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In questa pagina notizie e servizi da Ceglie Messapica (Brindisi)

 

Totosindaco, nel Polo spunta il nome di Marina D'Ippolito

Domenica, 31 ottobre

La politica cegliese scalda i motori in vista delle amministrative 2005 e già cominciano a filtrare le prime indiscrezioni sui nomi che il centro destra potrebbe candidare alla carica di primo cittadino. Di indiscrezioni si tratta, e dunque vanno prese con il beneficio d'inventario. Dopo il nome dell'ex sindaco di Villa Castelli Vitantonio Caliandro che ha tenuto banco quest'estate - ma si è trattato di un gossip estivo senza importanza - in questi giorni comincia a circolare con una certa insistenza il nome di Marina D'Ippolito, medico generico, moglie dell'ex consigliere provinciale e vicesindaco Paolo Maria Urso (Fi). Di origini calabresi, con una sorella senatrice di Forza Italia, Ida, la dottoressa D'Ippolito è professionista molto conosciuta e stimata in città.

Secondo alcuni, un nome nuovo e «forte», capace di ricompattare il centro destra. Allo stato attuale risulta difficile che An, Udc e Fi possano ritrovare l'unità, anche se va ricordato che due anni fa è accaduto (con la candidatura a sindaco di Mario Annese), dopo aver provocato la caduta di Pietro Magno e il conseguente commissariamento. Dalle accuse che An e Udc rivolgono a Fi, «rea» di aver voluto lo scioglimento anticipato del Consiglio comunale, alle divergenze su Pug e piano di riordino ospedaliero, ai problemi di partito legati alla leadership: il centro destra dovrà lavorare parecchio per riconquistare la fiducia degli elettori e presentare un programma credibile. Tra gli altri nomi che circolano, c'è quello di Annese, che sin dal giorno seguente alla sua caduta, non ha mai nascosto il desiderio di volersi ricandidare. E i soliti «bene informati» sostengono che potrebbe rifare la sua comparsa Pietro Magno, sostenuto dalla sola An e da una lista civica. Vedremo. Nessuna novità di rilievo, intanto, nelle file del centro sinistra. Come è noto Ds e Margherita avrebbero manifestato qualche perplessità nei confronti dell'iniziativa dell'ex sindaco Pietro Mita convinti che «qualsiasi piattaforma programmatica debba partire dalla centralità dei partiti». Un ostacolo superabile, secondo ambienti del centro sinistra.

(Pierpaolo Faggiano, La Gazzetta del Mezzogiorno)

 

 

 

 

 

 

Delegazione di Fi incontra il commissario prefettizio

Giovedì, 29 ottobre

Una delegazione di Forza Italia di Ceglie Messapica composta dal coordinatore cittadino avvocato Carlo Verusio dal capo gruppo al Consiglio Provinciale Nicola Ciracì e dai componenti del direttivo comunale, Vito Santoro, Antonio Putignano e Domenico Greco ha incontrato il Commissario Straordinario Dott.ssa Clara Minerva al fine di rappresentare una serie di proposte amministrative ritenute indispensabili al fine di un rilancio economico della Città di Ceglie Messapica e per ridare alla macchina amministrativa una funzionalità che da troppo tempo manca.

«Forza Italia ha evidenziato come assoluta priorità che il bilancio comunale rispetti il patto di stabilità per l'anno in corso così come richiesto dal collegio dei revisori dei conti; che venga data pubblicazione dei bandi già approntati relativi alla vendita dei lotti cimiteriali, dei lotti della zona PIP e artigianale oltre al rilascio delle nuove licenze per la ristorazione come strumento per il rilancio turistico del centro storico », hanno dichiarato il segretario Verusio e il capogruppo di Forza Italia in Consiglio provinciale, Nicola Ciracì. La dottoressa Minerva ha assicurato che entro entro il mese di novembre si provvederà sia alla tanto attesa apertura del palazzetto dello sport che al trasferimento del municipio nella nuova sede comunale.

 

 

 

 

 

 

Il commissario prefettizio visita la scuola media Pascoli

Martedì, 26 ottobre

Piacevole visita dalla dottoressa Clara Minerva, Commissario Straordinario,  agli studenti della scuola media “Giovanni Pascoli”. “Quest’incontro - ha detto la dr.sa Minerva agli studenti - era una cosa che volevo fare già dai primi giorni di inizio scuola, perché ritengo importante far sentire la vicinanza delle istituzioni a voi ragazzi per creare un rapporto costruttivo ed educativo con l’unico scopo di sentirci impegnati reciproca,mente a far crescere la nostra comunità”. A far gli onori di casa il dirigente scolastico, prof. Luca Dipresa, che ha voluto ringraziare la rappresentante del Prefetto (la dr.ssa Minerva era accompagnata dal segretario generale del comune, dr Graziano Iurlaro, ndr) per la presenza nella scuola “a dimostrazione dell’attenzione che fin dai primi giorni ha dimostrato con lo scopo di venire incontro a tutte le richieste urgenti per offrire ai ragazzi un ambiente funzionale”.

Alla dott. Minerva il preside ha illustrato brevemente le attività programmate dalla scuola a partire dalla ricorrenza del primo cinquantennale della istituzione  della scuola, un avvenimento che coinvolgerà l’intera popolazione e che avrà il suo culmine nel mese di maggio con la presentazione alla città di tutte le iniziative rievocative. Iniziative che partono innanzitutto dalla riscoperta di quelle personalità, alunni e docenti, che con la “Pascoli” hanno avuto rapporto. In questo un ruolo importante svolge la Leonard’s Band, il gruppo strumentale diretto dai prof. Maria Antonietta Epifani ed Antonio Bagnato – l’orchestra anche quest’anno si esibirà in molte città a dimostrazione del notevole valore artistico conseguito; il gruppo teatrale delle prof.ssa Lerna e Cibaria (in programma la rappresentazione di un lavoro teatrale che accomuni la figura del Pascoli e quella del poeta dialettale Pietro Gatti; il gruppo artistico (a maggio grazie anche alla collaborazione del maestro Uccio Biondi, i ragazzi proporranno una estemporanea) diretto dal prof. Quaranta  (il gruppo sta anche realizzando il logo della scuola, ndr). In programma anche la realizzazione di una pubblicazione che possa ripercorrere questi cinquantanni di vita dell’unica scuola media (in questo molto valida la collaborazione che verrà dalla biblioteca di Michele Ciracì). Per intanto, quasi certamente ai primi di dicembre ci sarà una manifestazione per la presentazione del primo Cd realizzato dalla Leonard’s Band. Tutte iniziative verso le quali la dott.ssa Minerva ha garantito il sostegno dell’amministrazione comunale, a partire dal patrocinio. Tra le altre iniziative in cantiere la realizzazione del consiglio comunale dei ragazzi e il progetto dei mini vigili.

 

 

 

 

 

 

 

Basket: il Ceglie perde la sfida con Bisceglie

Lunedì, 25 ottobre

Quello che un po’ tutti temevano si è verificato: affrontare le gare  con una rosa ridotta all’osso, prima o poi poteva costare caro. E così è stato. A Bisceglie i giocatori di Cosimo Romano hanno resistito finché hanno potuto, poi nell’ultima frazione la stanchezza si è fatta sentire in tutta la sua cruda realtà ed i giocatori della città dei Dolmen hanno avuto la meglio. “Certamente il fatto di avere a disposizione una rosa limitata ci penalizza – afferma il coach cegliese  - ed appena qualche giocatore importante viene meno la situazione si complica maggiormente”.

Una premessa importante che deve necessariamente far rivedere qualcosa, non dimenticando – come lo stesso tecnico dice - “che sul mercato, al momento buoni giocatori non ce ne sono, e questo nonostante l’impegno della società, va rinviare qualsiasi decisione”. Tradotto significa che almeno fino a gennaio si dovrà andare avanti in questo modo. “Il Bisceglie – a parlare è sempre il tecnico Romano – è una squadra forte, forse la più forte del nostro girone, e quindi già in partenza la gara si preannunciava difficile. Nonostante questo, ci eravamo preparati bene in settimana, sia dal punto di vista tecnico che mentale, ma, come dicevo prima, qualche nostro giocatore importante è venuto meno, forse accusando un pò di stanchezza, per cui le cose si sono ulteriormente complicate”. Eppure, va detto, la gara è stata sempre aperta, nonostante che i padroni di casa abbiano chiuso i parziali sempre in vantaggio. Un vantaggio risicato  (22-19, 34-32, 54-52), che teneva aperta la gara a qualsiasi risultato e, forse, giovando con il piglio delle precedenti partite la Stampalst avrebbe potuto far sperare nell’ennesimo colpaccio. Ma – come spiegato bene dal tecnico – è venuto meno l’apporto di quei giocatori che proprio in queste situazioni devono far pesare la loro classe. Così, l’ultimo quarto accanto al calo dei cegliesi si è registrato il crescendo dei giocatori di De Florio che centrano il quarto risultato utile consecutivo, spezzando, al contrario quella del Ceglie che veniva da tre gare vinte.

Con questa vittoria il Bisceglie raggiunge in classifica il Ceglie, sempre terzi in classifica. E domenica il calendario propone il derby con la Telcom Ostuni. Gara difficile sotto tutti i punti di vista con D’Amcis e compagni che sono chiamati ad una prova senza sbavature perché il quintetto di Patera non fa sconti a nessuno ed al momento sta giocando un basket e ci vuole quindi tutta la concentrazione possibile ritornando a giocare come a Molfetta. In settimana Romano avrà il suo gran da fare per preparare a dovere l’impegno di domenica, rivedendo qualcosa che a Bisceglie non ha funzionato come in precedenza.  Perdere nel basket ci può stare tutto, però quando si butta al vento il buon lavoro fatto c’è da fermarsi un momento e guardarsi negli occhi.

Luca Dipresa           

 

 

 

 

 

 

 

Rapina all'esattoria, arrestato un uomo di Ostuni

Domenica, 24 ottobre

I carabinieri di Ceglie Messapica hanno arrestato l’ostunese Felice Roma perché riconosciuto essere uno di tre autori della rapina compiuta il giorno 28 giugno scorso all’interno dell’Ufficio esattoriale della Sesit di Ceglie Messapica, posta in via Ospedale Vecchio.

La rapina fu compiuta verso le 13, quando tre individui, tutti armati di pistola e con il volto coperto da passamontagna, fecero irruzione nell’ufficio. A fine mese era in pagamento l’Ici e in cassaforte vi erano una bella somma.
Gli stessi rapinatori dopo aver immobilizzato e disarmato la guardia giurata preposta al servizio di vigilanza, costrinsero, sotto la minaccia delle armi, due impiegati presenti nell’agenzia a farsi aprire la cassaforte, da cui prelevarono la somma di 32 mila euro circa. 

Chiusero quindi all'interno del bagno gli impiegati e la guardia giurata, nonché due dipendenti di una ditta di Brindisi che nel frattempo si erano recati all'interno della struttura per depositare alcuni contenitori di acqua refrigerata, e si diedero alla fuga a piede nella strade circostanti.

I Carabinieri della Stazione di Ceglie Messapica attuarono un articolato dispositivo per bloccare tutte le vie del paese e registrare, così, la presenza di eventuali pregiudicati provenienti dai comuni limitrofi. E fu così che fu riscontrata la presenza di Felice Roma nelle immediate vicinanze dell'Ufficio Rapinato subito dopo la rapina. 

Le indagini hanno permesso anche di ascoltare numerosi testimoni ai qualli è stata presentata la foto del giovane arrestato ostunese che ora è stato arrestato e di alcuni pregiudicati ritenuti suoi complici.

A conclusione degli accertamenti il pm Francesco Mattiate, ha chiesto al gip l’emissione dia ordinanza di custodia cautelare in carcere. Provvedimento, questo, che è stato concesso dal GIP (Dr.ssa Simona Panzera), la quale ha disposto l’arresto di Felice Roma cpon l’accusa di concorso in rapina a mano armata, porto e detenzione illegale di armi e sequestro di persona. 
I carabinieri di Ceglie Messapica stanno proseguendo le indagini per assicurare alla giustizia anche gli altri 2 complici della rapina.

 

 

 

 

 

 

 

Iniziato il trasloco nel nuovo Municipio, addio al "Convento"

Sabato, 23 ottobre

Aria di smobilitazione al Comune. Negli uffici si sta preparando in questi giorni il trasferimento presso la nuova sede comunale di via Enrico De Nicola, trasferimento che dovrebbe essere completato entro un paio di mesi. Un primo ufficio ad aver traslocato c'è già. Si tratta dell'Ufficio tecnico comunale, composto da dieci persone, tra funzionari e impiegati, che lascia così la sede di via Giuseppe Elia (l'ex albergo Ferrovia).

«Dovremmo essere operativi a tutti gli effetti entro un paio di giorni - fanno sapere dall'ufficio -, siamo solo solo in attesa dell'allacciamento della linea telefonica». Una superficie di circa 2000 mq, una struttura imponente, divisa in tre piani, ben visibile dall'ingresso di via Ostuni: questi le caratteristiche della nuova sede del comune. Partendo dal seminterrato si trovano: la sala consiliare, 3 sale riunioni, l'autorimessa dei Vigili urbani, l'archivio generale, i depositi ed i bagni. Il piano terra ospita: la hall, l'ufficio dei Vigili, la portineria, l'ufficio Servizi sociali Sport e Turismo, l'ufficio Commercio, il bagno. Al primo piano: l'ufficio Igiene, l'ufficio del Sindaco, quello del vice sindaco, la Presidenza del Consiglio, la sala Giunta, l'ufficio del Segretario, gli uscieri; gli Assessorati, il centralino, il centro elettronico, i Vigili urbani, i bagni. Un piano più su troveranno posto l'ufficio Tributi e Finanze ed i bagni. Al terzo piano, l'Ufficio tecnico, la sala riunioni e l'archivio, i bagni. Il tutto per un totale di 46 uffici. Redatto a metà anni '80 e successivamente abbandonato, il progetto è stato ripreso nel 2000 su volontà dell'ex sindaco Pietro Magno e portato a termine dagli ingegneri Nespega e Padolecchia. Il costo complessivo è di 2 milioni e 500 mila euro.

(Pierpaolo Faggiano, La Gazzetta del Mezzogiorno)

 

 

 

 

 

 

Ripartono i contatti tra i partiti in vista del voto di aprile 

Venerdì, 22 ottobre

Un Centrodestra ko, alle prese con i rimorsi di un lungo commissariamento cittadino, e un Centrosinistra più Rifondazione galvanizzati per l'ottimo risultato conseguito a livello provinciale. Riparte da qui la politica cegliese, dopo la lunga pausa estiva. In agenda, un appuntamento importante: le amministrative del 2005. Quali scenari si prospettino in proposito all'elettorato cegliese, è prematuro dirlo. Il peso avuto dal Centrodestra sulla crisi amministrativa - culminata con la caduta del sindaco Mario Annese - ha lasciato il segno.

Difficile che possa ricompattarsi sul programma e sul nome del candidato sindaco da spendere in campagna elettorale, anche se in passato è già accaduto (due anni fa con la candidatura a sindaco proprio di Annese) e i soliti «bene informati» sostengono che ci sono tentativi in atto. Allo stato attuale, però, An, Fi e Udc sembrano più impegnati a discutere di problemi interni - come l'Udc, in rotta con il suo segretario, sfiduciato dalla maggioranza del partito - che a cercare un candidato sindaco. Qualche novità di rilievo - seguita da qualche fibrillazione - si registra invece tra le fila del Centro sinistra e di Rifondazione.

Come è noto, il consigliere provinciale di Rifondazione ed ex sindaco della città Pietro Mita, avrebbe rifiutato la carica di assessore offertagli da Errico motivando il suo «no, grazie» con il desiderio di volersi impegnare a livello locale. Qualcuno ha visto tale scelta come una candidatura definitiva alla carica di primo cittadino, anche se Mita non l'ha mai ufficializzata. Per ora, l'ex sindaco si è solo fatto promotore di un forum con esponenti della società civile (imprenditori, commercianti, liberi professionisti) con i quali discutere un programma credibile da presentare agli elettori. Cosa che - a quanto pare - avrebbe fatto storcere il naso ai Ds e alla Margherita, convinti che qualsiasi piattaforma programmatica debba partire dalla centralità dei partiti. Un orientamento, questo, che sarebbe emerso in un incontro tra Ds e Margherita, alla presenza dei segretari provinciali Onofrio Cretì e Fabiano Amati. «Si deve partire dal ruolo centrale dei partiti e poi coinvolgere la società civile - si sarebbe detto. Sia chiaro che la base di partenza è la coalizione che ha vinto alle elezioni provinciali (Ds, Margherita, Rifondazione, Dc) con il sostegno, se ci saranno, «di altri partiti che si riconoscono nel Centro sinistra». Dunque, l'iniziativa di Mita ha già la sua bella da pelare? Staremo a vedere.

(La Gazzetta del Mezzogiorno)

 

 

 

 

 

 

A Fasano si celebrano i 140 anni di Società Operaia 

Giovedì, 21 ottobre

Il 9 luglio 1863 nasceva a Fasano la società operaia di mutuo soccorso (Soms), tra le prime in tutto il meridione e la seconda in Puglia. Un sodalizio nato per la volontà di un gruppo d’artigiani della città, rinomata per l’abilità dei suoi artieri. Un esempio di cooperazione e solidarietà che ormai vive da più di tre secoli. Per celebrare i 140 anni dalla fondazione il consiglio direttivo della Soms di Fasano, presieduto dal prof. Donato Fanigliulo, ha organizzato una serie di importanti appuntamenti che si concentreranno nella giornata di domenica 24 ottobre. In particolare, fa sapere Martino Grassi, si è inteso far coincidere l’importante ricorrenza con il 6° Congresso interregionale delle società operaie, prestigioso incontro che vedrà la partecipazione di numerose SOMS provenienti da ogni parte del meridione.

La giornata si aprirà con la celebrazione di una S. Messa, prevista per le ore 8, presso la chiesa Matrice in Fasano, officiata da Mons. Domenico Padovano, vescovo della diocesi Conversano-Monopoli.

Per le ore 9 è previsto il raduno in piazza Ciaia delle SOMS partecipanti alla manifestazione interregionale, che con la propria bandiera sociale si dirigeranno in corteo verso il monumento ai Caduti, eretto presso la villa comunale, dove verrà deposta una corona commemorativa.   

         Il corteo poi, si sposterà presso il teatro Kennedy, dove il nutrito programma della giornata prevede l’avvio del 6° congresso interregionale, durante il quale si discuterà sulle prospettive delle società operaie. Dopo il saluto delle autorità e la relazione sul tema congressuale del dott. Donato Palazzo, presidente onorario dell’associazione interregionale delle SOMS, si giungerà al momento molto atteso della presentazione del libro “La Società Operaia a Fasano. 1863-2003”, edito da Schena. Il testo, redatto con certosina pazienza dal prof. Donato Fanigliulo e dalla prof. Angela Gasparro, sarà presentato dal prof. Donato Valli, già rettore dell’università degli studi di Lecce.

Per le ore 13, infine, è previsto il pranzo sociale che si terrà presso la Masseria Pedali.   

 

 

 

 

 

 

La scomparsa Cosimo Mastro, testimone del 900 

Giovedì, 21 ottobre

E' morto all'età di 92 anni Cosimo Mastro, sindaco in due stagioni a Ceglie Messapica e protagonista politico del dopoguerra brindisino. «Con la scomparsa del prof. Pietro Maggi, del prof. Gennaro Conte e la dipartita del prof. Cosimo Mastro, la nostra comunità ha perso riferimenti storici importanti, periodi esaltanti, anche se controversi, come giusto che sia», così scrive Mario Annese in una nota, nella quale aggiunge: «All’epoca, la politica veniva intesa e vissuta come servizio. Nel marzo del 1954 (sono trascorsi 50 anni) fui eletto consigliere comunale, all’età di 21 anni. Il sindaco Mastro mi volle capogruppo. Ho titolo per esprimere un giudizio autentico (non di circostanza) sull’uomo galantuomo, sull’amministratore onesto. Ci siamo ritrovati in Provincia nel 1970 - prosegue Annese -, con ruoli diversi, ma sempre con un autentico rapporto umano prima che di appartenenza politica. Vivo la scomparsa dell’amico Cosimo in maniera triste; sento in me una voce che mi chiede pausa e riflessione. Grazie, caro Cosimo - conclude Annese -, per la tua lezione di vita, improntata all’onestà, alla riservatezza, alla comprensione, vita di autentico cristiano».

 

 

 

 

 

Aggrediscono comitiva di Martina, arrestati 4 giovani 

Lunedì, 18 ottobre

Avrebbero ingaggiato una rissa perché non avrebbero gradito l' interessamento di quattro giovani di Martina Franca per una ragazza di Ceglie Messapica. Con l'accusa di violenza privata, rissa e lesioni gravi, i carabinieri hanno arrestato Giuseppe Guarino, di 20 anni, con precedenti penali, Vittorio Gioia, di 21, Arcangelo Gallone, di 20, e Cosimo Parisi, di 19, tutti di Ceglie Messapica.

Secondo una ricostruzione dell'accaduto fatta dagli investigatori, quando i quattro giovani di Martina Franca sono arrivati a Ceglie Messapica sono stati accerchiati da sconosciuti che hanno cominciato a picchiarli con calci e pugni. Le vittime hanno tentato di rifugiarsi in una auto che è stata distrutta dagli aggressori. La rissa è stata sedata dai carabinieri che hanno bloccato e identificato tutti i presenti. Le vittime dell' aggressione sono state medicate al pronto soccorso per ferite lacero-contuse e traumi facciali.

 

 

 

 

 

 

Lettera alla Provincia per richiamare il degrado di Ceglie

Venerdì, 15 ottobre

Con una lettera al presidente della Provincia, Michele Errico, alle segreterie provinciali del centrosinistra e ai consiglieri provinciali di Ceglie Messpica, Pietro Mita di Rifondazione e l'omonimo Pietro Mita dei Ds, l'ex consigliere comunale Tommaso Argentiero ha richiamato l'attenzione sullo stato di degrado sociale e politico che vice la città messapica.

Pubblichiamo in versione integrale il documento. 

Ritengo opportuno sottoporVi alcune considerazioni con una lettera aperta, poiché è un modo diretto e coinvolgente per evidenziare qualcosa, come in questo caso, che esige un forte impegno politico e amministrativo.

 Il riferimento riguarda la situazione venutasi a determinare a Ceglie Messapica.

La città di Ceglie in quest’ultimo quinquennio ha subito due scioglimenti anticipati del Consiglio Comunale e conseguentemente altrettante gestioni commissariali. A determinare la fine anticipata dei Consigli Comunali sono stati i fallimenti amministrativi di maggioranze di centro-destra, capeggiate da sindaci diversi.

 La città tornerà a votare per eleggere un nuovo Consiglio Comunale la prossima primavera.

Fatto questo breve preambolo, vengo al motivo del coinvolgimento delle Vostre persone in questa situazione, che credo opportuno definire come  il “ Caso Ceglie”.

 Troppi elementi negativi si sono accaniti verso questa città: da cinque anni non c’è un’Amministrazione Comunale stabile; la precedente Amministrazione Provinciale si è dimostrata indifferente, facendo dei lavori superficiali e per alcuni versi dannosi,  alla vigilia delle elezioni provinciali; la Regione Puglia con il Piano di Riordino Ospedaliero ha smantellato in maniera incomprensibile l’Ospedale di Ceglie Messapica.

 Oggi la nostra città si trova a vivere una situazione che non definisco drammatica per rispetto a quelli che sono i veri drammi: penso alla guerra in Iraq, e alle tante situazioni drammatiche esistenti in diverse parti del mondo.

Quella che sta subendo Ceglie è una crisi sociale che la portano indietro di oltre trenta anni.

In questa città, nel corso degli anni, con il sacrificio di tanti artigiani, si era creato un comparto tessile che dava lavoro a diverse centinaia di persone; oggi le aziende chiudono, ingrossando le file dei disoccupati, nell’indifferenza e nell’inerzia delle Istituzioni.

 Gli operatori che gestiscono attività turistiche e gastronomiche non sono messi nelle condizioni di competere di fronte a nuove esigenze e ad una domanda sempre crescente di nuovi servizi: abbiamo i migliori ristoranti della Puglia, ma non posti letti.

 In questa città non c’è una scuola superiore con una sede idonea: sono quasi tutte ubicate presso strutture nate per asili nido, inoltre, è difficile immaginare un futuro per l’Istituto Alberghiero se non s’interviene in maniera decisa.

 La città di Ceglie, con enormi sacrifici si è assunta l’onere totale della gestione dell’Istituto Musicale, mai un sostegno da parte d’altri Enti, in particolare la Provincia.

Oggi Ceglie vive una crisi politica, sociale, culturale ed economica per la quale situazione ogni cittadino cegliese paga sulla propria pelle le conseguenze.

 Le prossime elezioni amministrative saranno, a mio avviso, l’occasione da non perdere per determinare una svolta politica ed amministrativa alternativa alle passate gestioni fallimentari del centro-destra.

Finalmente, e l’elezione a Presidente della Provincia di Michele Errico è un elemento tangibile, il vento è cambiato, s’incominciano a determinare, anche da noi, le condizioni politiche per il risanamento sociale e per il recupero di dignità e valori che nel corso degli anni si erano persi.

  Nell'attesa che questa città possa camminare con le proprie gambe istituzionali e rapportarsi con autorevolezza con tutte le altre Istituzioni, credo che sarebbe opportuno  da parte Vostra, per quelle che sono le competenze dell’Amministrazione Provinciale e delle Segreterie Provinciali dei partiti del centro- sinistra, la costituzione di un tavolo istituzionale, politico e sociale sul “Caso Ceglie”.

Questa città ha dato fiducia al presidente Errico, ma non si aspetta nulla di più di ciò che è possibile e giusto.

Siamo consapevoli che  sarà necessario un impegno per far crescere tutta la realtà provinciale, ma siamo ugualmente convinti che Ceglie Messapica non  merita la situazione di disagio sociale in cui si trova".

Tommaso Argentiero

 

 

 

 

 

 

Auto contro bus: morte due donne, feriti alcuni passeggeri

Lunedì, 11 ottobre

Due donne - Carmela Marzano ed Emanuela Pignatelli, entrambe di Mesagne i - sono morte in un incidente stradale avvenuto sulla strada provinciale Brindisi-San Vito dei Normanni nel quale è rimasto coinvolto anche un autobus della Stp, la Società trasporti pubblici, in servizio sulla linea Ceglie-Brindisi.

Si è trattato di uno scontro frontale tra il mezzo pubblico delle linee extraurbane che proveniva da San Vito dei Normanni ed un'auto, una Fiat Tempra, rimasta incastrata sotto l'automezzo della Stp. Nell'impatto una donna che si trovava sull'auto è morta ed un'altra che era seduta accanto alla vittima è rimasta gravemente ferita ed è morta poco dopo il ricovero in ospedale.

Alcuni passeggeri dell' autobus hanno riportato leggere contusioni e ferite. A causa dell'incidente, il traffico è stato deviato.

Le vittime, come detto, sono Emanuela Pignatelli, di 36 anni, morta mentre veniva accompagnata in ospedale, e Carmela Marzano, di 41, entrambe di Mesagne (Brindisi). I feriti, tutti lievi, sono passeggeri dell'autobus.

Le due donne erano a bordo della vettura che, per cause non ancora chiarite, si è scontrata frontalmente con il bus a poche centinaia di metri dal ponte che sovrasta la stazione ferroviaria di San Vito dei Normanni. In seguito all'incidente la viabilità è stata deviata su altre strade. Su questo stesso tratto della strada provinciale per San Vito dei Normanni in passato si sono verificati altri incidenti con il coinvolgimento di autobus di linea. In una caso uno di questi automezzi cadde da un viadotto alto più di tre metri.

 

 

 

 

 

 

 

 

Repubblica descrive Ceglie "il paese del Buongusto"

Sabato, 9 ottobre

Tre ristoranti di Ceglie finiscono in testa alla classifica della "Guida dell'Espresso". Ieri l'edizione pugliese di Repubblica ha dedicato un reportage al paese degli chef realizzato da Gianni Messa. Pubblichiamo di seguito l'articolo dell'inviato.

 

Ceglie, la capitale del gusto

L'articolo di Repubblica, 8 ottobre 2004Anche la controtendenza, qui a Gustolandia, è un’arte da assaporare. Prendiamo per esempio Antonio Amico, l’imprenditore che si è messo in testa di andare a fare affari in Cina: esporterà prodotti agroalimentari. A Ceglie Messapica, dove 1.200 dei 22mila abitanti hanno perso il lavoro negli ultimi tre anni per la crisi del tessile, tre ristoranti sono fra i migliori 20 di Puglia nella “Guida dell’Espresso”: il Fornello da Ricci, la Fontanina e Cibus.

Roba da 50 e passa euro  a persona, da immolare per   un filetto di puledro al Negroamaro con patata sotto la cenere(Cibus), la crostatina di bietole   selvatiche con frullato di pomodori piccanti e il punch caldo di cavolfiore (Fornello da Ricci), il fagottino di verza con grano saraceno, scamorza affumicata e pancetta (La Fontanina).

In questa terra di confine tra Valle d’Itria e Salento, regno dei Messapi che Roma sfiancò dopo mille battaglie, Gustolandia affonda le radici antiche. Basta fare un salto nello studiolo di Michele Ciracì, lo storico del paese, per farsene un’idea. Sfogliando una copia del catasto murattiano di inizio Ottocento. «All'epoca qui c'erano 46  cantine. E tutte preparavano da mangiare». Mica poco, se si pensa che questa non era zona di transito per mercanti e viag-giatori. «Ma i dati nel censimento del 1861 parlano chiaro: in quegli anni Ceglie aveva addirittura più abitanti di Brindisi». Fin qui la storia. La cronaca di oggi, invece, non può prescindere da un'altra gloria locale: il biscotto cegliese. Una prelibatezza, secondo alcuni; una perniciosa bomba calorica, a sentire gli altri. Il barista del Caffè Roma, a due passi da piazza Plebiscito, spiega il perché di quella spaccatura ideologica: un cuore di pasta di mandorla imbevuta di Strega, marmellata di ciliegie e glassa al cacao. Il depositario della ricetta tradizionale era Donato Gallone (del caffè Centrale). Il quale dieci anni fa è passato a miglior vita portandosi dietro il segreto del vero biscotto cegliese. “Che era ben altra cosa” assicura Ciracì. E che nemmeno i figli del de cuius potranno riproporre: la ricetta resterà un tabù anche per loro.

Anche la versione moderna del biscotto ha comunque una sua dignità. Il problema è che può essere mangiato soltanto qui: dopo un paio di giorni il biscotto perde la sua fragranza e si trasforma in una mappazza. Siamo al mordi e fuggi, insomma. Che poi è un altro grande problema di Gustolandia: la gente arriva, divora e va via. E’ inutile cercare ricadute sull’economia locale che esulino dai fatturati dei tanti ristoranti. Che impegnano 200 persone durante la settimana, con punte di 500 nel weekend. Ma è anche vero che molte lavorano in nero. E’ così che è nata l’associazione “Ceglie è…”: un un calderone nel quale racchiudere il meglio dell’offerta gastronomica di Ceglie Messapica. Il presidente è Angelo Ricci, quello del Fornello, e il segretario Francesco Nacci (della Montanina). Che spiega: “Qui la concorrenza ce la facciamo soltanto sulla qualità dei prodotti e dei servizi che offriamo. Per il resto cerchiamo di lavorare assieme per promuovere la nostra immagine». Il segreto dei successi di queste aziende è nel mix fra tradizione familiare e cultura d'impresa: Nacci (che gestisce l'albergo e il ristorante con papà Nicola e mamma Immacolata, alternandosi con loro ai fornelli) ha studiato marketing turistico a Firenze; Antonella Ricci, figlia di Angelo e cuoca del Fornello, è laureata in scienze bancarie e sua sorella Rossella, apprezzata sommelier, è diplomata al conservatorio; Angelo Silibello, detto Lillino, motore immobile del Cibus (in cucina ci sono mamma Giovannina e la sorella Filomena), è un appassionato cultore di musica jazz e di tradizioni gastronomiche nostrane. Va da sé che questo polo artigianale del gusto sia diventato un punto di riferimento anche per l'università: in questi giorni 24 giovani laureati, provenienti da tutta la Puglia, sono a Ceglie per verificare sul campo quello che hanno studiato in un master. Ma allora che cosa non funziona in questo paese? I sindaci. Che da queste parti durano molto meno dei commissari prefettizi: cinque dal 1993 a oggi (il Comune è ancora commissariato). L’unica giunta che è riuscita a resistere è stata quella di Pietro Mita, comunista di Rifondazione, che ha fatto svoltare a sinistra un elettorato prevalentemente di centrodestra. Poi il niente: maggioranze risicate e consiglieri voltagabbana capaci di far cadere una giunta nel giro di una notte.

Qui d’altronde i primi cittadini non hanno mai avuto vita facile. Lo dimostra  (con tutta l'enfasi del caso) la lapide che ricorda Ettore Tagliaferro, il sindaco che nel 1922 fu stroncato da una crisi cardiaca in pieno consiglio comunale: “Sulla casa del popolo nel fervido lavoro si spense repentinamente radiosamente per passare quale trionfatore fra un nimbo corrusco di fiori di laudi del popolo benedicente glorificante".

(Gianni Messa, La Repubblica)

 

 

 

 

 

 

 

Cinque anni per la pensione di invalidità ad ultracentenaria

Mercoledì, 6 ottobre

«Meglio tardi che mai» dice un proverbio e così, dopo circa 5 anni di peripezie, attese, solleciti e andirivieni di lettere, all'età di 103 anni, la signora Grazia Giugno, di Ceglie Messapica, ha ottenuto il riconoscimento d'invalidità in quanto «cieco civile».

Una lunga vicenda di lungaggine burocratico per questa anziana donna che, già da non vedente, nel 1999, quando aveva 98 anni e non poteva muoversi dal letto, presentò al domanda di riconoscimento della cecità (22-12-‘99).
La commissione della Usl Br-1 per «l'accertamento degli stati di invalidità civile delle condizioni visive, sordomutismo e handicap», fin dal giugno 2000, convocò l'anziana donna a visita medica a Brindisi, non avendo la disponibilità di poter fare accertamenti medico-legali presso il domicilio della centenaria a causa della mancanza di apparecchiature mobili apposite e specifiche.
Fu fatto presente che la donna non era autonoma, ma non si riuscì ad ottenere nulla.

Dopo diverse note (essendo stata fatta altra convocazione il 30 novembre 2000), il nipote della sig. Giugno, si rivolse al dirigente del patronato «Impal» di Ostuni, Francesco Minetti il quale, con comunicazioni e certificati medici intercorsi in questi anni, ha più volte sollecitato la commissione provinciale ad effettuare la visita medica presso il domicilio della donna.
Il 21 gennaio scorso, lo stesso patronato, con nota del responsabile, Minetti, poneva all'attenzione generale questo caso e una nota veniva inviata anche al Presidente del Consiglio dei Ministri ed al ministro del Lavoro e Politiche sociali, per far presente i ritardi, le incongruenze e le lungaggini burocratiche per gli accertamenti medico-legali inerenti l'ottenimento del riconoscimento d'invalidità di «cieco civile».

Finalmente, dopo 5 anni d'attesa, il 13 maggio scorso fu effettuata la visita domiciliare che riscontrò la cecità della signora Giugno e lo scorso 27 settembre, giunse il tanto atteso riconoscimento dello status.
Una lunga ed incredibile vicenda di lungaggini, che ha visto la centenaria attendere pazientemente 5 anni prima di vedere riconosciuto un suo diritto.
In tutti questi anni e questo lungo lasso di tempo, la signora Giugno ha compiuto ben 103 anni ed è stata amorevolmente e costantemente seguita dagli anziani nipoti, che hanno profuso ogni loro sforzo (sia fisico che economico) in favore della donna centenaria per mantenerla in vita e in buona salute.
Se così non fosse stato, si sarebbe avuto un altro caso di mala burocrazia ai danni di persone anziane, come quelli che si registrano spesso nei confronti di chi, oltre a non godere di buona salute, versa anche in precarie condizioni economiche.

(La Gazzetta del Mezzogiorno)

 

 

 

 

 

Villa Castelli: esplode bombola di gpl, muore un anziano

Domenica, 3 ottobre

Un uomo è morto e un altro è rimasto leggermente ferito per lo scoppio di una bombola di Gpl avvenuto - per cause in corso di accertamento - in un seminterrato di Villa Castelli, in provincia di Brindisi. E' accaduto in via Gallucci dove tre uomini erano intenti a lavorare l'uva per produrre alcune bottiglie di vino da usare in famiglia. Improvvisamente una bombola di Gpl utilizzata dai tre, è scoppiata: Giuseppe Marraffa, di 75 anni, di Villa Castelli, è morto sul colpo; suo figlio, Francesco, di 42 anni, è rimasto ferito e guarirà in una decina di giorni; e un amico di famiglia, Angelo Vitale, di 51 anni, è rimasto illeso. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco di Francavilla Fontana,  i carabinieri e i vigili urbani di Villa Castelli.

 

 

 

 

 

 

 

Nuovo attentato incendiario in serata, obiettivo una donna

Venerdì, 1° ottobre

Un altro attentato incendiario si è verificato in serata a Ceglie Messapica, a poche ore da un altro episodio che ha visto protagonista un vigile urbano. In serata, poco prima delle 20, ignoti hanno tentato di dar fuoco alla porta di un’abitazione di via Bari 44, un edificio dove abitano altre dodici famiglie: l’obiettivo sarebbe stato l’abitazione di un’anziana donna, Rosa Errico. Alcune persone rimaste sconosciute avrebbero imbevuto di benzina una straccio poi lanciato in fiamme verso il portone. L’allarme è stato dato da alcuni ragazzi che giocavano in strada e che si sono accorti del fuoco che stava ormai appiccando al legno. Subito sono intervenuti i vigili del fuoco i quali hanno spento l’incendio e impedito che si propagasse alle scale del condominio. Sul posto sono arrivati i vigili urbani e poco dopo i carabinieri della locale stazione per avviare le indagini del caso.

 

 

 

 

 

 

La criminalità rialza la testa, incendiate le auto di un vigile

Venerdì, 1° ottobre

Ceglie terra di nessuno, soprattutto la notte. Il paese sembra ripiombato negli anni bui degli anni Ottanta quando la criminalità organizzata furoreggiava con atti intimidatori a danno di cittadini, di attività commerciali, quando furti, rapine e saccheggi erano quasi all’ordine del giorno

Da qualche tempo Ceglie sembra rivivere quella terribile stagione che nessuno ha dimenticato. Un episodio in modo particolare rilancia l’allarme criminalità in un territorio privo dell’adeguata attenzione.Ed è misterioso l’episodio accaduto l’altra notte contro un vigile urbano del paese, Oronzo Chirico, bersaglio di alcuni malviventi che gli hanno incendiato due auto, la sua e quella della moglie, parcheggiate sotto casa, nella zona periferica di Insarti, tra la 167 e la provincia per Francavilla.

Le fiamme hanno distrutto i due mezzi e il fumo si è propagato sopra i tre piani dell’edificio costringendo gli abitanti ad abbandonare gli appartamenti per la notte. Il perché del motivo è un mistero che i carabinieri del posto stanno tentando di dipanare. Difficile pensare ad un errore di persona o ad un incidente, anche perché poche ore prima altri o gli stessi malfattori hanno tentato di rubare nella casa di campagna del suocero di Chirico, in contrada Ulmo, al confine con Martina Franca

L’attentato incendiario contro il vigile urbano sarebbe solo l’ultimo della serie nei confronti di dipendenti al servizio della polizia municipale cegliese. Dalla misteriosa cortina di silenzio emergono altre storie, di altri attentati, di pneumatici squarciati da lame di coltello, di altre auto di vigili danneggiate. Gli inquirenti, come si dice in questi casi, indagano a 360 gradi ma è grave che nessuno finora abbia reso pubblici i ripetuti attentati. Avvertimenti?, ritorsioni?, forme di ricatto? La città deve sapere, pretendendo maggiore attenzione di tutti gli organi preposti alla tutela e al controllo del territorio.

I vigili urbani non sarebbero le uniche vittime delle bande delinquenziali, danneggiamenti di vetture e di case in campagna vi sarebbero stati anche nei giorni scorsi, sarebbero state colpite altre persone, tutte o quasi regolarmente denunciate – sembra – alla caserma dei carabinieri di Ceglie. Ora l’attentato incendiario al vigile urbano ha squarciato il velo di silenzio che talvolta si trasforma in involontario complice della criminalità.

 

 

 

 

 

 

Commando assalta a Mesagne furgone portavalori, 3 feriti

Venerdì, 1° ottobre

Un mezzo blindato di una agenzia di portavalori di Brindisi è stato preso d'assalto stamattina da un gruppo di rapinatori che, dopo aver bloccato la strada e aperto il fuoco con fucili automatici e a pompa contro le guardie giurate e anche contro gli automobilisti, si sono impossessati del denaro destinato agli uffici postali di Mesagne e di centri vicini. Un automobilista è rimasto ferito allo stomaco da un proiettile, mentre i tre metronotte che componevano la pattuglia sono rimasti feriti anche loro nel ribaltamento del mezzo, provocato dai rapinatori. Il bottino e' di 470mila euro.

Il colpo e' stato compiuto con modalità tanto complesse quanto cruente. La Mesagne-Sandonaci, dove è avvenuto l'assalto, a qualche chilometro dal centro abitato di Mesagne ed in una zona di campagna, era stata preparata con cura dai rapinatori, sette o otto persone: la strada era stata riempita di cartelli stradali che indicavano inesistenti interruzioni, mentre la corsia dove doveva transitare il furgone era stata cosparsa di chiodi allo scopo di forare le ruote del blindato. Il mezzo della Veviapol di Veglie, carico di denaro, è stato bloccato con un incidente stradale: con un camion il commando ha tagliato la strada al blindato facendolo ribaltare e mettendo fuori gioco i vigilantes; il furgone ha poi finito la propria corsa fuori strada.

A quel punto i rapinatori, a bordo di tre auto di grossa cilindrata, tra le quali un fuoristrada, hanno aperto il fuoco sia contro il blindato sia contro alcuni automobilisti per farli allontanare. Uno di questi è rimasto ferito da un colpo di fucile allo stomaco. Anche i tre metronotte sono rimasti feriti, in modo non grave, nell'incidente, ma nessuno di loro e' stato raggiunto dalla pioggia di proiettili.

Mentre alcuni rapinatori, armi in pugno, continuavano a tenere a bada gli automobilisti, altri operando con la fiamma ossidrica hanno aperto un foro sul lato destro del blindato e vi hanno prelevato il denaro. Sono così riusciti ad arraffare il denaro destinato agli uffici postali della zona nord della provincia brindisina e sono fuggiti. Sul posto sono giunti i carabinieri della compagnia di Brindisi e del nucleo operativo, partiti immediatamente dopo l'allarme. Il camion usato per la rapina, risultato rubato, è stato abbandonato sul posto mentre dei malviventi si sono perse le tracce. L'agenzia di portavalori è la stessa che qualche anno fa subì un assalto analogo a quello di stamane, che costò la vita a tre guardie giurate.

Una riunione operativa con i prefetti, i questori e i responsabili regionali delle forze dell'ordine della Puglia, è stata convocata d'urgenza dal sottosegretario all'Interno, Alfredo Mantovano, per domani mattina in prefettura a Brindisi. Dopo l'assalto al portavalori avvenuto oggi nel brindisino, l'obiettivo del vertice è quello di rafforzare il piano di controllo e prevenzione della criminalità sul territorio pugliese.

 

 

 

 

 

 

 

Mons. Semeraro lascia Oria, sarà vescovo ad Albano

Venerdì, 1° ottobre

Il Papa ha nominato nuovo vescovo della diocesi suburbicaria di Albano (Roma) mons. Marcello Semeraro, finora Vescovo di Oria. Mons. Marcello Semeraro è nato a Monteroni, provincia ed arcidiocesi di Lecce, il 22 dicembre 1947. Ha espletato il curriculum degli studi nel seminario diocesano di Lecce e nel seminario regionale di Molfetta. Ha conseguito, quindi, la licenza ed il dottorato in teologia alla Pontificia università Lateranense. Ordinato sacerdote l'8 settembre 1971, è poi stato, tra l'altro, vice-rettore nel seminario arcivescovile di Lecce e successivamente in quello regionale di Molfetta. A Lecce è stato quindi vicario episcopale per il laicato e per il Sinodo diocesano.

Nell'ambito della Conferenza episcopale italiana è stato membro di alcuni gruppi di lavoro. Docente di teologia in diversi istituti e facoltà teologiche, ha svolto il ministero d'insegnamento soprattutto nell'Istituto teologico di Molfetta (Bari), di cui è stato direttore per vari mandati successivi, e nella facoltà di teologia della Pontificia università Lateranense dove ha occupato la cattedra di ecclesiologia fino al momento della sua elevazione all'episcopato.

E' autore di diversi libri e articoli, specialmente nell'ambito ecclesiologico. Ha inoltre partecipato, come relatore, a simposi nazionali ed internazionali. Eletto alla sede di Oria il 25 luglio 1998, ha ricevuto la consacrazione episcopale il 29 settembre dello stesso anno. E' consultore della Congregazione per il clero. Il Papa lo ha nominato segretario speciale della X Assemblea generale ordinaria del Sinodo dei vescovi (30 settembre - 27 ottobre 2001). Dal 22 gennaio 1999 è membro della Commissione per la dottrina della fede e la catechesi della Cei e, nell'ambito della Conferenza episcopale regionale, e' presidente dell'Istituto pastorale pugliese.

 

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