Ceglie in diretta |
Maggio 2003 |
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2003
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Al
San Raffaele di Ceglie scendono gli "Angeli senza ali" Sabato,
31 maggio “Se
tutte le persone avessero la stessa vitalità, fiducia e voglia di
vivere di queste persone le cose andrebbero sicuramente meglio”. E’
questo il commento a caldo di una delle tante persone invitate al raduno
degli aderenti all’associazione nazionale “Angeli Senza Ali” che
raggruppo molti para e tetraplegici e che si sono dati appuntamento nel
centro “San Raffaele” qui a Ceglie, la struttura che è ormai
diventato un importante punto di riferimento per tutti queste persone.
Il centro dove, da tempo opera in pianta stabile la prof.ssa Antonietta
Maria Vannini, diventata la vera speranza per molti di loro. Vedere
tutte quante queste carrozzelle venute da ogni parte d’Italia
rattrista un po’, ma è un sentimento che dura poco, al punto che fa
quasi invidia nel vederli, nonostante tutto, felici e sorridenti. E poi
hanno la fortuna di avere come presidente una donna che sprizza energia
da ogni poro della pelle. Si
tratta di Loredana Casagrande, quarantaquattro anni, veneta, da 26 anni
in carrozzella, una voce splendida ed una forte volontà di richiamare e
sensibilizzare l’opinione pubblica su quello che giustamente chiedono.
“Abbiamo intrapreso una lotta – spiega Loredana – che ci deve
condurre alla creazione di un centro nazionale per traumatizzati
spinali, capace entro poche ore di essere raggiunto dall’accidentato
limitando quei danni, spesso irreparabili”. E spiega meglio il
concetto: “Purtroppo non essendoci nessun centro attrezzato per questo
tipo di traumi, vicino ad un aeroporto, a volte capita che il ritarda
con cui si interviene compromette ulteriormente la situazione non
essendo in grado di conservare le cellule staminali”. E
ce la stanno mettendo tutta per far si che in Italia ci sia un centro
nazionale specializzato. Potrebbe essere il centro di Alta
Specializzazione di Ceglie? “Senza dubbio alcuno – prosegue Loredana
che si concede al cronista tra una canzone e l’altra – questo centro
che avete a Ceglie è ben indicato, uno dei migliori esistenti in
Europa, dotato, tra l’altro di un eliporto e, soprattutto vicino
all’aeroporto di Brindisi”. Può essere un idea, senza dimenticare
che il Centro del San Raffaele ha spazi da poterlo ingrandire
ulteriormente. Ma accanto al centro nazionale, l’Associazione
“Angeli senza Ali”, che raccoglie qualcosa come 6500 iscritti, ha a
cuore un altro importante obiettivo, quello della ricerca. “E’ un
settore importantissimo per poter dare speranza a noi tutti e ci sono
tutte le condizioni; un esempio è il lavoro condotto in questi anni
dalla prof.ssa Vannini che va incoraggiato e sostenuto”. Ed
allora la sfida di Loredana ed i suoi: “Il nostro obiettivo è
arrivare ad una iniziativa del tipo
telethon per raccogliere fondi”. Vedendo da quanta energia e
determinazione è sostenuta questa bionda signora c’è da giurare che
ci riuscirà. Per intanto sta muovendo mari e monti. Ha incontrato il
Ministro della Sanità Sirchia che ha preso precisi impegni e conta di
parlare anche con Berlusconi. Per intanto continua a girare lo Stivale,
chiamare a raccolta quanta più gente possibile. Per loro la struttura
di Ceglie può diventare un importante punto di riferimento. Alla
manifestazione era presente, nonostante gli inviti, solo l’on. Luciano
Sardelli che si è detto pronto a sostenere in parlamento la battaglia
del centro nazionale. A far gli onori di casa, il direttore operativo,
dr Diego Giorgini che ha rivolto un caloroso saluto anche a nome del
presidente della Fondazione San Raffaele, dr, Gianpaolo Angelucci. Luca
Dipresa
Raccolta
di fondi per i popoli oppressi dalla fame Venerdì,
30 maggio Ha
riscosso un successo contro ogni previsione «Insieme per le Missioni»,
l'iniziativa tenutasi nei giorni scorsi presso la sala conferenze del
Musicale. Si è trattato di un momento solidaristico promosso dalle
suore di Gesù eucaristico che gestiscono l'Istituto «Villa Aurora».
Lo scopo è stato quello di raccogliere fondi per sostenere le missioni
che queste suore hanno da anni avviato in Ruanda, nelle Filippine, in
Brasile e in Mozambico. «Con questa iniziativa - afferma Ida Elia, una
delle organizzatrici della manifestazione - abbiamo voluto
sensibilizzare l'intera cittadinanza sulle adozioni a distanza perché
la povertà colpisce soprattutto loro, i bambini».
Un
obiettivo che, a quanto pare, può dirsi conseguito se è vero che nel
corso della manifestazione sono pervenute diverse richieste in tal
senso. E non è poca cosa per queste missionarie che giornalmente
raccolgono letteralmente dalla strada una marea di bambini, molti di
loro anche orfani, accudendoli ed istruendoli nelle loro missioni.
E
sono stati proprio i bambini delle scuole di queste suore a calarsi nel
ruolo di ambasciatori, per diffondere la sensibilizzazione al progetto
adozione a distanza. Hanno proposto lavori che hanno avuto come sfondo
la povertà di questi Paesi. Ma, oltre alle rappresentazioni proposte
dai ragazzi, la serata ha registrato un suggestivo ed apprezzato momento
poetico, con liriche attinenti il tema, declamate da Damiano Leo, Enrico
Barletta, accompagnati dalle note della chitarra del maestro Donato
Gigliola. Interessante e ricco di spunti l'intervento di don Gianni
Caliandro. A conclusione della serata c'è stata avrà una lotteria con
il sorteggio di premi di rappresentanza messi in palio da commercianti
cegliesi, che hanno così voluto partecipare a questa iniziativa dal
tema solidaristico.
Il
ricavato andrà alle suore missionarie. L'organizzazione della serata
pro-missioni è di un gruppo di volontari formato, oltre che da Ida Elia
da Teodora Elia, Giovanni Semeraro e da Pasquale Lacenere, Marino
Lacenere, Enrico Barletta, Damiano Leo e Donato Gigliola. Questi ultimi
artisti che hanno ben volentieri risposto, gratuitamente all'invito
dell'organizzazione per ravvivare la serata che, ripetiamo avrà come
protagonisti i bambini le suore missionarie di Gesù eucaristico.
Ospedali:
Fitto a Fasano "convocato" dal sindaco Giovedì,
29 maggio La
data non è stata fissata ma è certo che nelle prossime settimane il
governatore Raffaele Fitto tornerà a Fasano, per verificare con la città
gli impegni assunti nell'estate scorsa, in materia di riordino della
rete ospedaliera.
«Non
mi sfugge - ha scritto, tra le altre cose, il presidente della giunta
regionale in una lettera inviata nei giorni scorsi al sindaco Vito
Ammirabile - che nell'incontro tenuto in Consiglio comunale preannunciai
un aggiornamento del confronto, che auspico a breve, per la verifica
degli impegni. A tal fine nei prossimi giorni saranno assunti contatti
per concordare la data». Nella
lettera inviata al sindaco il governatore sostiene che, nel prossimo
incontro con i fasanesi, dimostrerà che «la programmazione regionale
era finalizzata a migliorare i livelli assistenziali tramite strutture
da realizzare, riconvertire o rifunzionalizzare. Ebbene - sottolinea
Fitto nella missiva indirizzata al primo cittadino fasanese -, quella
che poteva sembrare una penalizzazione per diverse strutture ospedaliere
si è già tramutata in una gestione della sanità in equilibrio, che ha
consentito alla Regione Puglia di ridurre l'addizionale Irpef e di
recuperare risorse che sono state destinate ad investimenti».
A
Fasano, ad onor del vero, sono davvero pochi quelli convinti che il
piano di riordino della rete ospedaliera abbia potenziato il nosocomio
cittadino. La convinzione comune è ben altra. Ed a giusta ragione. Uno
degli interrogativi che la città si prepara a rivolgere al governatore
concerne le mutate condizioni geografiche, che hanno fatto venir meno le
ragioni delle scelte penalizzanti l'ospedale fasanese, a vantaggio di
quello della Città bianca. Una delle questioni chiave è l'accorpamento
dello stabilimento sanitario di Ceglie Messapica al presidio sanitario
di Francavilla Fontana che, a giudizio dei fasanesi, ha fatto venir meno
il principio della presunta baricentricità di Ostuni, nell'area
compresa tra Fasano-Ostuni-Cisternino-Ceglie. Un fatto è certo. La
battaglia intrapresa dalla città nell'estate scorsa per difendere
l'ospedale non è finita. Anzi, si prepara a vivere una nuova stagione.
Ospedali:
conferenza dei sindaci per analizzare il Piano Mercoledì,
28 maggio Si
è riunita l'altra mattina la conferenza dei sindaci. L'incontro «urgente»
era stato chiesto al presidente, Giovanni Antonino, dal sindaco di
Mesagne, Mario Sconosciuto. Il motivo era richiamare il direttore
generale della Ausl Br/1 Bruno Causo all'impegno assunto di informare i
sindaci nel momento di avvio concreto del Piano di riordino. L'Atto
aziendale presentato il 7 maggio scorso era la conferma del passaggio a
questa fase attuativa.
La
conferenza di servizio doveva, dunque, essere il primo atto di questa
nuova fase. «A
Mesagne - ha incalzato il primo cittadino - la prima fase del piano,
stando alla bozza, dovrebbe partire quest'anno. Non ritengo che sia una
scelta opportuna, dal momento che ci sono ancora in piedi ricorsi al Tar
e al Consiglio di Stato».
Come
si ricorderà, infatti, l'ospedale di Mesagne ottenne un provvedimento
di sospensione per un errore nel calcolo dei posti letto. La Regione
Puglia eseguì un nuova stima contenuta in una successiva delibera.
Anche quella impugnata. In
ultimo, Sconosciuto ha chiesto chiarimenti in merito ad alcune
differenze tra la terza rimodulazione del Piano regionale e la bozza
dell'Atto aziendale. «Non di parlava per esempio di Pronto soccorso e
di posti letto in day surgery e day hospital -, afferma -. Mi hanno però
assicurato che si tratta solo di errori di bozza».
Gemellaggio
di confronto con gli studenti di Goteborg Lunedì,
26 maggio Sulla
scia del gemellaggio organizzato e coordinato dal Polo scolastico «Cataldo
Agostinelli» è giunta quasi al termine l'esperienza cegliese di un
gruppo di docenti e studenti svedesi, giunti da Goteborg lunedì scorso.
Gli
svedesi in visita a Ceglie hanno avuto un'opportunità formativa che li
ha visti coinvolti in attività didattiche e di conoscenza del
territorio. Contestualmente, gli alunni frequentanti i 5 indirizzi di
studio, IPSSS, ITC, IPSIA, Liceo Classico e Scientifico, di Ceglie
Messapica, hanno avuto un'occasione di confronto che gli ha permesso di
uscire dalla realtà locale per proiettarsi in una dimensione
internazionale. Proprio sul raggiungimento di queste finalità, si
innesta l'intenzione di dare vita ad un progetto di partenariato
scolastico internazionale «Italia -Svezia». Uno strumento strategico
che, tramite il progetto «Socrates-Comenius 1», ha permesso il
realizzarsi di attività di cooperazione internazionale con una serie di
effetti positivi nella realtà locale. A partire dallo scorso anno
scolastico, sono già stati avviati progetti di partenariato, sempre
programmati e coordinati dal docente Mario Pecere, con le scuole pater
ubicate a Segovia (Spagna) e ad Husnes (Norvegia). Così anche in questa
occasione, la delegazione di svedesi, oltre ad incontrare le autorità
del posto, ha avuto modo di conoscere usi e costumi del territorio
pugliese, effettuando escursioni che, dalla bassa Murgia al Salento, le
hanno permesso di apprezzare le bellezze storiche e paesaggistiche di
Alberobello, Locorotondo, Martina Franca, Lecce, Oria, Taranto,
Grottaglie, Ostuni e Castellana Grotte.
Si
dichiara particolarmente entusiasta di questa ulteriore iniziativa il
dirigente scolastico Francesco Caramia. Un'occasione, in più, per dare
una giusta rilevanza socio-culturale alla scuola che, nell'ambito della
propria autonomia, produce occasioni d'incontro e stabilisce relazioni
sinergiche, aprendosi ad altre culture e stili di vita.
L'Udc
si prepara al congresso cittadino Lunedì,
26 maggio Si
celebrerà il prossimo 30 maggio, venerdì, il primo congresso cittadino
dell’Udc. L’importante appuntamento avrà luogo presso la sala
congresso dell’Hotel Tre Trulli con apertura dei lavori prevista per
le ore 19,00. A presiedere il congresso cittadino il cui tema scelto sarà
“Giustizia e politica: Nodo cruciale per il Paese”, sarà Bruno
Carluccio, presidente provinciale dell’Udc. Previsto anche
l’intervento dell’on. Gianni Mongiello, vice presidente del gruppo
parlamentare oltre che segretario regionale del partito centrista. Ai
lavori parteciperanno l’on. Luigi Viatli e il sen. Pinno Specchia.
L’avvenimento è molto atteso in città, a partire dallo stesso
raggruppamento di centrodestra, specie dopo le recenti vicende che hanno
visto il passaggio da Forza Italia all’Udc del consigliere comunale
Donato Gianfreda e di un nutrito gruppo di persone, molte delle quali
candidate nelle liste degli Azzurri alle ultime elezioni amministrative
di maggio 2001.
E
questo non è stato un episodio passato inosservato e che potrebbe avere
risvolti per quel che concerne la geografia politica della maggioranza
tenuto conto che ora i tre gruppi consiliari che compongono la
maggioranza di centrodestra (Fi, An e Udc) hanno quattro consiglieri
ciascuno e con una differente presenza in esecutivo (l’Udc in
esecutivo attualmente ha un solo assessore, contro i tre di Fi ed i due
di An, ndr). Ed è chiaro che essendo la sede congressuale quella più
appropriata, quella cioè che traccerà le linee guida del prossimo
futuro,
è inimmaginabile pensare che la questione non verrà affrontata.
Ma c’è anche la questione ospedale che attualmente vede alcune
differenziazioni proprio tra l’Udc ed il resto della coalizione. Non a
caso giorni fa il gruppo consiliare inoltrò al sindaco una
interrogazione proprio sulla situazione del nosocomio cegliese. “In
merito al ricorso presentato dal Comune -
scrivevano i consiglieri dell’Udc - contro la delibera
regionale avente per oggetto il piano di riordino ospedaliero, si chiede
di conoscere
lo stato del procedimento, visto che a sei mesi dalla
presentazione del ricorso stesso non si è a conoscenza di nessuna
notizia, mentre altri enti comunali come Nardò e Mesagne hanno
visto già riconosciute dal Tar le loro ragioni”.
E
così proseguiva l’interrogazione: “Tali ritardi nella discussione
stanno provocando un effettivo smantellamento dell’ormai ex presidio
ospedaliero del nostro comune”. Da dire anche che venerdì scorso c’è
stata una conferenza promossa dal sindaco, presente anche il direttore
generale dell’Azienda, dr Bruno Causo che tra le altre cose ha
affrontato la questione del futuro del presidio (la Gazzetta ne ha dato
resoconto nelle edizioni di sabato e domenica scorsa, ndr). A tela
conferenza erano stati invitati anche i capigruppo consiliari. A nessuno
è sfuggita l’assenza di esponenti dell’Udc che, comunque venuti a
conoscenza dei contenuti avrebbero confermato le proprie perplessità.
Ed è per questo che l’attesa del congresso cittadino acquista un
particolare significato politico proprio per le questioni messe sul
tappato.
Cracovia,
città del papa, premia l'attività turistica di Ceglie Lunedì,
26 maggio Ambito
riconoscimento alla città, premiata dalla Federazione Europea della
Stampa Turistica. La premiazione ha avuto luogo a Cracovia, la città
polacca nota al mondo intero per aver dato i natali a Giovanni Paolo II,
nell’affascinante palazzo
di città. Per la città cegliese, premiata “per
il notevole impegno profuso nel campo della promozione e dello
sviluppo turistico” erano presenti gli assessori Salvatore Santoro e
Oronzo Ostacolo (della delegazione faceva parte anche il funzionario
Donato Roma). A
far gli onori di casa il sindaco della città di Cracovia, oltre ad
esponenti del governo polacco e di quello della Stampa Europea
specializzata nel turismo. “Questo riconoscimento – ha affermato
l’assessore. Santoro nel ritirare il premio (nella foto) –
rappresenta il coronamento di uno specifico progetto portato avanti
dall’Amministrazione comunale che ci vede impegnati nel diffondere a
tutti i livelli, nazionali ed internazionali, la cultura, le tradizioni,
il folklore, la gastronomia, le bellezze paesaggistiche ed i patrimonio
artistico della nostra terra”. E
così ha proseguito: “Un impegno che non potrà non portare benefici
alla nostra economia della nostra città che hanno dopo anno registra un
aumento di presenze che va ulteriormente sviluppato”. Da sottolineare
che per la Puglia, oltre alla città di Ceglie Messapica, è stato
premiato anche il comune di Uggiano la Chiesa, in provincia di Lecce (la
delegazione capeggiata dal sindaco Nicola M. Trombetta, titolare tra
l’altro dell’Hotel Tiziano, comprendeva
anche dallo chef Mario Manconi dell’albergo masseria “la
gattamorta” sempre di Uggiano, ndr). La visita nella città del Santo
Padre “è stata una esperienza che non potremo dimenticare
facilmente”, ha tenuto ancora a sottolineare l’ass. Santoro, grazie
anche ad una ospitalità da far invidia al
punto “di essermi sentito in dovere di ricambiare il tutto,
invitando il sindaco di Cracovia a visitare la nostra Ceglie”. Durante
il soggiorno, infatti, la delegazione cegliese è stata accompagnata a
visitare tutte le bellezze della città polacca, noto centro mondiale di
dottrina cristiana con le sue 120 chiese, sede anche di ben 18 università.
Non poteva mancare la visita ai campi di concentramento di Auschwitz e
Birkenau e la visita all Santuario della Madonna Nera di Czstochowa. Luca
Dipresa
Ospedale:
reparti ko, preoccupano i chiarimenti del sindaco Domenica,
25 maggio È
stata definita «un'esigenza» la conferenza stampa, dell'altro giorno,
voluta dal sindaco Mario Annese per voler far luce sia sulla nota
ufficiale ricevuta, il 16 maggio scorso, dall'onorevole Raffaele Fitto
e, non di meno, per smentire le voci che lo vedono scarsamente attivo
rispetto le problematiche che ruotano intorno al presidio ospedaliero di
Ceglie Messapica. Per chiarire alcuni aspetti tecnici delle procedure
strategiche e dei pani attuativi, è intervenuto pure il direttore
generale dell'Asl Br/1 Bruno Causo.
«Onde evitare una decozione definitiva è necessario - ha sottolineato
Annese - che le polemiche e le aspettative debbano essere riportate
nella giusta direzione».
Così,
per la parte strettamente politica, non sono mancate precisazioni e
distinguo sulle tematiche sanitarie della realtà cegliese, con la
disponibilità a ritornare in loco per una verifica in corso d'opera.
Contestualmente è stato chiarito in quale direzione andranno i 700mila
euro erogati dalla regione per il nosocomio di Ceglie Messapica. Pare
di capire che, da un lato occorrerà mettere una pietra sui reparti di
Chirurgia e Ginecologia, mentre d'altro si assiste allo stanziamento di
una notevole somma di denaro, non certo destinata al mantenimento di
quei reparti definiti, in più occasioni, «fiori all'occhiello».
Infatti, a detta del direttore generale Causo, lo stanziamento che la
Giunta regionale ha impegnato servirà a creare strutture necessarie a
supportare la Lungodegenza ed il Centro di alta specializzazione «San
Raffaele». Sull'applicazione di una volontà regione, Causo conferma lo
sradicamento, dovuto anche alla mancanza di un'architettura idonea ad
ospitare quei reparti definiti di emergenza e di urgenza. A tal
proposito il direttore ha elencato i requisiti strutturali che, nel caso
specifico, pongono l'accento sulla mancanza del 5° corpo di stanza e
dei necessari percorsi «sporco-pulito». Tuttavia, nel corso della
conferenza sono nate, spontanee, delle contestazioni da parte di alcuni
rappresentanti dell'opposizione, che hanno comparato le caratteristiche
della struttura cegliese con altre del distretto che subiranno, invece,
tutt'altra sorte. «Prima di formulare una strategia dell'azienda - ha
detto Causo - si è effettuata un'indagine sul fabbisogno dei cittadini
per i prossimi 3 anni e solo dopo si è dato vita alla «Bozza di lavoro»
che ancora, allo stato attuale, è soggetta al copyright. Nonostante
alcune novità importanti, che vedranno l'aggiungersi della
riabilitazione-cardiologia e del servizio di prenotazione del pasto
individuale, la sensazione è che, per svariate ragioni, il piano
continui a lasciare l'amaro in bocca a tanti cegliesi. (Agata
Scarafilo, La Gazzetta del Mezzogiorno)
I
cicloturisti veneti puntano sulla Puglia, tappa a Ceglie Sabato,
24 maggio E' la Puglia, quest'anno, l'obiettivo dei cicloturisti veneti, nel
quinto «Raid della pace e dell'amicizia tra i popoli», che nelle
scorse edizioni, a partire dal 1999, ha avuto come mete Assisi, Roma (in
occasione del Giubileo del 2000), quindi la Sicilia e la Sardegna. Alla
manifestazione, organizzata dalla sezione cicloturismo della struttura
regionale veneta della Federciclismo nazionale, con il contributo del
Calzaturificio Styl Grand di Trevignano e di Veneto Banca, prenderanno
parte 113 cicloturisti, appartenenti a 28 società del Veneto: otto
della provincia di Venezia, cinque di Padova, tre di Rovigo e ben dodici
trevigiane: Badoere, Diadora Caerano, Roccon Gaerne Cornuda, Dal Ben 3
Monastier, Amatori Montebelluna, Paese, Gheller Trevignano, Treviso,
Santa Cristina, Santa Lucia di Piave, Signoressa e Mionetto
Valdobbiadene. La carovana, capitanata da Albino Gheller, responsabile
del cicloturismo veneto, prenderà il via domani da Trevignano, dove farà
ritorno lunedì 2 giugno. Dopo l'arrivo nel Salento, il giro di Puglia
dei cicloturisti veneti partirà da Santa Maria di Leuca e si concluderà
a Rodi Garganico dopo 785 chilometri, con il Monte Sant'Angelo come «tetto»
del giro. A margine dell'attività sportiva sono previsti alcuni momenti
di vero e proprio turismo ed appuntamenti istituzionali, come l'incontro
con le amministrazioni comunali di Ceglie Messapica, San Giovanni
Rotondo, Manfredonia e Santa Maria di Leuca.
La
Dia sequestra a 6 persone auto e altri beni Venerdì,
23 maggio Raffica
di sequestri nell'ambito della lotta alla criminalità. Sono stati
effettuati dalla Direzione investigativa antimafia, Sezione operativa di
Lecce, ed hanno riguardato beni per oltre un milione di euro. Le
persone interessate al sequestro sono Fabio Fornaro, brindisino, Antonio
Massaro, brindisino, Domenico Cirasino, fasanese, Giuseppe e Carlo
Gagliardi, fratelli mesagnesi, e Paolo Minoia, originario di Fasano, ma
residente a Ceglie Messapica. Minoia è stato arrestato nel 2001
nell'ambito dell'operazione «Argo» in quanto accusato di far parte
della cellula della Scu facente capo a Saverio Benvenuto (ucciso in un
agguato in Grecia, nel 2000). È stato condannato a 2 anni e 4 mesi, e
coinvolto in altre inchieste. Sequestrati una casa alla periferia di
Ceglie con relativo terreno, una Mercedes e uno scooter. Il tutto
intestato alla convivente. Minoia, fa sapere la Dia, è ancora
intestatario di un'imbarcazione iscritta alla Capitaneria di porto di
Pescara che non è stata rinvenuta e che gli investigatori stanno
cercando di scoprire dove è stata nascosta.
Guanelliani
in lutto, morto a 90 anni don Martino Pellizza Venerdì,
23 maggio Si
è spento l'altro giorno in quella che dal 1979, dopo un sodalizio
cegliese che risale a quarant'anni fa, era diventata la sua casa, ad
Olonio in provincia di Sondrio: don Martino Pellizza se n’è andato
senza fare rumore, tra l’affetto e la riconoscenza dei prelati e degli
ospiti dell’Opera Don Guanella che lo consideravano un po’ come il
decano e la guida spirituale della casa “Madonna del Lavoro” di
Nuova Olonio non solo per un fatto anagrafico, don Martino aveva quasi
90 anni, ma per essere stata la sua lunga esistenza un esempio di
rettitudine e disponibilità nei confronti del prossimo. Ieri
pomeriggio si sono svolti i funerali, a celebrare la messa da Roma è
salito il superiore generale dei guanelliani, don Nino Minetti che aveva
avuto modo, nei giorni scorsi di portare conforto al povero don Martino
costretto a letto dopo una brutta frattura al femore che ha messo a dura
prova la salute dell’anziano sacerdote. Milanese
di nascita, Pellizza ricordava spesso il padre artigiano da cui aveva
imparato la sapiente arte dello stucco, ha preso i voti nel ’40 dopo
aver frequentato il seminario di Fava Novarese. Uomo dall’indole
gioviale, estroverso ed affabile, don Martino, la sua lunga carriera
ecclesiastica l’ha cominciata proprio alla “Madonna del Lavoro”
fondata da don Luigi Guanella a Nuova Olonio dove si è preso cura degli
anziani dal ’41 al 42, quindi il trasferimento a Roma presso
l’istituto San Giuseppe dove ha vissuto i drammatici anni della guerra
con le enorme difficoltà per reperire il cibo per i vecchi e i
disabili. Al
termine del secondo conflitto bellico, il guanelliano trascorre dieci
anni a Bari e poi dal ’58 al ’64 vive a Ceglie in una casa per
ragazzi dove gli verrà affidata anche la cura delle anime della
nascente parrocchia. Dal ’64 al ’68 di nuovo un trasloco ad Amalfi
per poi far ritorno a Nuova Olonio, dove si stabilirà definitivamente a
partire dal ’79 dopo una parentesi di sei anni a Caidate, in provincia
di Varese. «A Nuova Olonio si occupava soprattutto della colonia
agricola e poi in tempi più recenti degli anziani - ha ricordato don
Cesare Perego, direttore della casa guanelliana dubinese - era molto
vicino alla gente che è venuta numerosa a fare visita al suo capezzale».
Diego
Giorgini nuovo direttore del centro di riabilitazione Giovedì,
22 maggio Sarà
il dr. Diego Giorgini, diretto collaboratore del presidente della
Fondazione San Raffaele a gestire questa fase, dopo che il direttore
operativo del Centro di Alta Specialità “San Raffaele”, il dr.
Rinaldo Mazzetti è stato chiamato a dirigere un’altra struttura del
gruppo, quella di Velletri, quattrocento posti letto. Quelli trascorsi
dal dr. Mazzetti sono stati due anni intensi, difficili e proficui che
coincidono con l’impegno qui a Ceglie della Fondazione San Raffaele,
chiamata dall’Ausl Br/1 a gestire l’ex struttura per neurolesi e
motulesi, oggi Presidio di alta Specializzazione. Risultati positivi che
fanno di questo centro un punto di riferimento importante per la
riabilitazione dei para e tetraplegici, in campo nazionale con una
presenza extraregionale che si attesta intorno al 52 per cento dei
ricoveri. Il tutto arrecando un notevole vantaggio economico, invertendo
quella tendenza che vedeva la Regione Puglia “costretta” a
rimborsare ad altre regioni forti somme per ricoveri di cittadini
pugliesi. Considerato la lunga lista d’attesa non sarebbe male che si
pensasse ad un aumento dei posti letto, circostanza sottolineata dagli
stessi sfortunati pazienti che, spesso, devono attendere molti mesi
prima di essere ricoverati “Sono
contento di essere in questa fase qui a Ceglie – afferma il dr.
Giorgini – dove, tra l’altro, ero già stato nella fase di avvio
della struttura”. E così prosegue: “La struttura di Ceglie e con
essa tutti gli operatori sono cresciuti tantissimo, il buon lavoro fin
qui svolto è sotto gli occhi di tutti”. Risultati conseguiti
soprattutto grazie alla professoressa Antonietta Maria Vannini, fisiatra
di fama mondiale, che con la sua umanità ed esperienza ha svolto un
ruolo primario che ha qualificato il Centro come punto di riferimento
regionale e nazionale per il trattamento delle grandi neurolesioni ed in
particolare delle lesioni spinali. Come pure va sottolineata la presenza
del prof.. Giorgio Alberini, responsabile del settore pediatrico, che
con la sua equipe ha saputo ridare fiducia a centinaia di famiglie.
“Un ulteriore ringraziamento – prosegue il dr Giorgini - va al dr.
Bruno Causo, Direttore Generale della ASL Br/1, con il quale si sono
stabilite delle sinergie finalizzate ad offrire risposte sempre più
efficaci ed efficienti alla numerosissima utenza che si rivolge al
Centro”. La
prof.ssa Vannini, guida i progetti di ricerca della Fondazione
concentrandosi in particolare sulle procedure riabilitative avanzate di
nuove soluzioni ortesiche, della neuromodulazione sacrale, del profilo
neuropsicologico del giovane paraplegico, attivando nel contempo
convenzioni con diversi centri di ricerca dedicati al paziente spinale
(Toledo, Università Cattolica “A. Gemelli”, Scuola Superiore S.Anna
di Pisa, Montpellier). “Oggi il centro di Ceglie – conclude il dr.
Giorgini - è impegnato a realizzare il dipartimento di Chirurgia
riabilitativa e riparativa, dipartimento che completerebbe le attività
specialistiche di cui il paziente spinale ha assoluta necessità per
ridurre i tempi di degenza, migliorare i livelli di recupero, evitare i
continui pellegrinaggi presso le varie sedi”. Infine,
non si può trascurare l’importanza del progresso medico anche per il
paziente spinale come per ogni altra disciplina specialistica. Per
questo, i programmi di
studio e di ricerca attivati presso il Centro di Ceglie, in particolare
lo "Suaw 2" ed il "Co.Se.Pa.", si propongono di
contribuire al raggiungimento di obiettivi forse irraggiungibili, ma
certamente irrinunciabili per chi si dedica alla cura di questi
pazienti, a partire dal
poter riutilizzare le proprie gambe nella stazione eretta e nel cammino
comunque ausiliato per arrivare ad appagare la ritrovata affettività
nell’ambito di un proprio nucleo familiare, nel ruolo di padre e di
marito e non solo e sempre di figlio nella famiglia di origine. Luca
Dipresa
Municipio
a rischio: dibattito acceso dopo le "molotov" Martedì,
20 maggio Si
è subito attivata la Segreteria aziendale Cisl-Fst (Federazione
Lavoratori pubblici e dei servizi) a sostegno degli impiegati
dell'ufficio Tributi che, pochi giorni fa, hanno assistito al tentativo
di un attentato incendiario, all'interno del Palazzo comunale.
L'episodio, denunciato con forza in un comunicato, fa riflettere sulla
sicurezza di tutto il personale in servizio presso l'Ente comunale e, in
particolare, degli impiegati che svolgono l'attività lavorativa in
uffici che richiedono un contatto diretto con il pubblico.
Così
si pone l'accento, in attesa del trasferimento nella nuova Casa
comunale, sul rafforzamento delle misure atte a salvaguardare
l'incolumità fisica del personale in servizio. L'attuale struttura,
situata nel borgo antico di Ceglie Messapica, in origine era un convento
di padri domenicani e si presenta con una architettura rappresentativa
della tipicità dell'uso e del periodo storico in cui fu costruita.
Da
molti anni, l'ex convento è sede del municipio di Ceglie Messapica ed
è, per certi aspetti, privo di alcune essenziali misure preventive come
porte e scalinate sussidiarie, da cui poter sfollare più in fretta
l'utenza in caso di incendio o altro inconveniente. Proprio dopo il
grave episodio di venerdì scorso, viene spontaneo riflettere sul
completamento dei lavori della nuova Casa comunale: sull'urgenza e
necessità di una sede conforme alle essenziali misure di sicurezza, in
cui siano abbattute le barriere architettoniche e che sia anche ubicata
in un luogo dove risulti agevole l'intervento dei mezzi di primo
soccorso.
Concluso
lo stage di cultura e bon ton per vigili urbani Lunedì,
19 maggio È
giunto al temine l'originale iniziativa di arricchire la conoscenza
degli operatori di polizia municipale sul patrimonio storico ed
artistico di cui è ricco il territorio. Nell'ambito del corso di
professionalizzazione, promosso dall'Amministrazione comunale, Sono
state dedicate 15 ore di lezioni impartite dallo storico cegliese
Gaetano Scatigna Minghetti aventi come oggetto la storia locale e i
monumenti più importanti del paese. Lungi dal confondere i vigili con
le guide turistiche, il corso ha avuto semplicemente l'intento di
preparare il corpo di Polizia municipale a soddisfare, in un primo
approccio, la richiesta d' informazione. Così, le lezioni in presa
diretta hanno permesso non solo di approfondire argomenti di storia
locale ma anche di evidenziarne alcuni aspetti che potrebbero suscitare
l'interesse di eventuali turisti in visita a Ceglie Messapica. Si
è partiti da piazza Plebiscito con informazioni circa le origini della
torre dell'orologio, per giungere in piazza della Croce, dove c'era la
croce dell'Osanna ad indicare l'origine virtuale dell'entrata di Cristo
il giorno delle palme. Poi si è parlato degli altri monumenti e in
particolare si è trattato del castello, della chiesa Madre, della
chiesa di San Domenico, nonché del convento dei domenicani che, attuale
sede del municipio. Assai
soddisfatti i 67 corsisti provenienti da numerosi paesi del territorio
pugliese, che hanno seguito con interesse le lezioni teorico-pratiche
dello storico cegliese. Oltre che dal Comando di Polizia municipale di
Ceglie Messapica hanno partecipato all'iniziativa il Comando di Polizia
dell'amministrazione provinciale e municipale di Brindisi, di Latiano,
di Francavilla Fontana, di Torre Santa Susanna, di San Pancrazio, di San
Michele Talentino, di San Vito, di Ostuni, di San Pietro Vernotico, di
Villa Castelli, di Carovigno dal Consorzio di torre Guaceto, da
Locorotondo, da Oria e da Crispiano. Intanto, sono già in fase di
completamento gli altri corsi di perfezionamento tenuti dai
docenti-esperti Vito Ingletti, Tito Ragusa, Antonio Caretto, Angelo
Fanizza, Lorenzo Gianfreda mentre, per venerdì 9 maggio, è previsto l'
intervento del giudice di pace Renato Sgura, presso la sala consiliare
del Comune. (Agata
Scarafilo, La Gazzetta del Mezzogiorno)
Anziano
di Ceglie da tre giorni scomparso da casa Lunedì,
19 maggio Da
venerdì non si hanno più sue notizie. Paolo Parisi, 80 anni, è uscito
da casa, a Ceglie Messapica, verso le 9,30 per la solita passeggiata. E
non vi ha fatto più ritorno.
(Il
corpo dell'uomo è stato poi ritrovato in un pozzo il 28 settembre 2004)
Calcio,
il presidente Monaco va via: mi hanno lasciato solo Lunedì,
19 maggio "Da
solo non ce la faccio più e senza novità lascio tutto, pronto anche a
cedere il titolo altrove". Armando Monaco, presidente dell'Acm
Ceglie vuol mollare tutto. Ha davvero dell'incredibile la cosa, quasi un
ritornello che torna sistematicamente e che rende davvero difficile la
vita del calcio locale. Eppure i motivi dovevano essere altri dopo il
buon quarto posto conseguito al primo anno di campionato in prima
categoria. "Dopo due anni - a parlare è sempre il presidente
Monaco - durante i quali mi ero tuffato in quest'avventura per riportare
il calcio cegliese dove merita, mi vedo costretto a gettare la
spugna". Ma perché, questo? "Purtroppo - prosegue e chiarisce
- in questi due anni dove ci ho rimesso, cosa che avevo pure messo in
preventivo, nonostante le promesse sono rimasto sempre più solo,
nessuno che mi abbia dato una mano ed a questo punto penso proprio che
non valga proprio la pena continuare". Certo
è che al presidente non gli si può dar torto. Sapeva le difficoltà,
ma fiducioso, incoraggiato si era buttato nella mischia. "Avevo
avuto assicurazioni - continua il presidente - che altri si sarebbero
avvicinati alla società, la stessa amministrazione comunale mi aveva
garantito un sostegno senza però in questi due anni vedere una sola
lira. Anzi, in questi due anni sono stati più i problemi che il
resto". E' davvero strano, dicevamo, il destino del calcio cegliese.
Quasi una sortilegio che non si riesce a debellare, che rende
impossibile realizzare a Ceglie quello che in altre realtà, anche più
piccole si è riuscito a
fare, al punto da avere più di una squadra. E la cosa diventa ancor più
incredibile se si tiene conto non solo del lavoro fatto con la squadra
maggior ma anche nel settore giovanile. E
la vittoria del campionato under 18 era la dimostrazione che il futuro
era più che assicurato, con tantissimi giovani talentuosi del posto che
finalmente trovavano un luogo, una struttura, una società che li
facesse crescere calcisticamente. Nella pur gloriosa trascorsa storia
del calcio cegliese, anche quando la faceva da padrona in campo
regionale, mai era stato vinto un campionato giovanile. Ora,
tutto questo pare proprio destinato a sfumare e per i tantissimi ragazzi
ritorna la strada come luogo di svago. Ma,
presidente, è proprio deciso a mollare tutto? "Si. A questo punto
sono fortemente deciso a lasciare e se non ho ancora venduto il titolo
(pare ci siano già avance da latri paesi, ndr) è perchè voglio
espletare tutte le strade possibili, speranzoso che altri possano fare
anche più di me".
(Luca
Dipresa)
Donato
Gianfreda sbatte la porta a Forza Italia e va nell'Udc Sabato,
17 maggio Ora
è ufficiale. Donato Gianfreda esce da Forza Italia ed aderisce al
gruppo dell’Udc. La notizia era nell’aria da tempo e sancisce la
divisione insanabile tra uno dei consiglieri comunali più
rappresentativi ed il movimento degli Azzurri. “Nella consapevolezza
che nessuna imposizione o condizionamento può anteporsi alla libera
azione istituzionale finalizzata all’esclusivo interesse della
popolazione amministrata e che nessuna regola politica, da qualsiasi
pulpito essa venga richiamata, può arrogarsi il diritto di impedire il
raggiungimento di tale nobile obiettivo, essendo ormai venuta meno a
livello locale ogni pur minima possibilità di attuare percorsi comuni
all’interno di Forza Italia”, scrive Gianfreda nella lettera inviata
al sindaco, al segretario cittadino di Forza Italia.
Affermazioni
che hanno poco da commentare e che è la diretta conseguenza di quella
difficile convivenza creatasi nel gruppo e che ha avuto il suo culmine in
occasione del bilancio di previsione. Circostanza che vide emendamenti
proposti da Gianfreda in favore delle associazioni bocciati. Fu quella
l’ennesima dimostrazione che ormai la “convivenza” di era fatta
difficile e che, comunque, portò Gianfreda a votare nonostante tutto il
bilancio per pura disciplina di partito e per evitare problemi alla
maggioranza. Disciplina di partito che si consumò anche nella seduta
successiva, quella della nomina dei revisori. Dopo di che, Gianfreda si
sentì libero da qualsiasi vincolo, “essendo venuta meno ogni pur
minima possibilità di attuare percorsi comuni all’interno di Fi”.
Ed
ecco, la sua decisione di passare all’Udc,
con questa motivazione: riconoscendomi
nelle posizioni che a vari livelli forze moderate di centro hanno inteso
intraprendere in particolar modo nella realizzazione dei principi
costituzionali di solidarietà sociale oltre che in quelle di chi mi ha
voluto sostenere condividendo idee, progetti ed azioni, comunico di
aderire e, conseguentemente, di entrare a fare parte del gruppo
consiliare dell’Udc, ribadendo la mia appartenenza allo schieramento
politico di centrodestra”. Insomma, una decisione che non potrà non
lasciare il segno nel gruppo di Forza Italia e soprattutto che riscrive
la geografia politica della maggioranza tenuto conto che ora il gruppo
dell’Udc esprime quattro consiglieri, al pari di Fi ed An. Questo non
significa che l’Udc riproporrà la questione rappresentanza in giunta,
attualmente composta da tre assessori in quota a Fi (Paolo Urso, Pietro
Mita e Cesare Epifani), due di An (Oronzo Ostacolo e Domenico Urso), uno
solo all’Udc (Salvatore Santoro), ma è sotto gli occhi di tutti che
potrebbe anche farlo per riequilibrare le posizioni anche perché all’Udc
non andò giù il criterio usato al momento del varo dell’esecutivo
quando già allora predicava pari dignità. Qualcosa di più certo si
potrebbe avere magari con la celebrazione del congresso cittadino
prevista per il prossimo mese.
Comunque,
pare proprio che a Ceglie l’Udc stia facendo proseliti, ed in queste
ore si registrano altre importanti adesioni (ma non saranno le sole,
giurano i sostenitori di Pierferdinando Casini, ndr).
Si tratta di ex consiglieri comunali di Fi, alcuni presenti anche
in lista alle ultime amministrative, come Rocco Argentiero, Enzo Galetta,
Angelo Minghetti. All’Udc aderisce anche Antonio Piccoli, già
assessore e vice sindaco nella Democrazia Cristiana ed Angelo Ciciriello.
“Con questa scelta – afferma Antonio Piccoli – vogliamo riprendere
un discorso comune, insieme agli amici dell’Udc, partito che raccoglie
i valori più genuini della politica sociale e cattolica”.
Teatro, studenti della scuola media premiati a Lanciano Sabato, 17 maggio Si è conclusa al teatro Fenaroli di Lanciano, in Abruzzo, la quarta edizione di "Noisifateatro", la rassegna diretta dalla professoressa Maria Luisa Tiracchia, che ha visto la partecipazione di migliaia di ragazzi provenienti da tutta la regione. Ragazzi che hanno assistito a spettacoli scritti e interpretati dagli
alunni di numerose scuole abruzzesi e non solo. Le tematiche al centro
delle rappresentazioni hanno tratto spunto da esperienze di vita vissuta
degli adolescenti, da eventi di grande attualità, da rivisitazioni di
opere classiche. A questo scopo sono stati affiancati diversi laboratori: di videoimmagine e di giornalismo, in cui gli studenti hanno potuto esprimere tutta la loro creatività. Particolare attenzione è stata riservata alla solidarietà. Durante i giorni della rassegna è stata infatti promossa una colletta, il cui ricavato è stato destinato ai bambini vittime della guerra in Iraq. Queste le scuole che hanno ricevuto i riconoscimenti: istituto
comprensivo di Pescina, scuola elementare Olmo di Riccio di Lanciano,
circolo didattico "Principe di Piemonte" di Lanciano, istituto
comprensivo "Gabriele D'Annunzio" di Lanciano, liceo
scientifico "Galileo Galilei" di Lanciano, istituto
professionale "Pietro De Giorgio" di Lanciano, scuola media
"Pascoli" di
Ceglie Messapica (nella foto in alto), scuola media "Mazzini" di Lanciano,
associazione "Koinè" di Fossacesia.
Con 3 molotov all'Ufficio tributi: "Pago troppe tasse" Sabato, 17 maggio All'Ufficio
Tributi con le "molotov". Ritenendosi ingiustamente
perseguitato dalle ultime cartelle esattoriali del Comune, notificategli
al domicilio, e non trovando giustizia presso i dipendenti comunali che
l'avevano liquidato senza risolvergli il problema, è tornato poco dopo
in municipio con tre bottiglie in-cendiarie tra le mani, ha fatto
irruzione nell'ufficio Economato e Tributi, e le ha lanciate seminando
il panico tra gli impiegati alle scrivanie e tra il pubblico.
Tre bottiglie di vetro contenenti
benzina, che volevano essere "bombe". Due sono rimaste
intatte, una invece s'è infranta al suolo e tutti hanno temuto che
sarebbe stata accompagnata dal lancio anche del fiammifero. Invece per
fortuna non è successo niente.
Angelo Angelini, 48 anni di Ceoglie,
celibe, un ex artigiano ora disoccupato, esasperato dalle tasse e in
preda a grave crisi di sconforto e certamente non un criminale nè un
pazzo scatenato, ieri mattina in municipio ha solo perso la testa per
alcuni minuti. E' stato immobilizzato e indotto alla ragione dagli
stessi impiegati appena riavutisi dallo spavento e da qualche vigile
urbano immediatamente accorso. Quindi è stato tratto in arresto dai
carabinieri della stazione di Ceglie immediatamente intervenuti, ed è
stato condoto nel carcere di Brindisi per essere a disposizione di
Giuseppe De Nozza, sostituto procuratore di turno, con l'imputazione di
tentato incendio.
L'arresto s'è reso obbligatorio non
solo per la gravità del gesto, ma anche per la flagranza di reato.
Angelo Angelini, a quanto s'è saputo,
s'era presentato in municipio, all'Ufficio Tributi al 1° piano di via
Elia, già di primo mattino, all'apertura, per chiedere spiegazioni su
un tributo che lui riteneva non dovuto. Non ritenendosi soddisfatto
delle spiegazioni fornitegli, se n'è andato infuriato, s'è recato a
prelevare benzina in bottiglie chissà presso quale chiosco di
carburante della zona, e verso le
9 ha rimesso piede in municipio. Nessuno
nel tragitto dell'uo mo dall'ingresso sino al primo piano ha notato le bottiglie che
nascondeva. Nessuno mai immaginava quel che aveva in animo
di fare. I tragici recenti fatti di Aci-Castello insegnano purtroppo che l'esasperazione, nelle condizioni di indigenza, può condurre in certi momenti la mente umana, anche la più normale, ad ordire azioni inspiegabili ed estreme. Angelini, si diceva, è un ex artigiano che ha perso il lavoro e che non è aiutato nemmeno dall'età, dai suoi 48 anni, a trovare una ricollocazione produttiva in una realtà già segnata dalla disoccupazione più nera.
Il direttore dell'Asl illustra ai sindaci il Piano sanitario Sabato, 17 maggio "È
la tutela del cittadino la linea ispiratrice della politica aziendale".
Sono state queste le parole con cui Bruno Causo direttore generale della
Ausl Br/1 ha illustrato ai sindaci e agli altri rappresentanti
istituzionali del territorio, nonché alle associazioni dei cittadini, i
documenti di programmazione sanitaria: l'Atto aziendale, il Piano
strategico con le direttive di "budget" ed il Regolamento dei
servizi. A cui seguiranno le relative consultazioni con le
organizzazioni sindacali. Tale presentazione, prevista da precise
disposizioni di legge, è avvenuta nel corso di una conferenza dei
servizi tenutasi presso il Pastis di Mesagne. «Questo significa - ha sottolineato il direttore - che il riferimento principale delle strategie aziendali è rappresentato essenzialmente dal cittadino e dal suo bisogno di salute e che l'organizzazione sanitaria deve modellarsi secondo una linea di continuità assistenziale che, eliminando sprechi e colmando eventuali carenze, colleghi in una unica rete tutti i servizi, i quali assicureranno la risposta più appropriata al tipo di bisogno». La risposta a questi bisogni deve concretizzarsi innanzitutto nel territorio, laddove essi vanno intercettati e soddisfatti, sia in termini di prestazioni dirette (come le prestazioni specialistiche ambulatoriali) che indirette (come la medicina di base e l'emergenza territoriale), sia in termini di assistenza domiciliare (come l'ospedale di comunità) che residenziale (come le residenze sanitarie), sia in termini di assistenza a particolari bisogni (salute mentale, riabilitazione, dipendenze patologiche, medicina sportiva). Sotto questo profilo, l'Ausl Br/1 sta dedicando ingenti risorse, sia di carattere organizzativo che economico, per il completamento e la realizzazione di strutture per le residenze sanitarie di Brindisi e di Ostuni, di un "hospice" per cure palliative a San Pietro Vernotico, di un nuovo Centro di riabilitazione (è già finanziata la ristrutturazione di un'ala del "C. Braico" di Brindisi per la realizzazione di una importante struttura riabilitativa territoriale dedicata anche alla disabiliti dell'età adulta), per l'ulteriore sviluppo del sistema 118 nell'intera provincia. «L'assistenza sul territorio - ha proseguito Causo - riceve quindi un impulso fortissimo, coerente con il nuovo ruolo assegnato ai distretti sanitari già dalla Riforma Bindi e dai successivi Piani sanitari nazionali, oltre che dall'attuale Piano Sanitario Regionale. L'assistenza ospedaliera si colloca in questa rete integrata di servizi ed ha lo scopo di garantire al cittadino l'assistenza appropriata per le patologie acute, per la lungodegenza post-acuzie e per la riabilitazione. A questo proposito, la Direzione dell'Ausl Br/1 ha inteso porre l'attuazione del piano di riordino ospedaliero stabilito dalla Regione Puglia quale primo obiettivo della sua programmazione, non tanto per adempiere ad obblighi di norma o per "bruciare tappe", «ma soprattutto - ha insistito il direttore - per garantire finalmente i livelli assistenziali necessari per le patologie acute, quali presenza attiva di medici 24 ore su 24 nei reparti per acuti in cui l'afflusso dei pazienti è direttamente governato dal sistema 118, attività effettiva dei servizi per le emergenze-urgenze 24 ore su 24, funzionamento attivo dei punti nascita con assistenza neonatologica 24 ore su 24, possibilità cioè di offrire il meglio dal punto di vista delle garanzie di assistenza per i pazienti, oltre che delle garanzie di serenità professionale per gli operatori. E' il caso dell'ospedale di Fasano, che raggiungerà il numero di 177 posti letto derivanti dalla presenza delle Unità di Medicina, Pediatria, Pneumologia, Riabilitazione, Lungodegenza (64 posti compresi quelli di Cisternino), Chirurgia (10 posti), Ortopedia (5 posti di day surgery), ma anche degli Ospedali di Ceglie e San Pietro, che, oltre ai posti letto previsti dal Piano, avranno anche posti letto di riabilitazione cardiologica. In tutti questi ospedali saranno assicurati i servizi di emergenza.
Gli studenti dello "Agostinelli" debuttano a teatro Venerdì, 16 maggio Con «Ninna ... Nanna ... Meridione», calcheranno le scene del Teatro comunale, nella serata di lunedì prossimo, gli alunni dell'Istituto superiore «Cataldo Agostinelli» di Ceglie Messapica, diretto dal preside Francesco Caramia . Una commedia storica, di Gino Locaputo, che si ispira alla terra di Puglia ai suoi colori, profumi e suoni. I personaggi, «Nanù» interpretato dallo studente Leo, «Capocoro» e «Banditore» da Gervasi, «Angelina/Prefica» da Tarì, «Giovanni» da Gioia, «Don Pasquale» da Santoro, «1° Chirichetto» da Balsamo, «2° Chierichetto» da Ortolano, «Cantastorie» da Convertino, «Inquisitore» da Tunno, «Scriba» da Filomeno, «Popolana/Prefica» da Cavallo, Elia e Moro, «Popolano» da Urso, Roma e Elia, «Paula» da Argentiero, «Dottore» da Principalli, «Mendicante Michele» da Argentieri, «Sorella Mendicante» da Curri. Ciascuno nel proprio ruolo rappresenterà i mille problemi che, nel '500, affliggevano figure deboli come donne e bambini. In particolare, Paola e Angelina incarnano la sfida al mondo e all'universo maschile in cui corpi negati e strappati all'esistenza seguono finalmente percorsi alternativi. L'espressione, dunque, di un esodo tutto al femminile, nel segno della libertà loro negata. Da veri protagonisti, in una serata patrocinata dal Comune di Ceglie Messapica, i ragazzi dell'Istituto «Cataldo Agostinelli», daranno vita a dei personaggi interpretando sentimenti ed angosce di una grigia quotidianità che, tuttavia, non preclude loro di guardare verso nuovi orizzonti possibili. Le
musiche, composte dal maestro Mirko Lodedo, saranno eseguite dal vivo da
Giovanni Caroli, Cosimo Miccoli, Giuseppe Nacci, Liviana Soleti Logorio
e Michele Vitale. Grazie al felice connubio artistico tra il maestro
Lodedo e il regista Alessandro Fiorella, docente artista che ha fondato
nel 1986 il «Teatro Steinhof», il rapporto tra musica e testo diventerà
inscindibile. Così i canti, i suoni e le danze creeranno le atmosfere
tipiche della cultura popolare e, simultaneamente, consentiranno ai
ragazzi di vivere un'esperienza completa di teatro. Si dicono pienamente
soddisfatte per i risultati raggiunti le docenti Consiglia Parisi e
Antonella Patrizia Ricci che, in collaborazione con il professore Cosimo
Pecere, hanno curato l'aiuto regia e la direzione artistica. (Agata
Scarafilo, La Gazzetta del Mezzogiorno)
Aggredirono caporale, due commilitoni patteggiano la pena Venerdì, 16 maggio Sono scesi a patti con la pubblica accusa i due militari di leva in forza all'8° Reggimento logistico di manovra "Carso", con sede a Remanzacco, nel Friuli, responsabili del pestaggio ai danni di un commilitone avvenuto il 16 marzo dell'anno scorso sul treno che percorreva la tratta Udine-Cividale. Angelo Caliandro, 21 anni, di Ceglie Messapica e Giuseppe Galtieri, 19 anni, di Egira (Enna), hanno concordato con il procuratore capo Maurizio Block un mese di reclusione ciascuno, convertiti in una sanzione pecuniaria di 1140 euro. La pena è stata applicata dal giudice dell'udienza preliminare Roberto Rivello. Con il consenso della Procura, è stata infatti decisa la derubricazione del reato di insubordinazione con violenza in quello di percosse. Il violento diverbio si era scatenato mentre i due rientravano in caserma assieme ad un altro militare, il ventenne Walter Recchia, di Scafati (Salerno). Caliandro e Galtieri gli avevano rinfacciato la sonora bocciatura al corso per caporale in ferma permanente. L'avevano preso in giro per l'inidoneità attribuitagli dalla commissione giudicante. Ma secondo l'accusa non si erano limitati a semplici sfottò. Gli avevano affibbiato pure l'etichetta del raccomandato. Era riuscito ad ottenere infatti il brevetto civile di paracadutista. L'avevano etichettato come un fallito. Il poveretto aveva provato a sottrarsi al fuoco incrociato dei due commilitoni. Ma non aveva fatto in tempo ad allontanarsi. Era finito sotto una gragnuola di pugni e calci. Talmente violenti da fargli perdere i sensi. In soccorso di Recchia era intervenuto il controllore del convoglio. Un passeggero aveva azionato anche il freno a mano. Tanto che il treno aveva interrotto la sua corsa per alcuni minuti. Era stato il macchinista a riportare l'ordine nelle carrozze. La Polfer di Udine aveva successivamente inviato un dettagliato rapporto sull'accaduto alla Procura militare di Padova.
Vigili urbani e amministrazione comunale ai ferri corti Mercoledì, 14 maggio Diciamolo francamente, il servizio dei vigili urbani è quello che più di tutti è nell’occhio del ciclone, croce e delizia di ogni città. I vigili, proprio per il ruolo che esercitano, sono quasi sempre additati come i fautore dell’ordinato sviluppo della circolazione stradale oppure del contrario. Insomma, costituiscono il cosiddetto “biglietto da visita di una città” : e proprio per questo spesso, quando le cose non vanno come la gente sii attende, ecco le polemiche e le lamentele. E questo senza dimenticare che l’utenza non è che aiuti tanto i vigili a mantenere l’ordine urbano. Però è compito loro garantirlo, nel bene e nel male. Allora, proprio ora che siamo agli inizi dell’estate, quando i traffico aumenta a vista d’occhio con l’immancabile (e benaugurate presenza di turisti e forestieri) è il caso di attivarsi per rendere il servizio efficiente Più volte i giornali si sono occupati della questione, sottolineando purtroppo gli aspetti negativi: ingorghi, sosta selvaggia, disabitudine (se c’è stata), diverso metro di misura usato. Insomma i soliti problemi che puntualmente ritornano e che nessuno riesce a spiegarsi come mai non si risolvano. Eppure, non è che dai vigili si pretenda l’impossibile. Però è sotto gli occhi di tutti che le cose potrebbero andare meglio. E’ necessario un servizio che abitui il cittadino ad osservare le norme comportamentali. E questo può avvenire non necessariamente con metodi autoritari, ma di autorevolezza. “Mostrarsi severi in alcuni casi e poi lasciar scorrere tutto come al solito non è educativo”, afferma uno dei tanti cittadini che non può non vedere come in prossimità della chiesa di San Rocco, in Via Martina per la precisione la circolazione è difficile per la sosta che ne restringe la carreggiata. Eppure è stata rifatta lodevolmente la segnaletica che ne delimita gli spazi. Come pure in Via Francesco Argentieri, in prossimità dell’istituto bancario e della farmacia. Per non parlare di Via Gatti dove sostando su entrambi i lati della carreggiate, quando transita un pullman le cose si complicano con i clacson che intonano melodie fastidiose. “Ma i vigili che pure vi transitano non si accorgono di nulla”, l’altra domanda. E che manchi l’autorevolezza lo si evince quando in procinto di un blocco, alzando la paletta nei confronti di un motociclista molto spesso non si fermano. Determinare una inversione di rotta è quello che si auspica, senza più tolleranze o comportamenti diversi da vigile a vigile. A Ceglie il problema della gestione del corpo dei vigili, ovvero della loro presenza sul territorio è stato sempre uno dei problemi principali di tutte le amministrazioni. Quante volte si è sentito dire “Vedremo se questo sindaco o questo assessore sarà capace di determinare una svolta qualificante”. Poi, dopo qualche mese, non si poteva non constatare come: “Anche questo sindaco o questo assessore non ci sono riusciti”. Il tutto passando anche attraverso scontri piuttosto duri tra comando ed amministrazione. Cosa che, a quanto pare, sarebbe avvenuta anche di recente tra l’assessore al ramo, Oronzo Ostacolo, ed il comandante. Il motivo? La richiesta (o pretesa) da parte dell’assessore di un servizio più efficiente. Ma cosa si chiede di così difficile da attuarsi? I 19 vigili in servizio (è stato bandito il concorso anche per la figura del vice comandante) in buona sostanza dovrebbero evitare che in città si verifichino condizioni tali da creare problemi al traffico. E soprattutto evitare che il cittadino diventi la controparte, ma che al contrario collabori a rendere meno difficile il lavoro. Se così fosse lo sfogo di Angelo Ciciriello che si è visto multato nei giorni scorsi non avrebbe motivo di essere: “Se il cittadino è tenuto ad osservare la legge – afferma infatti Ciciriello -, lo sono ancora di più i vigili. Oltre ad operare con parzialità e in certi casi con intenti quasi persecutori, ci vediamo come cittadini a richiedere che la contravvenzione sia motivata con gli articoli del codice stradale esatti”. L’auspico, allora, è che finalmente sia arrivi ad una inversione di tendenza e che davvero i vigili diventino “il fiore all’occhiello”, ovvero “il biglietto da visita” della città come ha avuto modo di ritornare a sottolineare il sindaco in occasione della presentazione del corso di perfezionamento e aggiornamento riservato ai vigili, anche di altri comandi, e che è alle battute finali. (l.d.)
Esami di maturità, i presidenti delle commissioni Martedì, 13 maggio Commissioni
degli esami di stato - anno scolastico 2002/2003.
Nuovo Comune, il Giurì chiede chiarimenti sulla variante Martedì, 13 maggio E’ giunta la risposta dell’Autorità per la Vigilanza sui Lavori Pubblici per quel che concerne la perizia di variante suppletiva per il completamento dei lavori della nuova sede municipale, per un importo di 494 milioni di vecchie lire, approvata dalla giunta lo scorso mese di ottobre. Intervento sollecitato dal gruppo consiliare della Margherita, per evitare, come ebbe a dire il capogruppo Tommaso Argentiero che “a pagare siano i cittadini, quando le responsabilità sono di altri”. In sostanza, Argentiero ebbe a sottolineare nel corso dell’illustrazione della sua interpellanza che “nessuna variazione può essere introdotta ad un progetto approvato se non sia disposta dal direttore dei lavori, preventivamente approvata dalla stazione appaltante”. Ed ancora più precisamente “nello schema di sottomissione si legge che parte dei lavori sono stati già realizzati, cioè prima si sono eseguiti i lavori di variante e poi è stata chiesta l’approvazione della stessa”. Da questo scaturisce che “il mancato rispetto di tale disposizione non da titolo al pagamento dei lavori”. Dalla sua ricerca eseguita, il capogruppo della Margherita ha anche appreso come “le varianti per quel che concerne le opere pubbliche sono ammesse solo in pochi casi, vale a dire in presenza di sopraggiunta nuova normativa o per eventi catastrofici, fatti che in entrambi i casi non si sarebbero verificati, tenuto anche conto (il richiamo alla normativa, ndr) che il progetto è recente e i lavori sono stati aggiudicati nel mese di marzo del 2001”. Questo in sintesi la “contestazione di Argentiero che si risolse all’autorità per la vigilanza che in data 29 aprile ha inviato al comune e allo scrivente la sua risposta. “Dall’esame dell’esposto – scrive l’autorità per la vigilanza – corredato anche di alcuni atti amministrativi sembrano emergere difformità normative in merito alla mancata esecutività del progetto a base gara; mancanza dei presupposti di cui all’art. 25 della legge 109/94 per la redazione del progetto di variante; quota parte dei lavori in variante realizzati in assenza di approvazione del relativo progetto; comunicazione all’Osservatorio dei Lavori Pubblici non effettuata nei termini previsti dal Comunicato di questa stessa Autorità pubblicato sulla “Guri” del 15/12/99, circa l’approvazione della perizia di variante; presunta mancata copertura assicurativa da parte del progettista”. Queste le difformità evidenziate dall’Autorità di vigilanza e sulle quali chiede all’Amministrazione chiarimenti ed informazioni e conoscere se il progettista dei lavori sia tecnico interno all’Amministrazione appaltante. Risposte che dovranno essere formulate nel giro di venti giorni per evitare “l’inizio del procedimento sanzionatorio, nonché il deferimento al Consiglio dell’Autorità per le decisioni relative all’acquisizione diretta degli elementi richiesti”.
Va all'asta l'ex mattatoio comunale, sabato la gara Lunedì, 12 maggio Scadrà il prossimo 19 maggio (alle ore 13,00) il termine ultimo per la presentazione dell’offerta relativa all’alienazione dell’ex mattatoio comunale sito sulla provinciale per Francavilla Fontana. Il giorno dopo, nella sala consiliare del municipio si procederà all’asta pubblica. Asta che si terrà per mezzo di offerte segrete da confrontarsi con il prezzo a base d’asta stabilito in 347.289, 94 euro. La commissione preposta, aperti i plichi pervenuti nei termini indicati dal bando e lette le offerte “procederà all’aggiudicazione in favore di chi ha presentato l’offerta più vantaggiosa ed il cui prezzo sia risultato superiore o almeno pari a quello fissato a base d’asta”. Il regolamento prevede pure che in caso di offerte pari si procederà al sorteggio. L’aggiudicazione avverrà anche nel caso in cui ci si troverà in presenza di una sola offerta. Dal bando è emerso che la struttura che risale ad oltre quattro lustri non è stata mai accatastata, incombenza che toccherà - è stabilita nel bando - all’aggiudicatario dell’immobile, che avrà tempo sessanta giorni per versare il saldo. L’interessato è tenuto a versare il cinque per cento del prezzo stabilito al momento della presentazione dell’offerta, utilizzando l’apposito bollettino di conto corrente postale n. 1288579 intestato al comune di Ceglie Messapica . La decisione di alienare questo immobile venne deliberata dal consiglio comunale nella seduta dello scorso 26 marzo. L’amministrazione aveva anche deciso di alienare l’altro mattatoio, quello più antico sito su Via San palo Della Croce. Proposta che la giunta dovette ritirare dopo di che la Sovrintendenza chiese dei chiarimenti, essendo il manufatto di epoca ottocentesca. Nel caso in cui non ci siano offerte pervenute pare che l’asta possa essere ripetuta e questa volta abbassando il prezzo stabili , poco meno di 700 milioni di vecchie lire. (Luca Dipresa)
A Ceglie Ici al 6,5‰: calcola con l'Idea quanto pagare Giovedì, 8 maggio Ci avviciniamo all'estate e l'inizio della stagione più calda porta sempre con se il periodo della resa dei conti con il fisco, sia quello centrale che locale: dichiarazione dei redditi e preparazione dei bollettini per l'Ici, l'imposta comunale sugli immobili, diventano in questi giorni lo spauracchio degli italiani. I cittadini cegliesi sono purtroppo tra i più tartassati dall'imposta sulle case e sui terreni e anche per quest'anno l'amministrazione ha confermato un'aliquota "salata", pari al 6,5 per mille sia per l'abitazione principale che per quella di vacanza. Ristrettezze finanziarie e i numeri in rosso del bilancio pubblico sono le motivazioni addotte da sindaco e assessori. A questo poi bisogna aggiungere l'introduzione dell'addizionale Irpef che per Ceglie Messapica è pari allo 0,20. Per aiutare i cegliesi, sia i residenti in città che gli altri fuori, abbiamo elaborato un piccolo programma, in realtà un foglio elettronico operativo con il diffusissimo Excel, in grado di calcolare in automatismo la quota Ici da versare tra il 1 e 30 giugno e la seconda rata a saldo da versare a dicembre. L'elaborato oltre a considerare l'aliquota al 6,5 per mille tiene conto della detrazione della prima casa stabilita dall'amministrazione comunale di Ceglie a 103,29 €, condizione tra le più diffuse. Per i casi particolari è necessario personalizzare il calcolo, verificandolo ad ogni singola voce, secondo quando disposto dal deliberato dell'amministrazione comunale pubblicato nel sito dell'Idea.
Speciale Ici
Basket: il Ceglie vince il derby con il Francavilla Lunedì, 5 maggio OGGI SPOSI CEGLIE – S. FRANCAVILLA 77 – 73 OGGI SPOSI: Spinelli 2, Arigliano 15, Delli Santi 11, Faggiano 8, Sarcinella n.e., Ligorio 8, De Leonardis n.e., Caputi 9, Costabile 16, Barletta 4. Coach Vitale FRANCAVILLA: Stella 14, Gasbarro 1, Caramia 4, Santoro 26, La penna 4, Renna 6, Canepa 7, pezzato n.e., Serpentino, Cafiero 11. Coch Olive. Arbitri: Ruta di Ruvo e pepe di Adelfia Note: Usciti per 5 falli Santoro, Renna e Canepa del Francavilla, Faggiano e Ligorio del ceglie. Parziali: 16-24, 33-37, 51-42, 77-73. Tiri da due: Ceglie 19/32, Francavilla 18/32. Tiri da tre: Ceglie 5/11, Francavilla 3/8. Falli complessivi: Ceglie 27, Francavilla 32. E’ la ciliegina che mancava allo stupendo campionato del Ceglie che conseguito l’obiettivo della permanenza in C2, voleva vincere a tutti i costi questo derby cha ha un motivo diverso dagli altri. Stesso discorso per i cugini francavillesi che iniziano meglio del Ceglie che entra in partita nella ripresa. In evidenza Stella e Santoro che creano non pochi problemi alla difesa di casa. Il primo quarto si chiude a più 8 per il Francavilla 16-24) che merita questo vantaggio. Nel secondo quarto Vitale manda in campo Arigliano e Caputi e la musica inizia a cambiare. Buona in questa fase l’intesa Faggiano-Costabile che porta preziosi punti alla causa. !7 i punti realizzati dal Ceglie in questo secondo quarto contro i 13 del Francavilla. La gara è comunque bella, tesa e con qualche fallo di troppo. Si va così al riposo con gli ospiti in vantaggio, 37 a 33 il punteggio. Nello spogliatoio Vitale si sarà fatto sentire visto che alla ripresa il Ceglie è finalmente in partita e dopo tre minuti agguanta il Francavilla sul 37 pari con un uno due Caputi-Ligorio e Caputi Costabile. Il Francavilla perde per alcuni minuti Stella per un leggero infortunio e risente il ritorno del Ceglie che dopo otto minuti è gia a più sei (47-41). Ad un minuto dal termine del terzo quarto Santoro sbaglia il secondo tiro libero, parte il contropiede di Caputi con Costabile che concretizza. Si finisce sul 51 a 42 (18 i punti del Ceglie in questo quarto contro i 5 del Francavilla) e si va all’ultima frazione. La partita si vivacizza ulteriormente perché il Francavilla non ci sta a perdere ma lo stesso vale per il Ceglie. Si gioca a viso aperto con gli ultimo minuti intensissimi. Quando mancano tre minuti il Ceglie è a più 8 e tiene il ritorno dei cugini che alla fine devono accettare il verdetto. Al fischio è festa per questa che è una vera impresa e che merita di essere sottolineata con un girone di ritorno da primato e che consente alla dirigenza di poter ora programmare con calma la prossima stagione che coinciderà con l’inaugurazione del palazzetto. (Luca Dipresa)
Calcio-spettacolo del Ceglie ormai "libero" dalla classifica Lunedì, 5 maggio Bitritto - Ceglie: 4-3 Bitritto: Abbrescia M., Di Bari, Abbrescia D., Valentini, Cacciapaglia, Di Cillo, Zaccaria, Fortunato, Mincuzzi, Paparusso, Introna. All.. Liso Ceglie: Incalza (Ciraci), Gioia, Vitale, Santoro, Dona, Arcadio; Urgesi, Brittannico (Barletta), Cordola, Lupo Nacci (Garbiele). Ali. Pizzonia Arbitro: Scatigna di Taranto Reti: 5' Lupo, 29' Cordola, 46' Introna, 60' Fortunato, 70' e 85' Introna, 90' Arcadio Bella
partita con le due squadre che, libere da incombenze di classifica,
hanno giocato anche per lo spettacolo dando vita ad un bell'incontro. In
particolare, le due squadre hanno giocato in avanti con gli attaccanti
in bella evidenza. Decisivo Introna con una tripletta che ha risolto la
gara a favore dei padroni di casa.
Giacomo Leone, il maratoneta di New York, spiega lo sport Domenica, 4 maggio Inserito nel progetto “Con lo sport conosci il mondo”, si è tenuta ieri, sabato 3 maggio, la tavola rotonda sul tema “Sport: Scuola e Territorio”. L’iniziativa, che è del II Circolo Didattico, è stata convocata nella sala conferenze del Comune con inizio alle ore 9,30. Nel corso della manifestazione la scuola ha proceduto anche alla premiazione dei piccoli atleti vincitori della fase di istituto dei giochi sportivi studenteschi. Momento importante ed esaltante della giornata la presenza di Giacomo Leone, il maratoneta francavillese vincitore nel 1996 della maratona di New York, una delle gare più prestigiose ed ambite dagli atleti di questa affascinante specialità. “Siamo particolarmente felici – a parlare è il dirigente scolastico Giovani Semeraro – della presenza tra noi di Giacomo Leone, che ha avuto modo di parlare con i nostri ragazzi dello sport in genere e di questa specialità difficile, impegnativa ma che può dare tante soddisfazioni”. E così prosegue: “Allo sport la nostra scuola ha riservato una particolare attenzione consapevoli del suo alto valore educativo e di socializzazione, e devo dire che tutti i nostri ragazzi si sono impegnati con serietà nei diversi progetti attuati e che ha avuto suo apice con la fase di istituto dei giochi studenteschi”. Da segnalare anche che la scuola ha avviato un progetto di avviamento al ciclismo, e non è escluso che fin dal prossimo anno anche questa specialità proponga la partecipazione ai giochi studenteschi. E molti cegliesi ricorderanno come negli anni sessanta-settanta proprio questa specialità ha riservato irripetibili risultati in campo regionale e nazionale. Alla tavola rotonda hanno dato l'adesione il sindaco di Ceglie, Mario Annese, l’assessore allo sport, Oronzo Ostacolo, il presidente del Coni provinciale, Nicola Cainazzo, il coordinatore di Educazione Fisica del provveditorato, Brizio Tommasi, il coordinatore del progetto Perseus attuato dalla scuola, Pietro Sternativo e il coordinatore dei giochi studenteschi, sempre della scuola, Martrino Pastore. A conclusione della giornata proiettato il filmino realizzato nel corso dei giochi studenteschi dello scorso anno. (Luca
Dipresa)
Decine di bolidi in gara al primo raduno di automodellismo Sabato, 3 maggio Erano più di mille gli spettatori che l'altro giorno hanno assistito alla prima edizione del «Trofeo di auto-modellismo» organizzato da «Gioia Ferramenta» di Ceglie Messapica, in collaborazione con la Pro Loco locale. Tanti soprattutto i bambini che, accompagnati dai loro genitori, sono giunti sul posto incuriositi da un gioco poco conosciuto sul territorio. La manifestazione ha radunato un folto gruppo di concorrenti: Giuseppe Francioso, Michele Ancora, Tonio Colucci, Giovanni Gioia, Giuseppe Centola, Luigi Gioia, Michele Gianfreda, Luigi Ciciriello, Alessandro Argentiero, Tonmmaso Roma, Graziano Pelligra, Rocco Urso, Daniele Barletta, Giuseppe Urgesi, Piero Alo, Lorenzo Pulito, Luciano La Torre, Alessio Latorre, Stefano Buonanova. Provenienti da tutta la Puglia, hanno fatto gareggiare i loro modelli a scoppio, in scala 1/10, di auto telecomandate. In questa prima gara amichevole ha vinto Lorenzo Pulito di Locorotondo. I modellini, con motori da 2,11 cc, possono raggiungere circa 100 Km orari e per ottenere un ottimale tenuta di strada hanno un assetto regolabile, come le vere auto da «gran turismo». Le gare sono composte da 3 qualifiche, di circa 7 minuti l'una sulla base delle quali sono decise le finali, nei due gruppi A e B. La
competizione si è svolta sull'unica pista di pattinaggio di Ceglie che,
per l'occasione, è stata attrezzata nei minimi particolari, con la
creazione di curvoni e chicane, in modo da riprodurre, sia pure in
miniatura, un circuito di formula uno. (La
Gazzetta del Mezzogiorno)
Stasera a Cisternino concerto di Mimmo Cavallo Sabato, 3 maggio In esclusiva per Posto Unico, questa sera (sabato 3 maggio) a Cisternino, il ritorno sulle scene di Mimmo Cavallo, uno dei più bravi cantautori italiani, che riprende con grande passione a “cavalcare” i palchi e le piazze col suo nuovo spettacolo, un progetto a metà tra vecchi successi e nuove idee. Per la verità un ritorno alle origini più profonde, attraversando in un unico spettacolo rock e sonorità popolari. Discograficamente Mimmo Cavallo (nella foto a destra) nasce nel 1980 quando pubblica per la CGD il suo primo album “Siamo meridionali”. La particolarità della sua musica e dei suoi testi, una miscela esplosiva di rock ironico e graffiante unito a ballate dolcissime, ne fa subito uno dei cantautori più emblematici di quella che merita di essere definita la scuola “colta” dei cantautori italiani, ottenendo un prestigioso riconoscimento al Premio Tenco. Geniale e sferzante il suo “Siamo meridionali” diventa un inno di battaglia destinato a “storicizzarsi”. Di seguito pubblica con frequenza più o meno annuale “Uh, mammà” e “Stancami stancami musica”, memorabile album con la Fonit Cetra. Nel frattempo scrive con Enzo Biagi “Ma che storia è questa”, sigla di una trasmissione televisiva, compone colonne sonore di film ed è autore di canzoni per Mia Martini, Gianni Morandi, Fiorella Mannoia e Ornella Vanoni. Dopo alcuni anni c’è il sodalizio con la DDD, con la quale incide “Non voglio essere uno spirito” e l’autobiografico e mediterraneo “L’incantautore”, in cui il sapore etnico della musica tradisce l’appartenenza maniacale e nostalgica di Mimmo al sud. Lo spettacolo, ad accesso libero, avrà inizio alle 22.00 presso il piazzale della Stazione Sud Est, per informazioni www.postounico.net
Padri Passionisti, tutto pronto per la festa di Sant'Aurelia Sabato, 3 maggio Come per tradizione, la Comunità passionista e l'associazione della Passione daranno vita, l'8 maggio, alla festa religiosa organizzata in ricordo di «Santa Aurelia». Dunque, anche quest'anno, i festeggiamenti, che saranno quasi esclusivamente a sfondo religioso, coincideranno con la festa della mamma. In più, l'iniziativa offrirà l'occasione per ricordare i 95 anni della presa del corpo di Sant'Aurelia le cui reliquie è possibile visitare nella cripta della chiesa dei padri passionisti di Ceglie Messapica. Un culto di quasi un secolo di storia, caratterizzo da una continua devozione che scaturisce da un messaggio di grazia che il popolo cegliese ritrova come esempio, da custodire e sviluppare nella Santa. In particolare è soprattutto il giovedì santo, della settimana di Pasqua, che i cegliesi si recano nella cripta a pregare e venerare Santa Aurelia». «Ciò che è vero per tutti i santi - affermano i padri passionisti di Ceglie - vale in maniera particolare per Santa Aurelia che, pervasa da ardente amore per il suo Signore, si immerse nello spirito della Passione e lo rivisse in sé stessa». Così, questo modello da seguire continua ad essere ancora luce e guida per il popolo cristiano. Non stupisce, dunque, che i padri passionisti ricevano diverse richieste di immagini della santa anche dall'estero, pur tuttavia constatando una certa conoscenza silenziosa e profonda. Sarà presentato prossimamente un volume, di circa 500 pagine, che racchiude le celebrazioni centenarie che interessano non solo la storia dei passionisti ma di tutti i cegliesi in genere e dove si parlerà, tra l'altro, anche della traslazione delle reliquie e della storia di Santa Aurelia. Prima dei solenni festeggiamenti, alcuni momenti di preparazione vedranno, il 6 maggio, numerosi fedeli impegnati nel Solenne noverario di preghiera con Rosario, Vespri , Messa e pensiero religioso, dettato da padre Leone Masnada, segretario provinciale del «Cuore Immacolato di Maria». Il 7 maggio, invece, la celebrazione liturgica sarà presieduta dal padre provinciale Augusto Sagaria. I festeggiamenti termineranno l'8 maggio, con la messa in cui saranno eseguiti dei canti dal coro della parrocchia dei «SS.Medici Cosma e Damiano» di Copertino. Infine ci sarà la processione per le vie di Ceglie e lo sparo di un artistico fuoco pirotecnico. (La Gazzetta del Mezzogiorno)
Aggredisce il datore di lavoro del figlio: "Non pagava" Giovedì, 1 maggio Vuole
la liquidazione per
il lavoro svolto dal figlio in
un ristorante di Ceglie Messapica. Si reca nel locale e litiga
con il proprietario dapprima piuttosto animatamente. Ma,
in breve tempo la situazione degenera fino a quando, Domenico Urgesi, 63
anni, del luogo, non arma la sua mano di un coltello con il quale cerca
di colpire-l'ex datore di lavoro del figlio. Visti gli insuccessi dei
suoi tentativi di accoltellare l'uomo, Urgese ha rivolto la
sua attenzione ad un bastone
in ferro con il quale ha aggredito, colpendolo più volte,
l'esercente. La vittima del- l'aggressione, I.A. anche lui di Ceglie, è
stata costretta a farsi ricoverare nell'ospedale del paese dove i
sanitari gli hanno riscontrato ferite guari-bili in 25 giorni. L'uomo ha
riportato un trauma contusivo allo sterno ed alla schiena. Colpi
talmente pesanti che gli hanno prodotto perfino una parziale paresi alla
gamba destra. Sul volto, poi, i medici gli hanno riscontrato altre
ferite che, per fortuna, non sono state profonde anche se gli hanno
prodotto una lussazione sulla fronte. Urgesi, comunque, è finito in
carcere con l'accusa di lesioni gravi. Il
tutto è avvenuto l'altro pomeriggio presso il ristorante della vittima
a Ceglie. Subito dopo aver colpito l'uomo, Urgesi ha cercato di evitare
l'arresto allontanandosi dal locale visto che, nel frattempo, qualcuno
aveva provveduto ad avvisare i carabinieri. Ma una volta in ospedale la
vittima ha raccontato ai carabinieri quanto gli era accaduto facendo
individuare i responsabili. Sono stati gli stessi militari poco dopo il
fatto a rintracciare
Urgesi e ad trarlo in arresto. L'aggressore
si trova rinchiuso nel carcere di Brindisi a
disposizione del sostituto pro-curatore, dottoressa Silvia
Anastasia, del Tribunale di Brindisi. Urgesi, a quanto sembra vantava, a suo dire una discreta somma di denaro per il lavoro svolto per diversi mesi dal figlio presso il ristorante della vittima. Oltre alla ricostruzione dell'aggressione, comunque, i carabinieri stanno anche effettuando degli accertamenti per stabilire se nei confronti del giovane cameriere siano stati adottati tutti i criteri di legge previsti per i lavoratori del settore della ristorazione.
"Ceglie città turistica? Ma se mancano i servizi essenziali" Giovedì, 1 maggio Ha fatto parlare a lungo ed ha sollevato non poche considerazioni, tra la gente, le associazioni ed i commercianti, la notizia dell'inserimento di Ceglie Messapica nell'elenco regionale delle località ad economia turistica e delle città d'arte. Non è piaciuto a molti l'invito del sindaco Mario Annese affinché la cittadinanza dia il massimo ai turisti. Alcuni evidenziano che a rendere, per alcuni aspetti, desolante il paese non sono unicamente le vetrine chiuse ma un contesto paesaggistico che, in alcuni punti, continua a navigare nel degrado. A ciò va aggiunta la mancanza di servizi e infrastrutture, che risultano indispensabili per un paese che si vede riconosciuto il titolo di «città d'arte». Allo stesso modo non si può sottacere la mancanza di bagni pubblici, proprio nei posti di maggiore affluenza turistica, come nel centro storico, in prossimità della piazza e nel corso cittadino. Dunque, se non sfugge a nessuno, così come ha affermato nei giorni scorsi il sindaco Annese, quanto siano importanti le vetrine illuminate dei negozi, nei periodi di affluenza turistica, non di meno, proprio dopo questo importante riconoscimento, non è sfuggito nemmeno il fatto che, ancora oggi, Ceglie Messapica è uno dei pochi paesi in cui manca un regolamento di impiantistica per i cartelloni pubblicitari. La
mancanza di un regolamento, oltre a non fare entrare delle somme
costanti di denaro nelle casse del Comune, costringe a situazioni,
talvolta, non proprio regolari. Così i commercianti e le piccole
imprese non possono usufruire di uno strumento pubblicitario che
permetterebbe loro di promuovere prodotti e servizi. Le così chiamate
«planche», contrariamente ai manifesti pubblicitari, che hanno una
breve durata, risultano essere posizionate in maniera fissa (fino a
scadenza del contratto) e, in più, sono soggette a un preciso
regolamento, che dovrebbe prevedere la giusta collocazione in modo da
non alterare o occupare aree urbane particolari. La sensazione, dunque,
è che il paese, da diverso tempo, grazie al patrimonio artistico,
architettonico e gastronomico di cui dispone, si promuove da sé con il
riscontro di una buona affluenza turistica. Resta purtroppo l'assenza di
servizi basilari. C'è il timore, dunque, che sia un po' troppo
pretenzioso dimostrare la validità e l'importanza del provvedimento,
facendone un traguardo solo in alcuni ambiti. (Agata Scarafilo, La Gazzetta del Mezzogiorno)
Jungla d'asfalto, a rischio la provinciale per Cisternino Giovedì, 1 maggio Manto stradale sconnesso, buche e crepe lungo la carreggiata, profondi solchi che provocano alle auto improvvisi quanto paurosi sbandamenti: è il quadro dell'assetto stradale di molte arterie di collegamento tra Ceglie e i paesi confinanti. La maglia nera spetta però alla provinciale per Cisternino interessata da circa un anno da imprecisati lavori alla rete fognaria e di distribuzione del gas, interventi sospesi da tempo e che hanno lasciato sul campo un percorso accidentato ed estremamente rischioso per l'incolumità degli automobilisti. La grave situazione è localizzata nel tratto iniziale della strada provinciale 16, in sostanza nei primi due chilometri dall'abitato, che però sono costellati da numerose uscite di vie interpoderali e densamente abitato. Molti cittadini hanno protestato con gli organi competenti e più volte hanno richiamato l'attenzione dei carabinieri e della Polizia municipale di Ceglie per denunciare la stato di degrado e sensibilizzare un immediato e qualificato recupero del tratto. "Come può essere possibile che i lavori svolti
nel tratto iniziale della provinciale 16 Ceglie Cisternino, intesi senz'altro al miglioramento delle infrastrutture del nostro comune, abbiano ridotto la sede stradale ad una mulattiera, pericolosissima per la circolazione sia delle auto che delle moto?"
si chiede
un
residente della zona. "Ma qualcuno (ente appaltante, impresa appaltatrice, forze dell'ordine etc.)
ha preso in esame - si domanda - i costi sociali che potrebbero risultare da eventuali incidenti?
Inoltre come mai essendo la sede stradale ridotta in maniera così pietosa nessuno si è preoccupato a segnalare il dissesto con la segnaletica opportuna?
L'ente appaltente ha intenzione di esercitare i diritti di garanzia contrattualmente previsti sul capitolato di appalto?"
"Auguriamoci - conclude la nota inviata all'Idea - che i lavori ora spostatisi sul vicino tratto della strada Ceglie Ostuni non producano gli stessi effetti alla sede
stradale". Da
segnalare che al riguardo, nei giorni scorsi è stata presentata una
interrogazione al sindaco da parte del capogruppo della Margherita,
Tommaso Argentiero, che ha anche evidenziato come i lavori riguardanti
tali arterie non sono accompagnati da alcun cartello indicante l'inizio
e la conclusione dei lavori, come previsto dalle disposizioni in
materia. E ciò accade soprattutto lungo la provinciale per Cisternino,
per la quale l'interrogante chiede di sapere se «è stato certificato
che i lavori sono stati effettuati ad opera d'arte».
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Speciali Foto. La nevicata dell'8 aprile
Elezioni 2002 Politiche 2001: come si è votato a Ceglie M. (Br)
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