Ceglie in diretta |
Novembre 2000 |
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_____ Archivio 2000
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Fi e Cdl contestano il sindaco: salta il Bilancio Martedì, 28 novembre Arriva dirompente in Consiglio comunale il lento sgretolamento dell’amministrazione cegliese: così come era accaduto a metà ottobre sul riequilibrio di bilancio, anche oggi la mancanza del numero legale ha impedito di votare l’assestamento di bilancio e di fatto sancito l’immobilità del governo locale. I nodi rimangono politici, il deterioramento della crisi avviata in agosto dal Cdl e ora estesa praticamente a quasi tutti tutto il gruppo di Forza Italia che contesta tanto il sindaco quanto la gestione interna. La situazione è precipitata tre ore dopo l’avvio del dibattito consiliare, quando la seduta è entrata nel vivo dei temi posti all’ordine del giorno. Prende la parola il capogruppo del Cdl Enzo Galetta per pronunciare l’adesione del suo partito in Forza Italia, sollecitando però il sindaco a chiarire il rispetto dell’accordo politico sottoscritto alla vigilia del ballottaggio in cui i partiti di maggioranza definiscono la composizione della Giunta. Al silenzio di Pietro Magno e all’invito del presidente del Consiglio Nicola Ciracì di non porre in aula questioni di stretta attinenza politica e comunque estranee all’ordine del giorno, l’intero gruppo del Cdl (Galetta, Mita e Gianfreda) ha abbandonato la seduta, subito seguito dai quattro rappresentanti di Forza Italia che hanno affidato all’intervento di Battaglia le ragioni dell’allontanamento “necessario perchè è irrinviabile la chiarezza all’interno del partito”. A questo punto il presidente del Consiglio è sceso tra i banchi prendendo la parola, fortemente contestato da Antonio Suma, capogruppo del Centrosinistra. Nicola Ciracì ha ammesso la gravità del momento chiedendo agli alleati un atteggiamento di responsabilità e invitando l’opposizione a votare il Piano comunale per il diritto allo studio, in quel momento all’esame, e l’assestamento di bilancio. “Non so se Ciracì parla da presidente del Consiglio o da coordinatore provinciale di Forza Italia”, ha replicato Mino De Masi del centrosinistra “le ammucchiate del Polo forse fanno vincere le elezioni ma si dimostrano incapaci di governare. Comunque è errata l’idea di Ciracì di considerare l’opposizione una ruota di scorta e pertanto non accettiamo il suo invito: voteremo a favore del Diritto allo studio e ci dichiariamo contrari all’assestamento di bilancio perché convinti della necessità del primo punto e della disastrosa vacuità del secondo”. Rifondazione comunista, che prima con il capogruppo Pietro Mita, aveva evidenziato la nuova pienezza dei poteri riconosciuta al responsabile dell’Ufficio tecnico (“l’allontanamento dell’ing. Chiatti è stato un errore” secondo l’assessore Rocco Cavallo, “un esperimento fallito di riorganizzazione dell’Ufficio tecnico” secondo il sindaco), ha reclamato l’autonomia di giudizio negativo sull’assestamento di bilancio evidenziando le difficoltà politiche in cui si muovono il sindaco e la maggioranza. Maggioranza e opposizione hanno quindi votato all’unanimità il punto sul diritto allo studio allontanandosi dall’aula dopo la relazione di bilancio dell’assessore Lucia Ricci. “Oltre alla nostra profonda convinzione negativa sul bilancio non riteniamo neppure avviare il dibattito dinanzi a una maggioranza che non c’è più, e che anzi è assente” ha motivato Antonio Suma l’abbandono dei lavori, seguito da Rifondazione comunista. Alla conta successiva erano presenti in aula solo i due consiglieri di An, il neoconsigliere Aldo Bellanova di Forza Ceglie, Cataldo Rodio con il presidente del Consiglio Nicola Ciracì di Forza Italia, oltre al sindaco.
Il sindaco respinge la mediazione di Specchia e Vitali Lunedì, 27 novembre Si è concluso con un secco rifiuto del sindaco Pietro Magno agli "ambasciatori" di An e Forza Italia l'atteso incontro tra le forze di maggioranza di Ceglie Messapica convocato in seguito alla revoca e dimissione di due assessori (Gasparro e Gervasi) e alla mancata sostituzione di un terzo rappresentante di Giunta (Ciro Argese). Il vertice di oggi, iniziato alle 13 e durato poco meno di due ore, è stato in realtà un colloquio ristretto tra il sindaco, il sen. di An Pino Specchia e il deputato forzista Luigi Vitali: i due parlamentari hanno chiesto a Pietro Magno il rispetto dell'accordo politico sottoscritto alla vigilia del ballottaggio del giugno '99 in cui si concordava la composizione di una giunta composta da tre rappresentanti di Forza Italia, due di An più un tecnico scelto dal primo cittadino. Il sindaco, parlando con i giornalisti, ha negato un qualsiasi legame politico alla componente che lo ha appoggiato alle elezioni comunale del '99 rivendicando la totale autonomia dai partiti, posizione contrastata dai due parlamentari brindisini che hanno insistito sul negoziato politico a suo tempo accettato dall'allora candidato sindaco al comune di Ceglie Messapica. Sia Specchia che Vitali oggi hanno richiesto una Giunta formata secondo l'accordo sottoscritto e composta da rappresentanti consiliari, ma il sindaco ha risposto che per il momento la proposta non può essere soddisfatta sostenendo che l'attuale giunta già rappresenta la componente politica di maggioranza con due assessori attribuiti a Forza Italia (secondo il sindaco Ciro Argese e Lucia Ricci), due di An (Mario Allegretti e il vicensindaco Domenico Urso), un componente della lista civica che al ballottaggio appoggiò Magno (Rocco Cavallo) e un tecnico scelto secondo le priorità riconosciute al sindaco (l'avvocato Antonio Putignano recentemente nominato in sostituzione di Mino Gervasi). In serata si sono riunite le componenti di Forza Italia e Cdl, confluite nel partito di Berlusconi, per decidere il comportamento da adottare nel consiglio comunale convocato per le 9.30 di domani. Lo schieramento rappresenta esattamente la metà dei consiglieri (dieci) e ormai solo uno, Cataldo Rodio, sarebbe arroccato sulla difesa a oltranza del sindaco mentre gli altri nove manterrebbero un atteggiamento fortemente critico, tra questi anche il presidente del Consiglio Nicola Ciracì messo in minoranza dai "dissidenti" e dalle rivendicazioni politiche riscattate dall'on. Vitali.
Basket, la D'Annunzio Ceglie fa fuori il Nardò: 49-63 Domenica, 26 novembre La D'Annunzio Ceglie sbaraglia anche il difficile campo del Nardò espugnando dalla testa della classifica la terza inquilina: ora al comando del campionato di serie C1 di basket primeggiano la Falchetti Caserta e la sorprendente formazione cegliese. Come un rullo compressore anche oggi la squadra guidata dal coach Cosimo Romano non ha lasciato scampo ai forti avversari costretti fin dai primi minuti a rimontare un risultato che alla fine ha lasciato 14 punti di distacco: 49 a 63 la conclusione di una gara che la D'Annunzio ha ben condotto, dominando sia atleticamente che strategicamente un avversario fortemente sostenuto dal tifo casalingo. Formazione e realizzazioni: Gallo 2, Di Lembo 3, De Leonardis 20, Lisi n.e., Della Corte 16, Calò 3, D'Amicis 5, Vozza 9, Leo 5, Sarcinella n.e.
Basket Serie C1 - Girone G 8^ Giornata
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on line Bilancio ed elettrosmog al Consiglio di martedì Giovedì, 23 novembre L'assestamento di bilancio e il regolamento comunale per l'installazione di impianti che emettono onde elettromagnetiche sono alcuni dei punti posti all'ordine del giorno del Consiglio comunale convocato per le 9,30 di martedì prossimo, 20 novembre. La seduta si annuncia piuttosto calda per i problemi interni alla maggioranza e alla condotta dell'amministrazione fortemente criticata dai tre consiglieri del Cdl; ora le dimissioni dell'assessore Mino Gervasi, quelle richieste a Ciro Argese dai compagni di partito (Forza Italia) rendono fortemente instabile e imprevedibile lo scenario che non sembra condizionare il sindaco Pietro Magno. Con due colpi di mano, e comunque attingendo alle prerogative che gli concede la legge, ha respinto le dimissioni presentate da Argese e nominato un esterno, l'avvocato Antonio Putignano, al posto di Gervasi, nomina che ha mandato su tutte le furie i dissidenti di Forza Italia (cinque su sette, quindi la maggioranza) che vedono ridimensionata la rappresentanza di una giunta oggi composta da due ex consiglieri di An (Allegretti e il vicesindaco Urso), un ex consigliere della lista civica (Rocco Cavallo), un rappresentante di Forza Italia (Ciro Argese), una tecnica d'area An (Lucia Ricci) e il nuovo esterno Putignano. In un'intervista che domani sarà pubblicata dalla Gazzetta del Mezzogiorno (edizione di Brindisi) il presidente del Consiglio comunale, il forzista Nicola Ciracì e neo coordinatore provinciale degli azzurri, pur affermando il pieno sostegno al sindaco Magno lamenta la ridotta rappresentanza in giunta del suo partito sostenendo perfino che lo stesso Argese dopo le dimissioni respinte è ormai un assessore del sindaco e non del partito. Quello di Ciracì sembra un dietrofront alle intransigenze delle scorse settimane, aggredito ormai com'è da chi contesta la sua carica provinciale e quella nel consiglio comunale cegliese. All'orizzonte le trattative per i candidati alle prossime elezioni politiche che nel collegio senatoriale di Ceglie Messapica vedrebbero la presenza di Pietro Magno al posto del senatore ostunese Pino Specchia di An, una possibilità già bollata come fantascientifica ma in ogni caso sostenuta e fatta circolare ad arte. L'esternazione di Nicola Ciracì
Ritrovato durante lavori l'antico stemma civico Mercoledì, 22 novembre Lo avevano cercato invano per anni, la scorsa estate la scomparsa era stata ufficializzata da un'interrogazione consiliare e la successiva indagine interna, ma dello stemma civico, un blocco in pietra risalente al 1600, si erano perdute tutte le tracce. E invece l'antico reperto municipale, simbolo e moloch della storia cegliese, era stato semplicemente dimenticato, anzi murato in un locale del chiostro del Municipio. Comprensibile la sorpresa di un operaio comunale quando ieri mattina ha scorto la stele della trascurata cultura messapica: l'antico manufatto da anni era stato "sigillato" nel garage municipale, tra una saracinesca e un pannello innalzato tempo addietro per allestire l'Ufficio di collocamento: l'intercapedine è stata per anni la segreta culla del blocco di pietra dove è scolpito lo stemma civico della città.
L'avv. Antonio Putignano assessore al posto di Gervasi Mercoledì, 22 novembre Il
sindaco Magno, incurante del travaglio all'interno di Forza Italia,
gruppo di maggioranza relativa e del momento critico per la tenuta della
maggioranza del Polo ha nominato ieri assessore, in sostituzione di Mino
Gervasi, l'avv. Antonio Putignano. Giá l'aver chiamato in giunta Rocco
Cavallo, consigliere d'opposizione, a ricoprire il posto di assessore
che era di Angelo Gasparro, aveva indisposto e non poco, ora l'ennesimo
«sberleffo» potrà avere serie ripercussioni. La
notizia della decisione di ieri, ha lasciato di sasso soprattutto i
cinque consiglieri forzisti che senza mezzi termini avevano chiesto
anche le dimissioni da assessore di Argese, dopo che Gervasi aveva
lasciato «per motivi personali», per poter dare corso ad un confronto
all'interno del proprio gruppo. Per la verità, c'é stato pure chi tra
i cinque ha chiesto l'azzeramento di tutto l'esecutivo. Posizione che da
tempo ha assunto l'ex Cdl ora confluito in F.I.. E'
vero che la nomina di un assessore rientra nell'autonomia di un sindaco.
Ma é, però, ancor più vero - é quanto si fa rilevare - che non si può
far finta che non ci siano problemi, a torto o a ragione, problemi che
vanno affrontati, sia pure nel rispetto dei propri ruoli. Ma quando si
«forza la mano», come qualcuno di Fi sostiene, si é fuori da ogni
logica e si prodiga per rompere tutto. Del resto in F.I. già sabato
pomeriggio si é avviato un tavolo di verifica interna alla presenza
dell'on.Vitali e dell'assessore regionale Sardelli.
L'Assostampa a Magno: 'Nulla la delibera sul portavoce' Martedì, 21 novembre Il ritiro immediato della delibera di nomina del portavoce è stato chiesto dal presidente dell'Assostampa di Puglia, Felice Salvati, al sindaco di Ceglie Messapica. L'invito è giunto con lettera raccomandata e fa seguito alle polemiche sorte all'indomani della nomina di portavoce di Gaetano Scatigna Minghetti: secondo il vertice dell'Assostampa il ruolo, previsto dalla legge 150 del 2000 sugli Uffici Stampa, può essere ricoperto solo da giornalisti professionisti o pubblicisti iscritti all'Albo professionale. "Chiediamo pertanto - scrive Salvati - il ritiro immediato della delibera in oggetto ricordando che questo sindacato, di concerto con l'Ordine dei Giornalisti regionale e il Gruppo Giornalisti Uffici Stampa della Puglia, consapevole delle difficoltà interpretative della legge 150/2000, ha istituito una consulta che sia di supporto ai colleghi e alle amministrazioni nella gestione di questo delicato passaggio legislativo".
on line Più critica la situazione in Forza Italia. Sindaco a rischio Lunedì, 20 novembre Non
sono bastati due incontri (sabato e domenica) per appianare i contrasti
in Forza Italia. Anzi, secondo alcune indiscrezioni, pare che la
situazione si sarebbe ulteriormente appesantita. Sul tappeto la
posizione assunta dai cinque consiglieri forzisti - Argentiero,
Battaglia, Martina, Minghetti e Santoro - che dopo le dimissioni del
loro rappresentante, Gervasi, chiedono anche quelle dell'altro assessore
«azzurro», Argese. A
questo si aggiunge la posizione degli ex Cdl, ora confluiti in Fi che
furono i primi a chiedere l'azzeramento dell'esecutivo. Questa
richiesta determinò da parte del sindaco Magno la revoca della delega
di assessore a Gasparro (ora componente della direzione provinciale di
Fi). Nell'ultima seduta consiliare (riequilibrio di bilancio) i tre
consiglieri del Cdl si astennero per non determinare la conclusione
anticipata della legislatura. A
presiedere i lavori del «chiarimento» di sabato pomeriggio ci sono
stati l'on. Vitali e l'assessore regionale Sardelli. Per la cronaca,
poco dopo la delegazione cidiellina si sarebbe allontanata per
consentire il «faccia a faccia» tra i componenti del tradizionale
gruppo di Fi. Una settimana difficile quella appena trascorsa con un balletto di dimissioni, protagonisti consiglieri comunali (le dimissioni da capo gruppo di Minghetti) e gli assessori (Gervasi e lo stesso Argese). Una situazione delicata, che coinvolge anche il neo coordinatore provinciale e presidente del consiglio comunale, Ciracì. A questo punto è chiaro che non c'è consenso sull'attività amministrativa. E se prima erano i componenti del Cdl a chiedere l'azzeramento ora ci sono anche ben cinque consiglieri di Forza Italia, il partito di maggioranza relativa. Il tutto mentre il sindaco appare indifferente a quello che accade intorno a lui. E poi ci sono i suoi atteggiamenti che «innervosiscono» i componenti il gruppo di maggioranza relativa, compreso il Cdl. Come ad esempio la nomina ad assessore di Rocco, esponente dell'opposizione. Critica la posizione del sindaco Pietro Magno, seccato dalle continue fibrillazioni della sua maggioranza. Ieri ha disertato l'affollatissima assemblea sull'ordine pubblico cui hanno partecipato il Prefetto di Brindisi, alti esponenti delle forze dell'ordine e il presidente dell'associazione antiracket di Ceglie Messapica.
on line Basket, alla D'Annunzio il derby contro l'Ostuni: 78-76 Domenica, 19 novembre La D'Annunzio Ceglie vince il derby con l'Ostuni e vola in testa alla classifica di C1 del campionato di basket. Partita entusiasmante quella tra le due formazioni che hanno legittimato il primato in classifica, con la formazione cegliese dominatrice nella prima parte della gara e l'Ostuni che ha tentato una rimonta fallita per soli due punti. L'inizio è tutto del quintetto cegliese che dopo 6 minuti di gioco distanzia di dieci lunghezze gli avversari con il primo quarto chiuso con il risultato di 22 a 16. Poi la rimonta degli avversari fino agli ultimi drammatici dieci secondi: sul 76 a 73 c'è il fallo intenzionale in favore di Gasparri che realizza i tre canestri; pronta la rimessa della D'Annunzio con Di Lembo che perfora la difesa e realizza. Formazione e realizzazioni: Gallo 3, Di Lembo 8, De Leonardis 17, Della Corte 8, Calò 5, Vozza 22, D'Amicis 11, Leo 4, Lisi, Faggiano.
Basket Serie C1 - Girone G 7^ Giornata
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on line Nessun danno dalla tromba d'aria che ha sfiorato Ceglie Sabato, 18 novembre Ha lambito il territorio cegliese ma senza provocare danni di rilievo la tromba d'aria che la notte scorsa si è abbattuta nel Basso Salento, nel triangolo tra Maglie, Scorrano e Melendugno. Ceglie ha solo subìto gli effetti atmosferici del forte vento di scirocco che dalla mattinata di ieri ha spazzato l'area, mettendo a dura prova cornicioni e tralicci di antenne televisive ma nulla di più. Momenti di paura intorno alle due di stamani, in coincidenza del violento nubifragio nel Salento, quando le raffiche sono aumentate di intensità facendo temere il peggio, poi una leggera pioggerellina ha accompagnato la tregua fino alla bonaccia e persino al ritorno del sole che oggi splende su Ceglie e tutta la provincia di Brindisi. La tromba d'aria ha scaricato i suoi effetti sul versante adriatico del Basso Salento, ha avuto caratteristiche tropicali e questo incoraggia quanti ipotizzano profondi mutamenti del clima nel bacino del Mediterraneo. Del resto il record delle temperature di novembre (fino a 24 gradi), l'alto valore igrometrico e la persistenza di venti caldi provenienti dal Sud disegnano un'Italia a due facce: piogge torrenziali che a ondate investono il Nord e i picchi ciclonici nel meridione.
Lascia Ciro Argese ma il sindaco respinge le dimissioni Mercoledì, 15 novembre Non sono più scosse di assestamento ma un vero e proprio terremoto che forse attende il "big one": l'amministrazione guidata dal sindaco Pietro Magno continua a perdere pezzi della giunta, tutti di marca Forza Italia. Infatti dopo le dimissioni di Mino Gervasi, formalizzate e accettate, ieri mattina ha presentato la resa anche Ciro Argese, assessore con delega all'Agricoltura, esponente di Forza Italia considerato molto vicino al neo segretario provinciale azzurro Nicola Ciracì e attuale presidente del Consiglio comunale a Ceglie Messapica. Il sindaco ha però respinto le dimissioni di Argese invitandolo a ritirarle, sollecitazione immediatamente accolta, poiché le motivazioni sarebbero state di natura politica e non personale che 24 ore prima avevano accompagnato quelle di Mino Gervasi. Difficile interpretare l'evoluzione degli eventi che sembra più vicina a dinamiche istintive e vendicative che strategiche. L'epicentro sarebbe però in Forza Italia che nell'ultima settimana ha visto le dimissioni del capogruppo consiliare e di due assessori. Inoltre una delegazione del partito berlusconiano, condotta dall'ex capogruppo Battaglia e opposto all'attuale dirigenza Ciracì, lunedì mattina si è recata dal sindaco per chiedere le dimissioni dell'assessore Argese, a loro dire inadempiente su un programma concordato nel partito. I dissidenti (che però rappresentano la maggioranza dei sette consiglieri comunali con casacca Forza Italia) sarebbero stati messi alla porta dall'indispettito sindaco. Sabato prossimo il vertice di Forza Italia
on line La verifica boccia le graduatorie Peep: 'Sono irregolari' Martedì, 14 novembre Problemi
per l'assegnazione dei suoli Peep (edilizia popolare). La verifica
effettuata dall'architetto Marina Carrozzo, vice responsabile
dell'Ufficio tecnico comunale di Ceglie Messapica, ha fatto emergere
alcune irregolarità. Non solo in termini di date, di volumetrie
dichiarate, di documentazioni, ma anche di altra natura, come il caso di
un lotto il cui «presidente ha legami di affinità con un membro della
Commissione esaminatrice esterno all'ente». Forse sarà necessario rifare tutto? Le operazioni di verifica sono iniziate il 19 ottobre e si sono concluse il 27 dello stesso mese. E' emerso che ci sono 9 lotti per i quali «gli assegnatari hanno prodotto la documentazione e il versamento richiesti in tempo utili e per i quali è stata accertata la rispondenza alle dichiarazioni rese. Ce ne sono altri otto i cui «assegnatari hanno prodotto parte della documentazione e il versamento richiesti in tempo utile e per i quali è necessario integrare la documentazione mancante». Quindi ci sono i quattro lotti che i cui «assegnatari hanno prodotto dichiarazioni di cuin non è stata accertata la regolarità» e tre lotti per i quali «gli assegnatari non hanno ottemperato ai pagamenti nei termini prescritti». La verifica sulle autocertificazioni sono state fatte su richiesta del Cdl-Puglia prima che gli assegnatari paghino la seconda tranche dell'importo di acquisto. Se, infatti, avessero provveduto a pagare questa seconda tranche, anche in presenza di irregolarità, la proprietà sarebbe stata acquisita. La vendita dei suoli Peep porterà nelle casse comunali ben due miliardi e 800 milioni. Una cifra che è riuscita a riequilibrare il bilancio comunale.
Si sgretola l'amministrazione Magno: si dimette Gervasi Lunedì, 13 novembre Non si è ancora ricomposta la frattura determinata dalla revoca del cidiellino Angelo Gasparro che un altro fronte si apre all'interno della maggioranza comunale guidata da Pietro Magno. Secondo fonti attendibili si è dimesso stamani l'assessore alla Cultura Mino Gervasi, di Forza Italia, subentrato nel marzo scorso a Paolo Urso e indicato particolarmente vicino al sindaco che in più occasioni lo aveva sostenuto e difeso. Parlando con alcuni stretti collaboratori Gervasi avrebbe attribuito la sua decisione a difficoltà di tenuta all'interno della formazione politica di appartenenza lamentando inoltre uno scollamento degli altri assessori. In questo clima di tensione voci incontrollate circolate nella sede comunale parlavano pure di dimissioni che sarebbero state richieste all'assessore Ciro Argese, anch'egli di Forza Italia, ma la circostanza non ha trovato alcuna conferma. L'uscita di Mino Gervasi, che però va ancora formalizzata, è il sintomo della difficoltà in cui si trova attualmente Forza Italia (l'altro giorno si è dimesso anche il capogruppo consiliare Angelo Minghetti): sotto accusa la presunta direzione verticale mal tollerata da altri rappresentanti politici. A dover di cronaca c'è da aggiungere un'ipotesi fatta circolare nelle ultime ore che darebbe l'ormai ex assessore Gervasi come vittima sacrificale per consentire un rientro in Giunta di un rappresentante del Cdl o di un personaggio d'area. Non si può valutare al momento la portata di quest'ultima indiscrezione, valutata più come calcolato alibi che concreta eventualità.
(Servizio di Luca Dipresa, anteprima della "Gazzetta del Mezzogiorno") Mino Gervasi, assessore con delega allo sport e alla cultura, in quota a Forza Italia, ieri mattina ha rassegnato le proprie dimissioni "per motivi personali". Così, dopo meno di una settimana dalle dimissioni da capogruppo di Forza Italia di Angelo Minghetti, ora è la volta di un componente l'esecutivo a "disimpegnarsi" nel gruppo burlusconiano. Che
stia accadendo qualcosa? L'interrogativo non è fuori luogo, anche perché,
a questo punto la "giustificazione " dei "motivi
personali" convincerebbe ben poco. Specie ora che la situazione è
abbastanza delicata con la questione dell'ex Cdl sul tappeto,
ovvero con un vero e proprio braccio di ferro tra sindaco ed
appartenenti alla "corrente" di Fitto da pochi giorni
confluiti nel movimento di Forza Italia. Già in occasione delle
dimissioni di Minghetti, indiscrezioni parlavano che alla base di questo
gesto in realtà ci fossero contrasti con la dirigenza del
movimento degli Ed
è questo il momento? Intanto va detto che un'altra voce si è diffusa
subito dopo le dimissioni presentate ieri mattina da Gervasi che -
si ricorderà - un anno fa aveva sostituito in giunta l'arch. Paolo Uso
lasciando il posto di consigliere proprio ad Angelo Minghetti che venne
poi nominato pure capogruppo. Questa voce che per la verità
appare troppo macchinosa, ma che riferiamo per dovere di cronaca
parlerebbe di un accordo raggiunto in seno a Forza Italia per recuperare
gli ex Cdl. In pratica si
on line Basket, la D'Annunzio vince ad Amalfi e vola: 95-75 Domenica, 12 novembre La D'Annunzio Ceglie vince ad Amalfi e approfittando dei passi falsi delle capoliste Nardò e Caserta, entrambe sconfitte in trasferta, vola in testa alla classifica del campionato di basket di C1, girone G. Da manuale la prova dei ragazzi allenati da Cosimo Romano contro l'agguerrita formazione campana. Domenica prossima il derby con l'Ostuni. La formazione e le realizzazioni: Gallo 5, Di Lembo 3, De Leonardis 26, Faggiano n.e., Calò, De Amicis 12, Leo 7, Vozza 14, Lisi n.e., Della Corte 28.
(Servizio di Luca Dipresa per la "Gazzetta del Mezzogiorno") Coco Romano, coach della D’Annunzio lo aveva detto: "Per vincere i campionati bisogna vincere fuori casa". Ed ora che tutti i guai fisici sono solo un ricordo (resta in infermeria solo Stefano Epicoco, ndr) il quintetto cegliese inizia a fare sul serio. Nell’anticipo di sabato sera la D’Annunzio espugna il parquet dell’Amalfi con il secco punteggio di 95 a 75. E’ la seconda gara consecutiva, dopo quella di sette giorni fa contro il Bisceglie, che la squadra del presidente Gianfranco Sportelli raggiunge e supera quota novanta. Punteggio che solo quando si gioca come hanno fatto Vozza e compagni si riesce a conseguire. "Sono molto soddisfatto – ci dichiara il coach Romano – di come ha giocato la mia squadra e di come siamo riusciti a non farci imbrigliare nel gioco un po’ alla garibaldina dei campani che, qualora riesce, mette in difficoltà chiunque". E così prosegue: " Questo lo sapevamo benissimo, come sapevamo che dovevamo subito imporre il nostro ritmo; cosa che abbiamo fatto alla grande al punto da andare al riposo con ben 26 punti di vantaggio". Grossa prestazione, quindi, segno che tutti stanno bene e come dice Beppe Vozza "Ora che finalmente possiamo allenarci al completo e mettere in atto gli schemi di gioco preparati dal mister siamo in grado di esprimerci al massimo". Ed ha ragione il giocatore cegliese perché la squadra, nuova per tre quinti, ha iniziato la preparazione con l’infermeria piena e solo da un mese le cose vanno decisamente meglio. Una menzione particolare merita Maurizio D’Amicis: il forte pivot è stato uno dei giocatori più bersagliati dagli infortuni ed anche ad Amalfi ha giocato con una caviglia non a posto ma, stringendo i denti da vero campione alla fine è stato determinante per il successo finale. La partita, in pratica, si è risolta tutta nei primi due quarti con Romano che ha fatto giocare senza sostituzione il quintetto formato da Di lembo, Della Corte, Vozza, De Leonardis e D’Amicis. Nel terzo quarto Manù Gallo - come al solito si fa trovare sempre pronto - ha rilevato De Leoanrdis perche al suo carico c’erano tre falli. Della Corte è stato il cecchino dalla lunga distanza con cinque canestri da tre punti ed un bottino personale di 26 punti. Meglio di lui – ma solo per quel che riguarda i punti realizzati - De Leonardis che conferma il suo crescente stato di forma con 28 punti al suo attivo. "Fare una graduatoria – afferma Romano a proposito della prestazione dei suoi – è impossibile perché tutti hanno svolto al meglio i compiti che gli avevo affidato e questo è segno che tutti giocano per la squadra". Vozza, a nome dei suoi compagni vuol ringraziare i tifosi che sono stati vicini nonostante le prime gare non certo positive. "Li dobbiamo ringraziare – dichiara Vozza – perché loro sapevano delle nostre condizioni fisiche come sapevano che non li avremmo traditi ed ora siamo contenti che la D’Annunzio ritorna ad essere la squadra che si propone per le posizioni alte della classifica". E domenica c’è il derby con l’Ostuni. "Partita difficile – è il pensiero di Vozza - come tutte quelle che si giocano in C 1 e questa lo è ancora di più perché è un derby; noi, però, giocheremo per vincere perché ora non possiamo permetterci il lusso di altri passi falsi". Insomma per domenica sul neutro di Cisternino una partita da non perdere.
Basket Serie C1 - Girone G 6^ Giornata
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on line Il sindaco Magno spiazza anche gli alleati di An e Fi Sabato, 11 novembre Bocche cucite nell'ex Cdl in attesa del direttivo provinciale di Forza Italia. La decisione del sindaco Magno, che nei giorni scorsi ha nominato assessore Rocco Cavallo (rappresentante della lista civica Forza Ceglie) è stata una vera doccia fredda trovando impreparati tutti, soprattutto - a quanto pare - Forza Italia che proprio dopo la fusione e la celebrazione del congresso provinciale celebrato la settimana scorsa era impegnata con il neo segretario provinciale e presiedente del Consiglio comunale, Nicola Ciracì, a trovare una soluzione definitiva alla crisi. E pare - secondo quel che è dato sapere - che c'erano le premesse per una ricomposizione della crisi, dopo una puntuale verifica così come voleva proprio il Cdl. Ma la decisione del sindaco Pietro Magno con l'investitura ad assessore di Rocco Cavallo esponente di Forza Ceglie, partito relegato all'opposizione, avrebbe complicato le cose. Soprattutto per il futuro del movimento degli Azzurri. Ma andiamo con ordine. Secondo indiscrezioni, venerdì scorso proprio Nicola Ciracì avrebbe fatto presente al sindaco che c'erano concrete possibilità di risolvere la crisi. In tal senso c'erano stati contatti chiarificatori tra ex cidiellini e lo stesso segretario provinciale di Fi. Il sindaco, in procinto di partire per Roma, aveva dato appuntamento a lunedì mattina alle ore 8. In quella occasione - si dice - il Cdl avrebbe anche avanzato il nome del successore di Angelo Gasparro. Lunedì
mattina, intorno alle 9,30, come stabilito la delegazione composta da
Ciracì che, nella sua qualità di responsabile politico del nuovo
raggruppamento di Fi, si faceva garante dell'accordo che si andava a
sottoscrivere, Galetta, Gianfreda e Gasparro si recava sul Municipio per
incontrare il sindaco. Ciracì bussa all'ufficio del primo cittadino e
annuncia la presenza della delegazione. Ma qui la sorpresa. Il sindaco
avrebbe fatto presente a Ciracì, che non nascondeva il proprio stupore,
che non c'era più bisogno di alcun incontro perché aveva provveduto a
nominare Rocco Cavallo assessore. Questo il modo con cui sarebbero
andate le cose. Situazione che si ingarbugliava ulteriormente anche
perché le altre due forse di maggioranza - Fi e An - non ne sapevano
nulla della decisione presa dal sindaco (quasi certamente già venerdì,
prima di partire per Roma, avrebbe deciso la sostituzione). Tanto è
vero che proprio An aveva promosso, per la serata di lunedì, un
incontro con Cdl e Fi nel tentativo di dare una soluzione alla crisi in
atto. Ora il direttivo provinciale di Forza Italia di questa sera che
non si anticipa facile. Una bella patata bollente per il neosegretario
Ciracì, che pure si prodigava per una soluzione della crisi. Ma questa
non è l'unica grana per Forza Italia: a pochi mesi dall'incarico si è
dimesso il capogruppo consiliare Angelo Minghetti che ha motivato la
decisioni richiamando problemi di incompatibilità professionale.
Sandra Verusio, la corte romana della marchesa 'rossa' Venerdì, 10 novembre E' una delle più attive animatrici dei salotti romani, consuetudine che si fa risalire al 1600 ma che trova ampie tracce nei baccanali capitolini o pompeiani dell'età imperiale. I salotti di oggi, dicevamo, e di una sua protagonista: la marchesa Sandra Verusio, battezzata la "dama rossa" per le sue dichiarate simpatie uliviste o, sempre mono-pittorescamente, la regina dei "salotti rossi". Cosa c'entrano Ceglie Messapica o Brindisi con la nobildonna romana? C'entra, poco, ma c'entra, poiché la signora è sposata a Giovanni Verusio, cugino napoletano del ramo cegliese proprietario del castello ducale e ultimi nobili del contado messapico. In realtà la dominatrice diessina dell'intellighentia romana da tempo si è separata dal suo bel Giovanni, però ha preferito conservare cognome e titolo, e per quelli che contano la marchesa Sandra Verusio è donna di potere e fascino, colta e sapiente, equilibrata e stratega. Nessuno può dire se nel suo salotto si sono decise carriere di giornalisti, manager e politici, ma certamente si sono affinate le tattiche politiche, come quella che (ri)vede D'Alema contro Berlusconi. Negli ultimi mesi giornali, tv e Internet hanno riscoperto il ruolo di Donna Sandra: l'ultimo numero del settimanale Panorama, l'inchiesta political-gossip dell'inserto del Corriere, Sette", e tutti i giorni l'irriverente velina di Roberto D'Agostino con il Dagospia. L'esclusione dal Gala al Quirinale per la regina Elisabetta ha fatto notizia, ma alle prestigiose cene di selezionati ospiti, nella villona sull'Appia antica o nell'appartamento dalle parti di Piazza Navona a Roma, trovano abitualmente posto Giuliano Amato, il ghota Rai e delle imprese ex Iri, D'Alema e, da un mese, Francesco Rutelli con signora. Recensendo sul Foglio il Rocco del Grande Fratello, Giuliano Ferrara ha alluso la comune origine dell'ingegnere superspiato con la famiglia Verusio. Ma quello di Cinecittà è un altro salotto.
Brindisi maglia nera per i tumori al polmone Giovedì, 9 novembre A Brindisi si registra il 50% in più di casi di tumore al polmone tra gli uomini ed un +35% di casi tra le donne, rispetto al resto della Puglia. Questi i dati di un’ indagine dell’ Organizzazione mondiale della Sanità che giungono proprio all'indomani dei 68 avvisi di garanzia per la vicenda Petrolchimico. Insieme a Taranto e Portoscuso, in Sardegna, Brindisi è quindi tra le aree più pericolose per la salute, tra quelle definite "a rischio" dal ministero dell’ Ambiente per i livelli di inquinamento ambientale. La causa del rischio sembra essere l’ alto livello di inquinamento ambientale. Infatti, in Puglia la mortalità per tumore risulta molto più bassa rispetto ad altre regioni italiane. Tuttavia, nelle aree di Brindisi e Taranto essa è elevatissima e tale, sottolinea un’ indagine della commissione Sanità del Senato sullo sviluppo di patologie di origine ambientale nelle aree ad inquinamento ambientale diffuso, che cita i dati dell’ Oms, «da non consentire dubbi sul peso dell’ inquinamento ambientale».
A Brindisi 68 indagati per le morti al Petrolchimico Mercoledì, 8 novembre Con la terribile ipotesi di aver provocato tumori e malattie mortali o permanenti agli operai che lavoravano al Petrolchimico di Brindisi, la procura di quella città ha inviato 68 informazioni di garanzia nei confronti di dirigenti ed ex dirigenti delle società Montedison, Enichem, Evc e Celtica ambiente. Strage colposa, disastro ambientale colposo, lesioni gravi, omissione dolosa di cautele contro gli infortuni sul lavoro: ecco lo scenario su cui stanno lavorando i magistrati. Ed ecco di che cosa sono indagati direttori di stabilimento, direttori del personale e responsabili della sicurezza, avvicendatisi nel corso degli anni. E' stato anche disposto il sequestro dell'intera area dell'insediamento chimico, pari a circa 270 ettari. Le indagini sono state avviate quattro anni fa dopo la denuncia di un lavoratore inviata al magistrato di Venezia Felice Casson, che si occupava di vicende simili avvenute nel Petrolchimico di Porto Marghera. Casson trasmise la documentazione ai colleghi brindisini e gli agenti della Digos della questura furono incaricata di cominciare gli accertamenti. E i risultati delle perizie di tecnici e oncologi hanno confermato i sospetti: l'esposizione al cloruro di vinile monomero e al policloruro di vinile all'interno degli impianti di produzione ha causato la morte per tumore di almeno 14 lavoratori e l'insorgenza di gravi malattie ai polmoni ad altri 83 operai. E la lista potrebbe ulteriormente allungarsi, visto che gli effetti del contatto con queste sostanze emergono anche a distanza di anni. Potrebbero riguardare anche cittadini che, a qualsiasi titolo, potrebbero aver inalato il cloruro di vinile. Gli impianti posti sotto accusa sono stati dismessi dalla società proprietaria, la Evc, che nei mesi scorsi li ha ceduti alla Celtica Ambiente che in quell'area intende realizzare un impianto per la produzione di energia dalla combustione di rifiuti. L'inchiesta
è coordinata dal procuratore della Repubblica aggiunto Cosimo Bottazzi
e dai sostituti procuratori Emilio Arnesano, Giuseppe De Nozza e Paolo
Bargero. Il sindaco di Brindisi, Giovanni Antonino, non esclude la
possibilità di costituirsi parte civile se dall'inchiesta dovessero
emergere danni anche ai cittadini che abitano nella zona.
Nominato il 6° assessore: è Rocco Cavallo (lista civica) Lunedì, 6 novembre Risolta la crisi istituzionale al Comune di Ceglie Messapica: nove settimane e mezzo dopo la revoca dell'assessore Angelo Gasparro, in rappresentanza del Cdl (formazione pugliese che fa capo al presidente della Regione Raffaele Fitto), il sindaco Pietro Magno ha sciolto la riserva nominando al soglio della Giunta Rocco Cavallo, unico consigliere della lista civica Forza Ceglie. Geometra, imprenditore edile, 34 anni, ex consigliere socialista, due volte candidato sindaco con il movimento Forza Ceglie, Rocco Cavallo ha accettato la proposta che il sindaco rivolse pubblicamente nella seduta dell'ultimo consiglio comunale dove lo stesso Cavallo votò contro l'equilibrio di bilancio. Ma se è risolta la crisi istituzionale si fa più aspro il rapporto politico all'interno della maggioranza con il Cdl esautorato dal sindaco e isolato dagli ex alleati di Forza Italia e di An. Ciò che poi è paradossale è che il Cdl è confluito a livello regionale in Forza Italia, con Gasparro chiamato al tavolo del direttivo provinciale dove responsabile è il cegliese Nicola Ciracì, presidente del consiglio comunale indicato di immobilismo durante la lunga crisi di maggioranza.
on line Basket, la D'Annunzio vince e scala la classifica: 90-63 Domenica, 5 novembre Seconda vittoria consecutiva per la D'Annunzio Ceglie che dopo aver liquidato il Bisceglie per 90 a 63 balza in classifica a due punti dalle capolista Caserta e Nardò. Dopo un avvio in salita il quintetto del coach Cosimo Romano si ricompatta recuperando in breve lo svantaggio. Il Ceglie ha chiuso la gara contro una formazione valida come il Bisceglie con un vantaggio di 27 punti, un ottimo banco di prova per la matricola cegliese che sembra aver trovato uomini e forma. Le realizzazioni dei giocatori della D'Annunzio Ceglie: Gallo 8, Di Lembo 24, De Leonardis, Lisi, Della Corte 15, Calò, Campitti, D'Amicis 9, Vozza 16, Leo 3.
Basket Serie C1 - Girone G 5^ Giornata
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on line Sarà informatizzato il Comune di Ceglie Messapica Giovedì, 2 novembre Il Comune di Ceglie Messapica, attraverso il portavoce Gaetano Scatigna Minghetti, ha reso noto che "sono stati informatizzati i servizi comunali di Ceglie Messapica per evitare lunghe code ed inutili attese ai cittadini", aggiungendo che «per realizzare questo servizio si è proceduto all'espletamento della gara per l'attribuzione della fornitura». In realtà si è proceduto solo alla gara per la informatizzazione, procedura cui l'ente locale si è adeguato in rispetto della normativa che prevede il rinnovo tecnologico di tutti i comuni italiani. La gara è stata vinta dalla ditta «Ois-Itali» del gruppo francese «Gfi». Stando alle previsioni, saranno predisposti sessanta punti di accesso alla rete interna che collegherà, oltre alla sede comunale centrale, anche le dipendenze dell'Ufficio tecnico, della sede della Polizia municipale e della biblioteca. A sua volta, la rete telematica ad alta velocità si integrerà con il mondo esterno con «Router Cisco», mentre i posti di lavoro saranno forniti di software i per la produttività individuale «Office 2000» della Microsoft, già diffusi e conosciuti per uso domestico. Sono previsti, infine, 170 giorni di formazione.
on line Armi nella masseria: arrestati e subito scarcerati Giovedì, 2 novembre Il fiuto di un cane - addestrato per la ricerca degli esplosivi - ha consentito ai carabinieri di trovare le armi nascoste all'interno di un'abitazione rurale nella campagne di Ceglie Messapica. I militari dell'Arma hanno ammanettato le tre persone che vivevano in quella casa, perché ritenute responsabili di detenzione illecita di fucili: si tratta di convalida di Antonio Franchlin (57 anni) e dei figli maggiori, Rocco (23) e Ladislao (24), difesi dall'avvocato Franco Larocca. Il gip Luigi Forleo ha convalidato il fermo per il padre, disponendo però gli arresti domicialiri, mentre ha deciso la scarcerazione dei due figli. Nella loro casa erano stati sequestrati tre fucili, una baionetta, una mazza chiodata, un passamontagna e alcune strumentazioni acustiche di incerta provenienza. Il ritrovamento di armi e arnesi per lo scasso era stato collegato agli episodi di criminalità verificatisi nelle campagne cegliesi dalla scorsa estate, una recrudescenza che ha visto gli episodi più gravi nella morte di un agricoltore, Donato D'Urso, e di un pensionato deceduto in seguito alle percosse subìte.
Tangenti: pm chiede la condanna per ex amministratori Mercoledì, 1 novembre A quasi sette anni dalla bufera giudiziaria che il 9 gennaio del 1994 portò all'arresto di alcuni ex amministratori di Ceglie Messapica, il pubblico ministero ha pronunciato la richiesta di condanna ritenendo valida la denuncia del titolare della ditta di nettezza urbana che si aggiudicò l'appalto nel lontano 1987. Al termine della requisitoria il pm Pasquale Sansonetti ha chiesto le condanne per gli imputati tra cui spicca l'ex presidente del Consiglio regionale pugliese, Mario Annese (chiesti cinque anni di reclusione), l'ex sindaco di Ceglie, Paolo Locorotondo (proposti 4 anni e 8 mesi), per altri ex amministratori quali Emilio Semeraro (4 anni e 6 mesi), Giovanni Ciracì (4 anni e 6 mesi), Cosimo Leporale (2 anni e 6 mesi), Antonio Nacci (3 anni). Richieste di condanna anche per gli ingegneri Giovanni Elia e Gianni Chiatti, responsabile dell'Ufficio tecnico comunale, con 4 anni ciascuno, e l'imprenditore Pietro Turrisi, due anni e 8 mesi. Prescrizione per altre tre persone coinvolte nell'inchiesta: Cosimo Colucci, Armando D'Ippolito e Domenico Rocco Elia, quest'ultimo l'imprenditore che con la denuncia diede avvio all'inchiesta. La vicenda ruota intorno all'assegnazione dell'appalto per la raccolta dei rifiuti da parte della Ditta Elia che s'aggiudico la commissione con un offerta di 660 milioni contro il miliardo fino ad allora pagato dal Comune. Successivamente la "Elia" chiese l'aggiornamento del prezzo contro cui si oppose la Giunta comunale dell'epoca fino ad arrivare, attraverso una serie di atti al vaglio della magistratura, all'ipotizzato reato di concussione. Prossima udienza il 27 novembre con l'intervento dell'avvocato difensore Cosimo De Leonardis. Entro l'anno la sentenza.
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Speciali
Inascoltati allarmi per il castello. La storia infinita del Neurolesi. I siti paleolitici di Ceglie M. L'avventura del Liceo Classico.
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