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In questa pagina notizie e servizi da Ceglie Messapica (Brindisi)

 

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Tripudio di tricolore per il 6° Raduno della associazioni d'arma

Giovedì, 29 aprile

Le vie centrali della città in un tripudio di tricolore al vento, il grande palco in via San Rocco ormai quasi del tutti allestito: c'è grande attesa a Ceglie Messapica per il 6° Raduno provinciale delle "Associazioni combattentistiche e d'Arma", iniziativa inserita nell'ambito della festa del Tricolore, che si terrà domenica prossima.

La manifestazione di Ceglie è organizzata dall'Unione nazionale Ufficiali in congedo d'Italia (Unuci),  Sezione di Brindisi, con il Patrocinio dell'Amministrazione  Provicinciale di Brindisi, del Comune di Ceglie, del Comando Reclutamento Forze di Completamento "Puglia, del Comando Distretto MIlitare di Lecce e del Comando Presidio Militare Comar di Brindisi.
 
Stilato il programma del raduno.
 
ore 10.00:  ritrovo radunisti in Piazza Sant'Antonio
ore 10.30: schieramento di fronte al Monumento ai Caduti
ore 10.45: ingresso delle autorità civili e militari in tribuna
ore 11.00: inizio cerimonia.

Vi sarà il rito dell'alzabandiera, su tre pali che rimarranno fissi per i colori della Comunità europea, della Città di Ceglie  e della bandiera italiana. Sarà quindi reso onore ai Gonfaloni e verrà deposta una corona ai Caduti in guerra, seguirà la celebrazione della Messa all'aperto e la consegna di attestati e premi.

Alle ore 12,45 sfileranno i radunisti e alle 13 vi sarà la conclusione della cerimonia che, nelle sue fasi, vedrà consegnare dei premi ai primi tre classificati delle scuole elementari e medie di Ceglie sul tema: Tricolore.
 

 

 

 

 

 

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Si rivede la Pro-Loco, il 1° maggio la ciclopasseggiata

Martedì, 27 aprile

L'associazione turistica Pro-Loco di Ceglie Messapica, l'1 maggio, con il patrocinio dall'Amministrazione comunale, aprirà la stagione estiva con l'iniziativa «Bici - Città». Una tradizionale ciclopasseggiata che vede, ogni anno, la partecipazione di numerosi cittadini, di ogni età, percorrere un lungo itinerario alla scoperta delle bellezze artistiche e naturali del proprio territorio. Il percorso prevede in totale 14 chilometri con partenza, di primo mattino, da piazza S. Antonio dove ha sede la locale Pro-loco. Dopo aver percorso 7 km per le vie interne del paese (via S. Anna, via Ovideo, Piazza De Gasperi), dovranno essere raggiunte diverse contrade delle campagne cegliesi e, più precisamente, contrada Fedele Grande, le Grotte, contrada Galante e contrada Selvaggi.
Sarà possibile ammirare un paesaggio rurale in cui è possibile, ancora, visionare le specchie, gli acquari, le foggie, i canali, le cappelle, i trulli, e le bellissime masserie dove sono sorti numerosi agriturismi.

Testimonianze storiche, dunque, di grande valore culturale, che trovano in una campagna collinare, disseminata di vaste zone boschive e macchia spontanea, un ambiente naturale che ben incornicia le così tante bellezze di cui è ricco il territorio. Ogni anno, la Pro-loco propone un itinerario diverso e così, in questa occasione, il presidente Riccardo Manfredi ha pensato ad un percorso che consentisse ai partecipanti di raggiungere per l'ora di pranzo la bellissima masseria Selvaggi, che prende il nome della contrada in cui è sita, dove sarà possibile gustare un buon rinfresco, in un ambiente tutto da scoprire. Per il divertimento dei più piccoli, oltre alle escursioni, sono previsti dei giochi di gruppo all'aria aperta. L'associazione turistica ha pensato di assegnare, fra tutti i partecipanti, un premio al ciclista più giovane ed uno al ciclista più anziano. Una giornata, dunque, all'insegna della buona compagnia, che unisce al movimento fisico, in sella ad una bici, alla riscoperta di un contesto ambientale che andrebbe, senza dubbio, maggiormente valorizzato.

(Agata Scarafilo , La Gazzetta del Mezzogiorno)

 

 

 

 

 

 

 

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Bimba di 10 anni dalla Georgia a Brindisi per essere curata

Lunedì, 26 aprile

È giunta oggi a Brindisi ed è stata ricoverata nel reparto di chirurgia plastica dell'ospedale "Perrino" una bimba georgiana di due anni e mezzo, che il 10 ottobre scorso rimase gravemente ustionata in uno scoppio avvenuto nella sua abitazione in Georgia, probabilmente a causa di una fuga di gas. La piccola, che già oggi è stata sottoposta a una serie di esami, è stata accolta dal direttore sanitario della Asl Brindisi-1, Gianfranco Iannarelli, e dai medici del reparto i quali tenteranno di compiere gli interventi necessari a restituirla a una vita normale. In queste ore i medici stanno mettendo a punto un piano di interventi che sarà poi sottoposto ai parenti della bambina che a Brindisi è stata accompagnata da una sua zia e dalla dottoressa proveniente dall'ospedale di Tblisi, capitale della Georgia, dove la piccola è stata ricoverata fino al suo trasferimento al "Perrino". Con ogni probabilità i medici dell'ospedale brindisino inizieranno gli interventi per la ricostruzione della cute delle mani, per poi passare alle altre parti del corpo, tra cui il volto, ancora gravemente ustionate.

 

 

 

 

 

 

 

 

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Basket, l'Edilmed Ceglie irresistibile sbaraglia il Francavilla

Domenica, 25 aprile

EDILMED CEGLIE  - SOAVEGEL FRANCAVILLA  95-67

EDILMED CEGLIE: Gusic 28, Lamonica 9,  Palumbo 9,  Sarcinella, Licchello 11, Ventruto 10, Bove 7, Barletta 2, Costabile 11,  Epicoco 8. All. Romano

SOAVEGEL FRANCAVILLA – Zanzarelli 7, Caramia 10, Cafiero 7, Lapenna 10, Italiano 2, Di Dio 20, Leo 4, Pezzuto 5, Serpentino 1, Mammolo 3. All. Olive

Arbitri: Ruta du Ruvo e pepe di Adelfia

Note - Parziali: 22-16;  46-29;  68-45; 95-67. Falli: Francavilla 23,Ceglie 18; Tiri da tre: E. Ceglie 9/15, Francavilla 7/13; Tiri liberi: E. Ceglie 16/24, Francavilla  9/18.

 

Gara secondo pronostico nella prima di questi play off, l’ultimo ostacolo verso la serie C1. L’Edilmed fa sua la gara-uno e giovedì si replica a Francavilla con gli uomini di Olive che hanno disputato un’onesta gara sorretta da un buon Di Dio. Il Ceglie ha disputato una gara positiva dando dimostrazione che quando accelera è difficile fermarla. Tutti hanno disputato una buona gara e fare una classifica sarebbe ingeneroso anche se va sottolineata l’ottima prestazione nei rimbalzi di Lamonica  e la forza d’urto di Licchello e Costabile. Nulla di eccezionale per Ned Gusic che difficilmente sbaglia una gara e questa sera ha saputo guidare la squadra con giocate da quel campione che è. Nel Francavilla un po’ sottotono il paly Zanzarelli, apparso un pò stanco. Nel primo quarto si inizia con una bomba da tre di Licchello, imitato dopo il canestro di Cafiero, prima da Palumbo  e poi da  Gusic che realizzano due tiri da tre ciascuno. Di Dio si da fare e dimostra che anche lui ha una buon tiro dalla lunga distanza. La  frazione si chiude con un bel gancio di Costabile. Punteggio 22 a 16.

Si riprende con il Francavilla che osa un po’ di più, ma appena l’Edilmed accelera si ristabiliscono i giusti equilibri. Dopo un uno due Cafiero-Di Dio, Gusic da la sveglia ai suoi con prima servendo un assist a Ventruto e poi costringendo la difesa ospite al fallo in due occasioni, sfruttando tre dei quattro tiri liberi. Il tempo si chiude con Gusic che finta il tiro da tre e porge un delizioso assist a Lamonica che realizza. Si va al riposo con il Ceglie a più 17 (46-29) realizzando 24 punti contro i 13 della Soave. Alla ripresa del gioco è sempre il Ceglie a guidare le danze con Gusic e Licchello in evidenza. Al terzo Ventruto è costretto al fallo su Cafiero. Poi c’è un applaudito scambio Ventruto-Lamonica e siamo a più 20 (56-36). All’ottavo in evidenza Zanzarelli, una delle rare volte, con una entrata che lascia ferma tutta la difesa cegliese. La terza frazione si chiude sul punteggio di 68 a 45. L’ultima è un susseguirsi di cambi con Olive e Romano che danno la possibilità ai loro giovani di fare esperienza e, va detto che Barletta, Sarcinella da una parte e Italiano, Leo e Pezzato giocano questo scampolo di gara con buoni spunti.

Luca Dipresa

 

 

 

 

 

 

 

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Delitto di Maria, il pm "crede" alla versione della madre

Venerdì, 23 aprile

E' durato poco più di tre ore nel carcere di Perugia il confronto tra Tiziana Parente, la mamma della piccola Maria uccisa il 5 aprile scorso, e Giorgio Giorni, l'imprenditore umbro che ha confessato l'omicidio in preda ad un raptus.

Il pm che ha diretto il confronto, Giuseppe Petrazzini, ha sottolineato che «ci sono ancora molti punti da chiarire». La presenza di un presunto complice nella vicenda è, secondo il pm,  soltanto una «mera ipotesi che allo stato non è suffragata da alcun elemento rilevato. Soprattutto - ha aggiunto - non è avanzata da nessuna delle persone sentite. Gli atti di indagine al momento non ci consentono in alcun modo di ritenere presenti altri soggetti in quello che è il presumibile teatro del delitto».

«La signora Tiziana ha risposto a tutte le domande, ha raccontato sempre la verità. Giorni? Di bugie ne dice tante». ha ribattuto l' avv. Gianni Zaganelli, legale della donna, ai giornalisti alla fine del confronto. «Qui - ha detto il legale - c' è una persona che ha ucciso la bambina nel modo più violento che potesse esistere. C'è una linea di carattere difensivo per cercare di attenuare la posizione di Giorni: è logico che prima viene fuori il raptus: non è la prima volta che viene fuori, ormai sono casi vecchi. Poi lui non ha fatto violenza: allora dica chi è stato che ha fatto la violenza se non è stato lui». L' avvocato Zaganelli ha sottolineato inoltre che «si fa il possibile per mettere le mani avanti, per cercare la derubricazione di un eventuale caso di omicidio. Sono il difensore della parte offesa e come tale andremo fino in fondo severamente». Il legale ha parlato successivamente del fatto che «questa donna è già stata demonizzata in tutti i sensi facendola passare per una madre snaturata. Ma poi che cosa avrebbe fatto la signora? Avrebbe fatto eventualmente l' incauto affidamento? Cerchiamo di vedere le cose concrete, i fatti». Zaganelli ha poi ribadito che «noi sempre sereni perchè la madre ha detto la verità, non una volta ma più volte. Tiziana potrà anche essere riascoltata ma come parte offesa».

 

 

 

 

 

 

 

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Il Polo esce dalla sabbie mobili di Bari: il candidato è Lobuono

Giovedì, 22 aprile

Il presidente della Fiera del Levante ed editore della Gazzetta del Mezzogiorno, Luigi Lobuono (Forza Italia), è il candidato della Casa delle Libertà per le prossime amministrative a Bari. Sul suo nome è stato raggiunto l'accordo dei partiti della Cdl, dopo contrasti durati parecchi settimane, soprattutto per l'ostilità del coordinatore regionale di An, Salvatore Tatarella, a candidati diversi da quelli provenienti dai "partiti fondanti della coalizione" (Fi, An e Udc). Tatarella per mesi si è opposto all'onorevole ex Udeur Pino Pisicchio che il governatore Raffaele Fitto ha tentato invano di imporre agli alleati.

L'accordo raggiunto prevede che alla presidenza della Provincia di Bari sia candidato il deputato di Alleanza Nazionale Francesco Amoruso, coordinatore provinciale del partito. Nell'accordo è stato stabilito anche che il candidato alla poltrona di vicesindaco sia Salvatore Tatarella e che il vicepresidente della Provincia sia un esponente dell'Udc, probabilmente Antonio Matarrese, che dell'Udc è segretario provinciale.

L'accordo di Bari ha subito provocato ora un effetto domino per le altre province pugliesi: a Brindisi è stata formalmente ufficializzata la candidatura  alla Provincia per Eupreprio Curto di An, a Taranto aspirerà alla Provincia il deputatodell'Udc Michele Tucci  mentre per la provincia di Lecce è stata confermata l'opzione del forzista Raffaele Baldassarre da contrapporre  al candidato dell'Ulivo Giovanni Pellegrino.

 

Battuto Fitto, la ritrovata unità della Cdl affossa il neocentrismo 

Tatarella è stato lungamente al centro dei contrasti nella Cdl per la scelta dei candidati alle amministrative nel capoluogo pugliese, soprattutto per la scelta del candidato sindaco: infatti sinora aveva contrapposto con forza la propria candidatura a sindaco alle ipotesi «neocentriste» circolate con insistenza nei mesi scorsi, in particolare quelle di Pino Pisicchio a candidato sindaco e di Marcello Vernola alla presidenza della Provincia. Pisicchio, che è stato fortemente voluto dal presidente della Regione Puglia, Raffaele Fitto, era addirittura uscito da Ap-Udeur, a testimonianza del proprio distacco dal centrosinistra. Per i contrasti nella Cdl, qualche settimana fa Pisicchio ha annunciato di candidarsi autonomamente, con una formazione propria, centrista, Rinnovamento Puglia. Un procedimento analogo si è avuto nelle ultime settimane con Marcello Vernola, presidente uscente del centrosinistra, "scaricato" dal suo stesso partito, la Margherita, che a livello locale si è fortemente opposta alla sua ricandidatura e dall'intero Ulivo, i gruppi del quale di recente sono anche usciti dalla giunta provinciale. Anche per Vernola - che ha a sua volta costituito una propria formazione, centrista, i Popolari per la Puglia - si è parlato con insistenza di una ricandidatura questa volta con la Cdl, anche questa molto contrastata.

Tatarella, dunque, ora è soddisfatto; per l'accordo raggiunto e per l'affermazione del ruolo di rilievo di An e degli altri due partiti «fondanti della coalizione: «Si afferma - sottolinea - che in Puglia non si può fare a meno di An». «Ho rinunciato a diventare sottosegretario - aggiunge, parlando con i giornalisti - perchè in questo momento ottenere il sottosegretariato poteva sembrare un baratto», in cambio della rinuncia alla candidatura a sindaco. Ma l'apporto di Pisicchio e Vernola alla Cdl per le prossime amministrative è quindi escluso? «Il nostro accordo - risponde Tatarella - non è chiusura, significa porte aperte a tutti: in omaggio a Pinuccio Tatarella, che è stato il teorico di "oltre il Polo", della necessità di andare oltre gli schieramenti. «Ripeto, porte aperte a tutti. Ma nessuno si sogni - conclude - solo per un istante che An possa essere messa da parte».

 

 

 

 

 

 

 

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Il Polo ha scelto i candidati per le elezioni alla Provincia

Mercoledì, 21 aprile

Più si avvicina la data ultima per presentare le candidature (termine fissato per il 14 maggio, più si schiarisce l’orizzonte dei collegi provinciali. I partiti della Casa delle Libertà da tempo hanno già definito le proprie candidature: al primo collegio ci saranno Nicola Ciracì (assessore uscente) per Forza Italia, Francesco Locorotondo (consigliere uscente) per l’Udc e Mimmo Urso per An. Al secondo collegio concorreranno Palo Urso  (consigliere uscente) (Fi), Mimmo Annese (Udc) ed Oronzo Ostacolo (An).  Più impegnativa la ricerca dei candidati per quel che concerne il centro sinistra.

A quanto è dato sapere in queste ultime ore si sarebbe deciso per i candidati che presenterà il partito della Rifondazione comunista: al primo collegio l’ex sindaco Pietro Mita ed al secondo l’attuale capogruppo consiliare, Nicola Trinchera. Nei Ds è certa la candidatura al secondo collegio dell’attuale segretario e capogruppo consiliare, Pietro Mita. Per il primo collegio si starebbe individuando una figura esterna presa, come si dice in queste circostanze, dalla società civile. Figura che potrebbe anche essere una donna. E, al momento se questa indiscrezione (o auspicio) dovesse concretizzarsi sarebbe l’unica esponente del gentil sesso nella bagarre elettorale. La Margherita pare il partito che vuol concedere tutto il tempo a disposizione per ufficializzare le candidature. A quanto è dato sapere sarebbero state ricercate delle disponibilità  e si tratterebbe ora di vedere quale possa essere quella con il maggior peso elettorale. Altra indiscrezione vorrebbe la Nuova Democrazia Cristiana candidare ad entrambi i collegi Salvatore Santoro che in passato è già stato consigliere provinciale per l’allora Udc.

L.Dip

 

 

 

 

 

 

 

 

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Il sindaco chiede la riunione del Consiglio ma poi la rinvia

Mercoledì, 21 aprile

L’incertezza che si respira nelle forze della maggioranza ha evidenti ripercussioni anche sul prosieguo della vita amministrativa. L’ennesimo esempio è stato il rinvio della seduta consiliare convocata per il 26 aprile. Una convocazione decisa dalla conferenza dei capigruppo di ieri l’altro. A quanto è dato sapere c’era stata la precisa richiesta del sindaco di indire due sedute entro la fine di questo mese, una sul bilancio e l’altra per portare in discussione tutti quegli argomenti sistematicamente ritirati o rinviati nelle precedenti convocazioni.  La richiesta del sindaco veniva accolta e si decideva per il 26 la seduta sul bilancio, per il 30 quella sulla miriade di argomenti mani discussi ed una terza per il 4 maggio per lo statuto. Martedì la notifica ai consiglieri comunali del rinvio della seduta del 26 (bilancio) al 30 aprile. Nulla di certo per le altre due (si parla, rispettivamente del 4 e del 24 maggio).

La richiesta del rinvio, pare, sia venuta dallo stesso sindaco. Richiesta “stigmatizzata” con una lettera dal presidente del consiglio Ciro Argese che “invitava” per il futuro a tener in debito conto gli impegni visto che la richiesta del 26 era venuta dallo stesso sindaco. “A questo punto – afferma il capogruppo di Rifondazione, Nicola Trinchera – mi auguro che per le altre due sedute il presidente del consiglio riconvochi la conferenza dei capigruppo che aveva deciso diversamente”. Ma, se vogliamo, questo rientra in quel clima di confusione che regna nella Casa delle Libertà.

Venerdì scorso una delegazione dei Ds ha esposto al Prefetto questa situazione con l’anomalia di una giunta monca da mesi.  Da voci raccolte pare che ci sia la necessità di voler prendere tempo. Pare ci sia la volontà di presentarsi alla sessione sul bilancio con un esecutivo completo. In questi giorni le tre forze che compongono la coalizione, Fi, Ud e An  si stiano riunendo per cercare di far quadrare il cerchio. Ad An, ora ridotta a due soli consiglieri  (Laneve e Gallone) dopo l’espulsione di Argese e Venerito, pare sia stata offerto la poltrona si vice sindaco (Mimmo Urso). E saremmo a cinque assessori. E il sesto? Voci parlano di Vito Santoro che farebbe salire la squadra di Forza Italia da due (Epifani e Mita). Gli altri due appartengono all’Udc (Vitale e Argentiero).

Ma non si era detto che An avrebbe accettato solo con il reintegro degli assessori precedenti (Ostacolo ed Urso)?  Probabilmente avrebbe avuto il suo peso la delega a vice sindaco. Ma qui, stando sempre a voci raccolte, ci sarebbe stato una pregiudiziale posta da An. In altri termini An accetterebbe purché le forze della maggioranza firmassero una mozione di sfiducia al presidente del consiglio Ciro Argese. Ma qui, pare, l’Udc avrebbe espresso la propria indisponibilità a firmare la sfiducia. Probabilmente, c’è da supporre, si pensava che tutto sarebbe filato liscio, che la ricomposizione era possibile e, quindi, la convocazione  delle sedute consiliari potevano farsi. La pregiudiziale posta da An avrebbe mandato tutto in alto mare ed allora si giustificherebbe la dilazione delle sedute.

Luca Dipresa

 

 

 

 

 

 

 

 

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Proposto il Parco degli olivi secolari, ma Ceglie è esclusa

Mercoledì, 21 aprile

Un parco agrario di ulivi secolari, con alberi di oltre duemila anni, veri reperti archeologici viventi, che si estende per 50 chilometri dalla fascia costiera di Monopoli verso sud-est sino a San Vito dei Normanni  comprendendo i territori di Fasano, Ostuni e Carovigno. È la proposta fatta da un'associazione appositamente costituita e che ha trovato il consenso dei comuni interessati. Il progetto è nato da uno studio avviato in alcuni corsi di Urbanistica della Facoltà di Ingegneria del Politecnico di Bari e ha trovato ulteriori approfondimenti da parte del prof. Francesco Selicato, docente di Tecnica urbanistica e pianificazione presso la stessa università.

Le indagini, cominciate tre anni fa, sono confluite nel libro "Il Parco Agrario degli Ulivi secolari". L'area d'indagine è appunto la fascia costiera che va da Monopoli fino a San Vito dei Normanni: un luogo unico in Puglia - secondo i ricercatori - che ospita i più mastodontici alberi d'ulivo, vere sculture viventi dalle grandi proporzioni, la cui storia s'intreccia con la storia e l'economia di quel territorio e che, di riflesso, ha modellato i caratteri e le tradizioni dei suoi abitanti. La zona, vasta una cinquantina di chilometri, è un'area produttiva di grandi proporzioni nella quale sopravvivono ancora alcuni alberi di ulivo (zona Egnathia) di oltre 2 mila anni, reperti archeologici viventi. L'area - è scritto nel libro - è da sempre caratterizzata dall'ulivo e ha conosciuto almeno due momenti storici importanti di espansione sul territorio: tra il 1300 e il 1400 e più recentemente dalla seconda metà del 1700 fino alla metà del secolo successivo. Un'area contraddistinta da numerose masserie e frantoi ipogei, realizzate in gran parte in funzione della presenza di queste grandi coltivazioni. Oggi questo patrimonio è fortemente minacciato e rischia di scomparire in breve tempo se non tutelato.

«Da qualche tempo infatti - prosegue la ricerca - si assiste a un silenzioso scempio di questi territori. Una legislazione carente consente con facilità la sempre più fitta espiantazione di questi ulivi giganti che, trasportati su grandi mezzi, sono destinati ad ornare ville e lussuose residenze in altre regioni. L'impoverimento che ne scaturisce non è solo legato al depauperamento del patrimonio vegetale ma è soprattutto culturale, perchè modifica il paesaggio e tende a cancellare o modificare la cultura rurale, le pratiche agronomiche maturate e consolidate nel corso dei secoli volte al mantenimento delle grandi piantate olivetane, e rischia di compromettere irrimediabilmente la struttura agricolo-produttiva e paesaggistico-ambientale».

Da questa analisi è scaturita l'ipotesi di realizzazione del Parco agrario degli ulivi secolari, che ha già visto l'istituzione di una apposita Associazione e raccolto i consensi di gran parte dei comuni interessati. Tale ipotesi è vista positivamente anche dalle direttive europee di politica comunitaria perchè «favorisce lo sviluppo integrato di aree specifiche e contemporaneamente valorizza i paesaggi locali».

 

 

 

 

 

 

 

 

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Brindisi, il presidente dell'Assindustria fa arrestare spacciatori

Martedì, 20 aprile

Cocaina e hashish negli ambienti dell'alta borghesia brindisina, diffusi da una banda di spacciatori che poi pretendeva il pagamento dei crediti con minacce e ricatti. È quanto hanno scoperto gli uomini della Squadra Mobile della città salentina, che, da questa mattina, coadiuvati da equipaggi del Reparto «Prevenzione Crimine» di Lecce e da unità cinofile, sono impegnati nell'Operazione «Credit» finalizzata a sgominare una banda di spacciatori.

Decine le perquisizioni domiciliari effettuate e tre le ordinanze di custodia cautelare in carcere, emesse dal gip del Tribunale di Brindisi Alcide Maritati ed eseguite. Le indagini, condotte in collaborazione con il sostituto procuratore della Repubblica Paolo Montinaro, hanno preso il via nello scorso settembre quando in casa del figlio del direttore dell'Assindustria di Brindisi fu ritrovata una modica quantità di cocaina.

Da quel momento, tramite intercettazioni e pedinamenti, gli inquirenti hanno ricostruito il ruolo e le attività di una banda di spacciatori che riforniva figli di professionisti, commercianti e imprenditori. Una clientela di elite alla quale gli spacciatori non negavano mai la possibilità di contrarre dei crediti, sicuri di poterli riscuotere nel tempo, anche con telefonate minatorie e ricatti. E proprio l'estorsione alla quale era sottoposto il figlio ad aver indotto lo stesso presidente di Assindustria a chiedere l'intervento della Polizia affinché smascherasse i trafficanti.

 

 

 

 

 

 

 

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Arrestato ex assessore regionale alla Formazione professionale

Martedì, 20 aprile

L' ex assessore alla Formazione professionale della Regione Puglia Andrea Silvestri (Udc) è stato arrestato stamane su disposizione della Procura di Bari per una sessantina di capi di imputazione di peculato e per tre accuse di  concussione. Silvestri è stato condotto in carcere da agenti della sezione di polizia giudiziaria della Polizia di Stato presso la Procura di Bari.

Assieme all' ex assessore è stata posta agli arresti domiciliari la sua ex stretta collaboratrice Lucia Pepe, accusata di concorso in concussione. Le ordinanze di custodia cautelare sono state emesse dal gip del Tribunale di Bari Chiara Morfini su richiesta dei sostituti procuratori inquirenti, Roberto Rossi, Lorenzo Nicastro e Renato Nitti. A quanto si è potuto sapere, l' inchiesta riguarda presunte irregolarità compiute da Silvestri quand'egli era assessore alla Formazione professionale della Regione Puglia. Dalla carica Silvestri si era dimesso nei mesi scorsi dopo aver ricevuto dalla Procura di Bari due avvisi di garanzia.

 

 

 

 

 

 

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Soddisfazione e rabbia per il tour di Sirchia: e gli ospedali Asl?

Lunedì, 19 aprile

 Soddisfazione ma anche rabbia all'indomani della visita lampo che il ministro della Salute, Girolamo Sirchia, ha compiuto nel Salento con tappe a Tricase e Ceglie Messapica. Nel comune brindisino l'esponente di governo ha visitato il Centro di riabilitazione della Fondazione San Raffaele dove ha potuto osservare l'alto grado di efficienza tecnico-sanitaria offerto dall'ospedale inaugurato quattro anni fa.

Il ministro è stato ricevuto da Antonio e Giampaolo Angelucci, della presidenza della Fondazione, insieme a Diego Giorgini; dal direttore generale della Ausl Bruno Causo; da Vincenzo Mariscotti della direzione generale, Rinaldo Mazzetti, direttore operativo del presidio, Salvatore Rubino, sovrintendente sanitario e dal sindaco di Ceglie Messapica Mario Annese.

All’interno, nella grande sala d’ingresso illuminata a giorno, pazienti, infermieri e medici hanno accolto l’arrivo di Sirchia Sirchia con un caloroso applauso.

La visita, raccontano le cronache, è durata oltre un’ora consentendo a Sirchia, che è medico, di prendere contatto con la struttura e di esprimere al termine della "esplorazione"  termini lusinghieri: «Sono molto sorpreso di trovare in questo territorio una struttura così organizzata, nella quale si integra assistenza e ricerca.

La sanità pugliese e quella brindisina stanno offrendo risultati eccellenti che insegnano a tutti la strada da seguire», ha affermato sinceramente colpito dalla qualità dell’assistenza e dalle attrezzature sofisticate di cui dispone il presidio ospedaliero al quale affluiscono pazienti da tutte le regioni italiane.
«Il che dimostra - ha ribadito - che non c’è un’Italia a due velocità, un argomento superato, almeno per la Puglia».

Nei resoconti giornalistici si dà ampio risalto alla circostanza che il ministro Sirchia, accompagnato dal governatore della Puglia Raffaele Fitto, è giunto alle 16 di sabato in elicottero, atterrando nell'eliporto del Neurolesi e di fatto collaudandolo per la prima volta. Enfasi eccessiva poichè per costruire un eliporto è sufficiente un'area circolare pianeggiante di 150X150 metri, abbondando pure.

Arrabbiati e delusi invece a Francavilla dove il ministro Sirchia era atteso all'ospedale Camberlingo per la seconda inaugurazione dell'Utic dopo la falsa partenza del primo taglio del nastro risalente alla primavera del 2001. Qui da giorni si stava lavorando per tirare a lucido l'ospedale e presentarlo al ministro nella sua immagine migliore, addirittura fin da venerdì i vigilantes dell'ospedale avevano contribuito all'emozione dell'attesa facendo allontanare le auto dal piazzale interno. "Motivi di sicurezza e di ordine pubblico" sentenziavano a quanti tentavano spiegazioni. Ci sono rimasti male soprattutto i due parlamentari di Francavilla: il senatore di An Eupreprio Curto e il deputato forzista Luigi Vitali.

Ma dispiaciuti sono anche i cittadini, i partiti, le associazioni sociali e i movimenti a difesa della salute che avrebbero voluto manifestare a Sirchia i problemi sanitari del territorio pugliese. Si è infatti fatto notare che il ministro nel suo tour di sabato ha ignorato gli ospedali pubblici visitando solo le strutture convenzionate o ecclesiastiche, come l'ospedale "Cardinale Panico" di Tricase. E proprio l'intenzione di evitare ospedali sotto diretta amministrazione Usl avrebbe suggerito al ministro di cancellare la visita al "Camberlingo" di Francavilla.

 

 

 

 

 

 

 

 

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Basket: la Edilmed sbaraglia il Santeramo pensando ai playoff

Domenica, 18 aprile

EDILMED CEGLIE  - SANTERAMO   117 - 59

EDILMED CEGLIE: Gusic 19, Lamonica 21,  Palumbo 9,  Sarcinella n.e., Licchello 7, Ventruto 20, Bove 4, Barletta 16, Costabile 9,  Epicoco 12. All. Romano

SANTERAMO: Natali 19, Fanelli 8, Lo sito 10, Petragallo 3, Simone 3, Bitetti 6 Colacicco2, Sorressi 8. All. La barile.

Arbitri: Petraroli di Lecce e Perrone di Taranto

Note - Parziali: 22-15, 65-24, 87-42, 117-59. Falli: Ceglie 11, Santeramo 15; Tiri da tre: E. Ceglie 15/21, Santeramo 5/15; Tiri liberi: E.Ceglie 17/20, Santeramo 6/11. Esce per 5 falli Fanelli.

Nell’ultima di campionato l’Edilemed conferma il buon stato di forma e soprattutto la concentrazione in vista dei play off che iniziano domenica. Il Santeramo si affida  agli esperti Natali e Fanelli e, consapevole dei valori in campo, specie dopo i primi due parziali, ha fatto fare passerelle ai suoi giovani. Anche Coco Romano ha fatto girare la rosa iscritta nel referto, dando soprattutto spazio al pivot Santino Barletta, e tutti hanno onorato l’appuntamento. Il tifo si è divertito incitando i propri beniamini a centrare i cento punti: cosa che Licchello e compagni hanno fatto. Insomma, l’ambiente è caricato e il coach può essere soddisfatto di come vanno le cose. La gara, come dicevamo, tutta nelle prime due frazioni.

Si parte con una bomba da tre del bravo Ventruto. Bello il contropiede, al terzo avviato da Palombo per Costabile che offre una palla d’oro a Barletta che non sbaglia. La classe di natali si fa vedere al quarto con un bel ganci. Ancora Palumbo per Ventruto, al settimo che si fa trovare pronto e fa partire il primo allungo della sua squadra. Si chiude a più 7 (22-15). Nella seconda frazione Romano fa entrare Gusic, Laconica ed Epicoco.  Dopo un uno due di Fanelli, dal terzo al quarto minuto Gusic si presenta con due bombe e siamo a più 17 (37-20). Al sesto Laconica ruba palla a Natali, lancia a Gusic che viene fermato in fallo da Fanelli: due tiri che il croato realizzi. Il Santermo si fa vedere con un buon scambio Fanelli-Natali che valgono due punti per la loro squadra. Ancora una bomba di Gusis e siamo a più 25 (45-20) quando mancano tre minuti e mezzo dalla sirena del riposo che sancirà il risultato sul punteggio di 65-24. Il tifo è alle stelle.

Al rientro in campo i due tecnici fanno girare i propri giocatori ma è sempre l’Edilmed a dettare i tempi. Tra il  quinto ed il sesto il “cecchino” Laconica realizza due tiri da tre tirando a ridosso del cerchio del centrocampo. C’è ancora un tiro da tre di Gusic e poi Romano lo chiama in panchina. La terza frazione si chiude sul punteggio di 87 a 42. Nell’ultima frazione  La barile fa entrare i giovani che si è portato dietro, giusta passerella dopo tanta panchina. Il pubblico reclama a gran voce i cento punti. Cosa che accade al settimo con Costabile. Da qui in avanti si attende la conclusione della gara con i dirigenti che si affannano a conoscere i risultati delle altre squadre e, soprattutto chi si piazza al settimo posto in classifica, il quintetto che domenica verrà a Ceglie per la prima dei play off che si preannunciano un duello con il Barletta.

Luca Dipresa

 

 

 

 

 

 

 

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La piccola Maria riposa a Erchie, i genitori già rientrati in Umbria

Sabato, 17 aprile

Si è svolta oggi, nel piccolo cimitero di Erchie, la tumulazione della salma di Maria Geusa, la bambina di due anni e sette mesi seviziata e uccisa lo scorso 5 aprile a Città di Castello (Perugia). Ieri si erano svolti i funerali a Latiano, centro di cui è originaria la madre della piccola. La tumulazione è avvenuta stamani in un clima di dolore contenuto. Una piccola folla si è radunata davanti al cimitero per assistere a quest'ultimo penoso rito a cui erano presenti i genitori di Maria, Tiziana e Massimo, i nonni paterni e materni e molti altri parenti. La comunità di Erchie aveva manifestato ieri la propria vicinanza ai familiari della piccola, ai quali aveva partecipato il sindaco della cittadina, Massimo Prima, con la fascia tricolore

Subito dopo la tumulazione i genitori sono partiti per far ritorno in Umbria, in serata sono infatti giunti a San Giustino, il piccolo centro al confine con la Toscana dove i coniugi Geusa abitano dallo scorso agosto.  La decisione del loro rapido rientro in Umbria, accompagnati dall'avvocato Eugenio Zaganelli, è motivata dal fatto che i genitori - ha detto il legale - «vogliono vivere in serenità» i giorni che separano dal confronto, fissato per giovedì prossimo, tra Tiziana e Giorgio Giorni, l'uomo accusato di omicidio volontario e di violenza sessuale sulla bambina, ora in carcere a Perugia. I genitori, «che sono le vittime di quanto è avvenuto - ha aggiunto l'avv. Zaganelli - vogliono che la giustizia faccia il suo corso».

 

 

 

 

 

 

 

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Fra dolore, rabbia e accuse l'ultimo saluto di Latiano a Maria

Venerdì, 16 aprile

Una partecipazione contenuta, smorzata dai sentimenti contrastanti di pietà per la piccola vittima barbaramente uccisa e di incertezze sulle responsabilità degli adulti ha accompagnato il funerale della piccola Maria a Latiano. Nel paese di origine della madre della piccola seviziata e uccisa a Città di Castello il distacco si avvertiva già dal mattino dinanzi alla casa di nonni dove il feretro è stato vegliato dai genitori e dai parenti in attesa del funerale. Dinanzi al portone nessuna mano pietosa aveva portato fiori e, a parte i parenti che arrivavano alla spicciolata, pochi abitanti del paese hanno manifestato con la loro presenza il loro dolore tanto che sino alla partenza del corteo funebre lungo la strada sostavano praticamente solo giornalisti e cine operatori, in quantità assai rilevante, e forze di polizia. Poi, quando il corteo è partito con in testa i genitori e i nonni, mano a mano che procedeva sotto la pioggia, si è andato ingrossando fino ad arrivare nella chiesa, che presto è diventata gremita e non ha potuto contenere tutti.

Ma anche in chiesa il distacco si è mescolato al dolore: a renderlo più tangibile sono state le parole del vescovo di Oria, mons.Marcello Semeraro, che nella sua omelia ha dedicato spazio alla pietà ma molto di più a un richiamo severo ai doveri dei genitori nei confronti dei figli e più in generale di tutti gli adulti nei confronti dei bambini. «La vita umana è sacra - ha detto - e perchè sia rispettata non basta farla nascere: il diritto alla vita e il diritto della vita esigono per essa una cura quotidiana, un' attenzione costante». «Il mistero grande della paternità e della maternità non si esaurisce nell' essere genitori - ha proseguito - ma si prolunga necessariamente in ciò che la legislazione italiana chiama idoneità affettiva e capacità educativa». Il vescovo ha poi richiamato l' attenzione sull' importanza della famiglia come luogo in cui la vita viene accolta, parlando delle responsabilità degli adulti. «I figli non appartengono solo alla famiglia che li ha generati - ha detto - non sono proprietà di nessuno, neppure dei genitori perchè sono un dono per tutti». «Il più delle volte - ha concluso - le grida e le domande dei bambini non si possono sentire ma si possono vedere perchè sono scritte nel loro corpo e traspaiono dai loro sguardi».

 

Spente le telecamere, la diretta Tv non è diritto di cronaca

Dopo il vescovo ha preso la parola il vicesindaco di Latiano, Giovanni Rubino, che in nome dell' amministrazione si è impegnato ad accogliere la richiesta del nonno materno di Maria di intitolare alla bambina una fondazione che si occupi della tutela dei minori e di prevenire le violenze su di loro. «Aderiamo a questa richiesta - ha detto - che dà dignità al dolore dei parenti». La cerimonia funebre si è svolta senza riprese televisive. Le numerose tv nazionali e locali che già dal mattino avevano sistemato nella chiesa le loro telecamere e annunciato dirette televisive, poco prima dell' inizio della cerimonia hanno dovuto smontare tutto perchè i parenti non hanno dato il consenso alle riprese. L' insofferenza tra i parenti della bambina verso l' invadenza dei media si era già manifestata all'inizio del corteo funebre dopo la lunga notte e la mattinata di veglia. Quando i genitori della piccola, Tiziana e Massimo, accompagnati dai parenti sono usciti di casa seguendo il feretro, allo scatenarsi dei flash e all' avanzare delle telecamere la nonna materna ha gridato piangendo ai giornalisti «Andate via, lasciateci in pace». Al suo fianco c' era la mamma di Maria che piangeva piano, come tra sè e sè, e parlava con Maria: «Maria, non mi lasciare, non mi lasciare». Solo in chiesa, Tiziana, guardando fissa la piccola bara coperta di fiori bianchi e rosa, si è lasciata andare apertamente alle lacrime mentre il marito le accarezzava i capelli e l' abbracciava. Alla fine un applauso ha accompagnato fuori dalla chiesa la piccola bara che è stata portata nella vicina Erchie, paese di origine del padre della bambina: la salma domani mattina sarà tumulata nella cappella della famiglia paterna.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Musica: domenica concerto del Caelium dedicato al Novecento

Venerdì, 16 aprile

“Novecento Incanto” ovvero un breve viaggio musicale nei meandri del ’900 sarà il nono concerto della stagione Concertistica “Caelium”, in programma domenica 18 aprile (sipario ore  20,00) preso il Teatro comunale  Il concerto avrà come protagonisti Raffaella Liccardi, soprano, e  Mariagrazia Lioy al pianoforte. Ricco il programma che  prevede brani di Debussy: “Reflèts dans l’eau” (da Immages), “Clair de lune” e “Poissons d’or”; di Poulenc: “Reine des mouttes Air Vif “ di  E. Capurso:  “Veniva il vento d’estate…,”; di  P. Liuzzi: “Il vento scrive”  (versi di G. D’Annunzio);  A. Gentile: “Gli studietti di Betty Boop”; di M. Gianfreda: “L’Angelo” (versi di S. Quasimodo) e “Lotem”; di   F. Alfano: “Dio Pietoso” (dall’op. Resurrezione); di E. Granados: “Los Requiebros”; di M. De Falla: “Alliestà riyendo”; E. Granados: “Quejas ò la maja y el ruiseñor”; I. Albeniz: “El Puerto”;  M. De Falla: “El paño moruno”, “El Vito”.

Insomma, ancora un concerto di primordine che l’Associazione Caelium – quest’anno ha festeggiato il suo decennale  - propone, con due musicisti talentuosi. Raffaella Licciardi, leccese, diplomatasi  brillantemente presso il Conservatorio leccese, debutta nel 1990 al Teatro Comunale di Adria ne La serva padrona di Pergolesi e sostiene successivamente ruoli in importanti opere come Il barbiere di Siviglia (Berta) di Rossini, L’elisir d’amore (Giannetta), Don Pasquale (Norina), Turandot (Liù), Bohème e tante altre. Spesso chiamata a far parte del cast nella stagione lirica di Lecce allestita da Katia Ricciarelli ha una intensa attività concertistica, che spazia dal repertorio cameristico e sinfonico a quello sacro-oratoriale.

Ha  anche tenuto una tournée in Svizzera e in Francia ed attualmente è docente di Canto Lirico presso il Conservatorio “Tito Schipa” di Lecce.  Mariagrazia Lioy è nata a Venosa (Pz) dove ha intrapreso lo studio del pianoforte in giovanissima età manifestando una grande versatilità e musicalità già nei primi anni di studio, diplomandosi con il massimo dei voti e la lode, presso il Conservatorio di Musica “T. Schipa” di Lecce. Ancora giovanissima è risultata vincitrice di importanti concorsi nazionali e finalista in prestigiose competizioni internazionali, collaborando in varie formazioni cameristiche, in concorsi di canto quale pianista accompagnatore e ha svolto il ruolo di Maestro Collaboratore negli allestimenti di Stagioni liriche. La sua intensa e brillante attività concertistica in recitals solistici e con orchestra riceve apprezzamenti per la sua capacità di coniugare rigore e intensità espressiva. Si dedica con passione all’insegnamento e la sua scuola ha ottenuto importantissimi riconoscimenti  nazionali ed internazionali.

Luca Dipresa

 

 

 

 

 

 

 

 

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La piccola Maria arrivata a Latiano tra commozione e rabbia

Giovedì, 15 aprile

La salma della piccola Maria, la bimba di due anni e sette mesi orribilmente seviziata e uccisa lo scorso 5 aprile a Città di Castello, è giunta stasera a Latiano, dove domani pomeriggio si svolgeranno i funerali. La piccola bara bianca, accompagnata dai genitori della piccola, è giunta in questo piccolo paese della provincia di Brindisi all'interno di un carro funebre partito ieri sera proprio da Latiano alla volta di Città di Castello dove il corpicino è stato custodito sino ad oggi all'interno nell'obitorio dell'ospedale. In attesa dei funerali, che saranno celebrati domani pomeriggio alle 15.30 nella Parrocchia di San Giuseppe, la salma sarà vegliata nell'abitazione dei nonni materni, Olivio Deserto e Annunziata Andrisano, in via Carlo De Croix.

Il carro funebre era seguito da una Fiat Multipla da cui sono scesi i genitori di Maria, Tiziana Deserto e Massimo Geusa. La mamma, avvolta in un piumino bianco, è scesa per prima, seguita a poca distanza dal marito. E a poca distanza c'erano anche i familiari di Massimo, giunti da Erchie. Ma sono stati tanti anche i cittadini di Latiano che hanno voluto assistere a questi momenti, facendolo con molta compostezza, nel rispetto del dolore di queste due famiglie. Alla cerimonia funebre, che sarà celebrata dal parrocco della parrocchia San Giuseppe, don Antonio Carrozzo, parteciperà anche il vescovo di Oria, mons.Marcello Semeraro, mentre il Comune di Latiano sarà rappresentato dal vicesindaco, Giovanni Rubino (il sindaco Edmondo Caniglia è fuori città), e dal gonfalone della città. Dopo le esequie, la piccola bara sarà portata a Erchie dove probabilmente sarà deposta nella cappella di famiglia nella giornata di sabato.

 

Giorni: "La bimba rimasta chiusa da sola in casa per un'ora"

In Umbria procedono senza sosta le indagini, rivelando e talvolta confermando ulteriori particolari di quella mattina del 5 aprile. Secondo un'ultima indiscrezione, già circolata negli ultimi giorni, la piccola Maria sarebbe rimasta chiusa nell'appartamento di Giorgio Giorni, in via Mario Angeloni, a Città di Castello, nell' intervallo di tempo - un' ora circa - in cui l' uomo dice di averla lasciata sola, quel lunedì mattina in cui la bimba è stata sottoposta a sevizie e violenze. È uno dei particolari di cui si è avuta conferma oggi.

L' uomo avrebbe detto di aver lasciato la bambina sola - non è chiaro a che ora - perchè chiudendo la porta le chiavi del monolocale erano rimaste all' interno. Sarebbe quindi andato a casa, a Sansepolcro (Arezzo), per prendere una copia delle chiavi, senza chiederle al padrone di casa, al piano superiore del palazzo, e senza pensare di farsi aiutare dai vigili del fuoco. Nella sua città - secondo quanto si è potuto apprendere - è stato visto da alcune persone. Proprio da Sansepolcro - secondo il racconto fatto nei giorni scorsi dalla vicina cubana dei genitori di Maria - Giorni quel lunedì mattina, intorno alle 9, aveva fatto una delle tre telefonate alla mamma della bambina. Dicendo, però, di trovarsi in compagnia di Maria. L' uomo ha poi riferito di essere stato colto dal raptus intorno alle 12.30, in seguito al quale - secondo il suo legale, Giancarlo Viti - avrebbe preso la bimba a calci e pugni, ma non l' avrebbe violentata sessualmente. Non è ancora chiaro, invece, se la bimba sia stata sottoposta a sevizie prima di essere rimasta sola nell' appartamento, o dopo, quando Giorni dice di avere avuto il raptus. Secondo il pm Petrazzini, è verosimile che la bambina sia stata ridotta in fin di vita non molto tempo prima del suo arrivo in ospedale, alle 13.15, in arresto cardiaco. Anche su questo aspetto sono ancora in corso verifiche e riscontri.

 

 

 

 

 

 

 

 

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Sindaco e parroco festeggiano i 104 anni di nonna Pasqua

Giovedì, 15 aprile

Conducendo una vita semplice, anche se ha vissuto il dramma di due conflitti mondiali, Pasqua Rodio ha festeggiato i suoi 104 anni attorniata dall’affetto dei suoi famigliari, figli, nipoti e pronipoti. Per la circostanza anche il sindaco Mario Annese e il parroco della Chiesa Madre, quel tempio sacro che ha frequentato fin da piccola e fino a pochi

Nonna Pasqua con la torta per i suoi 104 anni

da piccola e fino a pochi anni addietro, don Giuseppe De Santis, hanno voluto essere presenti al momento

Nonna Pasqua Rodio nel giorno del suo 104° compleanno con accanto il sindaco Mario Annese ed il parroco Don Giuseppe De Santis

dello spegnimento delle candeline poste su una ricca ed appetitosa torta che nonna Pasqua ha assaggiato, gustandola in maniera particolare. “La sua è stata e continua ad essere una vita semplice ma salutare, fatta di tanti sacrifici ma anche di gioie – ha detto il sindaco Annese – ed è per questo che oggi tutta quanta la comunità cegliese vuol festeggiare nonna Pasqua, portandola ad esempio soprattutto alle nuove generazioni che devono trarre insegnamento da queste persone che rappresentano una fetta importante della nostra storia”.

Nonna Pasqua risiede in Via XI febbraio al civico 53, casa che condiviso con il proprio marito, Paolo Vinci, morto nel lontano 1964 e che non ha mai voluto abbandonare. Ed è a questa dimora che sono legati tanti ricordi che, quasi fossero fatti accaduti ieri, racconta al sindaco ed al parroco che quasi da “scolaretti” l’ascoltano con vivo interesse. Oltre ad un bel mazzo di fiori donati dall’Amministrazione Comunale, per Nonna Pasqua sono arrivati tanti regali, anche se il più bello è stato quello di sentirsi per un giorno importante, con il primo cittadino a farle festa.

L. Dip.

 

 

 

 

 

 

 

 

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Domani pomeriggio a Latiano i funerali della bimba uccisa

Giovedì, 15 aprile

Saranno celebrati domani pomeriggio alle 16 nella chiesa di San Giuseppe a Latiano i funerali di Maria, la bambina di origine pugliese uccisa nei giorni scorsi a Città' di Castello. L'arrivo della bara bianca nella quale è stata deposta la bambina, partita stamane dalla cittadina umbra, è atteso nel tardo pomeriggio
in paese dove verrà accompagnata nella casa dei nonni materni. Da lì domani pomeriggio partirà il corteo funebre che accompagnerà la piccola sino in chiesa.

Secondo quanto anticipato dal parroco della chiesa, il funerale dovrebbe
essere celebrato dal vescovo di Oria, mons. Marcello Semeraro. Per domani, inoltre, a Latiano è stata proclamata una giornata di lutto cittadino e il comune parteciperà ai funerali con il gonfalone. Dopo la funzione religiosa il corpo della piccola sarà tumulato nella vicina Erchie nella cappella di famiglia.

Poco prima della partenza di stamane la madre della piccola, alla vista della bara bianca, arrivata all'ospedale di Città di Città di Castello per accogliere la salma della figlia, ha gridato "Bastardo me l'hai uccisa, bastardo me la pagherai", e poi è svenuta. Tiziana, la madre della bambina morta il 5 aprile dopo violenze e sevizie, non ce l' ha fatta questa mattina ed è crollata. Soccorsa dai medici del pronto soccorso, la donna ha potuto quindi vedere Maria, vestita di bianco, per l'ultima volta per pochi minuti. Con lei c'erano il marito Massimo ed altri parenti. Poi in un'auto guidata dall' avvocato Eugenio Zaganelli, Tiziana e Massimo hanno seguito il carro funebre, che è partito per la Puglia.

Nel frattempo a Perugia proseguono le indagini. «Da un silenzio assoluto siamo passati a delle ammissioni, forse soltanto parziali»  ha detto oggi pomeriggio a Perugia il procuratore capo Nicola Miriano, il quale ha partecipato ad un incontro in corso in procura tra gli investigatori che si occupano delle indagini sul caso. Si tratta - secondo il procuratore - di ammissioni «sufficienti certamente a giustificare le misure che sono state prese nei confronti dell' indagato». «C'è dell'altro - ha proseguito - e su questo altro si stanno compiendo delle verifiche». In merito alla eventuale presenza di complici il procuratore non ha voluto rispondere. Miriano ha invece confermato che a Giorni è stata contestata anche la violenza sessuale, che l'uomo, secondo il suo avvocato, Giancarlo Viti, non avrebbe invece ammesso. «Adesso - ha concluso Miriano - stiamo verificando l'esattezza delle contestazioni». Stamani Giorni ha ricevuto in carcere la visita della madre e dei due fratelli.

Invece si svolgerà il prossimo 22 aprile, alle ore 10, nel carcere di Perugia, il confronto tra Giorgio Giorni e Tiziana Deserto Geuso: nel corso del faccia a faccia, che era slittato per un errore di data, la donna sarà sentita come persona informata sui fatti.

 

 

 

 

 

 

 

 

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Il comandante dei Vigili rompe il silenzio: "Via al patto di lealtà"

Giovedì, 15 aprile

Sulla difficile situazione esistente tra il comandante della Polizia municipale, Lorenzo Gianfreda, ed il  corpo dei vigili si registra la presa di posizione della Cisl provinciale il cui intervento era stato sollecitato dai suoi iscritti. I termini della polemica sono noti e si sono acuiti all’indomani del deferimento di tre vigili “colpevoli”, a detta del comandante, di non svolgere il servizio loro assegnato e alla notifica delle schede personali di valutazione per l’accesso alla produttività dove 17 su 19 vigili urbani sono stati “bocciati” dal comandante.

Ma qual è la posizione del comandante in seguito alle prese di posizione di vigili e sindacato? “Innanzitutto – a parlare è il comandante Gianfreda – tengo a premettere che la posizione della Cisl è comprensibile in quanto rientra nel suo ruolo di garante dei suoi iscritti”: Ma adesso c'è l’opportunità di conoscere il punto di vista sull’intera questione anche da parte del responsabile dei vigili urbani. Iniziamo dalle schede di valutazione. “Qui non ci sono stati nè bocciati né promossi – chiarisce il comandante – in quanto mi sono limitato ad attribuire la produttività in base a criteri ben definiti (ad esempio servizio al quale uno è attribuito ed i risultati conseguiti) e, se vogliamo si è di fronte a valutazioni che dal medio vanno al medioalto”. Criteri precisi in base ai quali anche la sua valutazione rientra ”come  quella degli altri responsabili di servizio nella fascia medio-alta".

Si, ma i vigili si sentono penalizzati. “Se prendiamo alcuni dati – chiarisce a tal riguardo – come ad esempio i verbali elevati si nota facilmente come rispetto al 2002 (1709)  lo scorso anno sono state di gran lunga inferiore (601) ed è sotto gli occhi di tutti come è la situazione in città”.  Quindi? “Quindi non è stato svolto il servizio come negli anni scorsi e questo era motivo di valutazione”.  Che confermerebbe questo. “Di carburante nel 2003 sono stati spesi 6490,79 euro ed accade che un pattuglia che esce di servizio a fine giornata non porta un solo verbale”.  Ma, i vigili sostengono che non c’è stato mai un rilievo. “Purtroppo – la risposta del comandante a tal proposito – forse l’unica colpa che mi si può addebitare è che i rilievi non li ho mai messi per iscritto, limitandomi ad esternarli negli incontri che ci sono stati, al mattino prima di partire per i servizi, come le raccomandazioni sottolineate negli stessi ordini di servizio giornalieri”.

Poi c'è la questione delle foto. “Qui c’è subito da far chiarezza" taglia corto Lorenzo Gianfreda. “Al comando giungevano molte lamentele da parte di cittadini per i continui intasamenti e ogni mattina invitavo i vigili a prestare particolare attenzione proprio in quei punti nevralgici della circolazione urbana. Inviti puntualmente andati a vuoto, come una lettera-circolare da me scritta. E’ a questo punto che ho dovuto fare delle foto ma non riguardavano affatto i vigili, tanto che su di esse non appare alcuno di loro, quanto per documentare l’intasamento delle strade in questione”. Foto che tiene a precisare Gianfreda “non ho mai trasmesso ad alcun organo competente”. Questa la versione del comandante che alla fine lancia un ramoscello (e siamo in periodo): “Io sono disponibile ad un confronto serrato e leale che, però, alla fine porti ad un definitivo chiarimento e, nel rispetto dei ruoli, ad una sorta di patto di lealtà tenuto conto che alla fine quello che conta è offrire alla città un servizio efficiente”. Toccherebbe, forse, al sindaco ed al segretario generale del Comune raccogliere il ramoscello spezzato?

Luca Dipresa

 

 

 

 

 

 

 

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Quattro feriti in un incidente, contuso lo showman Fumarola

Mercoledì, 14 aprile

Di quattro feriti, di cui uno in grave, è il bilancio di un incidente stradale avvenuto lungo la provinciale che collega Ceglie Messapica a Villa Castelli. Tra i contusi anche Leonardo Fumarola, il giovane showman di Villa Castelli lanciato da Maria De Filippi nei programmi televisivi trasmessi da Mediaset. Il ballerino era con un'amica alla guida di un'auto sportiva, la Opel Speedster, e viaggiava in direzione di Ceglie quando a circa 3 chilometri dal centro abitato si è scontrato con una Peugeot 206 che proveniva dal senso opposto. Alla guida del secondo mezzo Francesco Urso,  24 anni, di Ceglie Messapica, ricoverato in prognosi riservata al Policlinico di Bari a causa delle gravi lesioni riportate. Ferito anche un coetaneo di Urso, il quale nel violento impatto ha subìto ferite che i medici dell'ospedale di Francavilla Fontana hanno giudicato guaribili in 30 giorni.

E' andata decisamente meglio a Fumarola e alla sua giovane amica, anche loro trasportati in ambulanza all'ospedale di Francavilla: qui sono stati medicati e dimessi con una prognosi di dieci giorni.

Ancora incerta la dinamica dell'impatto tra le due auto che, da una prima sommaria ricognizione, sarebbe stato frontale. Sul luogo dell'incidente sono intervenuti i carabinieri e i vigili urbani di Ceglie.

 

 

 

 

 

 

 

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"A Francavilla l'assistenza in ospedale è garantita dai parenti"

Mercoledì, 14 aprile

"All'ospedale Camberlingo di Francavilla l'assistenza agli ammalati è effettuata dai parenti", è questa la denuncia di una francavillese da anni residente a Milano che, nell'accudire sua mamma 89enne ricoverata al "Camberlingo" per una insufficienza cardio-respiratoria ed una frattura costale, ha dovuto, suo malgrado, svolgere le mansioni di aiuto-infermiere a causa della carenza di personale.

"Non pensavo", ha scritto la signora Maria Resta in una lunga lettera indirizzata ai medici dell'ospedale di Francavilla, al direttore generale dell'Ausl Bruno Causo, al ministro della Sanità Sirchia ed al presidente della Regione Raffaele Fitto, "che la mia presenza in ospedale sarebbe stata indispensabile perché, mancando il personale, in particolare quello infermieristico, avrei dovuto sopperire personalmente a questa carenza. Mi sono state affidate delle mansioni sanitarie di cui non sono esperta". Pur elogiando il primario del reparto di Medicina ed i medici in servizio, la donna ha esposto quella che, secondo il suo giudizio, sembra essere una "assurda situazione" nella quale quotidianamente sono costretti ad affrontare i parenti degli ammalati ricoverati al "Camberlingo".

La signora Resta, nella missiva tanto ha elencato alcune disfunzioni nell'assistenza degli ammalati: "Le compresse sono consegnate personalmente dal personale infermieristico ai familiari dei degenti i quali dovranno somministrare al proprio parente ammalato i medicinali nei diversi orari. Ho ribadito più volte al personale, per quanto mi riguarda, che non volevo assumermi questa responsabilità anche perché se per una qualsiasi ragione non dovessi eseguire la terapia correttamente mi sentirei responsabile. La risposta è stata che in un reparto con 32 posti letto risultano in servizio due infermieri che non hanno il dono dell’ubiquità. Insomma mi hanno detto che che avrei dovuto dare una mano per l’assistenza. Stesso problema si pone per le flebo. Gli infermieri inseriscono l’ago nella vena dell’ammalato e poi gli stessi mi raccomandano di controllare che mia madre non muova il braccio e di chiudere la levetta qualora la medicina non scorra bene”.

(Nuovo Quotidiano di Puglia)

 

 

 

 

 

 

 

 

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C'è il nulla-osta per il funerale della bimba uccisa in Umbria

Mercoledì, 14 aprile

È stato concesso stamani il nulla-osta per il funerale della piccola Maria, morta il 6 aprile scorso all' ospedale di Città di Castello, in Umbria. Non è ancora stato reso noto quando si svolgeranno i funerali, che sono in programma a Latiano, mentre il corpo della bambina sarà poi tumulato a Erchie, dove Maria viveva con i genitori prima di giungere in Umbria, nell' agosto scorso. In ogni caso i funerali  potrebbero svolgersi non prima di venerdì, di ciò è convinto il segretario comunale di Latiano, Antonio Tamburrino, al quale spetta il compito di rilasciare le autorizzazioni per il rito funebre. La cerimonia dovrebbe svolgersi nella Parrocchia di San Giuseppe, situata a poche decine di metri dall'abitazione dei nonni materni della bambina, Olivio Deserto e Annunziata Andrisano. Sono stati proprio i nonni a sollecitare, anche attraverso un avvocato (Giuseppe Caforio, originario di Latiano e residente da anni a Perugia) il rilascio del nullaosta alla sepoltura da parte dei magistrati di Perugia. L'ostacolo principale sino ad oggi - a quanto si è saputo - non è stato rappresentato dalla necessità di compiere ulteriori controlli necroscopici, quanto dal fatto di poter disporre in qualsiasi momento della testimonianza della madre della piccola, alla quale il sostituto procuratore inquirente, Giuseppe Petrazzini, ha annunciato da tempo la volontà di procedere ad un confronto con Giorgio Giorni, l'imprenditore che ha confessato l'omicidio della piccola.

I parenti in Umbria. Al momento a San Giustino Umbro si trovano solo i genitori della bambina, Tiziana e Massimo. I nonni materni - che in questi giorni erano stati accanto ai due giovani e che ieri avevano chiesto ai vescovi delle diocesi di Città di Castello e Oria di «intercedere con il magistrato» per il nulla-osta - sono invece tornati in Puglia proprio per preparare la cerimonia funebre.

Domattina la partenza per Latiano. La salma della piccola Maria lascerà l'Umbria non prima di domani mattina, diretta in Puglia per i funerali. Si è infatti appreso che le operazioni burocratiche della polizia municipale per il rilascio della salma si svolgeranno domani alle 9. Secondo il regolamento di polizia mortuaria, i vigili dovranno apporre sulla bara i propri sigilli e rilasciare tutte le autorizzazioni per il trasporto del corpo. Dalle 9 di domani, quindi, il carro funebre - che secondo quanto si è appreso partirà oggi intorno alle 24 da Latiano per Città di Castello - potrà riportare la bimba in Puglia.

Le indagini. Sul fronte delle indagini il pm che coordina l'accertamento delle responsabilità, Giuseppe Petrazzini, ha dichiarato che «non è cambiato nulla rispetto alle precedenti versioni fornite da Giorni». Rispondendo alle domande dei giornalisti sull'ipotesi di complici di Giorgio Giorni, l'imprenditore di Sansepolcro che ha confessato la violenza sulla bimba, il pm ha seccamente ribattuto: «Se dico che non è cambiato nulla non è cambiato nulla», ha risposto il magistrato. Petrazzini - di nuovo sollecitato dai giornalisti - ha poi affermato di avere «dormito tranquillamente la notte scorsa». Il magistrato anche ieri sera, al termine del lungo interrogatorio in carcere di Giorgio Giorni, aveva affermato che non c'erano novità rispetto alle precedenti dichiarazioni dell' imprenditore di Sansepolcro. Si erano tuttavia diffuse insistenti voci - oggi ampiamente riportate da molti quotidiani - sul fatto che Giorni avesse chiamato in causa una seconda persona, dicendo di non essere stato sempre con Maria, quel lunedì mattina. Voci che tuttavia erano state subito smentite dal magistrato, dai carabinieri e dallo stesso legale di Giorni, Giancarlo Viti.

 

 

 

 

 

 

 

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Mobbing al Comune? La Cisl censura il comandante dei Vigili

Mercoledì, 14 aprile

"L'intero corpo della Polizia Municipale di Ceglie Messapica, dopo gli ultimi avvenimenti, dispiace dirlo, avrebbe bisogno di una vera guida che sia all'altezza del compito". E' una dichiarazione dura, che non lascia scampo al comandante dei vigili urbani di Ceglie quella rilasciata dal segretario provinciale della Funzione pubblica della Cisl, Enrico Latini,  il quale nei giorni scorsi ha inviato una nota in triplice copia al sindaco di Ceglie, Mario Annese, al direttore generale del Comune e all'assessore alle Risorse umane, minacciando azioni legali se si "dovessero riscontrare atteggiamenti contrari allo svolgimento dell'attività sindacale o di vero e proprio "mobbing" nei confronti dei propri dirigenti o semplici iscritti.

La lettera prende spunto dalle ultime vicende che hanno visto sulle barricate quasi tutti i vigili urbani di Ceglie, penalizzati a loro dire dalle valutazioni al ribasso espresse dal loro comandante in merito all'attività professinale del 2003. "Questa segreteria territoriale - si afferma alla Cisl - ha qualche dubbio circa l'inoperosità dei vigili urbani conoscendone la professionalità e la preparazione. E se tutto ciò corrispondesse a vero e le schede di valutazione fossero compilate con obiettività dal Comandante Gianfreda - si chiede il responsabile sindacale - come avrebbe fatto il medesimo comandante, incaricato di posizione organizzativa, a raggiungere gli obiettivi e a percepire per l'anno 2003 indennità di risultato se coadiuvato da personale improduttivo?"

Quest'ultima domanda è stata posta dai 17 su 19 vigili urbani che non si sono visti riconoscere la produttività professionale, una voce che in solido per alcuni di essi vuol dire 900 euro in meno dal reddito annuale. "E allora come mai il Comandante ha percepito il premio di 10 mila euro?" si domandano con sospetto. "Il sindacato - afferma Enrico Latini - ha evidenziato da parte del Comandante dei vigili un atteggiamento ostile nei confronti degli iscritti e dei dirigenti degli iscritti alla Cisl", situazione che ha suggerito al sindacato "di porre in essere tutte quelle azioni atte a tutelare la dignità personale, morale e professionale di tutti i Vigili urbani". E poi un'altra stoccata, insolita per un sindacato ritenuto "moderato": "Farebbe bene il Comandante, assumendo un atteggiamento imparziale ed esaminando le varie esigenze di servizio a predisporre i turni di ferie con piano annuale, non solo per il periodo estivo, così come tra l'altro prevede l'articolo 37 del regolamento dei Corpo di polizia municipale di Ceglie".

Il responsabile della Cisl nella lettera ai vertici dell'amministrazione cegliese ha richiamato il pesante clima in cui si troverebbero i dipendenti comunali, ipotizzando casi di mobbing lamentati in alcuni uffici e non adeguatamente affrontati nè dal sindaco  nè dal direttore generale, situazione che provocherebbe danni all'attività lavorativa che rischiano poi di pesare sulla collettività cegliese.

 

 

 

 

 

 

 

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Dopo 17 anni la Volley Ceglie ritorna in serie C

Mercoledì, 14 aprile

Con tre giornate in anticipo Volley Ceglie conquista la serie C. Liquidato in casa il Mr. Clever Putignano (3-1) la formazione femminile della Volley Ceglie si assicura il vantaggio matematico che la porta in serie C. Un campionato giocato da protagonista; 20 incontri vinti su 23 giocati fino a questo momento. Altissimo il quoziente punti (differenza tra punti complessivamente fatti e punti subiti). Un risultato nettissimo che non lascia dubbi sul valore di questa formazione. La squadra è composta da molte le atlete di Ceglie, cresciute nella Volley Ceglie. Ottimo il lavoro di Mimmo Argentiero che ha saputo amalgamare una formazione vincente e portare a Ceglie questo importante traguardo.

La Volley Ceglie ritorna così in serie C dopo 17 anni (Volley Ceglie è stata di nuovo in serie C1 nei campionati 1987-1988). Un obiettivo sfiorato in diverse occasioni in tutti questi anni e finalmente agguantato quest'anno con la formazione femminile. Un obiettivo comunque posto dal presidente Giampiero Urgesi due anni fa quando e' arrivato alla società e per il quale ha riposto tutte le energie in questi due anni portando prima la squadra in Serie D (lo scorso anno) e poi in serie C. Un risultato importante per tutto lo sport a Ceglie.  Per il bravo " Mimmmo Argentiero", mai pago, l'obiettivo adesso è completare il campionato da capolista. Dopo lo stop e i festeggiamenti il campionato riprende il 17 aprile con la 24" giornata.

(dal sito Volley Ceglie)

 

 

 

 

 

 

 

 

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Consiglio annullato, l'Ulivo chiama in causa il prefetto

Martedì, 13 aprile

Il Consiglio comunale convocato per la giornata di oggi è stato annullato per l'assenza di ben cinque consiglieri. La decisione è stata comunicata dal presidente del Consiglio, Ciro Argese, ai consiglieri comunali  che nel pomeriggio avrebbero dovuto discutere due importanti punti, ovvero il nuovo Statuto comunale e il Regolamento per lo svolgimento dell'assise cittadina. Il rinvio sarebbe stato motivato dalla richiesta di cinque consiglieri (Francesco Locorotondo e Donato Gianfreda dell’Udc, Mimmo Arganese e Mariano Gatti di Rc e  Rocco Venerito, ex An) impossibilitati a partecipare alla riunione convocata più di venti giorni fa. Comunicazione cui il presidente ha subito risposto con la cancellazione della seduta. Un atteggiamento  ritenuto dai partiti dell’Ulivo “anomalo e irregolare”, irritati al punto da essere intenzionati a portare all'attenzione del Prefetto di Brindisi le presunte inadempienze del consiglio comunale. Già qualche settimana fa il consigliere e capogruppo della Margherita, Tommaso Argentiero, aveva investito la Prefettura del capoluogo sulla vicenda degli assessori, in numero inferiore rispetto a Statuto e norma di legge della Repubblica, ma dal rappresentante del governo nel territorio, a quanto è dato sapere, non è ancora arrivata alcuna risposta.

Ed ora c’è l’iniziativa del capogruppo dei Ds, Pietro Mita, che anticipa l’intenzione di creare una delegazione capeggiata dalla senatrice Rosa Svanisciti incontrare il Prefetto. “La misura – il pensiero di Mita dei Ds – è davvero colma. Non  possiamo continuare ad assistere inermi a quello che è un vero affronto alle istituzioni con consigli comunali che vengono convocati e poi rinviati, oppure quando si celebrano c’è il sistematico rituro dei punti posti all’ordine del giorno”. Ma non è solo questo quanto vogliono esporre al Prefetto. “Così come sollevato dal capogruppo della Margherita- a parlare è sempre il capogruppo diessino – anche noi vogliamo sottoporre al signor Prefetto l’anomala situazione di una giunta che lo statuto in vigore vorrebbe composta da sei assessori e che da mesi è formata da soli quattro e, per di più senza la figura importante del vice sindaco”.  E così conclude: “Di fronte a questa perdurante situazione che ha letteralmente bloccato la vivibilità del consiglio comunale chiederemo al Prefetto se non sia il caso di richiamare sindaco a maggioranza al rispetto delle norme”. Va detto che già la seduta sul bilancio convocata per il 3 aprile  era stata rinviata con la motivazione che erano slittati i tempi a fine maggio. Si sarebbe voluta rinviare anche la seduta del giorno dopo, ma venne celebrata, salvo al ritiro di molti punti inseriti nell’ordine del giorno. Poi la seduta monotematica di oggi pomeriggioi.

Intanto, il presidente del consiglio comunale, Ciro Argese, pare abbia convocato per lunedì 19 aprile la conferenza dei capigruppo con l’intento di riconvocare la seduta su statuto e regolamento per venerdì 2. La seduta rinviata era particolarmente attesa in città in quanto sul tappeto c’era anche l'ultimatum lanciato dal capogruppo di Forza Italia, Antonio Suma, al sindaco Annese e all’intera maggioranza:  “E’ giunto il momento in cui  bisogna prendere atto che siamo al capolinea – sentenziava Suma -, si scende per sempre o si riparte per tre anni, non ci sono alternative”. Una intimazione enunciata per imprimere una svolta all'amministrazione comunale.

Luca Dipresa

 

 

 

 

 

 

 

 

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Colpo mortale alla Scu, arrestati i responsabili di 17 omicidi

Martedì, 13 aprile

Arresti in varie regioni sono stati compiuti stamane nell'ambito di una delle più importanti operazioni della Polizia di Stato nei confronti dei vari clan della Sacra Corona Unita. Gli investigatori ritengono, tra l'altro, di aver dato un nome ai responsabili di 17 omicidi di mafia compiuti negli ultimi anni nel Brindisino. Un centinaio di agenti delle Squadre Mobili delle questure di Brindisi e di Lecce e della Direzione investigativa antimafia del capoluogo salentino hanno  eseguito 29  ordinanze di custodia cautelare in carcere e decine di perquisizioni domiciliari. Gli agenti hanno operato in provincia di Brindisi e nelle città dove i presunti sicari della Sacra Corona Unita si sono trasferiti: in particolare nelle province di Torino, Massa Carrara, Ascoli Piceno e Messina.

Il lavoro investigativo si è avvalso anche delle dichiarazioni di dodici collaboratori di giustizia e dei riscontri compiuti anche attraverso intercettazioni telefoniche. L'operazione è stata chiamata "Murder" (assassinio) ed ha posto al centro di tutta l'attività investigativa proprio la cattura dei presunti responsabili dei diciassette omicidi. Le ordinanze di custodia cautelare sono state emesse dal giudice delle indagini preliminari di Lecce Pietro Baffa, su richiesta dei sostituti procuratori Leonardo Leone De Castris della Direzione distrettuale antimafia salentina e Adele Ferraro della Procura di Brindisi.

 

L'assassinio del boss in diretta sul telefono cellulare

C'è anche un'intercettazione telefonica fatta mentre veniva ucciso un boss della Sacra corona unita nel fascicolo che ha portato alla cattura di 29 persone in varie regioni d'Italia. Si riferisce all'uccisione di Santino Vantaggiato, uno tra i più potenti dell'organizzazione, compiuta nel settembre del 1998 a Bar, in Montenegro, dove il capo clan era latitante da anni. I suoi assassini lo freddarono, ma prima fecero ascoltare a qualcuno, tramite cellulare, le sue preghiere e le richieste di aiuto. A Bar controllava i traffici illeciti tra le due rive dell'Adriatico. Uno degli affari più lucrosi gestiti dalla Scu allora in Montenegro, considerata vera e propria roccaforte della criminalita' pugliese e campana, era il contrabbando di sigarette, con un giro d'affari enorme. Vantaggiato veniva ritenuto vicino ad Adriano Benedetto Stano, altro uomo di primo piano della "Scu", arrestato il 10 novembre del 1996 a Perugia e poi divenuto collaboratore di giustizia.

 

 

 

 

 

 

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Il consigliere non c'è: "cancellato" il Consiglio comunale

Martedì, 13 aprile

Il Consiglio comunale convocato per oggi è stato annullato. La decisione è stata comunicata dal presidente del Consiglio, Ciro Argese, ai conisiglieri di Ceglie che oggi pomeriggio avrebbero dovuto discutere due importanti punti, ovvero il nuovo Statuto comunale e il Regolamento per lo svolgimento dell'assise cittadina.

Il rinvio sarebbe stato motivato dalla richiesta di un consigliere, Rocco Venerito, eletto nella lista di An, impossibilitato a partecipare alla riunione odierna, comunicazione cui il presidente ha subito risposto con la cancellazione della seduta. Un atteggiamento anomalo e irregolare che ha irritato i partiti dell'Ulivo ormai intenzionati a portare all'attenzione del Prefetto di Brindisi le presunte inadempienze del consiglio comunale. Già qualche settimana fa il consigliere della Margherita Tommaso Argentiero aveva investito la Prefettura del capoluogo sulla vicenda degli assessori, in numero inferiore rispetto a Statuto e norma di legge della Repubblica, ma dal rappresentante del governo nel territorio non è ancora arrivata alcuna risposta.

Il prossimo Consiglio comunale dovrebbe tenersi (il condizionale è d'obbligo, la prudenza pure) entro il mese di aprile: i capigruppo, infatti, sono stati convocati per lunedì 19 aprile per discutere l'ordine del giorno da discutere alla successiva convocazione.

C'era una forte attesa per la riunione di oggi in quanto si sarebbe parlato dell'ultimatum lanciato dal capogruppo di Forza Italia, Antonio Suma, al sindaco Annese, una intimazione enunciata per imprimere una svolta all'amministrazione comunale. Cosa farà l'imprevedibile Suma? I bene informati sostengono che avrebbe già trovato un'intesa con il primo cittadino. Capitolo prevedibile che chiuderebbe una falsa querelle.

 

 

 

 

 

 

 

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Il ministro Sirchia a Ceglie per visitare il Centro di riabilitazione

Domenica, 11 aprile

Il ministro Gerolamo Sirchia visiterà il presidio ospedaliero di riabilitazione ad alta specializzazione di Ceglie Messapica. È quanto annuncia la Fondazione S. Raffaele che, da quattro anni, opera nel cuore della Puglia, che dice pure che il ministro sarà accompagnato dal presidente della Regione Puglia, Raffaele Fitto.
La visita, secondo notizie di fonte «romana», dovrebbe avvenire nella giornata di sabato 17.
Ma il rappresentante del governo è atteso anche a Brindisi e a Francavilla, venerdì 16, intorno alle 17,30. Martedì si dovrebbe avere conferma della presenza del ministro e soprattutto sulla data. Appare improbabile, infatti, che possa trattenersi nel Brindisino per due giorni consecutivi.

Nel capoluogo inaugurerà il Centro oncologico dell'ospedale Perrino, che dovrebbe essere ultimato nei prossimi giorni. Nuovi ambulatori sono stati realizzati al piano terra del padiglione D0, nel quale prima insisteva la sede dell'Unità operativa di Psichiatria. Gli ambienti sono stati resi più accoglienti e funzionali a trattamenti quali la chemioterapia. Naturalmente, ai lavori è stato impresso un ulteriore impulso in modo che tutto sia pronto per la fine della settimana, quanto appunto, tra venerdì e sabato, si prevede l'arrivo del ministro.
Nella cittadina dell'entroterra, Sirchia, taglierà il nastro dell'Unità coronarica, un'altra eccellenza del territorio, dotata di apparecchiature di alta tecnologia, la cui direzione, insieme all'Unità operativa di Cardiologia è stata affidata a Vito Gallone. L'incarico gli è stato attribuito la settimana scorsa.

Fervono i preparativi per accogliere il ministro nella struttura di riabilitazione di Ceglie Messapica. Dotato di 99 posti letto (tra degenze e day hospital), il Centro si caratterizza per la cura e la riabilitazione di pazienti con traumi cranici, mielolesioni e spinolesioni. Un intero reparto, operante in regime di ricovero diurno è, inoltre, dedicato alla riabilitazione delle disabilità dello sviluppo in età evolutiva.

Il presidio ospedaliero di Ceglie è un centro di ricerca di alto livello scientifico. Ad una delle professionalità che vi operano, Antonietta Vannini, direttore del Dipartimento di alta specialità, è stata conferita dal presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, in occasione della Giornata mondiale della Sanità la medaglia d'oro ai benemeriti del settore.

(La Gazzetta del Mezzogiorno)

 

 

 

 

 

 

 

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Agguato tra la folla a Latiano, ucciso uomo di 29 anni

Venerdì, 9 aprile

Un uomo è stato ucciso nella tarda serata di ieri a Latiano in un agguato mentre
stava rincasando dopo aver parcheggiato l'automobile in una via centrale del paese. La vittima si chiamava Francesco Di Coste, 29 anni. L'omicidio sarebbe avvenuto mentre la via era affollata da decine di persone. Di Coste era rimasto
coinvolto vari mesi fa in un'operazione chiamata Mediana, per la quale erano finiti in carcere presunti appartenenti alla Sacra Corona Unita.

Secondo i primi accertamenti compiuti dagli investigatori, Di Coste è stato avvicinato dai suoi aggressori che gli hanno sparato. Ha tentato di mettersi in salvo. Un proiettile, infatti, è stato trovato all'angolo della via percorsa dal giovane a piedi dopo aver lasciato l'auto. E' stato inseguito per le poche decine di
metri che separavano il luogo dove aveva lasciato l'auto dal portone di casa dei genitori, dove viveva. Infine è stato raggiunto e ucciso.

 

 

 

 

 

 

 

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Week-end di Pasqua: più controlli lungo le strade

Venerdì, 9 aprile

In occasione delle prossime feste di Pasqua, del 25 aprile e del primo maggio, la polizia stradale ha disposto il rafforzamento di servizi di controllo in particolare dall'8 al 13 aprile e in corrispondenza con i successivi fine settimana. I normali servizi di controllo saranno quindi integrati con ulteriori pattuglie di vigilanza stradale che saranno 485 dall'8 al 13 aprile e 472 nei fine settimana successivi. Sulle varie arterie ci saranno postazioni di autovelox e di etilometro e oltre ad unita' operative mobili dotate di apparecchiature per il rilevamento fotografico delle infrazioni lungo gli itinerari maggiormente frequentati.

 

 

 

 

 

 

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Il capogruppo di Fi: "L'amministrazione è al capolinea"

Mercoledì, 7 aprile

Dopo le accuse di Ciro Argese, presidente del Consiglio comunale di Ceglie eletto nelle liste di An, un altro pilastro della maggioranza del sindaco Mario Annese si sfila dal fragile castello della Cdl. Il capogruppo di Forza Italia Antonio Suma in una nota sostiene che ormai l'esperienza Annese è al capolinea, o quasi: prima del deposito vi è l'ultima fermata del 13 aprile, data in cui il consiglio comunale o trova la strada per una svolta di programma da attuare nei prossimi tre anni o dovrà assumere la decisione di mandare a casa sindaco e consiglieri. "I due anni di amministrazione Annese hanno offeso la città" sottolinea Suma, sostenendo che se non si dovesse trovare un accordo "sarebbe immolare" dilazionare la vita di una maggioranza passiva e inefficiente.

 

Pubblichiamo il testo integrale del documento di Antonio Suma.

"Prendo spunto dall’intervista pubblicata il 3 aprile dalla Gazzetta del Mezzogiorno al Dott. Ciro Argese, Presidente del Consiglio Comunale di Ceglie Messapica, emblema di una sorta di sconsiderato lamento politico.

Ho deciso di dire la mia sull’argomento dopo che per due anni ho letto esternazioni a mezzo stampa, concesse da tanti eminenti personaggi  della politica locale, di maggioranza ed opposizione, lette e riflettute dal sottoscritto in religioso silenzio e doverosa attenzione.

Per cui sono addivenuto ad una conclusione: è giunto il momento in cui  bisogna prendere atto che siamo al capolinea, si scende per sempre o si riparte per tre anni, non ci sono alternative, ed io ne sono convintissimo e molto determinato.

Si è sviluppato da tempo e pare si tenta di farlo passare come giusta impostazione politica,  l’intento di definire tutto dopo le prossime amministrative provinciali: se così fosse, sarebbe solo questione di decidere come arrostire meglio questa legislatura.

 Sono di parere esattamente opposto, per cui penso sia giunto il momento  di prospettare una soluzione definitiva e  dignitosa per la città; non sono assolutamente d’accordo nell’individuare una  soluzione  per come  narcotizzarla ancora.

A tal proposito alle tre forze politiche di maggioranza ho proposto il 13 aprile corrente mese come data entro la quale bisognerà ridefinire tutto, in tale occasione si inizierà la discussione in Consiglio Comunale dello strumento statutario dell’ente.

La maggioranza punta tutte le prerogative per la sua ricoesione momentanea  non sulla corposità e spessore dello stesso statuto, ma sul quesito “settimo assessore”, come se un settimo assessore calato dal cielo o sceso da una Croce potesse risolvere definitivamente i problemi  della  tenuta della maggioranza stessa: è una illusione, non per chi persegue tale ipotesi, perché ne è consapevole,  ma per la città stessa che di illusioni ne ha già  passate tantissime.

Un’altra illusione che si tenta di fare accettare è quella di affermare che è meglio una amministrazione rabberciata di un ulteriore commissariamento; non si spiega però a chi bisogna illudere, quale sia la differenza che passa da una amministrazione fantasma di pochi mesi più lunga, ad un commissariamento di pochi mesi più corto, o viceversa.

Il 13 aprile è la data entro la quale inequivocabilmente bisognerà ridefinire i confini politico-programmatici dei prossimi tre anni per continuare, altrimenti  sarà  decisamente più morale dichiarare terminata l’esperienza.

Siamo in quaresima, la tradizione cattolica vuole che ci si cosparga il capo di cenere, la laicità in questo caso vorrebbe che il capo lo si affondasse completamente nella cenere.

Il perimetro entro il quale la maggioranza dovrà muoversi dovrà essere sottoscritto da tutti i consiglieri della coalizione, dovranno essere individuati i punti cardine di un programma triennale, bisognerà riaggiustare l’esecutivo nella sua completezza, bisognerà darsi delle regole certe e  condivise da tutti e dal Sindaco in primis, non vorrei che la città potesse riconsiderarlo vittima sacrificale, perché così non è.

I due anni trascorsi hanno offeso la città, ho l’impressione che quando qualcuno parla di ostaggi non si renda conto che l’ostaggio principale resta la città stessa, per cui io per primo le chiedo scusa; ed io per primo mi impegno e mi obbligo a dare un segnale definitivo: o si fa sul serio o finisce la mia esperienza in questa maggioranza.

 Non  vorrei ripercorrere il ’93 perché il senno di dopo mi ha permesso di constatare  che tutto ciò che ha prodotto a distanza altro non è che effetto abortivo di qualcuno che pure lui, ahimè, si eccitava  nel considerarsi  indispensabile e dotato di scienza infusa.

Antonio Suma , Consigliere Comunale del Comune di Ceglie Messapica

Capogruppo Consigliare di F.I.

 

 

 

 

 

 

 

 

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Tre i militari pugliesi feriti nello scontro a fuoco di Nassirya

Martedì, 6 aprile

Ci sono anche tre pugliesi, nessuno di Brindisi, tra i bersaglieri feriti stamani a Nassirya, dove il contingente italiano è finito sotto tiro negli scontri a fuoco alle prime ore dell' alba con i seguaci del leader sciita radicale Moqtada Sadr. Sono rimasti lievemente feriti 12 bersaglieri: tre hanno riportato ferite di striscio superficiali alle gambe ed altri nove contusioni. Ora sono ricoverati all'ospedale da campo italiano all' aeroporto di Tallil.

Tra gli iracheni ci sarebbero invece una quindicina di vittime, secondo quanto riferito da fonti della Cpa (l' Autorità provvisoria della coalizione) di Nassiriya. Per ripristinare condizioni di sicurezza nella città, compromesse dalle violente manifestazioni dei giorni scorsi, i militari dell'"Italian joint task force" sono intervenuti in forze all' alba. In particolare, si puntava alla rimozione degli sbarramenti sui ponti cittadini che uniscono le due rive del fiume Eufrate, allo scopo di riprenderne il controllo e di garantire il ritorno della normalità assicurando, contemporaneamente, la viabilità e l' afflusso dei rifornimenti alla popolazione civile ed alle organizzazioni umanitarie che operano nell' area.

Ma nel corso dell' operazione gruppi di facinorosi hanno aperto il fuoco contro le pattuglie italiane (alcune centinaia di militari), provocando il ferimento lieve di 12 bersaglieri della task force "Eleven" composta da militari dell'11° Reggimento bersaglieri, del Reggimento Savoia Cavalleria e da Forze Speciali di Esercito e Marina. I militari hanno risposto al fuoco e al termine degli scontri hanno ripreso il controllo dei ponti principali. I feriti sono in buone condizioni ed hanno già provveduto, personalmente, ad avvertire i familiari. Tra gli iracheni, secondo quanto riferito dalla portavoce della Cpa, Paola Della casa, «stime approssimative indicano circa una quindicina di vittime».

La portavoce ha poi sottolineato che i manifestanti, nella loro azione ostile contro i militari italiani, non si sono fatti scrupolo nel mandare avanti donne e bambini, usandoli anche come scudo. Il contingente ha inoltre rinforzato la protezione della sede della rappresentante della Cpa, Barbara Contini, che, nel corso della notte, aveva subito attacchi, respinti dal reparto italiano responsabile della sicurezza. La situazione è al momento stabile ed è ripresa la viabilità cittadina. La governatrice Contini ed il comandante del contingente italiano, generale Gianmarco Chiarini, hanno avviato colloqui con i capi tribù locali, in particolare con il rappresentante del movimento di al Sadr a Nassiriya, lo sceicco Aus Al-kharfaji. Al centro delle trattative, ovviamente, la fine delle ostilità.

 

I nomi dei militari feriti.

Ecco i nomi dei militari italiani feriti questa mattina nello scontro a fuoco di Nassiriya: sottotenente Massimo Pupo, 28 anni, di Rho (Mi); primo caporal maggiore Espedito Aliberti (25), di Avellino; primo caporalmaggiore Francesco Galati (26), di Surano (Le); primo caporal maggiore Armando Mirra (24) di Napoli; Luca Patrizio (22) di Calvi Risorta (Ce); primo caporalmaggiore Raffaele Cataldi (24), di Terlizzi (Ba); Maurizio Cottone (23) di Adrano (Catania); caporal maggiore scelto Daniele Vadrucci (27) di Poggiardo (Lecce); caporal maggiore scelto Marco Caputo (25), di Olmi (Tv); Giacomo Farfante (25) di Catania e caporalmaggiore scelto Stefano Orrù, originario della Sardegna.

 

 

 

 

 

 

 

 

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Spacciavano droga in discoteca: arrestati cinque ragazzi

Martedì, 6 aprile

Una operazione antidroga della compagnia della Guardia di Finanza di Ostuni, compiuta all'alba di domenica in un discoteca di Costa Merlata (sul litorale ostunese), ha portato all'arresto di 5 presunti spacciatori: il 22enne L.D. di Ceglie Messapica, il 20enne M.A. di Martina Franca, il 23ene G.M. di Lecce; il 22enne S.D. di Campi Salentina (rinchiusi nel carcere di Brindisi) e la 21enne G.R. di Barletta, trasferita nel carcere di Lecce. Complessivamente sono state sequestrate 240 pasticche di ecstasy, la droga sintetica; 30 grammi tra cocaina, eroina, hashish e marijuana; 20 semi di quest'ultima sostanza; 4 telefonini cellulari; una auto Lancia Y e circa 700 euro in contanti.

In un'altra operazione, svoltasi a Torre Testa, i finanzieri hanno sequestrato 300 chili di marijuana e arrestato due albanesi.

 

 

 

 

 

 

 

 

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Una relazione di "qualificati tecnici" per assolvere l'ospedale

Lunedì, 5 aprile

Bruno Causo, direttore della Asl di Brindisi, corre ai ripari e in pochi giorni ottiene il "certificato di abitabilità"  dell'ospedale di Francavilla Fontana, struttura che non fa dormire sonni tranquilli a quanti nelle scorse settimane hanno ipotizzato problemi di staticità all'edificio e di incompatibilità ambientale a causa di un vicino depuratore. Il responsabile della sanità brindisina dice che è tutto in ordine, anzi lo fa dire a "tecnici competenti" che hanno verificato la solidità di tutto il complesso. Le risposte tranquillizzano tutti, spengono ogni ipotesi di giudizio e chiudono il primo atto della querelle che ha visto protagonista il medico cegliese Antonio Suma, un geologo e un infermiere, questi due di Francavilla.

Ma, ... c'è qualche ma, qualche dubbio che, se non incuriosisce l'acritica stampa locale impegnata a riportare col copia e incolla i comunicati stampa, non risolve certamente i problemi. Vediamoli.

Il direttore della Asl proclama che la struttura ospedaliera non presenta dissesto statico. Ok, meglio così. Ma chi ha effettuato i controlli. Causo dice che la verifica è stata compiuta da "qualificati tecnici" o da un più generico "tecnici competenti". Possiamo conoscere i loro nomi, la qualifica professionale, le modalità di verifica, gli strumenti utilizzati e l'iter completo delle analisi? Se si resta nel vago si ha l'impressione della parzialità e del controllo formale a uso di dichiarazioni ufficiali. Della serie: "Oste, com'è il vino?". Attendiamo risposta.

Così come i cittadini che si affacciano nel bacino del "Camberlingo" attendono riscontri alle altre questioni sollevate dal medico di Ceglie, ovvero la salubrità dell'aria in presenza a poche decine di metri di un depuratore e di una fogna a cielo aperto che scorre lungo l'alveo del cosiddetto "Canale Reale".

Per la verità si attendono risposte anche dalla magistratura brindisina sollecitata a controllare preventivamente l'efficienza e la sicurezza dell'ospedale di Francavilla, a meno che non sia sufficiente per gli inquirenti del capoluogo la relazione dei "tecnici competenti" probabilmente già richiesta all'autorità sanitaria.

 

Riportiamo in basso l'articolo con il documento di Bruno Causo pubblicato domenica scorsa sulle pagine di "Quotidiano".

L'ospedale e il depuratore di Francavilla Fontana

 

Il direttore dell'Asl: "L'ospedale di Francavilla è sicuro"

«Presso la struttura ospedaliera di Francavilla non c'è alcun dissesto statico o rischio di crollo. I corpi di fabbrica non presentano alcun vizio statico  neanche in forma occulta»: risponde, così, in maniera decisa, visto gli esiti positivi del sopralluogo effettuato da alcuni qualificati tecnici presso il "Camberlingo", il direttore generale dell'Asl Bruno Causo alle ripetute segnalazioni relative a problemi di staticità sollevate a metà marzo scorso da un geologo (Giuseppe Masillo), da un medico generico (Antonio Suma) e da un consigliere comunale della Margherita (Luigi Fanizza, è anche infermiere). Le ipotesi di un possibile cedimento dell'ospedale paventate dai protagonisti di questa polemica sono dunque state ora seccamente smentite dalla direzione generale dell'Ausl brindisina dopo che, nei giorni scorsi, alcuni "tecnici competenti hanno effettuato un puntuale ed attento sopralluogo all’interno e all’esterno di tutti i manufatti di cui il presidio ospedaliero di Francavilla è  composto". Aggiunge Causo: «Sono state accuratamente verificate tutte le strutture in cemento armato partendo dal spiano seminterrato sino ad arrivare al piano quinto del plesso principale. In nessuna zona esaminata si sono rilevati anomali comportamenti statici o fessurazioni che possano far pensare a stati di cedimenti o stati di coazione che possano presagire crolli. Anche il piano quarto, oggetto di interventi di consolidamento statico, di piccolissima entità, effettuati all'incirca due anni or sono, non presenta alcun tipo di fessurazione o cedimento. Le uniche anomalie riscontrate, se proprio così le vogliamo definire, ma è evidente anche ad un profano che si tratta di un'enorme forzatura, sono attribuibili a fisiologiche ossidazioni dei ferri superficiali di armatura di alcune parti in cemento armato, ed in particolar modo delle velette in cemento armato più esposte agli agenti atmosferici, che tra l'altro non hanno alcuna portanza di natura statica».

    Per il direttore generale. Bruno Causo «risulta evidente come fossero esagerate e del tutto infondate le affermazioni di un medico generico ed un infermiere ampiamente pubblicate dai giornali e che tanto allarme avevano suscitato nei giorni scorsi tra i cittadini».

Causo, a questo punto, snocciola gli interventi realizzati negli ultimi 18 mesi nello stesso ospedale come ad esempio: il rifacimento di parti ammalorate in cemento armato nei vari plessi e rifacimento intonaci scale esterne ed interne del plesso principale e parte dei prospetti e dei manufatti occupati da uffici e direzione sanitaria, dalla Nefrologia e Farmacia ed altri fabbricati; pitturazione spazi comuni e vano scala del plesso principale, della recinzione in ferro di via per Ceglie; realizzazione reparto unità Terapeutica Intensiva Coronarica (inaugurato prima di ferragosto del 2002 non è ancora entrato in funzione per mancanza di personale); rifacimento impianto trattamento aria sale operatorie e nido; ripristino impermeabilizzazione copertura stabili destinati a uffici e Nefrologia; adeguamento a norma impianto gas medicali sale operatorie e Pediatria; apertura nuovo reparto di Pediatra e sistemazione dello stesso. «Oltre queste opere realizzate», conclude, «l'area Tecnica ha predisposto numerosi progetti per l'ampliamento dei reparti esistenti, i quali verranno resi esecutivi a breve in quanto le somme occorrenti per tali lavori  sono già state erogate dalla Regione Puglia».

(G.C., Nuovo Quotidiano di Puglia)

 

 

 

 

 

 

 

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I vigili urbani si ribellano al loro comandante: "Chi lo ha visto?"

Lunedì, 5 aprile

A questo punto è proprio il caso che si intervenga per fare chiarezza e ridare slancio al corpo dei vigili urbani. La situazione era già precipitata alcune settimane addietro quando il comandante Lorenzo Gianfreda chiese formalmente al sindaco la convocazione della commissione disciplinare per adire contro tre vigili che si sarebbero resi  “colpevoli” di non aver svolto il loro servizio nei luoghi stabiliti. Disservizio che il comandante avrebbe documentato con un repertorio fotografico. Contro tale modo di fare i tre vigili chiesero l’immediato intervento degli organismi sindacali provinciali. Eccependo sul modo di procedere del comandante (quello di scattare delle foto) in contrasto – affermerebbero gli interessati – con quanto stabilito dalla legge n.300/70.  Questo era solo l’inizio di un vero e braccio di ferro tra comandante e quasi tutti i vigili.

Nei giorni scorsi sono state rese note le schede personali di valutazione per l’accesso alla produttività. Ebbene 17 su 19 vigili urbani sono stati “bocciati” dal comandante. Circostanza che avrebbe ulteriormente irritato i vigili che hanno preso carta e penna ed hanno scritto al sindaco. Da segnalare che anche uno dei due soli vigili “promossi” ha sottoscritto la lettera in questione. E questa la dice lunga su quello che avviene all’interno di uno degli uffici più importanti della vita comunale. Da sottolineare che l’anno precedente quasi tutti i vigili erano stati “promossi”. E qui la prima serie di interrogativi che i quindici firmatari sottopongono al sindaco che, forse sarebbe già dovuto intervenire. “Ci chiediamo – scrivono i quindici – qual è stato il criterio utilizzato dal nostro comandante per valutarci. Che cosa è cambiato rispetto allo scorso anno? Quando e in quali occasioni costui (il comandante, ndr) ha rilevato la nostra inefficienza?”.

Domande più che legittime supportate dal fatto che “nel 2003 non vi è stata alcuna riunione nella quale ci siano state addebitate disfunzioni, tanto meno vi sono stati richiami”. E si chiedono anche, in assenza di rilievi e richiami, “quando costui si è reso conto della nostra abulicità? Forse quando, violando lo statuto dei lavoratori si è dilettato a fare il fotoreporter immortalando i vigili in servizio?”. Poste le domande i “bocciati” passano all’attacco. “A noi consta - sostengono i “bocciati” -, fatta eccezione rarissime occasione, che il comandante non è partecipe ad alcuna operazione sulla strada e tra la gente, compresi i posti di controllo ed incidenti stradali, nei quali potrebbe concretamente valutarci”. Una assenza che “si verifica anche in occasione di incidenti stradali mortali nei quali non produciamo atti di competenza dell’ufficiale di polizia giudiziaria, che pur essendo presente in ufficio, non impartisce alcuna direttiva”. Evidente il riferimento al comandante. E a supporto del loro impegno  elencano tutti i servizi svolti, chiamando a testimone la stessa Amministrazione comunale che “in più occasioni ci ha riconosciuto l’impegno profuso”. Nonostante questo impegno, “A ringraziamento di tutto questo, nonostante si sia limitato ad apporre solo qualche firma, il nostro comandante ci ha giudicati abulici ed inefficienti e ci ha meschinamente puniti”.

E chiudono con una domanda che appare più che legittima: “Se ben 17 vigili sono inefficienti, come mai la testa del corpo (il comandante, ndr) viene ritenuta produttiva?” Il riferimento al fatto che al comandante sarebbe stata confermata la produttività. Tradotto, la domanda che i “bocciati” si pongono appare quanto meno meritevole di una risposta: è possibile riconoscere un premio di produttività a chi dirige un servizio improduttivo? Al sindaco ed al segretario generale la risposta.

Luca Dipresa

 

 

 

 

 

 

 

 

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Uno studente cegliese campione italiano di corsa campestre

Lunedì, 5 aprile

Amedeo NacciDai suoi compagni di classe è stato accolto come un vero campione e lui, Amedeo Nacci, mostra orgoglioso la medaglia d’oro e il titolo di campione italiano di corsa campestre, categoria cadetti, conquistata recentemente ai campionati italiani Csi (Centro Sportivo Italiano) svoltisi a Castion in provincia di Belluno. Nacci, che frequenta la terza media e gareggia per la società “Atletica Città Bianca”, ha fatto registrare un tempo di tutto rispetto, 8’12”7 su un percorso nient'affatto semplice e selettivo fin dai primi metri. Insomma una gara dove bisognava avere polmoni e soprattutto cervello. Doti che questo ragazzo amante dello sport ha dimostrato di avere, correndo una gara intelligente e mettendo letteralmente alle corde i due atleti trevigiani, giunti alle sue spalle che alla vigilia erano dati per favoriti.

Ai nastri di partenza, in una giornata uggiosa si erano presentati circa 1300 atleti provenienti da ogni parte d’Italia. Il terreno del percorso difficile e reso molle dalle piogge di questi giorni ha messo a dura prova la preparazione di questi ragazzi. Ecco perché la vittoria conquistata dal campioncino cegliese merita di essere ulteriormente sottolineata. Ed ora che è diventato campione italiano cambia qualcosa nelle sua vita? “Certamente questa vittoria – a parlare è il neo campione italiano cadetti di corsa campestre – mi ha reso felice ma non cambierà certamente la mia vita; casomai mi sprona a d impegnarmi maggiormente perché l’atletica a me piace tantissimo e, nonostante i sacrifici, voglio continuare a praticare”. Coniugare studio e sport richiede sacrifici, specie quando ci si deve spostare dal propri paese. Ma questo rappresenta anche un banco di prova per corroborare il carattere di un vero atleta. E Amedeo Nacci, nonostante tutto lo è. 

L. Dip.

 

 

 

 

 

 

 

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Il presidente del Consiglio: "Via Annese, ok al commissario"

Sabato, 3 aprile

Nella Casa delle libertà di Ceglie siamo all’esplosione delle faide interne. O forse ad una analisi oggettiva che se occultata rischia di compromettere le carriere politiche degli attuali amministratori comunali. Il flagello che il presidente del Consiglio comunale, Ciro Argese, sferza contro il sindaco Mario Annese e alcuni suoi collaboratori non lascia scampo. «Siamo arrivati, dopo   quasi due anni di amministrazione Annese – afferma - al limite  della decenza: una giunta con 4 assessori, senza vice-sindaco da oltre tre mesi, il bilancio di previsione per l'anno 2004 ritirato dal sindaco il giorno prima del   consiglio comunale e rinviato a data da stabilirsi, le conferenze di servizi bloccate nonostante l'impegno profuso dall'ex vice sindaco,  avv. Carlo Gasparro,  nel dotare il Comune finalmente dello Sportello per le  attività produttive cui le stesse avrebbero fatto capo, il palazzetto dello sport inspiegabilmente chiuso, il mancato trasloco della nuova Casa comunale da tempo finita, il centro anziani chiuso e dimenticato, la perdita di una presidenza per un progetto Por (incredibile, una volta ci assegnano qualcosa e la nostra amministrazione non si  presenta!), nessun tentativo intrapreso per attingere a finanziamenti comunitari per il rifacimento dei tratturi di campagna (l'amministrazione Magno ne ebbe  per ben 9 miliardi di vecchie lire!), lo stallo dello  strumento urbanistico per il quale ad arte si rinviano i tempi di approvazione».

 Non finisce di elencare le cose che non vanno Ciro  Argese, presidente contestato dai suoi alleati, espulso da An dopo aver abbandonato la vecchia casacca azzurra di Forza Italia. Ma hanno a che fare le contestazioni del “battitore libero” nella reprimenda che muove ad Annese?

«Non è possibile - aggiunge Ciro Argese - che un uomo della sua esperienza e della sua età, vista l'impossibilità ad andare avanti, non abbia avvertito uno scatto di dignità e si sia dimesso quando i tempi avrebbero consentito di andare subito a nuove elezioni.

I partiti del centro-destra scelsero lui perché numerosi erano i problemi interni: non c'è  l'ha fatta! (Ciro-Ciro-Ciiiroo, è un pronome, si scrive ce)

   Ha ancora di più portato  divisione là dove già regnava una armonia, seppur  precaria».

   «È lui - aggiunge il presidente del Consiglio comunale - ad aver addirittura  peggiorato la situazione.  Chi scrive è stato tra coloro che hanno avuto fiducia  e speranza in questo sindaco, nel suo passato di politico pluridecennale, ma anche tra coloro, e sono tantissimi, che di ricambio ne hanno ricevuto solo la più amara delusione: immobilismo, mancanza di progettualità, il tirare a campare giorno per giorno».   «È ora che si cambi registro o, davvero, e lo dico con l'amarezza di un modesto politico, è meglio un commissario prefettizio».  «Questa - conclude Argese - è l'amara verità di una città sempre più fanalino di coda della provincia».   «L'ordinaria   Amministrazione - conclude il presidente del Consiglio - non potrà mai fare di Ceglie una protagonista».

 

 

 

 

 

 

 

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Inaugurata la nuova sede del Rotary "Terra dei Messapi"

Sabato, 3 aprile

E’ stata inaugurata, in via XX Settembre n. 22 (traversa discendente dinanzi alla torre dell'orologio), la nuova sede del club posta nel centro storico di Coglie. La cerimonia di benedizione, alla presenza dei soci, è stata officiata da don Giuseppe De Santis.

Il governatore del distretto Cosimo Sebastio, nel suo breve intervento di saluto, ha riconosciuto i meriti del presidente  del club “Terra dei Messapi”, Roberto Santomanco, per l'attività svolta molto intensamente, definendo «club di nicchia» il sodalizio rotariano di Coglie Messapica il quale, anche se piccolo, è “composto – ha detto - da soci veramente operos”i. Durante la fase conviviale tenutasi presso il ristorante da Ricci, «Al Fornello», il presidente del Rotary cegliese ha consegnato alla consorte del governatore, signora Maria Sebastio, un assegno da 300 euro da devolvere alla «Rotary fondation» per il programma benefico «Polio plus», che mira a completare l'eradicazione della poliomelite dal mondo entro il 2005, anno del centenario della fondazione del Rotary international.

Presenti alla manifestazione, il past-governator, avvocato Franco Anglani, e l’assistente del governatore, Ruggero Ruggieri.

 

 

 

 

 

 

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A Ceglie il raduno delle associazioni combattentistiche

Sabato, 3 aprile

Si terrà il 2 maggio a Ceglie il 6° Raduno provinciale delle "Associazioni combattentistiche e d'Arma", iniziativa inserita nell'ambito della festa del Tricolore.

La manifestazione di Ceglie è organizzata dall'Unione nazionale Ufficiali in congedo d'Italia (Unuci),  Sezione di Brindisi, con il Patrocinio dell'Amministrazione  Provicinciale di Brindisi, del Comune di Ceglie, del Comando Reclutamento Forze di Completamento "Puglia, del Comando Distretto MIlitare di Lecce e del Comando Presidio Militare Comar di Brindisi.
 
Stilato il programma del raduno.
 
ore 10.00:  ritrovo radunisti in Piazza Sant'Antonio
ore 10.30: schieramento di fronte al Monumento ai Caduti
ore 10.45: ingresso delle autorità civili e militari in tribuna
ore 11.00: inizio cerimonia.

Vi sarà il rito dell'alzabandiera, su tre pali che rimarranno fissi per i colori della Comunità europea, della Città di Ceglie  e della bandiera italiana. Sarà quindi reso onore ai Gonfaloni e verrà deposta una corona ai Caduti in guerra, seguirà la celebrazione della Messa all'aperto e la consegna di attestati e premi.

Alle ore 12,45 sfileranno i radunisti e alle 13 vi sarà la conclusione della cerimonia che, nelle sue fasi, vedrà consegnare dei premi ai primi tre classificati delle scuole elementari e medie di Ceglie sul tema: Tricolore.
 

 

 

 

 

 

 

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Pazienti, riabilitatori e vip al "miracolo" del San Raffaele

Venerdì, 2 aprile

“Sono venuta fin qui da Trento, per abbracciare il governatore Raffaele  Fitto ed il presidente della Tosinvet, Gianpaolo Angelucci, per ringraziarli per quello che hanno fatto per noi, per aver creato questa struttura che non è una delle tante, ma l’unico punto di riferimento esistente”: Loredana Casagranda, presidente dell’Associazione “Angeli Senza Ali”, organismo che accoglie migliaia di paraplegici provenienti da ogni parte d’Italia ha voluto in questo modo significare la  riconoscenza  per aver ridato loro una speranza di poter, magari, un giorno abbandonare definitivamente la carrozzella. Miglior attestato non ci poteva essere per la Regione Puglia e per il San Raffaele che meglio non potevano celebrare questo quarto anniversario di attività. Una cerimonia semplice ma carica di significato, quella celebrata oggi presso la struttura riabilitativa cegliese,  alla presenza delle massime autorità civili, sanitarie, militari e religiose. Tra queste il Cardinale Giovanni  Battista Re, Prefetto delle Congregazione dei Vescovi, il vescovo di Oria, Mons. Marcello Semeraro, il presidente della Tosinvest, dr. Giampaolo Angelucci, il Prefetto di Brindisi, il Questore, dr. Ieva, i responsabili dell’Arma e della Guardia di Finanza, i senatori Curto e Stanisci, gli onorevoli Sardelli e Vitali, i consiglieri regionali Dipietrangelo e Pezzato, l’assessore provinciale Ciracì.  Presente anche Vittorio Feltri, direttore del quotidiano  Libero, alquanto incuriosito al punto che fa trasparire con evidente stupore la propria ammirazione per un centro di questa portata qui nel Sud del Paese.

A far gli onori di casa il prof. Salvatore Rubino, sovrintendente sanitario della Tosinvest. Ai presenti ha portato il saluto della città il sindaco Mario Annese, che ha voluto sottolineare i positivi risultati conseguiti in questi quattro anni di lavoro, grazie all’ottima combinazione pubblico (Ausl Br 1) e privato (Tosinvest) e come ci siano arrivate anche le condizioni per “rappresentare uno sbocco importante in tutto il Mediterraneo”. Il dr. Bruno Causo, direttore dell’Azienda sanitaria brindisina e proprietaria della struttura data in gestione alla Tosinvest, ha tenuto a sottolineare con soddisfazione il fatto che  “attraverso un riuscito sistema di compartecipazione il San Raffaele riesce ad offrire una serie di servizi qualificati come eccellenza, rispondendo pienamente alla fase post-acuzie, quella della riabilitazione intensiva”.

Un acceno anche alla ricerca dove,  “Noi, come Asl, e la Fondazione San Raffaele, operiamo in questo settore secondo principi di qualità e quello che oggi si può qui vedere è qualcosa di molto importante, destinato a migliorare nel tempo”. Parole di soddisfazione sono state pronunciate anche dal dr Geraci, Direttore del Dipartimento Ricerca del Ministero della Sanità. “Oggi – ha detto – ho due motivi per essere soddisfatto: il primo per aver constatato come qui si persegua compiutamente il discorso di umanizzazione della medicina, con un trattamento globale che non è solo riabilitazione ma ricerca, formazione e collegamento con le famiglie”. Il secondo motivo di soddisfazione quello in base al quale “in questa struttura è in atto una importante sinergia pubblico-privato applicata in maniera perfetta con una notevole  razionalizzazione delle risorse e che va presa da esempio per altri settori”. Quindi è stata la volta del Governatore Fitto che ha sottolineato come il San Raffaele rappresenti “il fiore all’occhiello della nostra regione, riducendo fortemente la mobilità passiva, con notevole esborso di denaro, invertendo la rotta che vede accrescere la mobilità extraregionale”. Ma non solo questo è il motivo di soddisfazione. “Avere simili centri di eccellenza – ha spiegato – per la Puglia è un’occasione unica per svolgere un importante ruolo nell’intero Mediterraneo”. Un esempio di apertura viene dai recenti accordi con l’Albania  E per quel che riguarda la ricerca Fitto ha parlato dei prossimi imminenti provvedimenti  che vedranno questa struttura occupare un ruolo ancora più qualificato e di primo piano.

Dopo la parte protocollare, il Cardinale Re ha celebrato la messa e nel pomeriggio c’è stato il concerto di Loredana Casagranda, una voce splendida accompagnata da Luca Michi, road manager di Alexia.

Luca Dipresa

 

 

 

 

 

 

 

 

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La Passione della "Filodrammatica" lungo le vie della città

Venerdì, 2 aprile

Sono ventidue anni esatti che la Filodrammatica “Nunzia Stoppa” ripropone la Passione Vivente in coincidenza con la Pasqua. Un merito per questo gruppo fatto non solo di giovani che dedica il proprio tempo libero all’arte della recitazione cimentandosi in lavori anche impegnativi. La Passione Vivente, quest’anno avrà anche un’appendice teatrale,  esattamente sabato 3 aprile quando la Filodrammatica riproporrà il mistero della resurrezione nel Teatro comunale. Ma l’attesa è sicuramente per martedì sera quando la Passione attraverserà tutti i quartieri della città, quasi si trattasse di una vera e propria Via Crucis.

L'ultimo film sulla Passione di CristoSi parte con la prima scena quella dell’Entrata in Gerusalemme, proposta nel piazzale della Parrocchia Maria Immacolata. Si prosegue con la seconda scena, quella dell’Orto degli Ulivi, riproposta nella Villa Comunale  e in Piazza della repubblica. Il Sinedrio sarà la terza scena, con la Chiesa Madre luogo scelto per questo passaggio della Passione. Si va subito dopo nel centro storico, esattamente in Piazza vecchia con la scena del Pretorio dove si sancisce la condanna di Cristo. Sempre in Piazza vecchia si consumerà il tormento della Notte Funesta. Nei pressi della Chiesa di San Gioacchino la caduta di Gesù carico del legno della croce. Si ritornerà poi al Calvario,  nella villa comunale della città dove avrà luogo la Crocifissione e la Resurrezione.

Un lungo tragitto che, come è facile prevedersi e come accade da più di quattro lustri vedrà l’intera cittadinanza partecipare massiccia. Una Passione Vivente tutta in costume con Martino Convertino che impersona Gesù, Costanza Gioia la Madonna, Oronzo Palmisano  Pietro, Adriano Nacci Giovanni, Oronzo Chirico Giuda, Emilia Vergatti la Veronica, Donato Caramia Pilato, Pasquale Delzotti Caifa, Lucia Giuliano la Maddalena. Ci sono poi gli apostoli: Massimo gatti, Francesco Amico, Armando Rottola, Antonio Leo, Antony Gatti, Emanuele Tunno, Gasare Caliandro, Renzo della Vedova, Michele Leone. Altri personaggi sono Lucrezia Verardi (Marta), Francesco Urso (centurione), Cosimo nannavecchia (Hanna), Carlo Gasparro (Mandre), Roberto Calò (Giuseppe), Piero Francioso (Nicodemo), Francesco Delzotti e Nicola Nacci (i sacerdoti), Cataldo Molentino (Malco), Sara Lanzillotti (pia donna), Tina Scarafile e Rocco calandro (gli angeli). La Filodrammatica nasce intorno agli anni ottanta su iniziativa di un gruppo di giovani della parrocchia Maria Immacolata che accolsero l’invito di Mino Gervasi, regista dalla compagnia. Una tradizione che si mantiene viva, con vero spirito di volontariato e sorretta dall’impegno del presidente, il parroco della chiesa che ha dato io natali alla compagnia, don Aldo Recco che si avvale della preziosa collaborazione del vice presidente, geom. Giuseppe Maggiore.

Luca Dipresa

 

 

 I riti della Settimana Santa a Ceglie Messapica

 

 

 

 

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Sport: 52 allievi si sfidano per la prima volta a  Kick boxing

Giovedì, 1° aprile

Per la prima volta in assoluto a Ceglie Messapica, si sono svolti numerosi incontri di kick boxing, a diversi livelli. L'iniziativa, organizzata dalla palestra «Mondo Fitness» di è stata organizzata presso la palestra coperta della scuola media «Giovanni Pascoli».

Così, 52 partecipanti, di cui 10 di Ceglie Messapica (Angelo Santoro, Francesco Barnaba, Lidia Argentiero, Marco Lanzillotti, Orazio Bellanova, Gianpiero Colucci, Pietro Vitale, Janpiero Giordano, Renato Convertino, Giovanni Suma), giunti da Foggia, Bari, Martina Franca, Fasano, Potenza, Noci e Santeramo si sono sfidati nell'ambito di una gara federale suddivisa in 26 mach di «kick boxing light» e di «thai boxing linght» (composto da 3 round) e 5 incontri di kick boxing a contatto pieno (valevole k.o.).

Nel corso della manifestazione, che ha avuto inizio nel primo pomeriggio per terminare in tarda serata, è stato messo in palio il titolo italiano di kick boxing composto da 5 round. Al termine di ogni mach ha fatto seguito la premiazione con coppa per il vincitore e medaglia per lo sfidante fatta eccezione per il vincitore del titolo italiano che ha portato a casa oltre la coppa anche la cintura federalistica. Hanno espresso grande soddisfazione il presidente e organizzatore Pietro De Matteis e l'istruttore e collaboratore Pietro Leo, per la riuscita dell'iniziativa che ha visto una grande partecipazione di pubblico interessato ad uno sport in cui vengono messe in pratica tutte le discipline della boxe più quelle dei calci in linea bassa. Uno sport che nonostante preveda un duro lavoro di allenamento non chiude le porte alle donne. Infatti, è stata numerosa la presenza di ragazze che si sono sfidate dimostrando di essere molto abili e grintose. In tutti gli incontri, inoltre, hanno garantito la loro presenza il medico di gara, Donato Carlucci, il presidente di giuria, Scialpi, e il presidente regionale Cisco, Giacomo Baccaro.

(Agata Scarafilo, La Gazzetta del Mezzogiorno)

 

 

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