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In questa pagina notizie e servizi in aggiornamento continuo da Ceglie Messapica (Brindisi)

 

 

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Sanità: Ausl a secco, stop ai laboratori convenzionati

Sabato, 29 settembre

Dal primo ottobre i cittadini non potranno più scegliere dove e da chi farsi curare e la cosa sta suscitando protesta un po' ovunque e, quindi, anche a Ceglie. Il tutto, perché l'Ausl BR1 ha raggiunto il tetto finanziario fissato per le prestazioni rese in regime di convenzione con i laboratori esterni per l'anno in corso.

Così, dal primo di ottobre tutti i cittadini esenti e tutte le richieste che superano le 70.000 di ticket per impegnativa non usufruiranno più delle prestazioni specialistiche effettuate finora presso i laboratori convenzionati. Ma la cosa che fa arrabbiare di più la gente è la disparità di trattamento riservata alla provincia di Brindisi rispetto alle altre. E vediamo il motivo. Per i 420 mila abitanti della provincia, l'Ausl ha stanziato 12 miliardi e mezzo per quel che concerne la specialistica esterna, al contrario - e qui la disparità del trattamento - di quanto ha fatto l'Ausl Le1 che per i 500mila abitanti ha stanziato 45 miliardi.

Troppa la differenza considerato che la delibera della giunta regionale (la n.1300) ha stabilito che per questo tipo di prestazioni esterne in regime di convenzione la somma procapite è pari a 44.660 lire.

Fatti i conti, moltiplicando questa somma per i 420mila abitanti il risultato dà 18 miliardi e non i 12 assegnati. Basterebbe aver fatto bene questa moltiplicazione per evitare ai pazienti il disagio al quale andranno incontro dal prossimo primo ottobre. E la cosa non è di poco conto se si tiene in considerazione il rapporto fiduciario instaurato e soprattutto del serio pericolo per quel che concerne la compatibilità dei referti per chi è soggetto a prestazioni periodiche. Insomma, tutta una serie di problematiche che ha messo in allarme la gente.

«Effettivamente - afferma il dott. Vito Sasso, direttore del laboratorio Biosaf - in questi giorni la gente che frequenta il nostro laboratorio si dimostra allarmata su quello che potrà accadere da qui alla fine dell'anno, specie per quel che concerne la compatibilità dei referti».

Ed a questo proposito racconta l'episodio capitato le settimane scorse. «Avevamo chiuso il laboratorio per le normali ferie - chiarisce - ed una utente che frequenta periodicamente il nostro laboratorio si è dovuta rivolgere altrove e quando il medico ha confrontato i referti ha detto di ripeterli dove li aveva sempre fatti». E questo è solo un esempio.

Una signora in attesa del proprio turno, sosteneva come si lede un proprio diritto pur pagando i dovuti contributi per l'assistenza sanitaria per l'anno intero e non un determinato periodo. «Ed ora - dice un'altra signora in attesa del prelievo - non si andranno ad intasare le strutture pubbliche che già giornalmente evadono una nutrita richiesta. Non c'è anche il rischio che i tempi si allungano».
Ma non solo: «E se si tratta di un esame urgente e la lista d'attesa è lunga, bisognerà pagarli tutti gli esami?». Del problema - abbastanza serio - se ne discuterà in questi giorni anche nel corso dell'assemblea dei sindaci dei comuni appartenenti all'Ausl brindisina. Anche i direttori dei laboratori sono preoccupati perché non sanno cosa fare in casi di necessità, come quello se è possibile negare ad un paziente la prestazione urgente. Una vera gatta da pelare che dimostra come, spesso, problemi di una certa consistenza - e la salute dei cittadini che pagano regolarmente le tasse dev'essere al primo posto - meriterebbero una più attenta valutazione delle decisioni da adottare, a tutti i livelli.

(Luca Dipresa)

 

 

 

 

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Commissariamento troppo lungo, politica in  letargo

Mercoledì, 26 settembre

Sfumata la possibilità di poter ritornare alle urne in autunno, in città tutti lamentano che questa gestione commissariale è un'esperienza troppo lunga della quale si sarebbe ben volentieri fatto a meno. E questo nonostante che l'attuale commissario, dott. Rosa Maria Simone si stia dando un gran da fare per risolvere alcuni dei problemi rimasti insoluti. La questione riguarda come più di un anno di commissariamento possa significare una disaffezione della gente verso la politica. Quando a governare una città c'è un sindaco ed un consiglio comunale si registra partecipazione, dibattito, confronto, attenzione ai problemi. Anche la dura contrapposizione politica vivacizza la vita di un qualsiasi paese. Purtroppo, Ceglie alla vista di molti appare quasi adagiarsi, rassegnarsi al proprio destino. Del resto in questi mesi, tranne un dibattito all'interno della festa di Liberazione organizzata da Rifondazione comunista la vita è andata avanti silenziosa senza nemmeno più lamentarsi di niente.

Cosa accadrà da qui in avanti? A Ceglie c'è un detto in base al quale si rinvia tutto a dopo settembre (dopp li fich' - vuole la tradizione, volendo significare che la normale vita riprende a fine settembre, quando la gente ritorna dalla campagna) il che sta a significare che si dovrebbe iniziare a vedere qualcosa.

Maggio non è poi così lontano ed il quadro politico non è che appare dei più semplici. L'attenzione principale è orientata verso il Polo dopo la constatazione della impossibilità a proseguire nell'esperienza amministrativa, nonostante il successo elettore di poco meno di un anno e mezzo fa. La ferita (o le ferite) si saranno rimarginate? Il Polo scenderà in campo unito? L'ex sindaco Pietro Magno vorrà ripresentarsi dopo che i noti contrasti con Forza Italia lo costrinsero a dimettersi prima del tempo? In città c'e chi sostiene che Pietro Magno voglia ripresentarsi per proporre una sorte di referendum: «Voi elettori mi avete eletto sindaco e solo voi potete rimandarmi a casa». E questo, qualora fosse vero - si dice che Magno formerebbe una o due liste civiche - creerebbe non pochi problemi al centro-destra.

Ma c'è anche la questione, qualora la ripresentazione di Magno non fosse vera, di come il Polo si presenterà, o meglio quale il candidato sindaco da individuare.

Dall'altra parte il quadro appare altrettanto incerto. Nel corso del dibattito in seno al festival di Rifondazione, l'ex sindaco Pietro Mita disse apertamente che il suo partito, Rifondazione, avrebbe cercato un'intesa con il centro-sinistra, visto il risultato di giugno '99. A proposito del centro-sinistra, la Margherita ha in questi giorni avviato una serie di contatti per organizzarsi e non far disperdere quel patrimonio conseguito alle politiche del 13 maggio con ben 1414 voti. Un risultato che, nell'Ulivo, la pone come primo partito, seguito dai Ds con i 1004 voti e dai Cossuttiani con 412. Rifondazione comunista ha fatto invece registrare 1346 preferenze. Sommando tutti questi voti significa che L'ulivo, con Rifondazione, arriva a circa 4300 voti. Comunque, il centro-sinistra si riorganizza, puntando decisamente alla guida della città.

(La Gazzetta del Mezzogiorno, Luca Dipresa)

 

 

 

 

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La D'Annunzio lascia Ceglie, i tifosi contestano il patron

Lunedì, 17 settembre

Esordio fortunato per la New Basket «Città di Brindisi» che ieri sera ha battuto (75-68) la Telcom Ostuni. La squadra di Giangranco Sportelli ha debuttato con la nuova maglia nel campionato di Serie B2, facendo debuttare anche l'australiano David Pennisi che può considerarsi a tutti gli effetti il pivot del «Città di Brindisi».

Il giocatore, nonostante sia stato gravato subito da tre falli, è piaciuto al tecnico Cosimo Romano, oltre al presidente Gianfranco Sportelli. Avrebbe dovuto giocare Tommaso Tasso, ma il pivot ha lamentato una contrattura. È tornato a giocare Paolo Della Corte.

A Ceglie invece i tifosi hanno protestato per l'abbandono della società che ha preferito domiciliarsi a Brindisi, decisione che ha provocato frattura all'interno dei giocatori, della società (si è dimesso il vicepresidente Enrico Marseglia) e fra la città e il patron, titolare del circuito di scuole private  "D'Annunzio". Da giorni sono comparsi su alcuni muri di Ceglie frasi offensive all'indirizzo di Gianfranco Sportelli che ancora nel maggio scorso, durante i giorni della promozione in B2, i tifosi già acclamavano come futuro sindaco della città.

Il presidente dell'ex squadra D'Annunzio ha motivato il trasloco a Brindisi come scelta imposta dalla mancanza di una Palazzetto dello Sport a Ceglie e dalla mancanza di sponsor, evidentemente trovati a Brindisi.

 

 

 

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Nuovo testacoda: la classe del Liceo Scientifico si farà

Martedì, 11 settembre

«La nuova classe del liceo scientifico di Ceglie Messapica si farà: studenti e genitori possono stare tranquilli». L'annuncio, inequivocabile, è contenuto nella nota diffusa dalla Provincia subito dopo l'incontro avvenuto ieri mattina tra il presidente Nicola Frugis e il provveditore agli studi di Brindisi Fabio Scrimitore, a cui erano presenti pure i consiglieri provinciali Paolo Maria Urso e Francesco Locorotondo.

L'affermazione ha sconcertato il provveditore che ha preso le distanze dall'ottimismo del presidente: «Farò il possibile, ma è opportuno chiarire che il complesso procedimento avviato non si è ancora concluso. Ritengo perciò sia prematuro affermare con tanta certezza che l'istituzione della sezione sarà autorizzata».

«Sarebbe un ridimensionamento penalizzante, sia per il Comune di Ceglie che per l'intero territorio», ha dichiarato Frugis a cui si erano rivolti i genitori dei 33 ragazzi che nel maggio scorso si erano iscritti alla nuova sezione dell'istituto Polivalente, nato dalla fusione di quattro sezioni staccate di Ceglie.
«Era stato pensato e proposto dalla giunta Mita nel '98 - ricorda il prof. Isidoro Conte, che ha ricoperto nella cittadina la carica di assessore alla Pubblica Istruzione - e realizzato nel 2000 nel corso dell'Amministrazione di centro-destra».

La notizia che l'istituzione della sezione dello scientifico non sarebbe stata autorizzata é stata comunicata dal dirigente scolastico dell'istituto, Vincenzo Caragli venerdì scorso, intorno alle 13. In un fax il provveditore, richiamandosi al decreto Moratti n. 255 dello scorso 20 agosto, affermava: «Il testo legislativo consolida l'organico, impedendone l'adeguamento allo stato di fatto; sicché l'originaria propensione della scuola ad arricchire i suoi corsi con una classe iniziale di liceo scientifico non potrà essere seguita dalla auspicata traduzione del provvedimento costitutivo».

Una doccia fredda per le 33 famiglie degli studenti iscritti al nuovo corso che avrebbero dovuto sopportare pure un danno economico poiché molti dei ragazzi avevano già acquistato i libri sulla base degli elenchi distribuiti. Il comitato genitori, senza perdere tempo, ha comunicato che avrebbe fatto valere i propri diritti informando dell'accaduto la magistratura.

«La cancellazione sul nascere dello scientifico, potrebbe portare, alla lunga - aveva sostenuto il prof. Conte appena appresa la notizia - alla scomparsa del Polivalente e ricacciare il paese indietro di 50 anni, quando esisteva solo la scuola media. È un rischio che va scongiurato!»

Aveva inoltre aggiunto: «I genitori da soli non bastano. È necessario che, Provincia, Comune, forze politiche e sindacali, capi di istituto unitamente ai genitori si muovano con l'obiettivo comune di riappropriarsi, legittimamente di un diritto negato».

Sulla incredibile vicenda erano intervenuti anche il segretario provinciale di Rifondazione comunista, Pasquale Altavilla che aveva definito l'accaduto uno «scippo» e il responsabile del Codacons, l'avv. Vincenzo Vitale che aveva annunciato un'azione contro il Provveditore per illegittimità dell'atto amministrativo, eccesso di potere e ingiustizia manifesta.

(La Gazzetta del Mezzogiorno)


 

 

 

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Gli rubano gli ulivi ma lui li riconosce in un altro podere

Martedì, 11 settembre

Quegli alberi erano si secolari, ma di un altro podere. E il proprietario, che un paio di giorni prima aveva denunciato ai carabinieri della stazione di Ceglie Messapica di aver subito il furto di due ulivi, non appena ha visto le piante non ha avuto dubbi.

«Si - ha confermato ai militari dell'Arma -, si tratta dei miei ulivi».
Per Giuseppe Gallone - il proprietario dell'appezzamento di terreno dove i due alberi sono stati trovati dai carabinieri - è scattata una denuncia per ricettazione. Le due piante secolari erano impiantate nel podere che l'uomo - un allevatore di cani - possiede in contrada Sant'Angelo, nelle campagne circostanti la cittadina.

Quegli alberi - stando alle accuse - sarebbero le stesse che alcuni giorni prima erano state rubati nel podere di proprietà di un veterinario del posto, Nicola Ricci. Quando il professionista si è reso conto di aver subìto il furto di due ulivi secolari, si è recato dai carabinieri e ha sporto una denuncia contro ignoti. I militari dell'Arma della stazione cittadina hanno immediatamente avviato le indagini, passando al setaccio le zone rurali alla ricerca delle due piante che il veterinaio era riuscito a descrivere con molta efficacia.

Il certosino impegno dei carabinieri ha portato al ritrovamento dei due alberi secolari che - stando a quanto reso noto dagli investigatori - erano state impiantate in un appezzamento di terreno non distante dal luogo in cui erano state rubate.

Intanto, è allarme nelle campagne per l'escalation dei furti di ulivi secolari. Da quando è di moda la rivalorizzazione di questa pianta molto diffusa nelle nostre contrade rurali come albero ornamentale nei giardini delle ville i furti di ulivi sono aumentati in maniera vertiginosa. I carabinieri, dal canto loro, hanno intensificato i controlli nelle campagne, ma la prevenzione dei furti in questo particolare settore non è certo semplice.

 

 

 

 

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Dopo 33 anni a Ceglie trasferito il parroco di San Rocco

Lunedì, 10 settembre

Mons. Michele Pastore, dopo circa 33 anni, ventisei dei quali trascorsi come parroco, lascia la Parrocchia di San Rocco, trasferito dal vescovo di Oria, mons. Marcello Semeraro, a Francavilla Fontana presso la Parrocchia San Lorenzo Martire in piena 167.

La notizia ha presto fatto il giro della città, destando enorme meraviglia, accompagnato da comprensibile disappunto tra i suoi parrocchiani. Nessuno pensava che per Don Michele sarebbe mai arrivato questo momento, auspicando la conclusione della sua missione qui a Ceglie. Del resto, in tutti questi anni ha lavorato piuttosto bene, reggendo come meglio non poteva una delle parrocchie più popolate e attive della diocesi. Però, quel momento che nessuno si aspettava è arrivato con la gente che non nasconde, come si diceva, il proprio disappunto per la decisione adottata dal vescovo. Del resto quello tra il parroco e la città era diventato un forte legame, ulteriormente rinsaldatosi appena due anni fa in occasione dei solenni festeggiamenti del primo centenario della costruzione della chiesa, che ebbe il suo massimo momento con la presenza a Ceglie del cardinale di Palermo Salvatore De Giorgi.

Don Michele Pastore, ordinato sacerdote nel 1968, giunge a Ceglie il 4 novembre 1969 come vice parroco per poi, con decreto dell'allora vescovo Alberico Semeraro, essere nominato - l' 1 ottobre 1976 - parroco, in sostituzione di don Giovanni De Cataldo deceduto qualche mese prima. La Parrocchia di San Rocco visse momenti esaltanti, grazie a questo prete che incentivò lo scoutismo, si adoperò tra i giovani, promosse la costruzione della Chiesa di San Giovanni nell'omonima contrada dove, attualmente, si sta anche realizzando un centro per portatori di handicap. E, soprattutto, ha saputo aprirsi alla città con varie iniziative. Non meno rilevante il suo impegno per i lavori di restauro sia della chiesa di San Rocco che dell'Abbazia di Sant'Anna. Impegno riconosciutogli in occasione dei festeggiamenti del venticinquesimo di sacerdozio, nel 1993. Qualche anno fa il più ambito riconoscimento, quello di cappellano di Sua Santità. Ora, all'età di 63 anni il trasferimento a Francavilla in una parrocchia di periferia dove sicuramente don Michele, pur non più giovanissimo, saprà lasciare la sua impronta, la stessa che lascia a Ceglie che da tempo lo ha inserito tra i suoi cittadini più illustri.

A don Michele subentra mons. Angelo Principalli, cegliese di nascita, dell'unica parrocchia di Villa Castelli, paese nel quale ha lavorato con ottimi risultati per quasi tre lustri. Nella Parrocchia San Vincenzo Dè Paoli di Villa Castelli giungerà come parroco don Lorenzo Elia. La sera del prossimo 29 settembre, don Michele saluterà i suoi parrocchiani nel corso di una solenne celebrazione eucaristica, animata dai canti della corale San Rocco, altra iniziativa da lui stesso voluta e sostenuta.

(Luca Dipresa, La Gazzetta del Mezzogiorno)

 

 

 

 

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Rubata a vigile urbano la motocicletta di servizio

Domenica, 9 settembre

Mai avrebbe creduto che qualcuno avesse potuto avere l'ardire di rubargli la motocicletta di servizio. Ma, il vigile urbano R.A., protagonista della vicenda ha forse avuto fin troppo fede nella sua ...autorità.

Sta di fatto che la scorsa settimana - la notizia si è saputa solo ora -, gli hanno portato via la motocicletta di servizio, lasciata con le chiavi inserite giusto il tempo per entrare nella propria abitazione.

Facile comprendere lo stupore del vigile quando, ritornato per strada non l'ha più trovata. Chi avrebbe potuto osare tanto? Un vero azzardo tenuto conto che i vigili li si conosce un po' tutti ed a nessuno poteva sfuggire una motocicletta, con tanto di scritta e di lampeggiante guidata da un «estraneo». Eppure, quel qualcuno c'era stato. Non aveva resistito alla ghiotta opportunità. Era sufficiente metterla in moto e filare via. Al vigile non è rimasto altro che ritornarsene a piedi al comando, raccontare il fatto e presentare denuncia ai carabinieri. Fortuna ha voluto che la motocicletta fosse avvistata in contrada Frutto da una pattuglia della Sveviapol. Il fatto che fosse condotta da un uomo che non portava la divisa di ordinanza ha insospettito i vigilanti che si soni lanciati subito all'inseguimento.

Il ladruncolo (un ragazzo o un giovanotto sicuramente), accortosi di essere inseguito, ha deciso di abbandonare la motocicletta per i viottoli di campagna facendo poi perdere le proprie tracce.

Ma prima di andare via ha sottratto la radio di servizio, creando problemi al corpo dei vigili che ora dovrà cambiare la frequenza di trasmissione.
Operazione che, a quanto pare, non sarebbe cosa facile e che costerebbe un bel po' di quattrini.

La vicenda pone almeno due quesiti che andrebbero chiariti: 1) l'uso che si fa dei mezzi pubblici e di servizio, 2) il costo dell'operazione per cambiare la frequenza radio che di solito è criptata e comunque modificabile senza la necessità di interventi tecnici "geniali". Circostanza che invita a rileggere il contratto di acquisto, appalto o gestione degli apparati ricetrasmittenti in uso al personale del Comune di Ceglie Messapica. 

 

 

 

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Contrordine, lo Scientifico non apre: nel caos 33 studenti

Domenica, 9 settembre

Erano circa le 13 di venerdì scorso quando al preside Vincenzo Caragli è stato comunicato via fax dal Provveditore agli studi di Brindisi che non sarebbe stata autorizzata la istituzione di una classe di liceo scientifico nell'ambito dell'ampliamento dell'offerta formativa del liceo classico.

Il provveditore si richiama al decreto Moratti n. 255 dello scorso 20 agosto, precisando: «Quel testo legislativo consolida l'organico di diritto, impedendone l'adeguamento alla situazione di fatto; sicché l'originaria propensione della scuola ad arricchire i cuoi corsi con una classe iniziale di liceo scientifico non potrà essere seguita dalla auspicata traduzione in provvedimento costitutivo». Una vera doccia fredda, oltre che una beffa bella e buona per i 33 studenti e le loro famiglie che improvvisamente vedono compromesso il loro futuro scolastico, per non parlare del danno economico per l'acquisto dei libri di testo già in atto, sulla scorta dell'elenco predisposto e diffuso dalla scuola. Del resto nessuno si preoccupava più dopo l'incontro chiarificatore avvenuto lo scorso mese di maggio tra il Provveditore agli studi di Brindisi, Fabio Scrimitore, e il presidente della Provincia, Nicola Frugis, che con atto deliberativo si era espresso favorevolmente, così come richiedeva la normativa.

Quindi non c'erano più problemi e l'iscrizione dei 33 alunni poteva essere accettata, così com'è avvenuto. Che non vi erano più problemi, il Provveditore lo ribadì anche alla delegazione di genitori che incontrò subito dopo l'incontro con Frugis, rassicurando tutto dell'esito positivo della vertenza (la delegazione dei genitori era composta da Adolfo Allegretti, Salvatore Cavallo, Antonio Valente, dal preside Giovanni Maglieri e dall'ex assessore comunale alla Pubblica istruzione Mario Allegretti e dal consigliere provinciale Paolo Urso). «Siamo soddisfatti - ebbe a dichiarare dopo quell'incontro uno dei genitori, Adolfo Allegretti, - di come si risolve la vicenda e soprattutto ringraziamo il provveditore agli studi per aver compreso le nostre preoccupazioni, dandoci la piena assicurazione che per i nostri figli non ci sono rischi ed a settembre potranno frequentare il primo scientifico presso la sede del classico».

Insomma, tutto filava liscio e gli ostacoli parevano proprio tutti rimossi. Poi il fax che annulla tutto. Ora cosa accadrà? Sicuramente i genitori cercheranno di far valere le loro ragioni, impegnando anche la Provincia. «Se sarà necessario - afferma Adolfo Allegretti - ricorreremo alla magistratura per il danno che subiamo, anche perché non comprendiamo la decisione del provveditore considerato che in queste ore abbiamo appreso dalla stampa che la giunta provinciale di Taranto ha deliberato addirittura l'istituzione di nuove sezioni staccate nei pressi di licei già esistenti». E' il caso dell'Istituto d'Arte di Grottaglie che ha istituito due sezioni staccate a Laterza e a Massafra. E per Ceglie non si tratta di nuova istituzione bensì di un semplice ampliamento. Allora due pesi e due misure? «Sembrerebbe proprio di sì - continua Allegretti». Ecco perché sono decisi ad andare avanti, intraprendendo, se necessario anche la via legale. Per intanto, il prossimo 17 settembre, inizio delle lezioni, i 33 studenti si presenteranno regolarmente presso la sede liceale. L'ampliamento dell'offerta formativa del classico con l'istituzione dello scientifico venne deliberata dal Consiglio d'istituto (a Ceglie funziona un istituto superiore comprensivo formato da classico, commerciale, professionale maschile e femminile).

I numeri per formare questa prima c'erano e ci sono tuttora, così a gennaio alla segreteria dell'Istituto Comprensivo vengono protocollate addirittura 37 domande. Da premettere che erano state preliminarmente espletate tutte le formalità così come prevedono le disposizioni, vale a dire il parere favorevole dell'Amministrazione comunale e soprattutto di quella provinciale, entrambi espressosi con specifico atto deliberativo.

Poi gli incontri di maggio che avevano definitivamente chiusa la vicenda con somma soddisfazione delle famiglie, degli studenti e del Consiglio di istituto. Ora, quanto meno tutto ritorna in discussione e si preannunciano decise azioni di lotta da parte delle famiglie.

(Luca Dipresa, La Gazzetta del Mezzogiorno)

 

 

 

 

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Semafori spenti da settimane, lite su chi spetta ripararli

Sabato, 8 settembre

Ma è stato stabilito a chi tocca intervenire per far aggiustare gli impianti semaforici lungo la circonvallazione Sud est, ovvero Via Don Rocco Gallone?

A quanto pare ancora no e questo con tutto quel che ne deriva per la corretta circolazione in un punto della città abbastanza frequentato. Della questione se ne occupò la Gazzetta una decina di giorni fa - i semafori erano in avaria da diverse settimane - e ci fu un vero e proprio ping pong tra il commando di polizia municipale ed il responsabile dell'Ufficio tecnico: ognuno affermava che era compito dell'altro intervenire per aggiustarli.

Sta di fatto che a tutt'oggi tutto resta come prima e la questione si presta ad alcune considerazioni. Innanzitutto c'è da dire che questo denota una disorganizzazione della macchina amministrativa quasi a dire che si è di fronte a dei veri e propri arcipelaghi e non ad un'unica amministrazione.
Polizia municipale ed Ufficio tecnico non fanno parte dello stesso Ente? Solo quando la Gazzetta o un cittadino fa presente la questione, ci si accorge che non si sa a chi spetti il compito di sollevare il telefono e chiamare i tecnici?

Sarebbe forse il caso che, chi di competenza (il direttore generale?), intervenisse per evitare simili disfunzioni stabilendo regole e compiti che evidentemente non ci sono in questo come in altre questioni.
Per intanto non sarebbe male che si provvedesse al ripristino dei semafori.
Ma, non è il solo esempio di come qualcosa, in effetti, non va.  Prendiamo ad esempio la questione della segnaletica. Il caso più eclatante è quello dell'ingresso dalla provinciale da Villa Castelli.

Qui c'era un pannello con l'indicazione delle varie direzioni - Francavilla Fontana, Ostuni, Cisternino, San Michele, Ospedale, Centro - che nottetempo qualche pilota, forse non più in grado di governare la propria auto in prossimità del senso circolatorio, ha perso il controllo del proprio mezzo abbattendolo.
Dall'episodio sono trascorse diverse settimane ma il ripristino del pannello indicatore delle direzioni da prendere non c'è stato.
Per la verità i pali sono stati risistemati, forse dalla fondazione Paolini, tenuto conto che l'unico pannello visibile è quello dell'indicazione del presidio ospedaliero riabilitativo.

Così per i forestieri che giungono al senso rotatorio è come inoltrarsi in un labirinto, non sapendo dove andare.
Per cui è diventato un rito che automobilisti si fermino in prossimità di tale punto per chiedere all'edicola lì vicina quale direzione prendere per andare a Francavilla Fontana, ad Ostuni o all'ospedale.

Il tutto con grossi problemi tenuto conto che lì il traffico è piuttosto sostenuto e che il punto in questione si trova in falsopiano.
Probabilmente anche qui sarà la stessa storia dei semafori.
Non è che devono essere i vigili a rimetterli i segnali, però nel frattempo, visto che di tempo ne è passato tantissimo si sarebbe potuto stabilire a chi tocca l'intervento.

Gli stessi vigili, che girano continuamente, si saranno accorti che dopo più di un mese di segnali nemmeno a parlarne con i forestieri che continuano a fermarsi per chiedere da quale direzione proseguire.

(Luca Dipresa, La Gazzetta del Mezzogiorno)

 

 

 

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L'ospedale non chiude, ora punta sulla specialistica

Mercoledì, 5 settembre

Fare del presidio ospedaliero di Ceglie Messapica un laboratorio sperimentale? Perché no? A dispetto delle voci sempre piú insistenti che parlano di una sua imminente chiusura, l'ospedale civile gioca la carta della riorganizzazione e della sperimentazione gestionale. Guardare al futuro, razionalizzare la spesa, creare negli operatori il senso del «gioco di squadra»: questi i punti cardine del nuovo modello organizzativo che l'ospedale ha deciso di adottare in linea con la direzione generale dell'Asl Br/1. Obiettivi: rilanciare il presidio ospedaliero su tutto il territorio, creare un personale più competente e motivato, cambiare, in sostanza, non solo la struttura, ma anche la mentalità. In questo contesto si inserisce un «pacchetto» di servizi destinati all'utenza, molti dei quali a carattere esclusivamente preventivo: Sezione di Lungodegenza, Osservazione Breve, Servizio di Ortopedia Pediatrica e Prevenzione dei Tumori Cutanei, Centro di Prevenzione e Cura della Menopausa.

La sezione di Lungodegenza, con sei posti letto funzionanti, é stata la prima ad essere attivata, lo scorso 15 dicembre. Partita senza alcun aggravio di spesa, né per quanto riguarda le apparecchiature, né per quanto riguarda il personale infermieristico e ausiliario, i riscontri effettuati finora sono positivi.

Stessa cosa per il Servizio di osservazione Breve (attivato pochi mesi addietro) che consta di due posti letto. Che rivesta una certa importanza, vien da sé, visto che garantisce in alcuni casi un'osservazione più oculata, ed evita che ci siano dei ricoveri impropri.

Partiranno invece in questi giorni due nuovi servizi a scopo preventivo, sui quali il centro ospedaliero sembra puntare molto: il servizio di Prevenzione dei tumori cutanei e il Centro di prevenzione e cura della menopausa. A parte il primo servizio, la cui importanza é fondamentale, é soprattutto quest'ultimo a rivestire un ruolo notevole, visto che secondo alcuni dati statistici la menopausa costituisce ormai un problema di ordine sociale a tutti gli effetti, interessando tutte le donne per circa 30 anni della loro vita. Presso la divisione di Ginecologia e Ostetricia, le donne in climaterio e postmenopausa, potranno eseguire (all'interno del pacchetto di prevenzione in menopausa) la visita specialistica, il «fellow-up» e la densitometria ossea computerizzata ad ultrasuoni, grazie ad alcuni macchinari in dotazione. Una strumentazione pùú adeguata: anche questa una carta sulla quale il presidio ospedaliero ha deciso di puntare.

(La Gazzetta del Mezzogiorno)

 

 

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Restauro dell'Annunziata: raccolto solo un milione

Martedì, 4 settembre

Una lettera aperta ai cegliesi, per ringraziarli pubblicamente della disponibilità dimostrata durante l'iniziativa per raccogliere fondi da destinare al recupero della chiesa dell'Annunziata, svoltasi il 22 agosto scorso, grazie alla quale é stata raccolta la somma di 1 milione.

L'idea é del pittore Antonio Conserva, che di quell'iniziativa é stato il promotore, insieme a Tonino Spluga, al «Bar del Corso» e all'associazione «Ceglie in centro» realizzando delle opere su pietra cegliese che sono state tutte vendute, grazie anche alla fattiva collaborazione del «Bar Venezia e del Milan Bar».

«Con questa iniziativa - scrive - ho cercato di essere da stimolo per i cegliesi nel far loro riscoprire la bellezze del nostro paese e quanto sia importante il recupero del nostro patrimonio artistico e ambientale, dalle chiese al Castello, dal Calvario agli affreschi del borgo antico, e la rinascita dello stesso. Tutti possiamo collaborare perché il nostro paese riviva nel presente il suo passato antico e nobile, Ceglie é nostra, é la nostra storia, é ognuno di noi. Non ho interessi economici o politici, semplicemente amo il mio paese e credo nella mia gente».

Non manca, in chiusura, un appello ai politici «sempre meno presenti e sensibili alla nostra cultura», ai quali Conserva dedica una breve poesia dal titolo «Mercanti da fiera».

Il passaggio piú significativo? Questo: «Voi amministratori beffardi / regnate nel peculato / mercantaggio / frantumando le mura / di chi / emblema la torre agguarrita / nulla può contro la catapulta infuocata / incenera la svenduta tregua / non un'amnistia / per la gente comune / che si appella alla non politica / ma al buon senso dell'uomo».

 

 

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Attentati nella notte a Ceglie e Oria: in fiamme due auto

Domenica, 2 settembre

Due attentati ai danni di altrettante autovetture sono avvenuti nella notte tra sabato e domenica scorsa in due comuni della provincia. Ad Oria cinque minuti dopo le 2 di notte, ignoti hanno cosparso di liquido infiammabile una Lancia Dedra, alimentata a gas Gpl parcheggiata in via Monte San Michele. Hanno poi dato fuoco all’auto presumibilmente con un fiammifero. La Lancia Dedra è stata avvolta dalle fiamme e pochi secondi dopo il serbatoio di Gpl è esploso.

Un boato ha svegliato gli abitanti della strada e l’esplosione ha provocato danni significativi ai portoni, agli infissi e alle finestre di diversi palazzi vicini. L’auto appartiene a Maria D’Ostuni. La donna è stata a lungo interrogata dai carabinieri di Francavilla Fontana che stanno cercando di risalire al movente e quindi ai possibili autori dell’attentato.

Quasi alla stessa ora, alle 2,20,  un’altra auto alimentata con Gpl è esplosa a Ceglie Messapica, poco distante dalla chiesa di San Lorenzo. Ed anche in questo caso i vigili del fuoco non hanno dubbi: si è trattato di un attentato. L’auto presa di mira era una Lancia Y10. 

Come per Oria, qualcuno ha cosparso la vettura, parcheggiata in via Amatori Sciesa, di liquido infiammabile, ed ha dato fuoco. Ed anche a Ceglie il serbatoio pieno di Gpl è esploso provocando danni a porte, finestre ed infissi degli appartamenti vicini. Sono stati attimi di panico per gli abitanti della zona.

La Lancia Y10 è di proprietà del cegliese Giampiero Bruno. Su quest’altro attentato stanno indagando i carabinieri della stazione di Ceglie Messapica e della compagnia di Fasano. Non si esclude comunque che i due episodi avvenuti in paesi diversi, ma allo stesso orario circa e con modalità identica, siano in qualche modo collegati tra loro.

Durante il mese di agosto quattro auto sono state date alle fiamme a Mesagne. Tra di esse anche la vettura di un parente del boss Peppo Leo e l’auto del marito della attuale comandante della polizia municipale di Mesagne.

 

 

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Neurolesi: le Asl non pagano, dipendenti senza stipendio

Sabato, 1 settembre

Nessuna Azienda sanitaria locale rimborsa le prestazioni garantite agli utenti dal Centro Neurolesi e motulesi. È quanto denuncia il sindacato Cisl in una nota inviata ai direttori generali dell’Asl e dell’azienda ospedaliera “Di Summa” relativa alla difficile situazione del Centro neurolesi e motulesi di Ceglie Messapica, gestito dalla Fondazione Paolini. Secondo il sindacato, da un anno e mezzo dalla sua inaugurazione, il centro ha ospitato circa mille utenti per i quali le Aziende sanitarie locali di provenienza non hanno ancora sborsato una sola lira.

A causa di questa situazione, i dipendenti del centro cegliese non percepiscono lo stipendio da tre mesi. In una nota inviata ai direttori generali dell’Asl e dell’azienda “Di Summa”, l’assessorato regionale alla Sanità sollecita la verifica delle cartelle cliniche relative alla struttura di riabilitazione. Ma nulla è stato ancora fatto nonostante, dicono al sindacato “gli otto miliardi destinati già da molti mesi dalla giunta regionale pugliese per il pagamento delle prestazioni riabilitative con la ormai famosa delibera numero 469 del 30 aprile scorso, ed ancora oggi parcheggiati nelle casse della Tesoreria dell’amministrazione regionale”.

Cento sono i posti letto del Centro di Ceglie Messapica. Altrettanti sono i dipendenti rimasti senza stipendio da tre mesi. L’organizzazione sindacale minaccia di ricorrere al giudice del lavoro per ottenere il rispetto dei diritti dei lavoratori. 

 

 

 

 

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Sul sito de "l'idea" le lettere di chi è lontano

Sabato, 1 settembre

Nuova rubrica su "l'dea", il sito che offre in tempo reale gli aspetti sociali, di costume e di informazione di Ceglie Messapica (e dintorni). Da diverso tempo molti lettori ci hanno scritto per complimentarsi del servizio, per suggerire nuovi spazi o per proporre miglioramenti, una corrispondenza che dimostra l'attaccamento a questo territorio e garantito anche da queste pagine diffuse su Internet.

Abbiamo ritenuto che diverse lettere meritino una diffusione aperta a tutti i lettori e per questo abbiamo, come si fa in un qualsiasi giornali, la rubrica delle Lettere dove ognuno può scrivere, testimoniare  e partecipare ad una dialettica che, se animata da buone intenzioni, è sempre positiva.

Per pubblicare i vostri pareri, le vostre opinioni o i commenti è sufficiente scrivere a "Rubrica delle Lettere" (clicca qui)

 

 

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