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Dal sito Dagospia

 

 

COME SI DICE TARANTO A WASHINGTON? - L’AMBASCIATA USA STA ACQUISTANDO AREE E SPAZI LOGISTICI NELLA CITTA’ PUGLIESE. MARTINO-BERTINOTTI-COSSUTTA GIA’ D’ACCORDO PER NASCONDERE LE NUOVI BASI USA IN ITALIA…




 

Da La Velina Azzurra. Newsletter a cura di Claudio Lanti


Il ministro della difesa Antonio Martino ha ammesso ieri alla Camera nel corso del question time che gli americani stanno rinnovando le loro basi in Italia (“non si può escludere una diversa dislocazione della presenza militare americana sul territorio nazionale"), ha detto dando di gomito al vicino con aria furba. Ma che la materia è segreta e lui, purtroppo, non può dire nulla al Parlamento. E se ne è andato trattenendo a stento le risate. L’interrogante Elettra Deiana di Rifondazione comunista si è mostrata delusa e tutto è finito lì. Anche perché la sua interrogazione era stranamente generica e non documentata e perché, essendo sarda, la Deiana era interessata solo alla base della Maddalena, per la quale in Sardegna si parla e si manifesta nelle piazze da alcune settimane. E dunque la deputata di Rifondazione non poteva proprio tacere. Altrettanto stranamente la Deiana, attirando l’attenzione sulla Maddalena, ha invece taciuto sulla nuova base navale Usa da realizzare a Taranto, che sarà la nuova grande base-comando degli Usa nel Mediterraneo, come a Taranto si sa già da almeno due anni.
 

(Il ministro della difesa Martino con la moglie Carol - U.Pizzi)

 

Si ripete la sceneggiata del Governo
“amerikano” D’Alema-Cossiga-Cossutta

Quella che si è recitata alla Camera è solo la sceneggiata di sempre. La regola di ferro, l’unica regola che conta ancora in Italia, è che le basi Usa sono intoccabili e impronunciabili. Gli ingenui credono che il governo “amerikano” D’Alema-Cossiga-Cossutta nacque per fare la guerra del Kosovo. Mentre il vero obiettivo era l’approvazione camuffata in Parlamento del rinnovo dei trattati per le basi Usa e Nato, che erano tutte insieme in scadenza in quei mesi. Bertinotti e lo stesso Cossutta avevano minacciato fuoco e fiamme se fossero stati rinnovati. In realtà bastò un vago ordine del giorno letto nell’aula e tutti fecero finta di non capire. Infatti da allora non si parlò mai più del rinnovo delle basi americane.

Così accadrà esattamente anche nei prossimi mesi, con una storica trasformazione dell’insediamento Usa in Italia e l’allestimento già iniziato delle nuove basi comando, Bertinotti e Cossutta conniventi. Il futuro dispositivo americano verrà bilanciato su due poli essenziali, la grossa base navale sullo Jonio e la struttura di comando di terra a Solbiate Olona in Lombardia. La base di Taranto, secondo le indiscrezioni accumulatesi negli ultimi mesi, verrà affiancata alle due basi italiane già esistenti. Si tratta della vecchia storica base di Mar Piccolo e della nuova base di Mar Grande, costata 150 milioni di euro (per un terzo finanziati dalla Nato) e tuttora da completare. Anche la seconda base è sotto comando italiano. Ma è dotata di alcune infrastrutture Nato (ad esempio per il rifornimento) che verranno condivise con le unità navali alleate di altri Paesi. Questa seconda base è integrata con la base aerea della Marina Militare di Grottaglie, che si trova a 20 chilometri.
 

(L'Ammiraglia americana ormeggiata alla Maddalena)

 

L’ambasciata USA sta acquistando
aree e spazi logistici a Taranto

Quella americana sarà quindi la terza base navale a Taranto. Anche nelle scorse settimane i giornali italiani locali e alcuni siti pacifisti hanno fornito indiscrezioni su questa futura mega struttura comando da 600 milioni di dollari. Gli americani, che si stanno sganciando da Napoli e Gaeta, intendono concentrarvi forze imponenti che la base della Maddalena in Sardegna non è in grado di accogliere. Già da mesi molte fonti italiane ed estere in dicano Taranto come futura sede di un “interporto” militare Usa. Nel maggio 2003 l'ambasciatore americano Selmer ha incontrato il presidente dell'autorità portuale di Taranto, Petriccione. Mentre il 27 dicembre scorso, l'emittente "Radio France International" ha annunciato che "l'America è alla ricerca di un ponte sul Mediterraneo dove sfrutterebbe una presenza già consolidata".

Il Corriere del Giorno dell'11 gennaio 2004 ha pubblicato il prima pagina un articolo ("Un porto a stelle e strisce") in cui si annuncia un sopralluogo per l'eventuale costruzione di un molo a scopo commerciale a Taranto. Il 12 gennaio scorso la funzionaria dell’ambasciata Usaa Roma Barbara Lief è giunta a Taranto alla guida di una missione ufficialmente commerciale, con uomini della Westland Securities, una società americana di analisi finanziaria e studi di fattibilità. L’operazione era ovviamente segreta. Il 2 febbraio scorso un sopralluogo a Taranto è stato fatto dalla “Uss La Salle”, nave-comando della Sesta Flotta.

Ma a Taranto tutti sanno della nuova base Usa

A dispetto delle smentite ufficiali Usa, la conferma dei piani Usa per Taranto è venuta anche dal deputato locale Massimo Ostillio dell’Udeur (centrosinistra), vicepresidente della Commissione Difesa della Camera. Ostilio ha dichiarato al Corriere del Mezzogiorno che i vertici militari Usa puntano a "realizzare due grossi poli logistici in Italia, uno per le truppe di terra a Solbiate, vicino Milano, e uno navale in Puglia, a Taranto". L'on. Ostillio ha detto che la scelta del Pentagono ricadrà su Taranto. I piani militari Usa sono camuffati da missioni esplorative di tipo commerciale in cui viene sondata la possibilità di ottenere spazi e aree lasciate libere da industrie in fase di chiusura..

Nel frattempo, dopo una serie di procedure e di test, la Nato di Bruxelles ha dato il nulla-osta validità al comando di corpo d’armata di Solbiate Olona in Lombardia. E’ uno dei nuovi sei comandi di schieramento rapido con i quali la Nato sarà presente in Europa. Gli altri sono ARRC (Allied Command Europe Rapid Reaction Corps) a Rheindalen in Germania; l'Eurocorps a Strasburgo in Francia; il corpo turco a Istanbul; il corpo tedesco-olandese a Munster in Germania; il corpo spagnolo a Valencia. Il comando italiano di Solbiate Olona, pochissimo conosciuto dalla nostra opinione pubblica, è a un passo dalla superstrada che porta al nuovo aeroporto civile di Malpensa. Esso assolverà il ruolo previsto dalla nuova dottrina americana e Nato di schierare rapidamente e assumere l’autonomo controllo tattico di consistenti forze alleate nelle aree di crisi a Est e a Sud. Per ottenere la certificazione, ognuno di questi sei corpi d'armata ha dovuto dimostrare di essere capace di operare in 50 aree diverse.
 

(Il porto di Taranto)

 

Taranto sede anche del “Grande Orecchio”

A tutto questo c’è da aggiungere che, secondo fonti del movimento pacifista (Associazione Peace-Link), il progetto della nuova base navale Usa sullo Jonio conferma quanto già apparso sul sito Internet del Pentagono e cioè che Taranto è diventata il nodo telematico del sofisticatissimo sistema C4i americano, una rete di coordinamento e spionaggio militare che collegherà la nuova base navale jonica direttamente al “Navy Center for Tactical System Interoperability” di San Diego in California, scavalcando la catena di comando Nato. Si è poi appreso dalla stampa specializzata che il sistema C4i coinvolge anche la portaerei italiana Garibaldi. A Taranto dal 2003 è infatti in funzione un sistema telematico velocissimo in fibra ottica - dieci volte più veloce dell'Adsl - che serve tutte le strutture della Marina Militare italiana.


Dagospia 03 Marzo 2004

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