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In questa pagina notizie e servizi da Ceglie Messapica (Brindisi)

 

 

Il sindaco replica alla Cdl: "Avete già fatto parecchio danno"

Martedì, 28 settembre

Il sindaco di Ceglie Messapica, replica alle accuse dell’opposizione che lunedì aveva abbandonato l'aula «mentre si discuteva dell'elezione del Presidente Commissione Statuto e Regolamento», «sostenendo - dice Pietro Federico - che fosse loro diritto eleggere un qualsiasi Presidente della minoranza in virtù di una presunta “prassi consolidata”. I fatti dicono che, a Ceglie, non si può parlare di “prassi consolidata” - spiega - perché, se è vero che nell'ultima consiliatura è stato eletto un membro dell'allora opposizione di centrosinistra (ma per note ragioni di opportunismo politico e di spaccatura all'interno del centrodestra), ciò non è accaduto nella penultima consiliatura, governata anch'essa dal centrodestra, che ha eletto un proprio rappresentante». «Al più - aggiunge - si potrebbe parlare di richiamo al “rispetto istituzionale” ove si amministri nella normalità democratica, e maggioranza e opposizione si confrontano nella dialettica politica serena, leale e davvero rispettosa delle istituzioni, sempre e in ogni circostanza (vedi caso surroghe).

Quel che è accaduto nei mesi scorsi a Ceglie - prosegue -, ossia il tentativo di cancellare con un “colpo di mano” la volontà popolare democraticamente espressa dagli elettori nelle elezioni di aprile, non appartiene né alla prassi consolidata né al rispetto istituzionale (tra l'altro, bisogna ricordare che il tentativo di attentare alla normalità democratica è ancora in corso, visto che è stato presentato dal centrodestra un ricorso al Consiglio di Stato contro la recente ordinanza del Tar favorevole all'attuale maggioranza)».

E spiega: «La maggioranza di centrosinistra e il sindaco, per il rispetto dovuto agli elettori e alle istituzioni, non potevano consentire l'elezione di un qualsiasi componente dell'opposizione a Presidente della Commissione Statuto e Regolamento, ossia di quella Commissione che dovrà regolare la vita amministrativa degli organi comunali per i prossimi anni, soprattutto in considerazione del fatto che nessun rappresentante delle opposizioni ha dato prova di un minimo ravvedimento per ciò che è stato scelleratamente compiuto dal centrodestra nei mesi scorsi, a danno dell'immagine delle istituzioni comunali e della città. Per questo - dice ancora - è stato chiesto dalla maggioranza il dibattito in aula, perché le posizioni di tutti fossero chiare, perché si verificassero pubblicamente le possibili condizioni istituzionali per assegnare alle opposizioni la presidenza di un importante organo di garanzia. Ma le opposizioni hanno preferito “rompere” ulteriormente, invocando, a pretesto, il grave “strappo istituzionale” compiuto, a loro dire, dalla maggioranza di centrosinistra. Ne abbiamo preso atto, nuovamente, con rammarico, ma vogliamo ricordare alla città che la “lesione istituzionale” aperta dal centrodestra sanguina ancora ed evidentemente c'è qualcuno, fra le opposizioni, che ha tutto l'interesse a far sì che la ferita si incancrenisca».

 

 

 

 

 

 

 

Due famiglie in ospedale, otto persone intossicate dai funghi

Lunedì, 27 settembre

Due famiglie intossicate per aver consumato dei funghi velenosi. Sono otto le persone che, dopo aver mangiato un fumante piatto di funghi profumatissimi e gustosissimi, soffritti in padella con qualche pomodorino, sono stati colti dalla classica sindrome muscarinica. «Impazienti di mangiare quei funghi, avuti in regalo da alcuni amici che domenica mattina li avevano raccolti in Calabria - racconta Angelo Rubino - li abbiamo sciacquati e puliti in tutta fretta, senza preoccuparci di sbollentarli, prima della cottura. Infatti, spesso usiamo l'accortezza di farli bollire qualche minuto prima di prepararli perché, con questo trattamento, si perde o si attenua il grado di tossicità di alcune specie di funghi velenosi. Ma ci siamo fidati - puntualizza il malcapitato - perché chi li ha raccolti è una persona anziana, un veterano di questo genere di spedizioni». 

Fatto sta che dopo la scorpacciata, in piena notte, il quarantacinquenne, bracciante agricolo di Ceglie Messapica, sua moglie, casalinga di 44 anni, sua figlia di 22, e sua suocera di 74, sono stati presi da acuti crampi allo stomaco, tremore, nausea e vomito. Giunto nell'ospedale di Ceglie questo nucleo familiare ha incontrato, nella sala d'attesa del pronto soccorso, anche quei 4 amici, tutti cegliesi, con cui poche ore prima aveva cenato. Stessi sintomi anche per il rappresentante di detersivi, 45 anni, per la moglie, sua coetanea, e per i loro genitori, quasi settantenni. A quel punto, erano passate le due del mattino quando è intervenuto l'ispettore micologo, Antonio Turzi, che, dopo essere stato chiamato d'urgenza, ha analizzato i funghi non cotti ed ha potuto, così, rassicurare i pazienti. «Questa volta - ha detto, sollevato, il micologo - nessuno ci rimarrà stecchito». Due sarebbero state le varietà di funghi tossici, ma non in modo letale, che hanno "impestato" la "prelibata" pietanza. Si tratta del genere "inocybe", specie a cappello completamente bianca, e del genere "clitocide", fungo dalla forma imbutiforme, a mazza di tamburo, di color marrone anche nelle lamelle. «D'ora in avanti - dichiara la signora Rubino dal suo letto, nel reparto di medicina interna - controllerò bene che i funghi da portare in tavola siano veramente commestibili. Negli anni scorsi ne ho cucinati tantissimi, perché mio marito andava a raccoglierli nei boschi e nelle pinete. Solo adesso mi accorgo di quanto siamo stati fortunati. E' vero che mio marito prende sempre le stesse varietà, le più comuni, quelle che, ormai, conosciamo bene, ma nel mucchio potrebbe sempre capitarne uno velenoso che se sfuggisse all'attenzione di un occhio inesperto come il mio potrebbe causare danni irreparabili. Ringrazio Dio - conclude - che le cose siano andate bene e si possano raccontare».

Gli otto casi di intossicazione sono stati distribuiti nei nosocomi del territorio in cui c'erano posti liberi, tra Francavilla, Fasano e Mesagne. Prima di allora gli estimatori, anzi degustatori, di funghi hanno passato dei brutti quarti d'ora. Erano pronti al peggio, pretendevano di essere sottoposti alla lavanda gastrica per scongiurare ogni pericolo, ma qualche flebo è stata più che sufficiente. Tuttavia, i sintomi non sono ancora del tutto svaniti e gli otto ricoverati saranno dimessi quando i valori ritorneranno alla normalità. I medici, sottolineando che l'insufficienza epatica persiste, vogliono tenerli ancora sotto osservazione per scongiurare complicanze che potrebbero derivare.

Comunque, nessuno degli intossicati è pronto a giurare che mai più assaggerà dei funghi. «L'importante - sottolineano - è accertarsi che tra quelli buoni non ve ne sia qualcuno nocivo».

(Alessandra Suma, Quotidiano)

 

 

 

 

 


Eletto il presidente della commissione Statuto, protesta la Cdl

Lunedì, 27 settembre

La maggioranza di centrosinistra elegge tra le proprie fila il presidente della Commissione speciale per lo statuto e l'opposizione abbandona l'aula affidando le sue valutazioni ad una nota. «Ancora una volta - si legge - il consigliere provinciale, comunale e regionale Mita è riuscito nel suo intento di lacerare i rapporti interni al Consiglio comunale ed isolare il sindaco Federico ridotto ormai al ruolo di comparsa». Ricordano come, per la Commissione statuto, «la presidenza è in qualsiasi ente affidato per prassi ad un rappresenta della minoranza (nella scorsa legislatura il centrodestra elesse il consigliere di Rifondazione, Trinchera)», il centrodestra evidenza che «si è assistito ad un intevento da delirio di onnipotenza del consigliere Mita che questa volta lasciando di stucco buona parte della stessa maggiaranza ha intimato di "non fare prigionieri" vietando di rispettare la prassi e chiedendo per Rifondazione anche questo incarico nel totale silenzio dei Ds e Margherita ormai afoni». E la nota prosegue: «Risulta incomprensibile l'atteggiamento del sindaco Federico, che oltre ad accettare supinamente il ruolo di attore non protagonista, acconsente che si umili il ruolo del Consiglio comunale riducendolo ad un luogo di guerriglia urbana, senza rendersi conto che il tutto altro non è che una premeditata strategie per ingessarlo. Di fronte a questa ennesima lacerazione dei rapporti istituzionali - si conclude - i gruppi di minoranza Forza Italia, An, Indipendenti di centro, Lista Magno, Ceglie prima di tutto, hanno abbandonato i lavori consiliari decidendo di non concedere in alcun modo alla costituzione di tale Commissione che priva della minoranza non ha ragione di esistere stigmatizzando ulteriormente le responsabilità di un sindaco che rischia di essere travolto dalla ignavia».

 

 

 

 

 

 

 

La settimana prossima torna a riunirsi il Consiglio comunale

Mercoledì, 21 settembre

Il Consiglio Comunale di Ceglie Messapica torna a riunirsi dopo la lunga pausa estiva. La seduta è stata convocata dal presidente Donato Gianfreda per le ore 9 di lunedì prossimo, 26 settembre, in 1^ convocazione, e in 2^ convocazione alle ore 9.00 del 27 settembre 2005, presso la Sala Consiliare della Sede Municipale (Via E. De Nicola).

Di seguito l'ordine del giorno in discussione.

1) Verbali sedute consiliari del 30 maggio 2005, 1 giugno 2005 e 6 agosto 2005. Approvazione.

2) Piano Sociale di zona (2005-2007) dell'Ambito Territoriale n.3 dell'AUSL BR 1. Approvazione dell'Accordo di Programma (Delib. G.C. n.92 del 13.7.2005) e schema di Convenzione per la gestione associata delle funzioni e dei servizi socio-assistenziali (Delib.G.C. n.93 del 13.7.2005). Convalida.
(Relatore: Ass. Patrizio Suma).

3) Approvazione rendiconto di gestione. Esercizio finanziario 2004.
(Relatore: Vice Sindaco Nicola Trinchera).

4) Salvaguardia degli equilibri di bilancio e ricognizione stato attuale dei programmi per l'esercizio 2005. (Art. 193 D. Lgs. 18.08.2000 n.267).
(Relatore: Vice Sindaco Nicola Trinchera).

5) Costituzione Commissione per la formazione degli elenchi comunali dei giudici popolari (art.13 L. 10.4.1951 n.287).
(Relatore: Ass. Rocco Argentiero).

6) Costituzione Commissione Consiliare Speciale per la revisione dello Statuto e del Regolamento per lo svolgimento delle sedute consiliari.
(Relatore: Ass. Rocco Argentiero).

7) Costituzione Commissione Consiliare Speciale per il Teatro Comunale. (art.31 Statuto).
(Relatore Ass. Isidoro Conte).

Le relazioni illustrative degli argomenti iscritti all'ordine del giorno potranno essere visionate presso il locale Comando di Polizia municipale di sabato 24 e domenica 25 settembre dalle ore 8,00 alle ore 14,00 e dalle ore 16,00 alle ore 20,00.

 

 

 

 

 

 

Il Comune di Ceglie aderisce alla campagna "Puliamo il mondo"

Martedì, 20 settembre

Quest’anno il Comune di Ceglie Messapica, Assessorato alle Politiche Ambientali, retto da Rocco Argentiero,  ha aderito  all’iniziativa nazionale "Puliamo il mondo 2005", promossa da Legambiente, patrocinata dal Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio, dal Ministero dell'Istruzione Università e Ricerca oltre che dell’Anci (Associazione Nazionale Comuni d’Italia),  che si svolgerà nelle giornate di sabato e domenica 24 e 25 prossimi.

Puliamo il Mondo è l'edizione italiana di Clean Up the World, il più grande appuntamento di volontariato ambientale del mondo e  costituisce un'importante occasione, non solo per il recupero ambientale delle nostre città, ma anche per rinsaldare o costruire intorno al tema ambientale una rete collaborativa tra cittadini, gruppi ed associazioni presenti sul territorio ed istituzioni locali

Anche l'Amministrazione del sindaco Pietro Federico ha voluto sensibilizzare la popolazione alle tematiche ambientali attraverso la pulizia di due aree del  Comune che verranno così restituite ai cittadini con una veste più accogliente.

Infatti nella giornata di sabato 24 (iniziativa aperta solo alle scuole primarie del territorio) puliremo il Boschetto della zona 167 e nella giornata di domenica 25 settembre (iniziativa aperta a tutta la città) puliremo la Pineta Ulmo.

 

Il programma

Sabato 24 settembre Puliamo il Boschetto zona 167

ore  9:00: Ritrovo dei Partecipanti presso il Boschetto della zona 167

ore  9:30: Presentazione dell'iniziativa -Saluto del Sindaco

ore 10:00:Pulizia del Boschetto e dell'Area adiacente

ore 11:30 Conclusione dei lavori di Pulizia e di Raccolta differenziata dei Rifiuti

ore 11:45 Concorso diamo un nome al boschetto

ore 12:00 Incontro con il nostro concittadino campione di Basket Damiano Faggiano

ore 12:00 Focaccia e bibite a tutti i partecipanti.

 

Domenica 25 settembre:  Puliamo la Pineta Ulmo

ore  9:00 : Ritrovo nel piazzale di Via Ancona, per raggiungere la pineta con gli Scuolabus .

ore 10:00: Presentazione dell'Iniziativa - Saluto del Sindaco

ore 10:30: saluto del dott. Cesare Fiorio - già direttore sportivo della squadra corse Ferrari

ore 10:45: Pulizia della Pineta e raccolta differenziata dei Rifiuti

ore 12:30: Stop ai lavori di pulizia

ore 13:00: dopo la fatica… rinfresco a cura del ristorante Tre Trulli (mangia solo chi ha lavorato!!!)

ore 14:30: dimostrazione di vita ambientale a cura del gruppo Agesci

ore 15:30: lungo il percorso naturalistico della Pineta "Musica ed Ambiente" con il gruppo Casarmonica

ore 17:30: Ritorno in città.

 

 

 

 

 

 

 

 

Presunta truffa con la 488: denunciati imprenditori e consulenti

Lunedì, 19 settembre

Con l'accusa di truffa ai danni dello Stato, due imprenditori, padre e figlio, un commercialista e un architetto sono stati denunciati dai militari della Guardia di Finanza di Brindisi. Si tratta di Francesco Laneve, di 24 anni, del padre Franco, di 63 anni, di Ceglie Messapica, titolari della societa' Elleeffe & Elleeffe srl, il commercialista Tommaso Di Castri, di 40 anni, e l'architetto Angelo Fedele, di 38, tutti e due di Francavilla Fontana. Per questi ultimi due è stato anche disposto il divieto di esercitare la professione.

La società dei Laneve aveva richiesto un finanziamento di oltre 1.170.000 euro, sulla base della legge 488 del '92, per la costruzione di un albergo a quattro stelle a Ceglie Messapica. La metà del danaro richiesto, che era stata già erogata, è stata spesa - secondo quanto emerso dalle indagini - in una serie di operazioni in uscita sul conto della società. I militari della Guardia di Finanza hanno accertato che nella zona dove era prevista la realizzazione dell'albergo non esistevano le concessioni edilizie, come, invece, era stato dichiarato nella perizia giurata presentata al Ministero dall' architetto Fedele. La truffa - secondo gli investigatori - sarebbe stata posta in essere anche con la collaborazione del commercialista Di Castri, che avrebbe seguito tutto l'iter del finanziamento pubblico.

Gli uomini della Guardia di Finanza hanno sequestrato oggi i beni della società e degli amministratori, tra cui il terreno dove si sarebbe dovuto realizzare l'albergo, una Porsche Carrera e una Volkswagen Golf. L'inchiesta è coordinata dal sostituto procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Brindisi Pasquale Sansonetti.

 

 

 

 

 

 

 

Girate in una masseria di Ceglie le ultime riprese del film di Rubini

Mercoledì, 14 settembre

Ieri, alla stazione ferroviaria «Termini» di Roma, sono state girate le ultime scene del film «La Terra» del regista pugliese Sergio Rubini. Nelle riprese girate a Roma è stato raffigurato il viaggio, da Milano a Mesagne, compiuto dal prof. Luigi per rientrare al paese natìo. Solo qualche giorno di riposo e poi avrà inizio la dura fase del montaggio del film che richiederà oltre due mesi di lavoro. Il film, distribuito dalla Medusa film, dovrebbe uscire nelle sale cinematografiche italiane nei primi mesi del nuovo anno. «Mesagne avrà la prima nazionale, alla presenza dei protagonisti e del regista», ha assicurato Fabio Marini, «location manager», chiamato per l'occasione come consulente della produzione Fandango di Roma.

L'ultimo ciak a Mesagne si era avuto venerdì scorso, tra via Albricci e via Luca Antonio Resta e nei vicoletti del centro storico, fino a piazza Garibaldi. L'esigenza di chiudere il lavoro ha indotto tecnici, operai e attori a restare sul set sino alle ore 5 del mattino. Dopo la pausa ferragostiana, si è girato tra Mesagne, Francavilla Fontana e Ceglie Messapica. A Mesagne nelle strade periferiche, sulle strade provinciali per San Vito scalo e San Pietro Vernotico ed tra gli uliveti secolari di contrada Corciolo. A Francavilla Fontana sono state girate le scene dell'omicidio di Tonino (Sergio Rubini) l'«usuraio» che viene ucciso mentre porta in processione il Cristo morto (statua realizzata dai mesagnesi Vittorio e Gabriele Magrì), tra la suggestiva cornice della processione dei «Misteri» con i Pappamusci e, per un breve tratto, nel centro storico, nei pressi della scuola di largo Liguirini, dove da una finestra della scuola è partito lo sparo di fucile che ha ucciso Tonino.

A Ceglie Messapica è stata girata una scena dal tetto di una masseria, dove i fratelli discutono per la vendita della masseria stessa, osservando l'enorme proprietà che gestisce il fratellastro Aldo (Massimo Venturiello). Infine alla stazione ferroviaria di San Vito scalo, trasformata per l'occasione in stazione ferroviaria di Mesagne, è ripresa la scena iniziale del film, l'arrivo a Mesagne del prof. Luigi, interpretato da Fabrizio Bentivoglio. Le riprese girate a Mesagne del film «La terra» sono state una esperienza senza precedenti per la città e i tanti giovani che hanno fatto da comparse. Particolare quella di Tony Mitrugno, 29 anni, che ha interpretato l'uomo di fiducia dell'usuraio Tonino (Sergio Rubini). Tutta lo staff di Rubini è rimasto impressionato dalle bellezze della città al punto che lo scenografo, Luca Gobbi, tornerà in città per per girare alcuni spot pubblicitari. La Fandango, in una nota inviata alla stampa, ha ringraziato quanti hanno collaborato per l'ottimo riuscita delle riprese cinematografiche e, in particolare, l'Amministrazione comunale, l'ufficio tecnico, le Forze dell'ordine, i commercianti del centro storico e la popolazione tutta.

(Giuseppe Messe, La Gazzetta del Mezzogiorno)
 

 

 

 

 

 

 

 

Anche la Sinistra giovanile e i Ds di Ceglie con Prodi

Martedì, 13 settembre

Domenica 16 ottobre 2005 gli elettori del centrosinistra saranno chiamati a votare, per la prima volta in tutta Italia, il candidato premier per le elezioni politiche del 2006.

I Democratici di sinistra e la Sinistra giovanile hanno deciso di appoggiare la candidatura di Romano Prodi ex Presidente del Consiglio dei Ministri ed ex Presidente della Commissione Europea.

Il programma di Prodi si basa su “ridurre i costi delle attività economiche, rimodellare il sistema delle imprese, puntare sulla coesione sociale come fattore di sviluppo, liberare energie e risorse e risanare i conti pubblici”, il leader dell’unione inoltre in una recente intervista rilasciata a “La Repubblica” è stato fermo nel ribadire il ritiro delle truppe di occupazione  in Iraq, la lotta al lavoro precario e all’evasione fiscale.

La Sinistra giovanile di Ceglie Messapica investirà tutte le risorse necessarie per contribuire alla vittoria di Prodi affinché l’Italia esca dalla crisi e dall’incertezza che investe il nostro paese.

 

 

 

 

 

 

 

 

Agguato di Francavilla: il prefetto convoca le forze di polizia

Lunedì, 12 settembre

Per la spietata esecuzione avvenuta ieri sera a Francavilla Fontana nella quale sono stati uccisi i fratelli Luigi e Damiano Rodia, il prefetto di Brindisi, Cesare Ferri, ha convocato, per domani mattina, una riunione di coordinamento delle forze di polizia.

Parteciperanno il questore di Brindisi, Pietro Ieva, il comandante provinciale dei carabinieri, col. Eduardo Russo, e il comandante provinciale della guardia di finanza, col. Antonio Ragozzino. Scopo della riunione - a quanto è stato reso noto - è di pianificare adeguate contromisure rispetto alla recrudescenza di episodi delittuosi.

Per venerdì prossimo, inoltre, anche il Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica affronterà la questione: parteciperanno il sindaco di Brindisi, Domenico Mennitti, e il presidente della Provincia, Michele Errico. All'incontro sarà presente anche il sottosegretario alla giustizia Luigi Vitali.

 

 

 

 

 

 

 

Commando: morto anche il fratello del sorvegliato speciale

Lunedì, 12 settembre

È morto stamani nel reparto di Rianimazione dell'ospedale "Perrino" di Brindisi Damiano Rodia, il fratello del pregiudicato Luigi Rodia, di 43 anni, sorvegliato speciale con precedenti per estorsione, rapine e furti, ucciso ieri sera a tarda ora a Francavilla Fontana in un agguato. A sparare sarebbero state quattro o cinque persone. L' agguato è avvenuto nelle campagne tra Francavilla Fontana e Ceglie Messapica. Luigi Rodia era in una abitazione di campagna della sua famiglia per festeggiare il compleanno di un parente. I killer hanno fatto irruzione ed hanno sparato, hanno poi trascinato sul retro dell' abitazione Luigi Rodia dove l' hanno freddato; il fratello, Damiano, ha tentato di reagire ma è stato anche lui colpito. L' uomo è morto stamani nell' ospedale di Brindisi per le gravi ferite riportate.

Secondo le testimonianze, gli assassini indossavano tute mimetiche, del tipo militare, e sarebbero arrivati sul posto a piedi. Indagini sono in corso da parte dei carabinieri.

 

L'esecuzione dinanzi a numerosi bambini

C'erano anche numerosi bambini ieri sera nella casa in campagna di Luigi Rodia, di 42 anni, quando un vero e proprio commando ha fatto irruzione e ha fatto fuoco uccidendo oltre al padrone di casa anche il fratello, Damiano, di 28 anni. A tavola - a quanto si è appreso - per festeggiare il compleanno del più grande dei fratelli uccisi, c'erano una quindicina di persone, tutti parenti. Il fatto è avvenuto poco dopo le 23 in località Cadetta Inferiore, tra Francavilla Fontana e Ceglie Messapica.

Rodia, conosciuto negli ambienti malavitosi con il soprannome di "Spezzaferro" era sorvegliato speciale: aveva precedenti per estorsione, rapine e furti. Luigi Rodia è morto nella sua casa mentre il fratello più giovane, al quale è stata recisa l'arteria femorale, è morto oggi, all'alba, nell'ospedale Perrino di Brindisi.

 Luigi Rodia ieri sera si trovava con tutta la famiglia nella sua villa in campagna in località "Cadetta Inferiore" tra Francavilla e Ceglie Messapica quando un vero e proprio commando, composto da quattro persone, ha fatto irruzione nella casa: gli aggressori erano tutti armati con fucili automatici, avevano il volto coperto e indossavano guanti. I killer hanno dapprima sparato una raffica di proiettili per intimorire tutti; poi hanno trascinato Luigi Rodia nella parte retrostante dell'abitazione, lo hanno picchiato e ucciso. Gli hanno anche sparato il "colpo di grazia" alla testa. Il fratello minore di Luigi Rodia è stato colpito da uno dei banditi per il solo fatto di aver cercato di reagire a quella esecuzione, lanciando contro i killer una bottiglia di birra.

Per i carabinieri della compagnia di Francavilla Fontana e del comando provinciale di Brindisi, l'esecuzione di Luigi Rodia è stata compiuta forse perchè aveva fatto uno sgarro a un gruppo criminale o per una vendetta. Persone, comunque, che si ritiene fossero conosciute ai famigliari di Rodio visto che queste sono entrate in azione a volto coperto. Le indagini sul duplice omicidio sono dirette dal sostituto procuratore Cristina Fasano del Tribunale di Brindisi. Nelle prossime ore, verrà eseguita l'autopsia.

 

 

 

 

 

 

Commando uccide in campagna un sorvegliato speciale

Lunedì, 12 settembre

Un pregiudicato di Francavilla Fontana, Luigi Rodia, di 43 anni, sorvegliato speciale con precedenti per estorsione, rapine e furti, è stato ucciso nella tarda serata di ieri da un commando composto da quattro o cinque persone. Nella sparatoria è rimasto ferito in modo grave suo fratello.

Il fatto è avvenuto poco dopo le ore 23 in contrada Cadetta Inferiore, tra Francavilla Fontana e Ceglie Messapica. Rodia, conosciuto negli ambienti malavitosi con il soprannome di "spezzaferro", si trovava in una abitazione di campagna della sua famiglia per festeggiare il compleanno di un parente quando sono sopraggiunti i suoi assassini con i volti coperti con calzamaglia, con i guanti alle mani ed armati con fucili. I killer, dopo aver sparato colpi a raffica, hanno prelevato di peso il pregiudicato e l'hanno condotto sul retro dell'abitazione dove l'hanno ucciso.

Suo fratello, Domenico Rodia, si è reso conto di quanto stava accadendo ed ha reagito lanciando una bottiglia di birra contro uno dei malviventi. Immediata la reazione da parte di un altro componente del commando che gli ha sparato alle spalle. Attualmente Domenico Rodia si trova ricoverato nell'ospedale "Perrino" di Brindisi. Le sue condizioni, secondo quanto si è appreso, sarebbero particolarmente gravi. Sull'accaduto stanno indagando i carabinieri della compagnia di Francavilla Fontana e del comando provinciale di Brindisi.

 

 

 

 

 

 

 

Picchia il cameriere che gli chiede la tredicesima: arrestato

Lunedì, 12 settembre

Galeotta fu la tredicesima non corrisposta. Il cameriere del ristorante la reclamava da tempo. Magari sarà stato anche un po’ assillante. Ma, dal canto suo, riteneva di avere tutte le buone ragioni per esserlo. Tanto più che il titolare, Cosimo Battista Elia, di 35 anni, a sua volta sembra che non volesse davvero saperne di versare quei soldi in più.
Morale della vicenda: dopo l’ennesimo rifiuto, condito da litigi, discussioni, polemiche, sabato sera Elia avrebbe perso definitivamente la pazienza. Finendo per aggredire il suo dipendente. A suon di cazzotti in faccia.  E che cazzotti.

Il fatto, che certo non mancherà di far discutere in città, è accaduto all’interno del ristorante “La Taverna dei Domenicani”, in via Dante Alighieri, pieno centro di Ceglie Messapica. Uno fra i locali più rinomati della zona.

Secondo quanto è stato ricostruito la sera stessa dai carabinieri, che sono stati chiamati sul 112 per intervenire sul posto e sedare la rissa, Elia avrebbe inferto una serie di violenti pugni sul volto del cameriere da lui impiegato, tanto da farlo finire in ospedale.

Qui, i medici del pronto soccorso, gli hanno riscontrato una profonda ferita, esattamente in prossima dello zigomo, sotto l’occhio destro.
Una botta davvero violenta, quella ricevuta, da mandare al tappeto anche un boxeur provetto. E per la quale al cameriere de “La Taverna dei Domenicani” sono stati applicati cinque punti di sutura.
Si tratta di un episodio piuttosto grave, quello accaduto, al punto che i carabinieri, a seguito della denuncia, hanno dovuto trarre in arresto Cosimo Battista Elia. E non solo per quell’aggressione, per la quale il titolare del ristorante dovrà rispondere di lesioni gravi con sfregio permanente del viso.

Ma - ovviamente - anche per quel mancato versamento della tredicesima mensilità, per la quale gli è stata contestata la tentata estorsione.

Un’accusa, quest’ultima, la quale dipende dal fatto che, se dovesse essere provato effettivamente che il camerire  ha avuto ragione nel lamentare il mancato ricevimento del denaro, Elia ne avrebbe ovviamente tratto un ingiusto profitto.

(Emilio Faivre, Il Quotidiano)

 

 

 

 

 

 

 

Ciracì insiste e pungola il sindaco: "Ceglie è come Cenerentola"

Venerdì, 9 settembre

Prosegue la polemica a distanza tra il capogruppo di Forza Italia, Nicola Ciracì ed il sindaco Pietro Federico. «Finalmente il sindaco ha parlato! Malgrado i suoi impegni privati, associativi, ecclesiali ed il tempo necessario per scrivere documenti contro Vendola - scrive Ciracì -, dopo la mia nota sul problema Alberghiero, Federico si è preoccupato personalmente della questione, ben dieci giorni prima dell'inizio dell'anno scolastico, parlando a suo dire con tutti ad esclusione dei consiglieri provinciali di maggioranza il "duo" Mita (bella collaborazione!) e del preside Caramia visto che egli stesso dice: "mi risulta che abbia rifiutato l'offerta di tre aule distaccate, umide e malsane". Ma con chi ha parlato? - chiede Ciracì - Davvero pensava di risolvere il problema offrendo tre magazzini?» E prosegue: «Risultato dell'interessamento del sindaco: la gara per il nuovo Alberghiero continua ad essere ferma da 14 mesi, l'Ostello della gioventù, la cui ristrutturazione è costata 350mila euro, malgrado terminato non può essere consegnato con le cinque aule visto che il Comune non ha provveduto all'allaccio dell'impianto fognario (l'assessore ai Lavori pubblici esiste o ha solo delega agli specchi?), mancano le aule sia per il primo anno dell'Alberghiero che dello Scientifico».

«Solo nelle ultime ore - riprende Ciracì -, a seguito del mio intervento, i tanti "educatori" che avevano immaginato di poter ulteriormente frammentare il Polo Scolastico hanno avuto l'illuminazione di adibire in fretta e furia la vecchia pretura a sede scolastica. Peccato che la promessa del sindaco di trasferire in tale sede gli uffici del giudice di pace con un risparmio per le casse comunali sbandierata ai quattro venti non verrà più mantenuta». E quindi osserva: «Siamo al caos amministrativo. Ceglie è tornata ad essere una Cenerentola bistrattata dall'amministrazione provinciale con il silenzio complice dei due consiglieri provinciali di maggioranza. Il sindaco, con una caduta di stile, consiglia a chi osa criticarlo un corso di recupero offrendosi come docente. Personalmente sono ben lieto di accettare - prosegue - a condizione che le materie di insegnamento siano: come trasformare le baite di legno in cemento, come promuovere sul campo i parenti dipendenti city manager, come dilapidare 100mila euro per rifare la pavimentazione del palazzetto dello sport pur di coprire le responsabilità del sindaco dell'epoca, come trovare la faccia tosta di non citare neanche una volta la parola ospedale nella relazione programmatica presentata al consiglio dopo averla strumentalizzata per l'intera campagna elettorale. Speriamo - conclude - che Federico a sua volta non diventi discepolo di chi ha indebitato Ceglie per un ventennio, ma dimostri di avere una spina dorsale».

E la replica al capogruppo consiliare di Forza Italia in consiglio comunale è giunta lapidaria. «Un sindaco non può rispondere solo con le parole, ma con gli atti amministrativi - ha detto Pietro Federico - Ai cittadini, poi, spetterà il giudizio finale».

 

 

 

 

 

 

Alla scuola "Pascoli" arriva Nisi, Dipresa preside a Villa Castelli

Giovedì, 8 settembre

Avvio d'anno scolastico tra le novità alla media «Giovanni Pascoli», che sarà diretta dal nuovo dirigente Francesco Nisi, subentrato al dirigente Luca Dipresa il quale, a sua volta, dirigerà la media «Dante Alighieri» di Villa Castelli. Lunedì 12, i circa 650 alunni dei due plessi di via Toniolo e via Salerno conosceranno il loro nuovo preside, col quale condivideranno, assieme al corpo docenti, un intenso anno scolastico. Una scuola viva, che può contare su 50 anni di storia che, attraverso varie iniziative, sono stati ricordati nell'anno scolastico appena trascorso. Diverse, infatti, sono state le manifestazioni che hanno coinvolto gli alunni. A cominciare dal 10 febbraio scorso quando è stato presentato il cd «Live», curato dagli insegnanti Antonio Bagnato e Maria Antonietta Epifani, in cui sono confluiti i brani eseguiti dalla «Leonard's Band» e segnati, nel corso delle diverse partecipazioni concorsuali, con il primo premio. Non meno interessante l'iniziativa del convegno su «Scuola ed Informazione», tenutosi nel mese di maggio, nel corso del quale sono intervenuti diversi giornalisti (Pietro Ricci, Arnaldo Travaglini, Mino De Masi e Mimmo Sacco).

Un'occasione importante in cui i docenti Maria Carla Maggiore e Antonia Macchitelli hanno avuto modo di presentare ufficialmente il neo nato giornale scolastico «Il Messapico». La realizzazione del giornale, frutto del laboratorio giornalistico, è stato uno strumento di raccordo tra scuola e territorio per diffondere i percorsi didattici ed educativi attivati dalla scuola e dare liberamente voce le proprie opinioni. Nel corso della stessa giornata, inoltre, si è dato vita allo speciale Annullo postale organizzato in collaborazione con le Poste Italiane. Al fine di celebrare il cinquantennale della scuola, gli alunni sono stati impegnati in diverse altre attività come la mostra fotografica «Noi e il territorio»», curata dal docente Enzo Quaranta.

Non meno interessanti le rappresentazioni teatrali «Una Corolla Scialba », dove gli alunni sono stati guidati dai docenti Maria Cisaria, Angela Lerna, Antonia Macchitelli, Maria Carla Maggiore e il «Musical Fame», curato dai docenti Daniela Milani, Piero Sternativo e Lucia Urselli. La performance del laboratorio Biondi-Epifani, invece, è stata completamente dedicato al poeta cegliese Pietro Gatti. Con il laboratorio artistico, seguito dal docente Enzo Quaranta, gli alunni hanno realizzato con l'argilla il Logo che simboleggia l'indirizzo musicale ed artistico della scuola. Un Istituto scolastico, dunque, che ha fortemente inciso sul tessuto sociale e culturale.

(Agata Scarafilo, La Gazzetta del Mezzogiorno)

 

 

 

 

 

 

Ceglie, S. Michele e Villa Castelli: i sindaci invitano Vendola

Giovedì, 8 settembre

Da sinistra: Nigro, Federico e TorroniConferenza stampa dei Sindaci di San Michele Salentino,  Alessandro Torroni, Ceglie Messapica, Pietro Federico,  e di Villa Castelli, sul riordino ospedaliero ed il rilancio dell'ospedale di Ceglie Messapica. I tre sindaci con una lettera hanno invitato il presidente della Regione Nichi Vendola a visitare l'ospedale di Ceglie.

"A nome e nell’interesse dei Cittadini di Ceglie Messapica e dei Comuni limitrofi di San Michele Salentino e Villa Castelli - scrivono i tre sindaci - , utenti storici del locale Ospedale Civile, invitiamo il presidente della Regione Nichi Vendla  a visitare a breve, in data e circostanze da concordare, l’ Ospedale di Ceglie Messapica, in vista di un nuovo piano di riordino ospedaliero, ormai tanto atteso dalle nostre comunità locali.

    Oggi, il nostro Ospedale, importante dal punto di vista strutturale, risulta stranamente ridotto al rango di semplice Stabilimento, svuotato di mezzi, operatori e reparti, fino a non molto tempo fa attivi e produttivi, pur in presenza di professionalità adeguate e di strutture efficienti, a vantaggio di altra struttura ospedaliera ( localizzata, fra l’altro, in luogo non certo ideale per la salubrità a causa della vicina presenza di un depuratore cittadino).

Tenendo presente, inoltre, che recentemente sono state spese notevoli somme per l’adeguamento alle norme di sicurezza della struttura cegliese, è più opportuno utilizzare l’Ospedale in maniera più equa e razionale, anche al fine di un più efficace servizio all’utenza, evitando altrove intasamenti, liste d’attesa e conseguenti disservizi.

   In ogni caso, dalle proteste dei cittadini e dalle segnalazioni degli stessi operatori sanitari locali ( fra l’altro, ci risulta che ben 103 di essi, medici, paramedici ed amministrativi, hanno chiesto un incontro alle SS.LL. )  si evince che nemmeno l’esistente ( ben poco, in verità ) funzionerebbe come promesso a suo tempo dalla precedente Giunta Regionale.

    Poiché non s’intende fare assolutamente della questione una sorta di battaglia meramente campanilistica - conclue la lettera ed anche per prevenire strumentalizzazioni di rivalsa pseudo - politica da parte di chicchessia, si invitano le SS.LL. a rendersi conto di persona della situazione per valutare gli eventuali ed opportuni interventi di competenza".

 

 

 

 

 

Guido Scoditti è il nuovo direttore dell'Asl di Brindisi 

Mercoledì, 7 settembre

Guido Scoditti sarà il nuovo direttore generale della Asl Br/1. Lo ha deciso la giunta regionale presieduta da Nichi Vendola che ieri sera ha proceduto anche alla nomina degli altri undici direttori pugliesi. Scoditti, che in passato è stato direttore amministrativo dell’ospedale Perrino di Brindisi, sostituisce il leccese Bruno Causo che numerose polemiche ha suscitato tra i partiti dell’opposizione ma anche all’interno della maggioranza.

Gli altri scelti sono Maurizio Portaluri alla Asl Bari 1 (sesta provincia), Rocco Canosa alla Bari 2, Lea Cosentino alla Bari 3 di Altamura (leccese, con i suoi 37 anni è la manager più giovane), Walter Domeniconi alla Bari 4, Nicola Pansini alla Bari 5, Marco Urago alla Asl di Taranto, Gianluigi Trianni alla Lecce 1, Michele Petroli alla Lecce 2 di Maglie, Tommaso Moretti agli Ospedali Riuniti di Foggia, Gaetano Fuiano alla Foggia 1 e Donato Troiano alla Foggia 2.

Ci sono anche due direttori generali che, pur se in Asl diverse, erano stati nominati dalla giunta precedente e cioè Moretti e Petroli (quest’ultimo nominato la prima volta a Brindisi al tempo della presidenza Distaso, tra il 1995 e il 2000).

«La riconferma di due direttori generali, che hanno dimostrato professionalità e qualità, smentisce chi, commentando le nostre scelte, ha detto che abbiamo usato il manuale ’Cencellì e l’idea stessa della spartizione politica». Lo ha detto il presidente della Regione Puglia Nichi Vendola, illustrando insieme all’assessore regionale alla Sanità Alberto Tedesco, nel corso di una conferenza stampa a Bari,le nomine dei 12 direttori generali delle Aziende sanitarie locali.

Due manager, nominati dalla precedente Giunta Fitto, sono stati riconfermati anche se in altre sedi. «Il senso delle scelte compiute - ha aggiunto Vendola - credo che sia platealmente visibile a chiunque. Lo ’spoil system’ non deve essere una vendetta politica sul passato. Il presidente ha ricordato il suo primo discorso dopo l’elezione in piazza Prefettura a Bari quando affermò «che chiunque avesse professionalità e spirito di abnegazione non avrebbe avuto nulla da temere».

«I curricula - ha spiegato - sono stati valutati con lo spirito di trovare il meglio. Non c’è stata nessuna vendetta o ritorsione, nessuna ’calata dei barbarì. E’ legittimo - ha sottolineato Vendola - contare sull’affidabilità politica dei direttori generali ma questa è stata cercata nella direzione della complessità della sanità pubblica pugliese».
Vendola ha promesso che sarà «il più spietato critico dell’operato concreto di questi manager. Tra 18 mesi avremo la verifica dei risultati conseguiti rispetto agli obiettivi a loro affidati. E li valuteremo, insieme ai rappresentanti della cittadinanza attiva. Le carriere - ha proseguito - saranno selezionate secondo criteri meritocratici. I medici devono diventare primari per virtù professionali e non politiche. Chiedo ai manager di tutelare l’autonomia delle loro prerogative e di essere a disposizione dell’utenza».

 

 

 

 

 

 

 

Il poeta Leo: "Intitolare una strada a don Michele Pastore" 

Sabato, 3 settembre

È stata inoltrata nei giorni scorsi al sindaco Pietro Federico una formale richiesta di intitolazione di una piazza od una via al compianto don Michele Pastore che per oltre 30 anni ha guidato la parrocchia di San Rocco, di Ceglie Messapica. La richiesta formalmente sottoscritta dal responsabile locale dell'associazione «Cenacolo Accademico Europeo Poeti nella Società», Damiano Leo, interpreta il desiderio di numerosi cegliesi che hanno conosciuto ed apprezzato don Michele Pastore. 

«Don Michele - dice il poeta Leo - è stato un sicuro riferimento per intere generazioni ed ha tutti i requisiti per essere onorato, senza bisogno di aspettare i canonici 10 anni». Una dimostrazione di stima ed affetto è stata la cospicua presenza dei cegliesi ai funerali che si sono tenuti, a Francavilla Fontana, nel mese di luglio scorso.

Don Michele Pastore, dopo aver compiuto i sui studi di teologia presso il Pontificio seminario Regionale di Molfetta e presso il «Leonianum Anagnium» in Anagni, fu ordinato sacerdote l'8 maggio nel 1968. Giovanissimo, dunque, divenne parroco della chiesa di San Rocco portando a Ceglie una ventata di cambiamento. D'altronde Michele Pastore era figlio del concilio Vaticano II che nella Costituzione «Sacrosanctum Concilium» invita alla partecipazione attiva dei fedeli. Ed è al concetto di «Chiesa attiva e partecipata» a cui don Michele ha fatto continuamente riferimento avendo sempre un occhio di riguardo soprattutto per i giovani. Gli adulti di oggi lo ricordano ancora come il «giovane sacerdote tra i giovani» al quale devono molto della loro formazione. Un parroco che non ha mai sdegnava di raccontarsi e raccontare della propria vita anche per mezzo della nobile poesia. Artisticamente ha collaborato al volume «Cento anni ed è ancora l'alba » (edizione Crsec ) ed ha pubblicato «Papà scarpone, mezzo cristiano una bambina ed una canzone», «Nostalgia dell'uomo perduto», «una avventura sul ring della vita e del nulla».

Poco prima della sua morte, nel mese di giugno, Michele Pastore ha pubblicato «Le rondini volano alto» che ha dedicato ai medici, paramedici e a tutti gli operatori sanitari che negli ultimi anni della sua vita aveva imparato a conoscere ed apprezzare. Una sintesi poetica di un lungo andare: «Partire per un viaggio lontano in un mondo senza sentieri e senza frontiere». Un volo verso l'azzurro a simboleggiare un senso di libertà di un uomo che, pur nei limiti dell'umano vivere, ha avuto sempre il coraggio di uscire dagli schemi rifiutando ogni ipocrisia.

(Agata Scarafilo, La Gazzetta del Mezzogiorno)

 

 

 

 

 

 

E' morto nella Marche don Rocco Elia, il difensore dei deboli 

Venerdì,2 settembre

Don Rocco Elia celebra la Messa a Porto S. ElpidioE' morto a Porto Sant'Elpidio, nelle Marche, don Rocco Elia, sacerdote di Ceglie Messapica che ha dedicato la sua vita al recupero dei tossicodipendenti e all'attività pastorale svolta con intensità tra Porto San Giorgio, Fermo e Porto Sant'Elpidio, in provincia di Ascoli Piceno. Aveva 49 anni e da alcuni mesi aveva contratto una grave forma tumorale che lo ha stroncato  ieri sera. I funerali si terranno domattina, a Porto San Giorgio, e per volontà del sacerdote la salma sarà tumulata nel cimitero di quella città, dove a migliaia stanno partecipando al dolore.

 Don Rocco Elia era parroco della chiesa di Maria Assunta a Porto Sant'Elpidio da poco meno di quattro anni, avviando la responsabilità di parroco a 45 anni.

 Terminati gli studi al seminario di Fermo nel 1983, dopo un breve periodo in cui ha aiutato l’Arcivescovo Mons. Bellucci in Arcivescovado, ha ricoperto per sette anni il ministero di collaboratore parrocchiale nella Parrocchia "Gesù Redentore" in Porto San Giorgio. Durante tale ministero, insieme a diversi laici dell’Azione Cattolica, fondò un’Associazione di Volontariato ("La strada") che da 15 anni gestisce un Centro di prima accoglienza (Cespi) per rendere quotidiana la fede celebrata nei sacramenti e testimoniare nelle realtà umane la presenza dell’amore di Dio in mezzo a noi. 

Nel 1987 don Rocco Elia ha iniziato a collaborare con la Comunità di Capodarco servendo nella comunità terapeutica per tossicodipendenti, della quale divenne nel 1990 responsabile e nella quale donò stabilmente il suo servizio, lasciando la Parrocchia in Porto S. Giorgio. Fu contemporaneamente nominato collaboratore nella Parrocchia S. Marco alle Paludi. Si è laureato alla Facoltà di Psicologia di Roma nel 1999 e licenziato in Scienze Sociali presso la Pontificia Università S. Tommaso in Roma. Dal 2000 ha insegnato Psicologia della Religione all’Istituto di scienze Religiose e Psicologia Generale all’Istituto Teologico in Fermo. È stato inoltre membro del Consiglio Pastorale Diocesano.

Il giorno del suo insediamento nella parrocchia della Corva, a Porto Sant'Elpidio,  è ricordato nelle Marche come un giorno di grande festa, con la presenza di un grande numero di fedeli provenienti da San Marco alle Paludi e da Porto San Giorgio, dei parrocchiani della Corva, di diversi presbiteri e delle autorità civili. 

Nel suo saluto finale, Don Rocco, partendo dalla Parola di Dio riaffermò il suo radicale amore per il Signore, per la Chiesa locale e il suo sincero proposito di servire fedelmente la porzione di popolo di Dio affidatagli. 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

I sindaci Unione insoddisfatti di Vendola: "Più discontinuità" 

Venerdì,2 settembre

I sindaci di centrosinistra di 24 Comuni della Puglia, tra i quali Pietro Federico di Ceglie Messapica,  hanno scritto una lettera al presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, di Rifondazione, criticando, in pratica, il suo operato e accusandolo della assenza di ''discontinuità rispetto al precedente governo di centrodestra'' guidato da Raffaele Fitto (Fi). 

I sindaci (dei comuni di Alberobello, Barletta, Foggia, San Severo, San Ferdinando di Puglia, Trinitapoli, Giovinazzo, Faggiano, Trepuzzi, Minervino Murge, Bitonto, Cerignola, Margherita di Savoia, Stornara, Manfredonia, Capurso, Ostuni, Latiano, Ceglie Messapica, Cisternino, Ortanova, Apricena, Cellino San Marco, San Pancrazio Salentino) scrivono al presidente della giunta pugliese affermando che ''stenta ad emergere quel diverso rapporto con i territori che doveva essere il segno più fecondo - dicono rivolti a Vendola - della tua 'rivoluzione gentile', della tua 'primavera pugliese'''. ''Ecco perchè - sottolineano a conclusione della lunga lettera - siamo a chiederti la costruzione in tempi rapidi di un percorso che rilanci le intese con il sistema degli Enti locali e che la consultazione con le comunità locali diventi metodo e pratica ordinaria di governo''. Tutto questo ''può essere sostanziato, in attesa della piena attuazione del decentramento amministrativo e della riforma dell'ordinamento regionale, in un Protocollo d'intesa fra Regione ed Enti Locali'' che individui la consultazione dei Comuni ''come metodo permanente per elaborare e condividere decisioni, ma soprattutto per attuare politiche di sviluppo locale ed organizzazione dei servizi in ambiti territoriali ottimali''.

''Pensiamo sia passo necessario - sostengono - per costruire quel governo del territorio che i pugliesi hanno chiesto e che si attendono sia insieme realizzato da Regione, Province e Comuni''. In precedenza i sindaci avevano elencato nella lettera alcune questioni di cui si e' occupato il nuovo governo regionale e ''dove è difficile - dicono - evidenziare una discontinuità o elementi di novità rispetto al precedente governo''. 

Le questioni riguardano i fondi europei ''gestiti dentro un quadro di sostanziale continuità con il passato'', la esclusione dei Comuni, titolari del servizio idrico integrato, sul futuro dell' Aquedotto Pugliese, le attività di pianificazione territoriale ''tuttora ferme'', la mancata discussione sul nuovo regolamento regionale per le politiche sociali, gli ''infiniti commissariamenti che hanno tristemente contraddistinto fino ad oggi il quadro istituzionale pugliese'' che ''hanno trovato nuovi e fecondi terreni di espansione'', la mancanza di coinvolgimento sulle scelte per le Asl e per la riforma del servizio sanitario, e concludono affermando che si continua a legiferare e a deliberare sui comuni e per i comuni ''in assenza di qualsiasi confronto''. 

 

 

 

 

 

 

 

Ritornano i "giovedì di settembre", rito e costume cegliese 

Giovedì, 1° settembre

Suscita spesso la curiosità di turisti e, in qualche caso, di esperti di enogastronomia. É il «giovedì di settembre», antichissima tradizione orgogliosamente cittadina dedicata alla riscoperta delle proprie radici. Tradizione vuole che per tutta la giornata ci si riunisca nelle campagne per il pranzo e si faccia festa fino a tarda sera. Quest'anno, per rafforzare ancora di più la tradizione, il I «giovedì di settembre è organizzato dall'Ammnistrazione Comunale presso la masseria «lo Jazzo», in collaborazione con l'associazione «Casarmonica» e l'associazione «Le cicale».

Musica e sapori della propria terra: questi gli ingredienti della giornata. Dalle 18, «installazioni, video, musica, colori, sapori, cielo e terra» . Alle 19,30 proiezione del video «Architettura rurale», realizzato da FC Studio e Photo Imaging Piccoli. A seguire, concerto di «Mirko Lodedo & La Clinica Bada alla Mente». Ma qual è il senso di questa tradizione? Semplice. Ricordare com'era la vita contadina negli anni 30-40, quando si lavorava duramente nelle campagne e mangiare la carne era un lusso che ci si poteva permettere in poche occasioni. Una di queste era il 13 agosto, giorno della fiera dell'Assunta. Qui, molti contadini potevano acquistare una mezza dozzina di pulcini, che venivano allevati nelle campagne per poi essere consumati nei giovedì di settembre. É probabile che venisse scelto questo giorno perchè essendo infrasettimanale, era un'occasione per riposarsi dal duro lavoro. A distanza di tanti anni la tradizione non si è persa: l'intera città in quei giorni si svuota, chiudono negozi e bar, in un'atmosfera davvero surreale.

(Pierpaolo Faggiano, La Gazzetta del Mezzogiorno)
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ideanews apre uno spazio dedicato ai cegliesi nel mondo 

Giovedì, 1° settembre

Dove sono, cosa fanno, come sono organizzati, vivono fuori per scelta o esigenza professionale e soprattutto quanti sono i cegliesi nel mondo?

Più persone che vivono lontano da Ceglie Messapica ci hanno suggerito l’apertura di uno spazio dedicato ai concittadini che vivono fuori, uno spazio dove raccontare le proprie esperienze, testimoniare la vita associativa che sono stati capace di realizzare, chiedere e magari pretendere a quanti vivono abitualmente nella cittadina d’origine azioni di salvaguardia e tutela.

Ideanews dal 1° gennaio del 2000 assicura una costante e, riteniamo, utile informazione su quanto accade a Ceglie e nel territorio circostante, con attenzione alle ricadute nel territorio delle economiche, sociali e politiche. Ogni mese, ormai, sono circa 5mila i lettori che mantengono un contatto con le radici, cinquemila visitatori dei quali moltissimi ci seguono dall’estero e dalle altre regioni italiane.

Chi desidera partecipare, vivacizzare e costruire lo spazione dedicato ai “Cegliesi nel mondo” non può fare altro che scrivere all’indirizzo telematico dell’Idea

 redazione.ideanews.it 

 

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