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Vandali danneggiano la scuola elementare "De Amicis"

Venerdì, 31 ottobre

Un'altra scuola finisce nel mirino dai vandali che, ancora una volta, hanno arrecato diversi inconvenienti e disagi organizzativi. Nel giro di appena tre giorni, dall'effrazione registrata ai danni della Scuola Media Giovanni Pascoli, si è passati alla scuola elementare «De Amicis». Ignoti sono penetrati nella scuola, quasi sicuramente di notte, scassinando una finestra del padiglione «B» e dandosi alla devastazione. Anche in questo caso, come a Fasano (vedi articolo accanto -ndr) sono stati scaricati diversi estintori presenti nei locali. La denuncia è stata inoltrata tempestivamente ai Carabinieri della locale stazione. Scrupolosamente, il dirigente scolastico, Maria Mingolla, ha chiesto la perizia del responsabile sulla sicurezza, che ha dichiarato non nocivo il materiale fatto uscire dagli estintori. Nonostante tutto, è stato impossibile ripristinare, in tempi brevi. Così il dirigente scolastico ha dovuto disporre il blocco di alcune attività didattiche pomeridiane e la sospensione, per una settimana, del servizio mensa che utilizza il padiglione scolastico oggetto di violazione. Notevole è stato il lavoro dei collaboratori scolastici che con le macchine idropulitrici, messe a disposizione dal Comune, hanno potuto ripulire gli ambienti. Anche questa volta, non si conoscono i motivi di una simile bravata. Ma le modalità fanno pensare che, quasi sicuramente, c'era tutta l'intenzione di lanciare un segnale. Solo una bravata? O c'è sotto qualcosa di più ben organizzato? Questi sono gli interrogativi che aleggiano, specie dopo il concatenarsi degli eventi che hanno coinvolto, in un breve lasso di tempo, due istituzioni scolastiche ubicate nel stesso territorio comunale. Si avverte quindi la necessità di interventi urgenti, che scoraggino e contrastino simili irruzioni, i cui effetti si riverberano, oltre che ai danni della stessa attività didattica, contro l'intera comunità.

(Agata Scarafilo, La Gazzetta del Mezzogiorno)

 

 

 

 

 

 

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Una lapide per ricordare i caduti cegliesi durante la guerra

Giovedì, 30 ottobre

Finalmente la città avrà modo di mettere in vista i nomi di tutti i caduti cegliesi nei conflitti mondiali. Una mancanza alla quale pone rimedio l’amministrazione comunale che proprio nella festa del IV novembre  scoprirà una lapide che dimorerà da qui in avanti nel prato del monumento ai caduti. Il tutto lo ha reso noto il sindaco Annese che, nel corso di una conferenza stampa – presenti il comandante della stazione dei carabinieri, mar. Sante Convertini, del comandante dei vigili, Lorenzo Gianfreda e molti tra assessori e consiglieri comunali -, ha reso noto il programma delle celebrazioni di questa memorabile data. “La festa nazionale dell’Unità nazionale e delle Forze Armate – ha detto il sindaco Mario Annese – deve rappresentare per tutti, nel ricordo di quanti sacrificarono nel nome dell’unità italiana e della libertà, un momento altamente significativo per la salvaguardia delle istituzioni repubblicane, per il progresso della democrazia, della convivenza e per la difesa della pace”.

Il programma delle celebrazioni del IV novembre prevede diversi momenti pregni di significato e commozione. Alle ore 9,00 è previsto la Santa messa celebrata nella chiesa collegiata dall’arciprete don Giuseppe De Santis. Subito dopo, in Piazza Plebiscito previsto l’arrivo della salma del soldato Giuseppe Nannavecchia caduto sul fronte greco il 14 dicembre 1943. Dalla piazza principale del paese, in corteo si raggiungerà Largo San Rocco, presso il Monumento ai caduti. Qui ci sarà la deposizione di una corona di alloro da parte del sindaco e lo scoprimento delle lapidi con tutti i nomi dei caduti e dei dispersi  di tutte le guerre. Gli alunni delle scuole elementari del I e II Circolo Didattico faranno da coreografia alla cerimonia e tutti avranno in mano un piccolo tricolore sul quale è stato inciso il nome dei caduti e dispersi cegliesi. La cerimonia si concluderà con il discorso commemorativo del sindaco Annese. Per la città, come si può capire si tratta di un avvenimento che acquista maggiore importanze proprio perché ora tutti i nomi dei dispersi e caduti di tutte le guerre trovano posto nel luogo loro dedicato.

Ceglie, secondo una indagine era uno dei pochissimi paesi a non aver avuto, finora una vera e propria anagrafe dei mori in guerra. Un contributo valido in questo è stato offerto dello storico Michele Ciracì che, per l’occorrenza ha pubblicato il suo lavoro che raccoglie nomi e foto dei caduti: 512 cegliesi, 316 della prima guerra e 196 della seconda. Ci sono pure un disperso nella campagna d’Africa  ed uno in Spagna.

Luca Dipresa

 

 

 

 

 

 

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Ospedale: lettera aperta di Argentiero (Margherita) a Fitto

Giovedì, 30 ottobre

Il consigliere comunale della Margherita, Tommaso Argentiero, ha scritto una lettera aperta al presidente della Regione Puglia, Raffaele Fitto, per esprimere il disagio sopportato da cittadini e degenti in seguito al pesante ridimensionamento dell'ospedale. Pubblichiamo il testo del documento.

 

"Sig. Presidente, penso che sia doveroso, da parte mia farle presente il disagio e la situazione di pericolo che sta creando la chiusura di reparti e servizi presso l’ospedale di Ceglie Messapica.

Lo smantellamento della struttura ospedaliera di Ceglie Messapica, è stato determinato dal Piano di Riordino Ospedaliero varato dalla Regione Puglia. I cittadini pagano sulla propria pelle i disagi della chiusura dei reparti d’ostetricia, Medicina e Chirurgia, soluzioni che hanno moltiplicato gli affanni per i ricoverati, con decine di cittadini costretti a peregrinare da un ospedale all’altro della provincia prima di ottenere un’assistenza adeguata.

Il pendolarismo sanitario che noi stiamo soffrendo non è solo quello dei medici e infermieri, ma di tutta una città, che da una parte vede il via vai diambulanze adibite al trasporto di malati e dall’altra assiste impotente all’agonia di un ospedale che era il gioiello di un’intera area.

Ci resta, a sera, l’umiliazione di vedere interi padiglioni avvolti nel buio, stanze spente, senza luce, senza vita: solo qualche lampadina ricorda che in passato il nostro era un ospedale.

I cittadini e le forze d’opposizione del centro-sinistra, hanno dall’inizio dimostrato d’essere contrari a quello che il Piano di riordino prevedeva per il nosocomio di Ceglie Messapica.

Il Consiglio Comunale in più occasioni, pur con il voto contrario del Sindaco e dei partiti d’Alleanza Nazionale e Forza Italia, si è espresso contro il Suo Piano di riordino ospedaliero, sottoscrivendo ordini del giorno e un ricorso al Tar che deve essere ancora discusso.

Ceglie Messapica, paga il prezzo più elevato delle conseguenze di questo riordino ospedaliero. Altri Comuni, i cui ospedali sembravano dover fare la stessa fine, grazie all’impegno di tutti sono riusciti ad ottenere risultati importanti, tali da poter sostenere di aver salvato il loro ospedale. Nulla di ciò a Ceglie è stato possibile, perché i partiti di centro-destra, l’Amministrazione Comunale e il Sindaco, fin dall’inizio hanno sostenuto e applaudito a quello che il Piano di Riordino prevedeva per Ceglie Messapica.

Da diversi mesi l’Amministrazione Comunale vegeta in uno stato comatoso, non riesce nemmeno a garantire la normale amministrazione, presa com’è da litigi interni

Ceglie Messapica sta vivendo il suo momento peggiore, il più umiliante.

Sig. Presidente, in maniera umile e rispettosa per la carica istituzionale che ricopre, la invito a tenere conto delle difficoltà sanitarie e sociali che questa città sta sopportando.

Purtroppo all’attuazione del Piano di riordino non sono neppure seguite le realizzazioni sostitutive che prevedeva, senza tenere conto, poi, dell’assoluta mancanza della medicina del territorio, settore fondamentale che però non s’è mai voluto qualificare.

Non pensiamo di chiedere la luna nel pozzo, quando rivendichiamo pari dignità rispetto ad altre città della provincia, che per giunta hanno delle strutture ospedaliere che danno inferiori garanzie strutturali.

La spesa sanitaria ha un costo, innanzi tutto per i cittadini, pertanto mi sembra giusto che non siano privati di un servizio e di una struttura sanitaria della quale sono stati i principali artefici nel corso di deceni. I cittadini cegliesi hanno diritto al loro ospedale. Sperando che Lei possa dare delle risposte che vadano incontro alle attese e ai diritti della cittadinanza, la ringrazio.

Tommaso Argentiero, Consigliere Comunale “La Margherita”

 

 

 

 

 

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Mita (Ds): "Annese prenda atto del suo fallimento politico"

Giovedì, 30 ottobre

“E’ davvero strano che una persona adusata alla politica come il sindaco Annese, continui quasi a far finta di nulla e non prenda, invece, atto che non ha più una maggioranza che lo sostenga con i partiti della maggioranza divisi al loro interno”. 

E’ il capogruppo e segretario dei Ds, Pietro Mita che interviene sulla crisi politica della maggioranza di centrodestra. “Sono mesi ormai – prosegue Mita – che la città è letteralmente allo sbando senza una guida certa con una crisi che si trascina stanchevolmente e con un sindaco  che non si accorge che non ha più il gradimento dei suoi consiglieri comunali”. Da qui la constatazione che “Annese farebbe bene a porre fine a questa agonia ridando ai cittadini la possibilità di ritornare ad esprimersi dopo tre anni di non governo perché la Casa delle Libertà non riesce a trovare accordo e, dopo  aver silurato Magno sta facendo la stessa cosa con l’attuale sindaco che mostra, considerato i fatti, quasi di essere attaccato alla sua poltrona”.

Può sembrare quasi il gioco delle parti che porta il segretario cittadino dei Ds  ad essere così pesante. “Niente affatto – chiarisce – non si tratta di posizioni preconcette, ma la consapevolezza che la nostra città perde giorno dopo giorno pezzi, considerazione e prestigio con una economia letteralmente in ginocchio”. E sottolinea ancora come “è sotto gli occhi di tutti il fatto che la perenne litigiosità  della maggioranza di centrodestra ha ormai accumulato ritardi per i quali difficilmente i prossimi anni saranno bastevoli per rimediare ai guasti rimediati”. Ritardi che vanno soprattutto nella direzione delle conferenze di servizio che “inspiegabilmente non trovano attuazione”.

E qui una chiara “denuncia”. “Il sindaco Annese e la sua maggioranza – sottolinea Mita –, a proposito di conferenze di servizio, devono spiegare ai tanti cittadini interessati ad avere una risposta perché non è stato usato loro lo stesso trattamento e la stessa celerità per la pratica Picoco”. Insomma, per Mita “è un vero tradimento alla città quello che i partiti del Polo stanno facendo e non possono essere i cittadini a pagare le vendette non consumate all’epoca del siluramento del sindaco Pietro Magno”. E gli occhi sono ora puntati sul consiglio comunale di giovedì prossimo che potrebbe sancire, in un senso o nell’altro, la fine di una lunga crisi che - come sostiene l’opposizione - ha impegnato questa parte di legislatura. Al momento l’attenzione è puntata tutta su An. Rocco Venerito è sempre più deciso a non accettare il disposto del partito circa il reintegro in giunta dei due assessori del primo governo Annese, vale a dire Oronzo Ostacolo e Domenico Urso.  Situazione che, forse, porterebbe Forza Italia a non essere più tanto disposta a sacrificare uno dei tre assessori tenuto conto che ha messo sul piatto delle condizioni solo la compattezza degli altri due gruppi. Cosa che nell’Udc potrebbe, alla fine esserci, ma non in Alleanza nazionale. Ed allora lo scenario potrebbe prevedere la presentazione da parte del sindaco delle dimissioni proprio nel corso della seduta di giovedì, 6 novembre.

Luca Dipresa

 

 

 

 

 

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Volley: la squadra femminile liquida la "pratica Ugento"

Mercoledì, 29 ottobre

Ed anche la pratica Ugento viene archiviata felicemente dalle ragazze dell’AS Volley Ceglie che adesso, dopo tre giornate del campionato regionale di serie D sono a punteggio pieno. La gara era attesa per verificare la reale portata del sestetto cegliese che non nasconde le sue ambizioni. Le ragazze di Mimmo Argentiero (coadiuvato da Angelo Fumarola) hanno messo a segno un tre a zero ( 25-19, 26-24, 25-15) senza attenuante e nulla hanno potute le avversarie salentine che hanno cercato in tutti i modi di ostacolare l’arrembaggio di Ottavia Ciciriello e compagne. Soddisfatto – e non poteva essere altrimenti – il tecnico Argentiero che ha fine gara ha elogiato le sue atlete affermando di avere a disposizione “un gruppo davvero formidabile e che stanno ripagando la fiducia della società nel voler puntare ancora su di loro”. Come dire, squadra che vince non si cambia. Andava solo potenziato con qualche innesto. Cosa che il presidente Giampero Urgesi (coadiuvato da Tonico Marseglia e Tommaso Maggiore), ha fatto. E dopo la vittoria nel campionato di Promozione, in questa nuova avventura eccole lì, pronte a ripetere le imprese. Fa davvero impressione veder giocare Ottavia Ciciriello che, nonostante la sua giovanissima età (è del1988), pare che giochi alla pallavolo da sempre, interpretando bene il suo ruolo di schiacciatrice. Come pure le sorelle Alessandra e Giorgia Cardone, acquistate dallo L. Ostuni, anche loro entrambe  schiacciatrice e dalla mano pesante. Il sestetto gira che è una meraviglia e ne sanno qualcosa le atlete della Iuvenilia Oria e dell’Athena Cisternino sconfitte nelle prime due gare di campionato giocate. Ed ora lo sanno bene anche le atlete dell’Ugento che erano giunte a Ceglie con intenzioni ben diverse. Ora, l’attenzione è per il prossimo impegno, la trasferta di sabato prossimo a Tricase. Appuntamento che la capitano della squadra, Graziana Lerna (schiacciatrice), Francesca Andriola (centrale), Lara Baggiani (centrale), Rosalba Milone, la forte centrale e insormontabile  “muro” in  situazioni di difesa, Giovanna Margherita resista ed ottima palleggiatrice del gruppo, Caterina Petrosillo (palleggiatrice), Lucrezia Pignatelli (centrale) e Deborah Trinchera (centrale) sanno di essere a loro portata.

Luca Dipresa

 

 

 

 

 

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La crisi va in Consiglio comunale: il 5 novembre resa dei conti

Martedì, 28 ottobre

Ore frenetiche per capire se questa crisi politica è risolta o meno. L’appuntamento è fissato per mercoledì 5 novembre quando tornerà a riunirsi il consiglio comunale. Una seduta convocata che, forse, il sindaco avrebbe voluto rimandare  ma le scadenze del rendiconto dell’esercizio finanziario 2002 da approvare e la salvaguardia degli equilibri non consentono ulteriori dilazioni. C’è la spaccatura in seno ad An a determinare l’incertezza sulla possibilità di continuare a mantenere in vita questa coalizione che,,per la verità non è nata sotto una buona stella considerato i problemi che Annese ha subito avuto, di volta in volta da uno dei tre partiti della sua maggioranza, Fi, Udc ed An.  La sortita della corsa settimana del sindaco Annese, un vero e proprio ultimatum,   non ha dato, almeno al momento, i risultati auspicati.   E così, per molti, quello del 5 potrebbe essere la “dichiarazione di resa” del sindaco.  Ma andiamo con ordine. Nel corso dell’incontro che il   con i tre segretari dei partiti della coalizione, il sindaco pare abbia chiesto la firma dei rispettivi consiglieri comunali sull’ipotesi di accordo che avrebbe previsto due assessori ad ogni gruppo con il sacrificio, stando alle indiscrezioni del vice sindaco di Fi Paolo Urso. Firme e nomi dei due assessori che non sarebbero mai giunti.

Anzi, in An, come dicevamo è in corso un vero e proprio braccio di ferro tra chi vorrebbe la riconferma – o l’”immediato reintegro come ebbe a sollecitare il segretario provinciale, sen. Curto - dei due assessori uscenti (Ostacolo ed Urso), e chi, invece vorrebbe cambiare squadra. Netto il rifiuto ad accettare la riconferma Rocco Venerito e, a quanto pare anche Ciro Argese. Posizione ribadita a chiari lettere anche nel corso dell’incontro avuto venerdì sera, presente lo stesso sen. Curto che ribadiva come la posizione del partito era per la riconferma. Circostanza non condivisa e che farebbe precludere ad un “disimpegno” certo di Venerito, mentre ci sarebbe da verificare quello di Argese che è anche presidente del consiglio comunale. Novità, intanto, sul fronte Udc, l’altro partito di maggioranza uscito spaccato dall’Annese-bis. Sempre secondo indiscrezioni, la scorsa settimana, il segretario provinciale, Mimmo Mele, avrebbe convocato (ad Ostuni?) i quattro consiglieri comunali (Locorotondo, Gianfreda, Cavallo e Saponaro), più il segretario cittadino Vitale diventato assessore ed osteggiato da Locorotondo e Gianfreda. In questa occasione, Mele avrebbe detto a chiari lettere che si sarebbe adoperato per riunificate il partito e che, pertanto, da quel momento tutte le trattative, i contatti e quant’altro lo avrebbero visto protagonista in prima persona. E questo apparirebbe come una delegittimazione del segretario cittadino e, quindi, una sponda di apertura lanciata a Locorotondo e Gianfreda.

E Forza Italia? Agli Azzurri Annese chiese un atto di disponibilità “nel traghettare questo momento delicato”. Tradotto significava il sacrificio di uno dei tre assessori. Le voci parlavano del sacrificio del vice sindaco Urso. Però, per tale sacrificio, Fi  poneva la condizione che gli altri due partiti della maggioranza, An e Udc fossero compatti. Ovvero tutti e due con le firme di disponibilità all’accordo di tutti i consiglieri comunali. Ed è qui che tutto viene rimesso in discussione. Davvero un rebus che la seduta di mercoledì della prossima settimana scioglierà in maniera definitiva.

Luca Dipresa

 

 

 

 

 

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Basket: Poker dell'Edilmed vicente anche a Monteroni

Lunedì, 27 ottobre

EDILEMED CEGLIE – P. MONTERONI 66-55

Edilmed Ceglie: Lamonica14, Palombo 17, Licchello6, Ventruto 12, Bove, Voglino 4,  Costabile 10,  Faggiano 3, Sarcinella n.e., Barletta n.e.. Coach Guadalupi.

P. Monteroni: Paladini 5,  Avantaggiato, Bisconti 6, Leucci 5, Scarpa 14, Fastello, Dell’Anna 5, Marra n.e., Carlino 20, Quarta n.e. Coach Rizzato

Note: Parziali: 19-17, 14-13, 14-12, 19-13;  Tiri liberi: Ceglie:17/20, Monteroni 6/12; Tiri da 3: Ceglie 6/11, Monteroni4/12. Falli: Ceglie 17, Monteroni 21. Usciti per cinque falli: Leucci (Mont.) e Voglino (Ceglie).

MONTERONI – Poker del quintetto cegliese che espugna anche il difficile campo del Monteroni in una gara bella e sempre incerta, grazie a due squadre che hanno messo in mostra un buon basket. Ora, dopo quattro giornate l’Edilmed Ceglie è sola in testa alla classifica del campionato e conferma quanto di buono fatto vedere. Il Monteroni ha reso difficile il cammino a Costabile e compagni che, comunque, alla fine portano a casa un successo meritatissimo. Il primo quarto piuttosto equilibrato (19-17) con i due quintetti che tengono bene il campo e si affidano soprattutto alle azioni di contropiede ed ai tiri dalla lunga distanza che vede Palumbo e Laconica tentare più volte. Anche la seconda frazione è sulla falsa riga della prima e si va al riposo sul punteggio di 33 a 30. Al rientro in campo, il Montarono tenta di forzare i tempi con Carlino in evidenza. Ma i giocatori di Guadalupi oppongono un gioco migliore ed una difesa all’altezza del compito. La regia di Palumbo, le azioni offensive, protagonisti Costabile, Lamonica e Licchello sono davvero il punto di forza di questa squadra che alla fine vince meritatamente quest’altra gara ed ora tutti sanno che è la squadra da battere.

Luca Dipresa

 

 

 

 

 

 

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Crisi: i veti di An, l'attendismo di Fi, la resa dei conti nell'Udc

Sabato, 25 ottobre

Ore frenetiche per cercare di risolvere una crisi politico-amministrativa che, più va avanti più si rivela difficile per i tanti paletti presenti sul cammino. La sortita del sindaco Annese ad inizio settimana, un vero e proprio ultimatum,  quando riunì i tre segretari cittadini delle forze che lo sostengono - Carlo Verusio (Fi), Domenico Urso (An), Giuseppe Vitale (Udc)  - se non altro sta facendo uscire allo scoperto i singoli partiti e, al momento, il dato certo è la spaccatura all’interno di Alleanza Nazionale. Il tutto mentre mercoledì 5 novembre è stata convocata la seduta di consiglio comunale con all’ordine del giorno, tra le altre cose, il rendiconto dell’esercizio finanziario 2002 e la salvaguardia degli equilibri di bilancio. Per molti potrebbe essere quello l’appuntamento ultimo di questa legislatura. Ma andiamo con ordine.

Nel corso dell’incontro, il sindaco pare abbia chiesto la firma dei rispettivi consiglieri comunali sull’ipotesi di accordo che avrebbe previsto due assessori ad ogni gruppo con il sacrificio, stando alle indiscrezioni del vice sindaco di Fi Paolo Urso. Firme e nomi dei due assessori che non sarebbero ancora giunte. Anzi, in An, come dicevamo sarebbe in corso una spaccatura tra chi vorrebbe la riconferma dei due assessori uscenti, come del resto rivendicato dallo stesso segretario provinciale che parlò, come si ricorderà di “immediato reintegro dei due assessori uscenti”, Domenico Urso e Oronzo Ostacolo. Ma è qui che sarebbero sorti problemi.

Stando ad indiscrezioni abbastanza fondate, da parte di Ciro Argese e Rocco Venerito sarebbe arrivato riserve: i due assessori – la loro obiezione –  non devono essere necessariamente i due precedenti. Ci sarebbe di più, Venerito avrebbe avanzato la propria candidatura. Sul fronte opposto, vale a dire sulla riconferma ci sarebbero glia altri due consiglieri di An, Mario Laneve e Cosima Gallone. Ieri sera era in programma un summit con il sen. Curto che, come è noto, parlò di reintegro degli assessori uscenti, posizione che appariva quella di tutto il partito. Ma, a quanto pare non è così e la riunione sarà stata piuttosto che “amichevole”. Intanto novità  ci sarebbero sul fronte Udc, l’altro partito di maggioranza uscito spaccato dall’Annese-bis. Sempre secondo indiscrezioni, lunedì pomeriggio il segretario provinciale, Mimmo Mele, avrebbe convocato (ad Ostuni?) i quattro consiglieri comunali (Locorotondo, Gianfreda, Cavallo e Saponaro)  più il segretario cittadino diventato assessore. In questa occasione, Mele avrebbe detto a chiare lettere che si sarebbe adoperato per riunificare il partito e che, pertanto, da quel momento tutte le trattative, i contatti e quant’altro lo avrebbero visto protagonista in prima persona. E questo apparirebbe come una delegittimazione del segretario cittadino e, quindi, una sponda di apertura lanciata a Locorotondo e Gianfreda.

E Forza Italia?. Agli Azzurri Annese chiese un atto di disponibilità “nel traghettare questo momento delicato”. Tradotto significava il sacrifico di uno dei tre assessori. Le voci parlavano del sacrificio del vice sindaco Urso. Ora, giovedì sera Fi si è riunito e qui è emersa la posizione attendista. Ovvero, il dato emerso, prima di qualsiasi nostro sacrificio vogliamo vedere se le altre due forze, An e Udc, accolgono l’ultimatum di Annese e se siamo ancora una maggioranza di undici consiglieri oppure siamo ritornati a tredici Davvero un rebus.

 Luca Dipresa

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Volley: subito la prova della verità per le ragazze del Ceglie

Sabato, 25 ottobre

Per le ragazze dell’AS Volley Ceglie questa sera la gara della verità contro una diretta pretendente al titolo finale del campionato regionale di serie D, l’US Ugento che, dopo tre giornate giocate, divide il primato proprio con le ragazze di mister Mimmo Argentiero. Il sestetto cegliese vuol mantenere la supremazia in classifica e punta decisamente a vincere anche questo campionato che consacrerebbe definitivamente il gruppo, per il novanta per cento confermato. “Ho a disposizione – a parlare è il tecnico Argentiero – una gruppo di atlete davvero formidabile e che stanno ripagando la fiducia della società nel voler puntare ancora su di loro”. Come dire, squadra che vince non si cambia. Va solo aggiustata. E dopo la vittoria nel campionato di Promozione, in questa nuova avventura eccole lì, pronte a ripetere le imprese.

E più di tutti si mostra contento il giovane presidente del sodalizio, Gianpiero Urgesi ed  issopi diretti collaboratori (Tonico Marseglia, Tommaso Maggiore, il collaboratore tecnico del mister, Angelo Fumarola). Fa davvero impressione veder giocare, ad esempio Ottavia Ciciriello che, nonostante la sua giovanissima età (è del1988), pare che giochi alla pallavolo da sempre, interpretando bene il suo ruolo di schiacciatrice. Oppure le sorelle Alessandra e Giorgia Cardone, acquistate dallo L. Ostuni, anche loro entrambe  schiacciatrice e dalla mano pesante. Il sestetto gira che è una meraviglia e ne sanno qualcosa le atlete della Iuvenilia Oria e dell’Athena Costernino sconfitte nelle prime due gare di campionato giocate.  Questa sera contro la Futura Volley di Uggiano, l’occasione per ripetersi e tentare un primo allungo in classifica. Appuntamento che la capitano della squadra, Graziana Lerna (schiacciatrice), Francesca Andriola (centrale), Lara Baggiani (centrale), Rosalba Milone, la forte centrale e insormontabile  “muro” in  situazioni di difesa, Giovanna Margherita resista ed ottima palleggiatrice del gruppo, Caterina Petrosillo (palleggiatrice), Lucrezia Pignatelli (centrale) e Deborah Trinchera (centrale) sanno di essere a loro portata.

 

 

 

 

 

 

 

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Basket, la Edilmet corre come una Ferrari

Sabato, 25 ottobre

 

EdilMED CEGLIE – N.P. BARLETTA 92 a 62

EDILMED CEGLIE: Laconica 15, Palombo 15, Licchello 9, Ventruto 17, Bove 5, Barletta 2,  Voglino 10, Costabile 16, Faggiano 2, Sarcinella n.e. Coach Guadalupi.

N.P. BARLETTA: Anglano 20, Chiandetti 7, Ariani 5, Falcone, Uniti 17, Colaprice 7, Totano 13, Crescente n,.e., Degni n.e. Coach Gadaleta.

NOTE -  Parziali: 19-16,  28-19, 27-18, 18-16. Falli: Ceglie 26, Barletta 21. Tiri liberi: Ceglie 21/23 Barletta 18/22. Escono per cinque falli Ariani e Ventruto.

 A fine gara uno dei tanti spettatori che, evidentemente, di basket è un intenditore, si è lasciato scappare che “Guadalupi ha nella mani una Ferrari”. Può sembrare una affermazione esagerata, ma al momento è proprio così. Alle terza di campionato Costabile compagni sfoderano una nuova, sonante  e convincente prova. E che si sia trattato di tanto lo dimostra il fatto che di fronte aveva un Barletta vincitore come il Ceglie delle prime due di campionato ed accreditata come uno die quintetti da battere. Rientrava Licchello che si rivela un valore aggiunto al quintetto che ha strapazzato prima il Foggia e poi il San Pietro. L’avvio è piuttosto equilibrato, anche perché laconica e compagni devono riscaldare il motore. Ma chiudono i primo quarto con tre punti di vantaggio e con Ventruto in evidenza, oltre all’ormai uomo-squadra Fabio Costabile. 

Nel secondo quarto i cegliesi ingranano la marcia e mettono in difficoltà la difesa ospite che deve ardersi in più di una occasione alle giocate veloci di Lamonica e Palombo, ottimo regista di squadra. Si va al riposo sul punteggio di 47 a 35 con il pubblico che mostra di divertirsi ed apprezzare. Al rientro la musica non cambia con Guadalupi che tiene alta la concentrazione non lesinado consigli utili per i suoi. Dall’altra parte Gadaletta comprende la difficoltà dei suoi ed opera cambi che però non cambia il volto della gara ed il terzo quarto si chiude con nove punti di scarto, Sul finire, come del resto era logico attendersi, i barlettani tentano il tutto per tutto, ma la difesa cegliese è sempre attenta e pronta a ribattere colpo su colpo. Alla fine i meritati applausi del pubblico alla “Ferrari” condotta da Guadalupi.

Luca Dipresa

 

 

 

 

 

 

 

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Si prepara la marcia per il "Parco della Murgia"

Mercoledì, 22 ottobre

 Si terrà sabato 8 novembre la marcia Gravina-Altamura per richiamare l'attenzione sui problemi ambientali e sulla presenza dei poligoni militari. Tra gli organizzatori il partito della Rifondazione comunista che anche a Ceglie sta organizzando pullman per raggiungere la località della Murgia: "Molti sono i pericoli - si afferma in una nota - che minacciano la sopravvivenza del patrimonio storico naturale di quest’area interna del Mezzogiorno. Questo territorio subisce, tra l’altro ancora oggi, la presenza di ben cinque poligoni di tiro militare, lo spandimento illegale di rifiuti velenosi e, non ultimo, è stato individuato tra i più probabili siti per lo stoccaggio nazionale di scorie nucleari".

Il programma della manifestazione prevede la partenza da Gravina alle ore 13,30,  l'arrivo ad Altamura alle 17 dove alle ore 19 si terrà il concerto "Canto General Faraulla. Numerose le adesioni all'iniziativa, tra queste: Agesci, Anpi, Arci, l'associazione Bari Città Plurale, Legambiente, Missionari comboniani, il Wwf Italia. Tra i personaggi: Dino Borri, Franco Cassano, Enza Caccavo, Alex Zanotelli, Edo Ronchi, Flavio Lotti, Pietro Pepe, Niki Vendola, Fulvia Bandoli, Franco Carella.

Per saperne di più: info@altramurgia.it - www.altramurgia.it

 

 

 

 

 

 

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Forza Italia sacrificherebbe il vicesindaco per salvare Annese

Martedì, 21 ottobre

A quanto pare l’ultimatum lanciato dal sindaco Mario Annese ha fatto centro. Ma non senza “feriti”. Come si ricorderà, nei giorni scorsi, il sindaco “scendeva dall’Aventino” con una nota che a molti è sembrato un vero e proprio “prendere o lasciare”. In quella nota, Annese riteneva opportuno “il coinvolgimento diretto nella giunta di An” e per arrivare a tanto confidava nell’”acume politico” di Forza Italia. In altri termini Annese non ha fatto altro che dire a voce alta quella che al momento appare l’unica strada percorribile per uscire fuori da questa lunga crisi, dopo il fallimento dell’Annese-bis. E, fuor di metafora “invitare” Forza Italia,  il partito di maggioranza relativa a “sacrificare” uno dei suoi tre assessori per far posto ai due di An considerato che uno dei tre assessore dell’Udc, l’arch. Giovanni Suma, sapeva di doversi far da parte appena l’accordo fosse stato raggiunto. Solo che al momento dell’accordo il tutto sarebbe arrivato con l’approvazione dello statuto.

Poi, le cose sono andate diversamente per la nota vicenda che, per l’astensione del capogruppo di Fi, Antonio Suma, fece rinviare la discussione dello statuto con An che parlò addirittura di inaffidabilità degli Azzurri. La chiave di svolta, è stato il “conclave” convocato venerdì sera dal sindaco nel suo gabinetto ed al quale parteciparono i tre segretari cittadini di Fi (Carlo Verusio), An (Domenico Urso) e Udc (Giuseppe Vitale). Il “ferito”, ovvero il sacrificato di Forza Italia, stando alle ricorrenti voci di  queste ultime ore, dovrebbe essere il vice sindaco Paolo Urso (per lui si tratterebbe di una ulteriore prova di fedeltà al suo partito dopo aver anche rinunciato a fare l’assessore alla Provincia per non guastare gli equilibri). In questo modo verrebbero confermati Pietro Mita e Cesare Epifani.

La ratifica di queste voci, dovrebbe avvenire in queste ore, quando con ogni probabilità Verusio riunirà il partito. Anche perché – come espressamente richiesto dal sindaco – il presidente del consiglio comunale, Ciro Argese, ha già convocato la conferenza dei capigruppo per portare in consiglio comunale “problemi indilazionabili di interesse vitale per la comunità”. Ecco perché sembra tutto deciso, a meno di colpi di coda, altrimenti affrontare una seduta consiliare con la situazione attuale equivarrebbe ad un suicidio politico. E questo dovrebbe anche dare pe scontato che Fi recede dalla sua posizione di approvare prima di ogni altro atto lo statuto.Ma non tutto fila liscio, comunque. Venerdì sera Domenico Urso ha riunito direttivo e gruppo consiliare per portare le risultanza del “conclave”. E qui sarebbero sorti alcuni distinguo. Non sarebbe per niente scontata la riconferma di Oronzo Ostacolo e Domenico Urso. Qualche consigliere comunale di An (Ciro Argese e Rocco Venerito?) vorrebbe arrivare ad un ricambio ed avrebbe addirittura abbandonato i lavori, dandosi appuntamento ad un nuovo incontro presente tutto lo stato maggiore del partito. Insomma, il tutto conferma le difficoltà che ci sono, non solo tra le forze politiche del Polo, ma anche all’interno degli stesi partiti, per cui nulla è ancora dato per scontato. Anzi.

Luca Dipresa

 

 

 

 

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Basket: l'Edilmed Ceglie espugna il campo di San Pietro

Lunedì, 20 ottobre

Ancora una prova di eccellente levatura tecnica quella offerta dall'Edilmed Ceglie che alla seconda giornata del campionato di basket di serie C2, ha espugnato il parquet di san Pietro Vernotico. Con un punteggio che non lascia dubbi, ovvero con uno scarto di ben 25 punti (il risultato finale è stato di 82 a 57).
Come avvenuto nell'esordio di quindici giorni fa, quando a rimetterci fu il Basket Foggia con un sonoro 99-73, la formazione affidata all'esperto Gianvito Guadalupi si sta rivelando come la squadra che gioca il miglio basket.
Certo, è ancora presto per fare dei bilanci precisi, però vincere due partite contro due formazioni che sono tutt'altro che squadre materasso la dice lunga sul valore dei ragazzi cegliesi. Giocano una pallacanestro moderna, veloce e soprattutto corale. Due prestazioni che non hanno certo fatto sentire l'assenza del pivot Licchello che ha finalmente scontato le due giornate di squalifica rimediate lo scorso campionato a Mesagne e che non potrà che essere un valore aggiunto alle prestazioni della squadra, a partire da domenica quando si torna a giocare in casa, ospite la Nuova Pallacanestro Barletta che condivide la vetta della classifica e che, pertanto, può essere il primo incontro-spareggio.
I barlettani vengono dalla vittoria interna contro il Galatina ed anche loro sono piuttosto motivati dall'ottimo avvio di campionato.
Sarà l'occasione buona per verificare il valore di una difesa fino ad ora quasi impeccabile dove Bove, Palombo, Ventruto e Lamonica hanno dato qualità. Per non parlare del sempre bravo Costabile, uomo simbolo del quintetto gialloblù. A proposito di Lamonica, impressiona la «spavalderia» di questo pivot con la predilezione del tiro da tre.
Una di quelle «bombe» che lasciano il segno negli avversari e che soprattutto entusiasmano il pubblico, tifo a parte. Già come fece contro i foggiani, Lamonica, anche a San Pietro ha dato un saggio di questa sua predilezione ed alla fine il punteggio è stato molto condizionato da questa performance.
«Siamo davvero soddisfatti - a parlare è il direttore sportivo, Enrico Marseglia - di come abbiamo iniziato la stagione e questo per noi è una vera iniezione di fiducia per i sacrifici che sosteniamo e solo queste prestazioni e l'immenso amore per il basket ci ripagano».
L'aver puntato sul coach Guadalupi è stata la mossa azzeccata della giovane dirigenza, convinti che con lui potranno crescere quei giovani che rappresentano il futuro della pallacanestro locale. Ci riferiamo ai promettenti Sante Barletta (pivot), Fabio Sarcinella, (guardia) e Alessio Curri (ala).

Luca Dipresa

 

 

 

 

 

 

 

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Riabilitazione pediatrica: solo 8 posti per 200 prenotazioni

Sabato, 18 ottobre

La dottoressa Vittoria Tafuno«Per me è un gran dolore quando devo dire ad una mamma che c’è da attendere per il ricovero nel nostro pediatrico». E’ la dottoressa Vittoria Tafuno, responsabile del centro Disabilità dello Sviluppo, un vero gioiello del centro di Alta Specializzazione San Raffaele. Da quando il servizio, sicuramente uno dei più all’avanguardia in Italia nel campo, venne avviato, nel gennaio 2001, sono  stati trattati qualcosa come cento bambini di età compresa tra i sette mesi ed i vent’anni con patologie che vanno dalla disabilità dello sviluppo, alle difficoltà di movimento a veri e propri casi tetraparetici.

«Non immaginate quale sia stata la nostra soddisfazione – a parlare è sempre la dr.ssa Tafuno – quando siamo riusciti ad avviare al cammino quattro dei sette bambini in trattamento che erano giunti da noi in carrozzella». Ma c’è una lista d’attesa troppo lunga con circa duecento prenotazioni. Purtroppo, gli otto posti letto in organico sono troppo pochi (perché non si prevede di aumentarli?) anche se qui l’equipe c’è la mette davvero tutta. «Qui a Ceglie  - prosegue la Tafuno – giungono da tutta la regioni, e non solo, e molte famiglie hanno trovato davvero una sponda perché i loro figlioli non siano ghettizzati o costretti ai viaggi della speranza».

E questo grazie ad un progetto all’avanguardia, realizzato in collaborazione con le strutture di Roma  e Cassino e diretto dal prof. Alberini. Servizio che,per quel che concerne i trattamenti, vanno da quello motorio, psicomotorio, logopedico, musicooterapico e a quello idroterapico. Il tutto congiuntamente al supporto psicologico, pedagogico, informatico. Questo progetto di ricerca-riabilitazione, diretto dal prof. Alberini - dalla sua ha una lunga e vasta esperienza in campo mondiale -, popone modernissime tecniche senza sottovalutare la compartecipazione della famiglia. «In effetti - spiega la dr. Tafuno - le famiglie lavorano in forte sintonia per il raggiungimento degli obiettivi riabilitativi con gli operatori, dai quali si sentono presi in carica e ricevono supporto psicologico».  Ed a proposito ancora di tecniche, il lavoro si basa sul "metodo Piccini - Perfetti", secondo il quale al bambino la riabilitazione non è applicata, ma viene fatta partecipare.

Circa gli strumenti va segnalato  quello della "cartella informatizzata a circuito chiuso",  usata in contemporanea  da più specialisti, per confrontarsi e valutare i progressi. Ed in questi due anni i risultati conseguiti  hanno fatto si che l’equipe è anche chiamata a tenere corsi di aggiornamento di un certo livello, come l’ultimo di Martina Franca. Entrando nel reparto del day hospital pediatrico,  pare di trovarsi nella città delle fiabe, dove tutto sembra tranne che un ospedale con colori, giochi, spazi all'aperto.  «Qui – dice la dr. Tafuno – i bambini e le mamme che hanno imparato a sorridere». Intanto, la ricerca va avanti e in stretta collaborazione con gli Stati Uniti per verificare quanto plastico sia il cervello. Il prof. Albertini ritiene che dai risultati dai questa ricerca i bambini avranno notevoli vantaggi.

Luca Dipresa

 

 

 

 

 

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Annese loda An e chiede a Fi di cedere un assessore all'Udc

Sabato, 18 ottobre

«Ho rappresentato ai segretari cittadini di Fi, An e Udc, in maniera chiara e definitiva la necessità di sconfiggere tatticismi ed equivoci che, per quanto mi riguarda, restituisco ai rispettivi mittenti». Inizia così la nota del sindaco Mario Annese che in questo modo rompe un lungo silenzio dettando quello che sembra voler essere un vero e proprio ultimatum. E lo fa riunendo nella tarda serata di ieri sera i segretari comunali delle forze della coalizione Carlo Verusio (Fi), Domenico Urso (An) e Giuseppe Vitale (Udc). «Ho sollecitato il presidente del consiglio comunale, Ciro Argese - prosegue la nota del primo cittadino - perché convochi la conferenza dei capigruppo ed indire la seduta di consiglio comunale con all'ordine del giorni i problemi indilazionabili di interesse vitale per la comunità». E può sembrare questa una risposta a quanti accusavano di immobilismo della vita amministrativa. E per quel che concerne la richiesta dell'immediato reintegro dei due assessori di An? «Ho affidato alle tre forze politiche - dice - di valutare l'opportunità, che io ritengo necessaria, del coinvolgimento diretto in giunta di An, forza politica che con grande senso di responsabilità aveva trovato un equilibrio al suo interno, sia pure precario».

E qui l'invito a Fi: «Sono sicuro - dice Annese - che a Fi, partito di maggioranza relativa, non mancherà l'acume politico nel traghettare questo momento delicato». Tradotto dovrebbe significare il sacrifico di privarsi di un assessore? Vedremo quale sarà la risposta. E poi una sua discolpa per quanti l'accusano di interferenza nella vita dei partiti. «Chi mi accusa di tanto - spiega - è solo in mala fede, interessato magari, da povero illuso, di costruire altri scenari politici. Tutti saremo sottoposti, a tempo debito al giudizio severo dell'elettorato». Ed a tal proposito spiega anche che «io per primo avvertirò il dovere civico di chiarire all'intera comunità, alla gente umile che nulla chiede, nulla ottiene e alla quale tutto è negato. Al momento non ho intenzione di rispondere alle uscite solitarie di qualcuno». Infine, l'appello al segretario provinciale dell'Udc, Mele, «di fare chiarezza, e subito». Il riferimento alla spaccatura del partito.

Luca Dipresa

 

 

 

 

 

 

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L'Udc di Ceglie contesta le pressioni della segreteria provinciale

Venerdì, ,17 ottobre

Più che far registrare passi in avanti, la lunga crisi amministrativa che va  ormai avanti da mesi registra giorno dopo giorno fibrillazioni tra una forza politica e l’altra e nello stesso partito. E’ il caso, in ordine di tempo, quello che accade nell’Udc, il partito che con l’Annese-bis, messo subito dopo in difficoltà per le note vicende sullo statuto, è uscito fuori “rotto” in due tronconi. E ad intervenire nella querelle, dopo il botta e risposta tra segreteria provinciale e il capogruppo consigliare , nonché componente la direzione e la segreteria regionale del partito di Follini, Francesco Locorotondo, è Antonio Piccoli nel suo ruolo di presidente del partito qui a Ceglie. “Sono rimasto sorpreso – afferma Piccoli – del richiamo fatto dalla segreteria provinciale al capogruppo Locorotondo visto che questi ha semplicemente constatato la situazione di stallo in cui versa la città, sollecitando le forze politiche del Polo ed il sindaco ad arrivare nel più breve tempo possibile ad una soluzione organica della crisi per dare risposte certe ai cittadini che attendono”.

E dopo aver ribadito come “la soluzione ultima adottata (l’Annese-bis) ha creato ulteriore confusione, divisioni e assenza totale di governabilità”, Piccoli torna a “rivendicare la nostra coerenza nel voler continuare una battaglia politica a favore della città che attende la realizzazione del programma”. Una coerenza che “dall’inizio della crisi ha visto l’Udc pretendere la pari dignità politica di tutte le forze politiche nel governo cittadino”, e che “al contrario ha assistito alle scelte azzardate e personalistiche con la conseguente spaccatura del partito condannandolo al silenzio”.

Evidente in queste ultime affermazioni il riferimento al segretario cittadino entrato a far parte dell’Annese-bis determinando di fatto la spaccatura in due del gruppo consiliare dell’Udc con Salvatore Cavallo e Gennaro Saponaro da una parte (con il segretario) e Francesco Locorotondo e  Donato Gianfreda che hanno assunto una posizione critica e, al momento, di difficile conciliazione. E mentre tutto questo va avanti, con An che attende “l’immediato ingresso in esecutivo dei due assessori”, per i prossimi giorni sono state convocate due importanti commissioni, quella relativa al preliminare sul piano regolatore presentato dal progettista, ing. Dino Borri, e la commissione per gli emendamenti allo statuto.  Due importanti questioni che, però, avrebbero sollevato – stando ad alcune indiscrezioni – qualche perplessità in ambiente An per il fatto che prima di affrontare qualsiasi questione sarebbe stato opportuno  dare risposta alla loro richiesta che essendo “immediata” doveva essere pregiudiziale. A meno che non si sia raggiunto un tipo di intesa diversa e che, pertanto, le indiscrezioni non avrebbero alcun fondamento.

L.D.

 

 

 

 

 

 

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Esenzione Irpef: interrogazione sulla mancata richiesta

Venerdì, ,17 ottobre

Sulla  mancata trasmissione richiesta esenzione Irpef il capogruppo del partito della Rifondazione Comunista, Nicola Trinchera, ha inviato una circostanziata interrogazione al sindaco al fine di conoscere “i motivi e le cause per cui non ha trasmesso agli uffici delle imposte, nei tempi dovuti, la richiesta dell'esenzione Irpef a causa della perdita del reddito dominicale per l'anno in cui si è verificato l'evento”. Una questione che interessa molti cittadini che, per quella che il consigliere Trinchera definisce una “imperdonabile inadempienza” si vedono fuori da una opportunità di non poco conto. “Con decreto del 15 aprile 2003 – scrive il capogruppo d’opposizione nella sua interrogazione al sindaco - è stata dichiarata l'esistenza del carattere eccezionale degli eventi calamitosi, per effetto dei danni provocati a tutto il territorio agricolo cegliese, dalle piogge persistenti dall’1 agosto 2002 al 30 settembre 2002”.

Evento calamitoso che “ha provocato ingenti danni ai raccolti avendo interessato tutto il territorio agricolo comunale”. Ed è qui che ci sarebbe stata una “inadempienza”. Un fatto che sarebbe costato caro a moltissimi cegliesi che - come afferma Trinchera -“non hanno potuto usufruire dell'esenzione Irpef sul reddito dominicale per la mancata richiesta agli uffici delle imposte da parte dell’Amministrazione comunale” . E non si tratterebbe di una dimenticanza da niente se si tiene conto del fatto  “il danno economico ha interessato tutti i possessori di fondi e soprattutto le grandi e medie aziende agricole presenti sul territorio”. Ed è per queste considerazioni, e sollecitato da molti interessati che vuol conoscere i motivi e le eventuali cause per le quali non sono stati trasmessi al competente ufficio delle imposte la relativa richiesta che avrebbe dato diritto all’esenzione dell’Irpef.

l.dip.

 

 

 

 

 

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Basket: entusiasmo alle stelle dopo il successo col Foggia

Venerdì, ,17 ottobre

Entusiasmo alle stelle per l’inizio spumeggiante della locale squadra di basket  che nella prima giornata del campionato di serie C 2 strapazza la squadra dauna del Basket Foggia.  Un successo che della squadra ma, principalmente dell’espertissimo tecnico Cianvito Guadalupi (coadiuvato da Rocco Barletta e Alessio Curri). L’aver puntato su di lui fu la dimostrazione di come la società avesse intenzione di allestire una squadra competitiva e che facesse divertire il numerosissimo tifo che si è fatto trovare puntuale all’appuntamento. Vincere con 24 punti di distacco (il risultato finale è stato di 99 a 73) non è cosa da poco, soprattutto se si tiene conto che la squadra ospite non era delle più facile con i due “stranieri” Gonzales e Bisnyic che da soli valgono già una squadra.  Ma i ragazzi di Guadalupi hanno dimostrato che preparandosi bene, mettendo in pratica insegnamenti e schemi validi i risultati sono una logica conseguenza. E c’è da dire che ha dovuto fare a meno del pivot Licchello costretto a scontare due giornate di squalifica rimediate lo scorso campionato a Mesagne. Una forte difesa, un gioco di squadra corale dove Bove e Ventruto risultano importanti perni del gioco, spesso fatto di pochissimi palleggi e velocissimi passaggi sono stati gli ingredienti che hanno contribuito al larghissimo successo di domenica. Per non parlare di un Fabio Costabile che quando è in palla non c’è avversario e difesa che possa trattenerlo.

La concentrazione e la sicurezza di questa squadra stanno poi nella ricerca del tiro da tre. Un compito al quale Stefano Laconica si sottopone ben volentieri e con notevoli doti realizzatrici. Insomma una rosa valida e competitiva, composta dal play Piepaolo Palombo e Francesco Bove, dalle guardie Fabio Costabile e Michele Leone, dalle ali Cristian Ventruto e Renato Voglino,  dai i pivot Tonino Faggiano, Stefano Laconica e Licchello ai qauli si affiancano i promettentissimi  Sante Barletta (pivot), Fabio Sarcinella, (guardia) eAlessio Curri (ala).  In questo discorso le uniche pecche vengono dal primo sponsor dove ai “sordi” cegliesi ha risposto la EdilMed di Francavilla Fontana e la ormai annosa mancanza del palazzetto che, nonostante i propositi non è ancora pronto. Se ne parlerà, se tutto andrà bene, per gennaio del nuovo anno.

Luca Dipresa

 

 

 

 

 

 

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Grave operaio cegliese infortunatosi all'Iva di Taranto

Giovedì, 16 ottobre

Grave incidente sul lavoro ieri pomeriggio nello stabilimento Ilva. Un'operaio di 25 anni, Angelo Balsamo, è in prognosi riservata perchè ha subìto lo schiacciamento del bacino. A provocarglielo è stato il contrasto fra due grossi blocchi di ferro.

L'incidente è avvenuto nelle Officine di manutenzione. Un cosiddetto «segmento», uno dei blocchi, dal peso di diverse tonnellate, che viene usato per direzionare la colata di acciaio nelle colate continue era stato già poggiato a terra per essere sottoposto ad una rigenerazione. Un altro segmento era invece agganciato ad una gru e l'addetto stava manovrando per posizionarlo anch'esso a terra. A quanto pare, proprio nella fase di manovra, l'operaio si è trovato fra il blocco già messo a terra e quello che stava scendendo con la gru, di qui, appunto, lo schiacciamento al bacino. Fermate le operazioni e soccorso dai suoi compagni di lavoro, Balsamo è stato trasportato in ospedale dove è ora ricoverato con prognosi riservata. Originario di Ceglie Messapica, l'operaio, dopo una fase di formazione lavoro, è stato assunto dall'Ilva nel 2002.

 

 

 

 

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Locorotondo,  Udc: "Ormai è il tempo delle scelte"

Mercoledì, 15 ottobre

“Da questa situazione bisogna uscire fuori al più presto, per il bene della città”. E’ esplicito il capogruppo consiliare  e componente della direzione provinciale dell’Udc, Francesco Locorotondo, in merito alla perdurante crisi. “Orami non è più tempo per tergiversare  o scherzare sulle sorti della città – spiega meglio Locorotondo -, in quanto è sotto gli occhi di tutti come l’amministrazione comunale sia bloccata da oltre cinque mesi per cui c’è urgente bisogno di un atto di grande responsabilità da parte di tutti, a cominciare dal sindaco che non può più tergiversare” Ed allora? “Allora con estrema urgenza – prosegue – è il sindaco che deve adoperarsi per vedere se ci sono le condizioni per risolvere la crisi, oppure prendere atto che questa maggioranza non ha più la possibilità e i numeri per andare avanti”.

E’ una scelta risolutiva che chiede l’Udc “per il bene di una città che continua a perdere pezzi, come l’ospedale, accumulare ritardi, come le conferenze di servizio che non decollano o il palazzetto dello sport che era stato detto sarebbe stato pronto per il campionato iniziato domenica scorsa”. Insomma, c’è l’invito a fare presto ed è il sindaco che deve fare la definitiva mossa. I partiti le loro posizioni le hanno già espresse e piuttosto chiaramente. An è per “l’immediato reintegro dei due assessori”, Forza Italia per bocca del segretario cittadino ribadisce quello che già si sapeva, ovvero che “rimaniamo sulla precedente posizione che è  quella di approvare lo statuto e consentire l’ingresso in giunta di An”. Ma, a quanto pare sono, al momento due posizioni, quella di An e quella di Fi, che non coincidono per cui appare davvero difficile venirne fuori. Sul fronte opposto, le opposizioni, dalla Margherita ai Ds a Rifondazione, chiedono al sindaco “di prendere atto che non ha più una maggioranza che lo sostiene,  comportandosi di conseguenza”.

Luca Dipresa   

 

 

 

 

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Crisi: An pensa al dopo-Annese e corteggia l'ex Pietro Magno

Lunedì, 13 ottobre

Di dimissioni nemmeno a parlarne ed allora si va alla complicata ricerca di una soluzione che possa sbloccare una crisi quasi interminabile. Il sindaco Mario Annese, almeno per il momento non vuol  sentire parlare di dimissioni ed aprire una verifica che possa magari essere risolutiva nei venti giorni che la legge gli concede per ritirare o confermare le dimissioni. E gli occhi (e l’attenzione) è ora concentrata tutta sul sindaco dal quale si attendono, appunto,  soluzioni. Si sa che Alleanza Nazionale ha chiesto l’immediato reintegro dei suoi due assessori (Ostacolo ed Urso), fallita l’opportunità concessa dell’appoggio esterno per facilitare il percorso che con l’approvazione del nuovo statuto avrebbe portato a sette gli assessori e, quindi, il rientro in esecutivo di An. Ed allora come risolvere il bandolo della matassa? Si potrebbe far dimettere due degli assessori dell’Udc? E qui a chi chiedere il sacrificio: scontato quello di Giovanni Suma che già sapeva di dover uscire a statuto approvato, ci sarebbe da sceglierne uno tra Salvatore Santoro e Giuseppe Vitale. E qui altri problemi.

In queste ore in città circola la voce che per uscire dal guado Forza Italia potrebbe chiedere l’azzeramento di tutte le cariche, presidenza del consiglio compresa. Incarico ricoperto da Ciro Argese di An. Oppure – l’altra voce – che questa volta sia Forza Italia ad uscire fuori con l’appoggio esterno per riprendere il percorso che porta all’approvazione dello statuto. Ma, questa seconda ipotesi sembra più debole della prima (se le voci fossero confermate). E mentre si va avanti con una situazione paragonabile al gioco delle scatole cinesi, in città circola anche un’altra voce che, qualora confermato, potrebbe sconvolgere il quadro nel centrodestra.  Il tutto deriverebbe dal fatto che ormai si darebbe per scontato lo scioglimento anticipato del consiglio, se non subito entro febbraio e, comunque, prima delle provinciali di maggio prossimo.  Ambienti e persone vicine ad An starebbero accarezzando l’idea di convincere l’avv. Pietro Magno a capeggiare una lista civica se non addirittura sostenuto dallo stesso An che, dopo i precedent,i vorrebbe correre da sola. Ripetiamo che si tratta di voci, ma che sono piuttosto ricorrenti. Magno è stato sindaco della città per appena due anni perché a febbraio del 2000 dovette gettare la spugna per le note diatribe con Forza Italia in maniera particolare. Già all’epoca, forse le stesse persone, molti avrebbero voluto che l’”avvocato romano” si ricandidasse.Cosa che non fece e che potrebbe fare prossimamente. E se non si riuscirà a risolvere la crisi, la conferma se queste voci sono fondate si avrà prima di quanto si crede.

Luca Dipresa

 

 

 

 

 

 

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Basket: la Libertas Ceglie si presenta con una bella vittoria

Lunedì, 13 ottobre

LIBERTAS CEGLIE  -  BASKET FOGGIA     99 – 73

Libertas Ceglie: Lamonica 24, Palumbo 13, Sarcinella, Ventruto 11, Bove 5, Barletta, Voglino 7, Costabile 29, Curri, Faggiano 10. Coach Guadalupi

Basket Foggia: Iarriccio 6, La Macchia n.e., Padalino 6, Gonzales 12, Verile 4, Bisnyic 29, Carrillo, Napoletano 11, Battista 5, Ferramosca n.e. Coach Marra

Note: parziali 29/19, 24/27, 23/15, 23/12. Falli Lib. Ceglie 16, Bas. Foggia 24. Tiri da due: Ceglie 14/22, Foggia 21/24. Tiri da 3: Ceglie 8/13, Foggia 0/11.

 

Non poteva iniziare meglio il campionato per la Libertas Ceglie che con una gara attenta e spesso spumeggiante riesce ad imbrigliare il Basket Foggia che sulla carte appariva più accreditato. Un successo che della squadra e, soprattutto, del coach Cianvito Guadalupi del quale si vede già la mano. I foggiani si affidano allo slavo Bisnyic e all’argentino Gonzales, ma non basterà a frenare uno scatenato Fabio Costabile e compagni. Il primo quarto è tutto dei cegliesi con Laconica che sferra tre bordate da tre che lasciano il segno. Bello l’uno-due dopo quattro minuti di Ventruto per Palombo. Già si vede la differenza e a meta quarto Ventruto, Laconica e Cosatbile portano il punteggio  sul 21 a 6. Marra chiede una sospensione capendo il momento difficile dei suoi dove Bisnyic dimostra di avere classe. Nel secondo quarto il ceglie allenta un po’ la morsa e, per alcuni tratti, subisce il pressing a tutto campo dei foggiani. Ma mai il punteggio è stato in pericolo. Si va al riposo con nove punti di vantaggio (53-46). IL terzo quarto è, forse, il più bello con Costabile ij evidenza ed i foggiani che devono spesso ricorrere al fallo per fermare i ragazzi di Guadalupi che tiene alta la concentrazione. Da applausi l’azione corale tutta di prima condotta dopo 6 minuti  e conclusa con Faggiano. Ora i punti di vantaggio sono 20 (88-68). L’ultima frazione è il Foggia tenta di reagire ma c’è poco da fare per il quintetto cegliese con Voglino e Laconica ottimi in difesa. A tre minuti dal termine il risultato è al sicuro (97-73) ed allora Guadalupi concede la meritata passerella a Costabile e Laconica e butta nella mischia i giovanissimi Sarcinella e Curri.

Luca Dipresa

 

 

 

 

 

 

 

 

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An ora rivendica due assessori, Curto bacchetta Annese

Venerdì, 10 ottobre

“Reintegro immediato dei nostri due assessori, Oronzo Ostacolo e Domenico Urso”. E’ quanto sollecita il presidente provinciale di Alleanza nazionale, sen. Eupreprio Curto che, in questo modo, vuol palesare a chiare lettere e  senza alcuna interpretazione la posizione del partito in merito alla crisi politico-amministrativa della maggioranza di centrodestra. Ed aggiunge anche, proprio per uscire da ogni metafora che “tocca comunque al sindaco capire in questa situazione qual è la soluzione politica più vantaggiosa per cercare di mantenere in piedi la coalizione”.

Ed è dal sindaco che a questo punto tocca fare la mossa decisiva in presenza di un quadro piuttosto chiaro, senza dimenticare che più i giorni passano più diventa difficile la situazione anche per le importanti questioni. “Entro giugno – afferma il capogruppo della Margherita, Tommaso Argentiero - andava approvato il  conto consuntivo e non è stato fatto”. Ma c’è dell’altro: “Il riequilibrio di bilancio – prosegue Argentiero – andava approvato entro il 30 settembre ed anche qui siamo di fronte ad un inadempimento per i quali scattano i venti giorni di deroga dopo di che c’è addirittura la decadenza  del consiglio comunale”. Questioni queste che l’esponente dell’opposizione ha fatto presente al Prefetto. Se così è, ovvero se davvero per il riequilibrio di bilancio la legge impone questo diktat non c’è molto da stare allegri. Ecco perché il sindaco non può più tergiversare. Le posizioni sono, ripetiamo, più che chiare. Alleanza Nazionale chiede l’immediato reintegro in giunta dei suoi due assessori, Forza Italia che ha riunito il proprio direttivo e gruppo consiliare nei giorni scorsi ha detto altrettanto chiaramente che loro sono per quanto concordato prima di chiudere la crisi dell’Annese-bis, poi naufragato nuovamente. Vale a dire approvare subito lo statuto per consentire l’ingresso in giunta di An con due assessori.

Ma questo, alla luce dei nuovi fatti, appare piuttosto superato. Anzi, stando a quanto trapelato dalla riunione di Fi, sarebbe emersa anche l’eventuale disponibilità ad azzerare tutto, compresa la figura della presidenza del consiglio  ricoperta da Ciro Argese di An). 

In mezzo a questo c’è l’Udc spaccata in due tronconi. Che fare?, la domanda che in molti si pongono in città. L’unica via d’uscita potrebbe essere rappresentata dalle dimissioni del sindaco, atto con il quale si partirebbe di nuovo daccapo con la possibilità, però, di ricucire il tutto nei venti giorni previsti perché il primo cittadino confermi o ritiri le dimissioni. E questo perché appare difficile risolvere la situazione con nuovi aggiustamenti in giunta. Considerato che Fi non toglierà mai uno dei suoi tre assessori (Cesare Epifani, Pietro Mita e Paolo Urso) per consentire l’immediato reintegro dei due di An bisognerebbe operare sul versante Udc, e qui a Giovanni Suma si dovrebbe aggiungere il sacrificio o di salvatore Santoro o di Giuseppe Vitale. Anche questo discorso appare poco praticabile, anche perché con le dimissioni del sindaco e conseguente azzeramento dell’esecutivo si potrebbe riavere la ricomposizione del gruppo dell’Udc alzando la maggioranza dagli undici risicati consiglieri a tredici. Questo il quadro che, allo stato, fa presagire a molti la conclusione anticipata della legislatura per insanabile e deteriorato rapporto tra le forze del Polo.

Luca Dipresa

 

 

 

 

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Basket: riparte l'avventura della Liberta Ceglie

Venerdì, 10 ottobre

Parte la nuova avventura della Libertas Ceglie impegnata nel campionato dio basket di serie C 2 che inizia domenica. L’appuntamento è alle 17,30 nella palestra di Via Salerno. Purtroppo, nonostante le assicurazioni l’avvio non coincide con l’utilizzo del palazzotto dello sport alle prese con ingiustificati ritardi burocratici – se tutto va bene il suo utilizzo non potrà avvenire prima di gennaio 2004. Ma torniamo a parlare di sport. Quest’anno la società del presidente Enzo Galetta ha sicuramente rafforzata la squadra affidata all’esperto e collaudato coach Gianvito Guadalupi (verrà coadiuvato da Rocco Barletta e Alessio Curri).  Non a caso gli esperti l’hanno messa nel novero delle migliori di questo campionato. La preparazione è stata improntata per far arrivare i giocatori in condizione per l’avvio del campionato che domenica propone lo scontro con il Mesagne. “Ci presentiamo a questo campionato – afferma il direttore generale, Enrico Marseglia -  con la consapevolezza di aver allestito una squadra competitiva e che saprà dare grosse soddisfazioni ai tifosi e alla città”. E per domenica, la Libertas Ceglie – in queste ore ha definito anche la trattativa con i primo sponsor che sarà la EdilMed di Francavilla (imprenditori cegliesi se ci siete,battete un colpo!) presenterà quello che, almeno all’inizio dovrebbe essere il quintetto base, con l’unica eccezione di Licchello (il pivot è uno dei nuovi acquisti provenienza Mesagne) che per questa prima di campionato sconterà la giornata di squalifica affibbiatagli lo scorso anno. Per cui Guadalupi proporrà il play Piepaolo Palombo, la guardia Fabio Costabile, l’ala Cristian Ventruto, i pivot Tonino Faggiano e Stefano Laconica. Pronti per fare il loro ingresso in ogni momento della gara ci saranno Renato Voglino, Fabio Sarcinella, Michele Leone (guardia), Francesco Bove (play), Sante Barletta (pivot) e Alessio Curri (ala).

Luca Dipresa

 

 

 

 

 

 

 

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Arrestato il sindaco di Brindisi con altri cinque amministratori

Giovedì, 9 ottobre

Il sindaco di centrosinistra di Brindisi, Giovanni Antonino, e altri esponenti della maggioranza sono stati arrestati da Carabinieri e Guardia di Finanza per vicende legate all'amministrazione. Arrestato anche il segretario provinciale dell'Udeur, Ermanno Pierri, presidente del consiglio comunale di Brindisi.

Oltre ad Antonino e Pierri, sono stati arrestati anche l'assessore comunale a Traffico e trasporti, Nicola Siccardi, dello stesso partito del sindaco, il Centro Democratico, e il consigliere comunale Giovanni Di Bella, esponente di Città Nuova, una lista di centrosinistra. Sono finiti in carcere anche un esponente dell'opposizione, il consigliere comunale di Forza Italia, Marco Pezzuto, che è anche consigliere regionale pugliese, e l'imprenditore Luca Scagliarini, che si occupa di attività portuali.

I reati contestati a vario titolo agli arrestati sono quelli di concussione, corruzione e truffa. Riguardano  l'acquisto da parte dell'amministrazione comunale di case nel quartiere periferico brindisino di Tuturano da destinare ad edilizia popolare. L'inchiesta - condotta dalla Procura di Brindisi - riguarderebbe però anche altre vicende, tra le quali la movimentazione di merci nel porto di Brindisi, anche carbone per la centrale elettrica di Brindisi nord. Il sindaco di Brindisi  è stato arrestato stamane a Roma, dove si trovava perchè ieri ha avuto incontri istituzionali.

 

Le manette per la vicenda della case popolari di Tuturano

I reati di concussione, corruzione e truffa contestati a vario titolo al primo cittadino, ad altri quattro esponenti politici sia dell'amministrazione che del consiglio comunale, ad un imprenditore e ad un'altra persona che risulterebbe irreperibile, riguardano l'acquisto di appartamenti nella frazione di Brindisi per destinarli agli sfrattati. Per questa vicenda amministrativa, Antonino in più occasioni aveva sottolineato che con quella soluzione il problema degli sfrattati era stato quasi del tutto risolto. Nell'inchiesta dei sostituti procuratori del Tribunale di Brindisi Giuseppe De Nozza e Adele Ferraro in cui Antonino risulta indagato e per cui tre mesi fa era stato raggiunto da avviso di garanzia risulta esserci anche un filone sulla movimentazione del carbone per le centrali. La Procura dovrebbe diffondere un comunicato sugli arresti di stamane. Quello del sindaco è stato eseguito a Roma dove il primo cittadino brindisino, a capo di una giunta di centrosinistra e rieletto con il 72,3 per cento dei voti nel maggio dell'anno scorso, era da martedì per impegni istituzionali.

 

 L'arresto all'alba in un hotel di Roma

 Antonino è detenuto nel carcere «Regina Coeli» a Roma: erano le 4.45 di stamane quando i carabinieri ed i finanzieri incaricati dell'esecuzione dell'ordinanza di custodia in carcere lo hanno raggiunto in un hotel della capitale dove il primo cittadino era in missione per impegni istituzionali. Antonino, subito dopo il provvedimento restrittivo, ha avuto un primo colloquio telefonico con il legale difensore Massimo Manfreda. Agli altri cinque arrestati, tutti in carcere, vengono contestati anche altri episodi. Due persone sono risultate invece irreperibili.

 

Giovanni Antonino, il sindaco del clamoroso ribaltone

Giovanni Antonino è stato eletto sindaco di Brindisi per la seconda volta nel maggio 2002 alla guida di una coalizione di centro sinistra; la prima volta, nel novembre '97, era invece diventato primo cittadino con il Polo di centro destra dal quale prese le distanze nell' estate '99 quando insieme con i cinque consiglieri della sua lista «Centro democratico» fu protagonista di un ribaltone. Nella tornata amministrativa primaverile del 2002 Antonino è stato il candidato sindaco dei comuni capoluogo ad ottenere la percentuale più alta di consensi, il 72,4%, lasciando ad un modesto 25,1% il candidato di Forza Italia.

 

 

Le prime reazioni del mondo politico: Folena (Ds) e Curto (An) 

«La politica deve interrogarsi sul vistoso abbassamento della soglia di legalità nel nostro paese ed in particolare nel Mezzogiorno». Pietro Folena, deputato Ds eletto in provincia di Foggia, commenta così gli arresti compiuti in Puglia di alcuni amministratori locali, tra cui il sindaco di Brindisi, eletto dal centrosinistra, Giovanni Antonino. «C'è un ritorno alla connivenza di amministratori locali ed imprenditori con la malavita organizzata -afferma Folena- Tutto ciò fa pensare che il sistema di potere scoperchiato da Tangentopoli e dai giudici antimafia stia tornando forte quanto prima». Il deputato diessino invoca un intervento forte della politica, che «deve porre un argine contro la lotta alla criminalità», con particolare riferimento alle forze di opposizione: «Anche il centrosinistra deve reagire -conclude Folena- facendo della lotta per la legalità un punto centrale della sua azione nel Mezzogiorno».

«Non conosco il provvedimento e attendo di conoscerne le ragioni. Ma sicuramente assumerò un atteggiamento di massima compostezza e non farò lo sciacallo di fronte ad una vicenda che colpisce profondamente la città di Brindisi che già attraversa un momento molto difficile». Così il senatore Euprepio Curto, presidente provinciale di Alleanza Nazionale, commenta a caldo gli arresti eccellenti che hanno coinvolto anche il sindaco di centrosinistra Giovanni Antonino. Erano arresti quasi annunciati perchè da mesi si rincorrevano voci circa gli imminenti sviluppi dell'inchiesta della Procura oggi sfociata nell'esecuzione delle ordinanze di custodia cautelare.

«Quando il centrodestra ha chiesto al sindaco Antonino un atto di responsabilità con le dimissioni - aggiunge Curto - non chiedevamo un atto contro qualcuno ma un gesto per la città. Il nostro giudizio politico è chiaro da tempo: l'attuale assetto è in decomposizione. Ora Brindisi si ritrova in una situazione molto pesante mentre affronta una crisi economica gravissima e dobbiamo adoperarci tutti per risollevarne le sorti». Curto esprime anche «meraviglia» per l'arresto del consigliere comunale e regionale di Forza Italia Marco Pezzuto a cui il centrodestra «riconosce doti di moderazione».

 

Ricercati altri due imprenditori

Le ordinanze di custodia cautelare che hanno mandato in carcere a Brindisi il sindaco e altre cinque persone riguardano - a quanto si è saputo - anche altri due imprenditori, che si sarebbero resi irreperibili ormai da alcune settimane. I provvedimenti restrittivi sono stati emessi dal giudice delle indagini preliminari del tribunale di Brindisi, Simona Panzera, su richiesta dei sostituti procuratori Adele Ferraro e Giuseppe De Nozza. Il segretario provinciale dell'Udeur e presidente del consiglio comunale di Brindisi, Ermanno Pierri, l'assessore comunale Nicola Siccardi e i consiglieri comunali Marco Pezzuto e Giovanni Di Bella sono stati arrestati nelle loro case a Brindisi, il sindaco Antonino è stato arrestato a Roma, in albergo, dove si trovava perchè ieri aveva avuto impegni istituzionali ed è attualmente detenuto nel carcere capitolino di Regina Coeli. L'imprenditore Luca Scagliarini, invece, è stato arrestato a Messina. Giovanni Di Bella era già stato arrestato nel marzo scorso per una vicenda legata al canile del quale è proprietario e col quale l'amministrazione comunale aveva stipulato una convenzione per ospitare i cani randagi: Di Bella era accusato di aver maltrattato gli animali che teneva e di aver detto di ospitarne più del numero effettivo per ricevere più denaro dal Comune. Anche l'imprenditore Scagliarini era già stato arrestato: avvenne circa tre anni fa per una vicenda legata alle sue attività nel porto di Brindisi.

 

 Coinvolti  2 calciatori, tra loro c'è anche l'ex Nazionale Benarrivo

 Ci sono anche i nomi dei calciatori Mino Francioso e Antonio Benarrivo, quest'ultimo ex della Nazionale, in uno dei filoni dell'inchiesta della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Brindisi a carico di sindaco, amministratori e imprenditori della città pugliese. I due sportivi non sono, però, coinvolti dai provvedimenti giudiziari. Secondo l'accusa, contenuta nell'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip Simona Panzera, Benarrivo e Teodoro Cito, soci delle società immobiliari New House e Beninvest, nel dicembre 2000 sarebbero stati «costretti o, comunque, indotti dal primo cittadino Giovanni Antonino ad acquistare, dietro corrispettivo, le quote sociali del Brindisi Calcio da Carmelo Cogliandro.  Il sindaco - sostiene la Procura - li avrebbe minacciati che, se non lo avessero fatto, il Comune di Brindisi non avrebbe accettato la loro proposta di cessione del complesso immobiliare del rione Paradiso, formalizzata a marzo del 2000«. In un altro episodio, risalente a un periodo tra marzo 2000 e marzo 2001, il sindaco, "abusando della sua qualità di pubblico amministratore", e in concorso con il consigliere comunale della lista civica Città Nuova, Giovanni Di Bella, avrebbe cercato di indurre sempre Benarrivo a versare una tangente di 350 milioni e successivamente una di 500 milioni, in cambio dell'acquisto da parte del Comune del complesso immobiliare del Rione Paradiso di proprietà della New House. Il sindaco non sarebbe riuscito nel suo intento per il rifiuto del calciatore, che è di origini brindisine.

 

 

 

 

 

 

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Crisi: amministrazione nel guado, si gioca con le ipotesi

Mercoledì, 8 ottobre

C'è molta incertezza sulla strada da seguire per uscire fuori da una crisi che pare essere diventata un vero e proprio vicolo cieco. I partiti della maggioranza di centrodestra sembrano quasi tutti in attesa: ciascuno attende la mossa altrui o quanto meno segnali che possano preludere ad una svolta.

Sul tavolo la nuova posizione di Alleanza Nazionale che, dopo il «tradimento», ha detto chiaro e tondo (posizione supportata dal presidente provinciale, sen. Curto) che, a questo punto, o si cerca un accordo politico organico, con tutti e tre i partiti (Fi, An e Udc) nell'esecutivo, ciascuno con due assessori, oppure tutti a casa. Posizione condivisa anche dalla componente dell'Udc che fa capo al consigliere provinciale Francesco Locorotondo. Di parere opposto FI, che definisce un semplice incidente di percorso la vicenda che ha fatto irritare An, asserendo di voler mantenere in piedi l'accordo trovato prima delle nuove fibrillazioni. Accordo che, va detto, si è subito rivelato fragile. Cosi, se tutti mantengono fermo il proprio proposito, appare proprio difficile evitare lo scioglimento anticipato. Ed è partendo da queste considerazioni che, in queste ore, si parlava insistentemente della mossa risolutiva del sindaco che, dimettendosi, avrebbe azzerato la situazione riportando il dialogo fra tre partiti.

Ma, anche qui, le voci non hanno trovato fondamento. Quindi si va avanti un po' alla cieca. A meno che - e qui riportiamo un'altra indiscrezione raccolta - Forza Italia non voglia riaprire ad An, favorendone l'ingresso in giunta da subito.

La situazione è questa: al momento della formazione di questo esecutivo - si ricorderà - venne congelato un posto in esecutivo, da assegnare proprio ad An, assieme alla settima poltrona che sarebbe scaturita dall'approvazione del nuovo statuto. Momentaneamente l'assessorato venne affidato all'arch. Giovanni Suma (Udc). In seguito a questa decisione Locorotondo e Gianfreda (Udc) si differenziarono dall'accordo sottoscritto dal loro segretario cittadino, Giuseppe Vitale, entrato in giunta. Ed è qui che troverebbe corpo l'intendimento riparatore - se le indiscrezioni fossero veritiere - degli azzurri. Visto che il gruppo dell'Udc non conta più quattro consiglieri, viene meno l'esigenza di assegnarne due. Insomma - ripetiamo sono solo voci - basterebbe un solo assessore. Quindi si tratterebbe di chiedere il sacrificio di dimettersi o a Salvatore Santoro o a Giuseppe Vitale (per Giovanni Suma non ci sarebbero problemi perché sapeva fin dall'inizio che il suo incarico era a termine). A dire il vero, questo discorso sarebbe un po' machiavellico e, forse, è stato solo il pensiero ad alta voce di qualcuno. Più praticabile appare invece la strada dei 20 giorni utili con l'azzeramento dell'attuale situazione, riorganizzando una maggioranza che probabilmente ricompatterebbe la stessa Udc. Staremo a vedere, non dimenticando che più il tempo passa, più si avvicina il tempo delle scadenze contabili, adempimenti richiesti per legge.

Luca Dipresa

 

 

 

 

 

 

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Donato Argentiero vince la 16^ gimkana di Ceglie

Lunedì, 6 ottobre

Il vincitore della sedicesima Gimkana  Donato Argentiero, del team Silver Car si aggiudica la sedicesima edizione della Gimcana automobilistica, “Trofeo Città di Ceglie Messapica” e  “XVI Trofeo Taf  Pneumatici” – la manifestazione ha avuto il patrocinio della Regione Puglia, della Provincia di Brindisi e, ovviamente dell’Amministrazione Comunale. Argentiero che nel prossimo inverno parteciperà ai Campionato Internazionale . formula Renault monoposto – in programma a Magione in provincia di Perugia con la sua A 112 categoria C/Speciale ha fatto segnare il miglior (o minor) tempo rispetto ai circa 250 concorrenti, divisi nelle 10 categorie previste,  che hanno onorato quello che è ormai diventato un appuntamento attesissimo e blasonato dell’intera regione. Un minuto, cinque secondi e 26 decimi il formidabile tempo di Argentiero in un percorso tecnicamente difficile ed impegnativo. Uno spettacolo nello spettacolo che ha chiamato più di  quattromila persone a far da cornice all’avvenimento egregiamente organizzato dal promoter Salvatore Santoro. In apertura la gioia di veder sfilare una trentina di Ferrari, un regalo che Davide Giomi, all’omonimo Club meridionale, h voluto fare alla città ed agli sportivi tutti. Le categorie in gara, dicevamo, ben dieci, tutte riferite alla cilindrata. Da segnalare che Donato Gianfreda, oltre alla categoria C/speciale è risultato primo anche in bel altre tre nella categoria, la C, la D e la D/speciale. Nelle altre categorie in gara questi i vincitori: Pietro Urso (categ. A, E ed E/Speciale), Pietro Elia (categ. A/speciale), Giovanni Monaco (cat. B), Roberto Giannotta (categ. B/Speciale). 

 

 

 

 

 

 

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Si allungano i tempi per la realizzazione del Palasport

Lunedì, 6 ottobre

Per il palazzetto dello sport c’è ancora da attendere e questo è una brutta notizia per quanti speravano che domenica, l’inizio del campionato di basket di serie C 2 potesse coincidere con l’esordio della squadra locale, Libertas Ceglie. Della questione  e per sapere della situazione della struttura della zona Insarti a maggio scorso il consigliere comunale della Margherita, Tommaso Argentiero, aveva presentato una circostanziata interrogazione proprio sullo stato dei lavori. La risposta è giunta lo scorso 23 settembre. “Mi auguro – ha voluto ironizzare Argentiero – che rispondere dopo tanto tempo sia dovuto alla enorme mole di lavoro dell’ufficio competente!”. Nella risposta si legge che “i lavori sono di fatto fermi in attesa di una perizia resasi necessaria per la realizzazione di alcune vie di fuga in aggiunta a quelle esistenti, richieste, informalmente da un funzionario dei Vigili del Fuoco a seguito di sopralluogo”. 

E poi ancora che “a giorni il progettista presenterà la richiesta ufficiale ai Vigili del Fuoco” e “a parere acquisito su detta richiesta su procederà all’approvazione della perizia nell’ambito delle economie derivanti dal ribasso d’asta. Dalla predetta approvazione ci vorranno circa altri due mesi per l’ultimazione dei lavori”. Questa la situazione che pone comunque alcuni interrogativi. Questioni che il capogruppo consiliare della Margherita fa senza mezze misure. “Purtroppo – la prima questione che solleva – ancora una volta ci troviamo di fronte ad una realizzazione per la quale si deve ricorrere ad una perizia, come è accaduto per la casa comunale, ad esempio, e questo dimostra come sulla progettazione dei lavori bisognerebbe fare più attenzione”. E poi l’altra questione. “La presenza delle vie di fuga rientra in una normativa non erta di recente emanazione. Possibile che non si sia provveduto a tanto nell’esecuzione del progetto? E poi, siccome di questa questione si sapeva da molti mesi fa perché attendere ora per la perizia, tenuto conto della necessità di una struttura omologata per consentire alla squadra di basket di giocare un campionato di queste dimensioni?” Domande alle quali, probabilmente , qualcuno dovrebbe dare delle risposte. Per intanto la Libertas dovrà giocare, almeno fino alla fine dell’anno ( e forse oltre) ancora nell’angusta palestra di Via Salerno. “Anche questo è forse un modo – sostiene Argentiero – che dimostra come spesso alle parole, alle attestazioni i politici ritardano a dare risposte certe e, sicuramente la perdurante crisi che serpeggia nella maggioranza di centrodestra non aiuta a rimediare ai ritardi e alle richieste della popolazione”.

L. Dip.

 

 

 

 

 

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Crisi, An: "Intesa politica o voto anticipato". L'Ulivo in piazza

Sabato, 4 ottobre

I giorni passano ed il fantasma dello scioglimento anticipato del consiglio comunale avanza incontrastato. Al punto in cui si è giunti, infatti, appare difficile che la perdurante crisi nella maggioranza di centrodestra possa più ricomporsi dopo la “fragile soluzione” che al primo ostacolo è inciampata ed anche in malo modo. Alleanza Nazionale, dopo quanto accaduto, sentendosi quasi traditi dai partners di Fi - definiti addirittura “inaffidabili” -, per bocca del suo presidente provinciale, sen. Curto, e degli stessi consiglieri comunali (Argese, Venerito, Laneve, Gallone) ha detto un secco basta. Da ora si cambia registro.

“La nostra disponibilità ad agevolare la crisi  – ebbe ad affermare Ciro Argese –  è stata tradita da Forza Italia che si è rivelata alquanto inaffidabile, per cui è giunto il momento di cambiare registro”.  E spiegava meglio il suo dire: “Il gruppo di An – precisava – non è più per mezze decisioni, o si fa un accordo organico con tutte e tre le forze della coalizione, oppure si prenda atto che non ci sono più le condizioni per andare avanti”.

Un secco “prendere o lasciare” che non concede dubbi di sorta. Tenuto conto che la situazione nell’Udc rimane stagnate con la componente che fa capo ai due Locorotondo e Gianfreda che  ribadiscono anche loro come “dalla crisi  si esce solo riconoscendo la pari dignità ad ogni singola forza politica della coalizione” la chiave di svolta può essere rappresentata proprio da Forza Italia, il partito messo “sul banco degli imputati” da An.  Ed è qui che si blocca sul nascere ogni soluzione per cui il fantasma del commissario avanza.

Venerdì sera il gruppo ed il direttivo degli Azzurri si sono incontrati per fare il punto della situazione. E qui, dopo aver ribadito che l’astensione del capogruppo Suma sulla questione rinvio discussione statuto (posizione che fece andare il tilt la maggioranza, ndr) era una richiesta di vedere bene la situazione, il segretario cittadino Carlo Verusio ribadisce quello che già aveva detto due giorni fa. E cioè che:  “ribadiamo l’opportunità di votare subito lo statuto, senza tirarci indietro sugli accordi presi”. Ma questo tiene conto di quanto accaduto con il “tradimento” ad An? “An rimane il nostro partner di riferimento – è sempre Verusio a parlare – e non abbiamo alcun motivo di creare frizioni, se non trovare le condizioni di portare a termine gli impegni presi a partire dall’approvazione del nuovo statuto”.Ma, tenuto conto che per An rimane ferma la posizione espressa con la costituzione di un esecutivo organico senza mezze soluzioni, difficilmente ci saranno i margini di ricomposizione. Anche se in politica vale il detto “mai dire mai”. Ma non ci vorrà molto per capire come si potrebbe evolvere la situazione. In caso negativo al sindaco Annese non rimarrà che fare quello che per molti forse avrebbe già dovuto fare, ossia dimettersi e sperare che magari con l’azzeramento di tutto, nei venti giorni che la legge gli concede si arrivi a sanare una situazione che è andata via via precipitando.

Intanto domani sera, domenica, le forze dell’Ulivo hanno in programma un comizio per spiegare alla città i motivi di questa crisi e dello smantellamento dell’ospedale.  Oltre ai responsabili locali Tommaso Argentiero (Margherita), Pietro Mita (Ds) Donato Rapito (Comunisti italiani) interverranno anche i rappresentati provinciali dei Ds, Carmine Di Pietrangelo e della Margherita, Fabiano Amati. Un primo assaggio di quella che potrebbe essere il tema di una non troppo imprevedibile campagna elettorale anticipata?

Luca Dipresa

 

 

 

 

 

 

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Crisi amministrativa, scambio di accuse tra An e Forza Italia

Mercoledì, 1 ottobre

E siamo punto e a capo. La crisi è sempre lì con la dimostrazione che soluzioni azzardate hanno il fiato corto. E di questo il sindaco Mario Annese dovrà ora essere il primo a prenderne atto per evitare – come più di qualcuno sostiene – di rimanere “prigioniero” dei partiti e degli umori dei singoli consiglieri. Per la verità, gia lunedì mattina erano in molti a ritenere che il sindaco facesse, di fronte ai nuovi ostacoli si dimettesse utilizzando i venti giorni per aprire una verifica complessiva con le forze del Polo.

Ora, la situazione è decisamente peggiorata. La pozione di Alleanza Nazionale, espressa dal presidente provinciale, sen. Curto,  che in un certo qual modo ha avuto ragione di come sarebbe andata a finire, viene ora condivisa da tutto il gruppo consiliare. “La nostra disponibilità ad agevolare la crisi  – afferma Ciro Argese –  è stata tradita da Fora Italia che si è rivelata alquanto inaffidabile, per cui è giunto il momento di cambiare registro”.  E spiega meglio il concetto: “Il gruppo di An – precisa – non è più per mezze decisioni, o si fa un accordo organico con tutte e tre le forze della coalizione, oppure si prenda atto che non ci sono più le condizioni per andare avanti”. Tradotto: o si fa una giunta con due assessori a ciascuno oppure tutti a casa. E la palla adesso torna nelle mani del sindaco che appare restio sul fare dichiarazioni. Insistendo si lascia sfuggire che “Non intendo rilasciare dichiarazioni perché stanno parlando gli altri, contraddicendosi e dimenticando quello che hanno dichiarato poco prima”. E su quello che può essere il futuro è esplicito:  “Sto valutando la situazione e se – dichiara deciso – le tre forze politiche non ritroveranno le ragioni per le quali siamo stati eletti, toglierò il disturbo”.

E qui si lascia sfuggire un avvertimento che ha il sapore di una minaccia: “Ma non prima di essermi rivolto ai cittadini per spiegare come sono per davvero andate le cose”.  Dal canto suo Forza Italia, chiamato in causa da An come “inaffidabile” – il consigliere Rocco Venerito, quasi per avvalorare la tesi del partito ha voluto anche ricordare “il violento attacco, spesso fuori luogo, cui siamo stati fatti segno dal capogruppo degli azzurri nel corso della seduta consiliare di martedì mattina” -  conferma la posizione di sostegno incondizionato al sindaco. E l’Udc? Chi ritrova fiato e forza su come vanno le cose è sicuramente la componente che fa capo ai consiglieri comunali Francesco Locorotondo e Donato Gianfreda, in contrasto con il segretario Vitale. Per loro parla il presidente del partito, Antonio Piccoli. “Come andiamo sostenendo da mesi – asserisce Piccoli – occorre recuperare il primato della politica per far cessare i tentativi goffi e troppo spregiudicati, tali da mortificare l’intera Casa delle Libertà, dai partiti ai singoli consiglieri comunali”. Ma non basta. “Dalla crisi – prosegue il dirigente comunale Udc – si esce solo riconoscendo la pari dignità ad ogni singola forza politica della coalizione per garantire il programma elettorale, mettendo da parte coloro i quali hanno svenduto la propria persona e il proprio partito”.

Luca Dipresa


 


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