Ceglie in diretta |
Maggio 2006 |
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2006
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Ritornano i piromani: incendiato casolare in
campagna
Sabato, 27maggio Sconosciuti hanno
appiccato il fuoco, la notte scorsa, a un casolare di campagna con
annesso deposito nelle campagne di Ceglie Messapica, di proprietà di
Tommaso Gioia. Secondo i primi rilievi fatti dai vigili del fuoco, le
fiamme sono state appiccate in più punti delle strutture e gli
attentatori hanno appiccato il fuoco anche ad alcune cataste di legna e
di paglia che si trovavano nel terreno circostante il casolare. Indagini sono state
avviate dai carabinieri per identificare i responsabili e chiarire le
finalità dell' accaduto.
A scuola per parlare di pace e di legalità
Venerdì, 26 maggio
La pace, la legalità e l'ambiente visti dai
bambini. Il II circolo didattico - plesso «Giovanni XXIII» - presenta,
con il patrocinio Comune, il recital-tavola rotonda «Profumi e colori di
bimbi liberi», organizzato dalle classi del Tempo pieno.
Saranno presenti, oltre al sindaco, Pietro
Federico (centrosinistra) e all'assessore all'Ambiente e alla Legalità,
il diessino Rocco Argentiero, il cap. Marco Pucciatti, comandante della
Compagnia dei Carabinieri di Fasano, il sociologo Alberto Zonno, il
responsabile delle comunicazioni ambientali della ditta «Serveco»,
Danilo Sforza.
L'appuntamento è per oggi alle 18, presso il
palazzo di città. Si tratta, in sostanza, della fase finale di un lungo
percorso che i bambini hanno intrapreso su iniziativa
dell'Amministrazione, la quale ha voluto coinvolgere le scuole su temi
di così stretta attualità. I tre argomenti proposti sono stati discussi
con gli insegnanti, che hanno guidato gli alunni nella ricerca e
nell'approfondimento delle varie tematiche attraverso attività di
laboratorio: da quello manipolativo a quello multimediale, passando per
il canto, la recitazione, la coreografia. La serata non avrà il
carattere «istituzionale» tipico di una tavola rotonda. Gli alunni -
seguiti dagli insegnanti Monaco, Federico, Lena, Vitale D. e V.,
Gianfreda, Salinaro, Chirulli M. e A.M., Santoro, Sammarco, Radogna,
Urso, Elia, Nigro, Santacroce, Casale - daranno vita a degli «schetches»
attraverso i quali esprimeranno la loro visione della giustizia, della
pace nel mondo dell'ambiente. Successivamente porranno ai tre relatori
invitati delle domande di approfondimento. Ci sarà anche un'esposizione
di manufatti in arte povera, planimetrie delle cappelle rupestri e
disegni di Ceglie, realizzati dagli alunni.
(Pierpaolo Faggiano, La
Gazzetta del Mezzogiorno)
Riapre la Casa per gli anziani: martedì
l'inaugurazione
Giovedì, 11 maggio
Il centro anziani di Ceglie Messapica
sarà aperto. Lo ha comunicato con una lettera ai cittadini il sindaco
Pietro Federico e l'assessore alle Politiche sociali Patrizio Suma.
"ll Centro
Socio-Ricreativo degli Anziani, meglio ricordato come “Casa degli
Anziani”, sarà aperto. In questi anni, in più occasioni, avete
giustamente sollecitato l’attivazione del centro" si legge nel
documento. Che prosegue: " La Casa degli Anziani, già inaugurata
nella primavera del 1999, sorse per voi. Oggi riannodiamo quella trama
spezzata, riconquistando l’armonia necessaria per raggiungere obiettivi,
per incontrare i bisogni della città, affrontandoli. L’Amministrazione
Comunale sta attivando tutto l’iter organizzativo per aprire il Centro
che desideriamo sia spazio vivace d’incontro e di relazione in ambiente
salubre. Molto dipenderà dall’impegno che assieme vorremo e dovremo
dedicare.
Questa lettera ha lo scopo di informarvi dell’iniziativa
in corso.
Vi chiediamo altresì di
estendere la nostra comunicazione ai vostri amici coetanei.
Come primo passo -
prosegue la comunicazione - è necessario che vi iscriviate al Centro.
Potrete farlo già dal 4 maggio 2006 recandovi in mattinata dalle ore 8
alle ore 12 presso gli uffici comunali dei servizi sociali al primo
piano.
Ci incontreremo per
l’inaugurazione della Casa degli Anziani martedì 16 maggio alle ore
18.00. Nel corso della serata, si procederà, per chi non l’avesse ancora
fatto alla iscrizione,
e vi sarà comunicata la data della prima assemblea che sceglierà i
rappresentanti nel comitato di gestione. Tutti gli anziani potranno
candidarsi facendo richiesta formale - conclude la lettera - al Sindaco
tramite lettera da far pervenire entro il 23 maggio 2006".
"Grande cuoca e vita snella": così Antonella (Ricci)
finisce sul ciak
Giovedì, 11 maggio
Ciak,
si gira. E questa volta sul set c’è Antonella Ricci, testimonial del
nuovo spot dello yogurt Vitasnella della Danone. Non c’è che dire una
donna piena di sorprese che, ancora una volta, ha affrontato
un’avventura dinnanzi alle telecamere. Questa volta però non si tratta
delle telecamere della “Prova del cuoco”, la trasmissione condotta da
Antonella Clerici che già in passato l’ha vista protagonista, né di
quelle di “Gambero Rosso Channel”. Questa volta è proprio lei l’unica
star dello spot pubblicitario della Danone, girato dalla regista Nadia
De Paoli.
«Un’esperienza del tutto diversa - commenta Antonella Ricci - più
difficile, alla quale non ero abituata». Ma con un po’ di coraggio, che
alla cuoca pugliese di certo non manca, il gioco è fatto. Così è
diventata la testimonial dello Yogurt Vitasnella, girato a Milano in due
giorni di full immersion, per cui però sono state effettuate anche delle
riprese al ristorante di famiglia “Al Fornello da Ricci”, di Ceglie
Messapica, una vera e propria perla della cucina gastronomica.
Antonella è la nuova donna Danone, anzi la cuoca Danone, quella che
«tra un pasto e l’altro si mantiene in forma mangiando Vitasnella».
Questo il messaggio lanciato ai telespettatori. E in forma la cuoca
trentottenne lo è, con i suoi 48 chilogrammi, per un metro e settantadue
di altezza. Misure da top model, tant’è vero che Antonella sostituisce
sul set Natasha Stefanenko, testimonial già da qualche anno per la
Danone. Insomma il riscatto delle donne che, per un motivo o per
l’altro, sono sempre a contatto con i fornelli. Da tempo si rifletteva
sul nuovo messaggio pubblicitario da lanciare nello spot e si era
indecisi proprio sul testimonial. Uomo o donna? Un bel dilemma, anche se
la squadra che ci lavorava, composta per la maggior parte da donne,
aveva già una certa idea di affidare il ruolo di testimonial a una
rappresentante del gentil sesso. Bisognava però trovarne una che avesse
una figura longilinea. E molte, ahimè, sono cadute proprio su questo
punto dolente per chi è amante della buona cucina.
Una settimana di lavoro in tutto per mettere in piedi lo spot
pubblicitario. Prima le selezioni, alle quali alla fine erano rimaste in
sei, già scelte tra quelle con una taglia da miss, poi il provino su un
set. «I provini finiscono qui. Non abbiamo bisogno di altro - le hanno
detto -. Per noi Antonella è la cuoca Danone». «Ero felicissima -
ricorda - e mi sono anche molto divertita quando la troupe, di circa
trenta persone, è venuta a Ceglie per girare alcune scene nel
ristorante. Fiori e addobbi ovunque. E’ stato davvero bello».
Poi è stato il momento di fare i bagagli e vivere questa nuova
avventura. Così Antonella è andata a Milano, in compagnia del marito
Vinoa Sokar, dove, per l’occasione, erano stati riprodotti i fornelli
della cucina Ricci. Qui si è lavorato per due giorni, dalle sette di
mattina fino a notte inoltrata. Una squadra di lavoro, composta quasi
esclusivamente da donne, nella quale Antonella si è sentita subito a suo
agio. «Ci siamo divertite tantissimo - dice -. A Ceglie avevo potuto
dilletarmi nella preparazione di piatti tipici per la trupe. A Milano è
stato davvero impossibile, ma tra una pausa e l’altra mi chiedevano
alcune ricette. Ancora oggi mi chiamano per avere alcuni consigli sulla
preparazione dei piatti. Sul set si è dovuto porre rimedio anche ad
alcuni problemi tecnici, come quando dovevo decorare un dolce con del
gioccolato fondente che però non si scioglieva, viste le temperature
basse all’interno dello studio. Scene da ridere».
Antonella ha fatto di nuovo centro. Bravura, capacità di buttarsi a
capofitto nelle nuove avventure, allegria contagiosa e, perché no, un
pizzico di buona sorte. Ma ci sarà forse per la bella cuoca pugliese un
piatto che le porta fortuna? «La cucina pugliese, quella che mi hanno
tramandato i miei genitori - risponde lei - e che in famiglia continua a
darci tante soddisfazioni. Questo è il mio cavallo di battaglia. Anche
pochi giorni fa, ad esempio, sono andata a pranzo da Beppe Bigazzi, con
cui sono rimasta in contatto. E sul tavolo c’erano rigorosamente piatti
pugliesi».
Ora per la brava e ancor più promettente cuoca ci saranno di certo nuove
avventure, chissà, magari ancora su un set. «Ho tanti progetti e spero
che le cose continuino ad andare così - dice Antonella -. Intanto mi
godo questo bel momento insieme alla mia famiglia». E poi si vedrà, il
caso finora non l’ha certo delusa.
(Luisiana Gaita, Quotidiano)
Incontro con i cittadini sul futuro dell'ospedale di
Ceglie
Mercoledì, 10 maggio
Ospedale civile: una questione ancora aperta.
Sul tema «Ospedale di Ceglie Messapica, Coma irreversibile?», il
Comitato di salvaguardia del Presidio ospedaliero di Ceglie Messapica,
ha organizzato per sabato 13 maggio (ore 18.30), presso la sede locale
di Via Matteotti, un pubblico incontro dibattito invitando il presidente
della Regione Puglia, Nichi Vendola, il sindaco della città, Pietro
Federico, tutti i consiglieri comunali nonché tutti gli onorevoli e
senatori della provincia di Brindisi, segretari dei partiti delle sedi
locali e segretari aziendali dei sindacati del comparto Sanità. «Ancora
una volta - dice il presidente del Comitato Cataldo Rodio - ci troviamo
nelle condizioni di farci portavoce delle preoccupazioni dei numerosi
cittadini che pretendono delle risposte sul futuro dell'Ospedale di
Ceglie Messapica».
Il provocatorio tema, filo conduttore
dell'iniziativa, vuole sollecitare chi di competenza affinché si abbia
una risposta chiara e definitiva sui programmi che si potranno e si
vorranno realizzare a Ceglie Messapica attraverso la «Revisione del
Piano del Servizio sanitario». La registrazione, infatti, della mancata
realizzazione dei numerosi progetti oggetto di dichiarazione nei diverse
occasioni di incontro con il Comitato e la città, per il tramite dei
responsabili preposti dalla Regione Puglia, rende ancor più desolante
una situazione che a distanza di tempo non manca di creare sconforto fra
i tanti cittadini che speravano in un cambiamento. Anche sulla tanto
declamata «autonomia» vuole fare chiarezza il Comitato per capire quali
sono i vantaggi per la città e per lo stesso Presidio ospedaliero e che
cosa è di fatto cambiato per il già preesistente reparto di Ortopedia. A
tutto ciò si aggiungeranno le legittime richieste di chiarimento
sull'organico necessario di cardiologi, rianimatori e radiologi nonché
sulla mancata apertura dei promessi reparti di Oculistica, Medicina
generale e soprattutto sul necessario potenziamento del Pronto soccorso.
(Agata Scarafilo, La
Gazzetta del Mezzogiorno)
Basket: la Stamplast perde in casa, si andrà alla gara
"tre"
Giovedì, 5 maggio
STAMPLAST CEGLIE – CENTRO FORD MOLFETTA 70 -
81
STAMPLAST CEGLIE: G. Gallo 7, Ventruto 14, Bove 2,
Della Corte 9, Mujango 17, D’Amicis 12, Gallo C. 10. N.E. Leone,
Capozziello, Rossi All. DIstante
C.F. MOLFETTA: Maggi 16, Gesmundo 1, Varisco 2,
Teofilo 22, Leo 36, Bonaiuto 3, Tommasini 3. N.E.: Filianotti, Verragni,
Rotolo. All. Carolillo
ARBITRI: Foresti di Aquila e Giampietro di Chieti.
Note: parziali: 18-25, 46-42, 59-68, 70-81. Tiri
Liberi: Ceglie 8/16, Molfetta 16/27. Falli: Ceglie 21, MOLFETTA 22. Esce
per 5 falli Varisco
Si andrà alla gara-tre per stabilire che deve
accedere al turno successivo di questi play off. Purtroppo la Stamplast
non è riuscita a ripetersi nell’impresa di quattro giorni fa andando a
vincere a Molfetta. Una gara incolore, compromessa ancora di pi
dall’assenza di Eduardo Passante che non è riuscito ad assorbire una
brutta botta presa proprio sul parquet molfettese. E la sua assenza
–Passante è sicuramente il giocatore più in forma in questo momento dei
cegliessi – si è fatta sentire troppo sotto canestro, tanto che Leo è
riuscito a totalizzare qualcosa come 36 punti. Eppure nei primi due
quarti, specie nel secondo, si era visto un quintetto da par suo. Poi,
dopo il rientro dal riposo, la Stamplast è come smarritosi con il
Molfetta che vince meritatamente, non fosse altro per aver sbagliato
meno ed osato un po’ di più. Nel primo quarto le due squadre di studiano
a vicenda. Il Molfetta propone il suo quintetto migliore: con la regia
di Maggi inizino Varisco, Teofilo, Leo e Tommasini.
Distante contrappone G. Gallo, Ventruto, Della Corte,
D’Amicis e Mujango. Guillermo Gallo apare in palla e in pi di una
occasione sguscia come un’anguilla tra le fitte maglie della difesa
barese. Sul finire c’è qualche errore di troppo, a contrario der
quintetto di Carolillo. Si passa alla seconda frazione con il Molfetta a
più sette. La seconda frazione è quella della vera Stamplast con il
Molfetta che non sa contrastare e non è un caso che in questa frazione
il Ceglie totalizza 28 punti contro i 17 del Molfetta. In questa fase
Mujango si mette in evidenza, ma non saprà ripetersi. Si va al riposo
con la Stamplast a più 4. Il numerosissimo e coreografico tifo è alle
stelle, comprendendo che c’è la possibilità di vincere anche questa
gara-due. Ma è una illusione. Alla ripresa pare che sul parquet del
palaTodisco sia entrata un’altra squadra. E il Molfetta, roster non
certo trascendentale (paga forse ora la fatica di un campionato sempre
ad alti livelli, ndr). Troppi errori e troppo falli. Ad innervosire
Della Corte e compagni (mai come questa sera sono mancate le sue bombe)
ci si mette un anche l’arbitro Foresti non all’altezza dell’appuntamento
– fischiando nel giro di 45” tre falli di sfondo, nell’ordine, a D’Amicis,
Ventruto e Della Corte che, per la verità vede solo lui, mettendo un po’
in difficoltà il collega e più attento Giampietro di Chieti. In questa
frazione la Stamplast totalizza appena 13 punti contro i 26 del Molfetta,
di cui 17 di del pivot Leo (dove sei Passante!). Si passa all’ultima
frazione con i giocatori di Carolillo a più 9 (59-68). I tifosi si
sgolano, ma la Stampalst ormai non c’è più. La cosa strana è che in
questa fase tutti sembrano avere paura di tirare, lo fa solo Mujiango ma
spesso non siora nemmeno il ferro. La frittata è bell’è fatta. Ora si
ritornerà a Molfetta: E qui se i precedenti hanno un senso, la cosa
potrebbe essere anche positiva: la Stampalst, anche in passato, fuori
casa riesce a sorprendere. E’ quello che i tifosi si attendono, sperando
che anche Eduardo Passante sia della gara.
Luca Dipresa Lutto
nella casa dei Passionisti: è morto padre Antonio Perrone
Mercoledì, 3 maggio
E’ morto all’eta di 73 anni padre Antonio
Luigi Perrone,
dal 1991 al 1999 padre superiore del convento dei Passionisti di Ceglie
Messapica. Nato a Trepuzzi, in provincia di Lecce, padre Perrone si
affacciò giovanissimo alla confraternita già fortemente attiva nel suo
paese, restando affascinato dall'opera pastorale di San Paolo della
Croce, fondatore dei Passionisti: proprio in questi giorni si stanno
venerando nel Salento le reliquie del santo.
I funerali si sono tenuti
stamani nel convento dei Passionisti di Ceglie dinanzi a migliaia di
persone che lo hanno voluto salutare per l’ultima volta.
Apprezzato oratore, umanista e uomo di pensiero, padre Antonio Perrone è
stato un riferimento per migliaia di fedeli e con quanti hanno voluto
esplorare attraverso lui la missione della Chiesa e il fondamentale
apporto allo sviluppo delle genti. Ammalato da tempo, nel dicembre del
1987 era stato curato nell’ospedale “Casa sollievo della sofferenza” di
San Giovanni Rotondo per una forma tumorale con la quale è riuscito a
convivere fino all’alba di ieri, martedì 2 maggio. Nonostante le sofferenze Padre Antonio Perrone non si è mai sottratto all’apostolato, celebrando la messa fino
a pochi giorni prima della morte. Tra l’altro era stato lui a concelebrare la
messa nella vecchia e piccola chiesa di Padre Pio a San Giovanni Rotondo il giorno
in cui papa Giovanni Paolo II annunciò la beatificazione del frate
cappuccino di Pietrelcina: l’atteso evento giunse a sorpresa poco prima
delle 12 del 21 dicembre del 1998, giorno in cui padre Antonio s’era
recato nell’ospedale di quella città per un controllo medico. Dopo la soddisfazione dei
medici al decorso della malattia il padre Passionista scese nella
chiesetta del frate cappuccino, proprio nel momento in cui le campane del convento
hanno iniziato a suonare a festa per la comunicazione giunta dal Vaticano. Padre
Antonio era un profondo conoscitore della vita di padre Pio, di cui
conservava gelosamente un fazzolettino da lui donato, reliquia che
qualcuno vorrebbe ora attribuire al buono stato di salute conservato
per anni da padre Antonio nonostante il devastante male.
Due coincidenze ora invitano alla riflessione dei credenti: padre
Antonio Perrone è morto il giorno in cui le reliquie del santo fondatore
dei Passionisti, San Paolo della Croce, sono giunte a Trepuzzi, città di
nascita del sacerdote, per una breve sosta; è morto, infine, nel settimo
anniversario della Beatificazione di Padre Pio, avvenuta a Roma il 2
maggio del 1999.
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