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Dossier |
La storia del primo istituto umanistico cegliese alla boa del 25° anno di attività Un quarto di secolo al Liceo Classico Delibere bocciate, l’ostilità del Provveditorato, fino al blitz del ministro della Pubblica istruzione dell'epoca Misasi. Con la “complicità” dei Passionisti (Da "l'idea" del Febbraio 1996)
E’ trascorso più di un quarto di secolo da quando è stato istituito a Ceglie il Liceo Classico, il primo istituto scolastico a indirizzo umanistico della città. Il varo delle lezioni si tenne nel 1970-71 e da allora migliaia di giovani si sono formati nelle ormai storiche aule del Convento dei Passionisti. A 25 anni di distanza abbiamo chiesto al Superiore, Padre Antonio Perrone, una ricostruzione di quel periodo, il ruolo svolto dalla Comunità Passionista. E anche un po’ di retroscena.
di P. Antonio Perrone* E’ trascorso più di un quarto di secolo da quando è stato istituito a Ceglie il Liceo Classico, il primo istituto scolastico a indirizzo umanistico della città. Il varo delle lezioni si tenne nel 1970-71 e da allora migliaia di giovani si sono formati nelle ormai storiche classi del Convento dei Passionisti. A 25 anni di distanza abbiamo chiesto al Superiore, Padre Antonio Perrone, una ricostruzione di quel periodo, il ruolo svolto dalla Comunità Passionista. E anche un po’ di retroscena. Una cittadina con oltre ventimila abitanti possedeva una massa studentesca non indifferente. Giovani che ogni giorno si spostavano su Francavilla, Ostuni, Martina per frequentare scuole superiori. Oltre le Elementari e le Medie esisteva l’Istituto Tecnico Industriale: troppo poco per la cittadinanza cegliese. L’attenzione dell’Amministrazione comunale, guidata all’epoca dal Sindaco avv. Camillo Caliandro, si polarizzò sulla necessità di altre Scuole Superiori. Si pensò subito ad una sezione staccata del Liceo Classico di Francavilla "Vincenzo Lilla". A favore di tale ipotesi si inserì la locale Comunità Passionista che ospitando i suoi giovani studenti di Liceo-Ginnasio, era costretta a farli viaggiare ogni giorno, con enormi difficoltà di vario genere, e presentandoli agli esami come privatisti erano sistematicamente rimandati o respinti. Queste ragioni crearono i validi presupposti per una efficace collaborazione tra l’Amministrazione Comunale e i Passionisti. Si presentò la difficoltà: dove alloggiare l’eventuale Ginnasio-Liceo? La Comunità Passionista era propensa a mettere a disposizione alcuni ambienti del Convento, di questo si fece garante il Superiore del tempo, Padre Antonino Nuzzi, che avendo interpellato prima la Comunità in un regolare Capitolo, e poi il Consiglio Provinciale guidato dal Provinciale P. Angelo Carrozzo, ebbe ampio mandato a trattare con l’Amministrazione Comunale di Ceglie Messapica. Già nel 1969 l’Amministrazione chiese, con apposita delibera del Consiglio Comunale al Provveditorato di Brindisi, l’istituzione del Ginnasio-Liceo come sezione staccata di Francavilla, ma veniva regolarmente respinta. Per cui si rimase con un pio desiderio. Ma "per lo scorso Natale - scrive nel 1969 Padre Antonino nella Platea del Convento - il Sindaco, insieme alle persone più rappresentative del paese, venne a dare gli auguri al Superiore e alla Comunità. Non si mancò di scivolare sull’argomento della scuola e il Superiore P. Antonino Nuzzi li pregò di fare ancora una volta la delibera del Consiglio e consegnargli la copia. Cosa che fu fatta. Da Brindisi il Provveditore diede subito il parere negativo". (Platea Convento, pag. 203 Vol. I). A questo punto, tramite il P. Fedele Pomes, fu interessato direttamente il Ministro della Pubblica Istruzione, Riccardo Misasi, il quale prese in seria considerazione la richiesta, e in poco tempo concluse favorevolmente la vicenda, così che il 19 maggio 1970 il ministro invia anche al Superiore dei Passionisti il seguente telegramma: "Lieto comunico habeo istituito sezione staccata Liceo-Ginnasio Ceglie Messapico. Stop. Cordialità. Ministro Misasi, Pubblica Istruzione". Una meta era stata raggiunta! La Città di Ceglie si fregiava di una nuova scuola Superiore: il Ginnasio-Liceo. Alla fine di giugno, dopo l’ulteriore parere favorevole della Comunità Passionista locale del 20 giugno 1970 e quello della Curia Provinciale presieduta da Padre Angelo Carrozzo il 26 giugno, si dava inizio ai lavori per preparare gli ambienti adatti per accogliere il Ginnasio-Liceo. Con l’inizio dell’anno scolastico 1970-71, si potè inaugurare il Ginnasio-Liceo. Certamente una data storica. Ceglie acquisiva maggiore prestigio nel vasto campo della cultura. Per i giovani cegliesi si aprivano prospettive per uno studio più sereno, senza spostamenti in altri paesi con i disagi che questi comportavano. La popolazione cegliese avrebbe desiderato anche il Liceo Scientifico, l’Amministrazione Comunale ne aveva fatto richiesta, ma senza esito. Anche questa volta ci fu una intesa con il Superiore P. Antonino Nuzzi, il quale tentò ancora presso il Ministro Misasi, ma l’operazione non riuscì perché il Ministro rispose che non c’erano fondi sufficienti per istituire il Liceo Scientifico. Si accantona questo progetto e si cerca di dare maggiore incisività al neo Ginnasio-Liceo. Con il passar degli anni il Liceo Classico è cresciuto. Ha avuto bisogno di altri locali e sempre ha trovato la Comunità Passionista disposta a collaborare, anche quando i suoi giovani studenti sono stati trasferiti altrove. Sono trascorsi 25 anni di intensa collaborazione tra il Liceo Classico cegliese e la Comunità Passionista. Allo scadere del venticinquesimo anno il Liceo Classico ha lasciato il Ritiro dei Passionisti per ambienti più adeguati ed efficienti. Grazie all’occasione che ci offre "l’idea" abbiamo voluto ricordare questi venticinque anni di amicizia, di cultura, di collaborazione, per ringraziare le varie Amministrazioni Comunali che si sono succedute; i tanti Presidi e Professori che hanno profuso impegno e sacrificio. Soprattutto vogliamo ringraziare i tantissimi giovani cresciuti culturalmente all’ombra del Convento Passionista. Pensiamo anche ai tanti laureati, ai tanti professionisti, ai sacerdoti, che rimangono il frutto più maturo di questi 25 anni, che hanno dato lustro e prestigio al Ginnasio-Liceo cegliese. Auguriamo infine nuove mete, nuovi luminosi traguardi. Tra questi vorremmo augurare che presto la "sezione staccata" si trasformi in Liceo Classico autonomo, magari, per non dimenticare le radici, intitolandolo a "Paolo della Croce". L’attuale Amministrazione Comunale, il prof. Rino Conte in prima persona, che per il Liceo ha speso e spende le sue migliori energie morali, culturali e fisiche, riusciranno a dare ai giovani e alla popolazione cegliese questa stupenda soddisfazione. (* Padre Passionista, Superiore del Convento di Ceglie Messapica dal 1994 al 1999)
_____________________________________ Quell’estate del 1970 a Ceglie... Furono sufficienti 400 mila lire per dar vita alla IV Ginnasio Furono sufficienti 400 mila lire per avviare la prima classe ginnasiale del Liceo Classico. La somma fu stanziata dal Comune di Ceglie con una delibera votata all’unanimità nell’estate del ‘70 dagli assessori Domenico Caliandro, Cosimo Nacci, Cosimo Gioia, Pietro Bellanova, Giuseppe Barletta, Leonardo Elia e naturalmente voluta dal sindaco dell’epoca, l’avvocato Camillo Caliandro. Con quella somma, e grazie all’apporto dei Padri Passionisti che disposero i locali, fu assicurato il primo trimestre dell’anno scolastico 70-71. Il resto andò nel bilancio 71. Per il Liceo Classico a Ceglie si era mobilitato il mondo politico, ma è da ricordare soprattutto l’apporto e l’insistenza di alcuni docenti che per anni si sono battuti per dare anche a questa città un prestigioso istituto superiore. E alla fine la spuntarono proprio i professori Pantaleo Leporale, Giovanni Miccoli e Armando Rottola che con insistenza avevano martellato il Provveditorato di Brindisi e gli organi istituzionali competenti. Erano anni di contestazione e anche a Ceglie si sentiva la eco della rivoluzione del ‘68 portata soprattutto da qualche studente universitario e da docenti insofferenti a sistemi giudicati anacronistici e statici. Il ‘70 portò qualche sciopero nelle scuole medie inferiori, ma la protesta, data la giovanissima età degli studenti, ricostituì aspetti imitativi o legati a problematiche infrastrutturali (riscaldamento insufficiente, aule inadeguate). (i.) |