Ceglie in diretta |
Ottobre 2001 |
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Censimento: sotto accusa lo straordinario di 42 comunali Lunedì, 29 ottobre Malcontento, malessere, amarezza: sono sentimenti che non verranno registrati dal censimento generale dell'Istat, l'appuntamento decennale in svolgimento in questi giorni in tutt'Italia. A Ceglie sembra invece che la raccolta dei dati proceda con una lentezza esasperante, con la maggior parte delle cartelle del questionario ancora bloccate nella sede del comune: sono infatti pochissime quelle già consegnate alle famiglie le quali dovranno rispondere fornendo la "fotografia" al 21 ottobre. Il ritardo è comunque nazionale, una piccola Caporetto per la strombazzata efficienza della macchina statale che nei decenni scorsi era comunque riuscita a garantire in tempo la distribuzione dei questionari dell'Istat, l'istituto nazionale di statistica. Ad accrescere i problemi di Ceglie, e dare voce ad una protesta che rischia di estendersi a macchia d'olio, la scelta di affidare ai dipendenti comunali la consegna a tappeto dei questionari, soluzione risolta negli altri comuni con la collaborazione di giovani o disoccupati con cui sono stati stipulati contratti trimestrali. E qui entra in gioco il ruolo dei dipendenti comunali di Ceglie, alcuni di loro distintisi per la corsa al lavoro straordinario e ad una assoluta mancanza di sensibilità e solidarietà che evidentemente è solo teorica o professata con incoerenza. Sono 36 i rilevatori e 6 i coordinatori nominati per la distribuzione dei questionari, occasione di lavoro che avrebbe potuto aiutare i giovani in cerca di occupazione o di opportunità lavorative. A onor del vero c'è da dire che una circolare interpretativa del governo ha riconosciuto ai lavoratori delle amministrazioni municipali la facoltà di partecipare al Censimento 2001 con il ricorso alla attività straordinaria, ma è altrettanto certo che in quasi tutti i paesi i dipendenti pubblici hanno rinunciato alla possibilità lasciando ai disoccupati l'occasione di un modesto guadagno. Particolarmente diffusa è stata la parcellizzazione del lavoro: 20-30 per cento per i lavoratori pubblici, il resto agli esterni attraverso regolari bandi di concorso regolati dai Comuni. A Ceglie, e dispiace rilevarlo, ha prevalso la logica dell'accentramento e dell'egoismo, un'arroganza che s'è tentato di far passare sotto silenzio e che certo rischia di penalizzare anche quei dipendenti del Comune che hanno comunque rinunciato alla possibilità del lavoro straordinario nella speranza di essere seguiti nell'esempio. Non fa onore neppure ai sindacati misteriosamente silenziosi su un caso che è più morale che politico. O forse entrambi. Come risposta, diversi cittadini hanno fatto sapere che rifiuteranno la cartella del questionario per il Censimento o che non la consegneranno in segno di protesta contro il ritardo della distribuzione e contro l'accentramento dei 42 dipendenti pubblici propostisi per il lavoro straordinario. Ora si rischia anche la beffa, ovvero che per accelerare la consegna Istat i 42 saranno chiamati a svolgerla durante l'orario ordinario di lavoro. E allora chi pagherà anche questa inutile mansione?
on line Un senso unico strozza in due il paese: "Lo ignoriamo" Lunedì, 29 ottobre Domenica sera diversi automobilisti, disattendendo il segnale che impediva di svoltare a destra, salendo da Via Balilla, hanno attraversato Piazza Plebiscito, passando davanti ai vigili senza essere fermati. Evidentemente perché‚ gli stessi vigili si sono resi contro dell'impossibilità degli automobilisti di scendere per Via Dante dove magari hanno la propria abitazione. Purtroppo chi ha operato le modifiche alla circolazione in prossimità di Pazza Plebiscito non si è reso conto che qualcosa non andava. La Gazzetta, prontamente una quindicina di giorni fa (subito dopo le nuove modifiche apportate) aveva sollevato la questione ritenendo che si sarebbe proceduto ai dovuti aggiustamenti. Ma, purtroppo, tutto come prima mettendo in difficoltà soprattutto i vigili che non saprebbero come contestare la evidente violazione al codice della strada in considerazione del fatto che, così come stanno le cose, è letteralmente impedito l'accesso ed il transito in Via Dante. La questione, dicevamo, risale a poche settimane fa quando, improvvisamente, fu capovolto il senso unico del tratto di strada compreso tra Via Chianchizze e Via Dante, dove è posto l'ingresso del comando dei vigili. Nulla da obiettare, se non che mentre prima, nei giorni festivi, salendo da Via Balilla e volendo procedere per Via Dante si poteva utilizzare il senso unico a salire, stante il divieto di accedere a Piazza Plebiscito, ora questo non è più possibile. Infatti, invertendo il senso unico e rimanendo inalterato il divieto di accedere alla piazza Via Dante è "off limits". Ecco perché chi è costretto deve necessariamente "forzare" il divieto. Il tutto si sarebbe potuto eliminare con un semplice cartello da apporre sotto il segnale di divieto d'accesso del tratto in questione nel quale fosse riportata la dicitura "non valido nei giorni festivi". Anche perché‚ così rimanendo le cose, nessuno può utilizzarlo quel senso unico visto che l'accesso alla piazza è impossibile. Insomma una situazione che dimostra come, alcune volte anche nelle cose più semplici ci sono evidenti disfunzioni. E la gente che comunque queste cose le osserva (e le vive) non tarda a mettere sul banco degli "imputati" i vigili che, quantomeno devono garantire la funzionalità della circolazione. Una circolazione che, per la verità non soddisfa molto e, pertanto si presta a qualche appunto. Il discorso è il solito: ci sono punti della città in cui circolare diventa difficile a causa dell'uso improprio della sosta in entrambi i lati della strada. Basta percorrere in un qualsiasi momento della giornata, ad esempio, Via Colombo, Via Petracca, Via San Rocco (in prossimità del semaforo, in modo particolare) o Via Gatti per rendersene conto. Circostanza che non dovrebbe sfuggire agli stessi vigili che per quelle strade vi transitano, e spesso. Difficoltà di transito per il doppio senso di marcia e, quando vi transita un pullman di linea o quello urbano, l'intasamento è assicurato. La gente mormora e pretenderebbe, almeno, la stessa attenzione con la quale viene, ad esempio, controllato il grattino per la sosta in prossimità dell'ospedale. Se tardi qualche minuto la multa è assicurata. Segno che - giustamente - il controllo c'è. Ecco perchè stessa attenzione si pretenderebbe anche per quelle che sono (per la verità non molte) le strade dove si creano problemi. Anche per una questione di tolleranza: se così dev'essere, deve valere anche per chi si reca all'ospedale, dove non ci si va certo per prendere un caffè. Luca Dipresa
on line Nuovi tentativi di smembramento dell'ospedale Domenica, 28 ottobre Avevano ragione coloro che, in occasione del trentennale del presidio ospedaliero cegliese, di fronte alle tante attestazioni di ritrovata considerazione per la struttura ebbero a diffidare? Se le voci piuttosto consistenti di questi giorni su paventati trasferimenti ad altri presidi fossero vere, costoro avranno avuto davvero ragione a dubitare. E, non per diffidenza, quanto per l’esperienza maturata. Non più di due settimane fa, proprio in occasione della cerimonia, a partire dal dott. Domenico Lagravinese, vennero pronunciate parole di apprezzamento per come la struttura cegliese, verso la quale si era decisamente invertita la rotta riconoscendone gli sforzi fatti da tutti quanti gli operatori che, pur in condizioni di precarietà, avevano saputo offrire un servizio valido ed efficiente. Un vero e faticoso rilancio di immagine che, oltre alle urgenti e necessarie opere di ristrutturazione, hanno riguardato il potenziamento di attività, ambulatori e la creazione di nuovi servizi. Tutte circostante che hanno riscosso il consenso della larga fetta di utenza proveniente da una larga fascia del territorio provinciale ed oltre. Insomma, sembrava davvero chiuso quel capitolo fatto di lamentele e polemiche dopo la chiusura (più di qualcuno parla di vero “scippo” a favore di altre strutture del circondario) di importanti servizi. Ed era stato lo stesso direttore generale, a ribadirlo non più di due settimane fa. Anzi, aveva invitato tutti gli operatori a continuare su questa strada e che non sarebbe mancato il proprio impegno per migliorare il presidio, vero esempio di funzionalità e professionalità. Ma così, pare non è se è vero che sono in molti a preoccuparsi per le voci diffusosi in questi giorni. Di che si tratta? Presto detto. Sembra che sarebbero imminenti alcuni trasferimenti di personale. Si partirebbe con una pediatra di ruolo che starebbe per essere trasferita al presidio di Ostuni, sostituendola con un’altra a tempo determinato. E questo non va contro il discorso del potenziamento del servizio di “Osservazione Breve”, compresa quella pediatrica? “Aggiungere una pediatra incaricata al personale già esistente – si obietta nell’ambiente – avrebbe avuto senso; ma sostituirla al posto di chi è di ruolo, soprattutto in questo momento di forti decisioni per la sanità pugliese, a chi gioverebbe?” Preoccupazioni più che legittime. Se poi si rivelassero fondate anche altre voci che parlerebbero di mobilità di personale, magari anche queste fatte passare come un fatto provvisorio (magari per tenere calmo l’ambiente), in direzione ancora di Francavilla Fontana ed Ostuni, si delineerebbe – si fa notare – “un quadro di non difficile interpretazione, anche per chi di sanità è a digiuno”. In altri termini – pare che comunque siano in atto iniziative di sensibilizzazione e mobilitazione con il coinvolgimento dei politici del territorio – non si giustificherebbe un ulteriore penalizzazione, continuando a penalizzare una struttura in evidente ascesa, mortificando tutti gli sforzi compiuti, “facendola quasi morire di una morte lenta ma costante”. Se le bugie non hanno il naso lungo, è questo il momento di dimostralo. Intanto c’è uno stato di preoccupazione e di allerta. Luca Dipresa
Sul web la storia di Ceglie scritta da Pasquale Elia Sabato, 27 ottobre Per la prima volta un libro con la completa storia di Ceglie Messapica è accessibile sul web. Il lavoro di raccolta, interpretazione e redazione è di Pasquale Elia, ufficiale dell'Esercito a riposo, che ha dedicato anni e passione per una ricostruzione delle vicende storiche, culturali e sociali della cittadina che fu una delle capitali dei Messapi: Si tratta della seconda edizione, riveduta e aggiornata, della "Storia di Ceglie Messapica" pubblicata la prima volta nel 2000, un lavoro che si aggiunge e arricchisce la "biblioteca" cegliese che in passata ha avuto testi di Pietro e Alessandro Magno, Gaetano Scatiogna Minghetti, Michele Ciracì, Paolo Locorotondo. Il testo comprende 136 pagine del libro, scaricabile integralmente cliccando semplicemente qui sotto, è formattato in "word" ed è possibile stamparlo e consultarlo una volta disconnessi da Internet. Si tratta di una file compresso che una volta memorizzato sul disco fisso è possibile scompattare cliccando con il mouse uno o due volte.
Avanzo di mezzo miliardo nell'esercizio finanziario 2000 Sabato, 27 ottobre L’esercizio finanziario del 2000 si è chiuso con un avanzo di amministrazione pari a 531.775.880 lire. E’ questo infatti quanto risultato dalla salvaguardia degli equilibri di bilancio fata dal commissario straordinario, dott.ssa Rosa Maria Simone che, sulla scorta di questo risultato ha anche proceduto alla ricognizione dello stato di attuazione dei programmi per l’anno in corso. Dalla relazione tecnica stilata dal responsabile del servizio finanziario, il rag. Jean Pierre Urgesi, è emerso anche che non esistono debiti fuori bilancio e che permane l’equilibrio di bilancio. Interessante la relazione sullo stato di attuazione dei programmi, allegata alla delibera in questione adottata dal commissario. Relazione che, in premessa, espone come le cose siano cambiate dopo che “nella relazione provvisionale e programmatica 2001, a seguito di una doverosa ed attenta disamina di tutti gli elementi necessari per la redazione del bilancio, è emerso che la situazione finanziaria dell’Ente era molto precaria”. Se oggi la situazione è decisamente diversa, migliore è uno dei risultati di questa gestione commissariale che, individuate le cause attuò una politica “tesa da un lato al conseguimento dell’obiettivo di razionalizzazione delle spese e, dall’altro ad introdurre partecipazioni o concorsi atte ad elevare il livello delle entrate, cercando comunque di incidere il meno possibile sulla pressione tributaria”. Gli interventi sono stati indirizzati verso quelle voci di spesa che riguardavano l’acqua, i servizi sociali ed il contenzioso. Attualmente – si legge a tal proposito nella relazione – “le fatture relative alla fornitura dell’acqua hanno subito una consistente riduzione di importi; l’Enel dovrà restituire un importo pari a 80 milioni, in considerazione che da controlli effettuati le fatturazioni non sempre risultavano in linea con la normativa vigente in materia di Iva; le spese telefoniche, grazie ad una nuova convenzione sottoscritta hanno subito una riduzione del cinquanta per cento”. Anche nel campo dell’accertamento dell’evasione parziale e totale si sono registrati risultati positivi, al punto che “determinerà un gettito relativo all’anno 2000 quantificabile in circa 400 milioni”. Nel campo del contenzioso si è operato di seguire la strada della transazione, risolvendo annose questioni che finora “hanno comportato spese giudiziali pari a 500 milioni e che alla fine dell’esercizio finanziario si quantificheranno in non meno di un miliardo, oltre alla spesa di un miliardo e mezzo più Iva necessari per chiudere la vertenza Tra.De.Co., ditta appaltatrice per la raccolta dei rifiuti solidi urbani”. Ed a proposito di questo servizio, va detto che si è reso necessario raddoppiare la tassa e che – secondo le previsioni – “potrà nell’immediato futuro essere diminuita se l’accertamento relativo all’evasione parziale darà i risultati previsti”. Particolare attenzione è stata riservata alle opere pubbliche e, tra queste, la sistemazione di Via Dante, il restauro di parte del castello, la sistemazione di alcune strade interne, la ristrutturazione degli impianti di illuminazione, il completamento del nuovo Municipio, il completamento della rete idrica e fognante nella 167 di contrada Insarti, la consegna dei lavori del palazzetto dello sport. (Luca
Dipresa)
"L'orologio della piazza (Plebiscito) ha fermato la sua ora" Venerdì, 26 ottobre L’orologio della centralissima Piazza Plebiscito si è fermato alle ore 7,10. Da più di venti giorni l’orologio del monumento cegliese che da cento anno ha regolato e regola le abitudini dei cegliesi si è fermato. Colpa del fulmine caduto in occasione del temporale notturno verificatosi appunto qualche settimana addietro. Temporale salutato con soddisfazione perché portò un po’ di acqua (a Ceglie come in tantissime altre zone non pioveva da mesi) a rammorbidire i terreni diventati secchi e duri come pietra. Purtroppo però, a quante pare, procurò alcuni danni e tra questi quello alla Torre dell’Orologio, dove sono installati alcuni parafulmini. I quattro quadranti si sono fermati ed i tradizionali ed amichevoli rintocchi sono diventati muti. Dal 1893 quando la Torre fu eretta, assieme al castello ducale questo monumento è diventato uno dei simboli della città. Intere tradizioni, come dicevamo, hanno regolato la propria vita quotidiana sul rintocco puntuale che si ascoltava da ogni parte del paese. Al mattino, prima ancora che albeggiasse, ai quattro rintocchi (le ore quattro) i contadini si alzavano per recarsi nei propri poderi a lavorare la dura terra. Insomma, intere generazioni che si sono abituati e regolati secondo i rintocchi della Torre più famosa della città. Purtroppo, si pensava che il guasto sarebbe stato riparato nel giro di qualche giorno. Invece, la cosa pare più seria in quanto è andato in tilt l’intero meccanismo che, pare, deve ora essere sostituito. Intervento per il quale occorrerebbero quattordici milioni. Allora perché non si interviene? Il monumento senza l’orologio, ovvero senza i suoi rintocchi sembra denudato ed il disappunto per il ritardato ripristino cresce quando, alzando gli occhi per vedere che ora si son fatte, se è il caso di rincasare, ci si accorge che non funziona, che le lancette sono ferme alle 7,10 sul quadrante spento. A dirla breve si vorrebbe un più solerte intervento. Se si è potuto quantizzare il costo dell’intervento vuol dire che c’è chi può ripararlo. Allora perché non si accelerano i tempi? E se c’è diffidenza una ragione c’è. Infatti, i cegliesi non hanno potuto non notare quanta quale sia la solerzia di intervento nel momento in cui va in avaria un qualsiasi impianto. Di esempi? L’impianto
semaforico della circonvallazione. Sono mesi che è in avaria ed ancora
non si ripristina. A meno che ancora non si debba stabilire a chi tocca
la competenza. Pareva che la questione fosse stata risolta e che
- come assicurò l’ingegnere capo del comune -
si fosse dato corso alla gara per la manutenzione (cosa per la
quale si sarebbe dovuto provvedere visto che i semafori stanno li da
qualche annetto). E siccome si tratta di un intervento a tutela della
incolumità degli
automobilisti – in quegli incroci si verifica un’alta densità di
traffico – la cosa si sarebbe già dovuta risolvere, ripristinando
l’impianto. Ecco perché la gente mormora su un immediato ripristino
dell’orologio della ottocentesca Torre. Luca
Dipresa
Memorie: recuperata un'antica masseria cegliese Venerdì, 26 ottobre Il recupero di un'antica masseria di Ceglie, riconsegnata dal proprietario alla memoria dei cittadini e dei turisti, ha stimolato l'attenzione della Gazzetta del Mezzogiorno che oggi ne pubblica un ampio servizio curato da Aldo Recchia. Riportiamo il testo integrale.
È
come riscoprire una vecchia cartolina, immersa tra i tanti ricordi del
passato. Quando si arriva di fronte alla struttura dello «Jazzo» - ora completamente rimessa a nuovo dal proprietario, Gino Ligorio, titolare del noto ristorante locale «da Gino» - si ha come l'impressione di aver fatto un tuffo all'indietro nel tempo. Soprattutto per chi è un po' in avanti con gli anni, il complesso di trulli stalle e ovili - circondato da 25 ettari di macchia, gariga e psueudosteppa - offre subito la possibilità di «rivedere» luoghi e cose già conosciute, tanto tempo fa, e poi riposte in un angolino della memoria, anche perché superate dal tempo e dal vorticoso succedersi di eventi, lontani anni luce ormai dalla vita vissuta dai trisavoli. Ma per chi è giovane e giovanissimo, può significare quanto meno «scoprire» un affascinante mondo - fatto di un'atmosfera unica, quasi magica - con i vari ambienti che sembrano uscire dalla preistoria per riproporsi agli occhi increduli di chi non sarebbe mai riuscito da solo, neanche lontanamente, ad immaginarne l'esistenza. Una vecchia foto. Alla masseria «Lo Jazzo», infatti, il tempo sembra essersi fermato tanti anni fa, conservando intatto - come in una foto di archivio, appunto - quanto in quel preciso istante del passato rappresentava l'indispensabile nella vita del pastore. Manca solo un po' di «animazione» e il quadro sarebbe al completo, pronto per far dimenticare il presente e fare nel contempo «rivivere» momenti di vita bucolica a dir poco degli anni primo Novecento. La masseria in questione, per oltre 30 anni, è stata completamente abbandonata. Lontana dal centro abitato, nessuno mai si è interessato alla sua struttura. Ed è stato un bene, tutto sommato, anche perché è stato più facile «riaverla» intatta, così come era stata lasciata dagli antichi padroni. «Lo Jazzo» È questo stesso toponimo a dare l'idea di come è fatta la struttura, composta di trulli e diverse piccole corti (i vecchi «iazzi») che venivano nel passato utilizzate per il ricovero si degli anumali. Una tipologia piuttosto diffusa nell'Alta Murgia. Attorno al nucleo centrale, che serviva come abitazione delle persone - massari e pastori - si presentano tutte queste corti recintate con muretti a secco, adatti per proteggere il gregge e dotate di particolari ambienti «protetti», costituiti da una serie di trulli a schiera, direttamente collegati tra loro, dove il gregge poteva stare tranquillamente al coperto, soprattutto di notte o nelle ore più assolate della giornata, quando non si trovava troppo lontano dalla masseria. È davvero difficile descriverli e darne contestualmente un'idea, sia pure lontana, delle peculiarità di questi ambienti. Solo vedendoli da vicino e toccandolo con mano, ci si può rendere conto della loro reale bellezza architettonica. Paesaggio Stupendo anche il paesaggio in cui la struttura è immersa. Tutta la campagna che vi è intorno presenta, a giudizio di esperti, caratteri naturalistici di notevole interesse botanico. Anche perché - si legge in un opuscoletto curato da Felice Suma (Natura, paesaggio, foto) Alfredo Fumarola e Marina Carrozzo (Architettura e storia, per entrambi), Raffaele Margiotta (tradizioni rurali), Nico Elia (foto) e stampato da Italgrafica Edizioni Srl - l'intero circondario è praticamente incontaminato. Nel raggio di qualche chilometro, si osservano solo boschi naturali a fragno e macchia mediterranea ed è difficile scorgere ad occhio nudo la presenza di altre abitazioni. L'ambiente naturale, particolarmente assortito, assume inoltre una certa rilevanza anche dal punto di vista paesaggistico. Il tutto offre degli scenari davvero suggestivi, in grado comunque di suscitare particolari emozioni. Emergenze
storiche Vegetazione (La Gazzetta del Mezzogiorno, Aldo Recchia)
Neurolesi: i lavoratori in sciopero ricevuti dal prefetto Martedì, 22 ottobre Nuovo sit in ieri mattina dei lavoratori della Fondazione Paolini davanti all’ospedale “Perrino” di Brindisi. I dipendenti della società che gestisce il Centro neurolesi e motulesi di Ceglie Messapica erano in sciopero per protestare contro la mancata erogazione degli stipendi da quattro mesi. Una delegazione di lavoratori si è anche recata in prefettura ed ha incontrato il prefetto per illustrare la drammatica situazione. Continua a dichiararsi perplesso per questa mobilitazione il direttore generale dell’Azienda ospedaliera Di Summa, Bruno Causo. «Gli ostacoli sono stati superati ormai tutti», ha dichiarato ieri. «Lo stipendio arretrato di giugno è ormai pronto. Per quanto riguarda gli altri stipendi arretrati, i dipendenti della Fondazione Paolini hanno avuto garanzie e certezze: la Regione Puglia ha superato ogni ostacolo evitando di adottare una delibera, i cui tempi di approvazione possono essere lunghi, e ricorrendo all’adozione di un provvedimento il cui iter è molto più veloce. Basta ora una sola firma. È questione di pochi giorni, quindi i lavoratori del centro di riabilitazione di Ceglie Messapica avranno finalmente i loro stipendi. Le iniziative del sindacato di categoria, in questo contesto, quindi, mi sembrano inutili e strumentali». Nei giorni scorsi la stessa delegazione di lavoratori si era recata davanti all’ospedale “Perrino” per una prima mobilitazione. In quell’occasione i lavoratori avevano parlato anche con il direttore generale dell’azienda ospedaliera che li aveva tranquillizzati. Il Centro neurolesi e motulesi di Ceglie Messapica è stato inaugurato nel maggio del 2000 durante la gestione-Giuri dell’azienda ospedaliera.
Neurolesi: senza stipendio da 5 mesi, oggi lo sciopero Lunedì, 21 ottobre Dopo cinque mesi senza stipendio, il personale in servizio presso il centro di riabilitazione “Motulesi e neurolesi” di Ceglie Messapica passa allo sciopero. Temendo per il proprio posto di lavoro, medici, infermieri, amministratori e ausiliari per oggi stanno organizzando un sit-in di protesta davanti all’entrata dell’ospedale “Perrino” di Brindisi alle ore 8, e che avrà seguito alle 11.30 presso lo stesso centro di Ceglie Messapica. «La stessa situazione si è già verificata all’inizio dell’anno» spiegano alcuni fisioterapisti: «e solo a maggio siamo riusciti a percepire gli stipendi arretrati. Ora sono passati altri cinque mesi senza vedere una lira, troppi per che deve portare avanti una famiglia. E tra noi c’è anche chi raggiunge il posto di lavoro da altre province, sostenendo spese non indifferenti. Al di là di questo abbiamo comunque sempre garantito la nostra presenza sul posto di lavoro». In virtù dello sciopero di oggi, intanto la direzione sanitaria del Centro di riabilitazione fa sapere che saranno garantite tutte le misure necessarie di assistenza ai malati. «Il nostro Centro che dispone di 90 letti, tutti occupati», tiene a precisare il direttore Giovanni Mastrocola: «garantirà alle famiglie, nel migliore dei modi, i livelli minimi di assistenza. Mentre saranno sospese le attività che non comportano urgenza nonchè il servizio ambulatoriale. E comunque la situazione all’interno del Centro è vissuta serenamente». D’altro canto, il direttore dell’azienda ospedaliera “Di Summa”, Bruno Causo, ha dichiarato: «Tale sciopero mi sembra del tutto immotivato e poco strumentale, anche perchè, dopo la determinazione dirigenziale sull’anticipo firmato con l’assessore regionale alla Sanità per velocizzare l’erogazione dell’80 per cento, la prossima settimana gli stipendi saranno finalmente erogati. Nei giorni scorsi ho anche mandato un fax a Ceglie, ma i sindacati sono andati oltre». I cento lavoratori, appoggiati dalle categorie sindacali Fp Cgil, Uil Fpl e Fials, senza le relative chiarezze sulla vertenza, oltre lo sciopero di oggi, proclameranno altre due giornate per il 5 e il 22 novembre prossimi.
on line Oggi e domani il congresso cittadino dei Ds Sabato, 20 ottobre Si svolgerà oggi e domani il congresso cittadino dei Democratici di Sinistra. Si tratta di un appuntamento importante per la vita politica della città, anche in vista delle prossime elezioni amministrative che dovranno ridare alla popolazione un governo, dopo la lunga fase di gestione commissariale in seguito alla crisi apertasi in seno al polo del centrodestra e conclusasi con le dimissioni del sindaco Pietro Magno con il conseguente scioglimento del Consiglio comunale, dopo meno di due anni dall'insediamento. E che sia un momento importante nella vita politica cegliese lo ha anche sottolineato il commissario Vito Santoro affermando che «i Ds, con il loro impegno vogliono contribuire alla crescita politica, civile e culturale della nostra comunità». L'apertura del congresso stasera con inizio alle ore 18,30 quando iscritti e simpatizzanti si ritroveranno nella sala conferenze dell'Istituto Musicale con la relazione introduttiva del commissario-coordinatore, Vito Santoro. Quindi, la presentazione delle mozioni (sicuramente due, quella che fa capo a Fassino e quella che invece è sulle posizioni di Berlinguer). Seguirà la presentazione delle candidature a segretario della sezione cegliese dei Ds. Nella mattinata di domani - i lavori avranno inizio alle ore 9,30 - si riprende con il dibattito cui farà seguito la votazione sulle mozioni con la elezione dei delegati al congresso provinciale. Esaurita questa fase congressuale, gli iscritti ritorneranno nelle urne per votare il segretario sezionale e gli organi dirigenti del partito, che dovranno condurre e coordinare la campagna elettorale.
on line Ceglie alla settimana dei "Bambini del Mediterraneo" Venerdì, 19 ottobre Anche Ceglie partecipa alla settimana dei “Bambini del Mediterraneo”, l’iniziativa promossa dal Comune di Ostuni e giunta alla sua terza edizione. “Sono particolarmente grata – ha sostenuto il commissario prefettizio, dott.ssa Maria Rosa Simone – dell’impegno delle scuole cegliese nell’accogliere l’invito di partecipare a questa manifestazione che vedrà l’intera città impegnata nelle varie iniziative organizzate e che rappresentano un occasione per parlare e confrontarsi con altre culture, rinsaldando contestualmente i legami della solidarietà”. Questa terza settimana è partita lunedì scorso con una ricca ed intensa mattinata dove, le delegazioni partecipanti hanno sfilato per le vie della città bianca. In serata il saluto ufficiale delle autorità e dei rappresentati delle varie delegazioni nel Municipio ostunese. Martedì scorso, nell’istituto Tecnico commerciale di Ceglie, gli alunni hanno incontrato Sisto Capra, autore del libro ”Albania Proibita”. E’ stata poi la volta, mercoledì scorso, dei ragazzi della Scuola Media “G. Pascoli”, che con Eros Miari hanno dato vita ad un incontro animato con i libri del ridere. Nella stessa mattinata, mentre presso il liceo classico, Raffaele Nigro, parlava con gli studenti del suo libro “Diario Mediterraneo”, presso il secondo circolo didattico Natasha Shehu presentava l’ultimo suo romanzo dal titolo “L’Ultima Neve”. Nel pomeriggio i ragazzi assistevano al film realizzato dal primo circolo didattico in collaborazione con il liceo scientifico di San Vito dei Normanni, dal titolo “Una sera di sole:- Terezin 1944”. Giovedì
si è proseguito con i “Quaderni d’arte per bambini palestinesi”
(presso l’Istituto Professionale femminile); gli incontri con Zhang
Bang Cai, con Silvia
Roncaglia, autrice del libro “Isabella non ride più” (presso I
circolo didattico) e con le “Fiabe e storie vere dei bambini del sud
del mondo” a cura di Anna Maria Gallone (presso il Professionale
maschile). Venerdì Elena Mescoli, Enrica Ignesti e Anna Maria Bertoni
propongono “Danze e risate” (preso il I circolo didattico).
Contestualmente gli alunni della scuola media “G. Pascoli”
incontrano Maria De Lourdes Jesus che parla della convivenza in una
società multiculturale; Sebastiano Ruis Mignone presenta agli scolari
del 2 circolo didattico il
suo libro “La guerra degli sporcaccioni”. Sabato mattina alla scuola
media Elena Musci propone “I
mondi del nuovo millennio”, un maxigioco di simulazione. Al I circolo
didattico i ragazzi incontrano, invece, Ranja Hammad, autrice del libro
“La palestina nel cuore” mentre al 2 circolo i loro colleghi
assisteranno alla proiezione “Ieri ero a Ramllah … Oggi vi
racconto”, video sulla condizione dei bambini palestinesi curata da
Ruba Saleh. Domenica appuntamento conclusivo ad Ostuni nella Villa
Comunale con il saluto delle delegazioni ed un nutrito spettacolo con
vari gruppi musicali italiani ed esteri. (Luca Dipresa)
on line Costituita l'Università delle tre età: si parte con 24 soci Giovedì, 18 ottobre Anche a Ceglie è stata costituita ed istituita la sede dell’Università delle Tre Età – Unitre. L’iniziativa, salutata con favore, è di un nutrito gruppo di soci fondatori, ben ventiquattro, che nei giorni scorsi si sono riuniti nei locali della scuola elementare “E. De Amicis” nominando gli organi statutari ed approvando lo statuto. Il consiglio direttivo risulta costituito da Immacolata Bellanova, Maria Antonia Conte, Carenza Diana, Giuseppe Ippolito, Anna Leuzzi, Pietro Maggiore, Giuseppe Mita, Caterina Nacci, Anna Renzulli e Giuseppina Spinelli. Revisori dei conti sono invece stati eletti Emilio Caliandro, Cosimo Nacci, Annunziata Indiveri. Nella stessa occasione, il consiglio ha proceduto all’assegnazione delle cariche direttive, nominando presidente il direttore didattico Pietro Maggiore che è stato sicuramente il promotore di questa iniziativa che, come dicevamo, è stata salutata con interesse. Come vice presidente è stato nominato Giuseppe Leone mentre Maria Conte svolgerà la funzione di segretario e Giuseppe Mita la delega di tesoriere. Direttore dei corsi sarà Giuseppina Spinelli. “Le finalità dell’Unitre, associazione senza fine di lucro oltre che apartitica ed aconfessionale – ha affermato il presidente Pietro Maggiore - è quella di educare, formare, informare, prevenire e promuovere la ricerca, aprirsi al sociale, operare un confronto ed una sintesi fra la cultura delle precedenti generazioni e qualla attuale, al fine di realizzare un’Accademia di Umanità che privilegi oltre il sapere, l’essere”. Il
presidente,
nel corso del suo intervento di saluto e ringraziamento per la fiducia
accordatagli, ha assicurato che “come primo obiettivo sarà quello di
incrementare il numero dei soci” ed a tal proposito a giorni verranno
aperte le iscrizioni. “Nella prima decade del mese di novembre – ha
inoltre dichiarato – alla presenza del presidente nazionale dell’Unitre
ci sarà l’inaugurazione della sede locale oltre alla presentazione
dei corsi che verranno svolti nell’anno accademico 2001-2002”.
on line Scuole ed Europa, convegno sull'integrazione Mercoledì, 17 ottobre “Dal villaggio locale verso l’Europa, nella prospettiva dell’integrazione culturale” è stato questo l’interessante tema del convegno (ma è anche il titolo di un apposito progetto predisposto) tenutosi nei giorni scorsi presso l’auditorium della scuola elementare di via Martina e promosso dal II Circolo Didattico. L’occasione anche per inaugurare ufficialmente l’anno scolastico e per misurarsi con un tema di estrema attualità quale quello dei problemi inerenti l’unità europea. Presente alla manifestazione anche il provveditore agli studi, dott. Fabio Scrimitore, la prima volta da quando dirige l’ufficio brindisino a venire a Ceglie . Dopo il saluto introduttivo del presidente del consiglio di circolo, Michele Laveneziana, l’intervento introduttivo del nuovo dirigente scolastico del II circolo, prof. Giovanni Semeraro, che ha spiegayto le ragioni che hanno mosso il collegio dei docenti a predisporre un tale tipo di progetto. Al preside Silvano Marseglia, vice presidente dell’associazione europea degli insegnanti (Aede), è toccato soffermarsi sul tema “Il bambino nel nuovo millennio”. Da segnalare la presenza della delegazione di studenti e docenti della Finlandia, ospite del Commerciale “Monnet” di Ostuni (del quale Marseglia è preside), impegnati in un interessante progetto sulla ceramica. “Il bambino del nuovo millennio, – ha esordito con il dire il preside Marseglia – dovrà imparare a vivere da europeo in una cultura multietnica”. Ed in questa direzione “i docenti sono impegnati a progettare il futuro costruendo una scuola nuova, quella europea”. E qui non ha potuto non sottolineare il forte ritardo della nostra scuola nello studio delle lingue, dove “la nostra formazione dev’essere al pari di quanto avviene negli altri Stati”. Insomma la lingua, o le lingue, sono un terreno sul quale si “gioca la grande scommessa della scuola italiana” per fare in modo che i nostri giovani siano capaci di poter “competere” trovandosi in altri Stati. Al
Provveditore agli Studi, Fabio Scrimitore il compito di tirare le
conclusioni, sostenendo che “la scuola deve aiutare il bambino ad
avere esatta conoscenza di se stesso e del mondo che gli è attorno”.
E poi che “la scuola deve dare la possibilità ai ragazi di saper
stare bene con gli altri, di essere al pari degli altri, insomma di
sentirsi cittadino europeo”. La serata è stata allietata dalla
Leonard Band della scuola Media “Giovanni Pascoli”, diretto dalla
prof.ssa Maria Antonietta Epifani ed Antonio Bagnato. (Luca Dipresa)
Domani "l'Idea" di nuovo nelle edicole cegliesi Martedì, 16 ottobre
on line Neurolesi: dipendenti senza stipendio da giugno Venerdì, 12 ottobre Non ricevono lo stipendio dallo scorso mese di giugno i dipenenti della Fondazione Paolini che gestisce il centro di riabilitazione neurolesi e motulesi di Ceglie Messapica. La Regione non versa il dovuto all’azienda ospedaliera “Di Summa”, proprietaria del centro, che a sua volta non paga la Fondazione Paolini. A farne le spese sono soprattutto i dipendenti che sono rimasti da quasi quattro mesi senza stipendio. Le organizzazioni sindacali di categoria Funzione pubblica Cgil, Fpl Cisl e Fials hanno quindi organizzato per stamattina, dalle ore 8,30 alle ore 10,30, un sit in davanti all’ospedale “Perrino” di Brindisi al quale ha partecipato una delegazione di dipendenti della Fondazione Paolini. Tale iniziativa, spiegano i sindacalisti, è stata presa nell’ambito delle manifestazioni programmate a sostegno della vertenza del personale del centro di riabilitazione di Ceglie ed in preparazione dello sciopero proclamato per lunedì 22 ottobre prossimo. Anche nelle scorse settimane i dipendenti della Fondazione Paolini sono stati impegnati in mobilitazioni. Numerose le prese di posizione.
Una delegazione sindacale ha tentato tentato di farsi ricevere dal nuovo direttore generale dell’azienda ospedaliera “Di Summa” per chiedere certezze sul futuro dei lavoratori.
L'ospedale festeggia i primi 30 anni di attività Martedì, 9 ottobre C'era tutto il vertice dell'azienda sanitaria brindisina al trentennale dell'ospedale di Ceglie Messapica. Sono, infatti, trascorsi trent'anni da quando - con Decreto del Presidente della Repubblica, il n. 431 datato 21 aprile 1970 - la struttura veniva elevata ad Ente Ospedaliero Generale di Zona, dotata di quattro divisioni (Medicina con connessa sezione di Pediatria, Chirurgia, Ortopedia e Traumatologia, Ostetricia e Ginecologia) e di servizi quali quello di Pronto soccorso, di Sala operatoria, del Laboratorio analisi e di Radiologia. La storia di questo ospedale è stata racchiusa in una interessantissima pubblicazione, presentata per l'occasione (curata da Giuseppina Scarano, Maria Domenica Nacci, Antonio La Spada, Ida Santoro e Viviana Scarano), con una documentazione storica e fotografica (concessa da Michele Ciracì e Nicola Santoro) che ne ricalcano le tappe, a partire dal 7 agosto 1809 quando, l'emanazione di un Real Dispaccio disponeva la soppressione degli ordini religiosi per cui il Convento dei Cappuccini, fu consegnato al Comune che, a sua volta, lo destinava ad ospedale. Oggi la struttura è decisamente funzionale, grazie anche ai lavori eseguiti in questi ultimi anni, allontanando tra le altre cose il Pronto soccorso dall'ingresso. A far gli onori di casa il il dirigente medico Antonio La Spada ed il dirigente amministrativo Maria Domenica Nacci che hanno sottolineato i notevoli passi in avanti fatti, grazie ad un personale motivato e qualificato che ha dovuto spesso fare i conti con le ristrettezze in fatto di personale. Aspetto sottolineato anche da Domenico Lagravinese, direttore generale dell'Asl. Ma l'occasione del trentennale è servita pure a capire cosa se ne vuol fare, anche dopo che da più parti è stato sempre lanciato l'allarme di una possibile chiusura. «L'Ospedale di Ceglie - ha detto a tal proposito Lagravinese -, in linea con le disposizioni normative, ha in atto un processo di riconversione delle attività che segue due direttive principali: miglioramento della qualità e offerta dei nuovi servizi, come la neo-istituita divisione di lungodegenza, che andranno a caratterizzare la struttura». Parole elogiative per la pubblicazione sul trentennale «che -ha detto - vuole, tramite il recupero della memoria storica, lasciare testimonianze di un cambiamento in atto e premiare la capacità espressa da tutto il personale di adeguarsi con immediatezza ad un nuovo processo evolutivo che coinvolge il settore della sanità». E
su come si intende far marciare il presidio nell'immediato futuro è
stato illustrato dai responsabili che lavoreranno su tre direttive
principali: la valorizzazione della professionalità e delle
specializzazioni mediche presenti, attivando nuovi servizi e ambulatori;
una capillare informazione sulle prestazioni erogate e sulle modalità
di accesso grazie alla continua e stretta collaborazione con i medici
del territorio; la creazione di un «gioco di squadra» permeato da uno
spirito di collaborazione fra tutti gli operatori sanitari. «Sempre
nell'ottica della razionalizzazione e riconversione - afferma La Spada -
da settembre funziona presso la divisione di Ostetricia e Ginecologia il
Centro della menopausa, dotato di un nuovo densitometro ad ultrasuoni,
che opera in stretta collaborazione con l'Università di Pisa».
Referendum: scarsa affluenza, quasi parità tra no e sì Lunedì, 8 ottobre Solo un cegliese su cinque è andato a votare ieri per il referendum sulla riforma leggera della Costituzione, confermata dal voto degli italiani. L'affluenza è stata del 20,71 per cento, una delle più basse in Puglia. Bassa anche la percentuale dei sì rispetto alla media nazionale e provinciale (59,98), che ha raggiunto il 52,83 per cento caratterizzato, però, dalla motivazione di Polo e Rifondazione che avevano indicato a votare no. Tuttavia solo in 1.715 hanno seguito le indicazioni di partito.
Pietro Magno: "Non mi candido, propongo il mio vice" Sabato, 6 ottobre Come era facilmente prevedibile, il clima politico elettorale in vista delle elezioni amministrative del prossimo maggio inizia a riscaldassi. Sono bastate alcune indiscrezioni raccolte e il dibattito si è riacceso. Al centro dell'attenzione la questione inerente la candidatura o meno dell'ex sindaco Pietro Magno. Voci, più o meno fondate, parlavano di una sua presenza a capo di una compagine che comprendesse persone appartenenti alle diverse fasce sociali che avevano l'obiettivo comune di «risollevare le sorti della città». Quindi non una candidatura del polo di centro-destra che, ovviamente, si sarebbe trovato spiazzato ed in difficoltà nel caso in cui Magno si fosse ripresentato. «Non sono affatto interessato ad una ricandidatura a sindaco Ceglie», è stata la sua risposta secca. Il motivo? Presto detto. «Siccome non ho alcuna convenienza a fare il sindaco - aggiunge Magno - se non per un fatto di affetto per questa città, non me la sento di correre il rischio di ripetere una esperienza come quella precedente, in assenza di precise garanzie sul fatto che i consiglieri comunali non siano della stessa pasta o addirittura gli stessi». Insomma, quell'esperienza a Magno ha lasciato un segno o una ferita che ancora non si rimargina. «Io non sono un politico ed allora accettai di fare il sindaco - prosegue - per risollevare questa città il cui livello di arretratezza è sotto gli occhi di tutti; mi piange il cuore quando vado in qualche Comune a pochi chilometri dal nostro e vedere la vitalità che c'è. E ci sarei riuscito se me lo avessero permesso». Invece? «Invece - risponde secco - nonostante le assicurazioni che avrei avuto carta bianca, già dal giorno dopo la mia elezione iniziarono le imposizioni». «Credo che F.I. a livello locale come a livello provinciale grazie al suo completo disinteresse nonostante le mie sollecitazioni a fare chiarezza - precisa - abbia tante colpe e l'unico modo per fare ammenda, facendo chiarezza al proprio interno, è quello di lasciare spazio ad un candidato scelto da Alleanza Nazionale». E qui Magno si azzarda a fare una proposta: «Mimmo Urso - afferma deciso - che è l'erede naturale a sostituirlo». E poi aggiunge: «In questo caso gli potrei garantire tutto il mio sostegno per realizzare quel programma proposto tre anni fa agli elettori e che stavamo realizzando». Ma è difficile pensare che la sua proposta possa trovare orecchie che l'ascoltino. Così si parte da quello che appare un punto fermo: Magno non sarà della partita e questo, diciamola tutta, fa tirare un sospiro di sollievo all'interno del Polo che con lui in campo avrebbe avuto molto da penare. Cosa potrà ora accadere? La voce di un politico di provata esperienza, assentatosi dalla scena politica per alcuni anni, che possa ricompattare la casa delle Libertà è quella che al momento sembra trovare più credibilità. (Luca Dipresa, La Gazzetta del Mezzogiorno)
Il Polo corteggia Mario Annese e Camillo Caliandro Venerdì, 5 ottobre La politica cegliese inizia a tenere banco anche in provincia guadagnando sempre più spazi sui giornali del territorio. L'interrogativo è sul candidato a sindaco e sulle alleanze che si stringeranno: il Polo sembra frenare sul candidato in quota Forza Italia, soluzione che rischierebbe di spaccare An, mentre si riaffaccia l'ipotesi di "chiamata alle armi" per un ex democristiano, i nomi che circolano sono quelli dell'ex presidente del Consiglio regionale pugliese Mario Annese e dell'ex sindaco Camillo Caliandro.
Oggi "Quotidiano" ha dedicato un ampio spazio alle evoluzioni del Brindisino, ponendo al centro la vicenda di Ceglie Messapica. Ecco il testo integrale.
Pietro Magno, sindaco dimissionario e responsabile, almeno stando ai suoi ex amici della Casa delle Libertà, del commissariamento del Comune di Ceglie, non ha smentito di poter tornare in corsa. Ma è evidente che senza i voti dei partiti del centro destra questo professore romano che ha fatto il sindaco sino allo scorso inverno non ha alcuna possibilità di vittoria. Ma al Polo serve un candidato capace di aggregare i voti dei moderati e di tentare la riconquista di Palazzo di città. Chi può essere questo candidato. Nei partiti più forti tutti si mantengono in disparte per paura di essere bruciati anzitempo. L’unico che ha detto chiaramente di non essere disposto a candidarsi come sindaco l’ex presidente del Consiglio comunale, attualmente coordinatore provinciale di Forza Italia, Nicola Ciracì. Il Polo, comunque, potrebbe ripartire da Angelo Gasparro, di Forza Italia, il quale fu il primo avversario del sindaco Pietro Magno, dal quale fu estromesso dalla giunta nella quale era vicesindaco. Ma potrebbe anche affidare le sue possuibilità di vittoria ad un uomo di antica e lunga esperienza politica e amministrativa: l’ex presidente del Consiglio regionale e assessore regionale Mario Annese, ma anche l’avvocato Camillo Calindro. L’ex democristiano si è ritirato da tempo dalla politica attiva e nel frattempo ha ottenuto il proscioglimento pieno, a conclusione di processi, da alcune accuse giudiziarie nelle quali era stato coinvolto. Forse il bisogno di affidarsi ad una persona navigata e di grande equilibrio, dopo l’esperienza della sindacatura di Magno, fa diventare credibile o comunque verosimile questa candidatura. Sul fronte del centro sinistra pare che sia pronto a scendere in campo ancora una volta Pietro Mita, rappresentante di Rifondazione comunista, che ha fatto il sindaco per sei anni ed è riuscito a organizzare attorno a sè un gruppo di rappresentanti della società civile. In altre occasioni questa intesa è risultata vincente, si vedrà se lo sarà ancora. Mita sta cercando di crearee una intesa strette con la Margherita.
on line "Più vigilanza per gli studenti all'uscita di scuola" Giovedì, 4 ottobre In Via Mercadante, dove è situato l’ingresso degli scolari che frequentano la scuola elementare "De Amicis" serve un più efficace servizio di vigilanza, in maniera particolare all’uscita dove, a quanto pare non ci sono vigili in maniera continuativa. La strada a quell’ora viene intasata dalle auto di genitori che vanno a prelevare i propri bambini e, spesso, il mancato controllo crea problemi. Della questione si è fatto portavoce il direttore didattico presso il locale comando di polizia municipale assicurando un più efficace controllo per l’incolumità di tutti e specie di quei ragazzini che tornano a casa da soli. Intanto in questa scuola si dovrà fare i conti con la mancanza del refettorio. Purtroppo, sul finire dello scorso anno la struttura presentò seri problemi al punto che si decise di chiuderlo trasferendo la mensa in alcune aule. Si pensava che la questione della ristrutturazione potesse avvenire in tempi brevi, invece così non è stato ed allora i problemi sono una logica conseguenza. La scuola è frequentata da alunni del tempo pieno e dei moduli. Per tutti veniva garantita la mensa, cosa che non potrà più essere attuata ora con il refettorio chiuso. C’è da dire che il commissario prefettizio, la dott.ssa Rosa Maria Simone, in queste settimane si è prontamente attivata chiedendo un mutuo alla Cassa Depositi e Prestiti per l’intervento. Da Palazzo di Città si assicura che il provvedimento della Cassa sarebbe stato autorizzato e per il mutuo è solo questione di giorni. Dopo di che si darà corso all’intervento di ristrutturazione. Intanto c’era da pensare come fare per garantire la mensa agli alunni. Purtroppo, il consiglio di circolo che ha lungamente dibattuto la questione per trovare una soluzione quanto più indolore possibile, ha dovuto fare i conti con la realtà operando una scelta che sicuramente creerà problemi alle famiglie, L’auspicio è che i lavori possano iniziare subito e finire quanto prima. Entro l’anno? La decisione adottata è stata quella di assicurare la mensa, sistemando il refettorio in alcune aule vuote, agli alunni del tempo pieno ed a quelli dei moduli che vivono in campagna. Questo anche perché non si può pretendere di trasformare tutte le aule in refettorio. In seguito a ciò le famiglie saranno costrette a prelevare i propri bambini intorno a mezzogiorno e mezza per riportrali, dopo il pranzo, nuovamente a scuola. E questo crea non pochi problemi tenuto conto che la maggior parte dei genitori lavorano ed hanno seri problemi a chi affidare questo compito. C’è anche il rischio che più di qualcuno non rientri a scuola con evidente disfunzione nell’attività didattica. Purtroppo, questa è la situazione e, se un appunto va fatto, è quello che un po’ ovunque accade che tutti i problemi alle strutture scolastiche non vengono affrontate nei periodi di chiusura dell’attività, in modo tale che a settembre gli alunni non vivano questi disagi e problemi alle famiglie. Luca Dipresa
Antonella Ricci vince su RaiUno "La prova del cuoco" Mercoledì, 3 ottobre Antonella Ricci ha vinto oggi la sfida ai fornelli gareggiando in Tv, al proramma di RaiUno "La sfida del cuoco" condotto da Antonella Clerici, con un suo collega goriziano. La brava cuoca cegliese ha saputo preparare in meno di venti minuti e con una busta della spesa da 20mila lire delle pietanze che hanno conquista il pubblico televisivo.
Uffici postali chiusi nel pomeriggio: "Cittadini di serie B" Mercoledì, 3 ottobre "Se ancora ce ne fosse bisogno ora sappiamo di essere cittadini di serie B". Questo l’amaro sfogo dei cittadini dopo aver appreso dalla stampa che a Carovigno, Oria e Latiano è riattivato il servizio pomeridiano dell’ufficio postale. E il disappunto di questo come di tanti altri cittadini diventava più marcato quando si leggeva l’elenco dei comuni dove questo servizio era riattivato e non c’era Ceglie (elenco che comprendeva Brindisi Centro, Brindisi Commenda, Carovigno, Fasano centro, Francavilla Fontana centro, Latiano, Mesagne centro, Oria, Ostuni centro. San Pietro Vernotico). Eppure tante erano state le rimostranze quando prima dell’estate questo servizio pubblico e che la gente paga venne soppresso. "Per mancanza di personale e per consentire le ferie" si disse all’epoca. Come pure che alla ripresa delle normale attività il tutto sarebbe stato ripristinato. Parole al vento e che propongono un serio interrogativo: "Ma qual è il criterio che ha indotto la direzione provinciale ad escludere Ceglie?". La risposta in città corre con ironia: "Probabilmente – si afferma – la direzione provinciale avrà preso in considerazione il fatto che ormai i cegliesi hanno preso l’abitudine di recarsi presso i comuni limitrofi per le operazioni postali".
Elezioni: il candidato del Polo sarà di Forza Italia Martedì, 2 ottobre Qualcosa incomincia a muoversi nel panorama politico in vista delle elezioni amministrative del prossimo maggio. I recenti articoli apparsi sulla stampa quotidiana hanno avuto l’effetto di far iniziare a parlare o scoprire qualche carta in attesa che la vita politica riprenda a pieno ritmo ora che l’estate è finita. Intanto la voce o l’indiscrezione di una eventuale ripresentazione dell’avv. Pietro Magno tiene banco. In città molti propenderebbero per una sua ricandidatura, quasi a voler chiedere alla gente se ha fatto bene oppure no a troncare un’esperienza amministrativa che giorno dopo giorno si faceva sempre più pesante a causa dei contrasti con Forza Italia. Ma l’interessato cosa ne pensa in proposito? Secondo alcune indiscrezioni l’avv. Magno pare che lasci aperto qualche spiraglio ed in questo caso si parla di una (o due) liste civiche. La qual cosa, qualora fosse confermata creerebbe non pochi problemi nel Polo della Casa delle libertà. Intanto si sa – come ha confermato Angelo Gasparro della segreteria provinciale di Forza Italia, in base ad un accordo provinciale - che a Ceglie il candidato sindaco nell’ambito del centro-destra lo dovrà esprimere il partito berlusconiano (dall’accordo provinciale è emerso che F.I. esprimerà il candidato sindaco oltre che a Ceglie anche ad Ostuni, mentre sarà di AN quelli di Mesagne, Latiano e Fasano, ndr). "Entro la fine di ottobre –ha dichiarato Gasparro – si conoscerà il nome del nostro candidato sindaco". E poi tra le righe aggiunge che in caso di necessità (la ricandidatura di Magno con una lista civica?) "non è da escludere che si faccia ricorso ad una figura istituzionale (e siccome le figure legate a Ceglie politicamente sono due, Gasparro fa riferimento o all’on. Vitali o all’on. Sardelli?), intenzionati come siamo a riprenderci in mano la guida della città". In città, per la verità più di qualcuno è propenso a ritenere che alla fine si raggiungerà un accordo unitario grazie alla presenza di una figura che avrebbe un certo carisma ed un trascorso politico da vera garanzia per la stabilità della coalizione. Il nome? Nessuno lo pronuncia, anche per evitare di bruciare persone che magari non hanno alcuna intenzione di ritornare nell’agone politico. Ma se è vero che per la fine di ottobre ci sarà il nome del candidato del Polo, non c’è che da attendere qualche settimana. Nel centro-sinistra il discorso apparirebbe più facile. Anche perché voci danno per scontato la candidatura dell’ex sindaco Pietro Mita (di Rifondazione) che nei mesi scorsi ha anche parlato di "impegno a togliere tutti quegli ostacoli che possono creare una rottura con le forze del centro-sinistra". Il riferimento al passato quando Rifondazione si presentò da sola perdendo le elezioni in favore di Magno e del Polo. C’è da vedere cosa faranno le altre forze del centrosinistra. I primi segnali sono di un favorevole ottimismo a creare una larga coalizione. Intanto c’è da attendere anche il congresso dei Ds che dovrebbe dire quale sarà la nuova leadership anche qui a Ceglie. La Margherita si sta già riunendo e nei prossimi giorni potrebbe dar vita ad una iniziativa pubblica. Insomma sono tutti ai nastri di partenza e non resta che lo starter dia il via alla "gara". (Luca Dipresa)
Nubifragio nella notte, scantinati allagati, strade interrotte Lunedì, 1 ottobre Numerosi problemi e disagi per il violento temporale che la notte scorsa si è abbattuto sulla provincia di Brindisi colpendo in modo particolare la zona collinare. L'epicentro del nubifragio tra San Vito dei Normanni e Ceglie Messapica dove la violenza della pioggia ha provocato diversi allagamenti di garage e siminterrati congestionando la rete di raccolta. In più punti l'acqua ha invaso le strade e le aree pianeggianti di Ceglie mentre nella campagna circostante piccoli laghi si sono formati negli avallamenti. I ripetuti black-out hanno moltiplicato i disagi, bloccando le pompe idrovore di diversi condomini. Per ore è rimasta interrotta la strada statale che collega i due centri più colpiti: nelle vicinanze dell'incrocio di Palagogna la pioggia travasata dalla campagna ha allagato la carreggiata lasciando in panne alcune auto. I vigili del fuoco hanno dovuto lavorare tutta la notte per poter riaprire il tratto di strada. Il temporale è iniziato intorno alle 23, annunciato da diversi fulmini e dopo una giornata batuta dal forte vento di scirocco, intorno a mezzanotte gli effetti più disastrosi. In mattina una calda e solare giornata ha evidenziato gli effetti del nubifragio, con le campagne quasi ovunque allagate.
Antonella Ricci, sfida ai fornelli in diretta Tv Lunedì, 1 ottobre Come preparare un buon pranzo con 20mila lire di spesa e impressionare milioni di italiani davanti alla Tv? Ci proverà mercoledì prossimo Antonella Ricci, figlia d’arte di Angelo e Dora titolari del ristorante “Il Fornello” di Ceglie Messapica. La giovane cuoca (è con la sorella Rossella una delle poche sommelier italiane) è stata invitata per partecipare alla trasmissione di RaiUno “La prova del cuoco”, appunto, programma condotto dal lunedì al venerdì alle 11,35 da Antonella Clerici e Beppe Bigazzi, uno dei gourmet più esperti della cucina mediterranea. Lavorando ai fornelli, lasciando spazio alla fantasia e utilizzando l’esperienza accumulata nel noto ristorante cegliese, la giovane chef sfiderà un collega goriziano, Paolo Zoppolati di Cormons, e lo farà confidando sulle scelte di pietanze pugliesi abbinate a piatti nazionali. Il
gioco culinario mette a dura prova l’abilità e la creatività dei
cuochi che si alternano nelle diverse trasmissioni: la conduttrice
affida loro una “busta
segreta”, all’interno i prodotti alimentari per un valore di 20mila
lire, ingredienti che i curatori del programma
cambiano ovviamente di giorno in giorno. Vince chi riesce a
cucinare in venti minuti il pranzo più succulento e creativo. Antonella
Ricci ha accettato di rispondere alla contesa che le hanno proposto dalla
Rai e dopodomani sarà in studio a Roma per dimostrare che anche con
elementi primari, con ingredienti ordinari e quotidiani, quelli
praticamente presenti in tutte le dispense domestiche, è possibile
preparare menù invitanti e luculliani. La Ricci ha accolto la
scommessa gastronomica ma la sua sfida più autentica è quella di far
conoscere al pubblico italiano le qualità della cucina “povera”
pugliese, un paniere finora scarsamente conosciuto e finalmente
riqualificato grazie alla passione di ristoratori e gastronomi che hanno
recuperato le antiche ricette: “Non mi interessa di vincere la gara,
ma solo di dimostrare che se in cucina si va con passione e un pizzico
di estro è possibile preparare ogni giorno ricette accattivanti”
afferma Antonella Ricci, che qualche anno fa ha preferito l’arte
culinaria nel ristorante di famiglia anziché il futuro imprenditoriale
assicuratole dalla laurea in Economia aziendale presa all’università
di Lecce. Mercoledì mattina la disfida, e se l’ingegno di una
pugliese si affermerà sulle grasse pietanze friulane nessuno certamente
ci resterà male.
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Speciali Politiche 2001: come si è votato a Ceglie M. (Br)
Le dimissioni del sindaco Magno "Aumentiamo le tasse": ecco la mediazione di Fi
Il testo integrale delle dimissioni "irrevocabili"
L'intervista con l'annuncio delle dimissioni
Il primo j'accuse: "Assessori, così non va"
Servizi Inascoltati allarmi per il castello. I siti paleolitici di Ceglie M.
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