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In questa pagina notizie e servizi da Ceglie Messapica (Brindisi)

 

Il preside della Pascoli: "Cercate altrove, non sono stati i miei alunni"

Lunedì, 27 novembre

Banchi all'esterno della scuola danneggiataSi aggrava la stima dei danni alla scuole media Pascoli presa di mira sabato notte da alcuni vandali. Sono 18 le aule del plesso di via Salerno seriamnete danneggiate.

Secondo una prima ricostruzione fatta dai carabinieri, i piromani si sono introdotti nell'edificio appiccando il fuoco nel locale utilizzato come archivio e le fiamme si sono propagate al resto della struttura. Gli alunni delle 18 classi interessate dall'incendio potranno riprendere provvisoriamente le lezioni giovedì prossimo nelle aule della sede centrale della scuola, in via Toniolo, e in un edificio in via Don Guanella. I carabinieri in queste ore stanno ascoltando alcune persone, e anche studenti della stessa scuola, per cercare di individuare i responsabili dell'incendio.

Al momento gli investigatori privilegiano la pista dell'atto vandalico, anche se non vengono escluse altre ipotesi. Oggi il sindaco di Ceglie Messapica, Pietro Federico, i tecnici del Comune e il dirigente scolastico Francesco Nisi hanno compiuto un sopralluogo per poter stabilire i tempi necessari a ripristinare la funzionalità dell'edificio. ''Il nostro primo obiettivo - ha detto il sindaco - è quello di far fronte all'emergenza consentendo agli alunni di riprendere le lezioni nel più breve tempo possibile. I danni nel plesso di via Salerno saranno riparati velocemente anche allo scopo di cancellare questa brutta pagina per la nostra città''. Nisi si è detto invece certo che l'incendio non sia stato appiccato da alunni dello stesso istituto. ''I miei ragazzi - ha affermato - non sarebbero mai stati in grado di distruggere la scuola e fanno bene i carabinieri a indagare anche in altre direzioni. Posso solo aggiungere di aver visto molti docenti e studenti con le lacrime agli occhi per le condizioni in cui sono ridotte le aule''.

 

 

 

 

 

In un libro il "testamento" di don Rocco Elia: domani la presentazione

Lunedì, 27 novembre

“Lascio questo mondo meraviglioso e complesso scenario della vita con una serena e infinita fiducia nell’amore di Dio”. Così scriveva don Rocco Elia quando seppe che il male incurabile che lo aveva colpito da lì a poco gli avrebbe tolto la vita. Una vita vissuta all’insegna del prossimo, nelle Marche dove creò la Comunità Arcobaleno che raccolse tanti giovani tossicodipendenti. 

Don Rocco Elia celebra la Messa a Porto S. ElpidioProprio quei giovani, ad un anno dalla sua scomparsa lo hanno ricordato raccogliendo in un libro, “Complici di vita”, dieci anni di avvenimenti, di pensieri raccolti in questo volume pubblicato proprio perché la sua esperienza continui ad avere un seguito. La presentazione avverrà martedì sera, nel salone della Chiesa di San Rocco. Don Rocco, ultimo di cinque figli (anche un suo fratello è diventato sacerdote, don Miche che fa il cappellano presso l’ospedale di Francavilla Fontana) dopo il liceo e due anni di studi universitari alla facoltà di Medicina di bari, sente che la sua strada è un’altra. Nel 1978, a 22 anni entra in Seminario, a Fermo, nelle Marche. Nel 1984 viene ordinato sacerdote e, dopo un periodo come segretario del vescovo viene assegnato ad una parrocchia di Porto san Giorgio. E qui – come scrivono i “suoi giovani” inizia un percorso che ha avuto dell’incredibile. Forte del suo senso per il prossimo inizia ad interessarsi di giovani tossicodipendenti. E qui l’altra stranezza (o coincidenza).

Si legge in un passo del libro:“Si rivolse al servizio pubblico per chiedere aiuto. Ma avvenne esattamente il contrario perché furono costoro a chiedere aiuto a lui”. Accetta e da lì a poco nasce una delle comunità più importanti d’Italia, la Comunità Arcobaleno. Siamo nel 1990. Da allora fino al 2001 il suo è stato un continuo impegno, lottare per il recupero di tanti giovani  e emarginati”. In questo arco di tempo si scrive anche alla facoltà di psicologia presso l’Università la Sapienza di Roma. Nel testo viene riportato un ricordo del prof. Maurizio Andolfi: “La cosa per me più sorprendente è stata che ho saputo che era prete solo molto più tardi…. Il suo comportamento, la sua voce, il suo modo di relazionarsi e di scherzare in gruppo, non facevano assolutamente pensare ad un sacerdote inteso in maniera convenzionale”. E poi: “Rocco (così lo chiamava il prof. Andolfi) ha saputo da subito mostrarsi come una persona can capacità di leadership fatta di servizio e motivazione e non certo di narcisismo personale”. Una leadership che ancora oggi rimaner in quella comunità marchigiana che ospita centinaia di giovani. Ed a proposito del loro recupero, in una sua riflessione riportata nel libro si legge: alcuni non ce l’hanno fatta, sono tornati nel mondo della tossicodipendenza, molti altri ce l’hanno fatta e vivono una storia di felicità e una nuova vita”.

Nel 2001, quando c’erano forse già i primi segni di quel male incurabile che da li a qualche anno gli avrebbe tolto la vita, don Rocco si sentiva spesso stanco ed allora l’arcivescovo Franceschetti gli affida la parrocchia Santa Maria Addolorata in Porto Sant’Elpide. Dice di quest’episodio uno dei giovani a lui più vicino: “Fu una scelta dolorosa perché amava la comunità che egli aveva fondato, tutti i suoi ragazzi, ma c’era in lui la consapevolezza che dopo tanti anni le forze fisiche erano calate molto”. Un esempio di giovane sacerdote che ha lasciato una indistruttibile traccia della sua vita che, quanti lo conobbero, non vogliono che si disperda.

Luca Dipresa

 

 

 

 

 

Vandali incendiano la scuola media: distruzione e rabbia

Impraticabili alcune aule, timori per la staticità del complesso

Lunedì, 27 novembre

La puzza è quella acre e pungente del fuoco quando fa danni. Raggelante e inquietante lo scenario che le prime luci del giorno consegnano alla città. Del pianterreno, avvolto per tutta la notte e sino a qualche ora prima dalle fiamme, sono rimaste poche tracce integre. Il resto è carbone. Un ammasso di cenere, per la precisione, è quel che resta di quattro aule, andate distrutte, di un gabbiotto, andato in fumo, di un corridoio, andato alla malora insieme al cervello di chi sabato notte si è reso protagonista dell'ennesima (nonché la più grave e sciagurata) azione criminosa orchestrata ai danni di una scuola, la media "Giovanni Pascoli" di Ceglie Messapica, da tempo al centro di troppe "attenzioni particolari". Un istituto scolastico fatto inspiegabilmente oggetto negli ultimi mesi di ripetuti raid notturni ed atti di vandalismo, eppure ancora privo di sostanziali sistemi di allarme. Cinque denunce contro ignoti, per furto con scasso, accumulate tra l'estate scorsa e qualche notte fa.
Nulla comunque di paragonabile a quello che la mente di un balordo solitario o la mano di un gruppo di banditi ha ignobilmente messo a segno nella notte tra sabato e domenica scorsi, privando circa quattrocento alunni di un tetto salubre sotto il quale studiare. Per oggi resteranno tutti a casa. Poi si vedrà.

L'intero edificio, in via Toniolo, nella mattinata di ieri è stato infatti dichiarato inagibile, a seguito dei danneggiamenti prodotti dal rogo ed accertati, nel corso di un sopralluogo congiunto, dai vigili del fuoco del distaccamento di Ostuni e dai funzionari dell'Ufficio tecnico comunale.

La cronaca che attiene alla dinamica dell'azione criminosa, nonché alla sommaria ricostruzione dell'accaduto, è frutto, evidentemente, dell'attività investigativa avviata dai militari della locale stazione dei carabinieri e coordinata dal comando della compagnia di Fasano.

I "piromani del sabato sera" avrebbero fatto irruzione all'interno della scuola attorno alla mezzanotte. Il tempo di mettere a soqquadro un paio di aule e di appiccare il fuoco, alimentando le fiamme generate attraverso l'utilizzo di liquido infiammante con una mole di documenti cartacei (registri, libri, quaderni) prelevati da alcuni armadietti. Poi la fuga. Tra i primi a giungere sul posto alcuni carabinieri, impegnati in un servizio di pattuglia nel quartiere ed insospettiti dal fumo denso e dal cattivo odore. Una volta di fronte all'edificio in fiamme, gli stessi militari hanno sollecitato l'intervento dei vigili del fuoco, giunti dal distaccamento della Città bianca. I pompieri, coadiuvati dalle forze dell'ordine, hanno dovuto sudare tutta la notte per avere ragione dell'incendio, propagatosi in fretta all'interno dell'edificio, tanto da avvolgere in poco tempo l'intera ala del complesso scolastico. Ingente, e non ancora definitivo, il bilancio dei danni: quattro le aule maggiormente colpite, oltre ad un "gabbiotto" di servizio e alla corsia d'ingresso. Il fumo ha annerito gli infissi, le pareti ed il pavimento anche delle stanze non direttamente investite dalle fiamme. Circostanza che ha reso necessario ed indispensabile estendere il provvedimento di inagibilità all'intera struttura scolastica.

Gli investigatori al momento non si sbilanciano. Ieri mattina summit in caserma, a Ceglie, alla presenza del capitano Marco Pucciatti, comandante della compagnia dei carabinieri di Fasano. Diverse le chiavi di lettura al vaglio degli inquirenti: dal gesto sconsiderato messo in scena per puro divertimento o passatempo da un branco di adolescenti sino ad ipotesi più inquietanti. Nella stessa giornata di ieri i militari hanno anche ascoltato la testimonianza del preside della "Giovanni Pascoli", il professor Francesco Nisi. Ulteriori testimonianze saranno raccolte nella giornata odierna, con l'obiettivo di mettere insieme spunti ed elementi utili per dare una svolta alle indagini.

(Nicola Quaranta, Quotidiano di Puglia)

 

 

 

 

 

L'ex macello sarà un centro musicale, soddisfazione in Comune

Venerdì, 10 novembre

Soddisfazione nell'ambito dell'amministrazione comunale di Ceglie Messapica e nella città per i finanziamenti ottenuti nell'ambito del progetto regionale "Bollenti spiriti" a favore delle politiche giovanili. Il finanziamento previsto è di 700 mila euro per un "polo musicale" di cui 400mila previsti per Ceglie e 300mila per il partner Cisternino. Sarà completamente ristrutturata l'area dell'ex macello comunale per realizzare un centro multimediale: sala di incisione musicale, centro multimediale, spazi per le proiezioni e i concerti.

Legittima la soddisfazione dell'assessore comunale alle Politiche sociali e ricreative  di Ceglie Messapica Patrizio Suma: "La soddisfazione è doppia: la prima per aver ottenuto il finanziamento, la seconda per esserci, col comune di Cisternino partner del progetto, piazzati al secondo posto in graduatoria dinnanzi a comuni importanti che da diversi anni lavorano  distinguendosi nel campo delle politiche sociali e giovanili. Evidentemente il progetto - afferma Suma - che ha visto protagonisti diversi attori ha convinto particolarmente. In sintesi si tratta di realizzare in ognuno dei due comuni uno spazio polivalente dove sperimentare i linguaggi delle arti, della comunicazione multimediale, della musica.

A Ceglie in particolare è stato individuato l’ex macello, in via San Paolo della Croce, struttura che altre amministrazioni di centro destra volevano alienarla per scopi speculativi; vendere e fare cassa.

L’opposizione di allora bloccò l’operazione chiedendo il parere della soprintendenza che intervenne. Noi l’abbiamo destinata a beneficio di tutta la città.

Vanno ringraziati - afferma ancora l'assessore -  la dr.ssa Patrizia Gallone e l’arch. Marina Carrozzo per aver collaborato nella progettazione preliminare, la dirigente della seconda per i contenuti sociali e per aver messo in campo sinergie importanti e collaborazioni  utili alla co-progettazione con i Consorzi: “Nuvola”; “Luoghi per Crescere”, l’Associazione “La città possibile”, i quali hanno costruito una rete attraverso una metodologia partecipata con soggetti nazionali per sviluppare l’imprenditorialità giovanile. E la dirigente della V^ area per il progetto di riqualificazione e ristrutturazione dell’immobile e aver approfondito gli aspetti tecnico-strumentali. Si ringraziano ancora: le diverse associazioni del territorio che hanno creduto all’idea progetto; l’Associazione Ceglie è … che ha sponsorizzato il progetto; L’Istituto Agostinelli che ha fornito preziosi suggerimenti in  vista dell’attivazione di percorsi e tirocini formativi in linea con le finalità del progetto;

Il Comune di Cisternino nella persona del Sindaco M. L. Convertini e del segretario Generale dr. Epifani per aver condiviso assieme sin dall’inizio tutto il percorso e le attese bollenti di queste settimane. L’approccio multidisciplinare e interdisciplinare, ha reso protagonisti tutti, è a permesso di costrure un progetto tenendo conto delle necessità e delle risorse del territorio, valorizzando il contributo della Cooperazione Sociale come potenziale incubatore di nuovo protagonismo imprenditoriale come soggetto innovativo del welafare di comunità. Dopo la casa degli anziani a Ceglie avremo “un‘officina culturale” per le giovani generazioni. Una città che vuole cresere con consapevolezza attraverso la partecipazione e il confronto".

Parole di soddisfazione anche dal sindaco di Ceglie Pietro Federico:  "Non posso che esperimere il mio compiacimento e la soddisfazione piena per il lavoro svolto da tutti i protagonisti , assessorato e uffici coinvolti in primis. E’ il segno concreto di una collaborazione che sul piano istituzionale inizia a dare risultati e a riconoscere meriti. La Regione Puglia - ha concluso Federico - è stata lungimirante nell’aver pensato “Bollenti Spiriti”, e nell’aver scommesso sui talenti dei nostri giovani".

 

 

 

 

Basket serie D: il relais La Fontanina atteso al match verità

Venerdì, 10 novembre

L'ottava giornata del campionato di serie D maschile vede il relais la Fontanina Ceglie impegnata, domenica 12/11 alle ore 18:00 presso la palestra Enrico Fermi via per Mareggio, a Manduria in una gara non semplice. Una squadra che non è da sottovalutare sebbene tecnicamente sia alla portata della formazione arancioblù.Ma per vincere è importante grande concentrazione ed è necessario dimenticare la prestazione resa nel corso della gara di domenica contro il Lecce. Battuta di sole 4 lunghezze ( 77-81 ) la formazione messapica si è resa protagonista di una partita per molti aspetti deludente; infatti, vuoi per l'alta percentuale di relizzazione con cui la formazione leccese ha tirato nella prima parte di gara, vuoi anche per il black out che ha colpito la formazione arancioblù per tre quarti di gara, eccovi servito il gelido meno 25 patito dai padroni di casa a metà del terzo quarto.

Si assiste solo alla fine della predetta frazione ad un graduale recupero grazie alla ritrovata forza di Cerminara ( che ha salvato la faccia con 28 punti finali di cui 18 negli ultimi cinque minuti ),di Deleonardis e all'aiuto determinante degli under Conserva, D'Ambrosio, Bellanova e Esile, che sono oggi la forza di questa squadra e sui quali coach Mimmo Suma sembra meritevolmente riporre grande fiducia. Deludente la prestazione di Barletta che nel corso delle ultime partite ha subìto un vistoso calo fisico e di concentrazione. Assenti Faggiano e Caputi. Ma la svolta si ha negli ultimi 5' quando la squadra dimostra finalmente le sue grandi qualità e recuperando l'enorme svantaggio accumulato si porta sorprendentemente a soli 4 punti dall'avversaria. Un finale che, sebbene la sconfitta, rende onore alla formazione del presidente Cataldo Bellanova e dimostra che la squadra c'è, sebbene non stia attraversando un buon periodo.Ora non resta che ritrovare quanto prima la concentrazione e la lucidità delle prime giornate perché questo Ceglie, se vuol dare un senso al suo campionato, dovrà vincere prima che contro gli avversari, contro le sue paure ed inutili nervosismi. Ma l'obiettivo resta sempre uno : vincere per centrare quanto prima la salvezza.

 

 

 

Basket: il Ceglie batte il Bisceglie e riprende la corsa della classifica

Lunedì, 6 novembre

 Solo una vittoria avrebbe potuto riscattare dalla batosta subita mercoledì scorso di fronte al proprio pubblico a vantaggio di una agguerrito Cisa Massafra. L’impegno di Bisceglie, il primo lontano dalla proprie mura era quasi proibitivo e solo un Azzarito Ceglie  grintoso e determinato avrebbe potuto tentare il colpaccio. Colpaccio è infatti stato se si tiene conto che la gara si è risolta a due secondi dal termine con il Ceglie sotto di un punto. La svolta: gli arbitri fischiano un fallo a favore del Bisceglie; fortuna per i Ceglie che i due tiri liberi vengano entrambi sbagliati,  con Serazzi che prende il rimbalzo e rimette lungo per Beppe Vozza che fa partire una bomba da tre che si insacca tra l’incredulità dei padroni di casa e l’esplosione di gioia dei circa 200 tifosi che hanno seguito la squadra in quel di Risceglie. Risultato finale 73-71 con il Ceglie che dimostra che la gara persa in casa contro il Massafra è stato solo un episodio. E non è un caso che i punti della vittoria portano il nome di Beppe Vozza, sicuramente il migliore dei suoi. “Siamo contenti della vittoria di questa sera – ha dichiarato il pivot cegliese a fine gara – perché volevamo dimostrare a noi stessi che quanto di buono fatto vedere fino a prima della gara do Massafra non era un episodio”. Ed in effetti era quello che coach Romano e tutti i tifosi si attendevano. “Una gara bella, intensa, giocata ad armi pari da due squadre ben dotate e ben messe in campo con il risultato che non era per niente scontato”, il pensiero di Coimo Romano, giustamente festeggiato da giocatori e tifosi a conclusione di una gara al cardiopalma. “La sconfitta di mercoledì – è sempre Romano a parlare – in  un certo qual modo è stata salutare perché ha scosso un po’ tutti facendoci capire che anche se vinci due, tre gare di fila non bisogna mai cullarsi perché ogni gara fa storia a sé ed è sempre piena di insidie”. E la vittoria vale doppia perché il roster cegliese ha ancora dovuto fare a meno di Charles Mujango “Questa vittoria – dichiara il capitano Maurizio D’Amicis – la dedichiamo a tutti i nostri tifosi ed a Charles che in queste settimane ha sofferto tanto per non poter dare il proprio contributo”. Ma, sicuramente “Mujo” sarà a dispostone del coach domenica prossima quando al palasport cegliese giungerà un’altra grande, il Barletta. Un altro appuntamento di quelli che contano e che non bisogna fallire, dimenticandosi subito di Bisceglie.  Una mansione merita pure Giancarlo Serazzi, il giovane play che ha giocato una gara davvero impeccabile.

Luca Dipresa


 

 

 

 

Ancora un atto vandalico, il secondo in pochi giorni, alla scuola "Pascoli"

Domenica, 5 novembre

Ancora una volta un atto di vandalismo. L'ennesima effrazione ai danni della scuola secondaria di I grado «Giovanni Pascoli» desta non poche preoccupazioni per la continuità e le modalità con cui si verificano tali episodi vandalici. Infatti, nell'arco di due soli giorni, dal 31 ottobre e al 2 novembre, si sono registrate violazioni (prontamente denunciate ai Carabinieri) ai danni del plesso scolastico ubicato in via Salerno dove ignoti, presumibilmente di notte, si sono introdotti arrecando ingenti danni ad arredi e materiale didattico. Episodi, purtroppo, frequenti che si pongono in continuità con altri cinque episodi simili che hanno avuto per protagonisti ignoti malviventi che, nel solo mese di agosto 2006, hanno preso di mira l'istituto scolastico, naturalmente oggetto di altrettante denuncie presentate alla locale stazione dei Carabinieri ed al Comune di Ceglie Messapica. Anche in queste ultime occasioni, però, le intrusioni risultano essere al quanto anomale considerato che, da una ricognizione prontamente effettuata dai docenti e dai collaboratori scolastici, non è risultato essere stato rubato niente nonostante la scuola, come è ovvio immaginare, sia dotata di laboratori informatici e didattici di indubbio valore. Gli ignoti balordi, infatti, hanno avuto tutto il tempo per rovesciare le piante ornamentali sistemate per terra, rompere un orologio e diversi armadietti, strappare e rovinare numerosi lavori didattici degli alunni e imbrattare i muri e la vetrata d'ingresso con scritte ingiuriose nei confronti, soprattutto, di una docente. Non si capisce se le scritte ingiuriose siano finalizzate a depistare i sospetti facendo ricadere la colpa su alunni o ex alunni o se ci sia davvero da temere per dei ragazzi che sono disposti a sporcarsi la fedina penale per una qualsiasi incompatibilità o disappunto maturato in ambito scolastico. Certo è che oramai la situazione è insostenibile e che il dato allarma l'intera città per la mancanza di un controllo mirato, finalizzato a scoraggiare o contenere simili episodi. Anche il dirigente scolastico della scuola secondaria di primo grado «Giovanni Pascoli», prof. Francesco Nisi, è seriamente preoccupato. Dopo le ripetute intrusioni e danneggiamenti, il preside Francesco Nisi ha in più circostanze sollecitato il sindaco della città, Pietro Federico, e l'amministrazione comunale a dotare il plesso scolastico di un efficiente sistema di allarme e di sicurezza, al fine di individuare i responsabili di tali gravi atti vandalici.

(Agata Scarafilo, La Gazzetta del Mezzogiorno)
 

 

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