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In questa pagina notizie e servizi da Ceglie Messapica (Brindisi)

 

Basket: la Stamplast espugna il campo di Molfetta: 85-90

Domenica, 30 aprile

Incredibile, ma vero, la Stamplast Ceglie espugna il Molfetta sul proprio parquet (90 – 85 il punteggio finale) nella gara uno dei playoff per l’accesso alla serie B2 di basket. Una gara perfetta ha subito messo alle corde il forte e quotato quintetto di coach Corolillo quasi incredulo di quello che accadeva. Ed allora avevamo ragione in quanti affermavano che era solo questione di testa e che il roster è di primissimo ordine.

E la vittoria contro la seconda del campionato ne è la netta dimostrazione. Ottima la prova di capitan D’Amicis autore di tanti importanti rimbalzi, di Paolo Della Corte con le stoccate da tre che hanno piegato le gambe ai padroni di casa. Ma sono stati tutti all’altezza del compito, tanto che la gara è sempre stata in mano ai cegliesi che nel terzo gioco raggiungevano un vantaggio di 15 punti. Ora, giovedì sera si replica nella gara-due a Costernino (inizio ore 20,30) e la squadra deve giocare con la stessa determinazione e convinzione di essere il roster da …battere.

Luca Dipresa
 

 

 

 

 

 

 

Esplode auto Gpl, in cento costretti a lasciare di notte l'abitazione

Venerdì, 28 aprile

“Presto scendete in strada, avvisate tutti gli altri inquilini, non c’è un minuto da perdere perché l’auto potrebbe esplodere da un momento all’altro”. E’ stato un maresciallo dei carabinieri a dare l’allarme e consentire alle 15 famiglie che vivono nell’edificio di cinque piani di mettersi in salvo, avvisare gli altri condomini sul lato opposto dello grande stabile conosciuto come “Palazzo Valente” e far sgomberare contemporaneamente le abitazioni a due piani lungo via Pisacane, un budello di strada dove in pochi minuti si sono ritrovate poco prima dell’una di ieri notte un centinaio di persone. Sorpresi e storditi dell’improvvisa emergenza, hanno guadagnato l’uscita mentre alte lingue di fuoco continuavano a levarsi da un’Austin Rover di un avvocato di Ceglie Messapica, Antonio Gatti, un’auto alimentata a Gpl che di lì a poco sarebbe esplosa. Pochi minuti di ritardo e sarebbe stata una trappola per gli inquilini del primo, secondo e terzo piano, investiti da una pioggia di vetri schizzati come proiettili a causa della deflagrazione.

“I campanelli hanno suonato dappertutto, c’è stato un rapidissimo passaparola e siamo tutti scesi in strada” racconta una donna, docente di scuola media superiore che con lucidità racconta la notte di terrore. “Mentre di corsa lasciavamo l’edificio abbiamo scorto dietro l’angolo dell’uscita principale i riflessi dell’auto che andava a fuoco, ma i carabinieri erano già sul posto, bravi, bravissimi a rendersi conto della minaccia che incombeva. In pochi secondi hanno isolato la zona invitandoci a metterci al riparo”. Ieri notte a Ceglie c’erano in servizio tre pattuglie dei carabinieri con il comandante della Compagnia di Fasano, tenente Filippo Vanni, e il maresciallo di Ceglie, Santo Convertini, impegnati nell’ambito di periodici controlli soprattutto da quando in paese si sono ripetuti attentati incendiari. Tre mesi fa fu data alla fiamme una Fiat Uno, il mezzo fu spinto a ridosso di un distributore di carburante alla periferia della cittadina e se fossero esplose le cisterne interrate il bilancio avrebbe toccato anche le persone. Poi vetture bruciata in via Giovanni XXIII, altre due in pieno centro storico, poco lontano dal castello ducale del XVI secolo, e nelle adiacenze della chiesa di San Rocco. Normale che anche per l’episodio di ieri si sia pensato ad un attentato, anche perché qualcuno s’è ricordato che la scorsa estate è stata distrutta dalle fiamme un’altra auto della famiglia del professionista. La pista del dolo non viene trascurata dai carabinieri anche per un’altra circostanza: il maresciallo che ha dato l’allarme, durante il controllo in via Pisacane, ha notato lo sportello aperto della Rover e la luce di cortesia accesa, pochi attimi e una vampata dai sedili ha dato vigore alle fiamme.

Immediata l’emergenza. Quasi cento persone sono rimaste in strada, nella foschia che per tutta la notte ha avvolto il paese e sotto un’accanita pioggerellina che ha reso tutto più complicato. L’esplosione dell’auto è avvenuta all’1.02, pochi secondi dopo che un genitore aveva abbandonato lo stabile avvolgendo in un plaid la figlioletta di pochi anni. La sua stanzetta al primo piano dà proprio su via Pisacane ed è stata investita in pieno dalla deflagrazione. “Il tempo di ripararci verso una strada più larga e il violento boato, un urto allo stomaco che ha fatto star male molte persone”. Nulla di grave per nessuno, tranne lo spavento e i danni alle abitazioni che in alcuni casi sono piuttosto ingenti: finestre divelte, tapparelle volate via come fuscelli, qualche muro divisorio lesionato, arredi danneggiati. In un appartamento al terzo piano un divano è stato trovato sul tavolo del soggiorno, sollevato dal violento spostamento d’aria.

In breve si sono concentrati nel quartiere altri carabinieri e due ambulanze del 118 per soccorrere le persone in strada, tra questi due anziani bisognosi di cure. “Non consentiremo che questo paese diventi una Bagdad pugliese” afferma un artigiano di via Pisacane. Espressioni dure, di rabbia, reazioni comprensibili di chi ha rischiato la vita. Ma al momento quella dell’attentato è solo una ipotesi, anzi dai rilievi parrebbe un episodio accidentale. Sul posto è giunto subito il vicesindaco di Ceglie, Nicola Trinchera, per accertarsi delle condizioni dei cittadini e valutare le prime iniziative. Solo all’alba, dopo i rilievi di staticità dello stabile effettuati dai vigili del fuoco, le famiglie hanno potuto far ritorno a casa. Ma c’è pure chi ha preferito farsi ospitare dai parenti. Almeno per una notte.

m.d.m.

 


L'assessore alla Legalità Rocco Argentiero: "Subito un vertice con i carabinieri"

“Domani avremo un incontro con il comandante della compagnia dei carabinieri di Fasano, tenente Filippo Vanni, e con il maresciallo dei carabinieri di Ceglie, Sante Convertini, per un esame della situazione”. L’assessore alla Legalità, Rocco Argentiero, è prudente sull’episodio dell’altra notte ma comunque l’amministrazione comunale vuol dimostrare attenzione all’escalation di atti criminosi che sono tornati a ripetersi: “Per quel che sappiamo noi stanotte si è trattato di un incendio fortuito, tuttavia – afferma Argentiero – abbiamo il dovere istituzionale di capire quel che accade nel territorio, anche se ovviamente noi non possiamo sostituirci agli investigatori”. I ripetuti atti incendiari, gli scippi, la presenza di una sempre più invasiva azione di spacciatori da tempo ha già fatto scattare l’allarme rosso: “Il problema è noto e lo stiamo affrontando, devo dire che su questo punto abbiamo avuto una rilevante collaborazione dai carabinieri, polizia e tutte le forze dell’ordine, che svolgono un lavoro discreto, senza spettacolarizzazioni ma efficace. Proprio stanotte c’erano a Ceglie ben tre pattuglie di servizio dei carabinieri, eppure s’è verificato quel che abbiamo visto. Comunque noi chiediamo sempre la collaborazione dei cittadini, segnalate qualunque anomalia o comportamenti sospetti alle autorità e alle istituzioni".

L’incontro tra i vertici territoriali dell’Arma e il sindaco di Ceglie, Pietro Federico, con l’assessore Rocco Argentiero si terrà, sabato, alle 10,30 di oggi presso il Comune.
 

 

 

 

 

 

Festa degli alberi alla scuola elementare "De Amicis"

Mercoledì, 26 aprile

Hanno incontrato il Corpo forestale di Brindisi, gli alunni del I Circolo «Edmondo De Amicis», diretto dal dirigente scolastico Maria Mingolla, che hanno dato vita, nei giorni scorsi, alla manifestazione «Festa degli alberi e della Primavera». L'iniziativa - che si pone nell'ambito del progetto «La lettura nelle fiabe, nella natura, nelle pagine di giornale» - ha rappresentato un momento importante in cui approfondire la tematica del rispetto della natura e dell'ambiente. Nel corso della manifestazione gli alunni hanno piantato, nel giardino della scuola, dei lecci donati dal Corpo forestale. Inoltre, il viale e l'atrio è stato abbellito con numerosi vasi fioriti che, nel corso dell'anno, scolastico sono stati curati dagli stessi alunni, aiutati dalla maestra Rosa Pugliese.

Così, il tema importante della salvaguardia dell'ambiente ha trovato un canale privilegiato per essere proposto. Un progetto, dunque, realizzato grazie anche ad una basilare collaborazione interdisciplinare e all'utilizzo di un linguaggio semplice e vicino al mondo dei bambini. La celebrazione della giornata è proseguita con l'esecuzione dei canti e le esibizioni da parte degli alunni delle classi seconde e quinte. Con il supporto degli esperti esterni Claudia Ciccarrone e Giuseppe De Paola, i bambini hanno raffigurato le quattro stagioni con balli, musiche e drammatizzazioni, mostrando grande impegno ed entusiasmo.

Ha rappresentato, poi, un momento di vera gioia il lancio degli aquiloni che, senza non poche difficoltà, dovute alla mancanza di vento, sono riusciti comunque a prendere il volo simboleggiando l'arrivo della desiderata primavera.

(Agata Scarafilo, La Gazzetta del Mezzogiorno)


 

 


 

Al via i lavori di recupero di largo Ognissanti, nel centro storico

Mercoledì, 26 aprile

Partiti i lavori di sistemazione di largo Ognissanti, situata nella parte antica della città. I lavori rientrano nel Piano di recupero del centro storico medioevale, redatto nel 1998 dagli architetti Domenico Zito e Giuseppe Caroli.

Il progetto di sistemazione della piazza è stato redatto nel maggio 2004 dall'Ufficio tecnico comunale, su richiesta della giunta Annese (centrodestra), per un importo di 191mila euro. Successivamente, l'attuale amministrazione, guidata da Pietro Federico (centrosinistra), ha tolto dal piano generale dell'opera un progetto 1° stralcio, del costo di 110,799 euro, limitando l'intervento a circa metà della piazza. A seguito dell'espletamento della gara d'appalto, i lavori sono stati aggiudicati dalla ditta «Mario Vitale», per un importo complessivo di 82.421,82 euro. «L'intervento - afferma l'assessore ai Lavori pubblici, il diessino Domenico Lacala - consisterà nella demolizione di fabbricati pericolanti, realizzati dal Comune nei primi anni cinquanta con solaio lattero-cementizio, oggetto di ripetute ordinanze di sgombero per pericolo alla pubblica incolumità. L'area risultante sarà pavimentata con basole di pietra di cave pugliesi, rispettando la tessitura esistente, per essere destinata a parcheggio alberato dei residenti». I lavori verranno effettuati attingendo a finanziamenti Prustt «Sud barese, Valle d'Itria e Terra delle Gravine», il cui importo complessivo è pari a 108.906.99 euro.

(Pierpaolo Faggiano, La Gazzetta del Mezzogiorno)


 

 



 

"Non dimentichiamo i caduti per la libertà": lettera aperta al sindaco

Martedì, 25 aprile

Lettera aperta di Pasquale Elia al sindaco Pietro Federico sulla mancata celebrazione della Festa della liberazione.
 

Signor Sindaco,

non c’è frazione, anche la più piccola, dei nostri Comuni, dell’Europa Unita, degli Stati Uniti d’America o del mondo intero, che non abbia ricordato, alle giovani generazioni, il 61° anniversario della fine del secondo conflitto mondiale. Perfino nel più sperduto villaggio siberiano della vecchia Unione Sovietica si festeggia solennemente (il 5 maggio) la fine dell’ultima guerra. La nostra Città, solo la nostra Città, è rimasta al palo.

Non è una festa come le altre, è invece la LIBERAZIONE del territorio nazionale dalle truppe naziste, è la riconquistata libertà, e, per quella libertà, che molti nostri concittadini hanno subito persecuzioni, sono stati condannati al confino o incarcerati a dure pene.
Molti giovani soldati, con la dichiarazione dell’armistizio (8 settembre 1943), sbandati e senza ordini, avrebbero potuto raggiungere le loro abitazioni, invece, hanno preferito darsi alla macchia per far parte delle varie formazioni partigiane composte da comunisti, da democristiani, da socialisti e molti di costoro sono rimasti uccisi.
Tanti ragazzi che sono morti sui vari fronti di guerra, meritavano di essere rammentati. Ricordali è un dovere di riconoscenza e gratitudine, ma più ancora è un fare bene alla nostra convivenza civile.

Quanti sono? Molti, troppi; un esercito. La Città di Ceglie Messapica ha avuto ben 169 Caduti. Si deve al loro sacrificio se noi oggi viviamo in un clima di sicurezza e di confort. Passando davanti al Monumento ai Caduti stamattina ho visto che qualcuno, qualche parente forse, ha deposto un mazzolino di fiori su di un nome.
Le scelte politiche possono essere state volta a volta anche sballate e contraddittorie. Lo vediamo meglio noi, oggi, con il senno di poi. In concreto però l’Italia non si regge sulle ideologie che hanno imperversato nei decenni passati, ma sul sacrificio di questi uomini che, anche in guerra, hanno dato prova di umanità e coraggio.

E’ molto più gratificante, oggi, parlare di pace che di guerre, sia pure passate. Sono sempre più convinto che è meglio la retorica della pace che non la retorica della guerra. Ma meglio ancora è uscire da ogni retorica. Proprio il ricordo di tanti dolori e lutti dovrebbe alimentare autentici propositi di pace. Nessuno, più di quelli che hanno subito i traumi della guerra, possono apprezzare e invocare la pace.

Basterebbe questo per giustificare, in questo giorno di festa, la deposizione di una corona di fiori al Monumento ai Caduti, meglio ancora la celebrazione di una Santa Messa in suffragio; ma certamente c’è di più, c’è la speranza che quegli uomini non siano caduti invano, che alla logica della violenza si stia effettivamente sostituendo sempre di più quello della pace, della tolleranza e della comprensione tra i popoli.

E’ soprattutto in questa chiave di speranza per il futuro che ricordare i dolori, le sofferenze, i lutti del passato diventa una operazione ancora più legittima, ancora più degna di essere portata avanti.
Sulle lapidi spesso si scrive : ne memoria pereat, cioè “perché non venga meno il ricordo”.
Senza memoria non c’è possibilità di confronti; senza confronti non c’è cultura; senza cultura non c’è civiltà.

Ricordiamoli dunque con riconoscenza i nostri Caduti.  E’ doveroso soprattutto da parte delle istituzioni locali.

Pasquale Elia

 

 

 

 

 

 

 

Cani randagi in libertà, l'allarme lanciato al Comune

Venerdì, 21 aprile

Ma la città è un canile a …cielo aperto? Se lo domandano in tanti in questi giorni al cospetto di veri  e propri branchi di cani che girovagano imperterriti per le vie cittadine. Una situazione non nuova ma che si trascina da diverso tempi, addirittura mesi. E non accade nulla.

Al contrario più giorni passano e più il  branco cresce di numero con pericolo per l’incolumità di piccoli e grandi. A volte, attraversare un marciapiede, una strada è impresa improba e, per evitare guai si preferisce ritornare sui propri passi o far un largo giro per raggiungere la meta prefissatati. All’ingresso e all’uscita da scuola non è insolito vedere questi cani randagi che …scortano i ragazzi.

Ovviamente la paura è più che legittima in questi casi e bisogna farsi il segno della croce si arriva a casa indenni.  Ma è possibile un simile spettacolo senza che si intervenga? I vigili,  gli stessi amministratori gireranno pere per le strade della città. Ed allora sono state fatte segnalazioni agli organi competenti per intervenire?  Insomma uno spettacolo che non è degno di una città a misura d’uomo. Allora, è il caso che l’assessorato proposto si attivi per trovare le dovute soluzioni ad un problema che può degenerare da un momento all’altro, anche perché, come dicevamo, il branco aumenta di questi cani randagi a vista d’occhio.

Come per la campagna di pulizia e disinfestazione annunciata dall’assessore alle politiche sanitarie, di pari passo si deve avviare quest’opera di bonifica. Pretendere la pulizia della città è un obbligo, un dovere, ma spesso accade che proprio presso i cassonetti dove si depositano le buste dell’immondizia bivaccano questi cani che ne combinano di tutti i colori. “Una città è più vivibile e pulita s e c’è la massima collaborazione da parte dei cittadini”, ha dichiarato l’assessore alle politiche sanitarie. E questa è cosa che va sottolineata non una ma mille volte: però, non sarebbe il caso che anche l’amministrazione desse segnali in tal sesso, ovvero non ritardare oltre la soluzione dell’incombente problema del randagismo?

 l.d.

 

 

 

 

 

Nel convento dei Passionisti si riceve la reliquia di San Paolo della Croce

Giovedì, 20 aprile

Fervono i preparativi dei padri passionisti che, il 9 maggio prossimo, ospiteranno la reliquia del loro fondatore San Paolo della Croce. Un'occasione importante, per la comunità religiosa, che si pone nell'ambito del primo centenario della Provincia religiosa del «Santo costato di Gesù» di Puglia, Calabria e Basilicata. In cento anni di storia, l'attività dei padri passionisti si è contraddistinta per la predicazione itinerante.

Non a caso, annunciando e vivendo il Vangelo della Croce, hanno sempre suscitato entusiasmo dando vita a dei rapporti di comunione sincera con le comunità civili con cui, nelle diverse realtà territoriali del sud Italia, sono entrati in contatto. Anche la prossima ricorrenza della festa in onore di Santa Aurelia, l'8 maggio, rappresenterà eccezionalmente quest'anno un momento di preparazione e di attesa del corpo del Santo padre fondatore. Infatti, le due storie dei passionisti e di Santa Aurelia, il cui corpo si trova nella cripta della chiesa dei padri Passionisti, si sviluppano parallele oramai da più di cento anni. Una profonda devozione, che riempie un secolo di storia in cui il popolo cegliese scopre un esempio di vita da imitare, custodire e sviluppare.

In particolare è nel corso della settimana santa che i cegliesi si recano nella cripta a pregare e venerare santa Aurelia. Un culto silenzioso e mai interrotto proprio come non è mai stata interrotta la predicazione delle missioni dei passionisti nella piena fedeltà al loro fondatore. Così, al fine di sintetizzare il prezioso ruolo che hanno avuto e continuano ad avere nel contesto cittadino, i padri passionisti hanno bandito un concorso sul tema «La predicazione delle missioni dei passionisti nella fedeltà al loro fondatore», che è stato portato a conoscenza degli alunni che frequentano le scuole di ogni ordine e grado di Ceglie Messapica, di Villa Castelli, Cisternino, Ostuni, Francavilla Fontana, San Michele Salentino, San Vito dei Normanni e Massafra. Tutte le opere dovranno pervenire, entro il 24 aprile, presso il convento dei passionisti di Ceglie Messapica (Via San Paolo della Croce, 40). La cerimonia di premiazione avverrà il 14 maggio, il giorno dopo la celebrazione conclusiva della permanenza dell'urna con le spoglie di San Paolo della Croce che sarà portata, il 13 maggio, in processione per le vie della città chiudendo, così, la «peregrinatio» a Ceglie Messapica.

(Agata Scarafilo, La Gazzetta del Mezzogiorno)

 

 

 

 

 

 

Riflessioni: l'andamento del voto in Italia e nei territori periferici

Giovedì, 20 aprile

Da Angelo Palma riceviamo e pubblichiamo un commento sul recente voto politico.

   

Come mai il centrosinistra vinse le elezioni regionali di un anno fa e ora ha rischiato di perdere ?

   Perché questa consultazione ha visto alcuni centri, in Friuli, eleggere  sindaci di centro-sinistra e contemporaneamente votare, per il parlamento, in maggioranza il centrodestra ?

    Tra i due tipi di elezione ci sono molte differenze, tra le quali la diversa importanza attribuita dai votanti ad alcuni argomenti.

 

·  Nelle elezioni regionali e locali il centrosinistra riesce a comprendere i problemi specifici del territorio, diversi per area geografica, e a prospettare soluzioni adeguate. 

  Al contrario, nelle consultazioni politiche nazionali forse non ha sufficiente  capacità di mediare  tra realtà territoriali con caratteristiche diverse: il Nord, dove sono più diffusi la piccola e media impresa e il lavoro autonomo, e il Sud, dove prevale il lavoro dipendente pubblico e privato; aree con livello di occupazione molto diverso.

 

· Tuttavia per vincere le elezioni occorre elaborare proposte che soddisfino la  maggioranza degli elettori, quelli che votano e quanti si astengono. Può, infatti, capitare, come alle regionali, che votino in pochi o, come in questa tornata, che si esprima l’ 87 % degli elettori. I risultati sono stati influenzati dalla diversa affluenza alle urne.

 

· La proposizione di una politica, che non da risultati immediati ma differiti nel tempo, richiede un grande sforzo di divulgazione e la disponibilità di mezzi di comunicazione adeguati.

 I mezzi di comunicazione che contano, cioè le televisioni, sono nelle mani del centrodestra. Il centro-sinistra ha una sola rete.

 

·    La proposta di finanziare il rilancio dell’economia attraverso il recupero dell’evasione fiscale non è stata ben spiegata e di conseguenza è apparsa a molti come un attentato alla sopravvivenza delle piccole e medie imprese. Molte di queste vivono perché evadono le tasse.  Lo sviluppo economico non si può basare sull’evasione fiscale. Tuttavia il timore delle imprese di scomparire, prima del rilancio concreto dell’economia, doveva essere percepito.

 Andava compresa, anche se non giustificata, la diffusa resistenza a pagare le tasse, manifestazione di una discutibile mentalità italiana ma anche conseguenza di una errata politica di gestione del denaro pubblico: le spese per scuola, sanità, pensioni, assistenza sociale, giustizia servono in gran parte a mantenere le strutture preposte e poco per i servizi reali erogati, tra l’altro di non buona qualità.

  Se si aggiunge che il sogno di molti è di non pagare tasse e ricevere servizi, finanziati con il debito pubblico, si capisce come la demagogia abbia avuto il sopravvento.

  Il diverso comportamento elettorale deriva dalla differente importanza che l’elettore attribuisce al tema fiscale: la sensibilità è minore se bisogna eleggere i consigli comunali, che non possono imporre grandi tasse, mentre è maggiore se si tratta di elezioni politiche, poiché lo stato detiene gran parte della capacità di tassazione. 

 

· Per altro sulle tasse il centrosinistra ha commesso degli errori: l’estrema leggerezza di qualche politico nel definire il limite imponibile per la tassa di successione; la mancata individuazione della  rendita finanziaria soggetta ad incremento di tassazione; un eccesso di sincerità.

Non andava considerato patrimonio tassabile una casa del valore di 360 milioni di vecchie lire, con le quali nelle città non si compra nulla.

 La  rendita  finanziaria da tassare doveva essere individuata nei guadagni in borsa o in altre operazioni di alta finanza.

             

  Infine la correttezza e la sincerità non pagano se il competitore politico è un giocatore d’azzardo.

  Così molti si sono spaventati per delle cose mal spiegate e che, nella sostanza, non li riguardavano

 

·   Il centrosinistra ha affrontato in maniera parziale il problema della precarietà. Ha pensato soltanto al lavoro dipendente, ma non a quello degli artigiani e commercianti, lavoro per sua natura precario. Così molti appartenenti a queste categorie probabilmente non si sono sentiti rappresentati.

 

·  Altro tema sensibile durante le elezioni politiche è la paura dei comunisti, prospettata ripetutamente per farla sembrare un fatto concreto.

 Personalmente penso che il termine comunista andrebbe tolto dalle sigle di alcuni partiti perché richiama un passato storico nefasto, nel quale idee utopistiche di giustizia sociale furono tradotte, in realtà, in lacrime e sangue. Qualcuno è libero di dissentire, ma le conseguenze elettorali sulla coalizione si sono viste. 

 

·  Penultimo argomento importante nelle elezioni politiche è il malinteso tema del moderatismo. Penso che la moderazione debba essere uno stile di comportamento, tipico di un sincero democratico. Oggi tutti i partiti sono democratici e quindi moderati. Infatti, chi aveva discutibili riferimenti ideologici, a sinistra e a destra,  ha rinunciato da tempo alla violenza.

Il giudizio è diverso se, invece, per moderatismo si intende centrismo. Non ne abbiamo alcun bisogno. Un partito che rimanga sempre al potere per allearsi una volta con la destra e una volta con la sinistra impedisce l’alternanza nella guida del paese: alternanza che consente di mandare a casa chi sbaglia e forse riduce la corruzione.

  La insistente e non contrastata auto-definizione di moderati, da parte di alcuni partiti, ha indotto l’elettore inesperto a considerare tutti gli altri estremisti, ma i partiti estremisti non esistono più.

 

·   L’ultimo argomento che può aver influenzato i risultati elettorali nazionali è quello della pretesa rappresentanza dei valori cristiani, da parte di alcuni partiti. Ne hanno parlato politici, con situazioni familiari non coerenti con questi principi, gente atea e, a elezioni avvenute, addirittura personaggi mafiosi.

  L’insistenza del messaggio televisivo può aver fatto breccia.

  In realtà è gran parte della comunità nazionale ed europea che può vantare radici cristiane. Anche se, a dire il vero, la cultura italiana ed europea è pluralista e si ispira, oltre che al cristianesimo, alla filosofia greca, al diritto romano, all’umanesimo, al rinascimento, all’illuminismo, al romanticismo, al liberalismo e al socialismo democratico. E’ opportuno parlarne a proposito e con coerenza.

 

·    Non ho accennato all’assenza delle liste civiche, che pure ha avuto il suo peso, in quanto ritengo la loro partecipazione un espediente tattico e non strategico. 

 Angelo Palma

 

 

 

 

 

 

Sindacalista e pasionaria, la cegliese Teresa Bellanova eletta alla Camera

Martedì, 12 aprile

 «Molta emozione ma anche molta responsabilità». Parla Teresa Bellanova, la sindacalista di lungo corso che cambia registro e approda alla politica facendo centro al primo tentativo: eletta con la lista dell’Ulivo e unica parlamentare del Centrosinistra a Montecitorio. Nata a Ceglie Messapica, impegnata negli anni Settanta nella lotta al caporalato, ex segretaria della Camera del Lavoro, la Bellanova è stata eletta alla Camera con la lista dell'Unione e sarà la parlamentare che rappresenterà Ceglie a Montecitorio, oltre al Salento che è la sua terra di adozione. Il sindacato di Teresa Bellanova è quello della Cgil dove, in quasi trent’anni, ha salito tutti i gradini fino ai vertici nazionali della Filtea-Cgil del comparto tessile dopo le prime dure lotte nel Brindisino. La politica è quella che l’ha voluta nell’Ulivo dove, dicono i bene informati, si giocherà un ruolo importante con le sue competenze in materia di economia e di politiche per il lavoro, che sembrano farne una vera e propria esperta.

Molta emozione anche se lei resta una di poche parole quando non si parla di politica: «No, il privato lasciamolo fuori ma è chiaro che il primo pensiero, in questi casi, va alla famiglia che è sempre stata centrale nella mia vita e che tale rimarrà». Alla famiglia e agli amici più stretti come al suo staff con cui ha condiviso una lunga campagna elettorale. «Ho girato in lungo e largo per il Salento - aggiunge la stessa Bellanova - e ho trovato la conferma: la vera priorità di questo territorio è rimettere in moto l’economia e incidere davvero sulle dinamiche dello sviluppo dell’impresa e delle assunzioni. Non basta intervenire con gli ammortizzatori sociali se poi non c’è un adeguato sostegno attraverso una serie di politiche cosiddette “orizzontali” per quelle imprese capaci di puntare sull’innovazione: o l’imprenditore comprende questo oppure si rimane fuori da un mercato sempre più globalizzato. Come, del resto, bisogna costruire un patto per il Salento che veda insieme tutti i soggetti del territorio».

Il lavoro, innanzitutto, per i giovani. «E se i vecchi militanti già li conoscevo - conclude la Bellanova - sono loro che mi hanno colpito per l’attaccamento alla causa che hanno dimostrato. Quei giovani a cui non ho fatto, però, promesse ma solo l’impegno per un nuovo modo di fare politica. E questa è la mia, personale scommessa: l’unica chance vera per riguadagnare la fiducia dei giovani facendo breccia in un loro distacco dalla politica sempre più diffuso».

Teresa Bellanova è il terzo deputato cegliese eletto nella storia repubblicana: prima di lei hanno varcato la porta di Montecitorio, sede della Camera, Pietro Mita, di Rifondazione, eletto nel 1992, e Vincenzo Epifani, eletto in An nel 1994.

 

 

 

 

 

 

Basket: nuovo avvicendamento in panchina, arriva il coach Distante

Mercoledì, 12 aprile

La dirigenza della Stamplast ha voluto dare una scossa all’ambiente in vista dei quasi scontati palyoff. Da ieri Giulio Tonucci, il tecnico marchigiano chiamato tre mesi fa per sostituire Piero Labate è stato sollevato dal suo incarico, affidando la panchina a Massimo Distante, coach brindisino con un trascorso in serie C1 e serie A femminile. “Al punto in cui eravamo e dopo la sconfitta patita a Massafra – spiega il direttore sportivo Enrico Marseglia - abbiamo convenuto di dare una scrollata all’ambiente per non compromettere, a due giornata dalla fine del campionato, ulteriormente l’accesso ai playoff”. E, come spesso accade in queste situazioni la “scossa” riguarda la panchina. “Abbiamo deciso di sollevare dall’incarico – prosegue Marseglia – Giulio Tonucci, al quale va comunque il nostro ringraziamento per il lavoro svolto in questo periodo di permanenza a Ceglie”.

 La situazione, dopo la sconfitta di domenica è sicuramente un po’ precipitata e la settima posizione in classifica non poteva far stare allegri a due gare dal termine. “Il nostro obiettivo – chiarisce il direttore sportivo cegliese – era ed è l’accesso ai play off per poi poterci giocare le nostre chance”. Certo è che Tonucci forse paga il fatto che non conosceva l’ambiente della C1 e questo non è cosa da poco. Ed ecco al scelta di Massimo Distante, coach che nel suo lavoro verrà affiancato dal direttore tecnico Cosimo Romano. Sarebbe stato logico affidare direttamente la panchina al coach mesagnese chiamato un mese fa al capezzale della Stamplast.

Ma il regolamento vieta a chi ha allenato in questa stagione di sedersi su di un’altra panchina. E qui una piccola considerazione o appunto alla dirigenza cegliese: lo scorso anno, dopo un campionato decisamente positivo, inspiegabilemente si decise di non rinnovare il contratto a Cosimo Romano, allenatore che è un ottimo conoscitore della pallacanestro della C1, oltre ad essere dotato di valide qualità tecniche. Ma va bene lo stesso, vale come esperienza. Ora si volta pagina e si pensa al prossimo appuntamento, il penultimo. A far visita alla Stamplast giunge il Cus Bari, proprio il roster, fino ad un mese fa di Cosimo Romano. Quindi una squadra che il direttore tecnico consoce bene e che, pertanto, non dovrebbe riservare sorprese. L’imperativo è vincere, la qual cosa è alla portata di Mujango e compagni. Una gara dove finalemnet si vuol vedere all’opera un quintetto combattivo, concentrato e padrone del parquet. I playoff sono alla portata di questo novero di giocatori che devono solo avere più fiducia in se stessi. Spesso, le esperienze lo dimostrano, ci vuole ben poco per partire con il piede giusto e, poi ritrovarsi nelle finali. Sarebbe il totale riscatto di un campionato iniziato e condotto non come nelle aspettative. A Distante e Romano il compito di ripagare un tifo che mai ha abbandonato i giocatori.

Luca Dipresa
 

 

 

 

 

 

 

Basket: la Stamplast si gioca tutto nella trasferta di Massafra

Sabato, 8 aprile

 C’è la giusta concentrazione e motivazione per affrontare la difficile trasferta di Massafra. Per la Stamplast Ceglie l’occasione propizia, a tre turni dalla conclusione di questo altalenate campionato di serie C1, per fare le prove generali in vista degli ormai imminenti playoff. E questo perché, tenuto conto della posizione di classifica, molto probabilmente, a Mujango e compagni toccherà giocare le eventuali “belle” lontani dalle proprie mura (si fa per così dire, considerato che la Stamplast gioca “fuori” da un bel po’, vale a dire al palaTodisco di Cisternino, ndr). Gara di cartello che giunge, quindi, a proposito e dalla quale la società ed il tifo si attende una risposta chiara su quelle che possono essere le reali chance per quell’obiettivo che, all’inizio campionato, tutti auspicavano. E ci sono tutte le condizioni per rimediare, a patto che i giocatori sappiano dimostrarsi all’altezza del compito e del loro blasone.

L’importante è giocare con la giusta concentrazione e quella cattiveria sportiva che sesso è venuta meno. L’ambiente, dicevamo, è caricato. “In settimana –a parlare è il direttore sportivo Enrico Marseglia, i giocatori si sono preparati con piglio e vogliosi di dimostrare, contro una grande, il proprio valore”. Preparazione preparata nei minimi particolari dal coach Giulio Tonucci e dal direttore tecnico Cosimo Romano. Certo è che giocare fuori casa può avere il suo peso, ma per una squadra che ha carattere questo può essere un aspetto relativo. Carlos Gallo, la guardia italo-argentina che domenica scorsa a causa della febbre Giulio Tonucci tenne giustamente fuori è recuperato, pronto a dare il proprio contributo alla causa. E’ assolutamente da evitare quegli errori che, specie quando la squadra difende a uomo, la Stamplast commette. Meglio il gioco a zona dove difficilmente gli attaccanti avversari trovano le giuste penetrazioni.

A Massafra bisogna da subito prender il pallino del gioco in mano anticipando e contrastando un roster che è niente male e che domenica scorsa andò addirittura a vincere a Barletta. Il roster tarantino affidato a Lillino Ciracì, dal suo canto vorrà consolidare la sua quarta piazza in classifica e guardare con sempre più fiducia al futuro, vale a dire ai playoff. Di spessore si preannuncia il duello tra Charles Mujango e l’ex Gigi Delli Carri. “Mujo”, dopo un periodo un po’ appannato sembra completamente ripresosi e questo è un’altra noto positiva per l’economia del gioco cegliese. Certamente Ciracì avrà predisposto un attenta marcatura proprio sul giocatore più pericoloso del quintetto giallobù. Ma anche lui, Lillino Ciracì deve preoccuparsi dei cegliesi. Molto è affidato alla ritrovata forma di Eduardo Passante, allo stesso Paolo Della Corte che, oltre ad essere chiamato a fare gli straordinari unitamente a Carlos Gallo per arginare soprattutto il gioco sulle fasce dei padroni di casa, deve sperare nella buona lena dai tiri dalla lunga distanza.

A Guillermo Gallo, l’altro argentino della formazione cegliese, il compito di organizzare il gioco della Stamplast. A lui ed a Francesco Bove l’occasione per dimostrare il proprio valore. Anche Maurizio D’Amicis, da buon capitano deve dare quella carica giusta ai suoi compagni facendosi valere sotto canestro, sia in fase offensiva che difensiva. Pronti a dare il proprio apporto Fabiano Ventruto, giocatore che, forse, meriterebbe un pizzico in più di considerazione, tenuto conto che nelle ultime gare ha dimostrato d essere in forma. Per finire una nota riguardante lo stato dell’arte del palazzetto. Radio-municipio parla di imminente avvio dei lavori di rifacimento del parquet. Si parla addirittura del prossimo 18 aprile come data d’inizio. Se così sarà, non è eluso che qualche gara dei palyoff la Stamplast possa giocarle, finalmente, a casa propria. Staremo a vedere.

Luca Dipresa
 

 

 

 

 

 

 

Il datore di lavoro non gli paga il compenso dovuto e lui l'accoltella

Martedì, 4 aprile

Il titolare di un laboratorio di capi d' abbigliamento dove una donna aveva lavorato tempo fa non le avrebbe pagato una retribuzione di circa 500 euro: per questo il marito della lavorante lo ha accoltellato alla gola e ad una mano. E' accaduto a Ceglie Messapica dove i carabinieri hanno arrestato Silvano Pugliese, di 37 anni. Secondo una ricostruzione dell' accaduto fatta dai carabinieri, Pugliese e' andato nell' abitazione dell' imprenditore per riscuotere il danaro che questi doveva ancora a sua moglie. Tra i due uomini e' sorto un diverbio nel corso del quale Pugliese con un coltello a serramanico ha colpito il titolare della ditta e la moglie accorsa in suo aiuto. L'imprenditore e sua moglie sono stati soccorsi e condotti in ospedale dove i medici li hanno giudicati guaribile in una quindicina di giorni. Poco dopo i carabinieri hanno rintracciato Pugliese nella sua abitazione e lo hanno arrestato con l' accusa di tentativo di omicidio.

 

 

 

 

 

 

 

Basket: vittoria facile della Stamplast sul modesto Partenope Napoli

Domenica, 2 aprile

STAMPLAST CEGLIE – PARTENOPE NAPOLI 82 - 50
 

STAMPLAST CEGLIE: Leone 1, Gallo G. 14, Ventruto 17, Bove 2, Della Corte 13, Mujango 9, D’Amicis 8, Rossi 3,Passante 15. N.E.: Gallo C. All. Tonucci
P. NAPOLI: Marino 2, Mennitti 7, Smorra, Fevola 12, Attianese 11, Di Lauro 7, Errico 2, Ferrara 3, Maddaloni, adinolfi 6. All. Persico
ARBITRI: Daminato di Pescara e Giampietro di Chieti
Note: parziali: 21-13, 44-26, 61-36, 82-50. Tiri Liberi: Ceglie 19/28, P. Napoli 11/14.

 Una vittoria quella della Stamplast contro un modesto quintetto napoletano che fa muovere la classifica e, soprattutto fa morale. L’avvio propone i padroni di casa che giocano a uomo e, c’è da dire, con qualche difficoltà. Attaniese e Adinolfi in queste condizioni spesso hanno la meglio. Nella seconda frazione si cambia modulo ed il gioco a zona mette in evidenza una buona Stamplast con G. Gallo e Passante in evidenza., totalizzando ben 23 punti contro i 13 della Partenope. Al rientro in campo Tonucci fa girare i giocatori a sua disposizione, tranne C. Gallo febbricitante tenendo sempre saldamente in mano le redini del gioco. Spettacolare lo scambio a tre minuti dall’avvio del terzo gioco protagonisti Gallo, Mujiango e Ventruto portando la propria squadra a più 26. Si va avanti di questo passo da qui alla fine senza che l’andamento della gara cambi. Da segnalare la buona prova di Fabiano Ventruto, un giocatore in crescendo e che con Eduardo Passante è sicuramente il più in forma, Sul versante opposto buna la prova di Fevola.

Luca Dipresa

 

 

 

 

 

 

 

Basket: la Stamplast si prepara alla prova del riscatto con il Napoli

Sabato, 1° aprile

La Stamplast domani è chiamata al riscatto e, soprattutto, a farsi perdonare per l’occasione persa a Caserta, perdendo una incredibile partita a favore di un quintetto campano che ha avuto il merito di interpretare la gara come, al contrario, avrebbero dovuto fare i giocatori cegliesi. Un’occasione buttata al vento contro la quart’ultima in classifica. Domani sera sulla strada di Mujango e compagni ancora un roster campano, il Partenope Napoli che come i casertani naviga nel bassofondo della classifica (è penultimo) e domenica scorsa ha perso in casa contro il Santa Maria Vico (62-68).

Quindi sulla carta gara abbordabile e che non dovrebbe preoccupare più di tanto il roster di Giulio Tonucci. Ma, visto i precedenti è sempre bene rimanere con i piedi per terra ed essere concentratissimi anche perché, a quattro gare dalla fine il discorso play off non è ancora definito. Come è noto passano ai play of le prime otto classificate. Attualmente la Stamplast è la sesta squadra, seguita a due punti dall’Anagni e dal Monte Procida. L’Anagni andrà a far visita al Molfetta (seconda in classifica) mentre il Monte Procida è impegnata in casa contro il Battipaglia, ultima in classifica. Ecco perché la vittoria è d’obbligo tenuto anche conto che fra sette giorni il calendario propone la difficile trasferta di Massacra, quarti in classifica. Ma com’è l’ambiente? “In settimana – a parlare è il direttore sportivo Enrico Marseglia – i ragazzi hanno lavorato sodo consapevoli della posta in palio e, soprattutto, vogliosi di scacciare la pessima prestazione di sette giorni fa”. Paolo Della Corte ha recuperato dal fastidioso virus influenzale e questa è una nota positiva per il coach, non dimenticando quanto importante sia il ruolo di questo giocatore nell’attuazione degli schemi. Guillermo Gallo ha una settimana in più di lavoro ed affiatamento con i compagni, Charles Mujango è in pieno recupero ritornando a giocare ai suoi massimi (domenica a Caserta è stato il miglior realizzatore della serata). Insomma, pare che tutto proceda al meglio e questa sera, al palaTodisco, avranno l’incitamento di un tifo che mai ha cessato di essere accanto alla squadra, anche quando non ha giocato da par suo.

E’ necessario risalire quanto più possibile la classifica, prima per essere sicuri dei play off e poi per evitare di affrontare le primissime del campionato. Come recita il regolamento ai play off accedono le prime otto con il seguente abbinamento: la prima affronta l’ottava, la seconda la settima, la terza la seta e così via. Se il campionato fosse concluso alla Stamplast toccherebbe una tra il Molfetta ed il Bisceglie. E non è certamente da augurarselo. Allora, nelle quattro gare che restano bisogna mettere fuori tutta la grinta possibile ricordandosi di essere uno dei roster più competitivi di questo difficile campionato di serie C 1. Dirigenti e tifosi credono ancora.

 

 

 

 

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