Ceglie in diretta |
Gennaio 2007 |
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2007
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Amministrazione: si dimette il consigliere di Rifondazione Cosimo Gioia
Giovedì, 25 gennaio
La maggioranza di Ceglie Messapica perde altri pezzi: dopo le dimissioni
dell’assessore Isidoro Conte è la volta di Cosimo Gioia, consigliere nelle
file di Rifondazione comunista, medico reumatologo in servizio all’ospedale
civile. Le dimissioni sono state presentate lunedì mattina con una lettera
inviata al presidente del Consiglio e al sindaco, ma sono state rese note
solo ieri. Alcune fonti attribuiscono alla decisione di Gioia una certa
stanchezza nel conciliare l’attività professionale con quella
amministrativa, ma altre giurano che il forfait del medico sia dovuto alle
crescenti difficoltà trovate all’interno del partito e della coalizione di
centrosinistra che sorregge il sindaco Pietro Federico. Indiscrezioni
parlano infatti di contrasti con i colleghi di partito, evidenziati
soprattutto nel corso dell’ultimo Consiglio comunale. Il sindaco Pietro
Federico avrebbe detto che il consigliere ha dovuto lasciare il suo posto
per “semplici motivi di lavoro”.
Adesso si dovrà sapere con certezza chi entrerà ad occupare il posto vuoto del
medico: a sostituirlo dobrebbe essere Cosimo Vitale, segretario di
Rifondazione e presidente del Centro Anziani.
Aperti gli ambulatori di pneumologia riabilitativa a Ceglie e Francavilla Martedì, 23 gennaio Sono stati aperti due nuovi ambulatori di pneumologia riabilitativa presso i servizi pneumologici degli ospedali di Francavilla Fontana e Ceglie Messapica. Si va così ad incrementare l'offerta di servizi pneumologici sul territorio rispettando le indicazioni del direttore generale dell'Asl, Guido Scoditti. "Questo potenziamento e quello già realizzato in altre strutture - afferma il dott. Scoditti - incontrano le esigenze dei cittadini e tengono conto delle nuove e maggiori attenzioni che questo settore merita di avere. Si pensi alle patologie provocate dal fumo e dall'inquinamento e si avrà chiara l'importanza del potenziamento messo in atto in provincia di Brindisi. L'Ausl Br/1 ha cambiato denominazione ed ora è divenuta Asl Br ma la verità è che alla mutazione formale se ne aggiunge un'altra poderosamente sostanziale: ci sforziamo ogni giorno di modificare in meglio la sanità pubblica in questo territorio, puntando al potenziamento quantitativo e incrementato il livello qualitativo dei servizi offerti". Le nuove strutture si aggiungono agli ambulatori già esistenti a Mesagne (in ospedale) e Brindisi (nella struttura Asl di via Dalmazia). I due ambulatori fanno parte dell'Uoc Servizio Pneumologico della ASL BR coordinata dal dott. Eugenio Sabato. I trattamenti di pneumologia riabilitativa (PR) hanno l'obiettivo - dichiara il dott. Sabato -di attenuare le manifestazioni fisiche e psicologiche negative della patologia di base, ridurre la disabilità aumentando il grado di benessere e di prestazione fisica e mentale, ottimizzare il recupero sociale del paziente, riducendo il livello di handicap. Sono trattamenti utili e molto richiesti dagli stessi pazienti poiché determinano un miglioramento soggettivo della sintomatologia accusata.
Gli obiettivi della pneumologia riabilitativa si possono
raggiungere attraverso programmi individualizzati condotti da una equipe
multidisciplinare composta da uno specialista pneumologo, un fisioterapista,
un infermiere con esperienza in ambito respiratorio.
"Le componenti operative di un programma di pneumologia
riabilitativa - specifica il dott. Sabato -non prescindono da un adeguato
trattamento farmacologico, un programma educazionale con supporto
psicosociale, l'ossigenoterapia e la ventilazione meccanica dove necessaria
e la terapia fisica comprendente le tecniche di riallenamento respiratorio e
la fisioterapia respiratoria classica. Nel nostro caso, poi, il follow-up è
più semplice visto la possibilità di visite domiciliari offerta dal servizio
di assistenza respiratoria domiciliare". Questi trattamenti possono essere
effettuati in regime ambulatoriale.
Neonata muore per una crisi respiratoria, inutile la corsa in ambulanza Lunedì, 22 gennaio Il dramma di vedere morire la figlia appena nata. E tutto per una crisi respiratoria. Dalla gioia alla tragedia in pochissimo tempo, troppo poco per poter farsene una ragione. È il destino amaro di una giovane coppia originaria di Ceglie Messapica e residente a Corigliano Calabro. Ma tutto potrebbe non essere solo frutto della malasorte. Per questo motivo il padre, G.R., un commerciante di 28 anni, si è recato dai carabinieri per presentare una denuncia. Il suo sospetto è che qualcosa non abbia funzionato a dovere durante il trasporto in ambulanza ed ha provocato la morte della figlia appena nata. Se i sospetti dell'uomo sono concreti lo accerterà l'inchiesta aperta dalla Procura di Rossano, che ha già inviato i carabinieri in ospedale per sequestrare la cartella clinica. Quello che comunque è certo è che nell'ospedale di Corigliano manca un reparto di Neonatologia e per ogni emergenza è necessario fare ricorso all'ambulanza per coprire gli 80 chilometri che separano Corigliano da Cosenza. Un viaggio che richiede più di un'ora. A segnalare la mancanza di un reparto è stato anche il direttore sanitario dell'Azienda sanitaria di Rossano, Gianni Aloisio, da cui dipendono quattro ospedali che coprono un bacino, quello della Sibaritide, abitato da almeno 200mila persone. E pur essendovi cosi' tanti abitanti, dice, «il reparto di Neonatologia non c'è». Subito dopo il parto la neonata ha presentato problemi respiratori. I medici dell'ospedale di Corigliano hanno immediatamente cercato di intervenire, ma quando si sono resi conto che le condizioni della piccola non miglioravano hanno deciso il trasferimento nell'ospedale di Cosenza. La corsa verso il capoluogo di provincia, però, si è rivelata vana. Quando l'ambulanza è giunta in prossimità dell'ospedale, la neonata è morta. Toccherà agli esami autoptici, subito disposti dalla magistratura calabrese, a determinare le cause del decesso. Il primario del pronto soccorso dell'ospedale di Corigliano, Vincenzo Taverna, intanto, ha tenuto a precisare «che tutte le ambulanze sono attrezzate con apparecchiature per la respirazione artificiale dotate di due bombole di ossigeno». Aloisio ha aggiunto che «la dottoressa che ha avuto per prima in cura la neonata ha fatto di tutto per tenerla in vita, anche durante il trasporto, ma purtroppo non c'è stato niente da fare». In attesa di sapere perché sua figlia è morta, G.R. è tornato nell'ospedale di Corigliano per accompagnare a casa la moglie, M.A., dimessa già ieri mattina. (Nuovo Quotidiano di Puglia)
Amministrazione: l'Udeur accusa il sindaco, "è ostaggio di Rifondazione" Mercoledì, 10 gennaio “L’uscita del sindaco su un ventilato sciacallaggio politico attuato in merito alla vicenda delle dimissioni dell’assessore Conte mi lasciano a dir poco sconcertato e, semmai, confermano come il primo cittadino sia ostaggio di Rifondazione comunista”. Si sente chiamato in causa il capogruppo Udeur, Antonio Casale ed allora vuol rinviare al mittente tali “accuse”. E precisa: “L’aver chiesto chiarezza in merito ad una vicenda fatta passare come un semplice avvicendamento è sciacallaggio? Aver chiesto spiegazioni sulle gravi affermazioni fatte dal prof, Conte, è sciacallaggio? Aver chiesto di riferire in consiglio comunale è sciacallaggio?”. Come si ricorderà il prof. Isidoro Conte (Rifondazione) con una circostanziata nota inviata anche ai capigruppo consiliari metteva sotto accusa il sindaco ed i suoi colleghi di giunta che lo avrebbero “boicottato” perdendo un cospicuo finanziamento di due miliardi e mezzo di vecchie lire per il recupero del castello. Un vero e proprio “j’accuse” che il prof. Conte lanciò e, non tirandosi fuori dalle responsabilità si dimise affermando come “certe responsabilità sono collettive , perché se l’assessore è un folle o un incapace va cacciato e sostituito a furor di popolo per il bene di una città che oggi si vede sostanzialmente defraudata del diritto di fruire di qualcosa, come il castello, che ha sempre colpito l’immaginario collettivo fino ad essere rappresentativo dell’immagine medesima della città”. Ed aggiunge Antonio Casale: “La lettera con la quale Conte annunziava le sue dimissioni la indirizzò anche a noi capi gruppo ed ecco il perché della mia, come di quella di altri partiti, di chiedere spiegazioni al sindaco considerato ce è il capo dell’amministrazione e che è lui a nominare gli assessori”. E prosegue: “Un sindaco deve avere rispetto delle istituzioni e preferire una conferenza stampa ad un consiglio comunale per spiegare se l’ex assessore Conte abbia detto cose contrarie al vero”. E qualcosa da dire, il capogruppo Udeur ce l’ha anche per gli altri partiti della maggioranza: “Comprendo Rifondazione ed il suo assordante silenzio, immaginando cosa avrebbe fatto a ruoli invertiti, però è sintomatico il silenzio sulla questione delle segreterie dei Ds e della Margherita che di fronte ad atti di accusa di un tal genere avrebbero dovuto avere l’orgoglio di chiedere al sindaco se i loro assessori si fossero per davvero reso complici di una simile responsabilità. A meno che oltre ad un ruolo paritario abbiano perso anche l’orgoglio di partito e, come ha dichiarato il consigliere diessino Palmisano lasciano guidare le operazioni al solo partito di Rifondazione perché ha preso più voto”. E così conclude: “Resta ferma la richiesta di riferire in consiglio comunale e prima di fare dichiarazioni riflettere su quel che si dice e, peggio ancora, sui messaggi che si vogliono lanciare”. (Nuovo Quotidiano di Puglia)
Parte il progetto di rilancio del Teatro comunale Mercoledì, 10 gennaio Nei giorni scorsi è stato presentato a Ceglie Messapica il progetto “Ceglieteatromediterraneo”: alla presenza del Sindaco Pietro Federico, di Pietro Mita consigliere comunale e delegato del Consiglio Comunale per le attività del teatro, Carmelo Grassi Presidente del Teatro Pubblico Pugliese, Uccio Biondi Presidente del Teatro della Calce, Tonio De Nitto responsabile dei Cantieri Teatrali Koreja di Lecce, Massimo Gianfreda direttore dell’associazione musicale Caelium. Spiegano in Municipio che “Ceglieteatromediterraneo” non è soltanto un cartellone di spettacoli ma un progetto nuovo nei contenuti e nelle modalità di gestione per il rilancio del Teatro Comunale e che parte dal coinvolgimento di più soggetti operanti sul territorio. E’ stata infatti formalmente costituita tra il Comune di Ceglie, le associazioni Caelium e Teatro della Calce di Ceglie Messapica, i Cantieri Teatrali Koreja - Stabile d’Innovazione del Salento, un’associazione di scopo con l’obiettivo di qualificare, incrementare e diversificare l’offerta del Teatro comunale attraverso attività di promozione teatrale, formazione e produzione grazie anche al supporto del Teatro Pubblico Pugliese di cui il Comune è socio da anni. “Il teatro abitato è il titolo che abbiamo scelto - proseguono al Comune di Ceglie - per questa stagione ad indicare proprio una nuova vita del teatro, uno spazio abitato e fruibile dalla città, crocevia di esperienze, incontri e contenuti, lontani dalla statica logica burocratica che molto spesso preferisce tener chiusi questi spazi piuttosto che abitarli e farli vivere.
“Ceglieteatromediterraneo” si articolerà in diverse sezioni: La tradizione realizzata con il Teatro Pubblico Pugliese, si è aperta il 22 dicembre con la farsa brillante “Mettiteve e fa l’ammore cu mè” di Scarpetta messo in scena da Arturo Cirillo del Teatro Nuovo di Napoli. Seguono Tosca e Venturiello nella commedia musicale “Gastone” di Ettore Petrolini (20 gennaio), Giulio Scarpati con “Una storia d’amore” di Anton Cechov (10 febbraio) , Moni Ovadia e il suo cabaret musicale Yddish con “Kavanà” (4 marzo) e il grande Mario Scaccia in “Serata romana” (29 marzo) sulle liriche di Trilussa. Considerato che il primo spettacolo si è già avuto, per questa sezione è previsto un abbonamento a posto fisso valido per 4 spettacoli, per maggiori dettagli leggere di seguito la sezione abbonamenti. La scena contemporanea realizzata con il sostegno del Teatro Pubblico Pugliese, vedrà protagonisti alcuni dei più interessanti esempi della produzione pugliese. Si inizia con “Lu zii” (13 gennaio) di Mimmo Mancini, attore di Bisceglie con all’attivo numerosi film con Sergio Rubini e Alessandro Piva. Si prosegue con “Via, epopea di una migrazione” dei Cantieri Koreja di Lecce (27 gennaio), spettacolo sulla migrazione italiana in Belgio negli anni 50 e la tragedia di Marcinelle; il Crest di Taranto con “il deficiente” di Gianfranco Berardi e Gaetano Coltella (17 febbraio), spettacolo vincitore del Premio Scenario 2005, l’onirica riscrittura di “Pinocchio” di Maccabbè teatro con la regia di Enzo Toma (17 marzo). Chiude la rassegna la produzione del teatro della Calce di Ceglie Messapica “unadiecicentomille NEROVITE” (21 aprile), atto unico scritto e diretto da Uccio Biondi ispirato alla poesia di Pietro Gatti. Per questa sezione è previsto un abbonamento a posto fisso valido per 5 spettacoli. Musica oggi Cercherà di diffondere e valorizzare la letteratura musicale del ‘900 e la produzione di nuove opere di autori viventi. A tal fine l’associazione “Caelium” propone una nuova produzione con un concerto dell’ensemble Caelium ed un recital della pianista Mariagrazia Lioy.
La scena dei ragazzi è invece la sezione dedicata ai ragazzi, forse la più importante, la vera riserva, il vero investimento culturale per la formazione di quello che sarà il pubblico di domani, lo sguardo innocente e acerbo del pubblico bambino che farà tesoro delle mille sollecitazioni didattiche che il teatro ragazzi ha elaborato in più di trent’anni di esperienza. Saranno molti i titoli a disposizione per le scuole di ogni ordine e grado con alcune delle più interessanti esperienze italiane che calcheranno le scene del teatro comunale al mattino alle ore 10.00 Sarà il Teatro del Canguro di Ancona ad aprire il 24 gennaio con lo spettacolo “Storia di carta”, per la scuola superiore Koreja riproporrà al mattino “Via, epopea di una migrazione” (26-27 gennaio) e poi “Virginia storia di baci e bugie” (30-31 gennaio), un coraggioso spettacolo sull’educazione sessuale per i bambini della compagnia La pulce di Bergamo (30-31 gennaio), “Mangiadisk” di Koreja (22-23 gennaio) uno straordinario Hansel e Gretel, “Storie di streghe” del teatro Kismet di Bari (22 marzo) , “Patate, una parola senza denti sulla guerra” (31 marzo), “Mondorotondo” della compagnia Le nuvole di Napoli (17 aprile), “Oz nel paese delle meraviglie” (27-28 aprile) de La luna nel letto di Ruvo di Puglia. Formazione Affiancherà l’attività di promozione quella di formazione: è previsto un laboratorio permanente condotto dal Teatro della Calce da gennaio a maggio e 2 stage intensivi condotti dagli attori di Koreja Silvia Ricciardelli e Fabrizio Saccomanno.
ABBONAMENTI Oltre alle distinte proposte di abbonamento previste per le sezioni la tradizione e la scena contemporanea,e all'abbonamento unico valido per 10 spettacoli di prosa, sarà possibile acquistare una nuova vantaggiosa formula d’abbonamento 2 + 2 + 2 che darà la possibilità di scegliere 2 spettacoli della tradizione, due spettacoli della scena contemporanea e i 2 spettacoli di musica oggi. La tradizione: abbonamento a posto fisso valido per 4 spettacoli platea: 48 euro galleria: 40 euro galleria ridotta 32 euro
La scena contemporanea: abbonamento a posto fisso valido per 5 spettacoli abbonamento intero: 40 euro abbanamento ridotto: 20 euro
Abbonamento 4 + 5 4 spettacoli de La tradizione + 5 spettacoli de La scena contemporanea abbonamento a posto fisso in platea valido per 10 spettacoli intero: 70 euro ridotto: 52 euro
Abbonamento 2+2+2 abbonamento a posto unico 40 euro
Sarà possibile acquistare gli abbonamenti delle sezioni “la tradizione” e “la scena contemporanea” sino al secondo appuntamento delle stesse. L’abbonamento 2+2+2 sarà in vendita fino al 17 febbraio. Il botteghino del teatro sarà aperto per la campagna abbonamenti sino a tutto il mese di gennaio i lunedì e i mercoledì dalle ore 10.00 alle 12.30 e i giovedì e i sabato pomeriggio dalle 17 alle 20, il giorno prima di ogni spettacolo e il giorno dello spettacolo con i seguenti orari: 10-12,30 e 17 sino ad inizio spettacolo. Dal mese di febbraio il botteghino resterà aperto i giovedì e i sabato pomeriggio dalle 17 alle 20.
I PREZZI DEI BIGLIETTI:
Pr la tradizione: platea: 15,00 euro galleria: 13, 00 euro galleria ridotta: 10, 00 euro
Per la scena contemporanea e musica oggi: intero: 10 euro ridotto (under 25 e over 65): 5 euro
Per la scena dei ragazzi: 3,5 euro.
Per informazioni: - Teatro Comunale (nei giorni di apertura del botteghino): tel. 0831.377863 - Uffici Comunali (da lun. a ven. dalle ore 8.00 alle ore 14.00 e mart. pom. dalle ore 15.30 alle ore 19.00): tel. 0831.387301 e.mail: mp.salonna@ceglie.org
I "Bolero" realizzano l'inno per la squadra di basket Lunedì, 8 gennaio La squadra di basket di Ceglie Messapica ha il proprio inno, realizzato dai Bolero e prodotto dall’etichetta discografica indipendente Alphard Record. "Visto l’importante successo che la squadra Azzarito Basket Ceglie sta riscuotendo da tempo - spiegano i promotori - si è deciso di rendere ancora più coesi i già infervorati tifosi con un inno musicale che esalti ulteriormente l’affetto che li lega a questa notevole rappresentante della nostra città. La realizzazione dell’inno è stato affidata al gruppo ‘Bolero’, che con la sua ventennale carriera realizzerà al meglio delle proprie possibilità quanto precedentemente accennato. E quindi anche l’occasione per avvicinare discipline diverse come lo sport e la musica. Il progetto, non a scopo di lucro è realizzato per il solo e mero piacere di essere compartecipativi in qualcosa che unisca i cegliesi. Quindi, le spese saranno ridotte solo alla realizzazione tecnica del cd. Gli stessi saranno distribuiti del tutto gratuitamente ai sostenitori dell’iniziativa. Inoltre è prevista la realizzazione di un videoclip, che vedrà la partecipazione dei tifosi. A tutto questo seguirà, in data compatibile, una manifestazione di presentazione dei risultati raggiunti che, sicuramente vedrà presenti - concludono - i rappresentanti della squadra e quelli politici".
Il ristorante "Cibus" tra i migliori del "Gambero Rosso" Giovedì, 4 gennaio Proprio in questi giorni, giunge un importante riconoscimento al “Cibus”. Il noto ristorante di Angelo Silibello è stato infatti inserito (e scelto) tra i migliori 15 ristoranti selezionati nell’ambito del Concorso “Gambero Rosso” quali “interpreti della cucina familiare italiana”. Un ulteriore attestato certifica la qualità della cucina cegliese che mostra di essere apprezzata in lungo ed in largo, Ed il periodo natalizio ne è stato l’ennesima dimostrazione a conferma di un settore che da solo riesce a trainare quel turismo itinerante che meriterebbe di trasformarsi in stanziale. “CIbus” è inserito (l’unico della Puglia) in una interessante pubblicazione multimediale dove vengono riproposti luoghi (le masserie) e tradizioni proprie della nostra cultura. Non sarebbe male che questo prodotto multimediale potesse diventare anche uno strumento didattico considerato che ormai da qualche anno a Ceglie funziona un Istituto Alberghiero. Angelo Silibello, unitamente a mamma Giovannina (ripresa mentre spiega i vari passaggi che portano alla creazione del tipico “piscuet’ cegliese”, quel mostacciolo che grazie ai suoi ingredienti, molti top sicret, crea un prodotto apprezzatissimo e che meriterebbe maggiore attenzione divulgative), alla sorella Filomena ed alla moglie Angela Lerna ripropone fedelmente quella cucina tradizionale, fatta di cose semplici ma genuine. In questa speciale classifica, Cibus si trova assieme ad altre presenze ristoratrice cha vanno dal Veneto e finiscono in Sicilia. Basi, tanto per elencarne qualcuna, menzionare “La Ragnatela” di Mirano in pieno Veneto, al “Naugalaruni” di Palermo. L. Dip.
Sosta selvaggia e strade come piste: inesistenti i controlli Giovedì, 4 gennaio “La Befana ogni festa porta via”, recita una nota filastrocca. Però non porta via certamente il disappunto di una comunità che avrebbe voluto (e vuole ancora) una più qualificata presenza della polizia municipale in città. A molti non è passato inosservato come la circolazione in quasi tutti i punti di maggior traffico della città, ed oltre, è un vero e proprio caos: soste dove meglio aggrada rendendo difficoltoso il transito, velocità oltre i limite consentito (Viale Aldo Moro è una vera e propria pista di lancio), sensi unici violati, veri e propri ingorghi e quant’altro sono alcune delle situazioni che più di ogni altra purtroppo si verificano con una certa frequenza in città. Per non parlare dello scorrazzamento di motociclette o biciclette in quello che era il corso principale della città, oggi poco frequentato, proprio per paura o di essere investiti o di dover addirittura litigare. Tutto questo, è ‘opinione diffusa, è dovuto ad una evidente carenza di controllo che sicuramente amplia questo problema. La gente, sostanzialmente, lamenta una evidente assenza di controlli, scarsa presenza di quanti preposti (vigili e non solo) a tale compito, che si sarebbe gradito vedere più spesso, anche circolando a piedi o presidiando alcuni punti della città. Poco serve se di tanto in tanto si arriva in Piazza Plebiscito e si mette mano al bollettario delle multe per poi ritornare tutto come prima. A proposito di Piazza, molti avevano fatto affidamento alle dichiarazioni informali di molti assessori che parlavano di un immediato ritorno del corpo dei vigili in Piazza. Che si aspetta? Non è stato esempio di una città accogliente assistere a forestieri che giungevano in piazza e si guardavano intorno nella speranza di adocchiare qualche uniforme per chiedere informazioni, magari in estrema difficoltà rivolgersi all’ex ufficio di Polizia Municipale, oggi ufficio del turismo, ermeticamente chiuso nonostante tanto di insegna. E’ vero che molte colpe vanno ascritte agli utenti perché, se ci sono delle prescrizioni, queste vanno comunque osservate. Però, purtroppo, così non avviene ed allora bisogna ricorrere ai sistemi noti ovunque, non solo di natura punitiva, ma anche preventiva. Certo è che quando ci si accorge del poco controllo, tutti ne approfittiamo, ricorrendo alle soste non consentire, sensi unici violati e via discorrendo, magri poi, un minuto dopo lamentarci noi perché altri fanno la stessa cosa. La gente, per farla breve, si attende qualche segnale diverso, specie quelli che amano farsi quattro passi ma che devono rinunciarvi perché diventa rischioso. A tutto questo si può obiettare che si è in pochi. Che tra i compiti istituzionali ci sono quelli dei sopralluoghi da effettuare, notifiche da consegnare, di incidenti da rilevare. Ma è una giustificazione? è sempre così in ogni momento della giornata?
Il preside Silvano Marseglia cittadino onorario di Ostuni Martedì, 2 gennaio Ha suscitato soddisfazione in città appena si è diffusa la notizia che al cegliese Silvano Marseglia, dirigente scolastico da più di quattro lustri e dal 1987 alla guida dell’Istituto commerciale “Monnet” di Ostuni, il consiglio comunale della Città Banca gli ha conferito l’alta onorificenza di cittadino onorario. La proposta al consiglio comunale ostunese è stata avanzata direttamente dal primo cittadino, Domenico Tanzarella con la motivazione che “Grazie alle sue iniziative, il preside Mareseglia ha valorizzato il territorio e dato lustro alla città di Ostuni, promovendo e favorendo incontri nella scuola con personalità italiane e straniere di notevole spessore culturale che hanno dibattuto su tematiche europee e sociali, a cui è stato fatto conoscere Ostuni, il suo territorio, gli usi, le tradizioni, le peculiarità culinarie, i prodotto tipici locali”. Motivazione che conferma l’operatività di un uomo che è stato sicuramente tra gli antesignani dell’europeismo (è stato tra i fondatori dell’associazione europea degli insegnanti, Aede, della quale oggi è segretario nazionale e componente dell’esecutivo europeo, ndr). Il “Monet”, e conseguentemente Ostuni è tra le scuole più note ed apprezzate non solo nel territorio nazionale ma anche europeo, non fosse altro per i tanti progetti in rete da anni attuati con continui scambi con le scuole finlandesi, olandesi e via discorrendo. Laureato in lettere, dopo una lunga ed apprezzata attività di docenza è approdato alla dirigenza scolastica e, ovunque transitato, ha lasciato il segno di una invidiabile intelligenza operativa e creativa. Soddisfazione nella sua città natale, non fosse altro perché la concessione di una tale onorificenza non è una circostanza comune ed avviene proprio in presenza di motivazioni forti. Luca Dipresa
Dimissioni, castello, Pug: in Consiglio si litiga su tutto. O quasi Martedì, 2 gennaio È stato un dibattito a colpi di opposizione e maggioranza quello che ha animato le prime battute del Consiglio Comunale di venerdì mattina. Due i punti che hanno fatto registrare tensioni: il miglioramento della qualità della vita nelle aree urbane e il progetto “Bollenti Spiriti”. Sul primo punto l'Amministrazione, insieme con il Comune di Villa Castelli, ha ottenuto l'approvazione di un progetto che porta a Ceglie 377.000 euro per la realizzazione di piste ciclabili, l'illuminazione del centro storico e la pavimentazione delle strade. L'opposizione, lamentando l'assenza degli atti relativi e la poca consistenza dei finanziamenti che il Comune riceverà, ha lasciato l'aula per non partecipare alla votazione. Subito dopo gli animi si sono accesi sul progetto “Bollenti Spiriti” presentato da Ceglie e Cisternino, per la realizzazione di spazi che permettano ai giovani di sfruttare al meglio le proprie potenzialità. Ci sono stati due interventi molto forti dell'opposizione, il primo di Franco Nigro che ha dichiarato le sue perplessità circa «la creazione di un pericoloso centro sociale». Subito dopo il chiarimento di quelli che sono i veri intenti di questa proposta da parte dell'assessore Patrizio Suma, è intervenuto Nicola Ciracì che prima di abbandonare di nuovo l'aula ha lamentato con tono duro l'appropriazione della cosa pubblica da parte del Partito di Rifondazione «che si è appropriato di tutte le cariche e delle responsabilità più importanti», ha detto. Altri punti forti, la sorte del Castello ducale e il Piano Regolatore: argomenti di grande importanza e viva attualità per la città di Ceglie, i cui esiti del tutto interlocutori hanno indotto in questi giorni l’opposizione ad attaccare il sindaco, la giunta e il Consiglio di divisioni. «La maggioranza è compatta, e le discussioni costruttive che ci sono al suo interno non sono divisioni ma sono alla base del bene della comunità». Così, invece, ad alcuni giorni di distanza, interviene a nome della maggioranza il consigliere comunale dei Ds Cosimo Palmisano a fare il punto sulla questione del Castello ducale, e poi sul Piano regolatore. Dice Palmisano: «Vorrei correggere il tiro di alcune notizie tendenziose. Durante la seduta il sindaco e il funzionario incaricato hanno relazionato sulla situazione del Castello ducale, un grande patrimonio della città di Ceglie, riguardo al contenzioso con gli eredi Verusio e al contributo della Regione: il Consiglio all’unanimità, cioè opposizione e maggioranza, ha approvato un ordine del giorno in cui si dà all'Amministrazione l'impulso di procedere verso l'acquisizione della parte del Castello che più è simbolo della “cegliesità”, cioè la Torre Normanna». In merito alla perdita del finanziamento che s’è detto sia stata la causa delle dimissioni dell'assessore Conte, e che rappresenta oggetto di accusa da parte dell’opposizione, Palmisano puntualizza: «Quanto l’opposizione afferma non corrisponde al vero in quanto il finanziamento scade nel luglio del 2008, ma la strada è lunga e laboriosa, ed il Comune con i suoi mezzi e funzionari deve dare apporto fattivo al fine di evitare strumentalizzazioni: se il progetto non dovesse realizzarsi sarebbe una disfatta per tutta la comunità, al di là di ogni casacca politica. Le dimissioni di Conte vanno lette in un contesto di allarme e richiamo dell'attenzione generale su questo delicato e importante problema». L’esponente diessino si esprime poi sul Piano regolatore e sui tempi di attesa prima che venga approvato. «Purtroppo una serie di lacci e laccioli burocratici divenuti ancor più pesanti a causa dei continui cambiamenti del territorio unitamente all’inserimento della città di Ceglie Messapica nel Parco delle Gravine, non ci ha permesso di portare la discussione dell'elaborato in Consiglio comunale. Altri prima di noi negli ultimi 30 anni non sono riusciti ad approvare il Piano regolatore, ma noi ce la faremo». (Maria
Gioia, Quotidiano di Puglia)
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