Servizi

 

Approfondimenti e servizi sugli avvenimenti di Ceglie Messapica (Br)

 

on line

 

Intervista a Nicola Ciracì, presidente del consiglio: "Con Magno o fuori dal partito"

"Il sindaco sbaglia ma va sostenuto"

Forza Italia rivendica una maggior rappresentanza in Giunta. Il coordinatore provinciale bacchetta alleati e iscritti. Summit lunedì

 

di Luca Dipresa

 

Giovedì, 23 novembre

E' fissato per lunedì 27 l'incontro, forse risolutivo, in un senso positivo o meno, tra i consiglieri di Forza Italia ed il sindaco  Pietro Magno. Il tutto a meno di ventiquattrore dalla seduta di consiglio  comunale con all'ordine del giorno l'assestamento di bilancio. Adempimento  per il quale occorre la maggioranza qualificata. Occorrono, cioè 11 voti  favorevoli ed al momento, stando le posizioni assunte all'interno del  gruppo, non è che questo possa far stare tanto tranquilli. La vicenda è a  questo punto fin troppo nota e c'è la spinosa questione dei cinque  consiglieri che non va trascurata.

Sull'intera questione e sulla posizione  assunta dei cinque forzisti (Argentiero, Battaglia, Martina ,Minghetti e  Santoro) abbiamo ascoltato il coordinatore provinciale di Fi, Nicola Ciracì,  che è anche presidente del consiglio comunale.

"Se da un lato i cinque hanno  sbagliato - afferma Ciracì - ad assumere una posizione autonoma, va anche  detto che il sindaco, pur avendo diverse ragioni, è stato intempestivo a  nominare un assessore (l'avv. Antonio Putignano, ndr) senza preventivamente  informare i partiti della coalizione ed in modo particolare Fi che, non va  dimenticato, è il primo gruppo in seno al consiglio comunale".

 

Allora c'è mancanza di dialogo, di confronto?

"Tutti i consiglieri comunali hanno sempre avuto un ottimo rapporto con il  sindaco che peraltro gode della stima e  dell'appoggio dei gruppi del Polo; il vero problema è forse costituito da  una giunta che non comprende il ruolo che realmente svolge".

 

Si spieghi meglio.

"La giunta rischia di non essere rappresentata dalle forze  politiche che hanno eletto Magno; basti pensare che Forza Italia è oggi priva di  qualsiasi rappresentante e, purtroppo questo non può che incidere  negativamente sulla gestione della cosa pubblica".

 

E dunque...

“Gli assessori, ormai tutti tecnici, pensano di godere di una sorte di  immunità e di dover rendicontare del loro operato solo al sindaco ed in  questo sbagliano di grosso perché hanno poco rispetto del consiglio comunale  e della sua funzione che è quella di controllo e di indirizzo".

 

Ma a proposito di rappresentanza di esponenti di Forza Italia in seno alla giunta.  Non c'è sempre Ciro Argese?

"Il sindaco respingendo le dimissioni  di Argese, senza consultare Forza Italia, l'ha di fatto trasformato in un assessore  di sua fiducia e non più rappresentante della nostra fora politica".

 

Allora come si può uscire dal guado, tenuto conto che il sindaco, il Cdl ed  i cinque appaiono, ciascuno con le proprie ragioni, intransigenti?

"Il sindaco deve  farsi promotore di una iniziativa di riavvicinamento con i consiglieri  comunali, riconoscendo ai partiti il loro ruolo, nonché la visibilità  amministrativa che gli deriva dal consenso elettorale ricevuto"

 

Ma, fino ad oggi, a quanto pare, dal sindaco sono venuti pochi segnali  concilianti. 

"Lunedì prossimo avremo a tal proposito un incontro tra il sindaco, i  consiglieri della maggioranza, i parlamentari Specchia e Vitali per  ritrovare le ragioni dello stare insieme. Questo partendo dal presupposto  che Forza Italia, comunque sia, sosterrà sempre il sindaco, al quale diciamo anche  che, avendo già fatto noi notevoli sacrifici per mantenere in piedi la  coalizione, oggi non merita (Forza Italia ndr) di essere privata di  qualsiasi rappresentanza" .

 

Lei pone quindi un problema di visibilità all'interno dell'esecutivo.

"Chiediamo il ripristino degli accordi sottoscritti al  momento di dar vita a questa coalizione ed alla candidatura a sindaco di  Magno".

 

E se il sindaco non riterrà valide le vostre ragioni?

"Se questo non avverrà il partito lo sosterrà comunque perché è  incomprensibile far tornare Ceglie nelle mani di Rifondazione Comunista, già  sconfitta dagli elettori".

 

Parla anche a nome degli altri cinque consiglieri comunali?

"Questa è la posizione del partito".

 

Come dire,  tradotto, che chiunque non sosterrà la linea del partito è fuori.  Infine c'è un appello ad An, fino a questo momento in silenzio sulla  vicenda.  "Gli amici di An - afferma Ciracì - devono far sentire la loro voce chiedendo al  sindaco un ritorno al dialogo ed al rispetto degli accordi.  Sbaglierebbero a non sposare le ragioni dell'unità della Casa delle Libertà  per assicurarsi qualche rendita di posizione, devono essere loro i primi ad  aiutarci nel ritrovare le ragioni dello stare insieme". 

 

 

Inizio pagina