando dalla Regione e dalla Provincia – continua ancora Mita – assistiamo ad un Udc che, evidentemente – non concorda sul modo con il quale si governa   ponendo in seria discussione una maggioranza che pare sottrarsi da questi segnali  di malessere”. E rammentando come questo “sia deleterio per le sorti della città” non si attarda a chiedere al sindaco ed alla sua maggioranza “l’atto consequenziale di rimettersi al volere dei cittadini, evitando di prolungare un’agonia che a nostro modo di vedere appare senza via d’uscita se non quella del ritorno anticipato alle urne. Ed in questo Mita tiene a rimarcare quello che “l'Ulivo è pronto candidarsi alla guida della nostra comunità che ormai accusa ritardi per i quali ci vorrà del tempo per rimediare a due legislature, quella dell’avv. Magno e questa di Annese, alle quali si aggiungono quasi due anni di gestione commissariale i cui risultati sono sotto gli occhi di tutti”.

Ed a questo gli fa eco il capogruppo della Margherita, Tommaso Argentiero che condividendo quanto esposto da Mita ribadisce dal suo canto come “per il centro destra pare essere giunto il tempo di quella resa dei conti che determinò la caduta del sindaco Magno e che venne accantonata nella speranza che il tempo rimarginasse le ferite apertasi tra le forze della Casa delle Libertà”. Ed aggiunge: “Come Ulivo ci proponiamo a prendere in mano le sorti della città verso la quale questa maggioranza, per i problemi e le lacerazioni al proprio interno, non è più capace   di dare risposte certe, dalle conferenze di servizio che non arrivano nonostante le nostre sollecitazioni, al piano regolatore, al recupero del centro storico, all’attenzione verso le associazioni, gli anziani e le fasce più deboli”.  Per intanto nel centro destra pare si sia in una fase di attesa, anche se sono in molti a sollevare fondati dubbi che, al momento in cui sono giunte le cose, la crisi si possa ricompattare.

L. Dip.

 

 

 

 

 

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Sport e muscoli in rassegna sul palco di Piazza Plebiscito

Martedì, 15 luglio

In una cornice di pubblico festosa si è svolta nella piazza principale della città la seconda edizione del Meeting Palestra Universo che ha dato un saggio di quanto svolto nel corso dell’anno nei vari settori con una moltitudine di giovani che si sono cimentati nella varie discipline: dallo spinning al power boxing, dall’aerobica allo step, dal karatè al body building.

E la serata ha anche segnato una sorte di gemellaggio con la Body Building Taranto presente alla manifestazione con propri atleti. Tutti hanno dato dimostrazione delle abilità acquisite nel corso della stagione, presentando anche atleti che partecipano a competizioni a concorsi e campionati nazionali. Un meritato premio quindi soprattutto agli istruttori che hanno avviato e guidato questi giovani ad attività agonistiche e non. Interessante, ad esempio, l’esibizione delle ragazze che si sono avviate al  Power Boxing (istruttrice Janette Urso), una specialità nuova ma che fa già tanti proseliti, dove si sono messe in evidenza Annamaria Crucci, Rosa Argentiero e Grazia Leo che hanno dato una prova delle tecniche di questa disciplina. Come pure la prova di karatè con gli allievi del maestro Felice Urso, che più di vent’anni fa introdusse a Ceglie lo sport orientale e che nel palmares annovera diversi campioni nazionali. Interessante ed applaudite le altre esibizioni  della serata completate dalle prove di body building dei ragazzi di Giacomo Gigliola, di quelli di stepp ed aerobica (istruttrice Cristina Elia). La serata è stata allietata dal “duo Luca e Vito Di Taranto”.

L. Dip.

 

 

 

 

 

 

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Le fiamme distrugge la macchia verde di "Montecchie"

Lunedì, 14 luglio

Il fuoco ha distrutto ancora nella provincia di Brindisi. Tre le località nei quali le fiamme sono divampate per motivi che non è stato ancora possibile accertare: a Torre Guaceto, lungo il litorale più a sud e precisamente a ridosso di un uliveto nell'area di Apani e nelle campagne di Ceglie Messapica, in contrada Montecchie Qui il fuoco ha distrutto poco più di mezzo ettaro di pascolo con alberi radi. Sulle cause che possono aver determinato gli incendi, già dalle prossime ore, saranno avviate delle indagini.

Il piano antincendio è stato avviato su tutto il territorio già dai primi di giugno. L'obiettivo è di creare una rete di interventi che permetta di scongiurare il diffondersi incontrollato del fenomeno. Sensibili i riscontri sul piano operativo in seguito alla vasta azione di vigilanza attuata quest'anno, come negli ultimi anni, dai volontari del Ser e al piano di emergenza avviato dalla Provincia di Brindisi in collaborazione con la Forestale e il corpo dei Vigili del fuoco.

 

 

 

 

 

 

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Gaffe dell'on. Faggiano: "Annese ha difeso l'ospedale" 

Venerdì, 11 luglio

Imbarazzo e rabbia nel centrosinistra per una gaffe dell'on Cosimo Faggiano, ex deputato ulivista di Mesagne, che parlando nel Consiglio comunale del suo paese, dove è rappresentante dei Ds, ha lodato l'attività del sindaco di Ceglie Mario Annese il quale sarebbe sceso in piazza per difendere l'ospedale cegliese. La dichiarazione dell'ex parlamentare è stata riportata dalla Gazzetta del Mezzogiorno.

A Mesagne si parlava di salute e del Distretto sanitario che anche in quel comune è a rischio. «Quanto il direttore generale dell'Ausl Br1, Bruno Causo, sta facendo all'ospedale San Camillo de Lellis è un grave attentato alla salute pubblica». «Si sta accentuando - ha detto l'esponente diessino - il già notevole divario esistente tra nord e sud per accontentare l'on. Bossi. Quella che sarà la sanità in Italia, è solo un preludio del percorso che il centrodestra intende attuare nel Paese».

Le responsabilità politiche della regione Puglia, secondo l'on. Faggiano, sono enormi. Ed ha sottolineato come, in altre realtà territoriali, pur governate dal centrodestra, hanno avuto il coraggio di scendere in piazza. «Come a Ceglie Messapica - ha detto -, dove il sindaco Mario Annese ha fatto dell'ospedale di quella città una questione fondamentale. La differenza di atteggiamento sta qui - ha poi tuonato rivolto ai banchi del centrodestra -. Voi siete stati zitti».

In realtà i partiti dell'opposizione cegliese, l'Udc (alleato di maggioranza), comitati cittadini sorti nell'ultimo anno sono stati critici nei confronti di Annese accusato di immobilismo e talvolta di  complicità nell'attuazione dello svilimento del nosocomio cegliese.

E la replica a Faggiano non si è fatta attendere. Scritta e inviata agli organi di stamapa dal segretario comunale dell'Udc Giuseppe Vitale.

"Vorremmo cortesemente rettificare un giudizio espresso sulla Gazzetta dall’on. Faggiano in merito alla reale situazione ospedaliera cegliese, molto simile a quella di Mesagne.

I destini dei due nosocomi – validi punti di riferimento per qualità e quantità dei servizi svolti sul territorio prima del riordino regionale – sono molto simili per diverse cose : innanzitutto gli atti di macelleria antieconomici del direttore generale Causo verso i succitati nosocomi smantellati in assenza di valide alternative.Con l’on. Faggiano concordiamo pienamente su questo punto. Non siamo tra coloro che contestano le necessità di un riordino sanitario nella sua filosofia generale, molto migliore rispetto a quello presentato dal centro sinistra dell’epoca, per ammissione degli stessi loro rappresentanti locali. Come poco centra l’on. Bossi. Nel nostro caso - prosegue Vitale - c’è da fare poca demagogia. La cosa che noi contestiamo è l’attuazione del distretto di Francavilla che per i metodi seguiti evidenzia un sacrificio concordato a monte del piano di riordino rispetto a Mesagne e Ceglie, del centro destra a Mesagne e da AN Forza Italia e il sindaco Annese a Ceglie. L’ on. Faggiano è male informato o si è confuso con Fasano, perché la verità è che il sindaco Annese come ha capito la cittadinanza cegliese non ha difeso per niente il nostro ospedale anzi, ha approvato fino in fondo il destino del presidio cegliese, ormai trasformato in un semplice stabilimento. Chi difende, ha difeso e continuerà a difendere fino in fondo l’ospedale è e sarà responsabilmente l’UDC, il comitato cittadino di difesa dell’ospedale, con gli operatori sanitari e le altre forze politiche del centro sinistra.  Questa è la verità. Siamo d’accordo - conclude il rappresentante dell'Udc - per un asse comune tra sindaci ma in questo fronte non c’è purtroppo quello di Ceglie".

 

 

 

 

 

 

 

 

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Ceglie ha accolto le reliquie di santa Gemma Galgani 

Giovedì, 10 luglio

Nel centenario della morte di Santa Gemma Galgani, con grande commozione, sono state accolte sul piazzale della chiesa dei padri Passionisti, alcuni giorni fa, le preziose reliquie costituite da cervello, mantellina, diario e fazzoletto che ha asciugato una sudorazione di sangue del costato della giovane che morì a 25 anni.

Sono intervenuti per l'occasione il sindaco Mario Annese e gli assessori comunali Paolo Urso e Oronzo Ostacolo, che hanno partecipato alla processione accompagnando le reliquie in chiesa Madre, dove si è celebrata la messa. Un evento cittadino molto partecipato, che ha visto, per più di una settimana, coinvolte tutte le parrocchie del territorio nel ricordare una santa che ha vissuto da vicino la passione di Cristo. Per l'importante occasione, la Comunità passionista si è mostrata particolarmente entusiasta ed emozionata. Infatti, la giovane santa, quando era in vita, estrinsecò più volte il desiderio di diventare monaca passionista: un sogno che si concretizzò solo dopo la sua morte. Così, nonostante siano passati 100 anni, non si è mai smesso di parlare della santa stimmatizzata di Lucca e della sua disarmante semplicità e purezza. Leggendo la sua biografia molti rimangono impressionati dai tanti fenomeni mistici che ha avuto modo di vivere. Santa Gemma ha molto sofferto, eppure non ha mai desistito dal vivere pienamente il suo calvario, al quale Gesù stesso le aveva dato appuntamento. Grazie ai padri passionisti, la città di Ceglie Messapica ha avuto l'occasione di conoscere un modello di vita, fede e preghiera di grande valore umano e spirituale, che trova il suo centro nell'Eucaristia.

Così, nel corso della settimana, numerose persone hanno avuto la possibilità di visionare e venerare le reliquie presso la parrocchia di San Rocco, di San Lorenzo, della Chiesa Madre e di Maria Santissima Immacolata. Dopo la messa vespertina, le reliquie sono state ricondotte presso i padri Passionisti di Ceglie Messapica dove sono rimaste, per la venerazione dei fedeli, fino a pochi giorni fa.

(Agata Scarafilo, La Gazzetta del Mezzogiorno)

 

 

 

 

 

 

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Basket: Guadalupi allenerà la formazione cegliese di C2 

Giovedì, 10 luglio

Inizia a prendere forma la squadra di basket alla vigilia del suo secondo campionato in serie C 2. La prima novità è il coach. A guidare la squadra, in sostituzione di Massimo Vitale, autore di un ottimo campionato che è significato la salvezza conquistata con largo anticipo, sarà Gianvito Guadalupi, tecnico esperto che ritorna a Brindisi dopo la sua esperienza,come secondo di Pasini, alla Sicer Bologna. “Quest’anno  - afferma il direttore sportivo, Enrico Marseglia – possiamo organizzare e programmare la stagione in tempi utili e, sulla scorta del buon campionato fatto lo scorso anno, vogliamo allestire una rosa competitiva e che faccia divertire il nostro tifo”.

Ed è vero. Lo scorso anno la giovane società del presidente Enzo Galetta ebbe appena quindici giorni di tempo per mettere su una squadra, avendo deciso di prendere al volo l’occasione presentatasi di acquistare il titolo dalla Libertas Brindisi iscritta alla serie C2. La novità non è solamente il coach. “In questi giorni – prosegue Marseglia – abbiamo concluse alcune importanti trattative mettendo a disposizione dell’allenatore giocatori di affidamento e valore tecnico”.  Si tratta di quattro acquisti importanti. Iniziamo dall’ultimo, in ordine di tempo – la trattativa si è conclusa nella tarda mattinata di ieri -, vale a dire del pivot Stefano Lamonica, lo scorso anno in B2 a Castellaneta. Lamonica si aggiunge  Cristian Ventruto, ala-pivot, Italo Licchello, pivot (entrambi provenienti da Mesagne) e Renato Voglino, lo scorso anno in forza alla squadra del capoluogo, Ciullo. Giocatori che si vanno ad affiancare al riconfermato Costabile, fortemente voluto anche la prossima stagione a Ceglie, il generoso Tonino Faggiano ed i giovani Sarcinella e De Leonardis.

Ma ci saranno altre novità. “In effetti – dichiara a tal proposito il ds Marseglia – stiamo valutando, unitamente al nostro allenatore, alcune altre situazioni, giocatori che farebbero al caso e che contiamo di portare qui a Ceglie”. I nomi? Marseglia non li vuol fare perché si tratta di primi approcci, promettendosi di metterci al corrente non appena ci sarà qualcosa di concreto. Insomma, pare proprio che tutto proceda per il meglio e quella che inizierà a settembre potrebbe essere la stagione del nuovo corso della pallacanestro cegliese. E spieghiamo il perché. Finalmente, dopo oltre un quarto di secolo da quando per la prima volta si parlò di necessità di dotare la città di una struttura adeguata, il palazzetto dello sport sta per essere consegnato. I lavori, i più grossi, sono stati completati  e mancano alcuni dettaglia per i quali l’amministrazione comunale si sta impegnando a completare. Seicento posti a sedere, il palazzetto della zona Insarti è il giusto premio alle società di basket e pallavolo che, nonostante gli ottimi successi mietuti nel corso degli anni, si sono sempre dovuti scontrare con  la dura realtà di non poter avere una struttura confacente dovendosi accontentare di giocare nelle palestre delle scuole medie che spesso ne hanno vincolato progetti che si basavano proprio sulla presenza di un palazzetto, condizione indispensabile per giocare in campionati nazionali. Un falla alla quale viene finalmente posto rimedio.

Luca Dipresa

 

 

 

 

 

 

 

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Maggioranza al collasso: bloccate le variazioni di bilancio 

Mercoledì. 9 luglio

E’ sempre più pesante l’aria nella Casa delle Libertà, con la frattura che si accentua tra l’Udc ed il resto della maggioranza, Fi ed An. Così dopo quanto è successo  lunedì nella seduta monotematica sull’ospedale,  nella seconda seduta di martedì la giunta Annese ha ancora rischiato di essere messa al tappeto. E solo un intervento in “zona Cesarini” ha evitato una nuova messa in minoranza quando l’Udc in occasione della discussione del dodicesimo punto iscritto all’ordine del giorno – una variazione al bilancio – preannunciava il suo voto contrario motivato dal capogruppo Francesco Locorotondo che, dopo aver tacciato di “faziosità” l’assessore al bilancio, Pietro Mita, per non aver dato seguito ai lavori della commissione da lui voluta, non era d’accordo sull’utilizzo delle somme portate in variazione.

A questo punto, recependo che la situazione si metteva male, il capogruppo di Fi, Antonio Suma, invitava il sindaco a ritirare il punto all’ordine del giorno, come il successivo – “Rendiconto esercizio finanziario 2003. Approvazione” - sul quale si palesava analogo atteggiamento da parte dell’Udc in piena rotta di collisione con il resto della maggioranza. Il sindaco accoglieva l’invito con le posizioni che però eccepivano sul fatto che questo non fosse possibile perché la discussione era ormai aperta. Mario Annese, a questo punto chiedeva il supporto del segretario generale che affermava come in qualunque momento la giunta potesse ritirare un punto all’ordine del giorno. Ed a questo dai banchi di opposizione che non si attardavano ad evidenziare lo stato di difficoltà nella maggioranza, per bocca del capo gruppo di Rifondazione,  Nicola Trinchera  chiedeva alla giunta il ritiro degli altri quattro punti iscritti all’odg. Una chiara presa di posizione per quanto accaduto in precedenza.

Si era intorno alla mezzanotte. Si consuma così l’ennesimo muro contro muro che da qualche mese si è aperto nella maggioranza che non riesce ad aprire e chiudere una verifica che al momento appare quanto mai urgente e dalla quale non si può più sfuggire. La scorsa settimana c’era stato un primo confronto tra le forze del Polo con l’Udc che chiede una verifica sul programma e sull’organigramma. E pare proprio che la rivendicazione di una pari dignità bell’esecutivo sia lo scoglio sul quale si è arenato prima di partire il confronto. Da qui ne scaturì la decisione di “ritirare la propria rappresentanza amministrativa” da parte dell’Udc con l’invito – non accolto – al proprio assessore Salvatore Santoro di “astenersi dal partecipare ai lavori della Giunta”. Insomma, un quadro pesante con la maggioranza che è in chiara difficoltà . Difficoltà emerse nella seduta di lunedì con Udc ed opposizioni che si votavano ( e passavano) i propri ordini del giorno, bocciando quello presentato da Fi ed An. La seduta di martedì la conferma che tutto è fermo. All’ordine del giorno 17 punti, nove dei quali mozioni ed interrogazioni presentate da Margherita, Udc e Rifondazione. L’unico argomento approvato a maggioranza quello relativo al costruendo Istituto Alberghiero con la cessione in proprietà alla Provincia che ha già prodotto un progetto di massima della struttura che dovrà sorgere presso l’ex Ostello, struttura che andrà recuperata dal progetto stesso.

Luca Dipresa

 

 

 

 

 

 

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Trovati resti di antichi edifici sotto la chiesa di Sant'Anna

Mercoledì. 9 luglio

 Sono emerse suggestive interpretazioni, la cui attendibilità verrà verificata attraverso ulteriori e approfondite indagini, durante i lavori di ristrutturazione e consolidamento statico della Chiesa di Sant'Anna. In fase di esecuzione lavori progettati dall'architetto Domenico Sasso si sono effettuati, con il funzionario - architetto Ressa della Sovrintendenza ai Beni A.A.A.S di Bari, l'archeologo Donato Coppola e gli storici Giacomo Carito e Luigi Greco, dei sopralluoghi per una prima verifica dei rinvenimenti che saranno oggetto di studio presso gli archivi. Con il dovuto rigore scientifico allo stato attuale non ci si sbilancia più di tanto con le interpretazioni e conclusioni.

Durante l'esecuzione dei saggi, nella parte sottostante la sagrestia sono stati ritrovati resti di antiche strutture, in particolare 3 catini in prossimità del muro in comune con la chiesa. Mentre all'opposto del catino centrale è stato ritrovato un boccale con una sottostante cisterna a campana in ottimo stato di conservazione. In fase esecutiva, era possibile ad esempio visionare un particolare muro di fondazione che anche ai meno esperti faceva pensare ad una realizzazione fatta a più mani.

Nell'aula in prossimità dell'altare sono emerse due botole precedentemente coperte da uno strato di cemento. Dette botole, di cui si era già a conoscenza, servirono fino alla metà del 1800 per le sepolture ed in seguito furono bonificate dalle ossa durante il precedente intervento.

Oggi, si sa con certezza che si è intervenuti appena in tempo, grazie anche al contributo della Conferenza Episcopale Italiana di 41.700, 00 euro, per salvare una chiesa delle più antiche del territorio che presentava strutturalmente delle lesioni in più punti della volta di copertura e lungo le murate. Come evidenzia l'architetto Domenico Sasso «cosa davvero grave è risultato il sistema statico che, essendo molto compromesso, ha reso inagibile l'immobile».

Le numerose patologie hanno, inevitabilmente procurato notevoli danni ai dipinti. Infatti, a seguito delle infiltrazioni idriche (meteoriche e per capillarità del terreno) si è avuto dei distacchi e rigonfiamenti murari con la relativa caduta delle superficie intonacale e quindi la perdita di alcune opere artistiche di grande valore. Tra i lavori vi è anche il ripristino della copertura da effettuarsi con la rimozione dei manti di copertura. Tuttavia, attraverso l'uso dei materiali già presenti, e in particolare i «coppi», l'effetto finale non sarà in alcun modo modificato rispetto al precedente. «I criteri adottati - sottolinea l'architetto Sasso - tendono a conservare i manufatto nelle sue parti strutturali , recuperando gli ambienti nel rispetto della loro tipicità architettonica e costruttiva».

(Agata Scarafilo, La Gazzetta del Mezzogiorno)

 

 

 

 

 

 

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Ospedale: Udc e opposizione chiedono il blocco del Piano

Martedì, 8 luglio

Maggioranza battuta al termine del lungo Consiglio comunale riunito ieri  sera a Ceglie Messapica per discutere la sorte dell'ospedale civile, fortemente ridimensionato dal Piano di riordino approvato lo scorso agosto dalla giunta regionale presieduta da Fitto. Sono stati approvati con 11 voti a favore e 8 contrari gli ordini del giorno presentati da Ulivo più Rifondazione comunista e dall'Udc, partito che col voto sfavorevole al documento proposto da An e Fi ha mandato in minoranza il governo presieduto dal sindaco Mario Annese. Il documento del Polo è stato infatti votato solo dai tre rappresentanti di Forza Italia, dai quattro consiglieri di An e dal sindaco. Anche il rappresentante della lista civica (Rocco Cavallo di Forza Ceglie) ha votato a favore dei documenti del centrosinistra e dell'Udc con i quali si è stabilito di impegnare il sindaco a chiedere al governatore Fitto la sospensione del Piano di riordino e e di promuovere un'azione corale con gli altri sindaci della provincia di Brindisi al fine di intraprendere un'azione comune in favore del diritto alla salute.

E' stata una seduta  fiume, durata oltre cinque ore e seguita da migliaia di cegliesi dalle ore 19 di ieri fino alle 0,30 sono rimasti incollati al televisore grazie alla diretta tv assicurata da  Teleradio Città Bianca (le foto sono state riprese dalla trasmissione). Un maxischermo, inoltre, era stato installato nella centrale Piazza Plebiscito, dove si sono riunite centinaia di persone, compreso un gruppo di immigrati giunti in città per le ferie.

La seduta si è aperta con l'intervento del presidente del Consiglio, Ciro Argese,  che ha spiegato le ragioni che hanno impedito la riunione dell'assemblea in Piazza Plebiscito, così come chiesto dalle forze di opposizione: ragioni di ordine pubblico e presunti dinieghi giunti dal Comando provinciale dei Carabinieri, secondo quanto ha riferito Argese, hanno fatto prevalere la scelta della riunione nell'aula consiliare. Si è così deciso per la diretta Tv, costata 2800 euro, attraverso una convenzione con Trcb di Ostuni affinchè la seduta fosse seguita dai cegliesi. Si è trattato comunque di una trasmissione impeccabile dal punto di vista tecnico e professionale sotto quello mediatico, con tre telecamere, una regia audio e il coordinamento giornalistico ottimamente disposto da Francesco Roma, direttore editoriale dei telegiornali dell'emittente televisiva ostunese. 

L'intervento di Pietro MitaLa discussione ha visto nelle fasi iniziali gli interventi dei rappresentanti dell'Udc e delle opposizioni, subito concordi nel chiedere la sospensione del Piano ospedaliero e il pieno recupero dei reparti finora chiusi: "Si dia mandato al sindaco - ha detto Tommaso Argentiero della Margherita - affinchè rappresenti al governatore Fitto il disagio della popolazione e chieda la sospensione del Piano". Rifondazione comunista, attraverso il consigliere Nicola Trinchera, ha messo in guardia sui progetti del Piano che "indebolisce la sanità pubblica per favorire solo i servizi privati". An ha difeso invece il programma di riordino: "Lo ha voluto il governo del centrosinistra e Fitto lo sta applicando. E' una legge e va rispettata, che piaccia o meno" ha concluso  Venerito che però non è riuscito a convincere l'affollata platea la quale non ha mancato di manifestare il disappunto. L'argomento è stato ripreso da Nicola Ciracì, coordinatore provinciale di Forza Italia, il quale ha sottolineato che le scelte di riordino della Sanità sono state avviate nei governi di Prodi e D'Amato: "E sono scelte che condivido" ha dichiarato. Secondo Ciracì l'ospedale non subisce modifiche che impediscono la qualità del servizio sanitario: "Assistiamo solo ad una trasformazione dell'offerta: si perde l'Ostetricia ma è potenziata la Lungodegenza, mentre per la Chirurgia sono garantiti gli interventi programmati". Il rappresentante di Forza Italia ha poi espresso perplessità per la pioggia di circolari che arrivano da Francavilla: "Forse le autorità sanitarie di Brindisi non sanno le discutibili decisioni assunte dal dottor Pietro Resta (direttore amministrativo della "stabilimento" ospedaliero, ndr.), temo - ha sostenuto - che vi sia un programma per penalizzare i cegliesi". 

Ha poi preso la parola Pietro Mita, ex sindaco di Rifondazione comunista, che s'è detto preoccupato sul progetto della sanità "che rischia di imitare il modello statunitense dove il malato si misura attraverso il conto in banca". "Vedo che alcuni consiglieri cercano responsabilità nei burocrati, nei dirigenti delle Asl, ma il problema è politico. Umberto Bossi ha detto che gli ospedali delle sue valli non si toccano, e allora Antonio Suma (Forza Italia) perchè da noi possono essere ridimensionati? Il sindaco, il ruolo che esso riveste, ha perso un'occasione storica per difendere le istanze, i bisogni, i sentimenti della sua gente. Ancor di più perchè in questa vicenda al sindaco, come è accaduto a Fasano o Mesagne, è stato consegnato il ruolo di superpartes".

Antonio Suma, capogruppo di Forza Italia, ha difeso il Piano nelle linee generali giudicando la struttura cegliese adeguata e all'altezza delle richieste: "Sotto il profilo dell'edilizia sanitaria è invece completamente da rifare l'ospedale di Francavilla Fontana, struttura assediata dal malodore e dagli insetti che trovano terreno di coltura nel vicinissimo depuratore". E poi provocatoriamente: "Si chiuda l'ospedale di Francavilla e trasferiamo i reparti qui a Ceglie" ha scandito Suma, dichiarazioni rese con la consapevolezza della trasmissione televisiva e che non mancheranno di suscitare problemi extramunicipali. In molti hanno temuto che le dichiarazioni rese dal capogruppo forzista  ridimensionino a livello di discussione "provinciale" la riunione straordinaria del Consiglio comunale di Ceglie. E infatti poco dopo il pronunciamento di Suma il consigliere di An, Venerito, ha definito "oscene" le proposte del capogruppo di Forza Italia: "Chiediamo scusa alla popolazione di Francavilla per le gravi offese" ha concluso. 

Il sindaco Mario AnnesePrendendo la parola, il sindaco Mario Annese ha detto che nei prossimi giorni terrà un comizio per riferire ai cegliesi le vicende politico-amministrative e le dinamiche che starebbero per provocare la crisi nei rapporti tra la Cdl e l'Udc.

L'aspetto politico ha visto la presentazione di tre ordini del giorno: uno congiunto da An e Fi, un documento dell'Ulivo con Rifondazione e una terza proposta redatta dall'Udc. Vano l'appello di Rocco Cavallo, consigliere di Forza Ceglie, a proporre un ordine del giorno unico. "Non possiamo votare un documento con le forze che hanno deciso lo smantellamento dell'ospedale di Ceglie" ha sostenuto Mita (Rifondazione) confermando la proposta del documento ulivista. L'Udc, attraverso Francesco Locorotondo, ha dichiarato l'adesione al documento ulivista aprendo scenari particolarmente delicati sul futuro dell'attuale amministrazione cegliese.

Oggi si replica, con una seconda seduta dedicata a temi ordinari. 

 

 

 

 

 

 

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Stasera il Consiglio della verità: chi difende l'ospedale?

Lunedì, 7 luglio

Stasera alle 18,30 il Consiglio comunale di Ceglie Messapica si riunirà per discutere la sorte dell'Ospedale civile. A quasi un anno dal varo del Piano di riordino ospedaliero stabilito dal governatore della Puglia, Raffaele Fitto, la maggiore assise cegliese discuterà l'opportunità del piano, le motivazioni tecniche, le necessità finanziarie che l'hanno determinato e le opportunità politiche che si sono infilate nel silenzio istituzionale di questi undici mesi. Le forze dell'opposizione e l'Udc, partito che tuttora sostiene la giunta Annese, hanno chiesto e ottenuto la discussione consiliare, un dibattito che sicuramente peserà sulla confusione che regna sull'attuazione del Piano ospedaliero ma che difficilmente potrà consentire il recupero di reparti dati ormai per perduti. Ma la politica è l'arte della mediazione, e nessuno può escludere che forti motivazione, unite ad una determinata posizione unitaria possano far riconsiderare scelte che appaiono inconcludenti.

In queste ore un artista cegliese, il pittore e scultore Pino Santoro, ha inviato una lettera aperta al sindaco Mario Annese dai toni struggenti e giusti. La proponiamo integralmente.

 

 

Eutanasia di un ospedale, si chiudono cinque secoli di storia

"Siamo tanti i cegliesi che non accettiamo la chiusura dell’Ospedale sacrificato dal Piano di riordino ospedaliero. Ci è stato detto che questo è necessario per migliorare la qualità dei servizi e ridurre i costi. In pratica è stato un freddo calcolo di pianificazione economica che favorisce le strutture private, aumenta i disagi in quelle pubbliche per diminuire i costi della Sanità.

Il convento dei Cappuccini sull'area dell'ospedaleMi viene a questo punto in mente una cinica battuta del Presidente del Consiglio Berlusconi, in un’intervista in occasione di uno sciopero: “ Se gli operai e i sindacati mi dimostrano che lo sciopero fa aumentare il P.I.L. noi ci adegueremo”. E’ deprimente constatare che noi siamo considerati P.I.L. e costi. Dove mettiamo la dignità e il diritto a un lavoro più umano e, nel nostro caso, alla salute di diversi ammalati, le garantisco, già rifiutati da alcuni ospedali, per mancanza di posti. Dov’è a questo punto il superfluo dell’ospedale di Ceglie e il tanto sbandierato miglioramento dei servizi?  Una struttura pubblica deve guardare alla qualità dei servizi offerti non al profitto.

        Voglio anche sforzarmi di comprendere la necessità del piano Fitto, ma quello che non accetterò mai è perché tocca sempre a Ceglie sacrificarsi e subire i disagi dei tagli in qualsiasi settore. Sembriamo condannati a non aver mai diritto a nulla: uffici pubblici, servizi scarsi o inesistenti (ultimo in ordine l’ufficio ticket), persino i beni culturali ed artistici, di cui abbondiamo, sembrano dei fantasmi inafferrabili (il Castello può essere un emblema per una lunga lista).

        Vorrei che i nostri amministratori fossero più orgogliosi di essere cegliesi ed avessero più convinzione nel valorizzare e difendere Ceglie, da qualunque schieramento essi provengano.

Negli anni passati, per la costruzione dell’Ospedale, una scelta infelice di luogo ci privò di un autentico gioiello del passato (il Convento dei Cappuccini). Non parlo da inguaribile, romantico sognatore, amante dell’Arte; quel sito oggi sarebbe una straordinaria miniera turistica. Con quella scelta i Cegliesi diventarono più poveri di un bene culturale ed artistico irripetibile. Oggi un’altra scelta infelice ci rende più poveri di un bene sociale ed umano. Il Convento dei Cappuccini, non esiste volontà che possa restituircelo, l’Ospedale invece è là; basta solo la buona volontà e più amore per la nostra Ceglie per ridarcelo.

Pino Santoro

 

 

 

 

 

 

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Ferì a pistolettate l'edicolante? Convalidato il fermo

Lunedì, 7 luglio

È stato convalidato il fermo di Rocco A., 35 anni, di Ceglie Messapica, difeso dall'avvocato Cosimo Deleonardis, ritenuto responsabile del tentativo di omicidio di Francesco Vacca., edicolante di Ceglie Messapica, nonché di detenzione e porto abusivi di pistola.

Il ferimento avvenne la sera del 28 giugno. L'edicolante, mentre si trovava nei pressi del suo esercizio commerciale, fu raggiunto da un colpo di pistola alla coscia sinistra. Soccorso dalla moglie e trasportato in ospedale, l'edicolante disse di non sapere chi fosse stato e perché.

Ma le indagini svolte dai carabinieri della stazione di Ceglie Messapica, comandata dal maresciallo Sante Convertini, sono approdate subito alla soluzione ed alla identificazione del presunto autore del ferimento.
Stando agli elementi acquisiti dai militari dell'Arma, tra l'edicolante e il fermato, titolare di un esercizio commerciale nella stessa zona, si era venuta a creare dell'inimicizia per gli addobbi natalizi. In pratica per il Natale i commercianti della zona (dalle parti di via Fedele Grande) decidono di acquistare luminarie per addobbare le vetrine. Se ne fa carico l'edicolante che anticipa anche il denaro. Nella suddivisione della spesa si tiene conto del numero di vetrine da addobbare. Siccome il negozio di Rocco A. ha più vetrine, a lui tocca pagare qualche euro in più (si parla di una decina). Pare che questi contesti la ripartizione. Fatto sta, secondo i carabinieri, che si arriva a sabato sera e al colpo di pistola.

 

 

 

 

 

 

 

 

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Udc: "Falsificata la firma di un membro della minoranza"

Domenica, 6 luglio

Si fa sempre più difficile il clima all’interno della maggioranza a poche ora da due sedute di consiglio comunale (quella monotematica di domani, lunedì, sulla situazione dell’ospedale e quella di martedì sul conto consuntivo) che potrebbe riservare non poche sorprese. Ed a tenere banco è soprattutto l’Udc, ormai non più sintonizzato sulla stessa linea dei patners, Fi ed An.

Ma è anche al suo interno che il dibattito è piuttosto vivace. Ieri avevamo riportato una nota a firma della minoranza che, sostanzialmente, pur condividendo la necessità di una verifica non ne condivideva i metodi. A proposito di questo documento c’è Rinaldo Ligorio che smentisce la sua adesione: «Intendo smentire in maniera categorica la mia partecipazione al gruppo definito di minoranza – ci scrive – e denuncio altresì che la firma in calce  non è la mia visto che non ho mai firmato un simile documento».

Insomma, un’altra tegola che dimostra come sia difficile la situazione.  E c’è la risposta del coordinamento cittadino – riunitosi venerdì sera, fino a tarda ora - alla posizione della “minoranza”, sottolineando come «il teatrino della politica, come temevamo, ha ripreso violentemente a funzionare». E quindi passa a spiegare il perché della posizione che il partito, sia pure a maggioranza sta portando avanti in questi giorni: «L’Udc, dopo il congresso cittadino, ha l’assoluto bisogno che in una fase di estrema difficoltà della giunta An-Fi, denunciata anche dall’assessore Santoro e dalla “banda dei cinque” (la minoranza del partito, ndr), possa dare il suo contributo e onorare il suo impegno verso la città».

E per fare questo il coordinamento spiega che «non servono intermediari di turno, prigionieri del teatrino imbastito prima da Fi e poi dal sindaco per delegittimare il nostro partito, faticosamente avviato sulla strada di una definizione del proprio percorso politico al servizio della città e della maggioranza». Da queste considerazioni «l’Udc denuncia questi sforzi esterni ed interni al partito, tesi ad ostacolarne la crescita mentre fasce sempre più larghe della popolazione guardano con fiducia al suo operato». Ed a proposito di quanto affermato dalla maggioranza che «al fine di un rilancio dell’immagine del partito» sostenevano «la necessità di affiancare al gruppo consiliare e allo stesso assessore, figure di esperti, quasi a formare una “giunta ambra”», la risposta del coordinamento è secca: «…diciamo che nell’ombra Fi ed il sindaco ci hanno condannati da un anno e più» e che «la proposta, ridicola, non è mai stata discussa dal coordinamento perché tesa a vanificare di fatto la linea della verifica politica uscita dal congresso e legittimata dalla segreteria provinciale e regionale del partito». A questo punto, il coordinamento cittadino, sottolineato come «questo modo di fare (riferito ai cinque della minoranza, ndr) getta discredito sull’intero partito, assolutamente non tollerabile», ribadisce che: «Gli amici dissenzienti possono scegliere – scrive il coordinamento cittadino dell’Udc – altre strade così come l’assessore Santoro, non più un problema politico per l’Udc» ritornando ad affermare che «La stragrande parte del coordinamento del partito (20 contro 5) è ferma nel privilegiare il rapporto con la città e nel rivendicare visibilità e collegialità», anticipando pure che «per gli amici (i cinque della minoranza) il partito ha avviato la pratica di espulsione». Insomma, apre di essere proprio sdi fronte ad una bomba innescata la cui esplosione potrebbe anche avvenire tra domani e dopodomani. Con grossi danni.

 Luca Dipresa

 

 

 

 

 

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S'incendia locomotore, bloccata la linea delle Sud-Est

Sabato, 5 luglio

Il locomotore di una ditta privata si è incendiato, ieri mattina, bloccando per diverse ore il traffico su rotaia delle Ferrovie Sud-Est.

L'incendio, legato ad un guasto del locomotore, si è verificato mentre il convoglio si trovava in contrada Foggia di Sauro, lungo la tratta ferroviaria della Sud-Est che collega Cisternino con Ceglie Messapica. Il locomotore dell'azienda «Fer Salento» stava trasportando alcuni carri verso il Leccese. L'allarme è scattato immediatamente. Sono stati gli stessi conducenti, non appena si sono resi conto di quello che stava accadendo, a dare l'allarme. Entrambi, fortunatamente, sono rimasti illesi. I vigili del fuoco di Brindisi e Ostuni sono intervenuti con tre mezzi ed hanno impiegato più di due ore per domare del tutto le fiamme che si sono levate altissime.

Il traffico ferroviario della linea Sud-Est è rimasto interrotto per diverse ore, fino a quando da Lecce non è arrivato un altro mezzo per trasportare il locomotore bruciato ed i carri che trasportava.

 

 

 

 

 

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Corre troppo e perde 20 punti: record per una cegliese

Sabato, 5 luglio

E' una donna cegliese di 25 anni la prima automobilista pugliese ad incorrere nel rigore del nuovo codice della strada: sorpresa alla guida ad una velocità superiore di 40 chilometri rispetto al limite consentito e avendo la patente da meno di tre anni, ha subito una penalità di venti punti e il ritiro del documento di guida. La donna, Samanda Altavilla, impiegata nell'albergo "Torre Coccaro",  è stata sorpresa mentre era alla guida del proprio mezzo tra Fasano e Ostuni, lungo la statale 16. All'altezza di Montalbano è stata fermata dai vigili urbani di Fasano che l'hanno sanzionata per l'eccessiva velocità, come prescrive il regolamento pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il 30 giugno scorso. C'è da dire che, aldilà dell'enfasi emotiva, il limite su quel tratto di strada è di 50 Km orari, limite ordinariamente superato pure dai camionisti, se a questo si aggiunge la "pericolosità" di chi guida con fari spenti a mezzogiorno e sotto il caldo sole di luglio si potrà star certi che molti altri automobilisti seguiranno la sorte della giovane donna  cegliese che comunque ha fatto sapere di essersi rivolta ad un legale per inoltrare ricorso alla magistratura: "Io con quella patente ci lavoro, non ho mica ucciso nessuno" ha detto protestando contro la "pericolosità" della patente a punti per quanti sono costretti ad usare l'auto per raggiungere il posto di lavoro. Poi, secondo copione, ha detto ai giornalisti che l'intervistavano: "Comunque invitate la gente ad andare piano".

Comunque il bollettino della strada indica in questi giorni e nei mesi precedenti una flessione dei sinistri. Meno incidenti, meno vittime e feriti sulle strade ed autostrade pugliesi dall'inizio del 2003 ma, è pur vero, crescono i cosiddetti «incidenti autonomi». E sì, in tema d'infortunistica stradale, finalmente giunge una buona notizia anche dalla Puglia, una regione che spesso, purtroppo, ha dovuto indossare la «maglia nera».

I dati riferiti dalla polizia stradale, invece, presentano un andamento decisamente decrescente e fanno tirare un sospiro di sollievo. Dall'inizio dell'anno, infatti, le vittime immolate sull'asfalto del «tacco» d'Italia sono state 41 rispetto alle 46 del quadrimestre precedente con una riduzione dell'11% circa. I feriti sono passati da 1.325 a 1.037 su tutti i tipi di strada con una riduzione del 21%.

Preoccupante, invece, appare il fenomeno di quegli incidenti che il curioso protocollo descrive come  "autonomi": sui 307 chilometri di autostrada che attraversano la Puglia sono stati rilevati 148 incidenti dei quali 106 (pari al 70%) hanno riguardato sinistri senza collisione con altri veicoli, mentre sulle strade extraurbane secondarie (le principali sono assenti lungo l'intera regione), su 782 incidenti rilevati da parte dei «centauri» della Polstrada, 306 (pari al 40%) hanno interessato un solo veicolo.

 

 

 

 

 

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Il Consiglio tematico sull'ospedale in diretta televisiva

Sabato, 5 luglio

Convocate due sedute di Consiglio comunale. La prima lunedì 7 luglio con ordine del giorno monotematico, vale a dire la situazione dell'ospedale, così come richiesto dalle opposizioni e dallo stesso Udc, partito di maggioranza che in queste settimane vive un vero e proprio braccio di ferro con il resto della sua maggioranza.

Da segnalare che la seduta, che si terrà nella sala comunale del municipio, verrà trasmessa in diretta da una emittente privata, Trcb di Ostuni a partire dalle ore 18,30, al fine - questa la motivazione - di dare a tutti i cittadini la possibilità di poter seguire da vicino il dibattito, tenuto conto dell'importanza del punto in discussione.
Il giorno dopo, martedì, la seconda seduta convocata, questa volta di routine, con all'ordine del giorno sedici punti, nove dei quali interrogazioni e mozioni. Interrogazioni proposte dall'Udc (ricorso al Piano di riordino ospedaliero, il servizio di guardiania all'ingresso del municipio); dalla Margherita (Ampliamento rete metanifera; discarica abusiva sulla Galante-Menzella; lo stato di degrado del Calvario; attribuzioni mansioni superiori a dipendenti; situazione di pericolo nei pressi della Cripta brasiliana; danni in agricoltura per presenza di stormi), da Rifondazione (dramma dell'immigrazione lungo le nostre coste).

Quindi, l'assise affronterà il resto dell'ordine del giorno che propone la ratifica e, dunque, l'approvazione, della delibera di giunta relativamente alla variazione del bilancio di previsione per l'esercizio finanziario 2003.
Subito dopo ci sarà l'approvazione del rendiconto dell'esercizio finanziario 2003.
Dopo di che il Consiglio comunale sarà chiamato ad approvare il regolamento per l'assegnazione dei lotti cimiteriali, il regolamento per l'installazione dei distributori di carburante, lo statuto che sancisce l'intesa con il Comune di Villa Castelli per avere più facilità per l'accesso a finanziamenti comunitari.
Ultimo punto inserito nell'ordine del giorno la surroga di componenti in commissione consiliare e la nomina del presidente.

In pratica si tratta di un adempimento riveniente dal passaggio di Donato Gianfreda dal gruppo di Forza Italia all'Udc: passaggio che ebbe come conseguenza la sua dimissione da presidente e componente la terza commissione, incarico avuto quand'era in quota a Fi.

A proposito di questo, va detto che le due sedute consiliari rivestono una importanza particolare e sono molto attese nella città alta per le note vicende all'interno della maggioranza, con la frattura creatasi tra l'Udc ed il resto della coalizione, Forza Italia ed Alleanza nazionale.

Luca Dipresa

 

 

 

 

 

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Alberghiero, in Provincia il progetto preliminare della sede

Sabato, 5 luglio

L’Amministrazione Provinciale ha inviato al comune di Ceglie, per gli adempimenti di rito, la copia del progetto preliminare dei lavori per la  nuova costruzione dell’I.P.S.A.R., ovvero l’istituto alberghiero. Il progetto – come afferma l’assessore provinciale ai Lavori Pubblici, Nicola Ciracì – rientra nel programma triennale delle opere pubbliche della Provincia, approvato lo scorso 31 marzo, e nello specifico è previsto un finanziamento di cinquecentomila euro per l’anno in corso, duemila per il 2004 ed altrettanti per il 2005”.

In pratica significa che nel giro di poco meno tre anni Ceglie avrà una struttura capace di accogliere un numero considerevole di alunni che si riversa verso questo indirizzo che quest’anno ha fatto registrare qualcosa come 104 iscrizioni e, quindi, quattro classi da attivare. I 500.000 euro di quest’anno serviranno per ristrutturare la sede dell’ex Ostello della Gioventù, in contrada Galante. Ed è da qui che si dovrebbe partire – come precisa ancora l’assessore Ciracì – “ristrutturando la sede esistente con le prime sei aule, una sala, la cucina oltre agli uffici e presidenza per arrivare poi alla realizzazione, a progetto ultimato, di venti aule normali oltre ai laboratori e tutto quanto previsto per questo tipo di scuola”.

Il progetto preliminare redatto dalla provincia dovrà ora passare dal sconsiglio comunale, cosa che dovrebbe avvenire nella seduta di martedì prossimo (è stato diramato un ordine del giorno aggiuntivo). Tutta la struttura sorgerà quindi su di un’area comunale, in contrada Galante come si diceva, che “da accordi intercorsi lo cederà in proprietà alla Provincia di Brindisi”. All’interno di quest’area (si tratta di una superficie complessiva di circa 23mila mq, di cui l’area coperta a progetto ultimato dovrebbe essere calcolata intorno ai 7.700 mq)) è presente già la sede dell’ex ostello (copre una superficie di 900 mq), attualmente in stato di abbandono e prossimo ad interventi per ospitare le quattro aule dell’alberghiero (si farà in tempo per settembre?) con adiacente dei campetti scoperti ed un struttura che in origine doveva essere lo spogliatoio. Insomma per il settore secondario della scuola si apre un capitolo importante che, con la realizzazione di questo progetto consentirà alla città di arricchirsi ulteriormente “e soprattutto –come tiene ancora a rimarcare l’assessore Nicola Ciracì – risponderà pienamente ad una crescente domanda di formazione indirizzata allo sviluppo del settore della ricezione e ristorazione su un territorio con forte vocazione agricola e turistica”. 

E precisa anche il perché di una simile volontà dell’amministrazione provinciale di costruire a Ceglie una simile scuola. “Le attuali strutture – dice - presenti sul nostro territorio, vale a dire l’alberghiero di Brindisi e Fasano, hanno riscontrato un forte incremento nella popolazione scolastica tanto da risultare insufficiente a contenere un ulteriore aumento di studenti che, tra l’altro provengono da tutta la provincia e, in alcuni casi, anche dalla provincia limitrofe; da qui la scelta di Ceglie che non va dimenticato, nel campo della ristorazione ha ormai una esperienza consolidatissima”.

 

 

 

 

 

 

 

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Presentato il libro sul Centenario dei Passionisti a Ceglie

Venerdì, 4 luglio

La comunità passionista di Ceglie ha dato vita ad una serata di alto livello culturale con la presentazione del volume «I passionisti a Ceglie Messapica 1897-1997, Celebrazioni e storia» a cura di p. Carmelo Tarcisio Turrisi, edito da Barbieri (Manduria), volume definito nel corso della serata«poderoso» nei contenuti e nel ricco apparato di note. Sono intervenuti per l'occasione, il nuovo Provinciale p. Antonio Curto, il sindaco Mario Annese nonchè i relatori il prof. Pietro Mita e il giornalista Mino De Masi. Ha introdotto i lavori padre Turrisi evidenziando i contenuti storici, umani e sociali del volume che, ancora una volta, convalidano il rilievo delle celebrazioni conclusive del centenario che si chiuse con il convegno, di tre giorni, del 1997 a cui parteciparono illustri relatori. Gli atti del convegno, a distanza di 6 anni, hanno avuto degna pubblicazione all'interno del volume evidenziando il pluralismo culturale messo in campo in quell'occasione.

Nel corso della serata il giornalista De Masi ha illustrato la parte celebrativa: ha ricordato eventi particolarmente importanti, come ad esempio il messaggio pervenuto da parte del papa Giovanni Paolo IIdurante le celebrazioni del centenario. Ha trattato, invece, della parte storica il prof. Mita ritenendo la pubblicazione una «pietra miliare» non tanto della storia locale quanto della storia in genere. La dignità culturale del volume è stata evidenziata dai due relatori e non è mancata la proposta di introdurlo nelle scuole.

Il sindaco Annese ha voluto ringraziare particolarmente p. Antonio Perrone che nella ricorrenza del centenario era superiore del convento e che ha fortemente voluto colmare un vuoto consegnando alla comunità la certificazione di avvenimenti che hanno dato vita ad una storia di continuità tra il popolo cegliese e la comunità religiosa. A conclusione i passionisti hano dato appuntamento al 2005, ricorrenza centenaria dell'istituzione giuridica della provincia religiosa del S. Costato di Gesù, che comprende i passionisti di Puglia, Calabria e Lucania.

(Agata Scarafilo, La Gazzetta del Mezzogiorno)

 

 

 

 

 

 

 

 

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Anche per i ticket si va a Francavilla, ma il sindaco protesta

Venerdì, 4 luglio

«Con profonda amarezza riferisco che in data odierna alcuni cittadini sono venuti in Municipio per riferire al sottoscritto che nel presidio ospedaliero di Ceglie Messapica era stato loro rifiutato il pagamento del ticket sanitario, nonostante gli stessi avessero presentato l’impegnativa del proprio medico».

A scriverlo è Mario Annese, sindaco di Ceglie Messapica, nella lettera inviata con urgenza a Bruno Causo, direttore generale dell’Asl, e a Francesco Galasso, direttore distrettuale, sempre della Asl.

«Gli stessi - prosegue la lettera di Annese - hanno riferito di avere appreso che, in applicazione di disposizioni dirigenziali, essi avrebbero dovuto recarsi nell’ospedale di Francavilla Fontana per il pagamento del ticket».

Il sindaco Annese verifica e riceve conferma di «tale inaccettabile disagio». Ma perché questo disservizio? Pare per carenza di personale. Ma è  sempre inaccettabile togliere un servizio del genere ad una città di 22mila abitanti già enormemente penalizzata per quanto riguarda l’ospedale ridotto ad uno stabilimento.

«È inaccettabile - scrive Annese - perché chi si reca in ospedale per corrispondere il pagamento di una prestazione sanitaria è nella maggioranza assoluta dei casi un soggetto in non perfetta salute, al quale non si può e non si deve chiedere, per dignità umana e professionale, di mettersi in viaggio verso altre città per ottenere il soddisfacimento di un suo fondamentale diritto. Sicché auspico un immediato rimedio a tale grave e vessatoria situazione, riservandomi in mancanza, di intraprendere ogni necessaria iniziativa».

 

 

 

 

 

 

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Volley Ceglie, anche la squadra maschile promossa in D

Venerdì, 4 luglio

Volley Ceglie raddoppia il successo. Anche la formazione di 1" divisione maschile vince il campionato e viene promossa in serie D

L'importante traguardo è stato raggiunto all'ultima partita spareggio tra Volley Ceglie e S. Vito al termine di un campionato provinciale avvincente che ha visto protagonista la formazione maschile della Volley Ceglie guidata da Mimmo Argentiero. Dal prossimo anno pertanto Volley Ceglie sarà impegnata con entrambe le formazioni maschile e femminile nei campionati regionali di serie D.

Una stagione di successi quindi per la Volley Ceglie che corona l'impegno profuso in questi anni nel perseverare e costruire il futuro puntando sui settori giovanili della Volley Ceglie. 

 

La formazione 1° Div. Maschile 2003

Altavilla Pino - Centrale

Andriulo Antonio Italo - Schiacciatore

Chirico Alessandro - Schiacciatore

D'Errico Luciano - Schiacciatore

Di Lena Arcangelo - Schiacciatore

Elia Antonio Francesco - Palleggiatore

Fanelli Angelo - Schiacciatore

Gerunda Alfonso - Centrale

Guarino Gianpiero - Palleggiatore

Leo Francesco Romano - Libero

Fumarola Angelo - Schiacciatore

Luca Nacci - Centrale

Anglani Biagio - Schiacciatore

 

 

 

 

 

 

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Arrestato il presunto feritore dell'edicolante

Venerdì, 4 luglio

È stato individuato e sottoposto a fermo l'uomo che sabato sera avrebbe ferito con un colpo di pistola un edicolante di Ceglie Messapica. Il fermato è Cosimo A., di Ceglie Messapica, difeso dall'avvocato Cosimo Deleonardis. È stato rintracciato dai carabinieri della stazione di Ceglie e condotto in carcere dove  sarà sentito dal giudice per le indagini preliminari.

L'edicolante sabato sera fu raggiunto alla coscia sinistra da un colpo di pistola. L'uomo non fu in grado di fornire ai carabinieri elementi utili per identificare il feritore. Ma le indagini sono giunte a Cosimo A. che pare avesse una inimicizia con l'edicolante.

 

 

 

 

 

 

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Udc, liti in casa: la minoranza non vuole la crisi di governo

Venerdì, 4 luglio

La temperatura si fa sempre più calda nella Casa delle Libertà, la coalizione che da appena un anno governa la città e che già si trova di fronte al primo ostacolo che mette in discussione la tenuta stessa della maggioranza.  E’ nota la frattura esistente con Fi ed Ad da una parte e l’Udc dall’altra che chiede una verifica sul programma e sull’organigramma. Il tutto passando attraverso il direttivo di lunedì sera, protrattosi fino a tarda ora e dal quale è venuta fuori la decisione di “ritirale la propria rappresentanza amministrativa”, “invitando” il proprio assessore, Salvatore Santoro “ad astenersi d’ora in poi dal partecipare ai lavori della giunta”.

Ma l’assessore in questione non ha alcuna intenzione di dimettersi ed è di queste ore un documento a firma di sei componenti la “minoranza” del partito (Michele Basile, Enzo Galetta, Cosimo Gioia, Rinaldo Ligorio, Rocco Palma e Giovanni Suma) con il quale sembra voler prendere le distanze dalla decisione a maggioranza del loro partito di ritiro della rappresentanza con l’invito a Santoro di non partecipare alle giunte. Il tutto – come scrivono nel documento – consapevoli che la necessità di “procedere ad una verifica del programma amministrativo, è un fatto scontato, quasi una esigenza generale delle forze politiche di maggioranza che, con questo metodo, mettono in discussione il loro operato, anche se è passato appena un anno dall’insediamento della nuova Amministrazione, con lo scopo di rilanciare l’azione amministrativa alla luce di un bilancio reale e non quello contabile tecnico lasciato dalla gestione commissariale”.

Pare allora di capire che il disaccordo sia nella procedura. Ed infatti precisano: “Si incomincia con il chiedere la verifica di programma, poi si passa alla verifica dell’organigramma, si finisce con il mettere in discussione le sorti della legislatura”. E qui non manca un appunto polemico alla “dirigenza: “Da un partito giovane come l’UDC – sostengono i sei firmatari -,  la minoranza del direttivo, composta in gran parte da amici  arrivati per ultimi a far parte di questa famiglia, ci saremmo aspettati metodi diversi da quelli utilizzati in passato da altri partiti, che con le stesse motivazioni, determinarono la caduta del Sindaco Magno”. E quindi passano a giustificare questa loro posizione che, evidentemente non è stata accolta dalla maggioranza del loro partito. “All’interno del direttivo dell’Udc, non completo del suo organico, insieme al gruppo consiliare, anche questo non completo, la minoranza sosteneva che la verifica del programma e la proposta di congelamento dell’assessore doveva avvenire necessariamente alla presenza del Sindaco, insieme alle altre forze politiche che sostengono l’Amministrazione, perché si trattava di discutere del programma stilato dal Sindaco e di un assessore nominato dallo stesso Sindaco”.

E nella stessa occasione (il direttivo di lunedì scorso) i dissenzienti precisano che per  il rilancio dell’immagine del partito abbiano sostenuto “la necessità di affiancare, al gruppo consiliare e allo stesso assessore, figure di esperti per ogni settore, quasi a formare una giunta ombra, con lo scopo di essere propositivi e da stimolo all’azione amministrativa”. E così concludono:  “La decisione sofferta è frutto di un voto a stretta maggioranza dove è prevalso il voto consultivo del gruppo consiliare, ridotto alla presenza di solo due componenti, con il quale si è voluto intraprendere una strada, che noi riteniamo sbagliata, per ottenere o mettere in discussione cose legittime che andavano sostenute con metodi diversi, più vicini a quelli che l’Udc usa a livello nazionale, che ha permesso a questo partito di crescere nei consensi in tutta Italia”. Insomma di frattura in frattura la vita nella “Casa” si fa sempre più tesa.

 Luca Dipresa

 

 

 

 

 

 

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Improvvisa accelerata sul "Piano urbanistico generale"

Venerdì, 4 luglio

Il Piano Urbanistico Generale (ovvero il P.U.G., quello che una volta si chiamava Piano regolatore, ndr) registra un passo avanti. Lo scorso primo luglio, la giunta ed i capogruppo consiliari hanno avuto un incontro con il progettista, ing. Dino Borri. Una riunione che il sindaco Mario Annese sottolinea essere stata molto proficua  in quanto – come egli stesso afferma  – “l’ing Borri si è impegnato, in tempi stretti, di presentare tutto quanto necessario per definire il percorso formativo del Documento Programmatico Preliminare (il D.P.P.) che dovrà contenere gli obiettivi e i criteri di base allo stesso P.U.G.” . In pratica, è stata definita una calendarizzazione dei lavori che – come precisa ancora il sindaco Annese – “si è ritenuta necessaria al fine di addivenire, quanto prima, a delle proposte concrete per dare certezza alle aspettative dell’intera cittadinanza”. Sempre il sindaco ha voluto affidare ai presenti una ipotesi di linee direttive del PUG. Un documento di partenza nel quale vengono definiti il ruolo della giunta municipale e gli obiettivi.

Ed a proposito del ruolo della giunta, il sindaco tiene a sottolineare come, proprio in virtù del dispositivo dell’art. 11 della Legge Regionale n.20 del 2001, “sull’esecutivo ricade una responsabilità di indirizzo politico, che il progettista incaricato deve considerare come la propria direttrice di intervento, anche nella giusta autonomia che lo stesso tecnico può vantare”.  Ed Annese enuncia alcune di queste direttrici., il tutto nel rispetto della legge regionale che, in relazione al Pug distingue due previsioni. “la prima – chiarisce il sindaco – è quella che prevede come il Pug deve per un verso definire le linee fondamentali dell’assetto del territorio (equilibrio del territorio, rispetto delle caratteristiche storico-edilizie della città…); la seconda è quella riferita alla cosiddette perequazioni, concetto nuovocce prevede una partecipazione allargata alla zonizzazione”.

Ed a proposito di questo Annese tiene a sottolineare come “l’ing. Borri sia sempre stato sensibile  a tale elemento di indirizzo che costituisce ormai un principio legislativo dell’urbanistica”. Ed il primo cittadino si sofferma anche su quelli che sono gli obiettivi che partono dal coordinamento del recupero e dello sviluppo.

Sintetizzati, si tratta otto linee direttrici. Partendo dal presupposto che “non è necessario uno sviluppo edilizio dilatato, né una cementificazione selvaggia”, per la giunta “ciò che serve è una zona ove possano ben collocarsi gli insediamenti produttivi ed i servizi”. E da qui si indica come “nel contempo sia necessario creare nuovi spazi per l’iniziativa privata, come può essere la cosiddetta piccola edificazione (i trulli)”; “avviare una politica di recupero delle zone sfuggite ad un equilibrato sviluppo urbanistico (i piani di recupero); che il comune di Ceglie  deve saper zonizzare bene e creare con i proprietari privati degli accordi convenienti per allocare particolari zone di interesse urbanistico”.  E dopo aver sottolineato che il Piano Urbanistico pur dovendosi raccordare alla programmazione regionale ed a quella provinciale, “non dovrà essere uno strumento ingessato, bensì flessibile, che possa consentire degli aggiustamenti necessari e non capricciosi (il riferimento alle sopraelevazioni)”. Naturalmente il tutto dovrà partire dal nuovo rilievo areofotogrammetrico già  commissionato – l’ultimo, “piuttosto obsoleto”, risale al 1995.

Luca Dipresa

 

 

 

 

 

 

 

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L'assessore Udc resta al suo posto: "Sto con Annese"

Giovedì, 3 luglio

“Il sottoscritto non ha alcuna intenzione di esimersi dai compiti istituzionali che attengono al mandato assessorile”. Tradotto dal politichese, Salvatore Santoro, assessore con delega all’Urbanistica non intende in alcun modo aderire all’”invito” rivoltogli dal suo partito. L’Udc  a conclusione del suo direttivo, con una nota inviata al sindaco ed ai segretari della coalizione di centrodestra che governa la città, Forza Italia ed Alleanza Nazionale, dichiarava di “ritirare la propria rappresentanza amministrativa” e nello stesso tempo “invitava” il proprio assessore Santoro “ad astenersi d’ora in poi dal partecipare ai lavori della giunta”.

“Il dibattito interno all’Udc – afferma l’assessore Santoro – ha riguardato l’esigenza di un chiarimento su obiettivi e programmi di coalizione, giammai su prese di posizione che avrebbero come unico fine quello di venir meno  alle proprie responsabilità”. Ed aggiunge: “Tale posizione non costituisce il frutto di una opinione isolata del sottoscritto,  bensì riflette una sensibilità diffusa in altri autorevoli rappresentanti del direttivo del partito”.

Chiaro a questo punto,  il riferimento al fatto che la decisione di disimpegno non è stata presa all’unanimità dal partito, bensì a maggioranza. Cosa accadrà ora con la decisione dell’assessore Santoro di non accogliere l’invito del suo direttivo? Difficile dirlo salvo che la situazione all’interno della Casa delle Libertà rimane difficile con sviluppi imprevedibili. E lunedì e martedì prossimi due sedute di consiglio comunale sulle quali azzardare una conclusione appare quanto mai impossibile.

L. Dip.

 

 

 

 

 

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L'Udc invita il suo assessore a lasciare l'incarico

Mercoledì, 2 luglio

Come ampiamente, raccogliendo le indiscrezioni che via via diventavano certezze, l'Udc ritira la propria rappresentanza dall'esecutivo, il che non è ancora - come si dava già per scontato - la decisione definitiva di disimpegno totale dalla maggioranza di centrodestra, che proprio un anno fa vinceva le elezioni amministrativa. La decisione «sofferta» - come viene spiegata in una nota inviata al sindaco ed ai segretari dei partiti della Casa delle Libertà - è venuta fuori ieri sera a conclusione di un lungo direttivo.

«L'Udc - si legge nella nota - alla presenza del gruppo consiliare (Francesco Locorotondo, Donato Gianfreda, Salvatore Cavallo e Gennaro Saponaro, ndr) e dell'assessore Salvatore Santoro, ha deciso, dopo ampio dibattito di ritirare la propria rappresentanza amministrativa, invitando lo stesso assessore ad astenersi, d'ora in poi, dal partecipare ai lavori della giunta fino ad avvenuto chiarimento tra le forze di maggioranza». Insomma, resta un piccolissimo margine che - stando comunque a quanto fanno capire i diretti interessati - appare talmente labile da rompersi. La scorsa settimana, come ampiamente riportato dalla Gazzetta, la tre forse della maggioranza - Fi, An ed Udc - si erano incontrate per procedere alla riunione di verifica sollecitata fortemente proprio dall'Udc. In quella occasione si era visto che tra An e Fi da una parte e l'Udc dall'altra c'era una specie di muro.

Il partito di Casini chiedeva (e chiede) una verifica del programma e dell'organigramma. Però, mentre sulla prima richiesta (programma) c'era totale assenso da parte di Fi ed An, la posizione cambiava per quel che concerneva l'organigramma. Fi ed An dissero, tuttavia, che avrebbero riferito ai rispettivi partiti e che avrebbero dato una risposta nel giro di pochi giorni. L'Udc fece sapere - in quell'occasione ventilò già la concreta idea di abbandonare la maggioranza - che avrebbe aspettato al massimo fino a lunedì. Attesa senza risposta e da qui la decisione del direttivo che non è di totale chiusura (ancora) ma che lascia, come si diceva un ultimo margine. «Questa determinazione, grave e sofferta - scrivono i responsabili dell'Udc nella nota inviata ieri mattina a sindaco e partners - arriva dopo che la verifica chiesta veniva vanificata e mortificata dalle delegazioni di Fi ed An, chiusi ad ogni ipotesi di rilancio dell'azione politico-amministrativa».

E poi così concludono: «L'Udc, che fino a questo momento ha pazientemente e responsabilmente atteso segnali, mai arrivati, dagli altri partners della coalizione, ritiene opportuno mantenere questo atteggiamento, convinto delle ragioni politiche ed amministrative sollevate». Intanto, lunedì e martedì prossimi i due importanti appuntamenti che potrebbero sancire definitivamente la frattura esistente nella maggioranza.

Lunedì la seduta consiliare monotematica con la questione ospedale (ordine del giorno richiesta da Udc ed opposizioni, sia pure con due mozioni diverse ma dallo stesso tenore), e martedì l'altra seduta di consiglio con il conto consuntivo. Due giorni di fuoco e dai quali possono dipendere le sorti della legislatura in mancanza di fatti nuovi.

Luca Dipresa

 

 

 

 

 

 

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La Margherita chiede l'istituzione di un Centro-dialisi

Mercoledì, 2 luglio

La Margherita interviene sulla vicenda dell'ospedale di Ceglie con un'articolata nota inviata dal consigliere comunale Tommaso Argentiero alla stampa. Il rappresentante dell'opposizione sollecita uno scatto d'orgoglio di tutte le forze politiche e sociali di Ceglie a difesa dei servizi primari della sanità. Su questa linea chiede il potenziamento di alcune terapie specialistiche che provocano gravi difficoltà ai pazienti, come ai nefropatici costretti a defaticanti trasferimenti per sottoporsi all'emodialisi. "Si istituisca anche a Ceglie, sull'esempio di altri paesi pur privi di ospedale, un Centro di assistenza dialitica" sollecita Argentiero alle autorità politiche e sanitarie del territorio.

 

Pubblichiamo di seguito il documento della Margherita.

"Il Consiglio Comunale di Cegle Messapica» è stato convocato per il giorno 7 luglio, presso la Sala Consiliare della sede Municipale, in seduta monotematica. Nella manifestazione pubblica organizzata dalle forze dell'Ulivo il 7 giugno scorso, sul tema "Smantellamento dell'ospedale di Ceglie", scaturì la necessità di tenere un Consiglio Comunale in piazza Plebiscito e in alternativa nella sala conferenze dall'Istituto Musicale, considerato che il tema sulla situazione dell’ospedale richiede la partecipazione di tutta la cittadinanza. Risulta evidente che la maggioranza di centro-destra, che governa la città, su questa questione vuole tenersi a distane dagli umori della popolazione. Pensando di assolvere alla necessità di partecipazione da parte dei cittadini garantendo la diretta televisiva del Consiglio Comunale. Con questa decisione, in contrasto con il parere maggioritario della Conferenza dai capigruppo, l’Amministrazione Comunale e il Presidente del Consiglio, non contribuiscono in alcun modo a creare le condizioni di un sereno dibattito in difesa della nostra struttura ospedaliera.

A questo atteggiamento provocatorio la Margherita, e sono certo tutte le forze di opposizione, risponderanno in maniera responsabile, perché non vogliamo perdere alcuna occasione che possa risultare utile per le sorti del nostro ospedale. In questi giorni, tramite articoli di stampa e manifesti, assistiamo al goffo tentativo di Forza Italia e Alleanza Nazionale di creare illusioni e cercare di trovare aspetti positivi del Piano di Riordino Ospedaliero, varato dalla Giunta Regionale, che prevede letteralmente lo smantellamento della struttura ospedaliera di Ceglie Messapica. Il reparto di Ostetricia e Ginecologia è stato già chiuso, nelle prossime ore verrà chiuso il reparto di Chirurgia, poi sarà la volta del reparto di Medicina, del Pronto Soccorso.  In questa situazione il centro-destra locale veste i panni del pifferaio magico, per condurre tutti i  cegliesi che avessero bisogno di cure mediche, al nosocomio di Francavilla Fontana. Questa struttura non garantisce nulla di più dì quello che avrebbe potuto garantire la struttura ospedaliera di  Coglie Messapìca. Diversa, invece, doveva essere la posizione dell'Amministrazione Comunale e  della Maggioranza di centro-destra, che insieme a noi, forze di centro-sinistra, avrebbero dovuto  fare quadrato m difesa dell'ospedale. Non solo c'è la necessità di dire che non siamo d'accordo con  ciò che il Piano regionale prevede per l'ospedale di Ceglie, ma dovremmo sforzarci di raccordare le esigenze sanitarie del nostro territorio con nuovi servizi e assicurare l'efficienza dei reparti esistenti.  Basti pensare che nel nostro ospedale si trova difficoltà a garantire il ricambio delle lenzuola e dei  cuscini e non sempre è facile per i reparti ottenere i medicinali necessari.

Uno dei servizi su cui bisognerebbe puntare è quello della Dialisi, attraverso l’istituzione di un Cad (Centro assistenza dialitica), questa è a mio avviso  una esigenza legata al territorio. Diversi cittadini per poter ottenere queste prestazioni sono costretti  a recarsi in altre città, e di conseguenza a tenori di vita massacranti, che rendono ancora più precario  il loro stato di salute. Questo servizio, come altri, non devono essere sostitutivi di reparti ma  integrativi. Dovremmo, forze politiche, forze sociali, cittadini, fare fronte comune in difesa e per il  potenziamento della nostra struttura ospedaliera. Dovremmo tutti insieme, non chiedere qualcosa in più rispetto ad altri, ma solamente reclamare la pari dignità.  C'è da sperare che giorno 7 luglio nel Consiglio Comunale di Ceglie Messapica nella sua interezza,  venga fuori uno scatto d'orgoglio".

 

 

 

 

 

 

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Il Distretto scolastico avvia con successo la banca-dati

Mercoledì, 2 luglio

Un distretto scolastico come moderna «banca-dati», piena di esperienze didattiche da mettere a disposizione di scuole ed allievi.

Contrariamente alla realtà degli altri distretti scolastici, molti dei quali commissariati o con l'attività didattica divulgativa in via di esaurimento, quello di Francavilla Fontana, che comprendente anche i comuni di Ceglie Messapica, Oria, San Michele Salentino e Villa Castelli, sta conoscendo, invece, una nuova fase divulgativa e coadiuvante delle attività didattiche delle scuole di ogni ordine e grado.

«Il nostro distretto scolastico - dice Michelangelo Capobianco, presidente del distretto scolastico n.21 - ha avuto capacità, anche per questo anno scolastico, di attore operativo e propositivo sulla scena scolastica locale nonostante i cambiamenti epocali che stanno interessando il mondo della scuola, relegando i distretti sempre più ai margini organizzativi di tutte le attività didattiche. Infatti, mentre molti distretti scolastici si stanno esaurendo come esperienza propositiva, o vengono lasciati esaurirsi in maniera naturale, quello francavillese, grazie anche all'impegno dei suoi consiglieri, opera ancora in maniera normale, con una progettualità che interessa e affianca le attività didattiche delle altre scuole».

Il distretto n. 21 ha messo a disposizione delle varie realtà scolastiche del territorio due progetti. Il primo ha riguardato la realizzazione di un centro di documentazione, una specie di banca-dati, che raccoglie e cataloga i progetti didattico-educativi delle scuole di ogni ordine e grado attraverso «stesure», documentazioni e «piani di lavoro» formulati da docenti o consigli di classe, riguardanti esperienze relative al patrimonio storico, artistico, architettonico e paesaggistico del territorio. Il secondo progetto, invece, ha riguardato da vicino l'«interculturalità», cioè il processo di intercultura come riavvicinamento, integrazione e ricchezza culturale tra il territorio e le varie realtà scolastiche con il «diverso», inteso come colui che ha maturato esperienze di vita partite da presupposti diversi rispetto alla linea comune educativa che riguarda i ragazzi del territorio locale. Quindi, la conoscenza del «diverso del terzo millennio» attraverso «culture diverse». Anche per quest'ultimo progetto, le varie realtà scolastiche del distretto n. 21 hanno risposto molto bene, sposando l'iniziativa e documentando le proprie attività attraverso la produzione di materiale cartaceo, multimediale e audiovisivo.

 

 

 

 

 

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Ospedale: il 7 luglio seduta tematica del Consiglio comunale

Martedì, 1° luglio

«Siamo alle comiche! Forza Italia da una parte e Alleanza Nazionale dall'altra, tentano di confondere le idee ai cegliesi, facendo loro capire che il piano di riordino ospedaliero, approvato dalla Giunta Regionale, è diverso da quello che è in fase di attuazione». Pronta la risposta del capogruppo di Rifondazione Comunista, Nicola Trinchera, all'indomani dell'intervento del presidente del circolo cegliese di An, nonché assessore comunale alle attività produttive, Domenico Urso.

«Alleanza nazionale addirittura insiste - prosegue Trinchera -, cercando di carpire la buona fede dei cittadini, sulla creazione del polo ortopedico riabilitativo e sul funzionamento tutti i giorni delle sale operative. Ma i cegliesi hanno ormai capito e basta recarsi presso l'ex ospedale civile di Ceglie Messapica, oggi stabilimento ospedaliero, per rendersi conto dello smantellamento in atto». Insomma, la polemica non accenna a placarsi sull'attuazione di un piano che vede le forze politiche divise e la divisione riguarda anche la maggioranza con l'Udc in contrasto con i partners della coalizione, Forza Italia e Alleanza Nazionale. E sulla questione ospedale dovrebbe celebrarsi lunedì 7 luglio la seduta monotematica richiesta proprio dall'Udc e dalle opposizioni. Il tutto mentre incombe la seria minaccia di fuoriuscita dalla maggioranza.

Ieri sera c'è stata la riunione del direttivo dell'Udc, che avrebbe dovuto formalizzare la decisione di abbandonare la maggioranza per discordanze nette sul programma (Prg, conferenze di servizio, sostegno alle associazioni) e sulla mancata revisione dell'organigramma. Questo dovrebbe aprire un nuovo scenario e non si esclude il ritorna anticipato alle urne. In tutto questo, la seduta di lunedì con la mozione sull'ospedale e quella del giorno dopo sul consuntivo potrebbero essere l'ultimo atto di questa legislatura. E tornando alla «replica» ad Urso, Trinchera richiamando la nota del 19 giugno inviata dal dott. Montanile, al Sindaco e al Consiglio Comunale, tiene a sottolineare come «sia evidente che non avremo più un ospedale con i reparti ma uno stabilimento con attività ambulatoriale».

E nella seduta di lunedì «Rifondazione Comunista» proporrà che si blocchi l'applicazione del piano di riordino ospedaliero e si avvii da subito una pausa di riflessione coinvolgendo tutti i Sindaci interessati». Il tutto passando attraverso la netta divisione nella maggioranza che potrebbe far aprire nuovi scenari.

Luca Dipresa

 

 

 

 

 

 

 

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I Passionisti presentano il libro sul Centenario a Ceglie

Martedì, 1° luglio

Sarà presentato giovedì prossimo, 3 luglio, il libro curato dai Padri Passionisti sul Centenario del Ritiro di Ceglie Messapica celebrato nell'autunno del 1997. A quasi sei anni di distanza, infatti, sono stati dati alle stampe gli atti di quegli importanti eventi che hanno visto a Ceglie studiosi confrontarsi sulla storia del Mezzogiorno per analizzare ipotesi di sviluppo. "I Passionisti a Ceglie Messapica 1897-1997, Celebrazioni e Storia" è il titolo del poderoso volume di 400 pagine (stampato dalla "Barbieri editore" di Manduria) curato da padre Carmelo Turrisi. 

La manifestazione di presentazione si svolgerà alle 19,30 del 3 luglio presso la Sala Conferenze dell'Istituto musicale di Ceglie. A tenere le relazioni sull'evento celebrativo e su quello storico sono stati chiamati Mino De Masi, giornalista, e Pietro Mita, storico e docente di scuola superiore nonché sindaco di Ceglie all'epoca del Centenario. Presiederanno la manifestazione il nuovo Provinciale dei Padri Passionisti, padre Carmelo Curto, e il sindaco di Ceglie, Mario Annese. Moderatore sarà il curatore del libro, padre Carmelo Tarcisio Turrisi. Prenderà infine la parola padre Antonio Perrone, organizzatore delle celebrazioni di Ceglie nel 1997.

 

 

 

 

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Gli sparano alle gambe: mistero sul ferimento di un uomo

Martedì, 1° luglio

Resta ancora il mistero sul ferimento di un edicolante cegliese, colpito da una pistolettata alla gamba. L'episodio è  accaduto sabato sera a Ceglie Messapica. Il ferito si chiama Francesco Vacca, titolare dell'edicola che si trova in via Rodano, alla periferia del paese.

Le indagini vengono svolte dai carabinieri del Reparto operativo. Ma in loro possesso pare che ci sarebbero ben pochi elementi per una vicenda che di lati oscuri ne presenterebbe un bel po'.

Vediamo come è stata ricostruita dagli investigatori. Sabato sera Francesco Vacca viene accompagnato da alcuni suoi familiari (pare dalla moglie) al Pronto soccorso di Ceglie. Ha una ferita di pistola alla coscia sinistra. I medici chiamano i carabinieri ai quali l'edicolante avrebbe riferito che mentre stava uscendo dalla sua edicola ha avvertito un rumore secco e subito un grande dolore alle gambe. Non sa altro. Perché qualcuno ha deciso di sparargli alle gambe? E chi? Niente di niente. Vacca dice di non avere mai ricevuto minacce né richieste estorsive.

Nella zona di via Rodano nessuno ha visto né sentito qualcosa. Le indagini non fanno passi in avanti. Gli investigatori si sono fatti una loro idea. Ma non si sbilanciano più di tanto. La verificheranno nei prossimi giorni quando interrogheranno Francesco Vacca.

L'edicolante, subito dopo essere stato medicato, è stato dimesso. La ferita non è eccessivamente grave. La pallottola è entrata all'altezza della coscia ed è uscita. Gli investigatori non lo dicono, ma lo lasciano capire: per sviluppare la loro ipotesi sarà importante stabilire se la pallottola è entrata dalla parte anteriore o da quella posteriore della coscia. I medici lo hanno dichiarato guaribile in trenta giorni.


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