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In questa pagina notizie e servizi da Ceglie Messapica (Brindisi)

 

Basket serie D, stasera alla Fontanina la presentazione della squadra

Lunedì, 25 settembre

Continua il lavoro di preparazione della formazione del Presidente Cataldo Bellanova in vista dell’imminente debutto ed esordio assoluto nel campionato nazionale di serie D maschile nella prima giornata di sabato 30 settembre a Brindisi contro la locale formazione del Quelli che.

Dopo l’amichevole settimanale contro il più quotato S.Pietro V.co, militante nel campionato di serie C2, il roster a disposizione di coach Suma riprenderà ad allenarsi martedì prossimo per continuare ad assimilare movimenti e giochi non prima però di essersi concessa una serata sotto i riflettori.

Questa sera infatti, alle ore 19.30 presso l’hotel ristorante “Relais La Fontanina”,sulla strada Provinciale Ostuni-Francavilla Km 9,00 in contrada Palagogna, la Nuova Pallacanestro Ceglie presenterà la stagione 2006/2007.

Saranno presentati il nuovo main sponsor, i partner che accompagneranno la squadra sino alla fine del prossimo campionato, la nuova maglia ufficiale e la rosa a disposizione del tecnico Mimmo Suma. Durante la serata saranno illustrate le date della stagione, dal campionato di serie D (la compagine messapica è inserita nel girone B) con le importanti iniziative ad esso abbinate, al settore giovanile per cui sono ancora aperte le iscrizioni presso la CBC (centro revisione autoveicoli tel.0831382468) in via don Rocco Gallone. Di sicuro il d.g. Francesco Morelli non mancherà di mettere in evidenza le differenze rispetto al passato e vinto campionato svolto in una categoria inferiore, ma da dimenticare in fretta se si vuol  raggiungere l’o b i e t t ivo della salvezza subito, con l'intento poi di approdare tra le prime 10 della graduatoria.

Prevista la presenza degli esponenti regionali F.I.P. dal Presidente Gonnella ed il suo Vice Olive oltre al Presidente del Coni Cainazzo ed i rappresentanti dell’amministrazione comunale Sindaco Pietro Federico e l’assessore allo sport Tommaso Argentiero.Dunque una serata da non perdere per gli appassionati di basket cegliesi che potranno conoscere liberamente le iniziative della Nuova Pallacanestro Ceglie per questa stagione.

 

 

 

 

Mita sull'ospedale: "In tre anni ricostruiremo ciò che Fitto ha distrutto"

Venerdì, 22 settembre

Intervento del Consiglie regionale Pietro Mita (Rif. Comunista) sull'ospedale di Ceglie

«L'ospedale e il Piano regolatore sono i problemi che maggiormente interessano la città di Ceglie Messapica. Né potrebbe essere altrimenti: la chiusura dell'ospedale voluta e perseguita da Fitto e dal centrodestra ha peggiorato l'offerta sanitaria ed ha rappresentato uno schiaffo per la professionalità del personale ospedaliero e per l'intera città. Il Piano regolatore è atteso da oltre trent'anni dall'intera città e non da pochi interessati, come pensa qualcuno; la sua assenza condanna il territorio all'incuria, al degrado e al saccheggio, grazie alla mancanza di regole certe».

Considerazioni pesanti da parte di Pietro Mita, consigliere comunale di Rifondazione comunista, consigliere regionale e componente della Commissione regionale sanità. «Ospedale e Piano regolatore - dice Mita - vanno al di là della loro rilevanza specifica e finiscono con il rappresentare una prova importante per la civiltà di una comunità. Non c'è affatto da meravigliarsi che i cegliesi ci tengano, semmai ci sarebbe da stupirsi del contrario. Su queste due questioni si misura la credibilità del potere politico, delle amministrazioni comunali, di quelle passate e di quella in carica. Su entrambi i punti il centrodestra ha fallito, mentre il centrosinistra è alla prova». «Personalmente, come uomo presente nelle istituzioni - prosegue il leader di Rifondazione Comunista -, mi sento impegnato su tutte e due le questioni, decisive per il futuro della mia città. Comprendo benissimo l'amarezza dei miei concittadini ed anche la loro delusione per i tempi lunghi. Distruggere l'ospedale, al centrodestra è bastato pochissimo tempo; per ricostruirlo, anche solo in parte, necessitano pazienza, tempo e soprattutto risorse finanziarie ed umane non facilmente reperibili».

«Quello che mi fa specie è che adesso gridano al lupo proprio coloro che ieri applaudivano Fitto nella sua opera di demolizione del nostro ospedale -. Ieri zitti o correi, oggi critici esagitati e petulanti. Nel giugno scorso il direttore generale dell'Asl Br/1, coerentemente con quanto affermato in una seduta del Consiglio comunale di Ceglie Messapica alla presenza dell'assessore regionale Tedesco, presentò ai sindaci della provincia di Brindisi il Piano strategico per la sanità con i relativi provvedimenti necessari per il "Perrino" e per tutti gli altri presidi: Fasano, Ceglie, Mesagne e San Pietro. Punto qualificante ed irrinunciabile: il potenziamento dei pronto soccorso in tutti gli ospedali,da dotare delle figure del cardiologo e dell'anestesista con aree chirurgiche attrezzate. Ed in più specializzazioni per i singoli ospedali. Questo Piano lo condivido e lo sostengo; in Consiglio regionale mi sono battuto per l'approvazione di un testo di legge che consente ai direttori generali di assumere iniziative per l'attivazione di servizi ospedalieri anche in deroga al Piano di riordino ancora vigente. Il dott. Scoditti si è impegnato a realizzare il suo Piano strategico a Mesagne, a Fasano, a San Pietro come a Ceglie. Recentemente ha assunto decisioni per Mesagne e San Pietro da realizzare entro il 2007. Per quanto riguarda l'ospedale di Ceglie Messapica il direttore generale sa bene che l'autonomia di ortopedia da Francavilla, già concessa, non significa molto in assenza di adeguati provvedimenti organizzativi e di un pronto soccorso attrezzato con l'area chirurgica».

Mita spiega il Piano stratefico della Sanità: «Il Piano strategico, da realizzare entro i tre anni del mandato del direttore generale, otterrà successo solo se attivato pienamente e non limitatamente ad uno o a due ospedali. E il nosocomio di Ceglie Messapica avrà il suo giusto rilancio se otterrà tutto quanto previsto dal Piano strategico: Pronto soccorso con il servizio 118 (con il cardiologo e l'anestesista), piena operatività di Ortopedia, posti letto di Medicina interna per acuti, oculistica, Centro Risveglio e un'integrazione tra l'ospedale civile di Ceglie e il centro neurolesi e motulesi. Non ci si può accontentare di meno, pena l'indebolimento dello stesso Piano strategico. Il prossimo 2 ottobre ridiscuteremo l'intera materia in una nuova seduta del Consiglio comunale».

 Il consigliere regionale insiste sulle responsabilità della situazione in cui versa ora la sanità pugliese e ovviamente quella cegliese con un ospedale all'avanguardia ridotto a nulla. «E' necessario fare chiarezza sulle responsabilità: chi ieri ha distrutto oggi vorrebbe tutto e subito, noi del centrosinistra operiamo per conquistare risultati magari parziali ma concreti. C'è scetticismo in giro e si capisce: alle parole devono seguire i fatti».

Ci sono delle urgenze che non si può far finta di ignorare. «Insisto; alcuni provvedimenti sono urgenti e fattibili. Il direttore generale, il direttore sanitario, il direttore amministrativo, il responsabile del personale devono trovare le risposte giuste affinché nei prossimi mesi nell'ospedale di Ceglie Messapica siano avvertibili chiaramente i segni di una netta inversione di tendenza. Sono da attivare scelte di ordine progettuale, ma vanno risolti anche problemi di natura gestionale ed organizzativa. Nel nosocomio locale in passato sono maturate esperienze e professionalità oggi trasferite altrove; sarebbe incoraggiante se a queste fosse offerta la possibilità di un "ritorno". Il rilancio dell'ospedale è impossibile senza il pieno e motivato coinvolgimento di coloro che ci lavorano o vi hanno già operato. Alcune decisioni significative da parte della direzione generale potrebbero avere la meglio su scetticismo e rassegnazione».

 

 

 

 

Consiglio monotematico sul futuro dell'ospedale di Ceglie

Mercoledì, 20 settembre

 “Sarebbe auspicabile che il direttore generale dell’Asl si presentasse al consiglio comunale monotematico convocato per il prossimo 2 ottobre (la convocazione, alla quale sono stati invitati parlamentari, il presidente della Regione Nichi Vendola, l’assessore regionale alla sanità Alberto Tedesco, i consiglieri regionali della provincia, riguarderà solo la questione ospedale dopo il disappunto emerso all’indomani dell’apertura di alcuni reparti a Mesagne e San Pietro Vernotico, ndr) con l’atto deliberativo che autorizzi la stessa cosa per l’ospedale di Ceglie”.

A parlare è il dottor Antonio Casale, consigliere comunale ed esponente Udeur, il primo ad aver lamentato il differente comportamento avuto da Regione e Asl brindisina, nei confronti del locale nosocomio. “Sinceramente – a parlare è il dr Casale – nella conferenza dei capigruppo che ha deliberato la seduta monotematica – io non mi dimostrai tanto entusiasta”. E spiega il motivo: “Di consigli comunali monotematici, tesi al rilancio dell’ospedale in questi mesi ne abbiamo celebrati due, senza contare le delegazioni che si sono recate a Bari o a Brindisi. Per cui convocare una nuova seduta  significa poco e niente se non ci sono atti concreti, in caso contrario ravvedo quasi una forma di masochismo nell’assistere ai comizi che un po’ tutti ritorneranno a fare, sottolineando come verso l’ospedale di Ceglie c’è la massima considerazione e attenzione, salvo poi a registrare comportamenti diametralmente opposti”. Considerazioni che hanno il loro peso e sono frutto di un film già visto. Senza parlare delle lamentele della gente che si vedono mortificati da un atteggiamento di chi  a parole esterna considerazione e preoccupazione ma poi, nei fatti accade esattamente l’opposto. “Mentre a Mesagne e San Pietro – prosegue Casale – la cittadinanza esprime il proprio consenso ai rispettivi consiglieri regionali e, di conseguenza al presidente Vendola con tanto di manifesti, a Ceglie silenzio assoluto con i massimi esponenti istituzionali sembrano latitare,  non una sola parola spesa e questa la dice lunga su quello che può essere il futuro dell’ospedale”. Nei giorni scorsi a quanto è dato sapere l’Ulivo ha organizzato un incontro con consiglieri regionali, esponenti parlamentari per fare il punto della situazione. Nulla è trapelato e – stando a qualche indiscrezioni – mentre la componente diossina era pienamente rappresentata quella della Margherita avrebbe accusato importanti assenze.  E qui Antonio Casale non può non rammentare a tutti “che come forze di centrosinistra che abbiamo vinto le elezioni abbiamo un forte debito nei confronti della popolazione che ci votò proprio perché promettemmo solennemente che avremmo riaperto l’ospedale, ed io come uno eletto con questa maggioranza mi sento di dover lottare fino in fondo per onorare quella promessa”. Ecco perché è necessario non perdere ulteriormente tempo ed ecco perché “la seduta consiliare del 2 ottobre avrà un senso solo se ci verranno presentati atti concreti e non le già ascoltate parole svuotate di contenuti”. Ed anche la data appare per Casale una indicazione che si tratti quasi di un atto dovuto: “Se è vero che i problema è sentito la convocazione si sarebbe potuta fare prima senza che si venga a giustificare che bisogna far coincidere gli impegni”.

L.D.

                                                                                 

 

 

 

 

Basket: avvio in salita per il Ceglie. Ma è solo precampionato

Domenica, 17 settembre

BASKET CEGLIE – MASSAFRA  75 – 89

BASKET CEGLIE: Serazzi, 6, De Leonardis 21, Vozza 8, Mujango 13, Zizza 9, Paggi 3, Palazzo 7, D’Amicis 8. N.E.: Mammolo, Bellanova, Verardi. Coach. Cosimo Romano

MASSAFRA: Lo Russo 10, Vulekovic 2, Salamina 17, Mauti L. 13, Valentini 9, Cecchetti 5, Delli Carri 31, Anglani 2. N.E.: Francioso, Mauti J:, Ninni. Coach Lillino Ciracì

ARBITRI: Capozziello e Malerba di Brindisi.

Note: parziali: 19-18, 37-42, 52-62, 74-89. Tiri liberi: B. Ceglie 12/14, Massafra 15/18. Falli: B. Ceglie 23, Massacra 19. Mauti L. esce per 5 falli al 7’ della quarta frazione.

 

 Una migliore condizione di forma (il roster cegliese paga un evidente affaticamento dovuto agli intensi carichi di lavoro della preparazione)  ed un cecchino implacabile, lasciato un po’ troppo libero, che risponde al nome dell’ex Delli Carri hanno fatto la differenza in questo turno di andata della Summer Cup si serie C1 a vantaggio del Massafra che si aggiudica l’incontro con un +15 un po’ troppo punitivo per il roster di Cosimo Romano. Ma il risultato è comunque giusto se si tiene conto che in fase difensiva il Ceglie deve ancora lavorare molto perché in più di una occasione si è lasciato superare in maniera un po’ troppo facile. Ma nulla di che preoccuparsi perché per l’avvio del campionato, fra due settimana questi errori saranno solo un ricordo.

Può sorridere il coach Ciracì che ha potuto constatare una più che buona condizione dei suoi e certamente affronta la gara di ritorno, mercoledì sera con uno stato d’animo migliore: gioca in casa e con una gara già vinta. La gara, alla quale hanno assistito duecento persone è stata bella con momenti di gran basket da entrambe le parti. Romano inizia con il collaudato quintetto formato da Palazzo, De Leonardis, Vozza, Mujango, D’Amicis: Ciracì risponde con Cecchetti, Anglani, Delli Carri, Mauti L. e Valentini. Subito a canestro Mujango (uno dei migliori assieme a Vozza e De Leonardis) due volte consecutive, prima da due o poi con una bomba dalla lunga distanza. Sull’altra sponda Delli Carri non gli è da meno e si gioca punto su punto. Da applausi il contropiede del Ceglie con un’azione da manuale avviata da Palazzo che ruba palla al play Cecchetti, lancia Mujango che con un assist filtrante mette Vozza in condizione di realizzare. Il Massafra risponde comn Delli carri che nel giuro di un minuto,esattamente al sesto, mette dentro due tiri da tre.  La gara è bella da vedere e si passa al secondo quarto con il Basket Ceglie a +1 (19-18). Una frazione contrassegnato da qualche errore di troppo per i cogliesi, specie in difesa, e questo è un vantaggio che a Mauti e compagni non  si po’ dare tanto che realizzano 24 punti contro i soli 18 dei padroni di casa. Al rientro dall’intervallo la musica non cambia con una gara aperta ma controllata meglio dagli ospiti che chiudono il terzo quarto a + 10, realizzando 20 punti contro i 15 dei cegliesi. E qui un grosso ruolo lo gioca l’affaticamento degli atleti di Romano che “pagano” i costi della preparazione i vista del campionato.

E’ questa la principale differenza di una gara che ha comunque fornito buone indicazioni a Romano. “E’ stata una gara vera – ha dichiarato il coach alla fine – dove abbiamo sì commesso qualche errore di troppo ma dove ho visto un gruppo di giocatori che hanno fatto grossi passi in vanti e che per la prima del campionato saremo pronti”. Nulla da recriminare, quindi anche se sempre da giocare la gara di ritorno, fra tre giorni e dove può anche succedere di tutto – il Ceglie non è nuovo a queste imprese. Ha fatto buona impressione Charles Mujnago (si rivede già il giocatore che lo scorso anno faceva la differenza), come Beppe Vozza, giocatore dal cuore grande  e che è sempre lì pronto a combattere per la causa. Angelo De Leonardis è già in clima partita e non è un caso che è stato il miglior realizzatore dei suoi (21 punti il suo bottino). 

Sostanzialmente i progressi ci sono e va aggiustata meglio solo la difesa. Beppe Vozza la vecchia e ritrovata bandiera del tifo è comunque fiducioso e soddisfatto: “Abbiamo creato un buon gruppo, ci alleniamo con piglio e statene certe che già alla prima di campionato saremo all’altezza del compito e lotteremo per qualcosa di importante”.

 Luca Dipresa

 

 

 

Ospedale, Casale insiste: "Qui si parla, altrove si riaprono i reparti"

Giovedì, 14 settembre

“E’ sintomatico che i gruppi dell’Ulivo chiedano un nuovo, ripetitivo incontro quando, altrove, si è passati da tempo dalle parole, dai propositi ai fatti”.

Lapidario il dottor Antonio Casale, consigliere comunale ed esponente dell’Udeur, nell’apprendere dalla stampa che Margherita e Ds dopo la mancata riattivazione di reparti presso il nosocomio cegliese, al pari di quanto avvenuto, invece, per Mesagne e San Pietro Vernotico. Sulla vicenda Antonio  Casale si era già espresso subito dopo la decisione adottata dall’Asl brindisina su deliberato della Giunta regionale, esternando il disappunto suo e di tanti cittadini per il fatto che “mentre a Ceglie si continua a parlare, evidentemente inutilmente, a Mesagne e San Pietro la riapertura dell’ospedale è un dato incontrovertibile”.

Allora, si chiede Casale, “che senso ha che Margherita e Ds di Ceglie chiedano un nuovo incontro ai consiglieri regionali dei loro partiti,  per ripetere cose già lungamente dette, senza che nulla si traduca in atti?”. Ed è ancora più esplicito: “Ma Enzo Cappellini e Giuseppe Romano, che hanno legittimamente perorato le cause dei propri comuni, non sono dei loro partiti? E’ diventato ora difficile perfino contattarli direttamente per chiedere spiegazioni? Semmai c’è da chiedersi dov’era il consigliere regionale Pietro Mita, quando nelle stanze della Regione e della direzione dell’Asl si decretava la riapertura di reparti solo per Mesagne e San Pietro, magari presenti anche Cappellini e Romano”.

Domande che meritano una riposta. “Purtroppo – è sempre l’esponente Udeur a parlare – anche nella conferenza dei capigruppo di martedì scorso la discussione è scivolata sul fatto se bisognava o meno convocare una nuova seduta monotematica con la presenza delle istituzioni regionali e dell’Asl brindisina”. Ed aggiunge: “Personalmente ho fatto presente che di incontri, tra consigli comunali, dibattiti e quantaltro ne avevamo fatti già abbastanza e non è il caso di ritornarci per ascoltare le stesse cose, ovvero che l’ospedale cegliese è tra i primi pensieri degli amministratori a tutti i livelli, salvo poi che, mentre altrove si passa ai fatti qui a Ceglie continuiamo a discutere”.

Ma c’è ancora una cosa che fa ulteriormente arrabbiare l’esponente Udeur: “Nei giorni scorsi – afferma l’interessato – per ragioni di lavoro mi sono recato a Mesagne ed è stato come ricevere un pugno nello stomaco constatare che sulle pareti di questa città campeggiavano fior di manifesti a firma del locale circolo di Rifondazione Comunista con su scritto a caratteri forti “Vendola riapre l’ospedale di Mesagne”; sia chiaro e qui lo ripeto che per i cittadini di Mesagne come per quelli di Pan Pietro sono arcicontento e provo anche ammirazione per i risultati ottenuti dai consiglieri regionali di quelle comunità, Cappellini (Margherita) e Giuseppe Romano (Ds)”.

 Insomma dopo la presa di pozione di Casale all’indomani della notizia del provvedimento del direttore generale dell’Asl Scoditti, in attuazione di una delibera regionale, che riapriva i reparti di Mesagne e San Pietro,  a Ceglie la questione ospedale è ritornata a farsi sentire in tutta la sua durezza e amarezza. Ed anche al dr Scoditti, il consigliere comunale dr Casale vuol sottolineare una questione: “Il massimo responsabile della sanità brindisina  - dice - saputo del mio disappunto si apprestò subito a dichiarare che oltre a non esserci alcuna forma di partigianeria nei suoi comportamenti, riconosceva come il nosocomio cegliese era quello uscito più danneggiato dal piano di riordino”.

E qui la domanda: “Se il dr. Scoditti riconosceva questa forte penalizzazione, perché non agiva di conseguenza, adottando analogo e contestuale provvedimento anche per la riattivazione dei reparti nell’ospedale di Ceglie?”. Insomma, il consigliere Antonio Casale è fortemente motivato, anche perché “sono sollecitato dagli elettori che ci hanno votato in cambio della promessa che avremmo riaperto l’ospedale il giorno dopo la nostra vittoria”. E così conclude: “Ho l’impressione che le forze politiche, sindaco compreso, abbiano messo al primo posto dei loro impegni il piano regolatore, questione importante sì ma che, a mio parere, viene dopo la riapertura dell’ospedale, problema fortemente sentito da migliaia di cittadini, e non da quei pochi, anche se giustamente interessati al Pug”.

L.D.

 

 

 

 

 

 

Tomba messapica ritrovata durante lavori in una scuola di Ceglie

Mercoledì, 13 settembre

La tomba messapica ritrovata a Ceglie Messapica

Un sito archeologico di notevole importanza storica e culturale è stato scoperto giovedì pomreiggio nell'atrio adiacente la Scuola Secondaria di I grado «Giovanni Pascoli» di via Toniolo (ex scuola media Leonardo da Vinci), nel corso dei lavori di ristrutturazione della struttura. Si tratterebbe di una tomba familiare risalente alla seconda metà del IV secolo a.C., che contiene ben 5 scheletri ed un corredo funerario di numerosi manufatti (cinture in bronzo e forme ceramiche ornamentali e legate alle funzioni nutrizionali).

La tomba messapica ritrovata a Ceglie MessapicaUn ritrovamento eccezionale risalente all'epoca dei Messapi, che tuttavia si colloca in un'area dove già nel 1988 erano state ritrovate ben 16 tombe nel corso di uno sbancamento per la costruzione di edifici lungo la circonvallazione sud-est che porta in via Francavilla Fontana. Una vera e propria necropoli, che a suo tempo fu datata tra la seconda metà del V secolo e il III secolo a.C., parte della quale si conserva al di sotto della strada moderna. Alcuni ritrovamenti -come vasellame ed oggetti di inestimabile valore storico - sono conservati presso il Centro di Documentazione archeologica di Ceglie Messapica.

La tomba messapica ritrovata a Ceglie MessapicaProprio come allora, la tomba scoperta mostra il rituale dell'utilizzo della stessa struttura tombale per più individui e ciò induce a pensare che i defunti appartenessero allo stesso ambito familiare. Come ha fatto notare la responsabile della Sovrintendenza archeologica, dott. Assunta Cocchiaro, la tomba è rivestita da una lastra realizzata con una tecnica molto accurata. «Il caso - ha affermato Cocchiaro - potrebbe non essere isolato. Al momento, però, stiamo facendo un recupero d'urgenza mentre un intervento più ampio sarà programmato con più calma e con i dovuti accorgimenti». Quella di ieri viene considerata un'occasione importante, per La tomba messapica ritrovata a Ceglie Messapicasalvaguardare la zona e verificare che il caso non sia isolato, dall'assessore alle Politiche culturali, nonché ispettore onorario della sovrintendenza archeologica, Isidoro Conte.

L'assessore Conte sottolinea come - a differenza della scoperta del 1988, quando gli interessi privati non consentirono la salvaguardia della zona - il ritrovamento odierno si collochi in una zona di proprietà pubblica che facilita l'inevitabile rispetto e salvaguardia del sito. «E doveroso sottolineare - ha continuato Conte - che nel corso della scoperta si è da subito constatato la disponibilità della ditta Vitale, appaltatrice dei lavori, e dell'ingegnere direttore dei lavori Michele Cisternino e condirettore Cesare Saverio». E la storia è destinata ad avere un seguito.

(Agata Scarafilo, La Gazzetta del Mezzogiorno)

 

 

 

 

 

 

Furti in Psichiatria: arrestato un uomo ricoverato nel reparto

Lunedì, 11 settembre

È stato arrestato per ricettazione e violenza dai carabinieri della stazione di Ceglie Messapica perché autore di alcuni furti avvenuti nel reparto di Psichiatria dell'ospedale cittadino. Tutto ha avuto inizio con una segnalazione arrivata al 112 dal personale sanitario dell'ospedale di Ceglie. Tre i pazienti che avevano denunciato la sparizione di oggetti personali.

L'indagine coordinata dal comandante della stazione, maresciallo Sante Convertini, ben presto ha fatto emergere che la responsabilità di quegli eventi era da attribuire ad un paziente ricoverato nel reparto. Si tratta di B. G., monopolitano, 38 anni, in regime di arresti domiciliari. I carabinieri hanno perquisito da cima a fondo la sua stanza mentre lui assisteva senza protestare. I militari hanno rovistato nelle sue valigie. Ma è stato quando hanno rivoltato il contenuto di uno zainetto che, stando al personale dell'ospedale l'uomo portava sempre con sé che è venuta fuori la sorpresa. All'interno vi erano portafogli, occhiali da sole, monili in oro, anelli, catenine, cellulari ed alcune banconote, per più di 100 euro.

Gli uomini dell'Arma hanno quindi acquisito le denunce da parte dei pazienti derubati, il che ha permesso di accertare che gli oggetti rinvenuti erano in effetti la refurtiva. B. G. è stato denunciato alla Procura per ricettazione. Ma non è tutto.

Mentre i carabinieri erano intenti ad ultimare la perquisizione del locale ospedaliero, un signore ben noto alla locale stazione dei carabinieri, U.F., 27 anni, cegliese, anch'egli ricoverato in psichiatria, si è accostato ad un carabiniere Antonio Cimino della stazione Ceglie, informandosi su che cosa fosse accaduto. Al militare tanta curiosità è sembrata alquanto sospetta pertanto lo ha invitato a seguirlo. Tra l'altro all'appello mancava ancora un telefono cellulare sparito ad una paziente un paio di giorni prima. Ma l'uomo, compresa l'imprudenza, ha perso il controllo e si è scagliato contro il giovane afferrandolo per il tronco e tentando di prenderlo a pugni. Nel frattempo, tutti militari e sanitari sono intervenuti per aiutare il collega: il comandante di stazione ha ammanettato il cegliese dichiarandolo in stato d'arresto.

v. arc.
 

 

 

 

J'accuse del consigliere Casale: "Un nuovo scippo per l'ospedale"

Venerdì, 8 settembre

«L'ennesimo scippo è stato consumato ai danni del nostro ospedale nel più assoluto silenzio e capacità di avere voce in capitolo a livello regionale». Antonio Casale, consigliere comunale e responsabile cittadino dell'Udeur all'indomani della notizia che la Giunta regionale di centrosinistra ha deliberato il potenziamento degli ospedali di Mesagne e San Pietro Vernotico. «Purtroppo - prosegue - quello che temevamo si sta verificando puntualmente e cioè il lento e continuo ridimensionamento, vicino alla chiusura, del nostro presidio è più che una ipotesi. Mi fa una certa invidia leggere della soddisfazione dei consiglieri regionali Enzo Cappellini (Margherita) e Giuseppe Romano (Ds) nell'annunciare alle proprie comunità la decisione adottata dalla giunta regionale in direzione del rilancio dei loro rispettivi nosocomi». «Premetto - dice - che sono molto contento per i cittadini di questi Comuni, e che la mia invidia sta nel fatto che altrettanta gioia non si può esternare per quel che concerne il presidio cegliese e noi, al contrario di loro non facciamo atro che ingoiare rospi su rospi».

La Giunta regionale nei giorni scorsi ha deliberato la rimodulazione dei posti letto all'interno dei presidi ospedalieri di Brindisi, Mesagne e San , avanzata dalla direzione sanitaria dell'Asl brindisina. Rimodulazione nella quale non figurerebbe il presidio cegliese e da qui il disappunto di Casale. «Se è vero - prosegue - come afferma il consigliere regionale Giuseppe Romano che è il risultato raggiunto dopo innumerevoli interventi e richieste fatte dai cittadini, dai rappresentanti istituzionali, mi chiedo dove erano i nostri nel momento in cui si deliberava in tal senso? Anche Ceglie Messapica ha rappresentanti autorevoli in quel di Bari». «Nessuno può scordare - a parlare è sempre Casale - che a Ceglie il centrosinistra ha vinto le elezioni proprio con l'impegno di invertire la rotta disegnata dal piano Fitto (centrodestra; ndr); si disse che avremmo riaperto l'ospedale il giorno dopo, cose che la gente non ha scordato e, quindi, l'impegno va onorato». «Mi fa specie - fa sapere Casale - il silenzio che c'è intorno alla questione da parte degli esponenti locali di Rifondazione, Ds e Margherita, come pure da parte delle opposizioni. Come mai? Non fu il centrosinistra a dire che se quell'impegno non fosse stato mantenuto, onorato avrebbe preso le dovute determinazioni?». Il consigliere comunale Antonio Casale ritiene che «ci siano ancora le condizione per invertire questa negativa tendenza per Ceglie» e lancia una proposta provocatoria: «Se non ci tratteranno allo stesso livello degli altri, e nello specifico di Mesagne e San Pietro, abbiamo il coraggio di lasciare il mandato a tutti i livelli istituzionali?».

Luca Dipresa
 

 

Replica dall'Asl: "Saranno potenziati Pronto soccorso e Ortopedia"

«Non è in atto alcuno scippo. Le rimostranze dei cegliesi, a poche ore dalla delibera regionale che autorizza la riapertura a Mesagne e a S. Pietro Vernotico di unità operative chirurgiche, sono fuori luogo». Il direttore generale Guido Scoditti è aspro con chi, all'avvio della tanto agognata rivisitazione dell'assetto sanitario del territorio, monopolizza l'attenzione con atteggiamenti disfattisti. Ma il garbato modo di porgersi ed anni di esperienza nel settore sanitario lo conducono in modo quasi naturale a prediligere la via della mediazione: «Tengo a Ceglie e a Mesagne nello stesso modo. E non è vero che favorisco quest'ultima, come è stato sostenuto, per le origini mesagnesi, il mio compito è trovare rimedi assistenziali alla provincia di Brindisi e non ho preferenze. Quando sono stato nominato alla guida di questa Asl i giornali hanno titolato: "Un brindisino è tornato".

Ho a cuore le sorti del territorio; devo onorare un impegno con gli amministratori di Ceglie. E quando assumo un impegno non mi tiro indietro». Una nuova burrasca politica? Impossibile coalizzare i fronti puntando ad un obiettivo comune? «Non ne vedo il motivo. Il primo passo verso l'attuazione del Piano strategico che questa Asl ha presentato nel giugno scorso, è stata la delibera regionale che, tre giorni fa, ha autorizzato deroghe al Piano di riordino ospedaliero varato dalla giunta Fitto, il secondo consisterà nel mettere in condizioni di funzionare tutti i presidi ospedalieri di primo livello, mi riferisco a Mesagne, S. Pietro, Fasano e Ceglie Messapica. Saranno dotati di un pronto soccorso efficiente, in modo che possa essere centro di riferimento per il 118. E' indispensabile ripristinare l'area chirurgica senza la quale sarebbe un'utopia ipotizzarne il funzionamento.

È in questa direzione che ho orientato la mia azione di risanamento. Il presidio ospedaliero di Fasano ha un pronto soccorso efficiente dal punto di vista logistico e professionale, ma dovrà essere potenziato perché l'area chirurgica è un po' deficitaria sebbene riesca ad assicurare diversi interventi in day surgery. Un altro svantaggio, tra l'altro, è l'assenza di un reparto di ortopedia. Resta, malgrado tutto, un ospedale che risponde bene alla domanda di sanità proveniente dal territorio. Non si può dire lo stesso di Ceglie che, in assoluto, è il presidio che ha subìto i maggiori danni dal Piano ospedaliero varato dalla precedente giunta: è stato completamente depotenziato. Siamo al lavoro da tempo con chirurghi, ortopedici e anestesisti per rinvigorire l'area chirurgica del presidio». Intervenire su Ceglie, spiega Scoditti, non richiede atti formali, si deve solo individuare il personale disposto a spostarsi. Al contrario il trasferimento delle unità operative di chirurgia a Mesagne e ortopedia S. Pietro è stata un'operazione molto complessa. Come mai? «Il vecchio Piano di riordino prevedeva due ortopedie nel Perrino, ho dovuto richiedere un'autorizzazione per spostarne una. Nell'ospedale di Ceglie posso operare senza stravolgimenti. Posso far funzionare le aree chirurgiche perché qui erano previsti 18 posti letto di ortopedia, oggetto di polemiche per la rivendicata autonomia da Francavilla.

Tutto sta a riavviare, in maniera virtuosa, l'apparato, utilizzando le professionalità presenti che hanno già assicurato la propria disponibilità. Stando alle informazioni in mio possesso non dovrebbero esserci ostacoli». Quali tempi si prevedono per ricostituire e rendere operativi i due pronto soccorso? «Ho incaricato il direttore sanitario affinché senta il responsabile di anestesia perché è quello il nervo scoperto ed è il servizio di supporto principale. Sarebbe utopistico immaginare un'area chirurgica senza gli anestesisti. Renderemo operative le strutture, nella nuova versione, nel corso del 2007. Preferisco essere pessimista, ma sono certo di potercela fare anche prima». Ci sono state reazioni da parte delle forze sindacali? «È chiaro che la questione relativa alla mobilità del personale andrà valutata di concerto con i sindacati. Presenterò loro alcune proposte, così avremo materia su cui discutere e, sono certo, troveremo un'intesa». Si avverte un po' di scetticismo in giro. Più di qualche medico ha obiettato che anche oncologia e gastroenterologia sono state autorizzate dalla Regione, ma nessuna delle due è mai partita.

«È vero, ci rimboccheremo le maniche ed espleteremo i concorsi. Entro il mese di ottobre convocheremo la Commissione. Oncologia presto avrà il suo primario. Per gastroenterologia, invece, si tratta di cominciare da zero. È tutta da inventare. Non sono sicuro di farcela ad aprire anche cardiochirurgia, ma ci proverò». E le sale operatorie?A Mesagne sono state ristrutturate di recente, quali sono le condizioni nell'ospedale Melli? «Sono da adeguare alle norme di sicurezza e sarà fatto a breve giro di posta. Così come nei prossimi mesi, non appena avremo affidato l'esecuzione delle opere, bando già fatto, saranno avviati i lavori per l'allargamento del pronto soccorso di Brindisi. Non sarà posta una sola pietra da un'altra parte se prima non saranno partiti i lavori nel Perrino».

(Valeria Arcangeli, La Gazzetta del Mezzogiorno)
 

 

 

 

 

 

Il cegliese Rocco Monaco guida la rivolta degli utenti televisivi

Venerdì, 8 settembre

Parte da Martina la riscossa degli utenti televisivi. In giorni nei quali si dibatte, anche con toni aspri, di televisione di qualità, di conflitto d'interesse, di professionalità qualificate in seno alla Rai, c'è chi ha pensato bene di dare voce non a chi la televisione deve farla, ma a chi deve vederla. Si tratta di Rocco Monaco, uno che fa televisione da almeno un quarto di secolo.

Monaco è componente del dipartimento per l'informazione e l'editoria della presidenza del consiglio dei ministri, e dal 1995 della commissione per l'assetto del sistema radiotelevisivo presso il ministero delle Comunicazioni e della Commissione per la tutela dei minori. Un anno fa ha sottoscritto l'accordo per la costituzione del circuito nazionale dell'informazione d'emergenza tra la Protezione civile, le radio e le televisioni private. «In passato ho lavorato a Martina Franca come impiegato pubblico. Da Ceglie Messapica, dove sono nato, ho fatto l'esperienza di editore radiotelevisivo con Video Emme. Oggi a Martina ho amicizie e affetti, per cui ho pensato di far partire Utelit da qui, dove c'è la sede legale e la sede per il Mezzogiorno. A Roma, e poi a Milano, avremo le sedi per il centro e il nord Italia».

Utelit sta per Utenti radiotelevisivi italiani. La sede di Martina Franca è in Corso Messapia 179, telefono 393.8006452, e-mail: info@utelit.it. Nel sito Internet, www.utelit.it, si legge: «Lo scopo di Utelit è consentire ai teleutenti di esprimersi sulle scelte che in Italia caratterizzano, in ambito pubblico e privato, l'evolversi del sistema radiotelevisivo. Ciò secondo il metodo della partecipazione democratica e del pluralismo. Utelit è estranea a schieramenti politici predefiniti. Un suo obiettivo è invece rappresentare i suoi iscritti, e in generale l'orientamento e gli interessi dei teleutenti, nelle sedi, istituzionali e non, dove si decidono le caratteristiche dei palinsesti e dei servizi radiotelevivi». L'associazione intende avvalersi dell'esperienza di Rocco Monaco, che ne è il fondatore e il presidente. «I tempi sono maturi affinché i cittadini possano dire la loro sulla compilazione dei palinsesti. Nella televisione del presente e del futuro ci sono dei grossi interessi economici in gioco. La partecipazione dei teleutenti va quindi garantita da strutture come Utelit»

a.q.
 

 

 

Basket: domani l'esordio casalingo del Ceglie contro il Cus Bari

Martedì, 5 settembre

Domani sera, inizio ore 21,00 l’esordio casalingo del Basket Ceglie nella Coppa Italia. Il calendario propone lo scontro con il Cus Bari, roster dell’ex coach Cosimo Romano, pronosticato tra i più attrezzati (unitamente al Ceglie, al Massafra e al Chieti). Ironia della sorte, il sorteggio ha messo nello stesso girone di Coppa tre di questi roster: Ceglie, Massafra e Bari. Va subito detto che, almeno in questa fase, il Massafra di Ciracì è sembrato il rester più in forma visto che ha violato il parquet del Cus Bari (64-79 il punteggio) che battuto sul proprio terreno il Basket Ceglie (72-63 il punteggio finale). Era ed è noto a tutti che la Coppa Italia per Cosimo Romano rappresenta un momento importante della preparazione tutta finalizzata al campionato ed a Massafra non ha certo sfigurato. Al contrario. Per chi ha assistito alla gara ha potuto vedere all’opera un roster combattivo, che ha risposto colpo su colpo alle offensive di Delli Carri e compagni, al punto che ad un minuto dal termine il Ceglie era sotto di appena 5 punti.

E non va dimenticato che Romano ha tenuto in panchina Charles Mujango, non ancora al meglio e che saggezza ha voluto non far rischiare. “A Massafra – afferma coach Romano – ho visto giocare dai miei ragazzi un buon basket anche se ha pesato il carico di lavoro di una preparazione che  è tutta in funzione del campionato”. Indicazioni utili per il coach che sa di avere a disposizione un gruppo di atleti di primo livello e, allenamento dopo allenamento, si vedono i miglioramenti con l’attuazione di schemi adatti a questi giocatori. A Massafra si è visto un De Leonardis in palla ed un Beppe Vozza che sotto canestra incomincia a far vedere la propria autorità. Certamente è chiaro che il Massafra ha impostato la propria preparazione anche per la Coppa Italia e, pertanto, la leggera differenza è pure giustificabile.

Però, fa bene Romano a porsi come obiettivo il campionato. Serazzi è una bella sorpresa come del resto Palazzo che quando sarà in piena forma darà un notevole contributo alla direzione del gioco che Romano vuole. Buona anche la prova di Paggi come quella di Maurizio D’Amicis sulla via della completa assimilazione della condizione. Giancarlo Zizza inizia a capire quali saranno le attenzioni che gli avversari gli riserveranno perché sanno che dalla sue mani partono palloni micidiali. Insomma, per il coach tutte indicazioni utili e già da questa sera qualcosa di diverso si vedrà. E poi è la gara che di fatto sancisce il battesimo della squadra con il proprio palazzetto dove è prevista una cornice di pubblico degna dei grossi appuntamenti. Da segnalare che la società ha ingaggiato anche un nuovo paly, l’under Mammolo che a Massafra non ha giocato ma che questa sera potrebbe fare il suoi debutto. Anche Mujango potrebbe essere utilizzato per alcuni minuti. La formazione? Romano non si sbottona troppo anche se appare scontato che inizi la gara con Serazzi, Palazzo, De Leonardis, Vozza, Zizza.

Luca Dipresa

 

 

 

 

 

La Nuova Pallacanestro Ceglie al lavoro per un campionato di ambizioni

Lunedì, 4 settembre

Dopo l’entusiasmante stagione passata in promozione conclusasi con il meritato ripescaggio in serie D, la Nuova Pallacanestro Ceglie è gia a lavoro per organizzare al meglio la stagione 2006/2007.

In quello che si preannuncia un campionato combattuto e difficile, la formazione del Presidente Cataldo Bellanova intende ben figurare, cercando di continuare a fare crescere i giovani che si sono messi in luce nella passata stagione.

La squadra è a lavoro da circa 10 giorni agli ordini del riconfermato preparatore atletico Dott. Alessandro Nacci assistito dal responsabile sanitario dott. Corrado Allegretti, ed anche quest’anno e per il secondo anno consecutivo è affidata nella guida tecnica a Coach Mimmo Suma il quale sta visionando in questi giorni alcuni atleti under e senior che il Direttore Generale Francesco Morelli ha individuato per completare la rosa gia a disposizione.

Confermata dunque l’ossatura della squadra che tanto bene ha fatto lo scorso anno in promozione, la società è a lavoro per reperire atleti motivati e capaci di calarsi nella realtà di una neopromossa che intende sviluppare una positiva stagione in D.

Allo stesso modo lo staff societario, in particolare l’ing. Lorenzo Elia ed Adriano Lanzillotti, con il Presidente Bellanova sta cercando l’azienda in grado di costituire il primo sponsor che, insieme alle attività che hanno aderito nei giorni scorsi al progetto sportivo, possa legare il proprio marchio ad una società seria ed ambiziosa come la N.p.Ceglie.

La società si riserva di presentare nei prossimi giorni il roster e le importanti inziative societarie per il campionato di serie D ormai alle porte.

 

 

 

 

 

L'attesa è finita: inaugurato il nuovo Palazzetto dello Sport

Lunedì, 4 settembre

E’ fatta. Finalmente la città ha il suo palazzetto dello sport. Dopo lustri di lungaggini e non mantenute promesse, finalmente si realizza quello che era diventato un vero e proprio sogno. La cerimonia di inaugurazione di ieri sera segna l’inizio di una nuova era sportiva per una città che per anni ha dovuto fare i conti (ed i programmi) con la mancanza di una simile struttura. Le società di basket e di pallavolo ne sanno qualcosa.

La benedizione alla nuova struttura che occupa una vasta area di Via Martiri delle Foibe, in piena zona 167 (meglio nota come  zona Insarti) e che si chiamerà “Palasport 2006” , è stata impartita dal Vescovo di Oria, mons. Michele Castoro che ha sottolineato come questo momento acquista un alto valore sociale e di aggregazione per una città così grande. E’ toccato quindi al sindaco Pietro Federico tenere il discorso ufficiale. “Finalmente per la nostra città – ha detto il sindaco – si conclude un lunghissimo e tortuoso iter, mantenendo fede all’impegno assunto al momento del mio insediamento, quando posi tra i primi immediati obiettivi proprio quella della ultimazione del palazzetto dello sport che pone fine a tanti disagi  rappresentando l’occasione del rilancio dello sport cegliese”. Quella del palazzetto è una storia lunghissima che si perde quasi ella notte dei tempi. Progettata più di due lustri fa (progettazione sulla quale molti hanno obiettato, tanto che qualcuno più che un palazzetto vero e proprio lo definisce una grossa palestra, nonostante che di spazio ce ne fosse a iosa per “correggere” alcune carenze), la sua realizzazione è stata oggetto di contenziosi a non finire e di propositi diversi da parte dei sindaci succedutosi nel frattempo.

C’è voluta una grande pazienza per porre fine a tutto questo, dando una risposta definitiva alle aspettative delle società sportive che più di ogni altro hanno dovuto fare  conti con la mancanza di una struttura adeguata e capace di determinare progetti anche ambiziosi. Se ai tempi della D’Annunzio Basket ci fosse stato il palazzetto, probabilmente la serie B 2 conquistata avrebbe aperto le porte ad altri obiettivi, invece, significò emigrare in quel di Brindisi, creando non pochi strascichi all’interno dell’allora dirigenza poi, fortunatamente, appianati ed oggi, ironia della sorta,  la maggior parte di loro sono nuovamente assieme, impegnati nel ripetere il sogno della B 2. Anche il presidente della società del Basket Ceglie, Mario Laneve, impegnata nel campionato di serie C 1 ha voluto sottolineare l’importanza di avere finalmente a disposizione un palazzetto che pone fine a lunghe peregrinazioni, a partire dal dover chiedere sempre ospitalità ai comuni limitrofi. “Colgo l’occasione – afferma il presidente del sodalizio – per ringraziare quanti in questi ultimi mesi si sono impegnati per portare a termine una realizzazione che oggi ci consente di affrontare il futuro con  più entusiasmo, ripagando i nostri sacrifici come quelli dei  tantissimi tifosi che in questi anni ci è stato vicino nonostante il forzato esilio”. Parole da condividere perché disegnano un nuovo futuro. Parimenti soddisfatti i giocatori e, soprattutto il coach.

“Avere palazzetto tutto nostro – ci spiega coach Cosimo Romano – per chi sta nello sport sa bene cosa voglia significare, a partire dal calore e gli stimoli che i tifosi ti possono dare,  durante le sedute di allenamento. Cosa che purtroppo a Cisternino non avveniva perché era troppo chiedere ai nostri tifosi di fare i pendolari”. Insomma, c’è entusiasmo e lo si nota guardando al soddisfazione di tutti, amministratori, atleti, tifosi e tutti quanti i cittadini che hanno partecipato alla cerimonia inaugurale. Manifestazione che ha offerto anche un momento distensivo con l’esibizione delle scuole di danza di Tonia Bellanova e Maria Luisa Sardelli; l’incontro di basket tra l’A.S. Nuova Libertas Basket Ceglie e il Basket Francavilla Fontana e, per concludere, lo spettacolo musicale del gruppo “Alto Salento Folkfest”.

Luca Dipresa

 

 La scheda del "Palasport 2006".

 Areaoccupata: mq 650; -         una gradinata  con 500-600 posti a sedere;  ampi spogliatoi con attigui servizi;    sala medica;  sala stampa o ripresa televisiva; 2 accessi di sicurezza; ampio parcheggio ( non meno di 200 posti macchina)

 


 

 

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