Documenti

 

L'intervento di Antonio Suma alla seduta

monotematica sull'ospedale di Ceglie M.  

 

 

 

Verbale Seduta consiliare di Ceglie Messapica

del 05 agosto 2002

 
 
Estratto dell'intervento di Antonio Suma, consigliere Forza Italia
 
Pagg. 54-59
 

Cons. SUMA A.: Sindaco, Consiglieri, popolo di Ceglie, poco ma ancora presente, farò un intervento organico. L’unica considerazione politica che devo fare, e non parlo come Capo Gruppo, parlo come Consigliere comunale, è l’impostazione che avevo cercato di dare all'ordine del giorno che la Maggioranza presenterà alla fine del Consiglio Comunale, in cui mi pareva giusto suggerire quanto segue. Io dicevo, cercavo di far recepire ai Capi Gruppo ed ai Consiglieri della Maggioranza - io vengo dal Centro Sinistra - che l'impostazione generale del piano è ha ritenersi condivisibile nelle sue linee generali, che vanno nella direzione del miglioramento e riqualificazione dell'offerta sanitaria e del risparmio complessivo della sua spesa, che ad oggi risulta indiscriminata. E' stata stralciata una frase, una cosa che a mio parere dava l'impostazione politica di un'appartenenza e si dice ora: l'impostazione generale del piano va nella direziono del miglioramento e riqualificazione dell'offerta sanitaria. Io sostengo che chi fa politica molte volte deve tapparsi il naso, perché può anche non condividere alcune cose, ma a lume delle evenienze e delle evidenze dei fatti deve anche riuscire ad accondiscendere. Ho seguito con molto interesse, e non la conoscevo, la relazione del Sindaco, che qualcuno ha sottovalutato, ma io penso che il piano sanitario regionale è stato sottovalutato da tutti, quasi tutti o, comunque sia, capito e sottovalutato demagogicamente. Io parlo anche da medico, e dico che la cosa è di lunga data. Mi ricordo nell'80 quando i miei pazienti venivano a chiedere la Citrosodina mutuabile. Sicuramente qui ci sarà qualche anziano che si ricorderà che veniva a chiedere la Citrosodina. Io allora dicevo: "Ma a che ti serve la Citrosodina?", "Dottore, per fare l'acqua frizzante". Questa era l'impostazione sanitaria dell'epoca, che sia il Centro Sinistra che ora il Centro Destra stanno cercando di modulare. Aveva ragione il Presidente, che ora sta sorridendo, il Presidente dell'organizzazione del Comitato di   Difesa dell'Ospedale quando diceva che io mi ero distanziato enormemente dalla riforma Bindi. Ed hai perfettamente ragione, nel momento in cui la riforma poi si è involuta in un azzeramento dei ticket. Bada bene, i ticket furono azzerati in campagna pre-elettorale politica, per poter dare supporto e spinta alla vittoria del Centro Sinistra. Io non l'ho mai condiviso, l'ho dichiarato pubblicamente, non era assolutamente giusto, tanto è che la sanità da quel preciso momento ha dichiarato défaillance assoluta, perché la spesa sanitaria farmacologica è splafonata all'infinito. Vedi ora i the listing, vedi ora i probabili ticket di nuovo, che devono obbligatoriamente essere riconfermati e via dicendo. Signori, se la coperta è quadrata, non la possiamo far diventare rettangolare, perché comunque sia se la tiriamo o si strappa o resta della stessa superficie. Voglio dire, se la spesa sanitaria deve essere di 100, non possiamo pensare di poterla quotidianamente  aumentare a 101, a 102, e splafonare, perché quei soldi della sanità li paghiamo anche   noi contribuenti, sia Consiglieri Comunali, sia Consiglieri Regionali, sia Onorevoli e sia i cittadini. Io ero assolutamente sfavorevole per l'azzeramento di quei ticket, perché quei  ticket premiavano le fasce deboli che non pagavano i ticket e li pagavamo noi fasce più abbienti economicamente.

Mita dei D.S. parlava di responsabilità, responsabilità politica   del Centro Destra per la chiusura dell'Ospedale di Ceglie. Ma signori miei! Io ti devo dare una chicca, se tu l'apprezzi, da medico ti parlo e ti dico che per il 90% dei ricoveri  ospedalieri, consigliati dal medico di base ai propri pazienti, riferiti all'Ospedale di Ceglie, ebbene, solo il 10% accedevano all'Ospedale di Ceglie. Noi siamo un popolo bastardo,  siamo un popolo bastardo! Ci autocastriamo! Sto dicendo delle affermazioni, sto facendo   delle affermazioni molto molto forti. Ma noi cegliesi siamo un popolo bastardo, siamo delle dependances individuali e collettive di altre realtà. A me medico capitava questo, anche se consigliavo il reparto di chirurgia e io mi sforzavo da medico. Allora... eh?

  [Intervento fuori microfono]

Cons. SUMA A.: L'ha creato il cegliese, l'ha creato il cegliese, come il cegliese va a  Martina Franca o a Ostuni a comprarsi lo stesso vestito che è a Ceglie. Di questo ne  dobbiamo prendere atto e dobbiamo prima maturare se vogliamo poi andare ad imporre,  anche in termini di forza, alla Giunta Regionale di sentirci, di essere ascoltati e di recepire  la nostra istanza. Ho preso appunti delle chiacchiere che si sono dette in giro, gli ordini  del giorno ognuno li presenterà per conto proprio, probabilmente. Ci potremo anche  mettere d'accordo, ma è pura e semplice demagogia. Io, nel momento in cui mi sono  confrontato nella Conferenza dei Capi Gruppo della Maggioranza, l'unica paura che  emergeva era quella di fare un documento forte, mi sono spiegato? Perché, che cosa deve  dire la gente? Noi dobbiamo difendere l'indifendibile, non solo dobbiamo difendere  l'indifendibile, ma dobbiamo essere forti nella difesa, dobbiamo contrattaccare chi ce l'ha proposto. Io voglio dare una lezioni di politica al Gruppo di Maggioranza, non certamente al Gruppo di Opposizione, che comunque sia vedo che anche esso presenterà due ordini del giorno. Purtroppo - ripeto - ho detto prima che bisogna tapparsi il naso rispetto a certe indicazioni che emergono.

Ceglie intanto non è orograficamente posizionato in un punto non strategico, orograficamente. In termini demografici non ha una popolazione accettabile per quelle che devono essere le esigenze di un ospedale di eccellenza. C'è anche questo, che comunque sia un ospedale di eccellenza è stata  localizzata e che è il Neurolesi e Motulesi, e c'è anche di più, che il Sindaco di Ceglie  effettivamente si è impegnato, e lo dobbiamo a lui francamente, lo dobbiamo a lui, si  deve a lui. Ceglie deve riconoscere che i 5 posti in day surgery, i 20 posti di ortopedia  sono merito squisito della forza di richiesta del Sindaco e di conseguenza ovviamente della Maggioranza. State ridicolizzando i 5 posti in day surgery. Io vi parlo tecnicamente, sai che significa, caro Tommaso, tu che fai la filosofìa dell'umiliazione? Io non mi sento umiliato, non mi sento umiliato. Tecnicamente 5 posti di day surgery... tu calcola e ti do una informazione e prendila per vera, perché è così, che il New York Hospital si regge sulla day surgery. La day surgery non la devi vedere come intervento al foruncolo che hai all'orecchio, come diceva qualcuno, non mi ricordo chi, tu! O l'intervento all'unghia incarnita. La day surgery opera tumori, se effettivamente viene messa nella condizione di farlo. Un momento, certo, la Giunta Regionale nel piano di riordino ospedaliere non dice: "Noi diamo 5 posti di day surgery all'Ospedale di Ceglie e non lo mettiamo nella condizione di operare". Significa che se servirà un laparoscopio oggi, oggi - quello che diceva Mario Annese - è da oggi che bisogna essere vigili. E' quello che non siete riusciti a capire che significa. Da oggi bisogna andare a vigilare sulla distrettualizzazione.

Vedete, io mi trovai a soccorrere un passante, stavo a Roma ospite di amici, dal Trastevere al Gemelli. Ci ho impiegato un'ora e mezza. Se avessi soccorso un mio paziente da Ceglie ad Ostuni ci avrei impiegato 10 minuti. Significa che in termini di malattia non si parla di localismi. Non c'è più bisogno di essere campanilisti. Io penso che ad ogni malato, ad ogni malato grave, serio, se si chiedesse: "Dove vuoi essere operato, in un posto non qualificato o in un posto qualificato?", io penso che tutti direbbero, come effettivamente è... tant'è che si fanno i viaggi della speranza a Milano, a Roma, dove cavolo sia, per avere una prestazione sanitaria degna di quella patologia. Allora, se il piano di riordino va nella direzione della riqualificazione dell'offerta sanitaria, significa di dare effettivamente la qualità dell'intervento, sia esso chirurgico, sia medico, sia ostetrico, sia ortopedico e via dicendo, e che sia a Brindisi, che sia ad Ostuni, che sia a Ceglie e via dicendo, ben venga. Non dobbiamo difendere le nostre briciole, dobbiamo difendere la qualità effettiva della prestazione. Per inciso, io sono stato in ferie e sono ritornato qualche giorno fa. C'è stato un mio paziente che si è ricoverato per uno svenimento in un posto non qualificato, e non voglio dire quale ospedale. Ma si è ricoverato in un posto, in un ospedale non qualificato. E' stato dimesso per lipotimia a rapida risoluzione. Oggi, stamattina, ho visto quel paziente, ho capito che c'erano delle incertezze nell'atteggiamento, nella risposta. Non è stato neanche impostata un'anamnesi superficiale. Quel paziente l'ho ricoverato a Brindisi, al Ferrino ed è stata individuata nel termine di tre ore la sua patologia: aveva un tumore celebrale. Bene ragazzi, cittadini, che cavolo sia, ma noi vogliamo pretendere una sanità qualificata o vogliamo pretendere quello che abbiamo senza  strutture, senza qualificazioni non professionali, ma tecnica? Abbiamo solo infermieri imboscati, questo è il problema! Io voglio rispondere a Mita (dei D.S.) che diceva come farà il 118, come farà la riforma della rete ospedaliera a recepire il personale... non so chi lo diceva. Lo diceva forse Argentieri, comunque chi cavolo lo diceva, lo diceva.

Bene, io vi dico che il 20% del personale paramedico ed anche medico è imboscato. E di questo bisogna prendere atto. Allora quegli imboscati devono uscire, devono uscire allo scoperto, devono lavorare, come lavora il sottoscritto, come penso che si debba lavorare tutti quanti. Ecco perché il mio intervento va nella direzione di un intervento forte, perché qua bisogna chiarirci. Vogliamo essere campanilisti o vogliamo pretendere effettivamente una sanità degna per noi? E non è vero, perché loro fanno demagogia ed io li conosco da lunga data. Non è vero che questo piano di riordino ospedaliere apre le porte alla sanità privata. Proprio per niente! Tant'è che il 30% di quei posti del privato sono stati decurtati, salvo a vedere... Allora saremo vigili, saremo vigili, come sarete vigili anche voi nel momento in cui c'è il sentore che debbano essere amplificati. La politica non finisce qua, la politica non finisce qua. E' vero, Ceglie aveva un alto indice d'uso dell'ospedale. Ma io vi spiego il perché. L'80% dei ricoveri presso l'Ospedale di Ceglie era da ricoveri impropri. Che significa questo? Significa che 1'80% delle persone   andavano   a ricoverarsi in   ospedale autonomamente, senza passare ne dal medico curante, ne da nessun altro, perché si sentivano male, andavano ad occupare il posto letto ospedaliere anche per 10-15 giorni, quando non esistevano i... Capisci? L'80% di utenza dell'Ospedale di Ceglie era utenza  autonoma, sganciata da qualsiasi contesto sanitario. Si andava a ricoverare autonomamente.  Una giornata di ricovero ospedaliero  costa 780.000 Lire a Ceglie, che non è un  ospedale qualificato, costa fino anche ad un milione e mezzo negli ospedali di eccellenza.  Bene, allora ecco lo sperpero, ecco lo sperpero ed ecco la razionalizzazione della spesa sanitaria.

Ecco perché io oggi dico che finalmente la Giunta Regionale ha avuto il coraggio di prendere in mano, di tagliare dove doveva tagliare e non dico che Ceglie doveva essere tagliato ed accetto supinamente questo. Non l'accetto supinamente, ci mancherebbe altro! Tanto che non l'accetto supinamente che nel nostro ordine del giorno è inserita anche una sollecitazione al Sindaco di poter, in camera caritatis, cercare di recuperare qualche altra cosa. In camera caritatis, ma io mi rendo perfettamente conto, da operatore sanitario, che non è realizzabile un progetto del genere. Non è realizzabile perché, se dobbiamo accentrare professionalità, è bene accentrarle dove devono insistere delle équipe di alta tecnologia. Non è possibile spaccare le équipe. Nella nostra ASL da tempo storico la migrazione sanitaria è nell'ordine del 60%. E sapete perché? Perché non esisteva nel nostro territorio, nella nostra USL purtroppo non esisteva un reparto di alta tecnologia, di tecnologia avanzata. Allora davano il contentino a Francavilla della Tac, davano il contentino a Ceglie del mammografo, davano il contentino ad Ostuni del laparoscopie, cioè si disperdevano le energie e pensate voi che un paziente non possa avere bisogno di tutte e tré queste tecnologie insieme? Allora che cosa succede e che cosa è successo fino ad oggi? Che un tumore individuato a Ceglie, dal senologo di Ceglie, andava a finire il meno delle volte ad Ostuni, il quale Ostuni poi nel momento in cui aveva estirpato il tumore al seno li mandava o a Bari o a Brindisi o comunque sia non andavano neanche a Brindisi, andavano a finire a Milano per le terapie, per le chemioterapie. Tutto questo non deve esistere più. Ecco l'impostazione che effettivamente viene data al piano di riordino ospedaliere. Tutte queste cose devono essere ordinate, impostate in un unico centro. Io ringrazio da medico, da Consigliere Comunale il Sindaco Mario Annese eh ho visto, ho notato la sua commozione nel momento in cui parlava ed ho capito anche perché. Ho capito che ha detto la verità, quando diceva che si voleva sforzare e si è sforzato per difendere anche l'indifendibile a Ceglie. Io lo conosco e penso e so che lui ha fatto molto. Io lo ringrazio a nome anche di Forza Italia, a nome anche - penso - dell'intera Maggioranza e finisco il mio intervento con una constatazione: preferisco, da medico, che la gente viva e che la gente sia curata nel migliore dei modi. Grazie.

 

 

(Pubblicato lunedì 07 giugno 2004)

 

 

Torna su

 

Hit Counter