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In questa pagina notizie e servizi in aggiornamento continuo da Ceglie Messapica (Brindisi)

 

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Roger Moore nella Valle d'Itria per un servizio fra i trulli 

Martedì, 25 giugno

 Roger Moore, da Londra ai trulli della Valle d'Itria: l'ex agente 007 sarà' in Puglia nelle prossime settimane per un servizio fotografico che comparirà, oltre che sulle riviste di moda inglesi, anche su alcuni espositori nei settanta negozi "Interno 8" di Angelo Galasso,  lo stilista di Francavilla Fontana, presenti in Italia.

I simboli della Puglia faranno da sfondo alla nuova collezione dello stilista pugliese. ''E' stato lo stesso Roger - spiega Galasso - a scegliere di posare davanti ad uno di questi monumenti della cultura contadina, dopo avere sfogliato un bellissimo libro che io stesso gli ho regalato sui tesori della Puglia. Affascinato dalla storia di questi manufatti di pietra - aggiunge lo stilista, che per il recente matrimonio di Paul McCartney ha realizzato delle calzature in stoffa commissionategli dal baronetto, animalista convinto - ha accettato di venire in Puglia per visitarli ma anche per mangiare pugliese''.

Roger Moore sara' in Puglia insieme al figlio Geoffrey, che a Londra è proprietario di tre ristoranti nel cuore della City. Sconosciuti gli itinerari che seguirà 007 secondo la migliore tradizione degli agenti segreti, ma alcune "spie" della Spectre sono convinte che l'attore girerà tra Alberobello, Cisternino e Ceglie Messapica dove è atteso in uno dei più noti ristoranti.

 

 

 

 

 

 

 

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Litigano i partiti, si fa difficile la scelta degli assessori   

Sabato, 22 giugno

Contrariamente a quanto si riteneva non sarà questa la settimana conclusiva per la formazione della nuova giunta. E questo da sostegno di quelle voci che fin dai primi giorni, subito dopo il risultato elettorale, parlarono di non facile chiusura del cerchio. In un primo momento si era parlato di una ripartizione che vedeva per i sei posti in esecutivo tre assessori a Fi (compreso il vice sindaco), due assessori ad An più il presidente del consiglio comunale ed un assessore all’Udc.

Trapelavano anche le prime indiscrezioni sui nomi, anche sulla base di qualche disponibilità dichiarata da alcuni dei consiglieri eletti (a proposito non ‘è ancora stata la proclamazione degli eletti). E così si parlava di una giunta così composta: Paolo Urso (avrebbe avuto la delega a vice sindaco), Donato Gianfreda ed il terzo tra Vito Santoro e Antonio Casale (tutti e tre di Fi); Mimmo Urso e Oronzo Ostacolo  con Ciro Argese alla presidenza del consiglio comunale (per Alleanza nazionale);  Salvatore Santoro ) per l’Udc). SI era addirittura passati al totodelega. Ma, più i giorni passavano e più la matassa si ingarbugliava. Dal canto suo il sindaco Mario Annese – tocca sempre a lui nominare gli assessori -  ha sempre sostenuto che si sarebbe attenuto alle indicazioni dei partiti. “L’importante – ha più volte ribadito Annese – che si tratti di gente che vuol lavorare senza limitazioni di tempo e con tanta volontà per affrontare e risolvere i problemi della comunità”.

Da noi avvicinato all’inizio della settimana, Annese  aveva ribadito che questi sarebbero stati i giorni decisivi e conclusivi. Ma, a quanto pare non sarà così. Anche perché c’è sempre in piedi la questione sollevata dall’Udc che chiederebbe pari dignità e, pertanto, due posti in esecutivo. Cosa sulla quale non sarebbero contrarie le altre forze, rimandando però il tutto a quanto il consiglio comunale modificherà lo statuto e prevedere il settimo assessore. Ma l’Udc non avrebbe intenzione di attendere rinviando al mittente la proposta, vale a dire “adesso ci date a noi i due assessori e quando la modifica allo statuto verrà fatta, il settimo assessore lo può prendere Fi o An”. Ed avrebbero anche indicato le deleghe: Beni Culturali, Turismo e Servizi Sociali. Ma ce di più. Qualora all’Udc non venissero assegnati da subito i  due assessori non entrerebbe affatto in giunta garantendo solo l’appoggio esterno.  Va anche precisato, stando fonti piuttosto vicine all’Udc che il neonato partito centrista avrebbe anche fornito una rosa al sindaco dalla quale scegliere i due assessori (si farebbero i nomi di Francesco Lorotondo, Salvatore Santoro,  Cosimo Colucci, Domenico Di Presa, Giuseppe Vitale e Rocco Basile).

Ma non sarebbe solo questa la questione da chiarire. Anche in Forza Italia non è che tutto, apre fili liscio. Da  stabilire se gli assessori vanno scelti tra gli eletti o anche coinvolgendo la lista. SI susseguono riunioni ma tutto è ancora in via di definizione. Nei giorni scorsi la Gazzetta aveva riportato anche le ultime  indiscrezioni raccolte e che parlavano di Paolo Urso, Donato Gianfreda e Pietro Mita. Ma, stando sempre ad alcune fonti, la voce, pare,  sia stata  subito destituita.

Intanto i giorni passano e c’è chi avanza  due possibilità: rimettere il  tutto in discussione oppure che il sindaco Annese, stanco di attendere, decida di mettere in atto tutte le prerogative che la legge gli affida e passi a nominare lui gli assessori, pur rispettando il responso elettorale. L’estate è ormai avviata e c’è, tra le altre cose, predisporre un minimo programma estivo.

Luca Dipresa

 

 

 

 

 

 

 

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Il Basket Ceglie fa definitivamente le valigie per Brindisi

Sabato, 22 giugno

 

Se non saranno sorti, nella tarda serata di ieri o nella notte appena trascorsa, ulteriori intoppi, tutti (o quasi) di carattere procedurale, oggi, nelle studio legale di Ceglie Messapica dell'avv. Rocco Suma, di fiducia del presidente Gianfranco Sportelli, si sottoscriverà l'atto con cui la New Basket Ceglie trasferisce il titolo sportivo della squadra di pallacanestro maschile a Brindisi. Sottoscrittore dell'atto sarà Giovanni Di Bella che firmerà anche per alcuni imprenditori del Brindisino. Per i prossimi sei mesi la società che sta per acquisire il titolo dalla New Basket Ceglie continuerà a mantenere il nome attuale; poi, il Consiglio di amministrazione del sodalizio che oggi acquisirà il titolo di partecipazione al campionato di B2, cambierà nome.

 

 

 

 

 

 

 

 

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Spavaldi e minacciosi, arrestati due fratelli cegliesi   

Venerdì, 21 giugno

Talmente spavaldi da rubare un attrezzo un attrezzo agricolo sotto gli occhi del proprietario che proprio non voleva saperne di pagare una tangente.
Due fratelli cegliesi - Giuseppe e Adelmo Semeraro, rispettivamente di ventidue e diciannove anni - sono stati arrestati dai carabinieri con l'accusa di estorsione e furto.

I due giovani, secondo quanto hanno fatto sapere i militari dell'Arma, avrebbero preso di mira un agricoltore - R. I. - al quale si erano presentati chiedendo una notevole somma in denaro per evitare il furto di un tagliaerba.

In pratica, l'agricoltore aveva sorpreso nella sua abitazione i fratelli Semeraro che stavano per fuggire con l'attrezzo agricolo.
Per nulla intimoriti dal fatto di essere stati scoperti, Giuseppe e Adelmo

Semeraro hanno addirittura minacciato il malcapitato.
Secondo le accuse, i due avrebbero chiesto una bella «cifretta» in cambio della restituzione del taglierba.

L'agricoltore, però, ha chiaramente detto di non aver la possibilità di pagare quello che sarebbe diventato a tutti gli effetti un «cavallo di ritorno».
In tutta risposta, i due fratelli cegliesi hanno portato a termine il furto fuggendo con l'attrezzo agricolo.

Probabilmente, speravano di non essere mai rintracciati dai carabinieri.
Così, però, non è stato. L'agricoltore ha presentato denuncia fornendo solo la descrizione dei fratelli Semeraro. A quel punto sono scattate le indagini.
I carabinieri hanno effettuato diversi controlli fino ad identificare e ammanettare Giuseppe e Adelmo Semeraro che rispondono di concorso in furto ed estorsione.

I due - difesi dall'avvocato Aldo Gianfreda - compariranno oggi dinanzi al sostituto procuratore Sergio Mario Tosi, al quale è stato affidato il caso.

 

 

 

 

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Neurolesi: presto un paraplegico tornerà a camminare  

Venerdì, 21 giugno

Brindisi, punto di riferimento nel mondo per le persone che hanno subìto lesioni al midollo osseo.

Sarà eseguito nell'ospedale Perrino e coinvolgerà anche il Centro di riabilitazione per Motulesi e Neurolesi di Ceglie Messapica, l'intervento, il terzo in Europa, che permetterà ad un paraplegico di riprendere a camminare.
Un miracolo si, ma della tecnologia, visto che per ottenere tale, straordinario risultato, gli sarà impiantata una neuroprotesi con soli elettrodi neutrali, capaci di animare vaste catene muscolari. Il sistema di elettrodi, una volta installato, sarà controllato dall'esterno attraverso uno specifico stimolatore computerizzato portatile e un'antenna trasmittente.

Il progetto che consentirà a chi ha gli arti paralizzati di riacquistare l'uso delle gambe, si chiama Suaw, che è l'acronimo di Stand up and walk, ossia «alzati e cammina».

La fase iniziale del programma di ricerca risale al '96, quando, nell'addome di due soggetti paraplegici, fu impiantato un sistema elettronico connesso a nervi e muscoli per mezzo di cavi ed elettrodi sottocutanei. Ora Suau è nella fase «2» e opera attraverso una rete clinica che coinvolge ben sette paesi europei: Italia, Francia, Belgio, Norvegia, Spagna, Finlandia e Germania.
Il terzo intervento (si parla anche di un quarto), da eseguire a Brindisi, prevede, invece, l'impianto di una neuroprotesi. Un sistema più sosfisticato e, pare, anche più efficace.

Sono circa 300mila le persone paralizzate agli arti inferiori (paraplegici) e circa 60mila paralizzati agli arti superiori ed inferiori (tetraplegici) a causa di incidenti stradali.

«Il progetto che si vuole realizzare a Brindisi e a Ceglie - sostiene il dott. Gianfranco Iannarelli, direttore sanitario dell'Azienda ospedaliera Di Summa - è il frutto di una cooperazione di ricerca internazionale e consiste nel ripristinare la funazionalità di alcuni muscoli mediante il sistema di elettrostimolazione».
«La struttura e l'équipe sono pronti ad intervenire - afferma il direttore generale Bruno Causo -. Abbiamo figure di eccellente valore, come nel caso del dott. Niccolò Martellotta, primario di Neurochirurgia dell'ospedale Perrino, che collaboreranno con quelli che potremo definire i mostri sacri di questo settore a livello mondiale».

Martellotta è l'unico italiano del team che parteciperà all'intervento in sala operatoria. «L'essere riusciti a far parte di questo progetto - precisa Martellotta - è una grande opportunità per l'unità di Neurochirurgia, da me diretta, e pe l'Azienda Di Summa. Ciò determinerà ricadute di alta qualificazione scientifica per tutte le unità operative che possono essere coinvolte in questo programma di ricerca».

L'equipe è composta da tre chirurghi, tre bio-ingegneri tra cui un italiano, otto anestesisti italiani, dal prof. Radischon per la direzione del protocollo chirurgico e dalla professoressa Vannini per il controllo clinico.

Dopo l'operazione il paziente sarà ricoverato in Rianimazione per essere tenuto in osservazione almeno 48 ore e successivamente sarà trasferito nel Centro di riabilitazione di Ceglie nel quale resterà a riposo assoluto per almeno trenta giorni. Dopo tale periodo inizierà la fase riabilitativa. «Il progetto dimostra - interviene il direttore amministrativo del Centro di Ceglie, dott. Rinaldo Mazzetti - come l'innovazione tecnologica applicata alla ricerca clinica possa raggiungere risultati davvero importanti».  

(La Gazzetta del Mezzogiorno)

 

 

 

 

 

 

 

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Consigliere di Fi scrive il malcontento a Berlusconi  

Venerdì, 21 giugno

Risentimenti in Forza Italia per la recente nomina del coordinatore Nicola Ciracì ad assessore provinciale ai lavori pubblici. Risentimenti tali da provocare una pausa di «riflessione politica» di chi addirittura scrive ai vertici nazionali e regionali del partito per lamentarsi. É il caso di Egidio Conserva, consigliere comunale di Villa Castelli e candidato sindaco nell'ultima tornata elettorale, quando fu superato dal candidato del centrosinistra. Egli parla di «vera e propria guerra fratricida in Forza Italia, da parte del Presidente della Provincia e del coordinatore provinciale contro gli altri vertici istituzionali del partito per il rafforzamento e conquista di sempre più poteri e che sta minando le fondamenta che hanno dato vita alla nascita di Forza Italia». Non solo, egli dichiara che a sostenere il ruolo di opposizione degli «azzurri» a Villa Castelli c'è solo l'on. Vitali e che la recente nomina viene consumata «in danno di un intero paese (Villa Castelli appunto) che aveva ed ha tutte le carte in regola per essere dignitosamente rappresentato a livello di consiglio provinciale o in qualche organismo collegiale e senza mai ottenere alcun incarico prestigioso nell'interno del partito».

Ed a criticare ancor più l'accaduto starebbe il fatto che la nomina di Ciracì gli viene pur non avendo «per niente brillato nelle contrattazioni delle candidature alla carica di sindaco quali espressione del partito». Ed anzi, nella sua lettura Conserva considera anche negativo il dato elettorale di Ceglie, città di Ciracì che vede come sindaco Annese. «Frugis non conosce ed apprezza i meriti di tanti consiglieri provinciali più titolati ad essere nominati assessori, nè conosce le realtà territoriali dell'intera provincia e ignora volutamente - forse per colpire indirettamente qualche suo nemico parlamentare - che Villa Castelli ha contribuito massicciamente alla sua elezione di Presidente in entrambi i suoi mandati ed è l'unico Comune che nel 2004 sarà interessato alle elezioni amministrative oltre a quelle provinciali e dove Forza Italia è all'opposizione...». Ed all'osservatore esterno, leggendo le dichiarazioni di Conserva, resta solo l'idea della «guerra fratricida all'interno di Forza Italia».  

 

 

 

 

 

 

 

 

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La giunta in dirittura d'arrivo: presto il settimo assessore 

Giovedì, 20 giugno

Definiti gli assetti di giunta e già stabiliti gli orientamenti per le singole deleghe degli assessori che affiancheranno il sindaco Mario Annese nella guida del Comune di Ceglie Messapica.

A rappresentare Alleanza nazionale in giunta ci saranno Mimmo Urso che avrà la delega alle Attività produttive e Oronzo Ostacolo che avrà la delega all'Urbanistica. Per l'Unione dei democratici cristiani e di centro (Udc), invece, in attesa del conferimento del secondo assessorato con la modifica dello statuto comunale, al momento ci sarà Salvatore Santoro che avrà la delega allo Sport e Turismo. Tre assessori a Forza Italia con l'esterno Paolo Urso, vicesindaco e assessore alla Pubblica istruzione e con Donato Gianfreda e Pietro Mita per i quali le deleghe, in alternativa, sono i Lavori pubblici o il Bilancio. Il settimo assessore per l'Udc sarebbe Pietro Maggiore al quale dovrebbe essere attribuita una delega riguardante l'Ambiente. In Consiglio, dunque, dovrebbero subentrare Mario Laneve e Cosima Gallone per An, Antonio Putignano ed Antonio Casale, mentre per l'Udc entra in Consiglio Salvatore Cavallo.

Nella prima seduta del Consiglio comunale, ancora, Presidente del Consiglio sarà eletto Ciro Argese (An) e dunque in cerchio complessivamente dovrebbe chiudersi lunedì con la proclamazione degli eletti in Consiglio comunale.
Martedì invece la nuova giunta potrebbe già muovere i primi passi ufficialmente.

 

 

 

 

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Carabiniere infiltrato scopre baby-gang cegliese 

Mercoledì, 19 giugno

È stato necessario che un carabiniere si infiltrasse negli ambienti malavitosi cegliesi per risalire alla baby-gang che da qualche tempo stava compiendo scippi e rapine. Il militare, con grande abilità, è riuscito ad avere contatti con i giovanissimi malviventi ed a mettere assieme elementi importanti che hanno consentito al sostituto procuratore per i minori Ferruccio De Salvatore di chiedere, e ottenere, al giudice per le indagini preliminari Pietro Santese, i provvedimenti di arresto. Eseguiti dai carabinieri della stazione di Ceglie Messapica, comandata dal maresciallo Sante Convertini, e della Compagnia di Fasano, comandata dal capitano Pierluigi Solazzo.

L'operazione è stata denominata «Oratio» (dal latino preghiera) in quanto la baby-gang rapinava e scippava soprattutto donne anziane mentre entravano o uscivano dalle chiese del centro storico.
Erano in tre. Tutti giovanissimi e sconosciuti ai carabinieri. Il primo era stato arrestato qualche giorno fa nel corso delle indagini su una rapina compiuta ad una signora che si recava in chiesa. Per gli altri due i provvedimenti sono scattati ieri mattina.

Stando al risultato delle indagini i tre avevano costituito questa «gang». Ragazzi molto determinati. Agivano sempre in due (alternandosi) ed utilizzavano sempre lo stesso scooter. Adocchiata la persona da scippare, l'avvicinavano e il ragazzo seduto sulla parte posteriore dello scooter le strappava la borsa dalle mani. Se la vittima opponeva resistenza, il baby-rapinatore non esitava a strattonarla e a trascinarla per terra. In alcuni casi ci sono state signore che hanno riportato lesioni molto gravi che le ha costrette a lunghi periodi di degenza in ospedale. Episodi violenti che hanno lasciato il segno e facevano vivere costantemente con la paura le persone di una certa età che erano costrette a spostarsi a piedi e da sole nel centro storico di Ceglie Messapica.

 

 

 

 

 

 

 

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Assessori, la spartizione ritarda la nascita della Giunta 

Sabato, 15 giugno

C'è qualche ritardo sui tempi previsti per la formazione della giunta. Contrariamente a quanto si dava per certo, l'esecutivo nascerà non questa ma la prossima settimana. Pare che ci siano problemi nella quadratura del cerchio. In un primo momento si era parlato di tre assessori (compreso il vice sindaco) a Forza Italia, due più il presidente del consigli comunale ad An ed un solo assessore all'Udc.

Però, a quanto è dato sapere, l'Udc avrebbe avanzato delle riserve.
In sostanza questa forza politica, anche in considerazione dei risultati elettorali ottenuti chiederebbe più visibilità ed una più equa dignità. Come dire, «due assessori anche a noi». A scapito di chi? Difficile pensare che possa rinunciarvi Fi o An. E allora cosa potrebbe accadere? Qui, sicuramente prevarrà tutta la grande capacità di mediazione del sindaco, al quale non va dimenticato, per legge spetta la prerogativa della nomina degli assessori. Proprio alla «Gazzetta» Mario Annese ebbe ad affermare che avrebbe tenuto conto del responso elettorale.

Responso che - aderendo ad una corrente di pensiero - nel Polo ha visto il buon risultato di An ed appunto dell'Udc, mentre Fi, rispetto al passato ha fatto registrare una leggera flessione. In cosa potrebbe allora consistere la mediazione del sindaco? Nel fatto che potrebbe proporre l'allargamento della giunta a sette assessori. In questo caso potrebbe «cedere», momentaneamente uno scranno Fi e, non appena il consiglio comunale provvederà alla modifica dello statuto, designare il terzo assessore. Questa apparirebbe la soluzione più logica per portare alla conclusione della «trattativa». Anche perché l'Udc riterrebbe poco bilanciato tutto il discorso considerato che a Fi va il vice sindaco e ad An, oltre ai due assessori anche la carica della presidenza del consiglio.
Un'altra ipotesi potrebbe prevedere l'inclusione nella spartizione proprio di quest'ultima carica. In tal caso, ad An o all'Udc andrebbero, rispettivamente o solo due assessori o un assessore più il presidente del consiglio. Le prossime ore sono in un certo senso decisive, anche perché la vicenda non è che possa andare per le lunghe. Rimane in piedi il «toto assessori», che potrebbe però subire delle modifiche in base alla ripartizione che verrà decisa.

Si sa per certo che i due assessori di An dovrebbero essere Mimmo Urso (gli sarebbe stato chiesto esplicitamente dal partito il suo impegno in esecutivo) e Oronzo Ostacolo. Per Forza Italia rimane ferma la candidatura a vice sindaco del consigliere provinciale Paolo Urso e per gli assessori si parlerebbe di un diretto impegno anche di Antonio Suma, secondo più suffragato della lista. Alte anche le quotazioni di Donato Gianfreda. E l'Udc? Il tutto è vincolato all'accettazione della proposta di due assessori o un assessore più presidenza del consiglio. Indiscrezioni, ovviamente tutte da verificare, parlerebbero, nel caso in cui la proposta non venga accettata che l'Udc non entri affatto in giunta, confermando comunque il sostegno ad Annese. Anche la scelta degli assessori o dell'assessore e presidente del consiglio ruoterebbe attorno al dipanarsi della matassa. In caso di assegnazione della presidenza del consiglio si parlerebbe di Francesco Locorotondo.

Luca Dipresa

 

 

 

 

 

 

 

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La sorte dell'ospedale di Ceglie finisce in Parlamento 

Sabato, 15 giugno

La questione dell'ospedale di Ceglie Messapica finisce in parlamento. L'ha sollevata la senatrice Rosa Stanisci (diessina) con una interrogazione al ministro della Sanità Gerolamo Sirchia.

La senatrice diessina chiede al ministro «quali azioni positive intende compiere per ridare al nosocomio di Ceglie la dignità di una struttura funzionale e funzionante».

Nell'interrogazione Rosa Stanisci racconta quel che è accaduto. «È da poco finita a Ceglie Messapica - scrive nell'interrogazione - la campagna elettorale che ha avuto come argomento centrale quello della vitalità del presidio ospedaliero e già in data 28 maggio è arrivata a firma del direttore generale una comunicazione di trasferimento, dall'ospedale di Ceglie a quello di Francavilla, del primario di Ortopedia».

In precedenza la senatrice inquadra il caso descrivendo Ceglie come uno dei «Comuni più popolosi della provincia di Brindisi, rischia di vedere smantellato il reparto di ortopedia, dopo che è stato eliminato quello di pediatria, mentre quello di ostetricia è privo del primario».

«Ancora il giorno prima delle elezioni - aggiunge Stanisci - veniva data assicurazione ai cittadini che protestavano che nulla più sarebbe accaduto nel loro ospedale e che il personale, professionalizzato e motivato, non sarebbe stato spostato dal nosocomio cegliese. Analoga assicurazione era stata data sia dai responsabili della Sanità brindisina, sai da Mazzaracchio, assessore regionale alla Sanità. Passate le promesse elettorali, vinte le elezioni, all'ospedale di Ceglie viene inferta un'altra ferita. A questo punto è legittimo sospettare che si voglia chiudere l'ospedale».

 

 

 

 

 

 

 

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Il consigliere Gianfreda mostra ai suoi bastone e carota 

Venerdì, 14 giugno 

Una proposta per il buon governo della città. Donato Gianfreda, consigliere comunale della maggioranza sostiene e di aver «sempre ritenuto che dopo l'esperienza amministrativa della giunta Magno poter rivincere le elezioni a Ceglie sarebbe stato possibile soltanto se i partiti del Polo avessero ritrovato la voglia e l'entusiasmo dello stare insieme. E intravedevo - aggiunge - in Mario Annese, e ne sono ancora fortemente convinto, l'uomo capace di ricreare coesione e stabilità politica anche contro chi, oggi, mi auguro non per calcolo opportunistico, sale sul carro dei vincitori pur avendo avversato per lungo tempo questa mia proposta».

«Sono convinto - aggiunge - che l'elezione a sindaco di Annese saprà realmente rappresentare un momento di sintesi e di aggregazione se, anche nei partiti che lo sorreggono, ci sarà la ripresa di una dialettica politica. Nessuno è autorizzato a sentirsi individualmente protagonista, di uscire dal cilindro magico accordi preelettorali di discutibile provenienza, di agire e proporre soluzioni in nome e per conto di altri o farsi portavoce di una collegialità inascoltata e dalla quale non si ha avuto alcun mandato. Se così è, o dovesse essere, verrebbero meno certamente le ragioni dello stare insieme». «L'esperienza del passato e la capacità politica, l'impegno e la determinazione del sindaco Annese - conclude Gianfreda - saprà certamente far fronte a queste fughe in avanti convinto che egli saprà tener conto delle indicazioni dei partiti, di quanti nella passata campagna elettorale si sono profusi per il conseguimento di un risultato positivo e di coloro ai quali, in particolar modo, l'elettorato ha affidato il mandato di rappresentarli per il buon governo della città».

 

 

 

 

 

 

 

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Il vescovo di Oria chiude l'anno scolastico di Villa Aurora 

Venerdì, 14 giugno 

La scuola dell'infanzia «Villa Aurora» ha festeggiato la chiusura dell'anno scolastico con una suggestiva cerimonia all'aperto, presso la sede della stessa scuola sulla via provinciale per Ostuni. La festa ha avuto inizio con l'accoglienza del vescovo di Oria, mons. Marcello Semeraro, il quale, accompagnato dal parroco della chiesa matrice, don Giuseppe De Sanctis, ha voluto ricambiare l'invito rivoltogli dalle Suore discepole di Gesù Eucaristico a trascorrere una giornata con i bambini.
Con i bambini della Scuola dell'infanzia hanno partecipato alla cerimonia numerosi genitori e gli alunni delle cinque classi della Scuole elementare statale, dipendenti dal 2° Circolo didattico, con le loro insegnanti che costituiscono, presso i locali delle suore, un plesso staccato.
Le musiche ed i canti eseguiti prima, durante e dopo la messa di ringraziamento al Signore per l'anno scolastico appena trascorso, sono stati interpretati da tutti gli alunni da 3 ad 11 ani, accompagnati alla tastiera dal giovane maestro concertista Pasquale Lacenere e diretti dalle insegnanti Ida Elia, suor Aurora Pasquale e suor Maria Realina. Particolarmente carico di significato l'indirizzo di saluto al Vescovo pronunciato da tre piccoli «ambasciatori» della scuola d'infanzia, Marco, Lorenzo e Francesco. Ad essi, e a tutti, mons. Semeraro ha detto che «per essere amici di Gesù e ascoltare il Vangelo non è necessario essere adulti, ma amare Gesù con il cuore semplice di un bambino che sa amare con slancio, liberamente e gratuitamente».
Presente alla cerimonia, in sostituzione del dirigente scolastico del 2° Circolo, dott. Giovanni Semeraro, la vicaria Agata Altavilla, che a conclusione ha rivolto, anche a nome del dirigente, un indirizzo di saluto al Vescovo ed ha consegnato ai ragazzi di 4ª e 5ª elementare i diplomi di merito relativi al Corso di informatica, svolto durante l'anno, nell'ambito di una serie di progetti messi in atto all'interno del Piano di offerta formativa.

 

 

 

 

 

 

 

 

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Ciracì nuovo assessore provinciale per i Lavori pubblici 

Giovedì, 13 giugno 

Il presidente della Provincia Nicola Frugis, con apposito decreto presidenziale, ha nominato il nuovo assessore a Lavori pubblici. Si tratta di Nicola Ciracì, il quale subentra in giunta provinciale ad Edmondo Caniglia, che aveva rassegnato le dimissioni nel gennaio scorso.

Nicola Ciracì è di Ceglie Messapica, ha 32 anni, e ricopre il ruolo di coordinatore provinciale di Forza Italia. La delega assessorile conferitagli dal presidente Frugis è, per esteso, Lavori pubblici, Gare e contratti. «La nomina - dice il presidente Frugis - è scaturita dalla necessità di garantire un equilibrio territoriale e dalla considerazione del buon lavoro effettuato da Nicola Ciracì nel gestire e nel condurre a termine una campagna elettorale difficile e impegnativa. Inoltre, sarà sicuramente utile la sua precedente esperienza amministrativa e di conoscenza delle problematiche del territorio». Ciracì è stato presidente del Consiglio comunale a Ceglie, capogruppo consiliare, rieletto consigliere comunale.

 

 

 

 

 

 

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Annese: "Entro questa settimana indicherò gli assessori" 

Martedì, 11 giugno 

Per chi lo conosce non è una novità. Mario Annese, da poche ore insediatosi  a sindaco della città, impone già i suoi ritmi di gran lavoratore. Del resto, chi la politica l'ha vissuta per decenni ai massimi livelli non poteva che essere così. Per lui è sicuramente una sfida, la possibilità – come più volte ha avuto modo di dire – “di offrire a Ceglie tutta la sua esperienza,  la voglia di lavorare per portarla a quel livello  che le compete,  vale a dire una realtà protagonista del territorio brindisino”.

E così, in attesa che venga definita la squadra di giunta, è lui in prima persona ad  occuparsi di tutto. Nella giornata di lunedì in mattinata prima a Bari presso quel palazzo della regione che lo ha visto uno degli inquilini più abituali (si discute di Pit) e poi a Brindisi per un incontro con il consorzio dell’olio doc, Collina di Brindisi”. Nel mezzo lo abbiamo incontrato. Il discorso cade proprio sugli assessori. Sui nomi, sulle indiscrezioni trapelate non si sbilancia. Di certo è che entro questa settimana la partita deve considerarsi chiusa.

E circa la prerogativa che gli offre la legge sulla scelta e nomina dei suoi collaboratori? “Fermo restando la prerogativa riveniente dalla legge – afferma il nuovo sindaco -  l’assetto della giunta deve rispecchiare la volontà popolare espressa nel consenso elettorale”. Assodato questo, un “messaggio” ai nuovi assessori lo vuol comunque lanciare, quasi a disegnarle le caratteristiche: “I  singoli assessori – sottolinea a tal proposito – devono lavorare a tempo pieno, sentirsi fortemente motivati, coinvolti in un gioco di squadra, senza fughe in avanti o automatismi di sorta”. Come dire – è questo è nel suo stile – voglio gente determinata a lavorare senza limitazioni di orari e non rappresentativa, che pone al primo posto il bene della città. L’avvertimento è lanciato.

E circa gli obiettivi, i criteri di lavoro? “La giunta - la sua risposta – va innanzitutto armonizzata con obiettivi politici e programmatici chiari, basati su un corretto rapporto con le forze politiche che sostengono questa maggioranza”.  

Sulle cose da fare, Annese si pone obiettivi a breve, medio e lungo termine e, soprattutto ad avvisare un costante rapporto con la Regione e con la comunità europea per poter sfruttare al massimo tutte le occasioni che la legislazione prevede. Ma, per l’immediato si partirà dal rendere funzionale al massimo la macchina amministrativa, “motivando tutte le forze e le professionalità che ci sono, e che sono tante, puntando l’attenzione sulle priorità”. Ognuno insomma “si deve sentire impegnato e gratificato del lavoro che svolge”.

E poi l’arredo urbano che, per chi lo conosce, è un “pallino”. “La gente, il forestiero che viene a Ceglie – sostiene – deve capire di entrare in una città civile, accogliente, esteticamente bella”. E per una città che ha la vocazione turistica come Ceglie non è poco. Ma non si sbilancia troppo sui progetti. Lui crede molto nel ruolo istituzionale del consiglio comunale ed allora attende che questo venga insediato perché sarà quella l’occasione per esporre il suo programma. Farlo prima è come mancare di rispetto a tutele forze politiche.

Ed a proposito di forze politiche si augura che “la maggioranza comprenda le ragioni delle forze di opposizione, che si augura propositiva e costruttiva, instaurando  un clima di dialogo, anche serrato, ma sempre indirizzato al bene della collettività”.

Luca Dipresa

 

 

 

 

 

 

 

 

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Ospedale: la fuga di notizie irrita la Asl e il mondo politico 

Martedì, 11 giugno 

«Prospettive e futuro del presidio ospedaliero di Ceglie» è il tema dell'incontro-dibattito in programma venerdì 14 giugno, nel salone parrocchiale della chiesa di San Lorenzo.

L'iniziativa è del Comitato di salvaguardia del presidio ospedaliero cegliese, allarmato all'indomani del provvedimento di affidamento dell'incarico ad interim del reparto di ortopedia del presidio di Francavilla Fontana al dr. Pennetta, primario a Ceglie. All'incontro sono stati invitati tutti: il sindaco, i parlamentari locali, politici della Regione e della Provincia, i rappresentanti delle forze politiche ed il responsabile dall'Ausl brindisina. «Spero che possano intervenire tutti quanti - ha dichiarato il presidente del comitato Cataldo Rodio - in maniera tale da ascoltare una volta per tutte quali sono i reali intendimenti per il futuro del presidio ospedaliero».

Intanto, sempre in merito all'affidamento dell'interim, va detto che della questione si è subito occupato il neo sindaco Mario Annese, pur non ancora nel pieno delle sue funzioni, intervenendo presso il direttore generale dell'Ausl dr Domenico Lagravinese. Stessa cosa ha fatto il sen. Pino Specchia. Ad entrambi il direttore generale ha fornito assicurazioni circa il futuro della struttura, anticipando da subito un analogo incarico ad interim verrà affidato al dr. Potì (primario del reparto di ginecologia ed ostetrica di Francavilla), che dirigerà analogo servizio presso il nosocomio di Ceglie in sostituzione del dr. Di Nunzio.

A tal proposito il senatore Specchia ha sottolineato, quasi a voler stemperare la tensione, come le nomine ad interim non significano che si sta smantellando la divisione di ostetricia e l'ospedale di Francavilla. Dal Comitato di salvaguardia fanno però notare come questo provvedimento viene adottato solo dopo la diffusione della notizia dell'interim al dr. Pennetta. E da questo scaturisce una domanda che il comitato pone: «Considerato che il dr. Di Punzio, purtroppo, è ammalato da diversi mesi, come mai il provvedimento dell'interim al dr. Potì non è stato emesso già in precedenza o, comunque, in contemporanea a quello del primario ortopedico?». L'occasione del dibattito di venerdì prossimo può essere utile per rispondere anche a questo interrogativo.

 

 

 

 

 

 

 

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Chiude la scuola, concluse anche le iniziative di fine anno 

Martedì, 11 giugno 

Sono giunte al termine, nei giorni scorsi, le iniziative di fine anno scolastico che hanno visto impegnati gli alunni della scuola elementare e materna del I circolo «De Amicis». «Non semplici esibizioni - ha voluto precisare il dirigente scolastico Pietro Maggiore - ma la sintesi delle attività svolte durante il corso dell'anno scolastico».

Una collaborazione, dunque, che ha visto lavorare seriamente il corpo docenti e gli alunni che hanno portato a termine una serie di manifestazioni, sotto lo slogan «Fantasie di fine d'anno». Significativa è stata la presenza e il coinvolgimento degli alunni anche del II circolo didattico di Ceglie Messapica. Un'apertura evidenziata anche nel discorso introduttivo del dirigente del II circolo Giovanni Semeraro: ha voluto ringraziare il I circolo, infatti, per la splendida accoglienza e per la collaborazione instaurata.

Un buon risultato, che vede il mondo della scuola svolgere un lavoro intenso, dando un contributo importante e finalizzato ad estrinsecare le grandi potenzialità dei bambini in crescita. Il 4 giugno i bambini della materna si sono esibiti con il «Nostro Amico pinocchio» e «Storie di briganti». Il 5 giugno i lavori sono stati introdotti dalle classi terze dei bambini del II Circolo che, supportati da Tonia Bellanova, hanno rappresentato con balli e costumi tipici alcuni paesi europei. Invece, le classi prime A-B-C-D- della scola Elementare «De Amicis», hanno dato vita ad un saggio musicale guidati da Antonietta Elia. Nel corso della serata sono stati anche proiettati diapofilm e video relativi ai lavori didattici della classe I C e della classe terza D T.P. Si è svolto poi un incontro con i genitori delle classi III A-B riguardante il «Progetto lettura». I Giochi sportivi, invece, hanno particolarmente impegnato i bambini del primo ciclo, a fine giornata. Il 6 giugno il balletto con canto africano ha interessato i bambini delle classi II A -B- C- e D. In questo caso i bambini sono stati guidati da Claudia Ciccarrone, che ha permesso ai bambini di coordinare gesto, suono, e voce con il supporto tecnico di strumenti particolari come il Watuoo.

Le classi V A-B-C si sono esibite in canti e danze, mentre la classe II B ha dato vita alla drammatizzazione della favola di «Biancaneve». Anche questa giornata si è conclusa con i giochi sportivi, che hanno coinvolto i bambini, in questo caso del del secondo ciclo. Questi tre giorni di «fantasie di fine d'anno», sono stati segnati dalla notevole presenza dei genitori, che hanno ripetutamente manifestato, con applausi scroscianti, apprezzamento ed entusiasmo per i frutti di un lungo lavoro, scaturito dall'impegno comune profuso dagli allievi ed dagli educatori.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Estate 2002: la Pro Loco "apre" le chiese della città 

Lunedì, 10 giugno 

E' abbastanza corposo il programma delle manifestazioni organizzate dalla locale associazione «Pro Loco» di Ceglie Messapica.

Un programma che vede focalizzare l'attenzione, soprattutto, sulla promozione turistica locale. Difatti, come ha sottolineato il presidente Riccardo Manfredi «si è voluto dar vita ed organizzare delle iniziative che possano, durante tutto il periodo estivo, mettere in risalto le bellezze e potenzialità del territorio nonché l'impegno e creatività di numerosi artisti locali».

Proprio a tal fine l'associazione ha pensato anche ad un corso di formazione per guide, nonché alla ideazione di un percorso turistico della città. Infatti dal 24 al 29 giugno sono previsti i primi incontri presso il salone parrocchiale di S. Rocco dove un buon gruppo di cinquanta alunni della scuola media «Giovanni Pascoli» accompagnati da dieci adulti riceveranno in dotazione l'opportuno materiale illustrativo del paese con i relativi accessori di riconoscimento di «guida turistica».

Il servizio sarà poi disponibile dal 1° luglio al 31 agosto e garantirà anche informazioni per i turisti stranieri di lingua tedesca e inglese. Sempre dal 1° luglio al 31 agosto sarà possibile visitare le bellissime chiese che vanta il territorio grazie all'iniziativa «Chiese aperte».

Infatti, l'itinerario turistico pensato dalla Pro Loco vede numerose tappe presso le chiese del paese anche se non mancheranno le visite al museo, alla galleria e nel centro storico. In concomitanza, dal 4 luglio al 31 agosto piazza Plebiscito ospiterà le mostre di pittura e scultura di artisti cegliesi.

In dettaglio invece si è cominciato sabato 8 giugno con il torneo primi calci, presso il campo Don Guanella. Mentre ieri mattina c'è stata la finale delle squadre Morelli, Carovigno, Ostuni Sport, Nuova Ceglie, San Michele Salentino.
Venerdì 28 e sabato 29 giugno, in piazza Plebiscito gareggerà la palestra Fitness &Center di Antonio Urso. Non poteva mancare poi un «Partita del Cuore» che vedrà gareggiare vecchie glorie, arbitri della sezione Brindisi e politici locali. Il ricavato sarà devoluto al restauro della chiesa dedicata a Sant'Anna. Il 25 luglio un tributo a Sant'Anna sarà curato, in piazza S. Antonio, dal gruppo «Flor de Luna». Una gara-mostra di grafi con dimostrazione di blak-dance è prevista per 8 agosto mentre dall'8 al 14 si svolgerà il torneo di basket tre-contro-tre.

L'oratorio del paese ha pensato invece per il 10-11 agosto ad un mercatino «cose e cosette» di seguito dal 14 al 20 agosto una mostra fotografica farà vedere «Ceglie sotto la neve».

Le manifestazioni si concluderanno il 20 agosto con la «sagra del melone» e la relativa degustazione del gustoso frutto offerto a tutti i partecipanti.

(La Gazzetta del Mezzogiorno)

Il programma dell'Estate cegliese 2002

 

 

 

 

 

 

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Il Neurolesi rappresenterà l'Italia con il progetto "Suaw2" 

Sabato, 8 giugno 

Il centro riabilitativo cegliese, gestito dalla Fondazione San Raffaele (già Fondazione Paolini) per conto dell'Azienda Ospedaliere "Di Summa", rappresenterà l'Italia nel progetto di ricerca europeo "Suaw 2". Si tratta di un importante riconoscimento per la struttura cegliese che così acquista prestigio nella ricerca europea. Già da mesi si lavorava intorno a questo progetto, spendendosi in prima persona  il direttore generale dell'Azienda ospedaliera, dr Bruno Causo, e la stessa Fondazione, rappresentata nella circostanza dal dr. Rinaldo Mazzetti. Ma è soprattutto il riconoscimento al lavoro condotto nel campo della ricerca riabilitativa dalla prof.ssa Antonietta Maria Vannini (ormai in pianta stabile nel centro riabilitativo cegliese) e dal prof. Pierre Rabishong (sarà lui il coordinatore europeo del progetto). Ricerca denominata appunto "Suaw" (Stand Up And Walk)  che, tradotto, significa  "Alzati e Cammina".

Un progetto che ha come obiettivo il recupero della locomozione nei pazienti paraplegici, "reso possibile - ci spiega la stessa prof.ssa Vannini -  grazie al sistema elettronico impiantato nell'addome e connesso ai nervi e ai muscoli per mezzo di cavi e di elettrodi sottocutanei". Impianto controllato dall'esterno grazie ad uno specifico stimolatore computerizzato portatile.  Il lancio del progetto Suaw (oltre all'Italia, rappresentata appunto da Ceglie, vi aderiscono Francia, Belgio, Spagna, Germania, Norvegia e Finlandia) è avvenuta ai primi del mese a Parigi e per  L'Italia (nella fattispecie Ceglie) c'erano, tra gli altri la stessa Vannini e la sua diretta collaboratrice, Genny Carignano. Proprio in quella circostanza, nel corso della conferenza stampa conclusiva,  il prof. Rabishong ha dichiarato che "la nuova neuroprotesi è pronta per essere impiantata" ed ha sollecitato le operazioni di selezioni dei pazienti: compito al quale sarà resto chiamata la struttura riabilitativa cegliese. Anticipati anche i nuovi tempi della ricerca che riguarderanno l'impianto di neuroprotesi per l'arto superiore nel tetraplegico, la neuroprotesi vescicole e cerebrale in alcune patologie (morbo di Parkinson, distonie, coma ed atassie), oltre alle protesi acustiche, visive, respiratorie e cardiologiche. Insomma, siamo di fronte ad un importante avvenimento, considerando che solo in Europa esistono più di 300mila persone paraplegiche (affetti cioè da paralisi degli arti inferiori) e circa 60mila tetraplegiche (paralisi arti superiori ed inferiori) , con un'età media intorno ai 31 anni: Il 65 per cento di  queste lesioni sono dovute ad incidenti stradali ed il 10 per cento a quelli sportivi. Nello specifico i sette Paesi europei aderenti al progetto Suaw lavoreranno in rete ed in particolar modo nella selezione dei pazienti, nel cosiddetto "allenamento pre-chirurgico", nell'impianto chirurgico sui pazienti selezionati e, per finire nell'allenamento post-chirurgico. Operativamente, per quel che concerne l'Italia, si andrà incontro ad una strettissima collaborazione tra la struttura riabilitativa cegliese ed il "Perrino" di Brindisi: a Ceglie, i pazienti, verranno seguiti nella fase di  preparazione all'intervento (l'allenamento pre-chirurgico) ed in quella di recupero (l'allenamento post-chirurgico; presso il "Perrino"di Brindisi  verrà eseguito l'impianto chirurgico della neuroprotesi. 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Comune: cambio di consegne tra Annese e il commissario 

Sabato, 8 giugno 

Il sindaco Annese subentra al commissario SimoneMario Annese è ufficialmente il sindaco della città. Dopo il successo conseguito al primo turno, il diciottesimo sindaco di Ceglie nella tarda mattinata di venerdì si è ufficialmente insediato,  ricevendo dal commissario prefettizio, Rosa Maria Simone, il passaggio delle consegne. Una cerimonia semplice ma suggestiva svoltasi nella sala consiliare al cospetto di molti cittadini, rappresentanti istituzionali, funzionari ed impiegati che hanno fatto da cornice all'avvenimento. Anche se la Casa Comunale gli è piuttosto familiare, Mario Annese  (è stato consigliere comunale dal 1958 fino ai primi anni novanta) appariva piuttosto emozionato. Con il suo solito stile, ha ringraziato tutti i funzionari e gli impiegati con i quali si accinge ad intraprendere un commino "difficile, impegnativo ma che, lavorando in spirito di piena collaborazione, riusciremo a far crescere la nostra meravigliosa città." Un particolare  saluto il neo sindaco lo ha riservato alla dottoressa Simone che, nella sua qualità di commissario prefettizio, ha retto le sorti della città per oltre un anno. E proprio a nome della città, oltre che suo personale, il sindaco Annese ha fatto dono alla dott.ssa Simone di un omaggio floreale (analoga cosa hanno fatto tutti i funzionari ed impiegati).

Così, ora si volta pagina, ritornando a dare alla città un governo. C'è solo da attendere la proclamazione degli eletti al consiglio comunale. Una formalità  necessaria che dovrebbe espletarsi  nel giro della prossima settimana. Dopodichè, scatteranno i venti giorni per la convocazione del nuovo consiglio comunale (ai primi di luglio?). nel frattempo l'attenzione si sposta sul fronte assessori. E' desiderio di Annese chiudere la partita subito e, pare, che grosse difficoltà non dovrebbero essercene. Stando a quel che è dato sapere, la composizione della nuova squadra dovrebbe comprendere tre assessori a Forza Italia, due ad Alleanza Nazionale ed uno all'Udc.

I nomi? Il totoassessori ruota attorno alle indiscrezioni riferite nei giorni scorsi. Vale a dire: per Fi i nomi circolanti sono quelli di Paolo Urso (dovrebbe essere l'unico esterno al quale Annese affiderebbe l'incarico di vice sindaco, ndr), Donato Gianfreda ed Antonio Casale; per An il borsino parla di Oronzo Ostacolo e Luigi Ricci (in queste ore comunque la lista e gli organi di partito sono riuniti per decidere in maniera definitiva); per l'Udc certa la presenza di Salvatore Santoro. Il presidente del consiglio comunale dovrebbe essere quasi certamente Ciro Argese di An, il pi- suffragato in assoluto.

Luca Dipresa

 

 

 

 

 

 

 

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Entro luglio il "118" sarà esteso anche al Brindisino 

Sabato, 8 giugno 

Ambulanze ovunque, anche nelle vicinanze del centro e del porto di Brindisi. Investimenti per l’acquisto di defibrillatori, convenzioni con le associazioni di volontariato, assunzioni di medici e di infermieri. Dal primo luglio prossimo tutti coloro che saranno colti da malore e i feriti potranno essere soccorsi e portati nell’ospedale più vicino e con posti letto e medici dipsonibili nel giro di dieci minuti. Parola di Domenico Lagravinese, direttore generale dell’Azienda sanitaria locale.

La giunta regionale pugliese ha stabilito ieri l’estensione del servizio 118 in primo luogo alla provincia di Brindisi. La delibera prevede tra l’altro l’assunzione di 15 infermieri a tempo indeterminato per la centrale operativa brindisina che momentaneamente avrà sede a Fasano ma che, come spiega l’assessore regionale all’Ambiente (ex alla Sanità), il brindisino Michele Saccomanno, sarà presto trasferita nel capoluogo, all’interno dell’ospedale “Perrino”. 

L’Asl brindisina, nel frattempo, è stata autorizzata all’integrazione del personale necessario a garantire la funzionalità dei mezzi di soccorso dei presidi ospedalieri con 10 infermieri e sette autisti-soccorritori. La stessa Ausl potrà stipulare una convenzione trimestrale rinnovabile con 15 medici da adibire temporaneamente al servizio di emergenza territoriale in attesa del reclutamento dei medici provenienti dal servizio di continuità assistenziale. Altre convenzioni verranno stipulate con associazioni di volontariato del soccorso.

Nell’ospedale di Fasano una centrale operativa sperimentale per il 118 è in funzione già dal 1997, da quando il cardiologo Marcello Pensato, all’epoca primario del pronto soccorso, mise in piedi la struttura utilizzando un numero verde. Le attrezzature esistenti saranno affiancate da quelle del servizio assistenza immigrati, acquistate anni fa ma mai utilizzate. Il bando di gare per l’acquisto di 12 defibrillatori e di tre automedicalizzate sono già pronti. Gli ospedali coinvolti saranno quelli di Fasano, Ostuni, Ceglie Messapica, Francavilla Fontana e San Pietro Vernotico. Per il reperimento delle risorse umane il fondo sanitario nazionale assegnerà al servizio 118 pugliese un milione 300mila euro. Quanto alle convenzioni con le associazioni di volontariato, queste sono da realizzarsi da parte delle aziende sanitarie locali di Bari e Brindisi utilizzando quota parte degli accantonamenti delle spese dirette regionali di cui al fondo sanitario regionale 2002 per un prevedibile costo complessivo di 390mila euro da definirsi in sede di riparto.

La centrale operativa del 118 brindisino è affidata al dottor Massimo Leone, che ricoprirà il ruolo di coordinatore e di responsabile della formazione del personale. 

«La Regione Puglia ha scelto Fasano perchè lavoriamo a questo progetto già dal 1997», spiega Leone. «Il rodaggio è stato effettuato e saremo in grado di coordinare tutte le ambulanze della provincia. La stessa azienda ospedaliera Di Summa è ingoblata in questo sistema. Ma gli automezzi del Perrino non bastano. Pensavo di realizzare una postazione anche nella zona centro-porto perchè dal Perrino è difficile raggiungere il centro della città. Le ambulanze aggiuntive potrebbero essere sistemate anche nell’area degli ambulatori dell’azienda sanitaria, in via Dalmazia. In alternativa potremo cercare locali idonei proprio nell’area del porto. Lì sistemeremo due ambulanze delle quali una medicalizzata. In questo modo potremo accorciare i tempi di intervento. Il personale sarà tutto formato da noi. Ci stiamo preparando già dal 22 maggio corso, da quando abbiamo avuto l’ok dalla Regione. Ma il progetto complessivo è ancora in via di elaborazione».

 

 

 

 

 

 

 

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Nicola Ciracì: "Sarò un semplice consigliere comunale" 

Giovedì, 6 giugno 

Nè vicesindaco, nè presidente del Consiglio comunale, ipotesi suffragata «dall'essere stato», Nicola Ciracì, «il più suffragato nella lista di Forza Italia». Il coordinatore provinciale «azzurro», nella sua veste di consigliere comunale a  Ceglie Messapica, affida le sue riflessioni ad una nota. «Al fine di interrompere le indicazioni di tale insolito borsino - scrive Ciracì - chiarisco che non sono candidato ad alcun incarico nè amministrativo, nè consiliare, ma che la mia unica aspirazione è quella di lavorare dai banchi del Consiglio comunale a sostegno della realizzazione del piano strategico presentato alla città dal nuovo sindaco».

«Forza Italia - prosegue - intende rispettare profondamente, come abbiamo già fatto in passato, l'art. 34 della legge 142, che attribuisce al sindaco il potere di nomina e di revoca dell'esecutivo e dei singoli assessori, certi come siamo che Mario Annese con il contributo della coalizione nominerà un esecutivo quanto più rappresentativo e capace possibile».

«Chi crede di avanzare pretese di visibilità da manuale Cencelli - afferma Ciracì -, qualora ce ne fossero, non potrà avere alcun sostegno dal nostro Movimento politico che è impegnato a fare stabilità quinquennale e buon governo alla nostra città».

Quindi Ciracì conclude: «Il nostro augurio è che dopo l'avvenuta proclamazione di Mario Annese a sindaco, e del nuovo Consiglio comunale, egli possa, in tempi brevissimi, comunicare la nuova squadra ai cittadini cegliesi, i quali, dopo aver dimostrato tanto affetto al nuovo sindaco e alla nostra coalizione, non credo gradirebbero interferenze immotivate nel suo operato».

 

 

 

 

 

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Finita la campagna elettorale, l'ospedale perde l'Ortopedia 

Mercoledì, 5 giugno 

Avevano i loro buoni motivi tutte quelle persone che nei giorni scorsi avevano sollevato la questione circa la  scarsa considerazione che si avverte nei confronti del presidio ospedaliero cegliese.

E questo nonostante le affermazioni ed attestazioni che a vari livelli si sono susseguiti nel corso dei mesi. In pratica si darebbe ragione a coloro che da tempo affermano che il destino del presidio cegliese è segnato.  E non si può dar loro torto se  anziché assistere ad interventi di potenziamento accade esattamente il contrario. I buoni risultati conseguiti, grazie soprattutto all’impegno dei medici e non, tanto da essere additati da esempio ad altre strutture a nulla valgono se poi, alla prima occasione si smantella servizio su servizio. Ed è proprio questo che fa “arrabbiare” moltissimi cegliesi ed operatori che continuano ad assistere esattamente al contrario di quanto viene dichiarato a più livelli.

Cosa è accaduto? In data 28 maggio, a firma del direttore generale, Domenico Lagravinese,  è stato notificato al primario della divisione ortopedica del nosocomio cegliese, dr. Pennetta,  una comunicazione con la quale veniva affidato “temporaneamente la responsabilità, ad interim, dell’U.O. di Ortopedia del presidio ospedaliero di Francavilla Fontana”.   E c’è di più: “Si fa presente- sarebbe ancora scritto – che, al fine di ottimizzare l’uso di risorse, la S.V. potrà utilizzare su due stabilimenti il personale a disposizione”.

Il tutto sarebbe scaturito dal trasferimento del dr. Bozzi, che aveva l’interim, al Perrino di Brindisi. Altro che potenziamento – sottolineano con disappunto moltissimi cittadini che, evidentemente, hanno ragione ad essere preoccupati, dando  ragioni a quanti da tempo vedono segnato il destino della struttura. E questo in linea con quella perversa tendenza che vede Ceglie perdere servizi, spesso soppressi dopo essere stati fatti passare come una situazione temporanea: la mente va verso l’ufficio di collocamento, dell’Enel, del metano e via discorrendo. E poi si lamenta il fatto che il tutto avvenga sempre a vantaggio di poche realtà vicine.

C’è chi ha dato la sua giustificazione sostenendo che questo è dovuto al fatto che “Ceglie non ha santi protettori”. A nulla valgono i discorsi di decentramento, di equa distribuzione sul territorio.Anche perché non è che popi dipendano dalla stessa amministrazione. Ma tant’è. Ed è per questo, per i tanti precedenti che la gente, gli stessi operatori, che pur lavorando in regime di  perdurante carenza, offrono un servizio di qualità notevole, sono giustificatamene preoccupati. Ma come - il commento più diffuso – quando serve un medico, un infermiere ad un’altra struttura  si deve sempre attingere sempre dal “serbatoio cegliese”, senza che avvenga mai il contrario? Con questo modo di fare –l’altra constatazione – si è smantellata già la pediatria, stessa cosa potrebbe presto accadere per l’ostetricia, ed ora si tenta con l’ortopedia? E poi ancora:  dove vanno a finire i bei discorsi fatti nel corso di tutti questi mesi  in direzione del potenziamento della struttura? E tutti ricordano ancora  le parole pronunciate sia dai responsabili della sanità brindisina che dai rappresentati della regione nel corso dei festeggiamenti del trentennale, per non parlare delle attestazioni fatte ultimamente dallo stesso assessore regionale alla sanità Mazzaracchio nel corso di una sua recente visita al presidio. Questa la situazione che in un certo qual modo vuol richiamare l’attenzione per scongiurare quel progressivo ridimensionamento che sarebbe l’anticamera di quel piano di riordino che, viene detto, sarebbe imminente.

Luca Dipresa

 

 

 

 

 

 

 

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Comune: Annese prepara una Giunta "politica"

Martedì, 4 giugno 

Con la proclamazione ufficiale fatta nel pomeriggio di ieri Mario Annese è ufficialmente il diciottesimo sindaco della città. C'è ora da attendere l'altra proclamazione quella relativa ai consiglieri comunali. Intanto, prima che il nuovo Consiglio comunale si insedi (cosa che dovrebbe avvenire entro la fine del mese) c'è la questione della formazione della Giunta a tenere banco. Le anticipazioni pubblicate domenica scorsa, frutto di voci ed indiscrezioni, hanno fatto sicuramente schiarire l'orizzonte.

Intanto appare piuttosto assodata la poltrona del vice sindaco che sarà ad appannaggio di Forza Italia, partito più suffragato della coalizione: il borsino tende sempre dalla parte del consigliere provinciale di Fi, Paolo Urso, anche se ci potrebbe essere una novità (Nicola Ciracì). Ed a proposito di Forza Italia, Vito Santoro, eletto per la terza volta consecutiva, avanza la sua candidatura ad assessore: «Questa è la mia terza elezione - ha affermato Santoro - e con un buon successo personale, pertanto chiedo visibilità».

Il messaggio è lanciato. Stando così le cose, rimanendo in piedi la «nomination» di Donato Gianfreda, si potrebbe (il condizionale è sempre d'obbligo) creare un piccolo problema: c'è Antonio Suma che pare abbia manifestato l'intenzione di restare consigliere comunale, spingendo per la nomina ad assessore di Antonio Casale, il secondo dei non eletti in Fi e molto vicino all'ex capogruppo del Centrosinistra. Siccome la ripartizione degli incarichi, compresa la carica di presidente del Consiglio comunale, prevede tre assessori a Fi, due ad An e due all'Udc, i conti in casa degli Azzurri non ritornerebbero (per tre poltrone sono in lizza Urso e Ciracì alla carica di vice sindaco, Donato Gianfreda, Vito Santoro e Antonio Casale a quella di assessore).

Ma la cosa si risolverebbe se fosse fondata un'altra indiscrezione: portare a sette il numero di assessori. In questo caso ci sarebbe posto per tutti.

E veniamo ad Alleanza nazionale. Sempre più certo l'incarico di presidente del Consiglio comunale a Ciro Argese, il più votato fra tutti. Resta un posto in giunta: si era detto di Mimmo Urso,ex vice sindaco della giunta Magno, ma, pare, ci sia anche la disponibilità dichiarata di Oronzo Ostacolo. Una cosa appare comunque certa e cioè che non si farà ricorso ad «esterni», ma bisognerà prendere dalla lista dei venti candidati, in base ad un principio sancito ed accettato da tutti già prima delle elezioni dello scorso 26 e 27 maggio.

Va detto che voci includerebbero nella rosa di An anche Luigi Ricci e Franco Nigro. Più facile il discorso nell'Udc. Acclarato il fatto che Francesco Locorotondo, consigliere provinciale e primo eletto nella sua lista, farà il capogruppo del suo partito, viene confermato l'incarico a Salvatore Santoro, mentre per il secondo assessore Gennaro Saponaro, ex Cdu, avanza la sua candidatura.

Luca Dipresa

 

 

 

 

 

 

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Rocco Casalino: ecco perchè quel comizio con Pietro Mita  

Martedì, 4 giugno 

Rocco Casalino, l'ingegnere di Ceglie protagonista due anni fa della prima serie del "Grande Fratello", ha scritto una lunga lettera, pubblicata oggi dalla Gazzetta del Mezzogiorno, in cui ha motivato la decisione di sostenere Pietro Mita, candidato del centro-sinistra. Nell'intervento Casalino ha specificato, se pure ve ne fosse bisogno, i motivi dei un suo comizio accanto a Mita durante la campagna elettorale esprimendo amarezza per le reazioni, talvolta scomposte, per il suo impegno. Il protagonista di nuove trasmissioni dai canali Mediaset ha poi rivolto un invito all'unità e ad un nuovo impegno di tutti gli uomini realmente interessati allo sviluppo di una città, di una regione e dell'epoca in cui viviamo.

 

 

Rocco Casalino e Ceglie

Lettera pubblicata sulla Gazzetta del Mezzogiorno

 

"Ho riflettuto a lungo su quello che poteva essere il mio ruolo a Ceglie Messapica, la mia città, alla quale obiettivamente non ho dato molto. Un po' per il frastuono nel quale ero finito, un po' per aver guardato all'Italia tutta, ho trascurato il mio paese considerandolo un comodo rifugio dove nascondermi dalla notorietà spesso fastidiosa. Volevo vivere in maniera normale almeno a Ceglie, quindi evitavo di salutare la gente che non conoscevo, evitavo di guardare le persone negli occhi, non volevo più sentirmi chiamare Rocco del Grande Fratello, almeno qui!

Avrò sbagliato, non lo so. Quello che adesso vedo è una popolazione offesa. Sono stato a cena con i leaders e i ministri di centro-destra e di centro-sinistra, e, credetemi, è tutt'altra cosa vedere la politica da questa prospettiva. Era evidente che ideali, principi e valori più comuni non erano tra i commensali.
Si è persa la ricerca della verità e della giustizia. Prevale l'affanno della vittoria da una parte e dall'altra, ma soprattutto vincono le ambizioni personali sull'interesse comune. E ripeto, questo vale sia per la sinistra che per la destra.

Il mio salire sul palco non voleva assolutamente offendere alcuno, volevo semmai rivolgere alla mia città un augurio, era un modo per rendermi in qualche modo utile a questo paese. Ho semplicemente consigliato di votare le persone giuste, nobili negli intenti, perché non si ripetessero gli ultimi due anni di litigi dovuti allo scarso senso civico di singoli rappresentanti, che indubbiamente hanno guardato poco all'interesse generale. Per questo parlavo di voto di coscienza. Votare gli uomini migliori di questo paese di destra o di sinistra, ma i migliori.

E pensare che sono salito su mille palchi ma era la prima volta che ero emozionato, mi tremavano le mani, perché parlavo alla mia città, e finiamola con la scemenza di Ostuni. A chi non è capitato andando fuori di dire di essere di Brindisi o di Ostuni per fare prima? Ero così emozionato che ho dimenticato di dire la cosa più importante e cioè che dobbiamo smetterla di farci del male, e trovare l'unità. Siamo un paese di 20mila abitanti, dobbiamo trovare un punto d'unione! Rassegniamoci.

Ovviamente neanche l'articolo su «Brecce» era una sorta di programma politico, raccontava solo come io, Rocco, sogno la mia Ceglie! Perché allora sul palco di Mita e non di qualcun'altro? Semplicemente perché è una persona a cui voglio bene e in cui credo; nulla di più; ma già sembra che mi sia schierato da una parte, cosa che non è. A Roma potete trovarmi a cena con onorevoli di destra come con onorevoli di sinistra. Vi prego, non è opportunismo, non è cosi. Vivo ancora questa mia notorietà come un gioco, senza pensarci troppo.

Ma la violenza delle telefonate, gli insulti urlati sottocasa (spaventando tra l'altro mia madre, che poverina non c'entra nulla) dai miei concittadini, mi hanno fatto capire che bisogna proprio abbassare le armi, che non giova a nessuno questa stupida guerra da stadio che qualcuno, ostinato, continua a combattere. E badate bene che il mio non è un discorso fatto ad hoc per prendere le distanze dai perdenti e salire sul carro affollato dei vincitori!

Evidente che non si tratta di tornaconti personali. Ho il mio bel contratto con Canale 5 per altri anni, nello spazio prima di «Beautiful», e nessuno me lo può toccare.

Sono stato fin troppo fortunato nella vita. Ma soffro nel pensare che alcuni credono che io non ami fin nelle viscere questa città. Non voglio nulla per me, ho già avuto troppo."

Rocco Casalino
Ceglie Messapica (Brindisi)

 

 

La risposta del giornale. Capisco il civile sfogo di Rocco Casalino, come capisco l'amarezza della sua città nei suoi confronti: succede spesso quando qualcuno ha successo e si teme che dimentichi le sue radici. Ma Rocco fa bene a Ceglie Messapica come Ceglie Messapica fa bene a Rocco. Partendo da questo, spero che tutto si possa risolvere.

 

 

 

 

 

 

 

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Raspelli difende la "salsa tricolore" e cita i piatti cegliesi  

Lunedì, 3 giugno 

In un articolo pubblicato oggi sulla Stampa, quotidiano di Torino, l'esperto enograstronomico Edoardo Raspelli difende la cucina regionale italiana dagli assalti "nazionalistici" portati dalla Francia. E per convincere i cugini d'Oltralpe sulla bontà del "tour" tricolore cita la cucina cegliese e pugliese.

Pubblichiamo l'articolo integrale.

 

 

di Edoardo Raspelli

Il quotidiano parigino Libération, commentando un saggio del grande storico Jacques Le Goff sulla gastronomia italiana, ci accusa: nostra debolezza sono la cucina della mamma e la cucina delle regioni. Ci manca, secondo i cugini francesi, una vera cucina nazionale. Certo, che invidia per la gastronomia e la ristorazione francese, nata con la Rivoluzione, con la decapitazione di principi e marchesi, che ha gettato sul lastrico migliaia di cuochi «regali», cuochi che hanno offerto il loro lavoro, la loro esperienza ed i loro piatti principeschi ad una classe sempre più estesa di ricchi e benestanti; certo, che rabbia per i nostri nonni che, invece di pensare a gustare fegati grassi ed astici sui viali di Parigi emigravano, per la fame, negli Stati Uniti od in Argentina.

L’altra settimana, dalla mia casa alla periferia nord di Milano, sono andato a Santa Maria di Leuca, in macchina. Sono partito sabato mattina: alle 13 ero a pranzo a Cattolica, alla sera a cena a Pescara; il mezzogiorno di domenica mangiavo a Ceglie Messapica (Brindisi), alla sera ad Uggiano la Chiesa (Lecce). E poi, di seguito: Leuca (esattamente Patù) , Specchia, Castelmezzano (sulla Basentana), Barile, Numana, Sasso Marconi… In un pugno di giorni, tremila chilometri di strada e tremila chilometri di storia della gastronomia italiana; questo ti permettono i viaggi in auto nel lungo stivale: di ritrovare, mattina e sera, nei locali celebri e meno noti del nostro Tricolore, l’affascinante rutilante variegato mondo della gastronomia, di una gastronomia diversa, differenziata, legata alle tradizioni locali,di quella gastronomia avvinta in modo imprescindibile alla storia sociale e politica dell' Italia, di una nazione che è unita nemmeno da 150 anni. Se fino a metà Ottocento occorrevano permessi e passaporti per andare da Parma a Pesaro, se la Valtellina era più Svizzera che Lombardia, questo ha permesso,anche, di salvaguardare dialetti e cucine locali.

Ecco quello che i critici di Parigi non sembrano capire. La nostra povertà ha contribuito a salvare il nostro passato,le nostre tradizioni: le donne del sud privo di lavoro fanno ancora il pane al forno a legna e la pasta in casa. Le contadine romagnole devono rientrare a mezzogiorno e cucinare per i mariti… Non è un ideale, è una constatazione.
Detesto parlare di primati, ma altrettanto non sopporto chi, in casa nostra o fuori, questi primati se li ascrive. E' il caso del quotidiano della sinistra francese che, forse, dovrebbe tener conto di altri primati: se la Francia ha sicuramente un numero di"grandi ristoranti" superiore al nostro, lo si deve anche al fatto che, al di là di tutto, la Francia ha anche un pubblico che può permettersi( anche oggi, pur se meno di ieri) di spendere per quattro piatti alla carta più vini 450-550 euro, cioè 800 mila-1 milione di vecchie lire a testa. Da noi, chi si fa pagare (giustamente) 200 euro deve ricorrere alle comparsate televisive (ahimè) per aggiustare il bilancio e continuare a proporre a pochissimi la sua cucina da fiaba.

Vogliamo ricordare anche che cos' era l' Italia della gastronomia, dei piatti e dei vini, solo un quarto di secolo fa? Vogliamo ricordare che il pungolo della critica gastronomica vera, quella anche negativa, arriva sui giornali italiani soltanto nel 1975?

La grandezza dell' Italia gastronomica è anche quella di resistere (finché ce la fa) all' omologazione, offrendo piatti di tradizione legati alla terra ed al territorio: solo se andate tra maggio e giugno in Sicilia mangiate il lattume di tonno; solo l' Italia, nella storia della sua cucina, può contare su leccornie tanto diverse come la semplice poco costosa pasta di grano duro condita ed arricchita in mille modi. Che cosa dire di una nazione, unita da meno di un secolo e mezzo, che nelle sue case (poche) e nei suoi ( non numerosissimi) ristoranti tipici offre il cous-cous di pesce o i canederli di fegato, i cannoli di ricotta ed il panettone, il fritto misto alla piemontese e la sontuosità delle lasagne?

La Stampa

 

 

 

 

 

 

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Ospedale: in agguato il ridimensionamento dei reparti 

Domenica, 2 giugno 

Considerato i risultati conseguiti sono in molti a prestare attenzione al presidio ospedaliero cegliese per il quale tutte le attestazioni ricevute vanno tradotte in un progetto di reale potenziamento. Che l’ospedale cegliese abbia saputo cogliere pienamente tutte le opportunità contenute nelle linee di indirizzo formulate dalla direzione generale dell’Ausl e della stessa regione Puglia è un dato di fatto così come testimoniato in varie occasioni dallo stesso assessore regionale alla sanità Mazzaracchio.

E questo lo si è fatto nonostante le carenze e potendo contare sull’alto senso di responsabilità umana e professionale di tutti gli operatoti. E’, infatti, aumentata la cosiddetta appropriatezza dei ricoveri, vale a dire che la degenza viene prescritta solamente per quei pazienti ne necessitato effettivamente. Contestualmente è stata incrementata l’attività ambulatoriale che riesce a soddisfare la richiesta dell’utenza e, soprattutto, senza lunghe liste d’attesa. Però, tutte parole ed attestazioni, al punto che spesso la struttura viene additato a modello per altre realtà, che nei fatti non trovano riscontro. E’ fuori discussione come chi giornalmente opera nella struttura avverte una scarsa considerazione. Il discorso riguarda in maniera particolare la cosiddetta tendenza di implementazione di apparecchiature sanitarie che la porrebbero al pari con altri presidi e la carenza di personale medico ed infermieristico.

Come esempio basterebbe ricordare le reiterate richieste fatte negli anni per avere un laparoscopio (strumento per visionare la cavità addominale), come pure la mancata tempestiva  reintegrazione  di unità mediche ed infermieristiche assenti a vario titolo, soprattutto nei periodi estivi. Tutte circostanze che gli operatori e,soprattutto gli utenti, avvertono e che con l’andar del tempo potrebbero minare quella credibilità conquistata in termini di qualità del servizio. Insomma, una mancanza di attenzione che fa tornare all’orecchio della gente quel ritornello di  “sospetto piano di riordino sanitario che prevedrebbe la chiusura o la ulteriore limitazione dei servizi erogati dalla struttura cegliese.  Ecco perché, in presenza di questi ritardi in fatto di apparecchiature e personale, gli operatori ed un po’ tutti i cegliesi sono preoccupati del futuro.

Da fonti istituzionali, anche nel corso della campagna elettorale appena conclusasi, la parola chiusura non è stata pronunciata. Al contrario. Ed allora, la domanda che in molti si pongono, è: “perché, nonostante le reiterate richieste, non si metta in condizione che reparti e servizi funzionino in maniera ottimale?”. Qualcuno, dovrà pure rispondere all’interrogativo che non solo dagli ambienti ospedalieri viene posto.

Luca Dipresa

 

 

 

 

 

 

 

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Prime sfide sul toto-assessori, presidenza a Argese o Ciracì 

Sabato, 1 giugno 

E’ opinione di tutti che quella di Mario Annese è stata una vittoria doppia. Primo perché è riuscito a vincere al primo turno, evitando il ballottaggio, circostanza che si era verificata sempre in precedenza, vale a dire da quando si vota con il nuovo sistema elettorale. Il secondo motivo di soddisfazione per aver quasi trainato la Casa della Libertà alla vittoria che, dopo la vicenda dell’amministrazione Magno, veniva fuori da una fase piena di fibrillazioni  e spaccature.

Un dato che non può essere sottaciuto e che sicuramente consentirà al neo sindaco di  avviare e completare in tempi brevi la fase della formazione della squadra degli assessori, nonostante qualche ruggine ancora esistente tra le forze del Polo. Il tutto mentre è iniziato il toto-assessori.

Di certezze poche e non può che essere così visto che si è votato da appena una settimana, ma di voci, indiscrezioni tante. Tra questa quella che vuole una ripartizione sulla base del consenso ottenuto. Primo partito è Forza Italia, seguito a ruota da Alleanza Nazionale e Unione di Centro. Da questo dato si partirà sicuramente, come primo criterio. Il  tutto comunque ruota anche sulla figura del vice sindaco e del presidente del consiglio comunale, due incarichi che potrebbero valere anche doppio.

Ma andiamo con ordine e vediamo cosa voci è indiscrezioni prevedono. Appare quasi certo che il vice sindaco vada ad appannaggio di Fi, mentre la presidenza del consiglio ad An e precisamente a Ciro Argese (pare ne abbia fatto già richiesta), risultato il consigliere più suffragato di tutte le liste (a lui spetterà la convocazione della seduta del primo consiglio comunale appena ci sarà la proclamazione degli eletti). Sempre secondo voci pare che questo incarico sia anche nei desideri di Nicola Ciracì, primo degli eletti in Fi (ha ricoperto questo incarico nella passata e breve legislatura).

Stando cosi le cose (o meglio le voci) si potrebbero verificare due  soluzioni. La prima:  vice sindaco e due assessori a Fi; presidenza del consiglio ed un assessore ad An; due assessori all’Udc. Seconda ipotesi: vice sindaco ed un assessore ad An; presidenza del consiglio più due assessori a Fi; due assessori all’Udc. Di nomi certi non ce ne sono, mentre abbondano però le voci. 

Riportiamo quelle più diffuse. Prima ipotesi: per  Forza Italia il borsino parla di Paolo Urso (consigliere provinciale di Fi), esterno, a vice sindaco e di Donato Gianfreda ed uno tra Enzo Galetta ed Antonio Casale come assessori; per  An,  Ciro Argese presidente del consiglio e Domenico Urso assessore; per finire all’Udc  viene dato per certo come assessore, Salvatore Santoro, mentre per il secondo posto in giunta si andrebbe all’esterno (Cosimo Colucci?).

Passiamo ora alla seconda ipotesi.  Fi:  Nicola Ciracì (è anche coordinatore provinciale di FI), presidente del consiglio, e gli stessi nomi della prima ipotesi per incarichi di assessori;  An: Mario Allegretti vice sindaco e rimarrebbe ad Urso l’assessorato; stessa ipotesi per l’Udc. Va comunque detto che altre voci, per la verità meno diffuse vorrebbe la giunta composta da tutti esterni. 

Luca Dipresa

 

 

 

 

 

 

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Il tramonto dei medici candidati: solo uno fa centro 

Sabato, 1 giugno 

Ma allora i medici sono afflitti dal morbo della politica? L'interrogativo sta facendo discutere anche qui dove le urne hanno decretato la vittoria di Mario Annese, il candidato della Casa della Libertà. La ricerca del medico da candidare è storia vecchia. Fin da quando si vota si è andati alla ricerca dei medici da inserire in lista. Il motivo? Forse perché si punta su quel contatto diretto che esiste che spesso può anche sfociare «in un rapporto di soggezione».

Sta di fatto che in tutte le liste, o quasi, la presenza dei camici bianchi è un dato di fatto. Più gli uomini che le donne per la verità. A proposito di quest'aspetto, andando in dietro con la memoria, sono solo tre le «dottoresse» che si ricordi abbiano tentato la discesa in campo.

Al contrario, gli uomini la fanno da padrone. Nella recente tornata elettorale i medici in lizza erano ben sette, distribuiti in tutti gli schieramenti: Antonio Suma (301 preferenze) e Antonio Casale (156) in Fi, Franco Pio Dicembre (89) e Cosimo Gioia (98) nella Margherita, Gaetano Gallone (109) in Rifondazione Comunista e Francesco Bellanova (10) in Uniti per Ceglie.

Di questi, però, solo Antonio Suma andrà a sedersi tra i banchi del nuovo consiglio comunale. E con una buon successo personale, visto che ha totalizzato qualcosa come 301 preferenze. Ma allora, si potrebbe obiettare, non è poi tanto vero che i camici bianchi sono la carta vincente. Il risultato di Ceglie potrebbe addirittura ridimensionare il concetto che esisterebbe una certa soggezione da parte dei pazienti. E questo, tutto sommato, è una buona cosa. Di certo però costituiscono un buon serbatoio di voti per le liste nelle quali figurano visto che i medici pur non eletti si piazzano sempre ai primi posti. Ma, al di la dei numeri, tentiamo di capire il motivo per il quale decidono di essere della competizione. La risposta quasi sempre la stessa, vale a dire che ci sono forti motivazione di attenzione verso il proprio paese, la propria città e, soprattutto per migliorare la qualità della vita.

«Per quel che mi riguarda - è il pensiero del dott. Gaetano Gallone, medico ospedaliero - questa non è stata la prima mia esperienza e la motivazione ogni volta è sempre stata la stessa, vale a dire l'impegno per la difesa dei servizi sanitari del territorio, per il miglioramento dei servizi, per contribuire ad un reale sviluppo del territorio sotto tutti i punti di vista». Analoga la motivazione che ha condotto un altro medico ad essere della competizione, il dott. Antonio Casale che si schierava in Forza Italia. «Anche per me - la risposta - questa non è stata la prima volta (si candidava infatti, venendo eletto, nel 1993, poi nel 1999 con il centrosinistra e questa volta con Fi, ndr) ed il mio impegno nasce da motivazioni sociali dal fatto che vogliamo tutti cercare di offrire alla gente tutte le occasioni possibili per una qualità della vita sempre all'altezza dei tempi e per uno sviluppo economico e culturale di questa nostra città dalle antiche tradizioni». E se si chiede loro se possa esistere una certa soggezione dei pazienti o assistiti nei loro confronti, la risposta è anche qui quasi analoga: «Assolutamente no - affermano - e quando siamo nei nostri studi evitiamo di fare discorsi del genere con i nostri pazienti». E fanno anche intravedere che spesso sono proprio i pazienti a fare delle «avance».

Luca Dipresa

 

 

 

 

 

 

 

 

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Scheletro nel pozzo: è ancora mistero sull'identità

Sabato, 1 giugno 

A due settimane dal ritrovamento avvenuto presso un casolare abbandonato nelle campagne alla periferia di Ceglie Messapica, non è stata fatta ancora luce sull’identità dello scheletro del pozzo. L’attività investigativa svolta dai carabinieri della compagnia di Fasano non ha portato a identificare il cadavere.

Per alcuni giorni i carabinieri hanno pensato potesse trattarsi di un giovane ostunese scomparso dieci anni fa e la cui vettura fu trovata bruciata nelle campagne di Carovigno, ma gli oggetti personali che sono riemersi dal pozzo sono stati mostrati ai coingiunti del giovane che non li hanno riconosciuti.

E scartabellando tra le denunce di scomparsa presentate negli ultimi dieci anni in provincia di Brindisi, non sembrano esserci uomini con quelle caratteristiche fisiche o che indossassero quel modello di giubbotto di pelle.

Per questo motivo lo scheletro sarà esaminato con le più moderne tecniche scientifiche per tentare una ricostruzione delle caratteristiche facciali, e per stabilire con esattezza l’età dell’individuo, la altezza, il tempo che il cadavere ha trascorso in fondo a quel pozzo e possibilmente anche le cause della morte.

Il cadavere fu scoperto dagli operai di un’impresa edile impegnati nei lavori di ristrutturazione della casa di campagna, all’interno della quale si trovava un pozzo per la raccolta dell’acqua piovana.

Quando gli operai decisero di prosciugare il pozzo notarono lo scheletro e chiamarono i carabinieri. Furono poi i vigili del fuoco a prosciugare la cisterna e a recuperare le parti dello scheletro, gli oggetti personali e i pochi capi d’abbigliamento.

 

   

 

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