Ceglie in diretta |
Settembre 2004 |
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2004
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Basket:
Massimo Vitale affiancherà il coach Coco Romano Giovedì,
30 settembre La
Stamplast Ceglie si rafforza ulteriormente. Anche sul piano tecnico. Ha,
infatti, tesserato l'allenatore in seconda. Niente di meno che Massimo
Vitale, tecnico di notevole esperienza, che affiancherà il coach Coco
Romano nel corso di questo campionato che i vertici del sodalizio
cegliese puntano a vincere. E non ne fanno un mistero. La battuta
d'arresto nella gara di esordio contro il Corato è stata immediatamente
cancellata dalla bella vittoria conquistata a San Giorgio del Sannio
contro la Sant'Agnese. Una vittoria più che convincente: ben trentuno i
punti di distacco al suono finale della sirena. La squadra ha girato
molto bene. Ma i dirigenti vogliono ancora qualcosa in più. E per
questo, stando a quel che trapela, starebbero cercando un ulteriore
rinforzo. Per ora hanno quadrato per quanto riguarda la conduzione
tecnica: la coppia Romano-Vitale è di tutto rispetto ed è sinonimo di
garanzia. Intanto
domenica si torna a giocare in casa. O, per meglio dire, si torna a
giocare nel palazzetto di Cisternino, dato che quello di Ceglie è
sempre di là da finire. Quando si pensa che la soluzione è ormai a
portata di mano, c'è sempre qualcosa che fa slittare i tempi. Peccato,
un vero peccato per una vicenda che incredibilmente si trascina da anni
senza mai riuscire a tagliare il traguardo. (La
Gazzetta del Mezzogiorno)
Anziano
trovato morto in un pozzo dopo 16 mesi Mercoledì,
29 settembre Paolo
Parisi, un anziano di 80 anni di Ceglie: lo cercavano i familiari ed i carabinieri dal
maggio del 2003, da quando era scomparso nel nulla, finito chissà dove e chissà quanto lontano. Invece, mai ad immaginare che il suo corpo era a poca distanza nell’abitato di Ceglie, riverso di petto nell’acqua di una cisterna a cielo aperto posta nel cortile di un caseggiato diroccato. La macabra scoperta è avvenuta per caso ieri mattina ad opera di alcuni curiosi addentratisi in quel giardino quasi inaccessibile. E’ scattato l’allarme, ha preso a circolare la voce del giallo, di una morte misteriosa perchè la sagoma in avanzato stato di decomposizione galleggiava sull’acqua a testa in giù, e la cosa non lasciava assolutamente intravedere nè le caratteristiche somatiche nè una plausibile età. E la zona è subito divenuta meta di altri innumerevoli curiosi. Mentre i carabinieri ed i vigili del fuoco con il reparto sommozzatori giunto da Taranto, e poi il sostituto procuratore di turno Silvia Anastasia, si davano da fare per disporre almeno una bonifica parziale della cisterna che potesse far recuperare e identificare quel corpo. Alla fine, pietosamente e con grande fatica, il corpo di Paolo Parisi è stato recuperato. E quindi identificato direttamente dai parenti: i carabinieri, memori della denuncia di scomparsa da loro presentata in caserma un anno fa, si erano premuniti di chiamarli sul posto. Il volto e tutto il corpo completamente sfigurati, l’identificazione dell’anziano si è resa possibile solo grazie agli indumenti che i familiari gli ricordavano addosso l’ultima volta, quando s’era allontanato di casa per non fare più ritorno. Si pensa che l’80enne
lo scorso anno sia caduto per disgrazia in quella cisterna, della sua
scomparsa se
ne occupò anche la trasmissione di Rai Tre Chi l'ha visto?". Ma anche che l’anziano, spossato da un lungo girovagare e con la mente ottenebrata dall’età e forse anche dalla perdita della memoria e della propria identità, possa essersi dato volontariamente la morte. Il magistrato ha disposto l’esame autoptico e già ieri pomeriggio la salma era a Brindisi per gli esami del medico legale. Strade
piene di buche, l'asfalto è ormai un optional Lunedì,
27 settembre Le
strade scorrevoli, ben asfaltate e senza buche? Un optional. Un
miraggio, verrebbe da dire. Non sfugge più a nessuno ormai - e non è
sfuggito nemmeno ai tanti vacanzieri e turisti di passaggio, che in più
di un'occasione si sono lamentati - che in città ci sia una vera e
propria «emergenza» strade. Un situazione che - a dire il vero - si
protrae da anni e che i cittadini cominciano a mal sopportare.
«È
mai possibile - si chiedono alcuni commercianti del centro - che una
città come Ceglie, di circa 22 mila abitanti, debba avere delle strade
in queste condizioni, tutte dissestate e piene di buche?». «Sono
anni che le strade sono in queste condizioni - afferma un altro
cittadino. Forse è arrivato il momento che qualcuno vi ponga rimedio,
per la sicurezza di noi tutti. Mi auguro che il Commissario o l'ufficio
competente dia ascolto alle nostre esigenze di cittadini». (Pierpaolo
Faggiano, La Gazzetta del Mezzogiorno)
Scuola,
il nuovo anno inizia con qualche affanno Domenica,
26 settembre Inizio
d'anno scolastico non certo senza disagi quello che ha dovuto affrontare
il Polo scolastico «Cataldo Agostinelli», comprensivo dell'Ipsss,
Ipsia, Itc, Ipsar, Liceo Classico e Scientifico, diretto dal preside
Francesco Caramia. Infatti, la mancanza di alcune aule da utilizzare per
accogliere gli oltre 100 alunni che si sono iscritti all'Istituto
alberghiero e della ristorazione, ha creato non pochi problemi logistici
cui, per il momento, si è fatto fronte utilizzando, per gli alunni di
seconda, parte della struttura dell'Istituto professionale per i Servizi
sociali, sito in via Ovidio. Gli alunni che frequentano il primo anno,
invece,utilizzeranno ancora per un altro anno, quattro aule dell'asilo
nido comunale, ubicato in via Bellanova. Tuttavia, i problemi connessi
alla mancanza di una struttura idonea ad accogliere il frequentatissimo
Istituto alberghiero hanno creato disagi anche agli altri indirizzi del
Polo. Così, alcune classi dell'Istituto per i Servizi sociali hanno
dovuto traslocare presso il II circolo «Giovanni XXIII» che, per
fortuna, disponeva di alcune aule libere. È proprio il caso di dire,
dunque, che nonostante le mille promesse e i progetti faraonici, per un
altro anno, gli alunni che frequentano l'Istituto alberghiero saranno
costretti ad arrangiarsi in locali di fortuna. Intanto,
nei giorni scorsi sono stati appaltati i lavori propedeutici di
ristrutturazione e messa a norma (per una cifra di 500 mila euro) della
struttura esistente dell'ex Ostello della Gioventù dove, in futuro, sarà
collocata la sede dell'Istituto alberghiero di Ceglie Messapica. Così,
già ad ora si registra il ritardo di un anno. Infatti, rispetto a
quanto in passato si era detto, l'edificio che doveva essere consegnato
nel marzo del 2004 sarà, si spera, consegnato nel 2005. Bisogna
tuttavia, tenere conto che l'indirizzo di studi necessita, soprattutto
dal terzo anno in poi, oltre che dei laboratori dell'ordinaria
didattica, di cucine con annesse sale ristorante, dispense, spogliati,
di sala bar e di una costruzione accessoria ad uso foresteria, per le
attività di reception ed alberghiera in genere. (Agata
Scarafilo, La Gazzetta del Mezzogiorno)
Sport:
accordo tra Comune e società per l'uso degli impianti Domenica,
26 settembre In
attesa del completamento dei lavori del Palazzetto, è stato raggiunto
un accordo tra le associazioni sportive del territorio e
l'Amministrazione comunale.
Hanno
coordinato i lavori il dirigente amministrativo, Graziano Iurlaro, e
l'ingegnere dell'Ufficio tecnico, Giovanni Chiatti. A seguito delle
istanze pervenute all'Ente comunale, dopo la pubblicazione di un bando
di concorso a firma del commissario prefettizio, Clara Minerva,
l'Amministrazione ha ritenuto opportuno convocare le associazioni
sportive, al fine di concordare orari e tempi di utilizzo delle
strutture attualmente agibili sul territorio. Va detto, a tale
proposito, che le uniche strutture presenti riguardano le palestre delle
scuole medie ed elementari, di competenza comunale, nonché il Campo
sportivo che, nei giorni scorsi, voci di paese, davano per non agibile.
A tale proposito, rassicurazioni sono state date dallo stesso
responsabile dell'Ufficio tecnico comunale, Giovanni Chiatti. Così, il
Campo sportivo sarà pienamente utilizzato dalle associazioni
calcistiche che ne hanno fatto richiesta. Nel corso dell'incontro, e
come d'altronde previsto dalle modalità del concorso, si è tenuto
conto delle esigenze delle associazioni dando, quindi, priorità alle
squadre che hanno raggiunto più alti livelli agonistici e che
necessitano di maggiore spazio ed allenamenti. In
passato, i dirigenti scolastici hanno più volte lamentato un uso non
sempre appropriato degli spazi utilizzati dal personale esterno alla
scuola, soprattutto in relazione alla competenza su questioni igieniche
e di pulizia degli ambienti. Problematiche, queste, che si supereranno
anche con la disponibilità del nuovo Palazzetto che, si spera, possa
essere inaugurato al più presto. Al fine di riorganizzare sotto una
nuova luce tutte le attività sportive del territorio, è stato già
programmato un nuovo incontro che si terrà quando, finalmente, sarà
utilizzabile il nuovo impianto. (a.s.,
La Gazzetta del Mezzogiorno) Tutto
pronto per la tradizionale gimcana di domenica Venerdì,
24 settembre Tutto
è pronto per il “XVII Trofeo Città di Ceglie Messapica”, la
gimcana automobilistica in programma domenica sull’ormai consolidato
percorso disegnato lungo Viale Emilio Notte e che di fatto chiude il
cartellone delle manifestazioni estive. Alla manifestazione, promossa ed
organizzata dal promoter Salvatore Santoro e dal Silver Car – ha avuto
anche quest’anno il patrocinio di Regione, Provincia e Comune – si
preannuncia una larga presenza di piloti esperti del settore (le
prescrizioni sono già arrivate a 275), provenienti da tutte le province
pugliesi a conferma del l’importanza che questa gara ha assunto nel
corso degli anni. “Siamo
di fronte – afferma l’organizzatore e pilota anch’egli, Salvatore
Santoro – ad uno degli avvenimenti sportivi che, oltre al prestigio,
è una delle competizioni più valide dal punto di vista tecnico con un
percorso difficile e selettivo nello stesso tempo, dove i piloti devono
dare il meglio evitando distrazioni che potrebbero compromettere
l’esito della gara stessa”. Le categorie in programma saranno 10,
delle quali cinque riservate alla cosiddetta categoria normale ed
altrettanto a quella speciale. Per la precisione si parte dalla
categoria A ed A Speciale, riservata alle auto del tipo Fiat 500; B
(Mini Minor), B Speciale (Mini Minor Cooper 1300); C e C Speciale
(A112); D e D Speciale (Alfa Romeo GT); E Speciale (A 112 Abart 70 Hp);
F (Fia Uno normale e turbo). L’appartenenza
ad una delle cinque categorie è data dalla lunghezza della propria
auto: si parte dalla Fiat 500 per arrivare alle potenti Alfa Romeo. Tempo
e penalità verranno annotati dai cronometristi della Federazione mentre
il direttore di gara sarà Antonio Mitrugno.Il trofeo viene assegnato,
come vuole la tradizione, al pilota che a conclusione della prova di
abilità e prontezza di riflessi, avrà fatto segnare il minor tempo e,
di conseguenza, le minori penalità. Al via tutti i migliori piloti
della specialità che da anni i danno battaglia su tutti i circuiti
pugliesi ed oltre. Tra questi lo stesso organizzatore Salvatore Santoro,
Rocco Argentiero, Matteo Marzio, Salvatore Santoro, Luigi Giannotti,
Donato Argentiero, Giuseppe Calò, Roberto Giannotta. Insomma più di
cinque ore di spettacolo e divertimento grazie ad una organizzazione
curata nei minimi particolari e con un ricchissimo elenco di premi. Luca
Dipresa Teodoro
Santoro segretario della Sinista giovanile Ds Giovedì,
23 settembre Teodoro
Santoro è il nuovo segretario del movimento Sinistra Giovanile dei Ds.
Ad eleggerlo i delegati al congresso cittadino celebrato nei giorni
scorsi per il rinnovo delle cariche. Santoro succede ad Antonio Urso. Il
congresso è stata l’occasione per aprire un interessante dibattito in
città in vista delle lezioni comunali che si celebreranno a giugno
prossimo dopo un lungo periodo di commissariamento. I
giovani della Sinistra Giovanile hanno dibattuto le tesi del momento,
evidenziando come sia importante aprire in città una fase politica
nuova che veda le forza di centrosinistra impegnate a proporsi alla
guida della città, “dopo la seconda negativa esperienza
amministrativa che ha visto il centrodestra
capitolare prima del giro di boa della legislatura”. I giovani hanno
poi sottolineato come va potenziato il rapporto dialettico all’interno
del partito recuperando tutte quelle energie che possono dare un valido
contributo alla ripresa della città. Al congresso sono intervenuti
Annamaria Scalera, segretario provinciale
dei giovani diessini, il segretario cittadino dei Ds e
consigliere provinciale Pietro
Mita. Dal congresso è stata rimarcata la esigenza che la Sinistra
Giovanile sia presente con propri candidati all’interno della lista
per le elezioni comunali. Una sollecitazione che il segretario Ds Mita
ha accolto con buoni auspicaci, “a dimostrazione dell’attenzione del
partito verso la realtà giovanile cgliese”. Del nuovo direttivo fanno
parte Paola Caliandro, Marina Chirico, Francesco Chirico, Luigi Gioia,
Manuela Maggi e Davide Salonna. l.d. Soddisfazione
per la sede di via Salerno della scuola Pascoli Giovedì,
23 settembre C’è
soddisfazione tra gli alunni e le loro famiglie per come si presenta la
sede di Via Salerno della scuola media “Giovanni Pascoli”. Come era
stato garantito dal commissario prefettizio, la dr.sa Clara Minerva, il
comune si è fatto carico di alcuni immediati interventi per rendere
agevole e “dignitoso” l’inizio dell’anno scolastico per i
ragazzi che frequentano questa sede. Incursioni vandaliche ripetute, una
certa trascuratezza aveva reso la struttura
poco accogliente.
E
da un sopralluogo fatto ai primi di settembre dalla dr.ssa Minerva,
dall’ing. Chiatti, dall’arch. Carrozzo e dal geom. Venerito si era
constatato con mano come fosse necessario adoperarsi per agevolare
l’avvio della scuola ad alunni e docenti. “Verso la scuola – ebbe
a dire il commissario prefettizio al neo dirigente Luca Dipresa –
bisogna propendere tutti gli sforzi perché è questo il luogo
dell’educazione, della convivenza civile e dell’esempio di come le
istituzioni possano funzionare”. Parole non pronunciate certamente al
vento e pur in presenza di poche somme e, soprattutto di operai, facendo
leva sui lavoratori socialmente utili, il giorno dopo ci venne avviato
un intervento che è ormai alle fase conclusive. Un minimo di intervento
in attesa di un progetto più organico che possa realmente recuperare
una delle strutture più belle sul territorio.
C’è
il problema della sicurezza contro le incursioni vandaliche che nel
corso degli anni hanno quasi logorato la pazienza degli operatori
scolastici. Problema per il quale c’è stato l’impegno del
commissario di poter prevedere l’installazione di un impianto di
allarme. Per intanto si fa affidamento sulle forze dell’ordine che
hanno garantito una presenza maggiore, specie di notte per scongiurare
episodi che hanno distrutto un notevole patrimonio di attrezzature,
tutto a discapito degli alunni che non possono usufruire di opportunità
didattiche. Intanto, la scuola si prepara a vivere il suo primo
cinquantennale.
Avvenimento
certamente importante che vedrà docenti ed alunni impegnati a
organizzare una serie di iniziative di notevole spessore didattico e
culturale, grazie anche all’ormai consolidata esperienze di alcune
realtà come la Leonard’s Band, il gruppo teatrale e quello artistico.
A maggio, secondo un programma in fase di perfezionamento ci sarà una
intera settimana dedicata all’anniversario della “Giovanni
pascoli”.
Cimitero
sporco e in degrado: "Si rispettino almeno i morti" Martedì,
21 settembre Il
cimitero è sporco e in degrado, così un cittadino cegliese, Pasquale
Elia, ha scritto al comandante dei vigili urbani di Ceglie Messapica,
cap. Lorenzo Gianfreda, per esporre il problema. "Premetto
che non me la sento di addossare tutta la responsabilità, di quanto in
seguito scriverò, alla dott.ssa Clara Minerva, Commissario Prefettizio,
la quale, tra l’altro, non è cegliese e non frequenta il Camposanto
cittadino. La
colpa è di altri, i quali - scrive Elia - sono istituzionalmente
preposti al controllo e al buon funzionamento di un importante servizio,
quale la raccolta dei rifiuti solidi urbani. Io
sono uno che, almeno una volta alla settimana, frequento il Cimitero per
fare visita ai miei cari residenti in quel luogo e recitare una
preghiera in loro suffragio. Raggiungo
quel luogo in auto e parcheggio l’automezzo negli spazi consentiti.
Ciò che avverto, da
un po’ di tempo, è il cattivo
odore che aleggia nelle vicinanze. Proprio
stamattina, lunedì 20 settembre, sono stato costretto a fermare la
vettura in altro luogo. Nell’angolo
sud-ovest di quel piazzale antistante l’ingresso principale sono
sistemati due cassonetti per la raccolta degli avanzi solidi urbani.
Ebbene quei due contenitori sono sempre “stracolmi” con il risultato
che l’utente, non sapendo dove depositare l’immondizia, semina i
sacchetti tutt’intorno. Non
so quante volte, alla settimana, dovrebbe essere raccolta quella
spazzatura, ma per come si presentano i recipienti strapieni
intercorrono, di sicuro, molti giorni (settimane?). Vorrei
farLe notare, Signor Capitano, che quel luogo è frequentato anche da
forestieri e quello schifo
è un cattivo biglietto di presentazione della città che non merita di
fare una così magra figuraccia. Perché
una sua pattuglia in servizio di vigilanza, “qualche volta”, non fa
una capatina da quelle parti, e se necessario, verbalizzare la Ditta
assuntrice del servizio?
* * * Martedì
21 settembre, 2004 Signor
Capitano, E’
mio costume, di buon mattino, farmi una salutare camminata di 6–7 Km.
intorno alla città. Proprio
stamattina, verso le ore 07.30 circa, ho incontrato il camion della
raccolta rifiuti in servizio su via Martina. Intorno
alle ore 10.30, mi sono recato al Cimitero e con mia grande sorpresa, i
famosi cassonetti della spazzatura erano ancora più traboccanti e più
nauseabondi di ieri. Vogliamo
fare qualcosa per eliminare l’inconveniente? Grazie
e buon lavoro!!!!
Pasquale ELIA
Ma
siamo tutti responsabili, anche il commissario prefettizio Questa
la lettera di Elia,alla quale ci permettiamo solo di aggiungere qualcosa
senza alcun tentativo di porci difensori o accusatori di nessuno. Ha
ragione quando dice che tutti devono fare il loro lavoro, tra questi il
commissario prefettizio, chiamato a sostituire nelle funzioni
l'amministrazione comunale, quindi responsabile in primis di quanto
accade in paese. Purtroppo succede che proprio questa funzione distoglie
a volte i vigili urbani dal servizio chiamato ad assicurare: due volte
a settimane, o quando le circostanze di servizio lo richiedono, una
pattuglia della polizia municipale deve recarsi a Brindisi per prendere il
commissario, portarlo al municipio di Ceglie e quindi
riaccompagnarlo a Brindisi, una prestazione da auto-blu non
prevista e anzi contestata da più parti, anche perché i costi della
trasferta ricadono sull'amministrazione comunale, cioè su tutti i
cegliesi. Rapinatori
messi un fuga dalla reazione della vittima Lunedì,
20 settembre Si erano incappucciati e armati per una fulminea rapina ad un distributore di carburante. Ed invece non solo non hanno beccato un soldo, ma hanno preso dal gestore e dall’aiutante immediatamente accorso a dargli man forte tante di quelle botte da finire stesi per terra. E poi ancora botte da orbi, a non finire, per diversi minuti, in un trambusto infernale. Tra la curiosità degli automobilisti di passaggio che si fermavano, vedevano, e subito dopo se la filavano. Chissà come, forse proprio perchè nessuno è intervenuto, sonriusciti alla fine a sottrarsi all’ira del gestore, a guadagnare l’auto con la quale erano arrivati, e a filarsela, anche i due malcapitati rapinatori. L’incredibile vicenda, il gestoresabato sera poco prima della chiusura al chiosco di carburante della Esso in largo don Minzoni, nel centro abitato di Ceglie
Messapica. Il benzinaio “terribile”, Antonio Nacci, 56 anni, del luogo, stanco di subire rapine e tentate rapine e di vedersi
periodicamente prendere il volo o messo in discussione i sacrifici del suo duro lavoro.
L’altra sera, davanti ai due banditi di turno giuntigli davanti all’improvviso a volto coperto con una Seat Narbella, non ci ha visto più. Ed infischiandosene
pure della pistola che uno gli puntava contro, si è scatenato al punto da sorprendere e scioccare i due rapinatori che non se se l’aspettavano. Prima ha affrontato quello con la pistola, stendendolo per terra con una sventagliata di cazzotti. Poi le ha avute di santa ragione anche il secondo che, frastornato, aveva cercato di difendere il complice o comunque di sottrarlo alla furia del benzinaio. Nel frattempo giungeva l’aiutante, e altre botte, con i benzini che non mollavano la presa, nel tentativo forse di prendere tempo fino all’arrivo di rinforzi tenendo immobilizzati per consegnarli “impacchettati” ai carabinieri. Ma nessuno s’è fermato a dare una mano in questo senso. Alcuni automobilisti si son dati da fare solo a dare l’allarme. Ed è stato così che i due malcapitati rapinatori ad un certo punto hanno trovato la forza di sottrarsi alle batoste e a fuggire guadagnando l’auto a bordo della quale erano arrivati. I carabinieri della stazione di Carovigno, giunti immediatamente sul posto dopo l’allarme, hanno effettuato sino a tardi una vasta battuta dentro Ceglie e lungo tutta la rete stradale provinciale della zona, ma della Seat Marbella segnalata non hanno trovato traccia. Sul luogo delle
colluttazioni hanno trovato il caricatore della pistola caduta di mano ad uno dei due rapinatori durante i colpi che gli sferrava il gestore. Il caricatore di una pistola scacciacani. La Seat, risulta rubata giorni fa a San Michele Salentino, è stata rinvenuta ieri mattina sulla provinciale Ceglie-Ostuni completamente bruciata. I due sfortunati malvivent hanno voluto far sparire ogni traccia di sè: anche del sangue delle ferite dopo tutte le botte ricevute. Morta
Elisa Springer, la testimone pugliese di Auschwitz Lunedì,
20 settembre -
''Ho vissuto, per cinquant'anni, ad Auschwitz all'ombra del Camino'':
cosi' scriveva di sè Elisa Springer, una donna esile e forte,
tanto forte che era riuscita a sopravvivere ad Auschwitz, a Bergen
Belsen, a Terezin, tre nomi protagonisti della pagina piu' cupa della
storia contemporanea. Elisa Springer, vissuta a Manduria dal '46, è
morta ieri sera per un tumore, all'eta' di 86 anni. Nata a Vienna nel
1918, Elisa Springer era stata costretta, dopo alcuni anni di fuga
attraverso l'Europa centrale, a vivere i lager nazisti piu' crudi, a
conoscere il peso di un cenno della testa del famigerato dottor Mengele
che dava la vita o la morte, ad attraversare con milioni di donne e
uomini, con altre giovani e ragazzine come Anna Frank speranze di vita
in porcilaie. Alla
liberazione dal nazifascismo, nell'aprile del '45, era nel campo di
concentramento di Therezin, nella Repubblica ceca. Non si accorse che
era finalmente il ritorno alla vita: perche' era in coma, per una
malattia. Si risveglio' il 9 maggio del '45 e le spiegarono che poteva
tornare a vivere. Dopo un anno circa venne in Italia e sposo' un
pugliese, un uomo di Manduria, dal quale ebbe un figlio. Per
cinquant'anni, Elisa fu sovrastata dall'''ombra del Camino'': non
riusci' a raccontare a nessuno la sua storia, anche perche' nessuno
volle ascoltarla; tenne occultato sotto un cerotto il numero che le
avevano stampato nella carne ad Auschwitz. Solo a meta' degli anni
Novanta, con l'aiuto del figlio, Silvio Sammarco, riusci' ad uscire dal
silenzio. Scrisse un libro, ''Il silenzio dei vivi'' cui segui' nel 2003
''L'eco del silenzio - La Shoah raccontata ai giovani'', comincio' a
portare nelle scuole la propria testimonianza. ''Io ho vissuto - scrisse
- per non dimenticare quella parte di me, rimasta nei lager, con i miei
vent'anni. Ho vissuto per difendere e raccontare l'odore dei morti che
bruciavano nei crematori, per difendere la memoria di tutti i miei cari
e di tanti innocenti, memoria che oggi si tenta ancora di infangare. Ho
vissuto per raccontare che le ferite del corpo si rimarginano col tempo,
ma quelle dello spirito mai. Le mie sanguinano ancora. (...) Gli altri
sappiano che dalle macerie della nostra esistenza, sono nati loro, i
nostri figli, stelle che abbiamo seguito per tutta la vita, con tutte le
forze e che rappresentavano il riscatto, la vita che continua,
nonostante tutto, la storia che va raccontata, che loro devono
raccontare. Auschwitz ha rappresentato, per noi, il buio, le nostre
stelle son servite a illuminarlo'''. Era
una donna forte Elisa Springer, una donna alla quale anche il resto
della vita non ha risparmiato grandissime sofferenze, tra le quali
quella di veder morire il proprio figlio, per un infarto, tre anni fa.
Con la sua voce ferma e i suoi occhi profondissimi, Elisa, pero', ha
continuato a raccontare ai giovani orrori da non ripetere. Predicando il
perdono, perdono anche per i carnefici, anche per i suoi carnefici, ma
non per questo assolvendo alcuno: ''Tutto quello che ancora oggi sta
accadendo in tutto il mondo, e non solo in Iraq, in Palestina o in
Israele, tutto quello che sta succedendo - disse il 28 maggio scorso a
Bari, in una serata in suo onore a Bari organizzata dalla 'Fondazione
onlus Popoli e Costituzioni' - e' proprio il risultato dell'odio e dell'incapacita'
a perdonare. Sharon e' un militare, e' abituato alla guerra; e invece ci
vuole il dialogo, non la guerra. Tutti questi soldi che si spendono per
le guerre potrebbero servire per sfamare tanta povera gente, tanti
bambini''. Basket:
esordio amaro per la squadra cegliese Domenica,
19 settembre STAMPLAST
CEGLIE – AS BASKET CORATO 72-86 STAMPLAST
CEGLIE: D’Andrea 1, Marchianna 3, Cipulli 4, Delli Carri 14,
Sarcinella n.e., Villani 8, D’Amicis 12, Curri n.e., Passante 21.
Coach Romano AS
BASKET CORATO: Stella 14, Rana 3, De Leonardis 23, Lerro, Onetto 24, Leo
8, Grimaldi 2, Maciulli, Arbore 8, Scoccimarro 4. Coach Gatta. ARBITRI:
Mastrobernardino di Taranto e Mastrorosa di Trento. Note:
parziali 21-19; 41-42; 55-67; 72-86. Falli: Ceglie 15, Corato 23; Tiri
liberi: Ceglie 20/29, Corato 7/8; Tiri da tre: Ceglie 6/14, Corato
15/21. Amaro
esordio per la Stamplast Ceglie che deve fare subito i conti con un
Corato che dimostra di essere una delle squadre da battere. Eppure,
l’avvio era stato positivo per i ragazzi di Romano con una
organizzazione di gioco che riesce a contenere i baresi. Il numeroso
pubblico si diverte sottolineando con applausi le azioni dei rispettivi
beniamini, come il susseguirsi di tiri da tre avvenuti tra il settimo e
l’ottavo minuto, protagonisti, nell’ordine, Cipulli, De Leonardis,
Delli Carri e Onetto . Ci sono le premesse per un bell’incontro ed il
Ceglie chiude a più due (21-19). Nel secondo quarto le due squadre, per
i primi sei minuti si controllano bene anche se si inizia a vedere
qualche cedimento nella difesa cegliese. E il Corato che mostra di avere
una migliore organizzazione di gioco ne approfitta andando al riposo in
vantaggio (42-41). I tifosi cegliesi sperano nella “strigliata” di
Romano, ma al rientro in campo c’è una sola squadra, il Corato con De
Leonardis, l’ex di turno che ha una mano calda dalla lunga distanza.
Il Ceglie non reagisce e si scompone in una difesa che viene facilmente
perforata da Onetto e compagni. Romano
si agita dalla panchina, opera diversi cambi ma il risultato non cambia
con i suoi che nel terzo quarto realizzano 14 punti contro i 25 del
Corato. L’ultima frazione di gioco la gara è ormai segnata e la e al
quinto di gioco il vantaggio del Corato è più 20 (56-76). Bene quindi
per il Corato che ha un gioco di squadra già apprezzabile,
contrariamente al Ceglie che mostra pecche in difesa e nel gioco corale:
Romano avrà sicuramente da lavorare e c’è tempo per rimediare avendo
come attenuante il fatto che il calendario d’esordio è stato un po’
crudele se si tiene conto che da subito le ha opposto uno dei quintetti
che punta alla vittoria del campionato. Luca
Dipresa Tir
lo travolge nel Motoape, muore carbonizzato Sabato,
18 settembre Un
agricoltore di Ceglie Messapica, Pietro Menga, di 70 anni, è morto oggi
travolto da un tir mentre era alla guida del suo motocarro Ape Car
Piaggio sulla strada provinciale Ceglie-Martina Franca. Il suo motocarro
è stato preso in pieno dal Tir, condotto da un albanese di 40 anni;
subito dopo l' impatto, il veicolo dell'agricoltore è stato
scaraventato a diversi metri di distanza capovolgendosi. Dal
serbatoio del carburante dell' Ape è fuoriuscito del carburante, che ha
subito preso fuoco avvolgendo il piccolo mezzo tra le fiamme. Per Menga
non c'è stato nulla da fare nonostante l' intervento di un
automobilista che, munito di estintore, ha spento le fiamme. Secondo
una prima ricostruzione dell'incidente fatta dai carabinieri,
l'agricoltore stava per svoltare lungo una stradina che conduce alla
pineta 'Ulmo' mentre sopraggiungeva il camion che lo ha travolto. Protesta
contro la giustizia, incatenato dinanzi il Tribunale Sabato,
18 settembre Si
è incatenato davanti alla sede distaccata del Tribunale. Antonio
Giordano, 64 anni, cegliese, è rimasto inchiodato al palo con catene
che lo avvolgevano alla vita, alle gambe e al collo, fino a tarda sera.
Nessun disturbo all'ordine pubblico. È rimasto così per ore senza
lamentarsi. Con un cartello che spiegava i motivi di quella protesta
silenziosa. Una
sentenza del giudice lo aveva condannato a non poter accedere al suo
podere nelle campagne di S. Michele Salentino, dove risiede con la sua
famiglia, se non a bordo di mezzi agricoli. Al massimo può arrivarvi a
piedi. Interdetta, invece, dal magistrato la possibilità di accedere
con l'auto. All'esito del contenzioso l'uomo, stando alle notizie
raccolte, non si sarebbe opposto. «Voglio che i giudici mi vedano.
Devono sentire il peso dell'ingiustizia compiuta». Docenti
precari, una categoria calpestata: protesta il Cip Venerdì,
17 settembre «I
docenti precari? Una categoria calpestata». Sul problema delle
assunzioni a tempo indeterminato nel mondo della scuola - che per tutta
l'estate tiene sulla corda tantissimi giovani in attesa di una certezza
per il futuro - interviene Francesco Casale, vice presidente nazionale
del Cip (Comitato insegnanti precari): «Troppo lente le procedure di
conferimento delle cattedre da parte del ministero e troppe le promesse
non mantenute fatte dai politici e dalle istituzioni», dice. Cegliese,
37 anni, Casale è docente a tempo determinato dal 1990 a Vicenza, dove
ha conseguito l'abilitazione nel 2000, «ma puntualmente - afferma -
negli ultimi anni sono rimasto fuori dalle assunzioni a tempo
indeterminato, comprese le ultime appena conclusesi, il 25 agosto scorso».
«Nella
scuola statale italiana i docenti a tempo determinato sono circa
195.000, i posti vacanti circa 80.000. Dall'1 settembre - continua -
sono senza stipendio, perché le procedure ministeriali hanno complicato
ed allungato le modalità di conferimento delle cattedre a tempo
determinato, quindi mi permetto di smentire il ministro Moratti ed i
suoi collaboratori perché solo poche province hanno completato le
operazioni di conferimento delle nomine mentre la maggior parte le sta
iniziando in questi giorni e le completerà nelle prossime settimane.
Penso ai miei colleghi dei diversi ordini di scuola ed in particolare a
quelli dell'istruzione superiore che sono senza stipendio dal mese di
giugno. Forse qualcuno mi riterrà fortunato e privilegiato ad aver
percepito lo stipendio fino al 31 agosto, ma credo che la condizione
d'incertezza, di precarietà della stabilità professionale dovuta ai
continui cambi, non aiuti un docente ad iniziare un nuovo anno
scolastico, che si presenta sotto molti punti di vista, forse peggiore
di quello passato, fatto di riforme della scuola, di tagli
all'istruzione ed altre simili iniziative».
Come
vice presidente del Cip, Casale lancia un appello alle forze sociali e
politiche affinché «le regole non siano cambiate secondo gli
orientamenti dei parlamentari ed affinché i docenti a tempo determinato
aventi il contratto economico scaduto il 31 dicembre 2003 non siano
barattati con le nuove figure professionali (es. tutor nella scuola
primaria)». «Di promesse fatte la scorsa estate e negli ultimi anni -
conclude Casale - ne abbiamo sentite tante, come la stabilizzazione del
personale; adesso vogliamo sapere, noi docenti precari, come il ministro
intenda procedere al piano pluriennale delle assunzioni previsto dalla
L. 143/04. Aspettiamo ministro, Parlamento e sindacati alla prova, ma
occorre che tutta la categoria dei docenti precari lasci da parte le
proprie posizioni e rilanci un'azione unitaria per rivendicare i diritti
di una categoria "calpestata"».
Il
Cip ha già cominciato, promuovendo la «Carta del precariato» sul sito
www.cipnazionale.it. (Pierpaolo
Faggiano, La Gazzetta del Mezzogiorno)
Alla
scuola elementare tutto pronto per l'inizio delle lezioni Mercoledì,
15 settembre Sono
stati ultimati due padiglioni su tre presso il I Circolo «De Amicis»
che da domani, 16 settembre, riprenderà a pieno ritmo le attività
didattiche. Nonostante sono ancora in corso d'opera i lavori di
ristrutturazione ed adeguamento, rassicurazioni provengono sia dalla
Direzione didattica del I Circolo che dall'Ufficio tecnico del Comune di
Ceglie Messapica.
Nei
giorni scorsi, infatti, si è tenuto un incontro in cui hanno
partecipato il dirigente scolastico Nicola Cavallo e l'ingegnere
comunale Giovanni Chiatti, proprio per fare il punto della situazione e
trovare le soluzioni più idonee al fine di creare meno disagi possibili
agli alunni. A causa del non completamento di 3 aule del padiglione B,
si è deciso che, per un periodo di tempo, gli alunni dovranno, a
rotazione, usufruire di altri ambienti, come palestra e refettorio, del
plesso. Quindi non ci sarà nessun turno pomeridiano, né disagi di
altro genere. Essendo dal portone principale visibile il cantiere, da
qualche giorno, numerosi genitori, preoccupati della situazione, avevano
già sollevato dubbi con le annesse previsioni di un disagevole inizio
di anno scolastico. Va detto che, l'inverno scorso proprio nel
padiglione B si sono verificati problemi legati all'impianto di
riscaldamento, che costrinse gli alunni a fare lezione con i cappotti. Ora,
nonostante gli studenti dovranno, per qualche mese ancora, convivere con
un cantiere aperto non dovranno, in futuro, avere alcun problema.
Infatti, con i 750mila euro stanziati per il solo plesso «De Amicis»
sono stati effettuati diversi lavori che hanno consentito, tra l'altro,
la realizzazione di una nuova caldaia alimentata a gas. Oltre alle opere
di ripristino dell'impianto termico, sono state effettuate opere
impiantistiche riguardanti i lavori di adeguamento alle norme di
sicurezza, con la realizzazione dell'impianto idrico antincendio
(corredato da estintori e cartelli di sicurezza), impianto idrico ed
elettrico ed abbattimento delle barriere architettoniche con la messa a
punto di rampe per i portatori di handicap, scale di sicurezza e vie di
fuga. Tra i lavori ancora da ultimare è prevista, anche, una piazzetta,
antistante la direzione e la segreteria, sovrastante la centrale idrica
antincendio. Una scuola, dunque, rimessa a nuovo così come, d'altronde,
prevede il piano triennale 2003/2005 che riguarda le opere di
manutenzione ordinaria e straordinaria di numerosi edifici scolastici
del territorio comunale che, per svariati motivi, versano ancora in
condizioni non ideali. (Agata
Scarafilo, La Gazzetta del Mezzogiorno) L'Udc
di Ceglie si ribella al segretario provinciale Mele Martedì,
14 settembre Prima
Fasano, adesso Ceglie: un considerevole gruppo di dirigenti dell'Udc non
si rivede più in nessuna delle scelte operate dal segretario
provinciale Mimmo Mele. E così, dopo la replica di Franco Mastro
segretario cittadino di Fasano, commissariato, reintegrato dalla
Commissione nazionale, ma di fatto esautorato dalle competenze dal
segretario provinciale, ora sono i dirigenti del partito dell'Udc
cegliese a prendere posizione contro Mele. Ed esordiscono scrivendo: «Dice
la Commissione nazionale delle garanzie statutarie, con voto unanime:
"Mele non ha consapevolezza di governo del partito ed incapace
nella gestione di un partito in forte ascesa a livello nazionale".
Dice Mele: "Con me il partito cresce e contrasta un immagine di
partito che destabilizza situazione di governo locale". Prima di
sviluppare alcune considerazioni (che seguono a quelle estive, che sono
seguite a quelle primaverili e poi a quelle invernali dell'anno scorso e
degli anni passati, in sintesi da quando è segretario provinciale)
vogliamo chiedere ai militanti, ai simpatizzanti, ai membri e al
Presidente del Comitato provinciale: ma il consigliere regionale nonché
segretario provinciale Mele (troppe cariche quando una già si rivela
disastrosa) ci è o ci fa?».
E
riprendono: «Domanda pleonastica ma legittimissima e cioè: se a Roma,
seppur in ritardo, si sono accorti che il signor Mele (a cui si aggiunge
qualche altro segretario e prima di ogni altro quello di Ceglie di cui
non ricordiamo il nome e le opere da assessore) fa gli interessi
contrari al partito sviluppando solo tematiche personalistiche e
personalizzate, sono anch'essi da considerare dei detrattori come noi
che lo sosteniamo da anni? Ovvero sono stati giudizi già precedenti che
non servono a giustificare alcuna sconfitta (strano che se ne
compiaccia) personale nè di chi intende uscire dal partito».
Quindi
i dirigenti aggiungono: «É il caso di dire che l'insuccesso gli ha
dato la testa! Se come un Re Mida trasforma gli insuccessi in
altrettanti successi non è più affare di partito la salute del signor
Mele. Ma gli possiamo agevolare il compito se ci indica anche un solo
paese dove lui non abbia spaccato il partito tra fans e nemici
personali. Uno. Su una cosa sola siamo d'accordo ora: quando dice di
aver sbagliato nel candidare il sindaco Anndse. Ma lo dice in ritardo,
ora quando in un anno e mezzo, lui e una schiera di 4 capeggiati dal
segretario cittadino dell'Udc locale (di cui ci continua a sfuggire il
nome), spaccò il partito per un posto di assessore in una giunta che
mai ha riconosciuto all'Udc locale la piena e pari legittimità
nell'esecutivo. Di cui altri sono stati strenui difensori dall'inizio e
non troviamo Mele».
Ma
le valutazioni dei dirigenti del partito dell'Udc cegliese non si
fermano qui: «Ed ha pesato anche il suo sciagurato silenzio quando, in
una città infestata da scritte di fiancheggiatori del brigatismo rosso
ed area no global locale, il fu segretario provinciale di Forza Italia
Ciracì, suo sodale nell'allegra compagnia distruttrice del centrodestra
brindisino, accusava il capogruppo dell'Udc Locorotondo, il consigliere
Gianfreda, e più di mezzo direttivo di favorire con loro legittimo
dissenso quel clima di tensione nella cittadina».
Conclusione
del discorso: «E basterebbe questo per fare le valigie. Sul concetto di
democrazia interna - aggiungono - e del funzionamento del partito si è
già espressa la commissione nazionale; noi aggiungiamo questo: non si
può minacciare col solito pacchetto delle tessere pronte come se il
principio della democrazia fosse regolata da una libera sottoscrizione
al partito; ha capito male e non fa che confermare la tesi di continuare
a voler fare il "berluschino locale" che pensa di poter
mantenere una maggioranza nel partito con tessere, con promesse di qua e
di là nel sottobosco degli enti di primo e secondo grado. Ci vuole una
certa dignità e fermezza per farlo, vedi Mennitti. Dispiace -
aggiungono - che riaffermi di voler continuare allo stesso modo perchè
vuol dire che parliamo lingue diverse. Noi che parliamo con la gente lui
che parla con se stesso e qualche fedele amico e che dopo tre mesi non
ha ancora riunito la dirigenza provinciale per discutere del voto. Di
che ha paura di non avere più la maggioranza e che scopriamo che parla
ancora una volta per se stesso?».
Abbandono
e degrado, l'angosciante panorama della "167" Lunedì,
13 settembre Un’atmosfera
desolante. È questa l’impressione che si ha percorrendo alcune vie
della Zona 167 A, compresa tra via Provinciale per Francavilla Fontana e
via Provinciale per Villa Castelli. Costruito negli anni 80, per dare
alloggio a numerose famiglie, l’ampio quartiere popolare non brilla
certo per la cura dell’aspetto urbanistico. Anzi,
a lasciare stupiti sono lo stato di abbandono e di degrado, più volte
lamentato - pare - dagli abitanti. Esempio emblematico é una strada
senza nome e senza uscita compresa tra via Emilio Notte e via Rosario
Livatino. In mezzo alla sterpaglia, fa bella mostra di sé una catasta
di gomme di automobili; poco più in là, una carcassa di auto bruciata,
piena di rifiuti. «Non ricordo più nemmeno da quanto tempo stia
abbandonata lì quella macchina», lamenta un’abitante della
zona.Percorrendo via Rosario Livatino - in gran parte dissestata e piena
di buche - la situazione non migliora: lungo i bordi solo montagne di
detriti e calcinacci, «frutto» dei lavori di costruzione di una nuova
zona residenziale a ridosso della 167. Un’insidia per i bambini. La
sporcizia che deborda dai cassonetti e giace lungo bordo della strada è
l’ultima immagine di un quartiere...dimenticato. (Pierpaolo
Faggiano, La Gazzetta del Mezzogiorno) Il
rifiuto di licenza edilizia, poi annullato, non dà risarcimento
Sabato, 11 settembre
Il provvedimento di diniego della licenza edilizia, annullato dal
giudice amministrativo per difetto di motivazione, non comporta il
risarcimento del danno all’interessato se il diniego non risulti lesivo
delle regole di imparzialità, di correttezza e di buon andamento, alle
quali deve conformarsi l’azione amministrativa.
E' quanto stabilito dalla Cassazione con la sentenza n.13804 depositata
il 23 luglio 2004.
La sentenza è stata emessa sul ricorso del Comune di
Ceglie Messapica per un contenzioso che dura da diversi decenni.
Vai alla
sentenza integrale della Corte di Cassazione pubblicata il 1 settembre
2004
Ospedale: lettera aperta su lungaggini e incompetenze d'ufficio
Sabato, 11 settembre
Lungaggini burocratiche e presunte incompetenze sono
state lamentate da un cittadino cegliese, Pasquale Elia, che non ha
esitato nell'arco di 24 ore a scrivere due lettere di contestazione al
direttore sanitario dell'ospedale di Ceglie Messapica.
Pubblichiamo integralmente la seconda messiva
Dopo
l’avventura del 9 settembre scorso di cui alla mia segnalazione, sono
costretto ad importunarLa, ancora una volta, Signor Direttore, per
informarLa di quanto mi è capitato ancora ieri 10 settembre, sempre allo
stesso ufficio.
Non mi prenda per un rompi……, ma è giusto e necessario, tra
l’altro, che Lei sappia ciò che succede nel “Nosocomio”
cittadino, il quale, non tanti anni fa, era il fiore all’occhiello di
questa Città. Sarà bene precisare, per non incorrere, in cattiva
interpretazione che mi sono trasferito a Ceglie da circa UN anno, dopo
essere stato fuori per circa 42 anni.
Mi sono recato allo sportello “accettazione”
per far timbrare la richiesta che il giorno precedente non era stato
possibile portare a termine, per vari motivi già noti.
Sono arrivato intorno alle ore 09.10 circa, ho ritirato il
numero di prenotazione 191, mentre il numeratore elettronico segnava il
156. Era aperto e funzionante solo uno sportello sui tre in dotazione. I
pazienti erano davvero spazientati. Nell’aria tesa si potevano ascoltare
le lamentele dei molti e la rassegnazione dei tanti, ma erano molto di
più i rassegnati che gli altri.
Nel frattempo che aspettavo, mi sono recato al piano
superiore dal Sig. Cosimo Palazzo, al quale ho consegnato la
segnalazione che riguardava il giorno precedente. Costui, in mia
presenza, inoltrava il reclamo, alla Direzione di Francavilla, a mezzo
FAX, rilasciandomene copia per ricevuta.
Ritornavo quindi al piano terra ad attendere. Dopo circa
trenta minuti (ore 10.00 ca.) è entrato in funzione un secondo sportello
con un funzionario giunto appositamente da Francavilla, il quale si è
dimostrato subito abbastanza nervosetto. Quando finalmente è apparso il
n° 191 mi è capitato proprio di incocciare quel signore di Francavilla.
Mi ha timbrato una delle due prescrizioni e al momento della firma non
ha voluto accettare l’autocertificazione. La richiesta non riguardava lo
scrivente ma la sua convivente. Ho fatto notare che presentavo il mio
documento di riconoscimento, ma non ha voluto sentire ragioni.
Inviperito come una iena, e a ragione anche, mi sono recato al piano
superiore (Direzione Sanitaria) per segnalare il caso, ma TUTTI, dico
TUTTI i funzionari che ho incontrato, compresi quelli degli Uffici
Amministrativi ai quali sono stato accompagnato, si sono dichiarati “incompetenti”.
Nessuno sapeva cosa fare e come comportarsi. Il Capo ufficio
Amministrativo, tra i tanti, era anche assente.
Una pia signora (non conosco il suo nome), nell’ufficio della quale ero
stato accompagnato, ha effettuato quattro o cinque telefonate a
Francavilla e dopo aver sentito più di qualche funzionario, finalmente,
ha riconosciuto le mie ragioni, ossia, sotto la mia piena
responsabilità doveva essere accettata la mia firma annotando a lato
gli estremi del mio documento di riconoscimento.
E non potevano esserci dubbi, Signor Direttore, perché, in qualità di
ex Dirigente dipendente dello Stato conoscevo perfettamente quella la
legge per averla applicata e fatta applicare.
Ma la cosa che mi stupisce è che tra tutti i funzionari della Direzione
e degli Uffici amministrativi, presenti al momento, nessuno conosceva
quelle disposizioni e sono passati oltre vent’anni dalla entrata in
vigore di quella legge.
Signor Direttore, non sarebbe quanto mai opportuno programmare un corso
accelerato, per illustrare la legge sull’autocertificazione, a tutti i
dipendenti di quell’ospedale? Scherzo, naturalmente, ma non sarebbe una
cattiva idea, visto cosa si è verificato. Spesso e volentieri, però, il
povero cittadino, subisce dei soprusi che potrebbero essere eliminati
con un po’ di preparazione, ma soprattutto di buon senso da parte di chi
sta al di là della barricata. Non voglio andare oltre.
Per concludere per avere un timbro su una prescrizione medica ho
impiegato DUE MATTINATE. Non Le sembrano troppe?
Signor Direttore, grazie per avermi sopportato e buon lavoro.
Ceglie Messapica, 11 settembre 2004
Pasquale ELIA
Esce "Anima apula", il primo cd del cegliese Giuseppe Gioia Mercoledì, 8 settembre In città é noto come rinomato pasticciere, ma Giuseppe Gioia, 40 anni, cova da sempre una passione per la chitarra classica, il canto e le musiche della tradizione popolare. E siccome la tenacia e la costanza pagano, arriva ora l'uscita di Cd autoprodotto, «Anima apula», frutto di un lungo studio personale sulle tradizioni musicali del Salento. «Un disco nel quale ho cercato di coniugare due anime, una barocca, l'altra latina» spiega Gioia. Diplomato in chitarra classica presso il Conservatorio di Lecce sotto la guida del Maestro Schirinzi, Gioia é attualmente iscritto presso il Dipartimento Universitario di Musica Antica di Lecce. Qual é il repertorio del Cd? «Nel disco sono raccolte tarantelle, canti e musiche popolari antiche che affondano le radici nella storia della nostra terra, nonchè composizioni mie. Ci sono tre canti cegliesi, "L'acqua alle funtanelle", "U' poddice" e "U' cardille 'nammurate", una tipica tarantella cegliese, "Tarantula Caelie" e brani miei come "'Nu sfoghe dù core", "Antidotum Caelium", "'Nu cante antiche" (nel quale ho utilizzato un frammento di una "cantata a fronne" - il canto che accompagnava i lavori di potatura nelle campagne - del cantore contadino Pietro Gallone, risalente al 1980 e concessami gentilmente dalla ricercatrice Marisa Elia). C'é poi una composizione ispirata ad un testo di Garcia Lorca, "Romance sonnambulo". Il disco é stato inciso a S.Vito e vi suonano per lo più musicisti di Lecce: Mario Ancora, Gianluca Milanese, Gigi Celestino, Mario Bardoscia, Francesco Del Prete, Ferdinando Filomeno, Gianni Filomeno, più alcuni ospiti come il noto attore Gino Cesaria, la cantante Rosa Luxemburg e il caro amico Mirko Lodedo». Come giudichi la stagione felice che sta vivendo la musica popolare, e la pizzica in particolare? «É un fatto positivo. Credo che dietro a tutto questo ci sia una voglia di ritornare alle proprie radici e di rompere con il processo di industralizzazione della musica». Cosa vorresti dire a chi, come te, coltiva una passione tra mille difficoltá? «Le stesse cose che hanno detto a me: di continuare ad inseguire i propri sogni senza farsi influenzare dalle cose negative. Alla fine i risultati arrivano». (Pierpaolo Faggiano, La Gazzetta del Mezzogiorno)
La moglie di Nino Manfredi entusiasta del Neurolesi Mercoledì, 1 settembre «Avete
un centro quasi avveniristico». Sono state queste le prime parole
pronunciate da Erminia Ferrari la moglie del compianto attore Nino
Manfredi in visita al centro di alta specializzazione San Raffaele di
Ceglie. Dopo il calvario del popolare attore, per undici mesi in coma,
la signora Erminia che non lo ha mai lasciato un attimo ha voluto
impegnarsi, quasi fare da ambasciatrice ai tantissimi traumatizzati che
chiedono assistenza e strutture specialistiche. E così prosegue: «Avevo sentito parlare della struttura di Ceglie in maniera encomiabile ed ho voluto rendermi personalmente conto se fosse così come descritta». Risultato? «La Fondazione San Raffaele - tiene a sottolineare - qui a Ceglie ha creato qualcosa di avveniristico che non esiste in altre zone Italiane». E qui lancia un messaggio: «Nel mio impegno verso i traumatizzati ha capito come sia importante la creazione di un centro nazionale per traumatizzati spinali, capace entro poche ore di essere raggiunto dall'accidentato che così si vede limitare i propri danni». E spiega meglio: «Purtroppo non essendoci nessun centro attrezzato, vicino ad un aeroporto a volte capita che il ritardato intervento comprometta ulteriormente la situazione non essendo in grado di conservare le cellule staminali». La struttura cegliese «risponde pienamente a questi requisiti, grazie alla vicinanza dagli aeroporti, dall'essere dotato di un eliporto e, soprattutto, da poter contare su di una struttura efficientissima». La signora Erminia, accompagnata dal direttore operativo della struttura, dott. Mauro Sansò e dal primario, dott. Fabio Colonna, ha voluto visitare tutte le corsie fermandosi a parlare con molti degli ammalati, specie i giovani, incoraggiandoli nella loro lotta quotidiana ad uscire dal tunnel. Visita le attrezzature di cui il centro dispone e mostra interesse alle spiegazioni del dott. Sansò. A conclusione della visita Erminia Manfredi promette di ritornare a Ceglie e, soprattutto di battersi assieme all'Associazione Risveglio perché questo centro di alta specializzazione diventi davvero un centro nazionale per traumatizzati, E si sa quanto sia importante intervenire nella prima ora dall'incidente: molte conseguenze possono essere limitate al massimo. Luca Dipresa
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Elezioni 2004
Elezioni 2002 Politiche 2001: come si è votato a Ceglie M. (Br)
Speciali
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