Ceglie in diretta |
Aprile 2006 |
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2006
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Basket: la Stamplast espugna il campo di Molfetta:
85-90
Domenica, 30 aprile
Incredibile, ma vero, la Stamplast Ceglie espugna il
Molfetta sul proprio parquet (90 – 85 il punteggio finale) nella gara
uno dei playoff per l’accesso alla serie B2 di basket. Una gara perfetta
ha subito messo alle corde il forte e quotato quintetto di coach
Corolillo quasi incredulo di quello che accadeva. Ed allora avevamo
ragione in quanti affermavano che era solo questione di testa e che il
roster è di primissimo ordine.
E la vittoria contro la seconda del campionato ne è
la netta dimostrazione. Ottima la prova di capitan D’Amicis autore di
tanti importanti rimbalzi, di Paolo Della Corte con le stoccate da tre
che hanno piegato le gambe ai padroni di casa. Ma sono stati tutti
all’altezza del compito, tanto che la gara è sempre stata in mano ai
cegliesi che nel terzo gioco raggiungevano un vantaggio di 15 punti.
Ora, giovedì sera si replica nella gara-due a Costernino (inizio ore
20,30) e la squadra deve giocare con la stessa determinazione e
convinzione di essere il roster da …battere.
Luca Dipresa
Esplode auto Gpl, in cento costretti a lasciare di
notte l'abitazione
Venerdì, 28 aprile
“Presto
scendete in strada, avvisate tutti gli altri inquilini, non c’è un
minuto da perdere perché l’auto potrebbe esplodere da un momento
all’altro”. E’ stato un maresciallo dei carabinieri a dare l’allarme e
consentire alle 15 famiglie che vivono nell’edificio di cinque piani di
mettersi in salvo, avvisare gli altri condomini sul lato opposto dello
grande stabile conosciuto come “Palazzo Valente” e far sgomberare
contemporaneamente le abitazioni a due piani lungo via Pisacane, un
budello di strada dove in pochi minuti si sono ritrovate poco prima
dell’una di ieri notte un centinaio di persone. Sorpresi e storditi
dell’improvvisa emergenza, hanno guadagnato l’uscita mentre alte lingue
di fuoco continuavano a levarsi da un’Austin Rover di un avvocato di
Ceglie Messapica, Antonio Gatti, un’auto alimentata a Gpl che di lì a
poco sarebbe esplosa. Pochi minuti di ritardo e sarebbe stata una
trappola per gli inquilini del primo, secondo e terzo piano, investiti
da una pioggia di vetri schizzati come proiettili a causa della
deflagrazione.
“I campanelli hanno suonato dappertutto, c’è stato un
rapidissimo passaparola e siamo tutti scesi in strada” racconta una
donna, docente di scuola media superiore che con lucidità racconta la
notte di terrore. “Mentre di corsa lasciavamo l’edificio abbiamo scorto
dietro l’angolo dell’uscita principale i riflessi dell’auto che andava a
fuoco, ma i carabinieri erano già sul posto, bravi, bravissimi a
rendersi conto della minaccia che incombeva. In pochi secondi hanno
isolato la zona invitandoci a metterci al riparo”. Ieri notte a Ceglie
c’erano in servizio tre pattuglie dei carabinieri con il comandante
della Compagnia di Fasano, tenente Filippo Vanni, e il maresciallo di
Ceglie, Santo Convertini, impegnati nell’ambito di periodici controlli
soprattutto da quando in paese si sono ripetuti attentati incendiari.
Tre mesi fa fu data alla fiamme una Fiat Uno, il mezzo fu spinto a
ridosso di un distributore di carburante alla periferia della cittadina
e se fossero esplose le cisterne interrate il bilancio avrebbe toccato
anche le persone. Poi vetture bruciata in via Giovanni XXIII, altre due
in pieno centro storico, poco lontano dal castello ducale del XVI
secolo, e nelle adiacenze della chiesa di San Rocco. Normale che anche
per l’episodio di ieri si sia pensato ad un attentato, anche perché
qualcuno s’è ricordato che la scorsa estate è stata distrutta dalle
fiamme un’altra auto della famiglia del professionista. La pista del
dolo non viene trascurata dai carabinieri anche per un’altra
circostanza: il maresciallo che ha dato l’allarme, durante il controllo
in via Pisacane, ha notato lo sportello aperto della Rover e la luce di
cortesia accesa, pochi attimi e una vampata dai sedili ha dato vigore
alle fiamme.
Immediata
l’emergenza. Quasi cento persone sono rimaste in strada, nella foschia
che per tutta la notte ha avvolto il paese e sotto un’accanita
pioggerellina che ha reso tutto più complicato. L’esplosione dell’auto è
avvenuta all’1.02, pochi secondi dopo che un genitore aveva abbandonato
lo stabile avvolgendo in un plaid la figlioletta di pochi anni. La sua
stanzetta al primo piano dà proprio su via Pisacane ed è stata investita
in pieno dalla deflagrazione. “Il tempo di ripararci verso una strada
più larga e il violento boato, un urto allo stomaco che ha fatto star
male molte persone”. Nulla di grave per nessuno, tranne lo spavento e i
danni alle abitazioni che in alcuni casi sono piuttosto ingenti:
finestre divelte, tapparelle volate via come fuscelli, qualche muro
divisorio lesionato, arredi danneggiati. In un appartamento al terzo
piano un divano è stato trovato sul tavolo del soggiorno, sollevato dal
violento spostamento d’aria.
In breve si sono concentrati nel quartiere altri
carabinieri e due ambulanze del 118 per soccorrere le persone in strada,
tra questi due anziani bisognosi di cure. “Non consentiremo che questo
paese diventi una Bagdad pugliese” afferma un artigiano di via Pisacane.
Espressioni dure, di rabbia, reazioni comprensibili di chi ha rischiato
la vita. Ma al momento quella dell’attentato è solo una ipotesi, anzi
dai rilievi parrebbe un episodio accidentale. Sul posto è giunto subito
il vicesindaco di Ceglie, Nicola Trinchera, per accertarsi delle
condizioni dei cittadini e valutare le prime iniziative. Solo all’alba,
dopo i rilievi di staticità dello stabile effettuati dai vigili del
fuoco, le famiglie hanno potuto far ritorno a casa. Ma c’è pure chi ha
preferito farsi ospitare dai parenti. Almeno per una notte.
m.d.m.
L’incontro tra i vertici territoriali dell’Arma e il
sindaco di Ceglie, Pietro Federico, con l’assessore Rocco Argentiero si
terrà, sabato, alle 10,30 di oggi presso il Comune.
Festa degli alberi alla scuola elementare "De Amicis"
Mercoledì, 26 aprile
Hanno incontrato il Corpo forestale di Brindisi, gli
alunni del I Circolo «Edmondo De Amicis», diretto dal dirigente
scolastico Maria Mingolla, che hanno dato vita, nei giorni scorsi, alla
manifestazione «Festa degli alberi e della Primavera». L'iniziativa -
che si pone nell'ambito del progetto «La lettura nelle fiabe, nella
natura, nelle pagine di giornale» - ha rappresentato un momento
importante in cui approfondire la tematica del rispetto della natura e
dell'ambiente. Nel corso della manifestazione gli alunni hanno piantato,
nel giardino della scuola, dei lecci donati dal Corpo forestale.
Inoltre, il viale e l'atrio è stato abbellito con numerosi vasi fioriti
che, nel corso dell'anno, scolastico sono stati curati dagli stessi
alunni, aiutati dalla maestra Rosa Pugliese.
Così, il tema importante della salvaguardia
dell'ambiente ha trovato un canale privilegiato per essere proposto. Un
progetto, dunque, realizzato grazie anche ad una basilare collaborazione
interdisciplinare e all'utilizzo di un linguaggio semplice e vicino al
mondo dei bambini. La celebrazione della giornata è proseguita con
l'esecuzione dei canti e le esibizioni da parte degli alunni delle
classi seconde e quinte. Con il supporto degli esperti esterni Claudia
Ciccarrone e Giuseppe De Paola, i bambini hanno raffigurato le quattro
stagioni con balli, musiche e drammatizzazioni, mostrando grande impegno
ed entusiasmo.
Ha rappresentato, poi, un momento di vera gioia il
lancio degli aquiloni che, senza non poche difficoltà, dovute alla
mancanza di vento, sono riusciti comunque a prendere il volo
simboleggiando l'arrivo della desiderata primavera.
(Agata Scarafilo, La Gazzetta del
Mezzogiorno)
Al via i lavori di recupero di largo Ognissanti, nel
centro storico
Mercoledì, 26 aprile
Partiti i lavori di sistemazione di largo Ognissanti,
situata nella parte antica della città. I lavori rientrano nel Piano di
recupero del centro storico medioevale, redatto nel 1998 dagli
architetti Domenico Zito e Giuseppe Caroli.
Il progetto di sistemazione della piazza è stato
redatto nel maggio 2004 dall'Ufficio tecnico comunale, su richiesta
della giunta Annese (centrodestra), per un importo di 191mila euro.
Successivamente, l'attuale amministrazione, guidata da Pietro Federico
(centrosinistra), ha tolto dal piano generale dell'opera un progetto 1°
stralcio, del costo di 110,799 euro, limitando l'intervento a circa metà
della piazza. A seguito dell'espletamento della gara d'appalto, i lavori
sono stati aggiudicati dalla ditta «Mario Vitale», per un importo
complessivo di 82.421,82 euro. «L'intervento - afferma l'assessore ai
Lavori pubblici, il diessino Domenico Lacala - consisterà nella
demolizione di fabbricati pericolanti, realizzati dal Comune nei primi
anni cinquanta con solaio lattero-cementizio, oggetto di ripetute
ordinanze di sgombero per pericolo alla pubblica incolumità. L'area
risultante sarà pavimentata con basole di pietra di cave pugliesi,
rispettando la tessitura esistente, per essere destinata a parcheggio
alberato dei residenti». I lavori verranno effettuati attingendo a
finanziamenti Prustt «Sud barese, Valle d'Itria e Terra delle Gravine»,
il cui importo complessivo è pari a 108.906.99 euro.
(Pierpaolo Faggiano, La Gazzetta
del Mezzogiorno)
"Non dimentichiamo i caduti per la libertà": lettera
aperta al sindaco
Martedì, 25 aprile
Lettera aperta di Pasquale Elia al
sindaco Pietro Federico sulla mancata celebrazione della Festa della
liberazione.
Signor
Sindaco,
non c’è frazione, anche la più piccola, dei nostri
Comuni, dell’Europa Unita, degli Stati Uniti d’America o del mondo
intero, che non abbia ricordato, alle giovani generazioni, il 61°
anniversario della fine del secondo conflitto mondiale. Perfino nel più
sperduto villaggio siberiano della vecchia Unione Sovietica si festeggia
solennemente (il 5 maggio) la fine dell’ultima guerra. La nostra Città,
solo la nostra Città, è rimasta al palo.
Non è una festa come le altre, è invece la
LIBERAZIONE del territorio nazionale dalle truppe naziste, è la
riconquistata libertà, e, per quella libertà, che molti nostri
concittadini hanno subito persecuzioni, sono stati condannati al confino
o incarcerati a dure pene.
Quanti sono? Molti, troppi; un esercito. La Città di
Ceglie Messapica ha avuto ben 169 Caduti. Si deve al loro sacrificio se
noi oggi viviamo in un clima di sicurezza e di confort. Passando davanti
al Monumento ai Caduti stamattina ho visto che qualcuno, qualche parente
forse, ha deposto un mazzolino di fiori su di un nome.
E’ molto più gratificante, oggi, parlare di pace che
di guerre, sia pure passate. Sono sempre più convinto che è meglio la
retorica della pace che non la retorica della guerra. Ma meglio ancora è
uscire da ogni retorica. Proprio il ricordo di tanti dolori e lutti
dovrebbe alimentare autentici propositi di pace. Nessuno, più di quelli
che hanno subito i traumi della guerra, possono apprezzare e invocare la
pace.
Basterebbe questo per giustificare, in questo giorno
di festa, la deposizione di una corona di fiori al Monumento ai Caduti,
meglio ancora la celebrazione di una Santa Messa in suffragio; ma
certamente c’è di più, c’è la speranza che quegli uomini non siano
caduti invano, che alla logica della violenza si stia effettivamente
sostituendo sempre di più quello della pace, della tolleranza e della
comprensione tra i popoli.
E’ soprattutto in questa chiave di speranza per il
futuro che ricordare i dolori, le sofferenze, i lutti del passato
diventa una operazione ancora più legittima, ancora più degna di essere
portata avanti.
Ricordiamoli dunque con riconoscenza i nostri
Caduti. E’ doveroso soprattutto da parte delle istituzioni locali.
Pasquale Elia
Cani randagi in libertà, l'allarme lanciato al Comune
Venerdì, 21 aprile
Ma la città è un canile a …cielo aperto? Se lo domandano in tanti in
questi giorni al cospetto di veri e propri branchi di cani che
girovagano imperterriti per le vie cittadine. Una situazione non nuova
ma che si trascina da diverso tempi, addirittura mesi. E non accade
nulla.
Al contrario più giorni passano e più il branco cresce di numero con
pericolo per l’incolumità di piccoli e grandi. A volte, attraversare un
marciapiede, una strada è impresa improba e, per evitare guai si
preferisce ritornare sui propri passi o far un largo giro per
raggiungere la meta prefissatati. All’ingresso e all’uscita da scuola
non è insolito vedere questi cani randagi che …scortano i ragazzi.
Ovviamente la paura è più che legittima in questi casi e bisogna farsi
il segno della croce si arriva a casa indenni. Ma è possibile un simile
spettacolo senza che si intervenga? I vigili, gli stessi amministratori
gireranno pere per le strade della città. Ed allora sono state fatte
segnalazioni agli organi competenti per intervenire? Insomma uno
spettacolo che non è degno di una città a misura d’uomo. Allora, è il
caso che l’assessorato proposto si attivi per trovare le dovute
soluzioni ad un problema che può degenerare da un momento all’altro,
anche perché, come dicevamo, il branco aumenta di questi cani randagi a
vista d’occhio.
Come per la campagna di pulizia e disinfestazione annunciata
dall’assessore alle politiche sanitarie, di pari passo si deve avviare
quest’opera di bonifica. Pretendere la pulizia della città è un obbligo,
un dovere, ma spesso accade che proprio presso i cassonetti dove si
depositano le buste dell’immondizia bivaccano questi cani che ne
combinano di tutti i colori. “Una città è più vivibile e pulita s e c’è
la massima collaborazione da parte dei cittadini”, ha dichiarato
l’assessore alle politiche sanitarie. E questa è cosa che va
sottolineata non una ma mille volte: però, non sarebbe il caso che anche
l’amministrazione desse segnali in tal sesso, ovvero non ritardare oltre
la soluzione dell’incombente problema del randagismo?
l.d.
Nel convento dei Passionisti si riceve la reliquia di
San Paolo della Croce
Giovedì, 20 aprile
Fervono i preparativi dei padri passionisti
che, il 9 maggio prossimo, ospiteranno la reliquia del loro fondatore
San Paolo della Croce. Un'occasione importante, per la comunità
religiosa, che si pone nell'ambito del primo centenario della Provincia
religiosa del «Santo costato di Gesù» di Puglia, Calabria e Basilicata.
In cento anni di storia, l'attività dei padri passionisti si è
contraddistinta per la predicazione itinerante.
Non a caso, annunciando e vivendo il Vangelo
della Croce, hanno sempre suscitato entusiasmo dando vita a dei rapporti
di comunione sincera con le comunità civili con cui, nelle diverse
realtà territoriali del sud Italia, sono entrati in contatto. Anche la
prossima ricorrenza della festa in onore di Santa Aurelia, l'8 maggio,
rappresenterà eccezionalmente quest'anno un momento di preparazione e di
attesa del corpo del Santo padre fondatore. Infatti, le due storie dei
passionisti e di Santa Aurelia, il cui corpo si trova nella cripta della
chiesa dei padri Passionisti, si sviluppano parallele oramai da più di
cento anni. Una profonda devozione, che riempie un secolo di storia in
cui il popolo cegliese scopre un esempio di vita da imitare, custodire e
sviluppare.
In particolare è nel corso della settimana
santa che i cegliesi si recano nella cripta a pregare e venerare santa
Aurelia. Un culto silenzioso e mai interrotto proprio come non è mai
stata interrotta la predicazione delle missioni dei passionisti nella
piena fedeltà al loro fondatore. Così, al fine di sintetizzare il
prezioso ruolo che hanno avuto e continuano ad avere nel contesto
cittadino, i padri passionisti hanno bandito un concorso sul tema «La
predicazione delle missioni dei passionisti nella fedeltà al loro
fondatore», che è stato portato a conoscenza degli alunni che
frequentano le scuole di ogni ordine e grado di Ceglie Messapica, di
Villa Castelli, Cisternino, Ostuni, Francavilla Fontana, San Michele
Salentino, San Vito dei Normanni e Massafra. Tutte le opere dovranno
pervenire, entro il 24 aprile, presso il convento dei passionisti di
Ceglie Messapica (Via San Paolo della Croce, 40). La cerimonia di
premiazione avverrà il 14 maggio, il giorno dopo la celebrazione
conclusiva della permanenza dell'urna con le spoglie di San Paolo della
Croce che sarà portata, il 13 maggio, in processione per le vie della
città chiudendo, così, la «peregrinatio» a Ceglie Messapica.
(Agata Scarafilo, La
Gazzetta del Mezzogiorno)
Riflessioni: l'andamento
del voto in Italia e nei territori periferici
Giovedì, 20 aprile
Da Angelo Palma riceviamo e pubblichiamo un commento sul recente voto
politico.
Come mai il
centrosinistra vinse le elezioni regionali di un anno fa e ora ha
rischiato di perdere ?
Perché questa consultazione ha visto alcuni centri, in Friuli,
eleggere sindaci di centro-sinistra e contemporaneamente votare, per il
parlamento, in maggioranza il centrodestra ?
Tra i due tipi di elezione ci sono molte differenze, tra le quali la
diversa importanza attribuita dai votanti ad alcuni argomenti.
· Nelle
elezioni regionali e locali il centrosinistra riesce a
comprendere i problemi specifici del territorio, diversi per area
geografica, e a prospettare soluzioni adeguate.
Al contrario,
nelle consultazioni politiche nazionali forse non ha sufficiente
capacità di mediare tra realtà territoriali con caratteristiche diverse:
il Nord, dove sono più diffusi la piccola e media impresa e il
lavoro autonomo, e il Sud, dove prevale il lavoro dipendente pubblico e
privato; aree con livello di occupazione molto diverso.
· Tuttavia
per vincere le elezioni
occorre elaborare proposte che soddisfino la maggioranza degli elettori,
quelli che votano e quanti si astengono. Può, infatti, capitare, come
alle regionali, che votino in pochi o, come in questa tornata, che si
esprima l’ 87 % degli elettori.
I risultati sono stati influenzati dalla diversa affluenza alle urne.
· La
proposizione di una politica, che non da risultati immediati ma
differiti nel tempo, richiede un grande sforzo di divulgazione e la
disponibilità di mezzi di comunicazione adeguati.
I mezzi di comunicazione che contano, cioè le televisioni, sono nelle
mani del centrodestra. Il centro-sinistra ha una sola rete.
· La
proposta di finanziare il rilancio dell’economia attraverso il
recupero dell’evasione fiscale non è stata ben spiegata e di
conseguenza è apparsa a molti come un attentato alla sopravvivenza delle
piccole e medie imprese. Molte di queste vivono perché evadono le
tasse. Lo sviluppo economico non si può basare sull’evasione fiscale.
Tuttavia il timore delle imprese di scomparire, prima del rilancio
concreto dell’economia, doveva essere percepito.
Andava compresa, anche se non giustificata, la
diffusa resistenza a pagare le tasse,
manifestazione di una discutibile mentalità italiana ma anche
conseguenza di una errata politica di gestione del denaro pubblico:
le spese per scuola, sanità, pensioni, assistenza sociale,
giustizia servono in gran parte a mantenere le strutture preposte e poco
per i servizi reali erogati, tra l’altro di non buona qualità.
Se si aggiunge che il sogno di molti è di non pagare tasse e ricevere
servizi, finanziati con il debito pubblico, si capisce come la demagogia
abbia avuto il sopravvento.
Il diverso comportamento elettorale deriva dalla differente
importanza che l’elettore attribuisce al tema fiscale: la
sensibilità è minore se bisogna eleggere i consigli comunali, che
non possono imporre grandi tasse,
mentre è maggiore se si tratta di elezioni politiche, poiché lo
stato detiene gran parte della capacità di tassazione.
· Per
altro
sulle tasse il centrosinistra ha commesso degli
errori: l’estrema leggerezza di qualche politico nel definire
il limite imponibile per la tassa di successione; la mancata
individuazione della rendita finanziaria soggetta ad incremento di
tassazione; un eccesso di sincerità.
Non andava considerato patrimonio tassabile una casa del valore di 360
milioni di vecchie lire, con le quali nelle città non si compra
nulla.
La
rendita finanziaria da tassare doveva essere individuata nei guadagni
in borsa o in altre operazioni di alta finanza.
Infine la correttezza e la sincerità non pagano se il competitore
politico è un giocatore d’azzardo.
Così
molti si sono spaventati per delle cose mal spiegate e che, nella
sostanza, non li riguardavano
·
Il centrosinistra ha affrontato in maniera parziale il problema della
precarietà.
Ha pensato soltanto al lavoro dipendente, ma non a quello degli
artigiani e commercianti, lavoro per sua natura precario. Così
molti appartenenti a queste categorie probabilmente non si sono sentiti
rappresentati.
· Altro
tema sensibile durante le elezioni politiche è la
paura dei comunisti,
prospettata ripetutamente per farla sembrare un fatto concreto.
Personalmente penso che il termine comunista andrebbe tolto dalle sigle
di alcuni partiti perché richiama un passato storico nefasto, nel quale
idee utopistiche di giustizia sociale furono tradotte, in realtà, in
lacrime e sangue. Qualcuno è libero di dissentire, ma le conseguenze
elettorali sulla coalizione si sono viste.
· Penultimo
argomento importante nelle elezioni politiche è il
malinteso tema del
moderatismo.
Penso che la moderazione debba essere uno stile di comportamento, tipico
di un sincero democratico.
Oggi tutti i partiti sono democratici e quindi moderati. Infatti, chi
aveva discutibili riferimenti ideologici, a sinistra e a destra, ha
rinunciato da tempo alla violenza.
Il giudizio è diverso se, invece, per moderatismo si intende centrismo.
Non ne abbiamo alcun bisogno. Un partito che rimanga sempre al potere
per allearsi una volta con la destra e una volta con la sinistra
impedisce l’alternanza nella guida del paese: alternanza che consente di
mandare a casa chi sbaglia e forse riduce la corruzione.
La insistente e non contrastata
auto-definizione di moderati, da parte di alcuni partiti,
ha indotto l’elettore inesperto a considerare tutti gli altri
estremisti, ma i partiti estremisti non esistono più.
·
L’ultimo argomento che può aver influenzato i risultati
elettorali nazionali è quello della
pretesa rappresentanza dei valori cristiani, da parte di
alcuni partiti. Ne hanno parlato politici, con situazioni familiari non
coerenti con questi principi, gente atea e, a elezioni avvenute,
addirittura personaggi mafiosi.
L’insistenza del messaggio televisivo può aver fatto breccia.
In realtà è gran parte della comunità nazionale ed europea che può
vantare radici cristiane. Anche se, a dire il vero, la cultura italiana
ed europea è pluralista e si ispira, oltre che al cristianesimo, alla
filosofia greca, al diritto romano, all’umanesimo, al rinascimento,
all’illuminismo, al romanticismo, al liberalismo e al socialismo
democratico. E’ opportuno parlarne a proposito e con coerenza.
· Non
ho accennato all’assenza
delle liste civiche, che pure ha avuto il suo peso, in quanto
ritengo la loro partecipazione un espediente tattico e non strategico.
Angelo Palma
Sindacalista e pasionaria, la cegliese Teresa
Bellanova eletta alla Camera
Martedì, 12 aprile
«Molta emozione ma anche molta responsabilità».
Parla Teresa Bellanova, la sindacalista di lungo corso che cambia
registro e approda alla politica facendo centro al primo tentativo:
eletta con la lista dell’Ulivo e unica parlamentare del Centrosinistra a
Montecitorio. Nata a Ceglie Messapica, impegnata negli anni Settanta
nella lotta al caporalato, ex segretaria della Camera del Lavoro, la
Bellanova è stata eletta alla Camera con la lista dell'Unione e sarà la
parlamentare che rappresenterà Ceglie a Montecitorio, oltre al Salento
che è la sua terra di adozione. Il sindacato di Teresa Bellanova è
quello della Cgil dove, in quasi trent’anni, ha salito tutti i gradini
fino ai vertici nazionali della Filtea-Cgil del comparto tessile dopo le
prime dure lotte nel Brindisino. La politica è quella che l’ha voluta
nell’Ulivo dove, dicono i bene informati, si giocherà un ruolo
importante con le sue competenze in materia di economia e di politiche
per il lavoro, che sembrano farne una vera e propria esperta.
Molta emozione anche se lei resta una di poche parole
quando non si parla di politica: «No, il privato lasciamolo fuori ma è
chiaro che il primo pensiero, in questi casi, va alla famiglia che è
sempre stata centrale nella mia vita e che tale rimarrà». Alla famiglia
e agli amici più stretti come al suo staff con cui ha condiviso una
lunga campagna elettorale. «Ho girato in lungo e largo per il Salento -
aggiunge la stessa Bellanova - e ho trovato la conferma: la vera
priorità di questo territorio è rimettere in moto l’economia e incidere
davvero sulle dinamiche dello sviluppo dell’impresa e delle assunzioni.
Non basta intervenire con gli ammortizzatori sociali se poi non c’è un
adeguato sostegno attraverso una serie di politiche cosiddette
“orizzontali” per quelle imprese capaci di puntare sull’innovazione: o
l’imprenditore comprende questo oppure si rimane fuori da un mercato
sempre più globalizzato. Come, del resto, bisogna costruire un patto per
il Salento che veda insieme tutti i soggetti del territorio».
Il lavoro, innanzitutto, per i giovani. «E se i
vecchi militanti già li conoscevo - conclude la Bellanova - sono loro
che mi hanno colpito per l’attaccamento alla causa che hanno dimostrato.
Quei giovani a cui non ho fatto, però, promesse ma solo l’impegno per un
nuovo modo di fare politica. E questa è la mia, personale scommessa:
l’unica chance vera per riguadagnare la fiducia dei giovani facendo
breccia in un loro distacco dalla politica sempre più diffuso».
Teresa Bellanova è il terzo deputato cegliese eletto
nella storia repubblicana: prima di lei hanno varcato la porta di
Montecitorio, sede della Camera, Pietro Mita, di Rifondazione, eletto
nel 1992, e Vincenzo Epifani, eletto in An nel 1994.
Basket: nuovo avvicendamento in panchina, arriva il
coach Distante
Mercoledì, 12 aprile
La dirigenza della Stamplast ha voluto dare una
scossa all’ambiente in vista dei quasi scontati palyoff. Da ieri Giulio
Tonucci, il tecnico marchigiano chiamato tre mesi fa per sostituire
Piero Labate è stato sollevato dal suo incarico, affidando la panchina a
Massimo Distante, coach brindisino con un trascorso in serie C1 e serie
A femminile. “Al punto in cui eravamo e dopo la sconfitta patita a
Massafra – spiega il direttore sportivo Enrico Marseglia - abbiamo
convenuto di dare una scrollata all’ambiente per non compromettere, a
due giornata dalla fine del campionato, ulteriormente l’accesso ai
playoff”. E, come spesso accade in queste situazioni la “scossa”
riguarda la panchina. “Abbiamo deciso di sollevare dall’incarico –
prosegue Marseglia – Giulio Tonucci, al quale va comunque il nostro
ringraziamento per il lavoro svolto in questo periodo di permanenza a
Ceglie”.
La situazione, dopo la sconfitta di domenica è
sicuramente un po’ precipitata e la settima posizione in classifica non
poteva far stare allegri a due gare dal termine. “Il nostro obiettivo –
chiarisce il direttore sportivo cegliese – era ed è l’accesso ai play
off per poi poterci giocare le nostre chance”. Certo è che Tonucci forse
paga il fatto che non conosceva l’ambiente della C1 e questo non è cosa
da poco. Ed ecco al scelta di Massimo Distante, coach che nel suo lavoro
verrà affiancato dal direttore tecnico Cosimo Romano. Sarebbe stato
logico affidare direttamente la panchina al coach mesagnese chiamato un
mese fa al capezzale della Stamplast.
Ma il regolamento vieta a chi ha allenato in questa
stagione di sedersi su di un’altra panchina. E qui una piccola
considerazione o appunto alla dirigenza cegliese: lo scorso anno, dopo
un campionato decisamente positivo, inspiegabilemente si decise di non
rinnovare il contratto a Cosimo Romano, allenatore che è un ottimo
conoscitore della pallacanestro della C1, oltre ad essere dotato di
valide qualità tecniche. Ma va bene lo stesso, vale come esperienza. Ora
si volta pagina e si pensa al prossimo appuntamento, il penultimo. A far
visita alla Stamplast giunge il Cus Bari, proprio il roster, fino ad un
mese fa di Cosimo Romano. Quindi una squadra che il direttore tecnico
consoce bene e che, pertanto, non dovrebbe riservare sorprese.
L’imperativo è vincere, la qual cosa è alla portata di Mujango e
compagni. Una gara dove finalemnet si vuol vedere all’opera un quintetto
combattivo, concentrato e padrone del parquet. I playoff sono alla
portata di questo novero di giocatori che devono solo avere più fiducia
in se stessi. Spesso, le esperienze lo dimostrano, ci vuole ben poco per
partire con il piede giusto e, poi ritrovarsi nelle finali. Sarebbe il
totale riscatto di un campionato iniziato e condotto non come nelle
aspettative. A Distante e Romano il compito di ripagare un tifo che mai
ha abbandonato i giocatori.
Luca Dipresa
Basket: la Stamplast si gioca tutto nella trasferta di
Massafra
Sabato, 8 aprile
C’è la giusta concentrazione e motivazione per
affrontare la difficile trasferta di Massafra. Per la Stamplast Ceglie
l’occasione propizia, a tre turni dalla conclusione di questo altalenate
campionato di serie C1, per fare le prove generali in vista degli ormai
imminenti playoff. E questo perché, tenuto conto della posizione di
classifica, molto probabilmente, a Mujango e compagni toccherà giocare
le eventuali “belle” lontani dalle proprie mura (si fa per così dire,
considerato che la Stamplast gioca “fuori” da un bel po’, vale a dire al
palaTodisco di Cisternino, ndr). Gara di cartello che giunge, quindi, a
proposito e dalla quale la società ed il tifo si attende una risposta
chiara su quelle che possono essere le reali chance per quell’obiettivo
che, all’inizio campionato, tutti auspicavano. E ci sono tutte le
condizioni per rimediare, a patto che i giocatori sappiano dimostrarsi
all’altezza del compito e del loro blasone.
L’importante è giocare con la giusta concentrazione e
quella cattiveria sportiva che sesso è venuta meno. L’ambiente,
dicevamo, è caricato. “In settimana –a parlare è il direttore sportivo
Enrico Marseglia, i giocatori si sono preparati con piglio e vogliosi di
dimostrare, contro una grande, il proprio valore”. Preparazione
preparata nei minimi particolari dal coach Giulio Tonucci e dal
direttore tecnico Cosimo Romano. Certo è che giocare fuori casa può
avere il suo peso, ma per una squadra che ha carattere questo può essere
un aspetto relativo. Carlos Gallo, la guardia italo-argentina che
domenica scorsa a causa della febbre Giulio Tonucci tenne giustamente
fuori è recuperato, pronto a dare il proprio contributo alla causa. E’
assolutamente da evitare quegli errori che, specie quando la squadra
difende a uomo, la Stamplast commette. Meglio il gioco a zona dove
difficilmente gli attaccanti avversari trovano le giuste penetrazioni.
A Massafra bisogna da subito prender il pallino del
gioco in mano anticipando e contrastando un roster che è niente male e
che domenica scorsa andò addirittura a vincere a Barletta. Il roster
tarantino affidato a Lillino Ciracì, dal suo canto vorrà consolidare la
sua quarta piazza in classifica e guardare con sempre più fiducia al
futuro, vale a dire ai playoff. Di spessore si preannuncia il duello tra
Charles Mujango e l’ex Gigi Delli Carri. “Mujo”, dopo un periodo un po’
appannato sembra completamente ripresosi e questo è un’altra noto
positiva per l’economia del gioco cegliese. Certamente Ciracì avrà
predisposto un attenta marcatura proprio sul giocatore più pericoloso
del quintetto giallobù. Ma anche lui, Lillino Ciracì deve preoccuparsi
dei cegliesi. Molto è affidato alla ritrovata forma di Eduardo Passante,
allo stesso Paolo Della Corte che, oltre ad essere chiamato a fare gli
straordinari unitamente a Carlos Gallo per arginare soprattutto il gioco
sulle fasce dei padroni di casa, deve sperare nella buona lena dai tiri
dalla lunga distanza.
A Guillermo Gallo, l’altro argentino della formazione
cegliese, il compito di organizzare il gioco della Stamplast. A lui ed a
Francesco Bove l’occasione per dimostrare il proprio valore. Anche
Maurizio D’Amicis, da buon capitano deve dare quella carica giusta ai
suoi compagni facendosi valere sotto canestro, sia in fase offensiva che
difensiva. Pronti a dare il proprio apporto Fabiano Ventruto, giocatore
che, forse, meriterebbe un pizzico in più di considerazione, tenuto
conto che nelle ultime gare ha dimostrato d essere in forma. Per finire
una nota riguardante lo stato dell’arte del palazzetto. Radio-municipio
parla di imminente avvio dei lavori di rifacimento del parquet. Si parla
addirittura del prossimo 18 aprile come data d’inizio. Se così sarà, non
è eluso che qualche gara dei palyoff la Stamplast possa giocarle,
finalmente, a casa propria. Staremo a vedere.
Luca Dipresa
Il datore di lavoro non gli paga il compenso dovuto e
lui l'accoltella
Martedì, 4 aprile
Il titolare di un laboratorio di capi d' abbigliamento dove una donna
aveva lavorato tempo fa non le avrebbe pagato una retribuzione di circa
500 euro: per questo il marito della lavorante lo ha accoltellato alla
gola e ad una mano. E' accaduto a Ceglie Messapica dove i carabinieri
hanno arrestato Silvano Pugliese, di 37 anni. Secondo una ricostruzione
dell' accaduto fatta dai carabinieri, Pugliese e' andato nell'
abitazione dell' imprenditore per riscuotere il danaro che questi doveva
ancora a sua moglie. Tra i due uomini e' sorto un diverbio nel corso del
quale Pugliese con un coltello a serramanico ha colpito il titolare
della ditta e la moglie accorsa in suo aiuto. L'imprenditore e sua
moglie sono stati soccorsi e condotti in ospedale dove i medici li hanno
giudicati guaribile in una quindicina di giorni. Poco dopo i carabinieri
hanno rintracciato Pugliese nella sua abitazione e lo hanno arrestato
con l' accusa di tentativo di omicidio.
Basket: vittoria facile della Stamplast sul modesto
Partenope Napoli
Domenica, 2 aprile
STAMPLAST CEGLIE – PARTENOPE NAPOLI 82 - 50
STAMPLAST CEGLIE: Leone 1, Gallo G. 14, Ventruto 17,
Bove 2, Della Corte 13, Mujango 9, D’Amicis 8, Rossi 3,Passante 15.
N.E.: Gallo C. All. Tonucci
Una vittoria quella della Stamplast contro un
modesto quintetto napoletano che fa muovere la classifica e, soprattutto
fa morale. L’avvio propone i padroni di casa che giocano a uomo e, c’è
da dire, con qualche difficoltà. Attaniese e Adinolfi in queste
condizioni spesso hanno la meglio. Nella seconda frazione si cambia
modulo ed il gioco a zona mette in evidenza una buona Stamplast con G.
Gallo e Passante in evidenza., totalizzando ben 23 punti contro i 13
della Partenope. Al rientro in campo Tonucci fa girare i giocatori a sua
disposizione, tranne C. Gallo febbricitante tenendo sempre saldamente in
mano le redini del gioco. Spettacolare lo scambio a tre minuti
dall’avvio del terzo gioco protagonisti Gallo, Mujiango e Ventruto
portando la propria squadra a più 26. Si va avanti di questo passo da
qui alla fine senza che l’andamento della gara cambi. Da segnalare la
buona prova di Fabiano Ventruto, un giocatore in crescendo e che con
Eduardo Passante è sicuramente il più in forma, Sul versante opposto
buna la prova di Fevola.
Luca Dipresa
Basket: la Stamplast si prepara alla prova del
riscatto con il Napoli
Sabato, 1° aprile
La Stamplast domani è chiamata al riscatto e, soprattutto, a farsi
perdonare per l’occasione persa a Caserta, perdendo una incredibile
partita a favore di un quintetto campano che ha avuto il merito di
interpretare la gara come, al contrario, avrebbero dovuto fare i
giocatori cegliesi. Un’occasione buttata al vento contro la quart’ultima
in classifica. Domani sera sulla strada di Mujango e compagni ancora un
roster campano, il Partenope Napoli che come i casertani naviga nel
bassofondo della classifica (è penultimo) e domenica scorsa ha perso in
casa contro il Santa Maria Vico (62-68).
Quindi sulla carta gara abbordabile e che non dovrebbe preoccupare più
di tanto il roster di Giulio Tonucci. Ma, visto i precedenti è sempre
bene rimanere con i piedi per terra ed essere concentratissimi anche
perché, a quattro gare dalla fine il discorso play off non è ancora
definito. Come è noto passano ai play of le prime otto classificate.
Attualmente la Stamplast è la sesta squadra, seguita a due punti dall’Anagni
e dal Monte Procida. L’Anagni andrà a far visita al Molfetta (seconda in
classifica) mentre il Monte Procida è impegnata in casa contro il
Battipaglia, ultima in classifica. Ecco perché la vittoria è d’obbligo
tenuto anche conto che fra sette giorni il calendario propone la
difficile trasferta di Massacra, quarti in classifica. Ma com’è
l’ambiente? “In settimana – a parlare è il direttore sportivo Enrico
Marseglia – i ragazzi hanno lavorato sodo consapevoli della posta in
palio e, soprattutto, vogliosi di scacciare la pessima prestazione di
sette giorni fa”. Paolo Della Corte ha recuperato dal fastidioso virus
influenzale e questa è una nota positiva per il coach, non dimenticando
quanto importante sia il ruolo di questo giocatore nell’attuazione degli
schemi. Guillermo Gallo ha una settimana in più di lavoro ed
affiatamento con i compagni, Charles Mujango è in pieno recupero
ritornando a giocare ai suoi massimi (domenica a Caserta è stato il
miglior realizzatore della serata). Insomma, pare che tutto proceda al
meglio e questa sera, al palaTodisco, avranno l’incitamento di un tifo
che mai ha cessato di essere accanto alla squadra, anche quando non ha
giocato da par suo.
E’ necessario risalire quanto più possibile la classifica, prima per
essere sicuri dei play off e poi per evitare di affrontare le primissime
del campionato. Come recita il regolamento ai play off accedono le prime
otto con il seguente abbinamento: la prima affronta l’ottava, la seconda
la settima, la terza la seta e così via. Se il campionato fosse concluso
alla Stamplast toccherebbe una tra il Molfetta ed il Bisceglie. E non è
certamente da augurarselo. Allora, nelle quattro gare che restano
bisogna mettere fuori tutta la grinta possibile ricordandosi di essere
uno dei roster più competitivi di questo difficile campionato di serie C
1. Dirigenti e tifosi credono ancora.
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