Ceglie in diretta |
Giugno 2004 |
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2004
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In
250 partecipano alla gara ciclistica di "Sant'Antonio" Martedì,
29 giugno Più
di 250 ciclisti hanno preso parte hanno preso parte al Trofeo
Sant’Antonio, gara ciclistica riservata ai cicloamatori,
organizzata dal gruppo ciclistico “ Gsc Ceglie Messapica”. Tutti i
migliori cicloamatori della regione, si sono dati appuntamento a
Ceglie per disputare questa gara valevole come quarta prova del circuito
“Arcobaleno”. Si tratta di sei prove in tutto, al termine del quale
verrà stilata un’apposita classifica, sia individuale che per
categoria e squadra, che terrà conto dei vari piazzamenti ottenuti
dagli atleti in tutte le prove. La prova organizzata a Ceglie si è
effettuata su due distanze: una di medio fondo di 75 km ed una gran
fondo di 125 km. Dopo la tradizionale benedizione di Don Giuseppe De
Santis, parroco della Chiesa Madre, è stato dato il via da Piazza Plebiscito. La carovana ha attraversato il Comune di Villa
Castelli, lambito quelli di Grottaglie, Cristiano e Martina Franca e
scollinato le alture del monte Trazzonara e del bosco Pianelle. Al
traguardo della medio fondo, posto in Piazza Plebiscito, è arrivato
primo con distacco, Carlo Calcagni mentre la gran fondo è stata vinta
da Stefano Sergi che con uno scatto finale ha avuto ragione dei suoi
compagni di fuga. Interessante il piazzamento ottenuto da alcuni atleti
del “ Gsc Ceglie Messapica”, gruppo organizzatore della gara.
Gaetano Casale è giunto 35simo assoluto nella medio fondo e Angelo
Spilotro (classe 48, in passato protagonista in gare di atletica leggera
) è stato secondo assoluto della sua categoria. Complessivamente tutta
la squadra del cegliese ha ottenuto un buon risultato che fa ben sperare
per la classifica finale da compilarsi a conclusione delle sei prove
previste. Al termine della
manifestazione c’è stato un “pasta party” con la premiazione dei
classificati. Il tutto allestito all’ all’interno della Villa Cento
Pini per l’occasione attrezzata con sedie e tavoli. “Siamo
particolarmente soddisfatti – ha dichiarato il presidente del Gsc
Ceglie, Tommaso Gallone – dell’ottima riuscita della manifestazione
che premia la ormai tradizionale sportività della nostra città e che
ci porta ad impegnarci ancora di più per attirare verso questa
specialità un maggior numero di persone che vogliono fare innanzitutto
dell’ottima e sana attività sportiva”. Luca
Dipresa Rapinate
le Esattorie di Ceglie e San Giorgio: unica banda? Lunedì,
28 giugno Tre
rapinatori, con il volto coperto ed armati con pistole, hanno assaltato
poco prima dell'orario di chiusura l' esattoria comunale di Ceglie
Messapica. Sono fuggiti con un bottino di circa 30mila euro dopo aver
rinchiuso impiegati e clienti in un ripostiglio. Sul posto sono
intervenuti i carabinieri che hanno organizzato anche una serie di posti
di blocco ed hanno provveduto ad ascoltare alcuni testimoni che si
trovavano negli uffici, nel tentativo di poter identificare i malfattori. Una
rapina da 70.000 euro è stata poi compiuta nel pomeriggio a San Giorgio
Jonico negli uffici dell' esattoria comunale Soget, in via Trieste.
Secondo una prima ricostruzione fatta dai carabinieri, ad agire sarebbe
stata una persona sola armata con una pistola e con il volto
parzialmente coperto da occhiali da sole. L' uomo ha costretto i due
dipendenti a consegnare i soldi e i loro telefoni cellulari e li ha
rinchiusi in bagno. E' poi fuggito a piedi mentre gli impiegati sono
riusciti a liberarsi e a dare l' allarme. I
due episodi potrebbero avere una matrice comune. Gli
impegni del Commissario: nuovo Comune e Palasport Lunedì,
28 giugno Due
le priorità di questa prima fase di lavoro del commissario
straordinario, dr.ssa Clara Minerva, da poche settimane insediatasi al
municipio dopo la vicenda dello scioglimento anticipato del consiglio
comunale. Le priorità sono il trasferimento nella nuova sede comunale e
l'ultimazione e la gestione del Palazzetto dello sport. Incontriamo la
dr.ssa Minerva in una pausa - si fa per dire - del suo lavoro, nel
mentre presiede un tavolo tecnico sulla prevenzione incendi, presenti i
responsabili del Corpo forestale e dei vigili del fuoco. Come primo atto
il commissario straordinario ha approvato il bilancio di previsione.
Ci
sono cambiamenti - le chiediamo - rispetto a quello che era stato
preparato dalla giunta Annese? «Si,
ho dovuto rivedere qualcosa - risponde il commissario - proprio in
ragione del trasferimento degli uffici comunali nella nuova sede e
dell'ultimazione del palazzetto dello sport». Per
quanto attiene al palazzetto, l'averlo posto ai primi posti della sua
agenda di lavoro è una notizia che non può non far piacere alla
comunità. Non solo sportiva. «Ho
appreso di quanto l'ultimazione della struttura - afferma a tal
proposito la dr.ssa Minerva - fosse una delle priorità della città ed
allora ho predisposto il tutto affinché vengano accelerati i tempi di
consegna: iniziamo a vedere cosa fare per la sua gestione». Avete
già in mente - chiediamo - qualche idea? «Di
definito, sulla gestione del palazzetto, non c'è ancora nulla: stiamo
iniziando a vagliare qualche ipotesi, sulla scorta anche di quanto
avviene in altri Comuni». Per
intanto, mentre passano i giorni - il periodo di commissariamento durerà
un anno - la dott. Minerva prende sempre più contezza della situazione
che si appresta a gestire. E naturalmente non si può ignorare la
questione vigili urbani e la necessità di invertire una rotta che porti
al completo controllo della circolazione cittadina, a partire dal
controllo sull'uso del casco e sulla sosta selvaggia. «Ho
già avuto modo - afferma il commissario - di avere un primo incontro
con le organizzazioni sindacali di tutti i lavoratori del Comune e, come
prima cosa, abbiamo convenuto sulla necessità di soffermarci sulla
formazione, in virtù di tutte le incombenze nuove che ci sono». Si ma
per i vigili? «So
che è un tasto delicato, come del resto lo è per ogni realtà.
Personalmente sono convinta - asserisce la dr.ssa Minerva - che da parte
del comandante che degli stessi vigili avrò la massima disponibilità e
collaborazione per garantire alla città un servizio efficiente». E
per l'estate cegliese? «Anche se con un po' di ritardo (ma non certo
per colpa del commissario, ndr.), in collaborazione con il mondo
dell'associazionismo ed in particolare con "Ceglie è", in
questi giorni stiamo lavorando sodo per allestire un cartellone
dignitoso, anche se non si può pretendere la luna». Intanto,
nel bilancio, sono state confermate le somme dello scorso anno per quel
che concerne il contributo per le feste patronali e per la Coppa
Messapica. Ma
la dr.ssa Minerva ha anche intenzione di valorizzare la figura del
pittore Emilio Notte: «Un patrimonio culturale che la città ha e sul
quale bisogna puntare molto». Ovviamente si tratta dell'inizio e molte
cose troveranno miglior definizione con il passare delle settimane
quando, come si diceva, la dr.ssa Minerva avrà una visione più chiara
delle esigenze della comunità. Per l'autunno potrà esserci qualche
ulteriore novità. Luca
Dipresa Michele
Errico presidente della Provincia col 57,2% dei voti Lunedì,
28 giugno Con il 57,2% dei voti
il notaio Michele Errico, del centrosinistra, ha vinto il ballottaggio
per la presidenza della Provincia di Brindisi. Lo sfidante Euprepio
Curto, di An e rappresentante del centrodestra, ha ottenuto il 42,8%. Errico
ha ottenuto quasi centomila voti, 99.914 per l’esattezza, lasciando ad
una distanza impressionante il suo avversario, Euprepio Curto che di
voti ne ha ottenuti, in questo turno di ballottaggio 74.664. Errico lo
ha superato anche nella sua stessa città di residenza, Francavilla
Fontana. Questa
volta, dopo il pomeriggio al cardiopalma di due settimane fa in
prefettura, quando non ce la fece per un pugno di voti, il notaio
Michele Errico per scaramanzia era rimasto a casa sua davanti alla
televisione. Ad assistere a trasmissioni su proiezioni relative al voto?
Macchè. Si è goduto un vecchio e splendido film di Eduardo De Filippo.
Ed è uscito di casa solo poco prima della mezzanotte quando ormai la
vittoria era certa. Un brindisi con piazza Vittoria e poi dritto in
prefettura, seguito da un piccolo corteo, dove lo aspettavano pochi
avversari del centro destra e tanti sostenitori del centro sinistra tra
i quali i segretari dei partiti, l’onorevole Giovanni Carbonella, la
senatrice Rosa Stanisci, il senatore Antonio Gaglione. E giù applausi a
non finire. «E’
una vittoria chiara», ha detto Michele Errico che poi ha festeggiato la
sua vittoria anche in piazza Cairoli. «Il nostro messaggio è stato
recepito dalla gente. Un risultato che ci inorgoglisce. Che devo dire?
Sono contento e, soprattutto, non chiamatemi più notaio. Ringrazio
tutti coloro che mi hanno sostenuto. Se ho vinto lo devo ai partiti ma
anche a qualificati esponenti della società civile». «Non
è rimasto sorpreso dalla sconfitta Michele Saccomanno (Alleanza
nazionale), assessore regionale all’Ambiente e commissario provinciale
di An. «Ora dobbiamo riflettere», dice. «Il centrodestra nel
Brindisino non è in sintonia con i cittadini e non bastano personaggi
simbolici per vincere. Dobbiamo lavorare con i piedi per terra senza
tener conto più di tanto delle vittorie pregresse. Comunque ci
aspettavamo tale sconfitta». Il
nuovo Consiglio provinciale e i cegliesi eletti. La
vittoria del notaio Michele Errico ha premiato le liste apparentate.
Esse nel nuovo Consiglio provinciale avranno 18 rappresentanti. Dodici i
rappresentanti delle opposizione. Così come prevede la legge elettorale
il candidato alla presidenza sconfitto al ballottaggio, nel caso
Euprepio Curto, entrerà di diritto in Consiglio. Ecco
come sarà composto il Consiglio provinciale: Michele Errico presidente
dell’Amministrazione provinciale. I
consiglieri di maggioranza saranno così ripartiti: Ds,
7 consiglieri (16.21 per cento) Lorenzo Cirasino (Ostuni) Giampiero
Rollo (San Pietro) Damiano Franco (Mesagne) Ernesto De Francesco (Mesagne)
Maurizio Bruno (Francavilla) Vincenzo Baldassarre (Brindisi) Antonio De
Masi (San Pietro-Torchiarolo). Margherita,
5 consiglieri (11 per cento): Antonio Gennaro (San Pancrazio) Angelo
Caforio (Latiano) Domenico Mancini (Torre- Erchie) Annibale Iaia (San
Vito) Cosimo Falcone (Mesagne). Rifondazione
comunista, 3 consiglieri (7.17 per cento) Pietro Mita (Ceglie) Antonio
Matarrelli (Mesagne) Addolorata Spina (Latiano). Sdi, 1 consigliere
(4.28 per cento) Donato Baccaro (Cisternino). Italia
dei Valori, 1 (2.61 per cento) Luigi Mario Convertini (Cisternino). Verdi,
1 (2.29
per cento) Bianca Asciano (Brindisi). Forza
Italia, 5 seggi (17.42 per cento) Giuseppe Iaia (San Vito) Pietro
Iurlaro (Francavilla) Nicola Ciracì (Ceglie) Giuliana Del Coco (San
Pietro-Torchiarolo) Giovanni Ribezzo (Brindisi). An,
4 seggi (14.31 per cento) Maurizio Friolo (Torre) Enzo Palmisano (Cisternino)
Vincenzo Balestra (Francavilla) Antonio Martina (Francavilla). Udc,
2 seggi (10.31 per cento) Cosimo Ferretti (Oria) Raffaele Peciccia (Carovigno).
A loro bisognerà aggiungere, come già ricordato, il candidato
presidente sconfitto Euprepio Curto, espressione di Alleanza nazionale. Il
neo presidente è stato sostenuto nella sua corsa verso la guida
dell’ente dalle seguenti liste: Ds, Margherita, Sdi, Rifondazione
comunista, Italia dei Valori, Verdi, Comunisti italiani (1.61 per cento)
Dc (1.41 per cento) Udeur (2.03) per cento). Comunisti italiani, Dc e
Udeur non hanno ottenuto alcun consigliere provinciale. Il
candidato sconfitto, Euprepio Curto, è stato sostenuto al primo turno
dalle liste di Forza Italia, An, Udc, Pri-Lista Caliandro e Nuovo Psi.
Al ballottaggio Curto ha definito l’apparentamento anche con la Fiamma
Tricolore e la lista Forte che al primo turno avevano sostenuto il
candidato presidente Vito Semerano. Pri-Lista Caliandro (3.34 per cento)
Nuovo Psi (2.76 per cento) Lista Forte (1.75 per cento) e Fiamma
Tricolore (1.52 per cento) non avranno alcun rappresentante nel nuovo
Consiglio provinciale. Il
voto dei cegliesi: a Errico il 61,35% dei voti. Schiacciante
è stata anche a Ceglie Messapica la supremazia per Michele Errico, dove
ha ottenuto un bottino di voti addirittura superiore alla media
provinciale. Al ballottaggio concluso ieri il 61,35 ha dato la
preferenza al presidente eletto, mentre il senatore Euprepio Curto si è
fermato al 38,65%. Scarsa
l'affluenza ai seggi: a Ceglie ha votato il 47,25%, al primo turno del
12 e 13 giugno lo aveva fatto il 63,78%.. La media provinciale è
stata del 52.04%. A Cellino l'affluenza più bassa con il 42,74%, mentre
la più alta è stata registrata a Villa Castelli con il 65,56%. Il
teatro della "Pascoli" invitato alla rassegna di Procida Giovedì,
24 giugno Un
nuovo importante riconoscimento giunge in questi giorni di fine anno
scolastico ai ragazzi e ai docenti della scuola media Giovanni Pascoli
che compongono il laboratorio teatrale “Ulisse” (nella foto
sopra). Dopo il premio conquistato all’undicesima Rassegna
regionale “Teatro della Scuola” di Bagni di Lucca lo scorso mese di
aprile con i lavoro “RealtàGioco”,
il laboratorio è stato ufficialmente invitato dalla direzione culturale
del parco letterario “L’Isola di Arturo” di Procida ad inserire il
lavoro premiato nel cartellone della IX edizione della manifestazione
“Procida Portoni Aperti”. “I
costanti rapporti tra il Parco e voi
– scrive la direzione generale del Parco Letterario – e
l’intensa opera di diffusione che la vostra scuola propone in molte
sedi dell’opera di Elsa Morante, è motivo di interesse costante e
stimolo per una migliore sinergia”. E
così prosegue la lettera d’invito: “In particolare, è sorto in noi
l’interesse a vedere rappresentato, anche nell’isola della Morante,
il lavoro teatrale che la vostra scuola sta proponendo”.
Rappresentazione che dovrebbe aver luogo nel mese di agosto prossimo.
Indubbiamente, si tratta di un importante attestato che oltre a
gratificare alunni e docenti, vale come conferma della validità del
progetto teatrale che da anni vede impegnati un gran numero di ragazzi e
– qui la novità – anche ex studenti. Un bravo, allora, al gruppo
composto da Marzia e Mara Gallone, Rossella Antico, Angelica De Matteis,
Francesca Palma, Adriana Faggiano, Marilena Elia, Ludovica Meo,
Francesco Sponzelli (questi alunni delle prime classi; Donato Convertino,
Adriana, Giuseppe e Alessandro Gallone, Marco Conte, Agata Elia,
Angelica Ciciriello, Annarita Loparco, M.Antonella Garzone,
Clara De Pascalis, Donato Quarto, Alessandra e Angelica Semeraro,
Domiziana Gioia, Michele Semeraro, Giuseppe Altavilla, Eleonora
Gianfreda, Cosimo Cervelliera, Sara Chirico, Antonella Santoro, Gianluca
Marelli (tutti delle classi seconde); Alma Gallone, Angelica Nisi, Fabio
e Antonio Gioia, Valentina Maggiore, Brigitte Tarì (appartenenti alle
classi terze); Flavia Vitale, Doriana Maffei, Angela D’Amico, Stella
Bellanova, Natascia Monaco, Piero Rubino, Donato Andriani, Jusi Faggiano,
Francesca Barletta, Simone Patianna e M. Giuseppa Suma (ex alunni). A
questi si aggiungono i docenti Maria Cibaria, Angela Lerna, Antonella
Macchitelli, Marica Maggiore e Lucia urgesi; più Arcangelo Maciullo,
collaboratore scolastico. L.
Dip. Unitre,
un concerto musicale conclude l'anno accademico Martedì,
22 giugno L'Università
delle tre età «Unitre», con un concerto trio flauto, violino e
violoncello, domani, giovedì 24, chiuderà le attività dell'anno
accademico 2003-2004. Così,
all'insegna della buona musica, la cerimonia di fine anno vedrà
l'esibizione di tre grandi musicisti come Danile Lunedì, al flauto,
Marcello Iadanza, al violino, e Merita Alimhilaj, al violoncello. Presso
la Chiesa di San Gioacchino, i tre musicisti eseguiranno «Danza
norvegese 2» di Grieg, «Habanera» di Bizet, «Humoreska op. 101 n.7»
di Dvorak, «Aria dalla suite n. 3 in Re maggiore» di Bach, «Trio in
La maggiore op. 3/6 - Allegro e Rondò» di Cambini, Blues dal film «Un
americano a Parigi» di Gershwin, «Ragtime Dance» e «Entertainer» di
Joplin, ed infine «Sangue viennese» e «Voci di primavera» di Strauss. Nel
corso della serata, dopo i saluti del commissario prefettizio, Clara
Minerva e il dirigente scolastico, Maria Mingolla, interverrà con una
riflessione lo storico Luigi Greco. Spetterà, invece, al presidente
dell'Unitre, Pietro Maggiore, trattare delle realtà e prospettive
dell'Università delle tre età. Durante la cerimonia saranno consegnati
gli attestati di benemerenza ai docenti che pestano la loro opera
intellettuale ai numerosi associati che, ogni anno, mostrano di
apprezzare e seguire le interessanti attività proposte dall'Unitre di
Ceglie Messapica. Don
Michele Pastore vince il concorso di poesia "Bertazzi" Martedì,
22 giugno Al
concorso di poesia «Alberto Bertazzi», don Michele Pastore, si è
classificato al primo posto, nella sezione B, con l'opera dal titolo «Sulle
orme del gran vagabondo», edito da Schena Editori. Un risultato che,
infondo, conferma a pieno le impressioni dei tanti lettori che si sono
fatti trascinare da un'espressione poetica che scuote le coscienze. La
silloge è stata giudicata da una commissione composta da noti poeti,
scrittori e giornalisti (Maria Antonietta Borgatelli , Maria Paola
Cavigiolio, Cersosimo Adalberto, Bruno Filippi, Giovanni Grignolino,
Idro Grignolino, Antonio Quaglia) che hanno avuto parole di
apprezzamento per la coinvolgente fatica letteraria.
Ancora
una volta l'autore ha avuto il coraggio di dire no ai alle idee
pre-costituite ed al facile sentimentalismo raccontando di un modo di
sentire la vita fuori dagli schemi dell'ambiguità e delle posizioni
intermedie. Tanti gli argomenti affrontati che denuncino aspetti in cui
è possibile ritrovare i disagi della società dei nostri tempi. Un
cammino in cui s'incontrano le contraddizioni di un «Infaticabile»
uomo che continua a gridare le «utopie nascoste nell'ignoto di questo
pianeta». Infondo, è la sintesi poetica di un lungo andare, raccontato
con l'anima di chi, come dice nell'introduzione Pietro Magno, «ciò che
deve dire, sia pure scomodo, lo dice» restando coerente nelle proprie
idee e convinzioni. Un impegno di denuncia sembra legare «Sulle ombre
del gran vagabondo» ad altri libri di Michele Pastore che non smette di
guardarsi a torno in quella che lui chiama «piccola terra» dove Satana
ha il potere di ridurla a «sputacchiera del gran vagabondo». Così,
con un pessimismo di fondo che aleggia in tutta l'opera, Satana è visto
come il grande seduttore dell'umanità. Ma, Michele Pastore non manca di
parlare di speranze pur facendo emerge l'uomo che sa con chi e cosa ha a
che fare. Infatti, non smette di credere «che gli angeli vivano ancora»
e di scorgere «un raggio in un sole che nasce». Don Michele Pastore è
stato ordinato sacerdote nel 1968 ed artisticamente ha collaborato al
volume «Cento anni ed è ancora l'alba» ed è autore di diverse opere
come « Papà scarpone, mezzo cristiano, una bambina e una canzone» e
«Nostalgia dell'uomo perduto». Damiano Leo, nel breve spazio che
l'autore lascia alla voce altrui, dice: «Dobbiamo farci scandalizzare
con i versi di don Michele se non vogliamo rimanere povera gente
destinati per sempre ad essere servi di pochi padroni». La silloge
termina con la voce di un bambino, Dario Leo, che vede nella sua mamma
l'angelo sempre vicino. Una voce innocente in cui, forse, don Michele
ritrova se stesso, i suoi ricordi, la sua infanzia e il suo vero
sentire. (Agata
Scarafilo, La Gazzetta del Mezzogiorno)
Cimitero
sporco e in degrado: "Così si offendono i morti" Lunedì,
21 giugno La
gente si lamenta per il modo in cui si trova la zona nuova del cimitero:
erbacce che entrano quasi nelle tombe, strade dissestate e con le
abbondanti piogge di questi mesi che ne hanno ulteriormente aggravato al
situazione. “E’ uno spettacolo che non fa onore ad una città dove
il culto dei morti è particolarmente avvertito” ci dice Enrico
Turrisi, uno dei tanti cittadini che recandosi al compianto non possono
non constatare come la “mano pubblica” ha forti ritardi sulla
sistemazione dell’intera area. L’allargamento del cimitero risale a
diversi anni addietro e dopo l’apposito bando vennero assegnati i
lotti dove singole famiglie o
gruppi di famiglie hanno realizzato la propria cappella versando al
comune i relativi oneri di urbanizzazione. “Che si attende –
prosegue Turrisi – a dare una adeguata sistemazione all’intera
area?”. E
poi ancora “Non si può mica attendere che l’ultima cappella venga
realizzata prima di mettere mano alla sistemazione”. Interrogativi più
che legittimi. Nel contratto, pare, fosse previsto il termine di tre
anni per la realizzazione delle cappelle. Termine che sarebbe stato
abbondantemente superato e, probabilmente, c’è ancora chi a tale
obbligo non avrebbe ottemperato. Si tratta, comunque, di pochi
interessati. Allora, la domanda si attende che tutti completino i
lavori? Non sarebbe questo un modo di garantire diritti e doveri, tenuto
conto che c’è chi ha versato quanto dovuto per vedersi asfaltate le
strade e portate la luce e l’acqua. “Attualmente
– è sempre Turrisi a parlare – c’è un solo punto di
rifornimento, un rubinetto che sembra essere provvisorio e che costringe
la gente a lunghe “passeggiate” per riempire bidoncini, secchi e
quant’altro. Insomma, una situazione ed uno spettacolo con non fa
onore alla gente. Affacciandosi in questi luoghi non è casuale vedere
tanti anziani che per accedere alla propria tomba hanno dovuto
“costruire” dei gradini affidandosi ad instabili e pericolosi
blocchi di tufo o sassi. Allora, sarebbe il casso che l’ufficio
preposto si facesse interprete
delle lamentele procedendo ad eseguire quei lavori per i quali la gente
ha versato. Se ci saranno altre piogge, la situazione diventerebbe
ancora peggiore: per intanto si potrebbe iniziare a tagliare l’erba
che ormai invade l’intera area. La situazione è decisamente diversa,
migliore, nella parte antica del cimitero che recentemente è
stata oggetto di lavori di rifacimento delle stradine e dei viali che
sono tenuti puliti. L.Dip. Il
vescovo premierà i vincitori del Concorso mariano Lunedì,
21 giugno Sarà
il vescovo di Oria, Mons. Marcello Semeraro a presenziare alla cerimonia
di premiazione del primo concorso mariano “Maria Consolatrice”
indetto ed organizzato dal Gruppo Giovani Volontari Cattolici in
collaborazione con il Centro di Alta Specializzazione San Raffaele. La
cerimonia avrà luogo giovedì sera nel salone delle conferenze della
struttura riabilitativa. Le oltre 160 liriche pervenute – molti i
poeti provenienti da diverse regioni italiane – sono state esaminate
da un’accurata giuria presieduta dal preside, prof. Silvano Marseglia
e composta da Mimmo Monaco, responsabile del gruppo giovanile, Elisa
Chirico, Maria Nigro, Damaino Leo,
Pino Santoro e Rosalba Palma. A far gli onori di casa il
direttore operativo della struttura del San Raffaele, dott. Mauro Sansò.
Tutte le liriche verranno raccolte in una pubblicazione la cui
pubblicazione è prevista per il prossimo mese di ottobre. SI tratta
dell’ennesima iniziativa di questo gruppo di volontariato che da
quando venne formato, circa un anno addietro, su felice intuizione del
cappellano don Antonio Longo, si sta rivelando un prezioso punto di
riferimento con le tante iniziative programmate ed attuate che sono di
supporto ai degenti che, grazie a questi
giovani, hanno arricchito
la propria giornata. L.Dip. Il
sindaco di Francavilla: "Denunciato chi critica l'ospedale" Giovedì,
17 giugno Non
esistono problemi di staticitá e di igienicitá per l'intero complesso
ospedaliero "Camberlingo" di viale Madonna Delle Grazie, non
esiste nessun tipo di pericolo, chi specula per motivi personali o
campanilistici, diffondendo tra la gente informazioni e notizie non
veritiere e prive di fondamento sull'ospedale di Francavilla risponderá
di persona...». È
quanto dice il sindaco Vincenzo Della
Corte rispondendo, in qualitá di primo cittadino ma anche come
operatore sanitario e medico nonchè responsabile vicario del complesso
operatorio del «Camberlingo», al medico di Ceglie Antonio
Suma che denunciava presunte «precarie condizioni di staticitá
e di igienicitá dell'ospedale Camberlingo di Francavilla». «Dal
momento che sono giá arrivate informazioni e rassicurazioni sulle
condizioni di staticitá dell'intero complesso ospedaliero francavillese
- aggiunge il sindaco Della Corte - ma si continua a speculare su
probabili o presunte situazioni di instabilitá e igienicitá e di
pericolo del tutto inesistenti e a tutto danno dei pazienti e
dell'immagine degli operatori sanitari che vi operano all'interno, siamo
intenzionati questa volta a chiedere il risarcimento danni a chi intende
danneggiare l'immagine dell'ospedale Camberlingo». «Sulla
salute dei cittadini non si puó speculare o giocare - dice Della Corte
- , non si possono inventare situazioni non vere di pericoli
inesistenti, insinuando il dubbio nella gente solo per difendere,
magari, il proprio campanile: si, perchè c'é la sensazione da parte
nostra che é una questione di campanile piú che di difesa degli
interessi dell'ospedale francavillese venuta fuori all'indomani del
piano di riordino ospedaliero regionale che individuava l'ospedale
Camberlingo come centro di primo livello sul territorio, anche grazie al
riconoscimento delle qualificate competenze professionali che nel corso
degli anni sono maturate all'interno del Camberlingo». «Negli
ultimi tempi la situazione a livello logistico all'interno dell'ospedale
é migliorata di molto - sottolinea il sindaco - , pertanto nonostante
le rassicurazioni, dimostrate anche dal dott. Causo sull'inesistenza di
pericoli sulla staticitá e agibilitá dell'ospedale Camberlingo, si
continua con banale insistenza nel mettere in dubbio la staticitá e l'igienicitá
dell'ospedale Camberlingo. Quindi, nell'interesse della gente che é
ricoverata all'interno dell'ospedale, ci rivolgeremo ai legali per
valutare la possibilitá di chiedere il risarcimento dei danni che
possono verificarsi per queste od altre false notizie e affermazioni a
danno del presidio ospedaliero francavillese e della sua buona immagine». (Damiano
Balestra, La Gazzetta del Mezzogiorno) La
sai l'ultima? Il sindaco denunci e porti tutte le carte in tribunale Il
sindaco di Francavilla Fontana fa bene a difendere il buon nome della
sua città, diversamente rischia di trasformarsi in complice: lo ha già
fatto nei mesi scorsi, quando ha minacciato querele e denunce in seguito
alla vicenda di Parentopoli, dopo il caso dei presunti "semafori
truccati" e dinanzi alle ipotesi, tutte rilanciate dai quotidiani,
di liste privilegiate di veri o falsi poveri. Noi non sappiamo se il
dualismo sul "Camberlingo" sia dettato da un inutile
campanilismo tra Ceglie e Francavilla o imposto da motivi che meritano
indagini e approfondimenti. Della Corte, che oltre a essere primo
cittadino di Francavilla è anche medico come il suo collega cegliese
Antionio Suma, sostiene che al "Camberlingo va tutto bene". Ne
siamo contenti, anche se, forse un po' troppo cavillosamente, non ci
dispiacerebbe se i due andassero in tribunale a discutere di querele,
controquerele e risarcimento danni. In quella sede per accertare
responsabilità certamente si porterebbero carte e documenti più
eloquenti delle minacce branditi. E forse in un'aula di tribunale
potrebbero venire fuori atti smarriti che raccontano la genesi e la
storia più recente del Camberlingo. Da
oggi tre giorni di festa per le celebrazioni del Patrono
Giovedì, 17 giugno
In onore a Sant'Antonio di Padova si darà vita a
tre giorni di solenni festeggiamenti il 17, 18 e 19 giugno. Un
appuntamento atteso in cui si ritrovano le origini storiche e culturali
di una città che, da secoli, celebra il suo santo patrono. Sant'Antonio
è uno dei santi più conosciuti e venerato e la festa, a lui dedicata, è
particolarmente sentita dal popolo cegliese. Si deve, soprattutto, al
comitato pro Sant'Antonio, oltre che al parroco della chiesa Madre, don
Giuseppe De Santis, la
riuscita e il risalto che viene dato ai festeggiamenti. Infatti, è
proprio il comitato che ogni anno raccoglie i fondi e coordina la grande
iniziativa. «Vogliamo affidarci alla sua cura per dare un senso nuovo e
autentico - afferma il comitato - alla nostra vita umana e cristiana. Il
Santo di Padova è garanzia di tutto questo avendo vissuto, a suo tempo,
situazioni simili».
Così la tradizionale festa diventa un'occasione per il popolo cegliese
per riflettere sul cammino di fede e poter aspirare ad una santità sul
modello di Sant'Antonio. Non a caso già dal 1° giugno il programma
religioso ha visto numerose persone coinvolte nella «Tredicina» e dal 7
al 10 giugno anche le altre parrocchie della città sono state coinvolte
in concelebrazioni serali.
Oggi, 17 giugno, dopo la celebrazione liturgica delle 18,30 che sarà
presieduta dal vescovo di Oria,
Marcello Semeraro, ci sarà la caratteristica processione in cui
viene portata in spalle, per le vie della città, la statua di Sant'Antonio
per far rientro in tarda serata in parrocchia. Come ogni anno alla
processione farà seguito la cerimonia del bacio della reliquia. Per
venerdì 18 è prevista la celebrazione della solennità del «Sacro Cuore
di Gesù» e il patrocinio di S. Antonio. Il programma civile, che per
consuetudine apre l'estate cegliese, prevede tre serate all'insegna
della buona musica. Infatti, nei due appuntamenti del 17 e del 18 le
bande «Città di Ceglie Messapica», diretta da
Eduardo La Corte, la
«Antonietta Amico», diretta da Antonio
Bagnato, la banda «Città di Bracigliano», con il maestro
Eletto, e quella di «Città di
Lecce», diretta dal maestro Samale,
si esibiranno con dei grandi concerti musicali e bandistici, in piazza
Plebiscito. La serata del 18 si concluderà con i fuochi pirotecnici
della ditta Schiattarella, che
saranno visibili in prossimità di in contrada Turco-Camarda. Per i più
giovani, sabato 19, è previsto il tour di «Ciccio Riccio» in piazza
Sant'Antonio.
(Agata Scarafilo, La Gazzetta del
Mezzogiorno)
Scuola: l'elenco dei docenti trasferiti in provincia di Brindisi
Mercoledì, 16 giugno
Ecco l'elenco dei docenti trasferiti nella provincia di Brindisi nelle
scuole di istruzione secondaria nell'anno scolastico 2004-2005. Provincia
Brindisi: Errico in testa, si va al ballottaggio Lunedì,
14 giugno Per
l'elezione del presidente della Provincia di Brindisi sarà necessario
ll ballottaggio. Il
candidato del centrosinistra per la presidenza della provincia di
Brindisi, Michele Errico, alla conclusione
dello spoglio ha ottenuto 111.008 voti pari al 49,3 per cento. Dietro di
lui Euprepio Curto con 106.387 pari al 47,2 per cento. Al terzo posto
Vito Semerano, che ha raccolto il 3,5 per cento pari a 7.834 voti. Il
ballottaggio il 27 giugno.
Di
seguito i risultati dei candidati e delle liste Scrutinate
373 sezione su 373: Michele
Errico, candidato del centrosinistra: 49,3% Euprepio
Curto, candidato del centrodestra: 47,2% Vito
Sembrano: 3,5%
FORZA
ITALIA 31648 (18.6%) ALLEANZA
NAZIONALE 23268 (13.7%) UDC
16728 (9.8%) PRI-ALTRI
5195 (3.1) NUOVO
PSI 4489 (2.6) DEMOCRATICI
SINISTRA 28765 (16.9%) LA
MARGHERITA 18331 (10.8) COMUNISTI
ITALIANI 2584 (1.5) UDEUR
3633 (2.1) FED.DEI
VERDI 4133 (2.4) SDI
7002 (4.1) DIPIETRO
OCCHETTO 4285 (2.5) RiF.COM.
12429 (7.3) FIAMMA
TRICOLORE 2460 (1.4) C
FORTE 3288 (1.9) DEM.CRIST.
2182 (1.3) Le
preferenze dei candidati nei due Collegi di Ceglie Messapica Traffico
e sosta selvaggia, è un problema di ordine pubblico
Giovedì, 10 giugno La
circolazione cittadina è un vero caos. Molti cittadini ritornano a
richiamare l’attenzione dei vigili ad un maggior controllo del
traffico e della sosta selvaggia in città. La speranza è che possa
essere la dott. Carla Minerva, da pochi giorni nominata commissario
prefettizio, a risolvere in
via definitiva la situazione in seno al corpo dei vigili. Una
situazione paragonabile ad una sorte di contrapposizione tra la
stragrande maggioranza dei vigili e il comandante con la conseguenza che
ha risentirne è tutto il servizio. Il mese scorso,
forse dopo tanta attesa, il sindaco Mario Annese prese
l’iniziativa nel tentativo di smussare tutti gli angoli e le
incomprensioni che hanno avuto ripercussioni negative sull’intero
servizio. “Lo stato di tensione che da tempo si registra in questo
importante ufficio – ebbe ad affermare l’ex sindaco - mi hanno
indotto a prendere l’iniziativa, come del resto era giusto che fosse,
di espletare tutte le strade possibili e necessarie al fine di arrivare
ad un rilancio di un servizio fondamentale per la vivibilità della città”.
Così, dopo aver riunito la prima commissione consiliare permanente, si
convenne sulla necessità
di convocare le organizzazioni sindacali al fine di giungere ad un
auspicabile e definitivo chiarimento finalizzato non solo al recupero
dei rapporti umani, ma anche e soprattutto nell’intento di acclarare i
diritti ed i doveri di tutti gli addetti al settore. Come
si ricorderà, la situazione era precipitata quando il comandante, prima
chiese formalmente al sindaco la convocazione della commissione
disciplinare per adire contro tre vigili che si sarebbero resi
“colpevoli” di non aver svolto il loro servizio nei luoghi
stabiliti e poi per la pubblicazione delle schede personali di
valutazione per l’accesso alla produttività, dalle quali risultava
che 17 su 19 vigili urbani sono stati “bocciati”. Tramite la
Gazzetta, il comandate Gianfreda ebbe modo di replicare (respingere le
accuse che gli venivano fatte dai vigili e, nella circostanza si
dichiarava disponibile – come ebbe a affermare - “ad un confronto
serrato e leale che, però, alla fine porti ad un definitivo chiarimento
e, nel rispetto dei ruoli, ad una sorta di patto di lealtà tenuto conto
che alla fine quello che conta è offrire alla città un servizio
efficiente”. Purtroppo, le note vicende politico-amministartive con lo
scioglimento del consiglio comunale ha quasi riportato la palla al
centro. Ecco
perché, la speranza di molti cittadini, che sia il commissario a
portare a termine, e velocemente, quella che agli occhi di tutti appare
una “noiosa” disputa tenuto conto delle negative ripercussioni
sull’ordine cittadino. E’ sotto gli occhi di tutti la sosta
selvaggia, la circolazione caotica che si registra in vari punti della
città, dai luoghi centrali a quelli più periferici. Per non parlare
dell’uso del casco che, specie dopo il tragico incidente dei giorni
scorsi, dovrebbe portare ad intensificare i controlli. Basta per qualche
ora fermarsi in Viale Aldo Moro, ad esempio, per vedere quante moto
sfreccino ad alta velocità incurante di segnali e quant’altro.
Insomma è giunto davvero
il momento che i diciannove vigili più il comandante, magari dopo un
aspro e chiarificatorio confronto ritornino a far sentire la propria
presenza in città. Per il bene e la tranquillità di tutti, non
dimenticando che con l’approssimarsi dell’estate e delle belle
giornate il traffico, automobilistico e centauro aumenta a macchia
d’olio. L.Dip. I
consiglieri Udc spiegano: "Ecco perchè le dimissioni"
Mercoledì, 9 giugno Ad
una settimana dallo scioglimento del Consiglio comunale, che ha fatto
cadere l'Amministrazione Annese, hanno fatto sentire la loro voce per
spiegare le ragioni che hanno portato a rassegnare le proprie dimissioni
Donato Gianfreda e Francesco Locorotondo dell'UDC, Ciro Argese
(indipendente) e Rocco Cavallo di Forza Ceglie. Così,
il gruppo di maggioranza dimissionario dopo essere stato accusato da
Forza Italia di «cambiare partito come calzini» e dall'ex sindaco
Mario Annese che ha affermato di «aver dovuto fare i conti con le
faziosità interne ai partiti», sabato scorso, hanno spiegato in piazza
le circostanze che hanno determinato quella che loro hanno definito una
«scelta coraggiosa» e non «un atto di pirateria». «In
fondo - dice Donato Gianfreda - ci siamo messi in sintonia con le
dimissioni del sindaco». In sostanza, stando alle loro parole, non
hanno fatto altro che ratificare una scelta già avanzata dallo stesso
sindaco Annese. Nel
corso del comizio non sono mancati, poi, i riferimenti alla precedente
Amministrazione Magno e ai problemi che ruotano intorno all'approvazione
del Piano Regolatore. «Annese
- continua - ha contraddetto le sue stesse parole che annunciavano che
non si sarebbe mai dimesso». Ma Cavallo non manca di attribuire anche
delle colpe a Rifondazione Comunista perché, a suo dire, si erano date
già diverse occasioni per anticipare i tempi e permettere nuove
elezioni il 12-13 giugno prossimo. Comunque siano andate le cose, ciò
che ora davvero lascia l'amaro in bocca è la coincidenza dei fatti con
le elezioni provinciali che, dato il difficile momento, i cegliesi
vivranno poco serenamente. (Agata
Scarafilo, La Gazzetta del Mezzogiorno) L'impresa
della Edilmed e il flop amministrativo del Palasport
Martedì, 8 giugno Ci
piace sottolineare l’accesso dell’Edilmed Ceglie alla serie C1 per
due ragioni. La prima perché è una vera impresa dal punto di vista
sportiva mentre, la seconda ragione, perché rappresenta l’esempio
della Ceglie che non si rassegna. L’aspetto sportivo ha
dell’incredibile con una squadra che è riuscita dove molte altre
hanno fallito centrando un risultato di alto spessore e che riporta la
città in una dimensione che solo la caparbietà di un novero di giovani
“amici” hanno reso possibile. Tra
la più assoluta indifferenza aggiungiamo noi della parte istituzionale
della città. E siamo al solito ritornello di come in questi ultimi anni
la città ha perso vigore, rispetto di se stessi e con i cittadini che
hanno ricoperto l’arte dell’arrangiarsi. La dimostrazione del
palazzetto è l’ultima in ordine
di tempo, dell’esempio di un lassismo che ormai regna in ogni settore
della vita cittadina. Un lassismo che crea, di conseguenza, disordine,
scollamento perdita di tempo (e di denaro). Alla società, ed alla
stessa città, venne assicurato che il palazzetto – chiamiamolo così
tanto per illuderci - sarebbe
stato pronto, massimo per gennaio passato. Va bene, disse il presidente
Enzo Galetta, che in questi mesi ha consumato le scale del municipio e
dell’ufficio tecnico, un po’ di pazienza e poi avremo uno spazio
migliore della palestra della scuola media Pascoli. Ma nient’affatto.
Intoppi su intoppi che pure dovrebbero avere qualche responsabilità. E
qui siamo a quello scollamento e disinteresse del aule parlavamo prima.
Possibile che per un progetto così semplice – e meno male,
aggiungiamo che non era un palazzetto vero e proprio – problemi a non
finire? Eppure è così. Eppure
sarebbe bastato così poco: l’amministrazione, per tramite l’ufficio
tecnico, avrebbe dovuto controllare meglio e prima. Un ufficio che va
chiamato in causa, forse più del politico, perché è suo compito
controllare. Infatti, prima di ogni altro deve sapere che per le
strutture pubbliche vige la regolamentazione sulla sicurezza: della
mancanza dei dispositivi di sicurezza ci si sarebbe dovuti accorgere già
sul progetto cartaceo. Come pure che dalla linea di fondo al muro ci
dovevano essere almeno due metri per installare i tabelloni. Oppure che
l’enorme quantità di acqua accumulata a causa delle abbondanti piogge
e per la mancanza della copertura avrebbe comportato problemi al parquet
e bisognava prevedere un sistema di aerazione sufficiente. Tutte cose
per le quali non si richiedono particolari studi. E questo ha comportato
ritardi e soldi in più. Ma che fa, alla fine a pagare è sempre il
comune. E nessuno è mai responsabile. Tutte circostanze che portano a
pensare come questo progetto non è che fosse ai primi posti dei
pensieri degli addetti ai lavori. E
tutto il disappunto è cresciuto al punto tale che decine e decine di
tifosi, notoriamente vicini a personaggi della Casa delle Libertà, alla
fine hanno inscenato spettacoli con striscioni e cori che andavano letti
ed ascoltati. Più che parlare delle gesta di Gusic e compagni abbiamo
ritenuto più opportuno sottolineare questa questione per significare
come la gente vuol ben altro da chi li amministra. Considerazione e
rispetto. Fortuna che, comunque, mentre in altri casi si fa prendere
dallo sconforto e dalla rassegnazione, Galetta, Marseglia e tutti quanti
gli altri hanno voluto reagire e protestare con i meravigliosi ultas
contro chi li ha “traditi”. Argentiero:
"Annese è caduto nella trappola di Forza Italia"
Lunedì, 7 giugno Ad
una settimana dalle dimissioni dei dodici consiglieri comunali e
l'anticipata conclusione della legisltatura "Annese", l'ex
consigliere comunale della Margherita Tommaso Argentiero ha accettato di
parlare dell'esperienza amministrativa e dei motivi che hanno provocato
una conclusione così drammatica dell'amministrazione comunale di Ceglie
Messapica eletta nel maggio del 2002. Tommaso
Argentiero, quali sono stati i motivi per cui si è sciolto, solo dopo
appena due anni dalle elezioni, il Consiglio Comunale di Ceglie? Le
dimissioni del sindaco Annese, prima, e successivamente le dimissioni da
parte di 12 consiglieri comunali, è stato solo un atto consequenziale
all’incapacità da parte del centro-destra d’essere forza di governo
e di maggioranza in questa città. Il
sindaco Annese ha giustificato le sue dimissioni evidenziando le
condizioni d’incomunicabilità con i partiti del centro-destra, crede
siano questi i veri motivi o c’è dell’altro? Queste
condizioni d’incomunicabilità e, aggiungo io, d’incompatibilità,
tra il sindaco e le forze politiche, tra le stesse forze politiche, e
all’interno dei singoli partiti del centro destra, si evidenziarono
subito dopo la loro vittoria elettorale, e per questo
ritengo che una delle grosse responsabilità del sindaco Annese
è stata quella di non prendere subito atto di quello che tutti
sapevano, cioè dello sfascio della maggioranza, in modo da evitare un
lungo periodo di commissariamento della città. Ora
inizierà uno scarico di responsabilità all’interno dei partiti del
centro-destra sull’attribuzioni delle responsabilità della crisi,
quali tra le forze politiche pensa che abbia le maggiori responsabilità? Non
è mia abitudine guardare in casa altrui, ma poiché le posizioni, le
contraddizioni e le responsabilità dei partiti del centro-destra, non
si sono manifestate solo all’interno delle loro sezioni, ma si sono
evidenziate in atti amministrativi che sono di pubblico dominio, non ho
difficoltà ad affermare che tutte e tre le forze dell’ex maggioranza,
Forza Italia, Alleanza Nazionale e Udc, si sono dimostrate politicamente
immature, e prive di senso delle istituzioni, certo oggi il paradosso è,
e l’ex sindaco Annese fa finta di non sapere, che l’obiettivo
evidente predeterminato di Forza Italia era proprio il mandare a casa
Annese; oggi per pochezza delle altre due forze politiche, ha raggiunto
l’obiettivo, senza averlo determinato materialmente. Come se lo avesse
commissionato. Cosa
vuol dire, che Annese fa finta di non sapere? Questo
francamente non riesco a spiegarmelo, é purtroppo evidente che Annese
nonostante la sua esperienza, oggi soggiace completamente al volere
dell’ex segretario provinciale di FI, Ciracì, e questo francamente
non lascia intravedere orizzonti positivi per il centro destra. Nicola
Ciraci, candidato al consiglio provinciale non è solo un ex segretario
provinciale, è anche assessore provinciale. Sì
certo, ma non penso che siano stati in molti a saperlo prima che
iniziasse questa campagna elettorale, oggi in maniera goffa e patetica
sventola interventi sul territorio di Ceglie; fa riferimento ad alcuni
chilometri d’asfalto messo in opera per il passaggio del giro
d’Italia, ma tutti i cittadini si sono resi conto che è stato un
lavoro fatto male, e che ha accentuato delle pericolosità gia
esistenti. Inoltre
fa riferimento a degli interventi per la messa in sicurezza delle
strutture scolastiche superiori, non affermando che quegli interventi
sono atti dovuti, indispensabili per garantire l’accesso agli studenti
e poi, parla dell’Istituto Alberghiero, come se fosse stato già
sistemato presso l’ex ostello. Quando
un giorno, l’Istituto Alberghiero avrà quella sede, sarà perché,
oltre all’impegno dei dirigenti scolastici di Ceglie, all’interno
del Consiglio Comunale l’opposizione ha garantito, durante le varie
fughe del centro-destra, l’adozione degli atti amministrativi
necessari. Potrebbe
in maniera brevissima fare riferimento all’azione amministrativa che
hai condotto, in qualità di Consigliere Comunale della Margherita
all’interno del Consiglio Comunale, appena scioltosi. Di
questo parlo volentieri perché non sono state battaglie che ho condotto
in maniera autonoma, ogni iniziativa è stata frutto di un azione comune
con gli amici della Margherita, ma in particolare erano iniziative
sostenute e proposte da tanti cittadini. Senza entrare nel merito delle
questioni, posso dire che almeno il 60% degli argomenti portati in
discussione all’interno del Consiglio Comunale, erano proposte e
iniziative della Margherita: ho fatto discutere il Consiglio Comunale di
problematiche riferite al mondo dei diversamente abili, del caro
benzina, della situazione degli uffici comunali, d’opere
d’urbanizzazione, di strutture sportive, di rispetto dei capitolati
d’appalto e di servizi, di sanità, di sviluppo della piccola
industria e dell’artigianato ecc.. Raggiungendo
anche dei risultati concreti; come l’ampliamento della rete di
distribuzione del gas; un risparmio di 62.000,00 euro alle casse del
Comune, con la penale della mancata consegna della Nuova Sede Comunale,
nei tempi stabiliti; e diverse altre cose ancora, ma è motivo di
soddisfazione personale quello di aver vinto la resistenza culturale e
mentale di consiglieri del centro-destra, che ritenevano oneroso da
parte del Comune, contribuire economicamente in favore
di un non vedente affinché avesse
la possibilità di partecipare ad un corso di centralinista. Con
caparbietà sono riuscito a raggiungere quell’obiettivo. Cosa
si attende dal voto del 12 e 13 giugno?
Un
elemento a mio avviso fondamentale, e che quindi mi auguro possa
avverarsi il 12 e 13 giugno, sarà il consenso che la Margherita riuscirà
ad avere, questo perché penso che un forte centro all’interno della
coalizione del centro sinistra, possa rassicurare la stragrande
maggioranza dei cegliesi, che per tradizioni si sentono rappresentati da
un’area moderata, da una rappresentanza politica di centro. Questa
è a mio avviso è la chiave vincente che porterà alla svolta
positiva, che i cegliesi attendono oramai da diverso tempo: una forte
componente centrista all’interno di una salda coalizione di centro
sinistra, che insieme alle varie rappresentanze, associazioni di
categoria e singole individualità, sviluppino un programma preciso e
realistico per il rilancio della città.
La
grande impresa dell'Edilmed ha un segreto: Gusic il croato
Sabato, 5 giugno “Fra
qualche giorno parto per la Croazia per stare un po’ con la mia famiglia
e per attendere la cittadinanza italiana”. Ned Gusic, l’”eroe” della
straordinaria impresa che ha portato l’Edilemd in C1, dopo un finale
davvero pirotecnico, da buon “guerriero” ora si gode il meritato riposo.
Le tre gare della finale dei play off sono state tre perle in un
campionato che andrà ricordato per uno dei più belli disputati negli
ultimi anni. “Un campionato difficile – spiega Gusic – con tante squadre
e tanti campioni forti”. Ecco perché la vittoria assomiglia ad una
impresa. Eppure la gara-due stava per compromettere tutto. “E’ stata
colpa mia”, taglia corto Ned, dimostrando il piglio del vero campione.
“Dopo la serataccia di giovedì, al rientro nello spogliatoio mi sono
addossato tutta la colpa della sconfitta” quasi a voler “scagionare” i
suoi compagni e pensando alla gara tre.
Anche in questo si è visto il campione, quello che sa quando deve fare
il parafulmine per proteggere la squadra. “Ho visto e rivisto quella
gara tante volte, capendo dove avevamo sbagliato convincendomi sempre
più che a Barletta, nella terza e decisiva gara, avremmo vinto”. E
questo non lo dice ora quando si è vinto. Domenica scorsa, prima della
gara, intorno alle 14 al cronista giunge una sms: “questa sera vinciamo,
facciamo vedere a tutti che siamo i migliori, i più forti”. E’ così è
stato. E qui ha anche parole di elogio verso il coach Cosimo Romano, A
proposito dell’allenatore la società lo ha già confermato per il
prossimo campionato e presto pianificheranno la campagna acquisti. “Un
grande allenatore – dice Ned di Coco - che consoce molto bene il basket
e che sa farsi ascoltare dai suoi giocatori”.
Romano, sabato ha portato la squadra in ritiro, ad Andria, per
allentarla dalle distrazioni e presentando in campo una squadra
concentratissima “dove ognuno di noi – spiega il croato – ha giocato una
grande gara, senza sbavature e mettendo per la seconda volta in
ginocchio il forte Barletta che mai aveva perso un incontro sul proprio
parquet”. Mentre Ned parla, al suo fianco Enrico Mrseglia, il ds che a
dicembre scorso lo portò a Ceglie, città della quale si è tanto
innamorata che non vuole abbandonare. E qui, Marseglia, ci svela
un’anteprima: “Dovete sapere che abbiamo appena costituito una srl e Ned
è uno dei soci”. Ma non solo. E qui e il campione croato a parlare: “Ho
girato il mondo, ma mai ho trovato una città, un tifo così caloroso ed è
per questo che ho spento da tempo il cellulare perché, pur rimettendosi
voglio rimanere a giocare a Ceglie”.
E qui c’è il problema della “benedetta” cittadinanza che non arriva e
che è l’ultimo scoglio rimasto per evitare le strette norme
regolamentari che lo impedirebbero a giocare in C1. Manca, a quel che è
dato sapere un ultimo atto. E se non arriva in tempo? “Purtroppo dovrò
rimanere in Croazia dove ad agosto dovrei presentarmi per il servizio
militare” E il basket, nel frattempo, lo lasci? “Nient’affatto –
risponde Gusic – giocherei in una squadra di serie A del mio Paese e
devo dire che molti allenatori mi hanno già chiamato”.
Ma la speranza del tifo cegliese è che prima di allora giunga la
cittadinanza italiana. Ma intanto vuol ritornare alla sua “Edilemd”. Per
fare un ultima considerazione e far comprendere il valore dell’impresa:
“Quello che abbiamo fatto in quattro mesi (quando arrivò a dicembre la
squadra era terza in classifica, ndr) ha dell’incredibile, con un
pubblico che ci ha sempre sostenuto, con un gruppo di giocatori, che
voglio ringraziare uno ad uno, affiatatissimo”. Ed anche la società ha
avuto il suo merito in questa impresa: da Enzo Galetta, Enrico Marseglia,
Aldino Putignano, Mario Laneve, Lorenzo Elia, Pietro Barletta, Pasquale
Leo, Tommaso Argentiero, Vito Leo, Barnaba Romanelli, Leonardo
Nannavecchia e Rocco Barletta (i coach degli allievi che hanno vinto il
campionato e dei cadetti), Antonio Bruno. Intanto sabato e dermica Gusic
e compagni saranno gli ospiti al quadrangolare del quarantennale della
Soave Francavilla (presenti anche il Corato e il Massafra). Un buona
passerella finale per tutti, prima delle vacanze.
Luca Dipresa
Disagi per il trasferimento dell'ufficio dell'Acquedotto pugliese
Sabato, 5 giugno
Così, da qualche giorno non sarà più possibile recarsi presso gli uffici collocati in Via Nisco, ma bisognerà andare ad Ostuni. Uffici, che va anche detto, così sostiene qualche addetto ai lavori, sono di prim’ordine, funzionali ed ampi. Ma questo non conta in quella “perversa” logica che in nome del ridimensionamento di tutti gli uffici dislocati sul territorio provinciale, non agevolo molto la popolazione. Ed a proposito di ridimensionamento in città che chi torna anche a “rifiutare” la logica dell’accorpamento in una o due comunità. E non si può dar loro torto. Ma vediamo qual è l’obiezione che in tanti, in occasione di altre chiusure (ufficio collocamento, ufficio Enel, metano, il ridimensionamento dell’opsedale tanto per ricordarne qualcuna) non hanno mancato di sollevare. “Perché - la domanda che ritorna in auge anche questa volta – quando si decide per il ridimensionamento, questo non vada nell’ottica della territorialità facendo in modo che, anziché accentrare in una due realtà locali, si operi con il criterio dell’equa distribuzione?” Anche perché – ricordano ancora “si tratta di servizi che non appartengono alla stessa amministrazione”. Un discorso che non farebbe una grinza in quanto non è che chiudendo a Ceglie, quando si va altrove non si paga, ad esempio il fitto. E poi, l’altra obiezione che D.L. fa: “perché a patire gli stessi disagi devono essere solo e sempre gli stessi cittadini che hanno il torto di non essere delle due tre città toccate dalla fortuna?”. In effetti, distribuendo i servizi, che va ripetuto, appartengono ad amministrazioni diverse, potrebbe essere un criterio da adottare per eguagliare agevolazioni e disagi. E di questo, forse dovrebbero anche preoccuparsi i rappresentanti istituzionali e siccome si è in piena campagna elettorale per le provinciali potrebbe questo essere un impegno dei futuri consiglieri provinciali a ridistribuire i servizi, possibilmente su più comuni. Per la verità il trasferimento dell’ufficio dell’acquedotto era già stato tentato qualche tempo addietro, tentativo andato in fumo per la pronta sollevazione della gente e dell’amministrazione comunale. Questa volta da Palazzo di Città nemmeno un cenno. L.Dip.
Nominato il Commissario prefettizio, è Clara Minerva Venerdì, 4 giugno Nella giornata di ieri il prefetto Cesare Ferri ha nominato il commissario in sostituzione del sindaco dimissionario e del Consiglio comunale al Comune di Ceglie. L’incarico di commissario è stato affidato alla dottoressa Clara Minerva. Le dimissioni del sindaco Mario Annese sono state presentate lunedì mattina durante una seduta del Consiglio comunale. Subito dopo le dimissioni di Annese sono giunte quelle dei consiglieri di opposizione alle quali si sono aggiunte quelle di Ciro Argese (ex consigliere di Alleanza nazionale) e presidente del Consiglio comunale; Antonio Suma (capogruppo dimissionario di Forza Italia) Francesco Locorotondo e Donato Gianfreda (dell’Udc).
Le dimissioni
della maggioranza dei Consiglio hanno provocato la sospensione immediata
di ogni attività della stessa giunta e la impossibilità per il sindaco
di riconsiderare la sua posizione. La legge infatti prevede che le dimissioni del sindaco diventano esecutive ed irrevocabili 20 giorni dopo averle presentate. Le dimissioni della maggioranza dei consiglieri impediscono ogni ripensamento e aprono la porta al commissario prefettizio.
L'urlo del papà del giovane morto: "Ridateci l'ospedale" Venerdì, 4 giugno
"Signori politici, vi supplico: ridateci l'ospedale. Vi prego, ve lo
chiedo con il cuore pieno di dolore: ridate alla città di Ceglie il suo
ospedale". Uno sfogo affogato nel pianto, quello di Francesco Guarino.
Un grido di dolore che riscalda il sagrato della parrocchia di San
Rocco, dove è assiepata una folla commossa. Dinanzi alla bara del figlio
e di fronte al calore di quanti anche ieri si sono stretti intorno alla
sua famiglia, Ciccio Guarino ha voglia solo di gridare la sua rabbia:
"Vorrei che la morte di Mimmo servisse almeno a qualcosa", urla tra le
lacrime, lanciando forte e chiaro il suo atto d'accusa: "Signori
politici, amministratori comunali, fate in modo di risparmiare ad altri,
in futuro, il calvario che ha subito mio figlio. Impegnatevi affinché
altre famiglie non passino quelle che oggi sono le nostre le pene.
Perché non è giusto morire in questo modo. Il mio Mimmo non lo
meritava". Gli amici, i parenti lo abbracciano, la gente commossa lo
applaude a lungo. E' iniziato dunque così, con le parole dure e gonfie di
pianto gridate dal papà di Cosimo Guarino, il lungo pomeriggio di dolore
vissuto dalla città. Una città che ha manifestato con compostezza il suo
dolore di fronte ad un lutto così grande. Ma soprattutto una città che
il papà di Cosimo, nel giorno più triste della sua vita, ha esortato a
non rassegnarsi di fronte alla chiusura del nosocomio cittadino, sancita
dal Piano di riordino ospedaliero varato l'inverno scorso dalla Regione
Puglia.
Due funerali, due chiese, due bare.
E tutt'intorno una comunità piegata dal dolore: quella di Ceglie
Messapica. In migliaia ieri pomeriggio hanno voluto rendere l'estremo
saluto a Cosimo Guarino (17 anni) e Arcangelo Simeone (30 anni), i due
giovani motociclisti che martedì sera hanno perso la vita in un
drammatico incidente stradale consumatosi alla periferia della città,
lungo la circonvallazione per Villa Castelli.
Nelle prime file lo strazio dei
familiari, il dolore di parenti ed amici. Dentro e fuori le due chiese,
lo sgomento e la commozione di un intero paese che ieri ha accompagnato
i due cortei funebri.
La bara con il corpo di Cosimo
Guarino nel primo pomeriggio di ieri, accompagnata dai genitori, ha
lasciato la camera ardente allestita presso la camera mortuaria
dell'ospedale civile "Camberlingo" di Francavilla Fontana per fare
rientro a Ceglie. E alle 16.30 ha fatto il suo ingresso nella Parrocchia
di San Rocco, gremita da tantissime persone. Ad attenderla c'erano
amici, conoscenti, gente comune. C'era la sua giovanissima comitiva:
ragazzi e ragazze con i quali Mimmo condivideva i momenti felici, le
difficoltà quotidiane, i sogni comuni a tanti adolescenti. E c'erano
anche i suoi compagni di classe, quelli della III C dell'Istituto
nautico "Carnaro" di Brindisi. Ed a tutti loro si è rivolto don Michele
Elia, parroco della chiesa di San Rocco: "Sappiate accettare la volontà
di Dio. E soprattutto sappiate cogliere da questa tragica morte, una
lezione di vita".
"Di fronte a disgrazie così
improvvise, che ci appaiono ogni volta inspiegabili e che accogliamo
inevitabilmente con rabbia ed umana disperazione, la fede può aiutarci
non soltanto a capire ma anche a reagire", ha proseguito don Michele. Un
lungo e commosso applauso di colpo ha spezzato il silenzio. Stesso
silenzio, stessa disperazione, stesso fiume di folla hanno accompagnato
l'ingresso della bara di Arcangelo Simeone nella Chiesa di San Lorenzo,
preceduta dalla banda musicale. In tanti si sono stretti attorno alla
famiglia e alla fidanzata del giovane, Lucy. A loro don Giovanni Turrisi,
parroco della Chiesa di San Lorenzo, ha rivolto parole di conforto: "In
questi momenti le parole servono a poco. Forse sarebbe meglio, proprio
di fronte a tanto dolore, chiudersi ognuno nel proprio silenzio. E
riflettere, con la fede nel cuore". Poi l'uscita del feretro. Un lungo e
fragoroso applauso, a scandire l'addio ad Arcangelo.
Prosegue, intanto, da parte dei
militari della locale stazione dei carabinieri, l'attività di indagine
tesa a verificare eventuali responsabilità e quindi ad accertare cause
ed esatta dinamica del terribile impatto frontale tra le due moto: la "Yamaha
1100" (guidata da Simeone) ed il ciclomotore "Piaggio 50" (guidato da
Guarino). Entrambe le motociclette sono state poste sotto sequestro. (Nicola Quaranta, Quotidiano)
Dimissioni di Annese: An si dissocia e attacca l'ex sindaco Giovedì, 3 giugno “Dopo Magno è toccato ad Annese”. Così apre la nota diffusa dal circolo cittadino all’indomani dello scioglimento del consiglio comunale. An, che pur in netto dissenso con il resto della casa delle Libertà, al punto da essersi dichiarata all’opposizione, non ha voluto partecipare al “de profundis” così come hanno fatto altri quattro esponenti della maggioranza dimostrando “ancora una volta senso di responsabilità, rispetto per i cittadini che avevano indicato chiaramente la responsabilità di far governare Ceglie dal centro-destra”. E così prosegue la nota: “già nell’agosto scorso i due assessori di An, Urso ed Ostacolo, per tentare di risolvere la crisi rassegnarono le dimissioni, dimostrando di non essere interessati alle poltrone e lasciandone libere due per gli appetiti di arrivisti senza scrupoli”. E da allora An, - rilegge sempre nella nota – “pur non facendo parte dell’amministrazione, si pose come partito propositivo, come forza politica interessata unicamente alla soluzione dei problemi”. E li elenca i problemi rimasti, per lo più, irrisolti: il palazzetto dello sport, la casa comunale, la tanto attesa conferenza dei servizi, il rilancio del corpo dei vigili urbani, il piano urbanistico, l’attenzioni alla fasce più deboli, gli artigiani. Nonostante ciò “sempre i soliti noti ed il sindaco, invece di tener conto delle proposte di An, contrapponevano litigi, diatribe, conflitti personali dando vita alla politica del dispetto”. E non è tenera con Mario Annese, “non esente da responsabilità essendosi sempre affidato a chi poi l’ha pugnalato alle spalle, mettendo sempre da parte An e le sue proposte”. Come pure con “alcuni consiglieri dell’Udc (il riferimento a Locorotondo e Gianfreda che hanno firmato le dimissioni, ndr), l’ex capogruppo di Fi e un altro consigliere (Ciro Argese, ndr) che fino a pochi giorni prima attorniavano e flirtavano con il sindaco, giurandogli eterna fedeltà, chissà per quali motivi. E per Allenaza nazionale sono “costoro che hanno affidato nuovamente la città al commissario”. La nota si chiude con un appello alla città, certa che “la gente ha capito” ,che “punirà i responsabili” e “premierà chi da prova di “lealtà, e vede la politica come impegno e passione”. Insomma, il clima inizia a surriscaldarsi e c’è da giuraci che lo sarà ancora di più sabato sera quando il sindaco Annese salirà sul palco della centralissima piazza della città per dire alla città di chi sono le colpe di questa crisi sfociata nello scioglimento anticipato del consiglio comunale. Ed in città, l’unico “rimprovero” che viene fatto al sindaco è quello di aver ritardato le dismissioni impedendo di tornare al voto il 13 e 14 giugno, anziché rivivere un nuovo lungo periodo di commissaria mento. Luca Dipresa
Si scontrano due motociclisti, muoiono entrambi sul colpo Mercoledì, 2 giugno Due motociclisti hanno perso la vita martedì sera in un drammatico incidente stradale consumatosi alla periferia di Ceglie Messapica, in via Sant'Aurelia, lungo la circonvallazione per Villa Castelli. Le vittime sono due giovani cegliesi: Arcangelo Simeone (30 anni, carrozziere) e Cosimo Guarino (appena 17enne, operaio. Ad agosto avrebbe compiuto 18 anni). Per tutta la notte si è peraltro temuto che il bilancio potesse essere addirittura più pesante. Alcuni testimoni, infatti, avrebbero raccontato alle forze dell'ordine di aver notato il ciclomotore con in sella Guarino ed un altro ragazzino, attraversare, qualche minuto prima della tragedia, una centralissima via del paese. Circostanza, quest'ultima, che per lunghe ore spingeva i carabinieri della locale stazione e reparti dei carabinieri della Compagnia di Fasano, a perlustrare con le fotoelettriche l'intera zona, battuta in particolare nei pressi di un burrone sottostante la circonvallazione, dove si temeva potesse essere precipitata l'ipotetica terza vittima. La cronaca di questa penosa notte di sangue lungo la circonvallazione cittadina: erano da poco trascorse le ore 23. Le due moto viaggiavano su corsie opposte. L'impatto si sarebbe consumato lungo il tratto rettilineo della circonvallazione, a valle del centro abitato, all'altezza di un cavalcavia. Simeone viaggiava alla guida di una potente "Yamaha 1.100". Il minore proveniva di fronte, e viaggiava in sella ad un ciclomotore "Piaggio 50". All'improvviso l'impatto, terrificante, che non ha lasciato scampo ad entrambi. A nulla è servito il disperato intervento dei sanitari del servizio 118, giunti pochi minuti dopo sul luogo dell'incidente. Nonostante la tempestività dei soccorsi, infatti, i due giovani sono deceduti durante il trasporto in ospedale. Tutta da ricostruire la dinamica dell'incidente. Le indagini - curate dai militarti della locale stazione dei carabinieri e coordinate dal sostituto procuratore di turno, Pasquale Sansonetti - appaiono complesse. Non sarà facile ricomporre, di tassello in tassello, le fasi di un impatto la cui violenza rappresenta al momento l'unica chiave di lettura, e la sola certezza. Alcune testimonianze raccolte dagli inquirenti sul luogo dell'incidente, potrebbero però aggiungere presto significativi elementi di chiarezza. Pare, infatti, che qualche secondo prima che le due moto si scontrassero, fosse in corso un sorpasso. Ipotesi che in queste ore sarebbe seriamente al vaglio degli stessi investigatori. Saranno ad ogni modo soprattutto le perizie tecniche disposte dal magistrato a sciogliere ogni dubbio e quindi a stabilire eventuali responsabilità. Nel frattempo le due moto sono state poste sotto sequestro. Cosa sia potuto accadere di preciso lo chiariranno le indagini. Fatto sta che le due motociclette all'improvviso sono entrate in collisione. Un impatto mortale, favorito sicuramente anche dalle precarie condizioni del manto stradale, reso particolarmente vischioso dalla pioggia. Entrambe le vittime pare indossassero il casco. Protezione sempre fondamentale ma che in questo caso non è riuscita ad attutire le conseguenze del frontale impatto e quindi a proteggere sino in fondo i due sfortunati motociclisti. E soprattutto, purtroppo, non è servita a salvare la loro vita. Circostanza, spiegano le forze dell'ordine, che conferma quanto drammatica e violenta sia stata la collisione tra le due moto. Capitolo a parte, poi, il giallo che per tutta la notte è ruotato intorno alla ricerca di una possibile terza vittima dell'incidente. Soltanto dopo aver eseguito un lungo ed approfondito sopralluogo tra i cespugli di un burrone sottostante il punto in cui è accaduto l'incidente, i carabinieri hanno potuto smentire tale notizia. Il tragico incidente ha profondamente ferito e turbato l'intera comunità di Ceglie, svegliatasi ieri mattina sgomenta per quanto accaduto ed ancora confusa dalle notizie che circolavano proprio in merito alle ricerche di una terza vittima. Confusione alimentata anche dai mazzi di fiori deposti ieri mattina sul luogo dell'incidente: tre. Ed in tre punti diversi. (Quotidiano)
Ici, a Ceglie l'aliquota a 6,5. Vi diciamo come calcolarla Mercoledì, 2 giugno Ci avviciniamo all'estate e l'inizio della stagione più calda porta sempre con se il periodo della resa dei conti con il fisco, sia questo centrale che locale: dichiarazione dei redditi e preparazione dei bollettini per l'Ici, l'imposta comunale sugli immobili, diventano in questi giorni lo spauracchio degli italiani. I cittadini cegliesi sono purtroppo tra i più tartassati dall'imposta sulle case e sui terreni e anche per quest'anno l'amministrazione ha confermato un'aliquota "salata", pari al 6,5 per mille sia per l'abitazione principale che per quella di vacanza. Ristrettezze finanziarie e i numeri in rosso del bilancio pubblico sono le motivazioni addotte da sindaco e assessori. A questo poi bisogna aggiungere l'introduzione dell'addizionale Irpef che per Ceglie Messapica è pari allo 0,20. Per aiutare i cegliesi, sia i residenti in città che gli altri fuori, abbiamo elaborato un piccolo programma, in realtà un foglio elettronico operativo con il diffusissimo Excel, in grado di calcolare in automatismo la quota Ici da versare tra il 1 e 30 giugno e la seconda rata a saldo da versare a dicembre. L'elaborato oltre a considerare l'aliquota al 6,5 per mille tiene conto della detrazione della prima casa stabilita a Ceglie a 103,29 €, condizioni tra le più diffuse. Per i casi particolari è necessario personalizzare il calcolo, verificandolo ad ogni singola voce, secondo quanto disposto dal deliberato dell'amministrazione comunale pubblicato nel sito dell'Idea.
Speciale Ici
L'ex sindaco Annese: "Mi candido per le elezioni del 2005" Martedì, 1° giugno L’ormai ex sindaco di Ceglie, Mario Annese, non demorde e chi pensava di vederlo fiaccato dalla debacle di ieri deve rimandare l’epilogo su un personaggio che da cinquant’anni è nel bene o nel male protagonista della politica locale. Si è presentato stamattina ai giornalisti per far sapere che nonostante la fine anticipata della legislatura non farà passi indietro: “Io non mollo, forse qualcuno ci sperava Qualcuno forse ci sperava, ma il sottoscritto non ha alcuna intenzione di ritirarsi a vita privata. Anzi posso dire fin da ora che nel comizio che terrò sabato prossimo in piazza aprirò formalmente la campagna elettorale per il 2005 annunciando la mia candidatura a sindaco”. Annese maschera con i propositi per il futuro l’amarezza per l’epilogo della lunga crisi amministrativa. E anticipa pure come e con chi si candiderà: "Stavolta non cercherò la protezione dell'intero cartello di Centrodestra. E non accetterò il contributo di qualche folletto di Follini. Con i cartelli si possono forse vincere le elezioni, ma quasi mai si riesce ad offrire stabilità politica ed amministrativa”. Annese sa di poter contare evidentemente su un proprio elettorato e a questo pensa quando sostiene che “mi rivolgerò direttamente all'opinione pubblica, a quanti ritengono che il primo cittadino uscente, nonostante le difficoltà derivanti dall'incomunicabilità presente all'interno delle forze che sostenevano la sua Giunta, abbia profuso impegno e passione civile nell'amministrazione della città, conseguendo nel settore delle opere pubbliche, dei servizi sociali, dello sviluppo del territorio, risultati che sono sotto gli occhi di tutti. Con compostezza, con idealità, con motivazione autenticamente politica, continuerò quindi ad essere vicino ed utile alla mia comunità e la inviterò a riflettere su quanto accaduto, a valutare con attenzione quelle che sono le colpe, le responsabilità e le conseguenze. Chiarirò ai miei concittadini tutte le ragioni che hanno portato la città a subire l'umiliazione del quarto commissariamento in dieci anni".
All'indomani dello scioglimento
anticipato del Consiglio comunale, lo stesso Annese nel corso della
conferenza stampa ha respinto al mittente anche le motivazioni che
avrebbero convinto quattro consiglieri dell'ex maggioranza - Ciro Argese,
ex Alleanza nazionale, nonché presidente del Consiglio comunale; Antonio
Suma, capogruppo dimissionario di Forza Italia; Francesco Locorotondo e
Donato Gianfreda, consiglieri comunali dell'Unione di centro - a
presentare, congiuntamente agli otto consiglieri comunali
dell'opposizione, la lettera di dimissioni dalla carica consiliare.
"Trovo assurdo che a determinare la raccolta di firme possa aver
contribuito la revoca della delibera di giunta inerente l'approvazione
dello schema di Bilancio (sostituita con un'altra delibera la cui
approvazione veniva a quel punto affidata, con pieni poteri sostitutivi,
ad un commissario ad acta, ndr). Tale provvedimento, infatti, era stato
concordato il 27 maggio scorso con tutte le forze della maggioranza e
persino con i segretari provinciali delle stesse". L'ultima risposta, Annese, la riserva a Rifondazione comunista, che ieri per bocca dell'ex sindaco Pietro Mita lo aveva invitato ad astenersi dalla campagna elettorale in corso per le Provinciali: "A Rifondazione comunista", spiega, "ho pubblicamente riconosciuto il corretto ruolo di forza di opposizione. Le dimissioni dei suoi consiglieri comunali, aggiunte a quelle degli altri rappresentanti della minoranza e di una frangia della vecchia maggioranza, hanno favorito lo scioglimento anticipato del Consiglio comunale, restituendomi il ruolo di semplice, libero, cittadino. Come tale, nessuno può impedirmi di fare politica e di spendere energie a sostegno di quel che resta, a Ceglie, della Casa delle Libertà". Intanto è slittata a giovedì la nomina del commissario prefettizio che dovrà occuparsi della gestione ordinaria del Comune.
Codacons: "Rimborsi per i processi troppo lunghi" Martedì, 1° giugno Diventa un diritto il risarcimento del danno non patrimoniale, per l'eccessiva durata del processo. Lo ha stabilito la Suprema Corte con la sentenza del 29/3/-11/5/2004 n. 8896 che ha affermato che «ai fini del riconoscimento del diritto all'equa riparazione la parte privata ricorrente non deve provare il danno morale, trattandosi di conseguenze che normalmente si verificano, secondo l'"id quod plerumque accidit". "La decisione della Suprema Corte - ha affermato il legale Vincenzo Vitale, coordinatore provinciale del Codacons - è importante in quanto apre la possibilità ai risarcimenti quasi automatici per danno morale quando viene superata la ragionevole durata del giusto processo. Non v'è dubbio - ha proseguito - che a causa dell'eccessiva dilatazione dei tempi di definizione del processo, la parte normalmente, per effetto di tale durata, subisca una serie di disagi psicologici che devono essere risarciti".
Secondo Vitale, l'accoglimento della domanda di equa riparazione
prescinde dalla pretesa azionata nel processo nel quale si assume
verificata la violazione del principio di ragionevole durata con la
conseguenza che anche la parte soccombente potrà richiedere il danno in
applicazione della L. 89/2001.
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Speciale Ici Calcola l'Ici per gli immobili di Ceglie M. L'Ici a Ceglie Messapica - La delibera
Elezioni 2004
Elezioni 2002 Politiche 2001: come si è votato a Ceglie M. (Br)
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