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Aprile 2007 |
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2007
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La maggiorana non c'è sull'Irpef, in Consiglio manca
il numero legale
Martedì, 17 aprile
Il consiglio comunale di lunedì pomeriggio è durato circa
venti minuti. Il problema è sorto durante l'approvazione dell'addizionale
Irpef. Due le assenze tra la maggioranza e l'opposizione lascia l'aula.
Mancando il numero legale per poter andare avanti e la seduta è stata
sospesa. Una gaffe della maggioranza, un semplice ritardo? Il centrosinistra
si spiega e l'opposizione attacca.
Questo quanto accaduto. Per il primo punto all'ordine del
giorno a relazionare è stato l'assessore alle Politiche economiche Nicola
Trinchera. Successivamente, il colpo di scena. Nessun intervento e si è
passati alla conseguente votazione. L'opposizione abbandona l'aula.
Il risulato: niente consiglio. In aula al momento non erano
presenti due consiglieri Pietro Mita (Ds) allontanatosi al telefono e
Mariano Gatti (Prc).
Le prime conclusioni sono state dei gruppi di Fi, An e Lista
Magno: "Oggi - ha esordito Pietro Magno - si doveva approvare l'aumento
dell'Irpef, di altre tasse e il bilancio. La maggioranza non è stata in
grado di farlo per ben due volte, non avendo i numeri, perché forse qualcuno
non vuole. Questo ci fa piacere perché ancora una volta si è evitato".
Nicola Ciracì ha poi continuato: "Cosa grave perché il numero è mancato per
Pierino Mita (Ds), facendo supporre che non era a favore. Farebbe bene il
sindaco a dimettersi. Tutto è stato voluto. Anche Gatti si è presentato dopo
la votazione. È evidente non c'è volontà per l'approvazione". Franco Nigro
ha concluso: "Si dovrebbe sottolineare che il silenzio politico con cui la
maggioranza ha affrontato la prima sconfitta e i comunicati emessi
dall'opposizione dimostrano in modo chiaro la presenza di gravissimi
problemi nella maggioranza per l'approvazione del bilancio, che ha come sola
anima l'aumento delle tasse e manca di qualsiasi progettualità per lo
sviluppo della città. An ritiene che il sindaco dovrebbe prenderne atto".
Per la maggioranza non si può parlare di crisi: Antonio
Amico (Margherita) ha parlato "di un mero incidente di percorso", Donato
Gianfreda dello stesso partito ha affermato con toni fermi e decisi:
"L'amministrazione poteva proseguire, c'erano le condizioni per cui oggi la
maggioranza compatta e coesa si accingesse all'approvazione. È fuori dubbio
che l'opposizione non può ridursi ad un consigliere che esce per far mancare
i numeri. C'è stato un vuoto e ne hanno approfittato". Mariano Gatti, ha
invece precisato: "Il mio ritardo è dovuto a motivi di lavoro. È fermo il
sostegno da parte mia a questa amministrazione così come la lealtà verso il
gruppo di Rfc a cui sono profondamente legato". Anche Martino Santoro
assicura: "Non solo non c'è crisi ma questo è uno dei pochi Comuni ad aver
presentato il bilancio. Sono incidenti di percorso, siamo gente che lavora e
l'opposizione specula. Il bilancio sarà approvato a breve". Infine il
segretario di Rfc Cosimo Vitale: "Non ho dubbi sull'affidabilità dei
consiglieri del mio partito. Ci attrezzeremo affinché in futuro si possa
essere più puntuali".
(Quotidiano di Puglia)
Ospedale, ritorno al futuro: riaprono i reparti di Chirurgia e Medicina
Sabato, 14 aprile
La data é ormai ufficiale, il 2 maggio saranno riaperti i due raparti di
“Chirurgia” e “Medicina Generale” presso l’Ospedale civile di Ceglie
Messapica. Lo ha confermato il direttore generale dell'Asl Br/1 Guido
Scoditti che, nel settembre del 2006, aveva deliberato (prot- 2578) il
Piano di riorganizzazione dell’assetto ospedaliero di Ceglie Messapica»
programmando l'attivazione dei 10 posti letto per il reparto di
Chirurgia e di ulteriori 10 posti per quello di Medicina. Un
provvedimento adottato grazie anche alla delibera regionale del 20
dicembre scorso n.l953), che ha ampiamente supportato la proposta del
direttore generale Scoditti in attesa del nuovo Piano di Riordino
ospedaliero promesso, e ancora non attuato, dal presidente della Regione
Nichi Vendola.
Attualmente, infatti, é ancora in vigore il Piano di riordino
ospedaliero dell'ex presidente regionale Raffaele Fitto, per il quale i
reparti di Chirurgia e Ginecologia, dell'ospedale cegliese furono
completamente spogliati di strumentazione ed arredi per essere
trasferiti presso la struttura ospedaliera di Francavilla Fontana.
Oltre ai laboratori, presso il nosocomio cegliese rimasero attivi solo i
reparti dl «Ortopedia» e “Lungodegenza”, che comunque persero l'operativitá
cosiddetta «H24», ossia la disponibilità di cardiologi e rianimatori 24
ore su 24. In pratica erano attuabili solo interventi programmati e
urgenze indifferite».
In attesa del un nuovo Piano di Riordino, quindi, la soluzione adottata
é stata quella di modificare l'organizzazione dell'ospedale di
Francavilla e quello di Ceglie Messapica. Una disposizione che, se da un
lato é stata considerata da esponenti politici del centrodestra come un
contentino non conforme alle promesse fatte in campagna elettorale,
dall'altro viene giudicato dal centrosinistra come premessa
indispensabile per ricostruire gli indici sulla base dei quali
approntare il nuovo Piano di riordino ospedaliero.
Intanto, il direttore generale Guido Scoditti ha ribadito che
“l'impegno, sia per l'ospedale di Ceglie Messapica che per San Pietro
Vernotico e Mesagne, sarà mantenuto».
(Agata Scarafilo, La Gazzetta del Mezzogiorno)
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