Cons. SUMA
A.:
Sindaco, Consiglieri, popolo di Ceglie, poco ma ancora
presente, farò un intervento organico. L’unica considerazione
politica che devo fare, e non parlo come Capo Gruppo, parlo
come Consigliere comunale, è l’impostazione che avevo cercato
di dare all'ordine del giorno che la Maggioranza presenterà
alla fine del Consiglio Comunale, in cui mi pareva giusto
suggerire quanto segue. Io dicevo, cercavo di far recepire ai
Capi Gruppo ed ai Consiglieri della Maggioranza - io vengo dal
Centro Sinistra - che l'impostazione generale del piano è ha
ritenersi condivisibile nelle sue linee generali, che vanno
nella direzione del miglioramento e riqualificazione
dell'offerta sanitaria e del risparmio complessivo della sua
spesa, che ad oggi risulta indiscriminata. E' stata stralciata
una frase, una cosa che a mio parere dava l'impostazione
politica di un'appartenenza e si dice ora: l'impostazione
generale del piano va nella direziono del miglioramento e
riqualificazione dell'offerta sanitaria. Io sostengo che chi
fa politica molte volte deve tapparsi il naso, perché può
anche non condividere alcune cose, ma a lume delle evenienze e
delle evidenze dei fatti deve anche riuscire ad
accondiscendere. Ho seguito con molto interesse, e non la
conoscevo, la relazione del Sindaco, che qualcuno ha
sottovalutato, ma io penso che il piano sanitario regionale è
stato sottovalutato da tutti, quasi tutti o, comunque sia,
capito e sottovalutato demagogicamente. Io parlo anche da
medico, e dico che la cosa è di lunga data. Mi ricordo nell'80
quando i miei pazienti venivano a chiedere la Citrosodina
mutuabile. Sicuramente qui ci sarà qualche anziano che si
ricorderà che veniva a chiedere la Citrosodina. Io allora
dicevo: "Ma a che ti serve la Citrosodina?", "Dottore, per
fare l'acqua frizzante". Questa era l'impostazione sanitaria
dell'epoca, che sia il Centro Sinistra che ora il Centro
Destra stanno cercando di modulare. Aveva ragione il
Presidente, che ora sta sorridendo, il Presidente
dell'organizzazione del Comitato di Difesa dell'Ospedale
quando diceva che io mi ero distanziato enormemente dalla
riforma Bindi. Ed hai perfettamente ragione, nel momento in
cui la riforma poi si è involuta in un azzeramento dei ticket.
Bada bene, i ticket furono azzerati in campagna pre-elettorale
politica, per poter dare supporto e spinta alla vittoria del
Centro Sinistra. Io non l'ho mai condiviso, l'ho dichiarato
pubblicamente, non era assolutamente giusto, tanto è che la
sanità da quel preciso momento ha dichiarato défaillance
assoluta, perché la spesa sanitaria farmacologica è splafonata
all'infinito. Vedi ora i the listing, vedi ora i
probabili ticket di nuovo, che devono obbligatoriamente essere
riconfermati e via dicendo. Signori, se la coperta è quadrata,
non la possiamo far diventare rettangolare, perché comunque
sia se la tiriamo o si strappa o resta della stessa
superficie. Voglio dire, se la spesa sanitaria deve essere di
100, non possiamo pensare di poterla quotidianamente
aumentare a 101, a 102, e splafonare, perché quei soldi della
sanità li paghiamo anche noi contribuenti, sia Consiglieri
Comunali, sia Consiglieri Regionali, sia Onorevoli e sia i
cittadini. Io ero assolutamente sfavorevole per l'azzeramento
di quei ticket, perché quei ticket premiavano le fasce deboli
che non pagavano i ticket e li pagavamo noi fasce più abbienti
economicamente.
Mita dei
D.S. parlava di responsabilità, responsabilità politica del
Centro Destra per la chiusura dell'Ospedale di Ceglie. Ma
signori miei! Io ti devo dare una chicca, se tu l'apprezzi, da
medico ti parlo e ti dico che per il 90% dei ricoveri
ospedalieri, consigliati dal medico di base ai propri
pazienti, riferiti all'Ospedale di Ceglie, ebbene, solo il 10%
accedevano all'Ospedale di Ceglie. Noi siamo un popolo
bastardo, siamo un popolo bastardo! Ci autocastriamo! Sto
dicendo delle affermazioni, sto facendo delle affermazioni
molto molto forti. Ma noi cegliesi siamo un popolo bastardo,
siamo delle dependances individuali e collettive di
altre realtà. A me medico capitava questo, anche se
consigliavo il reparto di chirurgia e io mi sforzavo da
medico. Allora... eh?
[Intervento fuori microfono]
Cons. SUMA
A.:
L'ha creato il cegliese, l'ha creato il cegliese, come il
cegliese va a Martina Franca o a Ostuni a comprarsi lo stesso
vestito che è a Ceglie. Di questo ne dobbiamo prendere atto e
dobbiamo prima maturare se vogliamo poi andare ad imporre,
anche in termini di forza, alla Giunta Regionale di sentirci,
di essere ascoltati e di recepire la nostra istanza. Ho preso
appunti delle chiacchiere che si sono dette in giro, gli
ordini del giorno ognuno li presenterà per conto proprio,
probabilmente. Ci potremo anche mettere d'accordo, ma è pura
e semplice demagogia. Io, nel momento in cui mi sono
confrontato nella Conferenza dei Capi Gruppo della
Maggioranza, l'unica paura che emergeva era quella di fare un
documento forte, mi sono spiegato? Perché, che cosa deve dire
la gente? Noi dobbiamo difendere l'indifendibile, non solo
dobbiamo difendere l'indifendibile, ma dobbiamo essere forti
nella difesa, dobbiamo contrattaccare chi ce l'ha proposto. Io
voglio dare una lezioni di politica al Gruppo di Maggioranza,
non certamente al Gruppo di Opposizione, che comunque sia vedo
che anche esso presenterà due ordini del giorno. Purtroppo -
ripeto - ho detto prima che bisogna tapparsi il naso rispetto
a certe indicazioni che emergono.
Ceglie
intanto non è orograficamente posizionato in un punto non
strategico, orograficamente. In termini demografici non ha una
popolazione accettabile per quelle che devono essere le
esigenze di un ospedale di eccellenza. C'è anche questo, che
comunque sia un ospedale di eccellenza è stata localizzata e
che è il Neurolesi e Motulesi, e c'è anche di più, che il
Sindaco di Ceglie effettivamente si è impegnato, e lo
dobbiamo a lui francamente, lo dobbiamo a lui, si deve a lui.
Ceglie deve riconoscere che i 5 posti in day surgery, i 20
posti di ortopedia sono merito squisito della forza di
richiesta del Sindaco e di conseguenza ovviamente della
Maggioranza. State ridicolizzando i 5 posti in day surgery. Io
vi parlo tecnicamente, sai che significa, caro Tommaso, tu che
fai la filosofìa dell'umiliazione? Io non mi sento umiliato,
non mi sento umiliato. Tecnicamente 5 posti di day surgery...
tu calcola e ti do una informazione e prendila per vera,
perché è così, che il New York Hospital si regge sulla day
surgery. La day surgery non la devi vedere come intervento al
foruncolo che hai all'orecchio, come diceva qualcuno, non mi
ricordo chi, tu! O l'intervento all'unghia incarnita. La day
surgery opera tumori, se effettivamente viene messa nella
condizione di farlo. Un momento, certo, la Giunta Regionale
nel piano di riordino ospedaliere non dice: "Noi diamo 5 posti
di day surgery all'Ospedale di Ceglie e non lo mettiamo nella
condizione di operare". Significa che se servirà un
laparoscopio oggi, oggi - quello che diceva Mario Annese - è
da oggi che bisogna essere vigili. E' quello che non siete
riusciti a capire che significa. Da oggi bisogna andare a
vigilare sulla distrettualizzazione.
Vedete, io
mi trovai a soccorrere un passante, stavo a Roma ospite di
amici, dal Trastevere al Gemelli. Ci ho impiegato un'ora e
mezza. Se avessi soccorso un mio paziente da Ceglie ad Ostuni
ci avrei impiegato 10 minuti. Significa che in termini di
malattia non si parla di localismi. Non c'è più bisogno di
essere campanilisti. Io penso che ad ogni malato, ad ogni
malato grave, serio, se si chiedesse: "Dove vuoi essere
operato, in un posto non qualificato o in un posto
qualificato?", io penso che tutti direbbero, come
effettivamente è... tant'è che si fanno i viaggi della
speranza a Milano, a Roma, dove cavolo sia, per avere una
prestazione sanitaria degna di quella patologia. Allora, se il
piano di riordino va nella direzione della riqualificazione
dell'offerta sanitaria, significa di dare effettivamente la
qualità dell'intervento, sia esso chirurgico, sia medico, sia
ostetrico, sia ortopedico e via dicendo, e che sia a Brindisi,
che sia ad Ostuni, che sia a Ceglie e via dicendo, ben venga.
Non dobbiamo difendere le nostre briciole, dobbiamo difendere
la qualità effettiva della prestazione. Per inciso, io sono
stato in ferie e sono ritornato qualche giorno fa. C'è stato
un mio paziente che si è ricoverato per uno svenimento in un
posto non qualificato, e non voglio dire quale ospedale. Ma si
è ricoverato in un posto, in un ospedale non qualificato. E'
stato dimesso per lipotimia a rapida risoluzione. Oggi,
stamattina, ho visto quel paziente, ho capito che c'erano
delle incertezze nell'atteggiamento, nella risposta. Non è
stato neanche impostata un'anamnesi superficiale. Quel
paziente l'ho ricoverato a Brindisi, al Ferrino ed è stata
individuata nel termine di tre ore la sua patologia: aveva un
tumore celebrale. Bene ragazzi, cittadini, che cavolo sia, ma
noi vogliamo pretendere una sanità qualificata o vogliamo
pretendere quello che abbiamo senza strutture, senza
qualificazioni non professionali, ma tecnica? Abbiamo solo
infermieri imboscati, questo è il problema! Io voglio
rispondere a Mita (dei D.S.) che diceva come farà il 118, come
farà la riforma della rete ospedaliera a recepire il
personale... non so chi lo diceva. Lo diceva forse Argentieri,
comunque chi cavolo lo diceva, lo diceva.
Bene, io
vi dico che il 20% del personale paramedico ed anche medico è
imboscato. E di questo bisogna prendere atto. Allora quegli
imboscati devono uscire, devono uscire allo scoperto, devono
lavorare, come lavora il sottoscritto, come penso che si debba
lavorare tutti quanti. Ecco perché il mio intervento va nella
direzione di un intervento forte, perché qua bisogna
chiarirci. Vogliamo essere campanilisti o vogliamo pretendere
effettivamente una sanità degna per noi? E non è vero, perché
loro fanno demagogia ed io li conosco da lunga data. Non è
vero che questo piano di riordino ospedaliere apre le porte
alla sanità privata. Proprio per niente! Tant'è che il 30% di
quei posti del privato sono stati decurtati, salvo a vedere...
Allora saremo vigili, saremo vigili, come sarete vigili anche
voi nel momento in cui c'è il sentore che debbano essere
amplificati. La politica non finisce qua, la politica non
finisce qua. E' vero, Ceglie aveva un alto indice d'uso
dell'ospedale. Ma io vi spiego il perché. L'80% dei ricoveri
presso l'Ospedale di Ceglie era da ricoveri impropri. Che
significa questo? Significa che 1'80% delle persone
andavano a ricoverarsi in ospedale autonomamente, senza
passare ne dal medico curante, ne da nessun altro, perché si
sentivano male, andavano ad occupare il posto letto
ospedaliere anche per 10-15 giorni, quando non esistevano i...
Capisci? L'80% di utenza dell'Ospedale di Ceglie era utenza
autonoma, sganciata da qualsiasi contesto sanitario. Si andava
a ricoverare autonomamente. Una giornata di ricovero
ospedaliero costa 780.000 Lire a Ceglie, che non è un
ospedale qualificato, costa fino anche ad un milione e mezzo
negli ospedali di eccellenza. Bene, allora ecco lo sperpero,
ecco lo sperpero ed ecco la razionalizzazione della spesa
sanitaria.
Ecco
perché io oggi dico che finalmente la Giunta Regionale ha
avuto il coraggio di prendere in mano, di tagliare dove doveva
tagliare e non dico che Ceglie doveva essere tagliato ed
accetto supinamente questo. Non l'accetto supinamente, ci
mancherebbe altro! Tanto che non l'accetto supinamente che nel
nostro ordine del giorno è inserita anche una sollecitazione
al Sindaco di poter, in camera caritatis, cercare di
recuperare qualche altra cosa. In camera caritatis, ma
io mi rendo perfettamente conto, da operatore sanitario, che
non è realizzabile un progetto del genere. Non è realizzabile
perché, se dobbiamo accentrare professionalità, è bene
accentrarle dove devono insistere delle équipe di alta
tecnologia. Non è possibile spaccare le équipe. Nella nostra
ASL da tempo storico la migrazione sanitaria è nell'ordine del
60%. E sapete perché? Perché non esisteva nel nostro
territorio, nella nostra USL purtroppo non esisteva un reparto
di alta tecnologia, di tecnologia avanzata. Allora davano il
contentino a Francavilla della Tac, davano il contentino a
Ceglie del mammografo, davano il contentino ad Ostuni del
laparoscopie, cioè si disperdevano le energie e pensate voi
che un paziente non possa avere bisogno di tutte e tré queste
tecnologie insieme? Allora che cosa succede e che cosa è
successo fino ad oggi? Che un tumore individuato a Ceglie, dal
senologo di Ceglie, andava a finire il meno delle volte ad
Ostuni, il quale Ostuni poi nel momento in cui aveva estirpato
il tumore al seno li mandava o a Bari o a Brindisi o comunque
sia non andavano neanche a Brindisi, andavano a finire a
Milano per le terapie, per le chemioterapie. Tutto questo non
deve esistere più. Ecco l'impostazione che effettivamente
viene data al piano di riordino ospedaliere. Tutte queste cose
devono essere ordinate, impostate in un unico centro. Io
ringrazio da medico, da Consigliere Comunale il Sindaco Mario
Annese eh ho visto, ho notato la sua commozione nel momento in
cui parlava ed ho capito anche perché. Ho capito che ha detto
la verità, quando diceva che si voleva sforzare e si è
sforzato per difendere anche l'indifendibile a Ceglie. Io lo
conosco e penso e so che lui ha fatto molto. Io lo ringrazio a
nome anche di Forza Italia, a nome anche - penso - dell'intera
Maggioranza e finisco il mio intervento con una constatazione:
preferisco, da medico, che la gente viva e che la gente sia
curata nel migliore dei modi. Grazie.