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In questa pagina notizie e servizi in aggiornamento continuo da Ceglie Messapica (Brindisi)

 

 

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Ospedale: meno ricoveri, cresce l'attività ambulatoriale

Martedì, 30 aprile 

Riduzione del tasso di ospedalizzazione, diminuzione dei ricoveri impropri e l’aumento dell’attività ambulatoriale sono i punti qualificanti dell’attività 2001 svoltasi nel presidio ospedaliero cegliese. E’ quanto emerge dalla relazione stilata dal dirigente medico del presidio, dott. Antonio La Spada che si dice soddisfatto “con la struttura che ha conseguito gli obiettivi fissati dalla legge regionale n. 28 e dalle normative regionali specifiche i materia”.

Circa gli strumenti utilizzati per centrare questi obiettivi, a partire  dalla riduzione del tasso di ospedalizzazione con la conseguente riduzione dei ricoveri impropri – salvaguardando il ricorso alle degenze per patologie acute – il dott. La Spada fa riferimento all’attivazione, da febbraio 2001, dei due posti di “Osservazione breve” al pronto soccorso. Efficace a tal proposito l’istituzione del  Nucleo interno di verifica ed appropriatezza  ricoveri e prestazioni. Ma molto è dipeso anche – come sottolinea La Spada – “da quell’opera di sensibilizzazione fatta verso la cultura  del ricorso alla prestazione sanitaria facendo comprendere  come molte risorse utilizzate impropriamente (a scopo diagnostico, farmaceutico ed altro) sottrae opportunità di diagnosi e cura a chi realmente ne ha bisogno”.

Ecco l’attivazione di ben precisi protocolli operativi e comportamentali, la rimodulazione dei posti letto divisionali con l’implementazione dei servizi ambulatoriali, istituiti anche a livello territoriale. Ed è proprio l’attività ambulatoriale l’elemento che ha qualificato fortemente l’attività del presidio riducendo, se non addirittura azzerando – come è successo in alcuni casi – la lista delle attese, “dimostrando così la grande capacità di attrazione della struttura nei confronti del territorio”.  Obiettivo che va ulteriormente apprezzato se si tiene conto – come emerge dalla relazione – che “i risultati raggiunti sono stati ottenuti con personale medico e paramedico numericamente ridotto rispetto a quello presente nel 2000”.

E per fare qualche esempio il riferimento all’attivazione della Lungodegenza e prosecuzione dell’attività cardiologia con un medico in meno;  il mantenimento dello standard chirurgico in chirurgia, ortopedia ed ostetrica nonostante diverse unità mediche assenti e con soli  3 anestesisti (nel 2000 erano in quattro); all’aumento quali-quantitativo dei servizi di laboratorio analisi (manca il primario da tempo), del pronto soccorso con soli 4 medici, del servizio di radiologia (qui il primario è a scavalco sul presidio di Francavilla Fontana). Per non parlare del personale infermieristico che pur ridottissimo ha garantito il funzionamento di nuovi servizi e l’implementazione delle nuove attività ambulatoriali. E per l’anno in corso? “Come tendenza – ci spiega il dott. La Spada – per il futuro si può prevedere un mantenimento se non un miglioramento della tendenza registrata nel 2001, ed in particolare si prevede un assestamento e perfezionamento degli standard di appropriatezza dei ricoveri con un migliore utilizzo dell’ospedale per acuti”. In definitiva ci troviamo di fronte ad un esempio gestionale dove ogni operatore ha dato il massimo di se se e, soprattutto, con grande competenza e professionalità. E questo nonostante le carenze di organico.

 Luca Dipresa

 

 

 

 

 

 

 

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Il programma del Polo: "Un Piano strategico per Ceglie"

Martedì, 30 aprile 

Un «Piano strategico per Ceglie Messapica». Così è stato chiamato dalla Casa delle libertà il programma che la coalizione ha affidato a Mario Annese per cercare di riconquistare l'Amministrazione comunale che il centrodestra due anni fa ha lasciato, appena un anno dopo avere vinto le elezioni, per incomprensioni tra il sindaco e Forza Italia.

Il centrodestra ora si è affidato ad Annese, laurea in pedagogia e alle spalle una lunga esperienza politico-amministrativa nella Dc. «Il mio progetto - sottolinea - è quello di trasformare Ceglie e migliorare la sua vivibilità, potenziando il suo ruolo nella provincia e nella regione».

«Ovviamente - aggiunge il candidato sindaco della Casa delle libertà - individuare le priorità strategiche non significa dimenticare i problemi quotidiani, anzi vuol dire occuparsene con più attenzione».

Il candidato della Casa delle libertà ha coniato uno slogan: «L'esperienza per Ceglie protagonista». Vale a dire la sua esperienza, acquisita in anni di gestione della cosa pubblica, al servizio della città. «Importante - sottolinea - è il rafforzamento della coesione sociale nell'ottica di quella convivenza civile fondamentale per la nostra città. È un invito ad essere protagonisti tutti insieme: Giunta, Consiglio, cittadini e realtà limitrofe con cui fare sistema».

Ha anche aperto un sito - www.annesesindaco.net - attraverso il quale la gente può inviare le sue riflessioni e conoscere il programma che il candidato sindaco Annese propone per i prossimi cinque anni.

Il programma. Innanzitutto il risanamento del bilancio e il rinnovo della macchina amministrativa come premessa per il rilancio economico della città. Quindi riqualificazione del personale e esperienze di «project financing». Quindi il rapporto pubblico-privato: «Si deve realizzare una sinergia attraverso una intesa che permetta al privato un maggiore sviluppo dei propri investimenti e della propria attività e al pubblico il risultato di conseguire con rapidità opere utili per la collettività». Il polo ortopedico: «Ci si propone di lavorare per l'attivazione di più tavoli istituzionali a cui ci si possa sedere con una rilevante forza contrattuale al fine di rilanciare e ristrutturare l'esistente (ospedale civile, Neurolesi e motulesi), affinché si arrivi ad una riconversione ed alla realizzazione, nell'ambito del riordino regionale del settore, di un polo ortopedico che valorizzi ulteriormente la grande esperienza del Centro motulesi e neurolesi».

Il Polo culturale: «Il trasferimento degli uffici comunali nella nuova casa comunale libererà gli spazi attualmente occupati rendendo disponibile uno straordinario contenitore che si vuole destinare ad attività culturali di vario genere». Mentre per il teatro, il museo e la biblioteca «si favoriranno le condizioni per la nascita di una fondazione intestata all'illustre poeta nostro concittadino Pietro Gatti, che coordini e gestisca le attività, preoccupandosi di individuare le opportunità per una gestione mista del teatro (pubblico-privato)».

Piano regolatore. «Dobbiamo ripartire dalla bozza redatta dall'ingegnere Borri, affinché il piano, così come presentato, non risulti una somma di vincoli e laccioli, bensì un insieme di occasioni di sviluppo sociale e produttivo».

Il programma fa riferimento anche ad un diverso ruolo dei vigili urbani, ad una migliorata vivibilità del centro storico e una migliore utilizzazione del patrimonio culturale. Quindi parla di agricoltura, sport, servizi sociali, volontariato.

(La Gazzetta del Mezzogiorno)

 

 

 

 

 

 

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I giornali: "Le scissioni forziste condizionano il Polo"

Domenica, 28 aprile 

Il caso Pietro Magno ha lasciato visibili ruggini all’interno del centrodestra a Ceglie Messapica. Sono meccanismi ad orologeria potenzialmente pericolosi, che potrebbero avviarsi nel caso di una nuova vittoria del Polo alle comunali del 26 maggio. Ma anche la griglia di partenza è inquinata dalle tensioni della vigilia che hanno interessato soprattutto gli uomini di Forza Italia. Chi non è riuscito a risolvere i problemi all’interno del partito si è attrezzato per aggirare l’ostacolo e giocare la carta del pacchetto di voti da gettare al momento opportuno sulla bilancia.

Sembra sensibilmente più tranquilla invece la situazione del centrosinistra, con un Pietro Mita che non dovrebbe ripetere gli errori delle passate elezioni (ammesso che li riconosca come tali), e che deve guardarsi anche dalla tentazione dello scontro frontale con Mario Annese, vecchio patriarca schierato in campo per riunire l’anima moderata della città in un blocco blindato alla democristiana.

La guerra condotta nel recente passato da Forza Italia all’indipendente sindaco Pietro Magno, voluto da Alleanza Nazionale e più propenso a governare da Roma, ma soprattutto senza tenere conto dell’establishment locale, lo ha costretto all’inizio del 2001 alle dimissioni. Ora nella lista di Forza Italia svettano i tre maggiori nemici di Magno, e cioè Vincenzo Galetta, Pietro Mita (uno dei tanti omonimi) e il coordinatore provinciale Nicola Ciracì, e la cosa crea problemi in Alleanza nazionale.

Ma Ciracì è anche la causa dell’allontanamento dagli “azzurri” di quel Rocco Cavallo che era appoggiato dal deputato Luigi Vitali, e che ora scende in campo da solo a capo di ben due liste civiche, una storica (Forza Ceglie), l’altra nuova, Ceglie Libera, zeppe di piccoli imprenditori locali dei settori agricolo e tessile. A Cavallo basta raggiungere un risultato che gli consenta di trattare da posizione di forza ciò che non è riuscito ad avere all’interno del partito per opposizione del coordinatore provinciale. Ma a quel punto, potrebbe giocare le sue carte anche con il centro sinistra.

La diaspora (forse contingente e non irreversibile) all’interno di Forza Italia è evidente anche osservando le liste che appoggiano Annese: il numero uno di quella di Alleanza Nazionale è l’ex assessore comunale forzista Ciro Argese; in quella dell’Udc c’è addirittura un consigliere provinciale eletto con gli “azzurri”, Francesco Locorotondo, figlio di Paolo. Tutti coloro che nutrono ambizioni cui Ciracì può fare ombra partono per le elezioni fuori dalla schiera del partito di origine.

Sul versante opposto c’è la Margherita che non dovrebbe avere problemi ad ottenere da Mita, in caso di ritorno a palazzo di città del professore di Rifondazione, la delega di vicesindaco. Spicca tra i candidati del nuovo partito unitario l’imprenditore Gianfranco Sportelli, patron della squadra di basket “Città di Brindisi” che sta disputando il campionato di serie B/2.

Gioca per conto proprio invece un altro ex assessore, ma della giunta Mita, quell’Antonio Pepe che aveva la delega allo Sport. E’ questa volta il candidato sindaco di un’altra lista civica di ceto medio e artigiano, Uniti per Ceglie, che in caso di ballottaggio non dovrebbe far mancare il proprio appoggio al centrosinistra, ovviamente sulla base di un accordo preciso.

A proposito, cosa ne pensa Pietro Mita, stavolta, dell’ipotesi di un apparentamento? Rifiuterà come la volta scorsa, quando alla richiesta del candidato sindaco dell’Ulivo, il giornalista Mino De Masi, disse no offrendo solo un patto sul programma e agevolando il lavoro di Pietro Magno?

Al centro dei problemi sui quali si svilupperà la contesa elettorale ci sarà, inutile dirlo, ancora una volta il Piano regolatore generale, al quale Mita negli anni scorsi stava lavorando sotto una gragnuola di critiche dell’opposizione polista. La quale, una volta in sella, il problema poi non l’ha risolto. E per una città di grandi ambizioni turistiche l’assetto del territorio e del centro urbano non è questione secondaria.

(Marcello Orlandini, Il Nuovo Quotidiano)

 

 

 

 

 

 

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Presentate le liste: in corsa 4 sindaci e 180 consiglieri

Sabato, 27 aprile 

Come anticipato alla vigilia sono quattro i candidati sindaco a Ceglie Messapica. Alle 12 di oggi sono stati ufficialmente presentati i nomi presso l'ufficio elettorale del Comune, che in queste ore sta procedendo ad un primo esame circa la regolarità delle domande.

I candidati sono Mario Annese, sostenuto dalla Casa delle libertà, Pietro Mita, appoggiato dai partiti del centro-sinistra (Margherita e Ds) i quali hanno raggiunto l'intesa con Rifondazione comunista. Poi vi sono due candidati espressione di liste civiche: Rocco Cavallo, sostenuto da due cartelli cittadini ("Forza Ceglie" e "Ceglie libera") e Antonio Pepe, leader della lista "Uniti per Ceglie". In totale le liste presentate sono 9, tre in appoggio ad Annese, tre per Pietro Mita, due a sostegno di Rocco Cavallo e una per Antonio Pepe.

I candidati al consiglio comunale sono invece 180 per venti posti di rappresentanza.

 

Le liste e i nomi di tutti i candidati al Consiglio comunale

 

 

 

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L'agricoltore ucciso da un malore: poteva essere salvato?

Sabato, 27 aprile 

L’autopsia ha chiarito che Michele Dovizioso, bracciante cegliese di 37 anni, è morto nelle campagne della Basilicata per cause naturali. Forse per infarto, forse per un ictus. Quella ferita alla testa, che era stata riscontrata dai carabinieri che per primi hanno visto il cadavere, era stata probabilmente provocata dalla caduta. Ma l’inchiesta sulla morte del bracciante di Ceglie Messapica non è affatto conclusa.

I carabinieri sia di Matera che di Ceglie continuano ad interrogare gli agricoltori che lavoravano con Dovizioso nelle campagne di Metaponto e non si esclude che nel registro degli indagati possano essere iscritti i nomi di colleghi di lavoro. Il reato ipotizzato è quello dell’omissione di soccorso.

A quanto pare, lo sfortunato bracciante, prima di allontanarsi dal gruppo lavoratori con il quale aveva raggiunto il luogo di lavoro, aveva avvertito che non si sentiva affatto bene. Ma nessuno, a quanto pare, si è preoccupato di seguirlo e di verificare le sue condizioni di salute. 

Il corpo di Dovizioso era stato trovato nella notte tra martedì e mercoledì in un appezzamento di terreno di Marconia di Pisticci. Solo dopo alcune ore dal suo allontanamento dal gruppo, era stato dato l’allarme ed erano iniziate le ricerche da parte dei carabinieri accompagnati da altri braccianti. 

 

 

 

 

 

 

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Dal 1° maggio ritorna "Posto Unico" a Cisternino

Venerdì, 26 aprile 

Tutti i posti sono unici. Alcuni più unici di altri…” …Ed è qui, tra questi piccoli resti di paesaggio che la storia si trascina a stento e il tempo sembra aver dimenticato che nasce l’iniziativa Posto Unico con l’intento principale di incontrarsi e di incontrare. Volti, pensieri, diversità, suoni, danze, colori, pietre, paesaggi, silenzi, riflessioni, esperienze, giochi, espressioni, ricordi e canti racconteranno il ritmo e lo spazio, il quotidiano e i sentimenti, il tempo e la storia di questo tempo… 

La quinta edizione di Posto Unico organizzata dall’Associazione Socioculturale “e Le Menti Latitanti” ONLUS di Cisternino con il patrocinio dello stesso Comune, si svolgerà dal 1° al 5 maggio 2002 in un’altro splendido scenario naturale, magico: un piccolo scorcio di incanti tra Cisternino e il mare, in contrada Specchia, contrada che ospita ancora resti di questi omonimi e maestosi cumuli di pietra e che versa in uno stato di semi-abbandono. Un pezzetto di paradiso incastonato nel cuore dell’ultimo costone della murgia sudorientale. Una manifestazione, Posto Unico, senza tetto e senza fissa dimora, nata nel 1998 nel centro storico di Cisternino e destinata  a vagare come una giostra delle espressioni, vuole adottare i luoghi sconosciuti e trascurati a volte anche da chi abita il territorio perché mai vengano sepolti né dalla memoria, né dal denaro, né dal cemento!

 

 

 

 

 

 

 

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Scuola, delegazione di Villa Castelli dal cardinale De Giorgi

Venerdì, 26 aprile 

“Anche se sono trascorsi diversi anni, è ancora vivo in me il ricordo dell’esperienza pastorale di vescovo iniziato proprio nella vostra terra alla quale mi sento tuttora legato da un profondo affetto ed ogni giorno vi ricordo nelle mie preghiere”. Questo il sentimento espresso dal Cardinale Salvatore De Giorgi, arcivescovo di Palermo alla delegazione della comitiva scolastica che ha incontrato martedì scorso nell’arcivescovado siciliano. 

L'incontro con De Giorgi

Nella foto: il cardinale di Palermo Salvatore De Giorgi con il preside Quaranta, il vicario Dipresa, il maggiore Strada e il signor Scrò

 

L’occasione offerta dal viaggio di istruzione delle terze classi della scuola media “Dante Alighieri”. Quattro giorni di soggiorno in Sicilia e quello di Palermo sicuramente il più importante proprio perché prevedeva l’incontro con il cardinale che alla diocesi oritana – come egli stesso ha affermato – si sente particolarmente legato per aver iniziato qui la sua esperienza episcopale che lo ha portato ora ad una delle più prestigiosi sedi cardinalizie. Come nella Chiesa di Oria il cardinale si è fatto subito amare ed apprezzare anche qui in Sicilia.

“E’ sempre in giro per le diocesi” – ci confida un sacerdote incontrato in curia. E poi ancora “vuol essere quanto più vicino ai propri fedeli ed è per questo che gira continuamente per le varie parrocchie”. Alla delegazione dell’”Alighieri”, formata dal preside, prof. Rosario Quaranta e dal vicario prof. Luca Dipresa si sono aggiunti anche il maggiore dei carabinieri, Domenico Strada, cegliese che da sette anni presta servizio proprio al comando palermitano e che ben volentieri si è unito alla comitiva quasi a voler rappresentare al cardinale una fetta più ampia della diocesi di Oria, e il uno dei resposabili delle confraternite palermitane sig. Pino Scrò.  Dal canto suo il preside Quaranta ha voluto ringraziare mons. De Giorgi “per l’onore di averci ricevuto, nonostante i tantissimi impegni”.

Prima di congedarsi il Cardinale ha pregato i presenti a voler salutare tutta quanta la cittadina villacastellana, “dove ci sono moltissime persone che ancora ricordo con tanto affetto”.

 

 

 

 

 

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Si assottiglia il listone dei candidati a sindaco: ora sono 4

Giovedì, 25 aprile 

A due giorni dal termine di presentazione delle liste per le elezioni amministrative si assottiglia il numero dei candidati a sindaco di Ceglie Messapica: rinuncia Antonio Suma, medico ginecologo della città che all'inizio dell'anno aveva annunciato la formazione di una lista civica. Il professionista avrebbe accettato di partecipare al consiglio comunale con la lista di Forza Italia a sostegno del candidato sindaco Mario Annese, confermato alla guida del Polo. Oltre all'ex presidente del consiglio regionale sono confermati Pietro Mita, candidato della lista dell'Ulivo e Rifondazione, Antonio Pepe, a capo di una lista civica, e del geometra Rocco Cavallo, in un primo momento sponsorizzato dal deputato "azzurro" Luigi Vitali come candidato unico del Polo, che sarebbe pronto a tentare per la terza volta la scalata al municipio a capo della lista Forza Ceglie.

Nella corsa al consiglio comunale i partiti stanno stringendo in queste ore gli ultimi accordi. Nel centro-destra avrebbe ritirato la candidatura l'ex sindaco Pietro Magno mentre in An si dà per certo il ritorno di Oronzo Ostacolo mentre le new entry dovrebbe essere rappresentata dal gruppo di consiglieri che lo scorso anno hanno sostenuto il dimissionario Magno, tra questi Ciro Argese, ex capogruppo di Forza Italia. Nell'Ulivo la Margherita si è aggiudicata l'adesione di Gianfranco Sportelli, presidente della squadra di basket che milita nel campionato di B2 e costretta ad emigrare sul parterre di Brindisi poiché Ceglie non dispone ancora di un Palasport.

 

 

 

 

 

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Agricoltore cegliese trovato morto in Basilicata

Giovedì, 25 aprile 

E' mistero sulla morte di un agricoltore di Ceglie Messapica, Michele Dovizioso, di 37 anni, trovato morto a Pisticci, in provincia di Matera. Il cadavere dell'uomo, con una ferita alla testa, è stato trovato la notte scorsa in  contrada Macchia di Panetta, a Pisticci.  Indagini sono state avviate dai carabinieri della compagnia di Pisticci per accertare se l' uomo  è stato ucciso o, come ritengono più probabilmente al momento  gli investigatori, è morto in un incidente di lavoro. Dovizioso  era, infatti, bracciante e lavorava alle dipendenze del  conduttore del terreno dove è stato trovato morto.

 La notte scorsa, a Ceglie Messapica, subito dopo il ritrovamento del cadavere dell' uomo i carabinieri hanno ascoltato gli altri  braccianti che il giorno precedente si erano recati al lavoro  con lui.

Dovizioso, infatti, con altri braccianti di Ceglie Messapica, ogni mattina andava a Pisticci per lavorare nei campi. I suoi  compagni - a quanto si è appreso dopo gli interrogatori - non  si sarebbero accorti di nulla se non del fatto che Dovizioso si  era allontanato da solo dal gruppo: non vedendolo più tornare, dopo qualche ricerca, il gruppo ha fatto rientro a Ceglie Messapica credendo che Dovizioso fosse rimasto a Pisticci per  svolgere altri lavori.

Nella notte, invece, il suo cadavere è  stato trovato sul terreno del suo attuale datore di lavoro. Per il momento, gli inquirenti stanno vagliando due ipotesi: quella dell' incidente sul lavoro e quella dell' omicidio.  Dovizioso, infatti, secondo alcune ipotesi al vaglio degli investigatori, potrebbe essere morto in conseguenza di ferite  riportate durante un litigio.

Il magistrato che indaga sulla vicenda ha subito disposto l'autopsia che è
stata effettuata a Matera e che si è conclusa nella serata di oggi. Secondo le prime indiscrezioni l¹uomo potrebbe essere morto per pause naturali.



 

 

 

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Un quindicenne il piccolo boss dello spaccio

Mercoledì, 24 aprile 

Ha appena 15 anni, ma con altri ragazzi della sua età ancora in via di identificazione, si era organizzato per compiere degli scippi. A scoprirlo sono stati i carabinieri di Ceglie Messapica intervenuti dopo che un’anziana donna del luogo era stata scippata da due giovani in motoretta. Il minorenne è stato deferito al Tribunale dei minori di Lecce ed è accusato anche di un altro scippo avvenuto sempre a Ceglie Messapica ai danni di una seconda donna. In questo caso, però, la signora fu costretta a ricorrere alle cure dei sanitari a causa di alcune ferite.

Sempre a Ceglie i carabinieri hanno denunciato a piede libero alla procura presso il Tribunale di Brindisi un giovane di 19 anni perché ritenuto responsabile di detenzione a fini di spaccio di sostanza stupefacente. Aveva indosso circa dieci grammi di marijuana. La sostanza stupefacente è stata rinvenuta all’interno della sua vettura in cui si trovava anche un 25 enne di Ceglie che è stato segnalato alla prefettura come assuntore di droga.

 

 

 

 

 

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Uova con sorpresa:  il maxi-acquisto era una truffa

Mercoledì, 24 aprile 

L'avevano architettata proprio bene: una truffa in grande stile, basata su una delle tradizioni più radicate: quella delle uova di Pasqua.

Il raggirato, però, quando si è reso conto di avere in mano un assegno utile soltanto come carta straccia ha deciso di rivolgersi ai carabinieri, che hanno scoperto e denunciato i presunti imbroglioni, accusati di associazione per delinquere finalizzata alla truffa. Si erano presentati in tre, qualche giorno prima di Pasqua, in un'azienda dolciaria di Ceglie Messapica.

Avevano detto di essere commercianti ed avevano acquistato uova pasquali per tremilacinquecento euro: quasi sette milioni di vecchie lire. I tre, tutti di Carovigno, rispettivamente di sessantadue, quarantasei e cinquantasei anni - avevano ritirato tutta la merce pagando con un assegno e pregando il titolare dell'azienda dolciaria di recarsi in banca per la riscossione subito dopo Pasqua.

La vendita di quelle uova, insomma, avrebbe rimpinguato il loro conto corrente.
Una stretta di mano e via. Via nel senso che - secondo i carabinieri - i tre hanno praticamente fatto perdere le loro tracce dopo aver emesso il classico assegno a vuoto.

Il «bidonato», quando si è reso conto della truffa, ha cercato di salvare il salvabile rivolgendosi ai carabinieri che altro non hanno potuto fare se non sequestrare le uova ancora in circolazione e ormai svendute negli esercizi commerciali di Carovigno. Altre uova sono state recuperate in un deposito gestito dai tre presunti truffatori.
Di soldi, ovviamente, neanche a parlarne: solo uova, sia pure di ottima cioccolata. Magra consolazione per il truffato che - a venti giorni dalla Pasqua - con quelle uova «recuperate» e nell'approssimarsi dell'estate potrà al massimo fare... beneficenza.

(Vincenzo Sparviero, La Gazzetta del Mezzogiorno)

 

 

 

 

 

 

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Medico cegliese paga biglietto aereo per effettuare trapianto

Lunedì, 22 aprile 

Il chirurgo Lillino RicciUn medico in servizio al policlinico di Bari, il dottor Lillino Ricci di Ceglie Messapica,  ha dovuto pagare con la propria carta di credito quattro biglietti d'aereo per andare a Roma e compiere un prelievo di fegato trapiantato poi su un paziente ricoverato a Bari, colpito da epatite fulminante e in imminente pericolo di vita.

L' anticipo della somma - a quanto si è appreso dal Centro trapianti di fegato di Bari - è avvenuto d'accordo con la direzione sanitaria del nosocomio pugliese dopo che gli stessi medici del Centro avevano accertato personalmente che era indisponibile l' apposito velivolo dell' Aeronautica militare, occupato in un altro servizio. I medici, dopo una serie di telefonate, hanno chiesto all' Alitalia di mettere a loro disposizione quattro posti del volo di linea Bari-Roma di sabato sera alle 18.45. Per il ritorno a Bari, invece, l' equipe medica guidata dal dott .Pasquale Ricci ha utilizzato un volo militare che è atterrato a Palese all' una della notte tra sabato e domenica. Il trapianto è stato eseguito dall' equipe del prof.Luigi Lupo ed è durato circa sette ore: dalle 5.30 alle 12 di domenica. Per il prof.Lupo, «si è trattato di una piccola prova di efficienza e di organizzazione in una regione - l' unica in Italia - in cui il 118 non esiste ancora, dato che è il 118 che, normalmente, deve far fronte a queste situazioni di emergenza».

Per Lupo, che è responsabile del centro trapianti di fegato di Bari diretto dal prof. Vincenzo Memeo, «alla situazione di emergenza si è potuto far fronte grazie ad una catena di persone di buona volontà che si sono messe a disposizione e grazie alla sensibilità dei parenti della donatrice». Il prelievo del fegato è stato compiuto a tempo di record dall' equipe barese (a causa dell' indisponibilità dell' equipe del San Camillo di Roma) e composta, oltre dal dott.Ricci, da altri due medici e da un infermiere. Il prelievo del fegato è stato compiuto su una donna ultrasessantenne, mentre il paziente trapiantato ha 53 anni. Quest' ultimo, che al momento del ricovero si trovava in condizioni disperate, ora è in prognosi riservata.

 

 

 

 

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Sarà sperimentata nel centro riabilitativo la "neuroprotesi"

Sabato, 20 aprile 

Era stato un preciso impegno del direttore dell’Azienda Ospedaliere “Di  Summa”, dott. Bruno Causo e del presidente della Fondazione San Raffaele che gestisce il centro riabilitativo (ha mutato denominazione da poco, abbandonando quella nota come Fondazione Silvana Paolini), dott. Giampaolo Angelucci, quando lo scorso mese di dicembre nel corso di un briefing ebbero a convenire che erano maturi i tempi per partire con l’alta specializzazione, obiettivo per il quale il centro cegliese venne concepito.

Il lavoro propedeutico, del resto, era stato avviato con la venuta a Ceglie della prof.ssa Vannini e, ultimamente, del dott. Marco Sarà. Ma andiamo con ordine. Presso questa struttura potrebbe - il condizionale è d’obbligo, anche ci sono fondate possibilità – presto prendere avvio la fase due del progetto europeo S.u.a.w., noto negli ambienti scientifici come il progetto “Alzati e Cammina”, destinato ai paraplegici che vendono accorciato l’orizzonte dell’abbandono della carrozzella.

E proprio nei giorni scorsi, alla trasmissione televisiva “La Vita in Diretta”, è stato ospite Lodovico Corrao (28enne di Maranello) uno dei due pazienti “sperimentali” (l’altro è un francese) ai quali è stato impiantata la prima neuroprotesi prodotta con il progetto Suaw di cui il prof. Pierre Rabishong è il coordinatore europeo e la prof.ssa Vannini, che ha seguito Corrao, è la responsabile per l’Italia.

Il prof. Pierre Rabishong, coordinatore di questo progetto, finanziato dalla comunità europea, visiterà il centro riabilitativo di Ceglie – come anticipa la Vannini - il prossimo 8 maggio (data che coincide col secondo anno di attività del centro) “per visitare la struttura e, soprattutto, stabilire se possiede i requisiti per far partire da qui la fase due del progetto”.

Perché fase due del progetto? In che consiste?  “Il progetto Suaw – chiarisce a tal proposito la prof.ssa Vannini – dopo la creazione e l’impianto della neuroprotesi (prima fase), passa ora al se successivo stadio che prevede l’utilizzo di tutti i metodi destinati al cammino dei paraplegici”. E più precisamente l’innesto della neuroprotesi sui soli nervi e non più anche sui muscoli (come si è visto alla vita in Diretta, pigiando su un tasto della tastiera del computer,  il paziente può muovere l’arto e mettersi in pied) e la sperimenterà dello “Stabilizzatore della Vannini”, un vero e proprio stivale, due strumenti che dovrebbero consentire al paraplegico di camminare, abbandonando definitivamente la sedia a rotelle.

Da qui la traduzione letterale delle iniziali Suaw, “Alzati e Cammina”. Insomma per la struttura cegliese si potrebbe aprire un futuro all’avanguardia e c’è solo da attendere la venuta a Ceglie del prof. Rabishong per stabilire se ci sono le condizione (e apre di si) che l’alta specializzazione apra orizzonti che sono più di una semplice speranza per i paraplegici. Ma c’è un secondo progetto sul quale si è in fase piuttosto avanzata e che riguarda i soggetti in stato di coma. Già sui primi pazienti qualcosa si sta verificando e, anche se c’è da procedere con prudenza, il genoverse prof. Marco Sarà, è più che ottimista. Di che si tratta, allora? Della diagnosi precoce sulle complicanze respiratorie infettive in pazienti critici, quali appunto quelli in coma. Diagnosi per la quale Sarà sta mettendo a punto uno strumento in via di brevettazione. E poi tutto quello che concerne l’approfondimento dello studio dell’immunodeficit, ovvero della scarsa reattività del sistema immunitario con grave rischio di infezioni, circostanza che crea non pochi grattacapi agli specialisti.

Luca Dipresa 

 

 

 

 

 

 

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L'Idea di aprile da oggi in edicola (e anche su Internet)

Venerdì, 19 aprile 

E' in edicola da oggi  il numero di aprile dell'Idea, il periodico di informazione e analisi di Ceglie Messapica pubblicato a cura dell'omonima associazione.

Vita amministrativa, società e cultura  sono gli ambiti di indagine del giornale che in questo numero affronta i temi delle prossime elezioni amministrative e delle condizioni del paese dopo più di un anno di commissariamento prefettizio. Nella sezione centrale un ampio servizio dedicato alla riapertura del Teatro comunale e alla fruizione dello spazio culturale, con un severo richiamo di Massimo Gianfreda, direttore d'orchestra docente al Conservatorio di Roma e presidente dell'associazione Caeilum. Quindi interventi sul federalismo visto dal Sud, il ritorno della Coppa Messapica, classica del ciclismo, e l'appello al mondo politico da parte di uno studente liceale.

L'Idea - Il giornale in edicola

Clicca qui per la versione cartacea del giornale in formato Pdf (262 Kb)

 

 

 

 

 

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Musica: domenica il quinto concerto della Stagione Caelium

Venerdì, 19 aprile

La Stagione concertistica del Centro Musicale “Caelium”, propone il quinto concerto in cartellone. Domenica nel salone delle conferenze del centro riabilitativo San Raffaele, con inizio alle ore 19, il concerto della pianista Mariagrazia Lioy. Ancora un appuntamento di notevole spessore artistico  e culturale che, in un certo qual modo, conferma la tradizione del Caelium che da otto anni a questa parte – è questa, infatti, l’ottava stagione concertistica – porta a Ceglie fior fiori di musicisti e, soprattutto, un numeroso pubblico che mostra di apprezzare l’iniziativa. E non va dimenticato che tutto ricade sulle spalle degli associati del Caelium (i concerti tra l’altro sono anche gratuiti).

Ed a questo punto una annotazione “quelli” del Caelium non mancano di farla. Purtroppo c’è un po’ di amarezza nel constatare che ancora una volta (è già successo lo scorso 17 febbraio, ndr) in contemporanea al concerto della Lioy si terrà nel teatro comunale una commedia. Ma così non è come pestarsi i piedi? E l’indice viene puntato sull’Amminsitrazione che, guarda caso patrocina la stagione concertistica, il cui calendario è noto da mesi, e la commedia dell’Unitalsi. Al Caelium, diciamola tutta, ci sono rimasti mali, quasi a voler sottovalutare lo spessore dei concerti che, esperti del settore ritengono di primissimo ordine. Come pure il non aver avuto la sensibilità di offrire ospitalità ai restanti concerti nel teatro appena riaperto. Ma, comunque, la speranza è che si sia trattato di una semplice svista, anche se come diceva il noto giornalista Messori, due indizi sono una mezza prova.

Ma torniamo al concerto. Mariagrazia Lioy, potentina, ha intrapreso lo  studio del pianoforte in giovanissima età, “manifestando – come sottolinea il maestro Massimo Ginafreda, presidente del Caelium – una grande versatilità e musicalità già nei primi anni di studio”. Diplomata a pieni voti al Conservatorio leccese annovera già diversi successi in importanti concorsi nazionali ed internazionali. Dal 1980 è titolare della cattedra di pianoforte principale presso il Conservatorio “Tito Schipa” di lecce. Il concerto in programma domenica sera propone brani di Debussy, (Images I: Reflets dans l’eau, Hommage a Rameau, Mouvement; Images II: Choches a traves les feuilles, Et la lune descend sur le temple qui fut, Poissons d’or) e di Albeniz (Iberia I: Evocacion, El Puerto, El Corpus en se villa; Iberia II: Rondena, Almeria, Triana). Il prossimo appuntamento di questa ottava stagione concertistica è fissato per domenica 5 maggio con l’Orchestra del Settecento, diretta dal maestro Graziano Semerarno. Sperando che non ci siano altre iniziative concomitanti.

 

 

 

 

 

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Ricomincio da tre: ecco il programma di Pietro Mita

Mercoledì, 17 aprile

Il centrosinistra brucia le tappe. Dopo avere trovato in tempi rapidi l'accordo sul candidato sindaco, ha pure approntato e sottoscritto il programma. Democratici di sinistra, Margherita, Socialisti democratici italiani (Sdi) e Rifondazione comunista si sono trovati d'accordo su tutto.

Pietro Mita, docente, di Rifondazione, candidato sindaco (già primo cittadino a partire dal 1993 sino al 1999), ne parla con grande entusiasmo. «È un programma molto impegnativo - dice Pietro Mita - e si costituisce di tre parti. La prima è il progetto politico di governo della città, l'idea di città; la seconda sono cinque grandi progetti per cambiare la città; l'ultima è composta da diciotto schede legate all'attività del Comune (servizi sociali, sport, ecc.). La parte innovativa è mettere insieme cinque idee che raggruppano 5 settori per fare cultura e non solo fruirla, per fare impresa, per creare lavoro: grandi processi culturali alla cui gestione saranno chiamati i soggetti pubblici (a partire dal Comune) e privati (le imprese)».

Mita, che presenterà il programma nei prossimi giorni, parla della base dell'accordo. «Essa sta in tre punti. Il primo è l'esperienza delle Amministrazioni comunali del '93 e del '95 delle quali sono stato sindaco, che le forze politiche della coalizione fanno proprie. Il secondo è il pluralismo delle culture politiche che compongono la coalizione e saranno la sintesi dell'Amministrazione. Vale a dire la cultura delle sinistre, il solidarismo cattolico, il contributo de moderati che già hanno avuto modo di dare apporti nell'elaborazioni del programma e nella composizione delle liste. Il terzo, e molto qualificante, è il ruolo del volontariato delle associazioni giovanili e la disponibilità delle forze politiche a sperimentare il bilancio partecipativo nella realtà specifica di una cittadina di queste caratteristiche».

Il ruolo dell'Amministrazione? «Lo si è individuato - sottolinea il candidato sindaco del centrosinistra - in un ruolo attivo, di programmazione delle risorse finanziarie, intellettuali, tecniche, umane e lavorative. Di salvaguardia del territorio come condizione per creare cultura e impresa».

Ma non solo. Teatro, museo, sport. Temi molto importanti per questa città. Il teatro è stato riaperto dopo anni e anni, il museo pure. Mentre i tifosi vogliono che la loro squadra di Basket (che milita in B 2), costretta ad emigrare a Brindisi perché non vi è palazzetto possa ritornare a Ceglie. Spiega Mita: «Ciò che era già progetto (teatro e museo) in fase avanzata nel '99 (quando terminò la mia esperienza amministrativa) sono ormai una realtà. I cegliesi hanno affollato sia il teatro sia il museo. La nuova Amministrazione ha precisi progetti intorno al teatro e al museo.

Per gli impianti sportivi? Se non fosse caduta la mia Amministrazione, nel giugno del 2000 sarebbe stato già ultimato il palazzetto dello sport che invece è stato bloccato dalla giunta di centrodestra. Recentemente sono partiti i lavori per il palazzetto dello sport. Lo stesso progetto, lo stesso sito scelti dalla mia Amministrazione. Si sono persi tre anni con la conseguenza che la squadra di basket che gioca in B 2 (l'unica sul territorio) è stata privata di un impianto sportivo e costretta ad emigrare a Brindisi. Il nostro programma per gli impianti sportivi prevede la piscina. Un progetto concreto, niente a che fare con i sogni faraonici delle cinque piscine e della cittadella dello sport, rimasti sulla carta del centrodestra».

Mita conclude: «La differenza tra noi e il centrodestra. Noi abbiamo un progetto comune, loro hanno finora litigato e non c'è uno straccio di idea innovativa per la Ceglie dell'immediato futuro. Noi abbiamo dimostrato dal '95 al '99 capacità di governo, capacità di trovare risorse finanziarie e le opere sono ormai sotto gli occhi di tutti. Il centrodestra non ha classe dirigente. Nel '99 si recò a Roma per trovare un sindaco. Oggi non avendo nulla di nuovo è tornato indietro di 10-20 anni, come se tutto fosse rimasto immobile. Ma la città è cambiata».

(La Gazzetta del Mezzogiorno)

 

 

 

 

 

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Terremoto in Calabria: scossa avvertita anche a Ceglie

Mercoledì, 17 aprile

È stata avvertita anche nel Brindisino, soprattutto nei comuni di Ceglie Messapica e Villa Castelli, la scossa di terremoto che stamane ha interessato la piana di Sibari, sulla costa jonica della Calabria. L'Osservatorio geofisico "Luigi Ferrajolo" di Taranto ha registrato la scossa di magnitudo 4.2 alle 8.42 con epicentro a cinque chilometri dalla costa jonica in località Calopezzati, a sud di Sibari. 

Il movimento tellurico è stato chiaramente avvertito anche a Ceglie alle 8,43 dove ai piani più alti la propagazione ondulatoria del fenomeno ha fatto persino oscillare i lampadari. Il fenomeno è durato 5-6 secondi e non ha provocato alcun danno nè alle persone nè alle cose.

Il Dipartimento della Protezione civile ha diramato una nota in cui afferma che la scossa di terremoto  è stata avvertita in tutto il golfo Jonico, dalla Calabria fino alla Puglia. È stata registrata dalle stazioni della rete sismica dell' Istituto nazionale di Geofisica ed è stata classificata di magnitudo 4.2 (pari al sesto grado della scala Mercalli). L' epicentro è stato localizzato in mare, a circa cinque chilometri dalla costa, in prossimità delle località di Rossano Calabro e Calopezzati (Cosenza). Dalle verifiche finora svolte dalla Sala Operativa del Dipartimento della Protezione civile, non sono state segnalate persone ferite, nè danni a cose.

E' la quarta scossa che si registra nell'ultima settimana in Calabria, seguita alle 9,57 di oggi da una replica classificata come magnitudo 3. L'epicentro è lo stesso del primo movimento tellurico.

 

 

 

 

 

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Comitato cittadino al lavoro per il restauro di S. Anna

Mercoledì, 17 aprile

Dopo un periodo piuttosto lungo di stasi, dovuto a problemi di natura burocratica, il comitato promotore, costituitosi nel 1998, per gli urgenti restauri dell’Abbazia Sant’Anna, riprende a procedere e questa volta su atti certi, a partire dal progetto approvato dalla competente Sovrintendenza per i Beni Culturali.

E per fare il punto della situazione, il comitato, presieduto dal parroco della Chiesa di San Rocco, sotto la cui giurisdizione cade l’Abbazia, mons. Angelo Principali. L’Abbazia di Sant’Anna, di epoca tardo-medioevale è un vero gioiello artistico  tanto da essere dichiarata dalla Sovrintendenza di “notevole interesse storico  e artistico”, ponendola a significativo esempio dell’architettura sacra minore del primo settecento. Sondaggi effettuati anni addietro confermarono poi l’ipotesi secondo la quale là, dove oggi sorge l’Abbazia, vi era un tempio risalente al periodo pre-cristiano e dedicato alla Dea Latona, madre di Apollo e Diana. Non fu poi un caso o una semplice coincidenza l’aver dedicato il tempio a Sant’Anna, in quanto come la nel mondo ellenico e latino proteggeva  le partorienti, così è Sant’Anna per i cristiani. L’edificio sacro, da sempre importante punto di riferimento e meta di pellegrinaggio, specialmente per le mamme e le donne, è costituito da un’aula unica, esternamente coperta a spioventi, ricoperti a coppi. Il vano interno presenta arcate a pieno centro  lungo i due fianchi ed è completamente decorato da un rivestimento pittorico databile intorno al 1710.

Purtroppo, come per diverse altre strutture l’Abbazia ha subito un evidente degrado compromettendone fortemente il consolidamento. Da qui la formazione del comitato pro-restauri, nato come si diceva nel 1998 e presieduto dall’allora parroco, mons. Michele Pastore. Prima di allora ci  furono anche alcuni interventi come la pulitura dei vani sottostanti adibiti a sepolcro, specie in occasioni delle pesti. Poi per il prosieguo ci furono problemi  e tutto si bloccò. Poi, mesi addietro, una decisa virata con l’incarico all’arch. Domenico Sasso, esperto in fatto di restauri, di redigere il progetto che lo scorso 22 marzo, in tempi decisamente da record, è stato approvato dalla sovrintendenza. Sovrintendenza che sulla base anche di sopralluoghi effettuati ha riscontrato “l’evidente stato di dissesto dell’organismo murario manifestato da esteso quadro fessurativo sulle pareti unitamente a vistosi quadri umidi e lesioni sugli intradossi, probabilmente legati alla sconnessione del manto di coppi in copertura, causa di infiltrazioni di acque piovane”. Il progetto, nello specifico, prevedono urgenti lavori di puntellamento di tutte le strutture, il consolidamento delle fondazioni, delle murature, della volta e il ripristino della copertura, la realizzazione di un vespaio aerato. Il tutto per un costo preventivato in quasi 150 milioni. Ovviamente un discorso a parte riguarderà le opere d’arte, dagli affreschi, il restauro degli altari, le statue e via discorrendo. Per reperire i fondi occorrenti, il comitato presenterà istanza alla Cei, la Conferenza episcopale, allo stato ed alla regione. Ma si fa molto affidamento sulla sensibilità della popolazione. E che la popolazione sia particolarmente attaccata alla propria tradizione lo dimostra il restauro di San Gioacchino e quello della Chiesa dell’Annunziata. Generosità che si è fatta già sentire con la raccolta di quasi venti milioni.

Luca Dipresa

 

 

 

 

 

 

 

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A Teatro va in scena la solidarietà grazie all'Unitalsi

Lunedì, 15 aprile

Avrà un’importante appendice solidaristica la commedia dal titolo “Carmu Carmu Sciusce!!!”, in programma domenica prossima nel restaurato Teatro Comunale. La rappresentazione teatrale è una divertente farsa in tre atti di Antonio Pesare (è anche il regista), che ha come motivo conduttore il matrimonio di due sorelle con due uomini tonti, protagonisti di episodi dalle risate assicurate. Protagonisti il Gruppo Teatrale Unitalsi di Manduria  che si avvale della collaborazione della Filodrammatica Scene e Immagini.

Dicevamo dell’appendice solidaristica. Infatti, in spirito con quelli che sono gli obiettivi dell’Unitalsi, tutto il ricavato andrà a favore dell’Aias, la locale associazione che annovera ed assiste un cospicuo numero di portatori si handicap. E siccome la prevendita è andata bene, con tutti i biglietti  dei 350 posti già esauriti, tolto il costo del nolo del Teatro (avendo l’Amministrazione comunale dato il proprio patrocinio alla manifestazione teatrale, e tenuto soprattutto conto della finalità dell’iniziativa, non avrebbe sicuramente scandalizzato nessuno se avesse rinunciato al fitto e non limitarsi ad un semplice sconto) all’Aias andranno poco meno di quattro milioni che faranno sicuramente comodo per offrire, soprattutto ai ragazzi, sussidi e strumentazioni necessari per la quotidiana terapia. I personaggi della farsa sono Valdimiro Massacra (Chiccu), Maria Giammarino (Maculata), Stella Stranieri (Etta), Roberto Stano (Hippy), Ilenia Cavaliere (Fiora), Roberto Buccoliero (Gigettu) e Pietro Stranieri (Cusiminu).

Intanto, l’Unitalsi vuol ringraziare la gente che ha già acquistato il biglietto, accogliendo l’invito a raccogliere fondi per l’associazione Aias, la Vitale srl che ha fatto stampare ed affiggere i manifesti.

(L.D.)

 

 

 

 

 

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Restaurata e riaperta anche l'antica chiesa dell'Annunziata

Sabato, 13 aprile

Ha inorgoglito i cegliesi la solenne cerimonia con la quale è stata riconsegnata ufficialmente all'intera comunità religiosa e civile l'antichissima chiesa dell'Annunziata.

Accompagnata dalle note musicali della banda cegliese, diretta dal prof. Eduardo Lacorte, è stata portata in processione, per le vie del centro storico, la statua di Maria SS. Annunziata. La chiesa è stata restaurata grazie soprattutto ai componenti del comitato spontaneo che hanno promosso e finanziato i restauri, animati dal parroco Don Giuseppe De Santis. Si è lavorato per circa sei mesi per riportare la struttura all'originario splendore artistico-architettonico.

Sono stati restaurati i simulacri lignei dell'Annunziata e dell'Angelo Annunziatore del XVIII secolo e la statua di S. Giuseppe che risale invece al 1912. E' stata portata a vista la volta originale nonché rifatto l'intonaco e l'impianto elettrico con una artistica illuminazione. Si tratta di un recupero importante non solo ai fini culturali ed artistici, ma anche e soprattutto per i risvolti sociali che investe. Infatti, ancora una volta, il popolo cegliese dimostra con i fatti che è pronto ad impegnarsi in prima persona contribuendo concretamente con l'intento di sottrarre un bene storico-artistico al degrado. Un degrado, dunque, ingiustificabile che ha tuttavia interrogato le coscienze dei tanti cegliesi che hanno voluto gratuitamente offrire oltre che denaro, materiale e supporto tecnico.

Numerosi, infatti, sono stati i professionisti, gli imprenditori, gli artigiani nonché alcuni rappresentanti locali in seno all'Amministrazione Provinciale di Brindisi che hanno dato il proprio sostegno ad una così nobile causa.

 

 

 

 

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Curto: "Vitali è un talebano". Il deputato: "Non sono isolato"

Martedì, 9 aprile

L'on. Luigi VitaliFuoco incrociato sull'on. Luigi Vitali, deputato di Francavilla Fontana eletto alla Camera nel collegio di Ceglie, che ha sostenuto con determinazione la candidatura a sindaco del geometra Rocco Cavallo, imprenditore impegnato in progetti edilizi sulle coste tarantina e brindisina. La posizione del deputato ha creato forti contrasti all'interno di Forza Italia, di cui è esponente territoriale di spicco, e gli alleati: non era presente alla riunione convocata sabato dal coordinatore regionale Guido Viceconte e domenica si è beccato il giudizio di "talebano isolato" espresso dal senatore Curto, di An.

«Il senatore Curto? Ci siamo già incontrati e mi ha chiesto scusa per i toni della polemica, riconoscendo di aver utilizzato un linguaggio colorito che è andato ben al di là delle sue stesse intenzioni»: ha risposto Vitali in un'intervista rilasciata oggi al Nuovo Quotidiano. L’onorevole spiega di aver chiarito i toni della polemica con il presidente provinciale di Alleanza nazionale che lo aveva invitato a essere «più parlamentare e meno talebano della politica». La risposta polemica e “colorita” di Curto era conseguenza di una dichiarazione dello stesso Vitali, il quale, a proposito dell’intesa sulle candidature a sindaco nei Comuni della provincia di Brindisi firmata il giorno di Pasqua, aveva parlato di «metodo furtivo utilizzato dal trio Ciracì-Curto-Mele per definire posizioni senza un preventivo coinvolgimento della rappresentanze locali e dei dirigenti provinciali».

Il deputato ha giudicato una "forzatura" anche la ratifica delle candidature dei sindaci per la provincia  di Brindisi, compresa quella di Mario Annese per Ceglie Messapica. "Quella intesa - ha risposto a proposito delle decisioni assunte e livello barese - resta una forzatura. Io comunque prendo atto che quell’intesa non è stata smentita dal coordinatore regionale, e quindi di fatto è stata ratificata».

Alla domanda sulla lettura di "rinuncia a candidature di Forza Italia in alcuni Comuni come un affronto personale", e tra questi i tre Comuni del collegio elettorale in cui si voterà il 26 maggio (Ostuni, Ceglie, San Michele, Vitali ha risposto secco: "Questo è nei fatti. Forza Italia ha nel mio collegio elettorale la più alta percentuale di consensi di tutta la provincia di Brindisi. Non capisco per quale motivo in questa occasione quei cittadini, quegli elettori e quei dirigenti che credono in me e in Forza Italia debbano essere penalizzati».

Inoltre "Al fine di dimostrare il mio impegno per la coalizione voglio ribadire che in questo momento sono il solo che si sta spendendo per convincere il consigliere provinciale di Forza Italia Domenico Margheriti ad accettare l’accordo sottoscritto a livello provinciale che prevede la candidatura di Massimo Prima, di An, a sindaco di Erchie. E penso di riuscirci, ovviamente se da parte di An ci saranno segnali che vanno in direzione dell’intesa. Per quanto riguarda Latiano e Ceglie Messapica, sto compiendo analogo tentativo sia su Pino Dimastrodonato che su Rocco Cavallo, i quali hanno già annunciato che si candideranno al di là dell’intesa raggiunta nella Casa delle Libertà su altri nomi e su rappresentanti di altri partiti. Non so quale sarà il risultato che otterrò, ma sino all’ultimo momento mi batterò perché la Casa delle Libertà possa trovare occasioni ed elementi per presentarsi compatta dinanzi agli elettori. E’ sin troppo evidente che il nemico da battere rimane il centro sinistra. Ripeto: le mie esternazioni pubbliche sono solo conseguenza di alcune forzature compiute in mancanza di un confronto nelle sedi istituzionali. Ho contestato un metodo di gestione che non mi appartiene, e il confronto dialettico sarà apparso più vivace del solito. Ma nulla di più. Come ha potuto comprendere lo stesso senatore Curto».

 

 

 

 

 

 

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Pietro Mita nella direzione nazionale di Rifondazione

Lunedì, 8 aprile

Svolta al congresso di Rifondazione comunista, concluso ier a Rimini, nella formazione degli organi dirigenti: naturalmente Fausto Bertinotti è il leader incontrastato del partito, ma il comitato politico nazionale è stato ridotto da oltre 400 componenti a 135. E il posto è stato riservato soprattutto ai ai dirigenti «locali».

Sono sei i pugliesi: oltre al segretario regionale Pasquale Martino, Michele De Palma per i giovani comunisti, gli ex deputati Emma Barbarossa (Forum delle donne), Laura Marchetti (Forum ambientalista) tutti «bertinottiani"; e Michele Rizzi della minoranza di Ferrando, compare anche Pietro Mita, parlamentare dal 92 al 94 e dal 93 al 99 sindaco di Ceglie. Mita è inoltre nuovamente candidato a sindaco per la tornata amministratia del 26 maggio.

Ma è vera «svolta»? «Sì, ha risposto Michele De Palma, anche nella scenografia congressuale con l'esaltazione della parola Rifondazione rispetto al termine comunista. Perchè salvaguardando l'eredità positiva del movimento comunista vogliamo sottoporre a serie indagine la realizzazione del cosiddetto socialismo reale, respingendo lo stalinismo».

Per gli «altri» (quelli che non sono di Rifondazione) può sembrare poco scoprire, oggi, che lo stalinismo, il socialismo reale, è stato negativo... «Ma non è solo questo. Prc passa dalla concezione di partito come avanguardia dei movimenti in un soggetto alla pari degli altri che combattono il liberismo e le sue storture». Chi? «Quelli che vengono definiti genericamente no-global ma che, sul territorio, sono anche i movimenti che si battono per la difesa di Bari vecchia, contro Punta Perotti, per la bonifica dei siti contaminati dall'amianto, ecc. Con loro per costruire l'alternativa possibile». Ma così Bertinotti si è messo ad «inseguire» la minoranza di Ferrando? «No, il contrario, perchè Ferrando ha una concezione di partito 'chiusò. Lui come soggetto di cambiamento individua il partito, punto. Per noi invece Prc è uno dei soggetti, accanto agli altri. Per noi si avanza domandando, come dice il sub-comandante Marcos; per quelli della minoranza si avanza imponendo».

 

 

 

 

 

 

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Un sondaggio  per "spiare" l'elettorato del Polo

Sabato, 6 aprile

«Magno chi l'ha mandato a casa?». «Di chi la responsabilità?». «Magno è stato un buon sindaco?». «Il commissario ha amministrato bene?». «Se si fosse andati ieri alle urne a quale partito avresti dato il voto?». «Tra i candidati sindaci Annese, Mita e Cavallo chi ti ispira più fiducia?».

Sono solo una parte delle domande che da alcuni giorni vengono fatte per telefono ad alcuni cegliesi scelti a campione dalla Datamedia, società che effettua sondaggi. L'obiettivo di chi ha commissionato questo sondaggio (ufficialmente non è noto, ma dal tenore delle domande la fonte potrebbe essere il centrodestra o una sua parte) è capire l'orientamento dell'elettorato, soprattutto dopo i contrasti che da oltre due anni rendono dura la vita della Casa delle libertà.

Contrasti che ebbero inizio pochi mesi dopo l'elezione di Pietro Magno, sostenuto dalla Casa delle libertà. Lo scontro avvenne con Forza Italia. Uno scontro duro che portò alle dimissioni di Magno ed alla defezione di alcuni consiglieri del partito di Berlusconi. E si trascinano tutt'ora. Da una parte l'on. Luigi Vitali e dall'altra il resto di Forza Italia. Vitali che sostiene come candidato sindaco Rocco Cavallo, leader della lista civica Forza Ceglie. Il resto della coalizione che candida Mario Annese, elemento di spicco della vecchia Dc. Nel mezzo Magno che per rientrare nella partita e appoggiare Annese detta le sua condizioni: non debbono essere candidati Nicola Ciracì, Pietro Mita ed Enzo Galetta. Qualche sera fa l'avrebbe detto in modo inequivocabile ad un vertice con il Polo e Annese. Magno si sarebbe presentato con alcuni esponenti di Alleanza Nazionale. Avrebbe posto la sua condizione e di fronte alla spiegazione fornitagli (per battere l'avversario è necessario il contributo di tutti) sarebbe andato via seguito dai rappresentanti di An che erano con lui. Magno, tra l'altro, nelle scorse settimane ha dato il suo sostegno alla candidatura di Rocco Cavallo.

Come finirà? Ci sarà un ricompattamento delle forze del centrodestra con il rientro anche degli ex consiglieri di Forza Italia che hanno criticato l'operato del loro partito e appoggiato la candidatura Cavallo? Interrogativi ai quali sarà possibile dare una risposta solo nei prossimi giorni.

Acque tranquille, invece, sul fronte del centrosinistra che candida a sindaco Pietro Mita, per due legislature primo cittadino di Ceglie. Una coalizione che comprende Ds, Margherita, Sdi e Rifondazione.

Altro candidato sindaco è Antonio Pepe, ex assessore di Mita, che si presenta con la lista civica «Uniti per Ceglie».

 

 

 

 

 

 

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Personaggi: gestito da un cegliese il bar "in" di Milano  

Sabato, 6 aprile

Antonio Caliandro nel suo bar di Milano"Geometra mancato.La scuola non era proprio fatta per me. Ho mollato tutto al terzo anno. Volevo lavorare. Volevo darmi da fare subito". Adesso è il numero uno della ristorazione milanese: Antonio Caliandro, 42 anni, originario di Ceglie Messapica, è titolare di uno dei locali più 'in' di Milano e di un marchio conosciuto all'estero per la vendita di prodotti alimentari made in Italy. L'indirizzo è Corso Lodi, 37/a a Milano (telefono 02.54107101).

"La mia famiglia è di Ceglie. Mamma e papà sono nati giù. Poi si sono trasferiti per motivi di lavoro. Per questo sono finito a Milano", spiega subito l'imprenditore. 

L''Open Caffè", da due anni, è divenuto la meta preferita della Milano bene: 600 metri quadrati distribuiti su due piani, per assaggiare prodotti genuini e ascoltare buona musica. Rigorosamente live. "I salumi e i formaggi sono sempre stati la mia passione", dice ridendo. "Ho imparato a conoscerli quando avevo sedici anni. Il mio primo lavoro è stato dietro un bancone in una salumeria di Cologno Monzese", ricorda. "A scuola non andavo un granché bene. Studiavo all'istituto per geometri. Ma solo per far contenti i miei genitori. Appena ho potuto ho abbandonato gli studi e mi sono messo a lavorare. Non aveva senso andare avanti così".

"Non ne sono pentito", dice. "Questa era ed è la mia strada. Ho ancora tante cose fa fare". Non gli è bastato aver messo su il locale cult nel capoluogo, in grado di fatturare 285mila euro all'anno (circa cinque miliardi di lire): "Sono impegnato nell'apertura di un wine bar. Sempre a Milano. La gente - spiega - vuole mangiare prodotti genuini accompagnati da buon vino. E l'Italia offre un ventaglio di scelte. E' la prima cosa che ho imparato appena ho iniziato a lavorare". Il locale, che sarà aperto nelle prossime settimane, è stato ricavato all'interno di un ex cinema.

Nel frattempo Antonio Caliandro ha avviato una rete di distribuzione con un marchio tutto suo. Fattura più di 360mila euro: "Si chiama Bontà Più e arriva sino in Costa Azzurra e in Provenza. Tutto merito del prosciutto cotto e del parmigiano. Il segreto sta nella freschezza. I prodotti devono arrivare al cliente freschi. Quando ero ragazzo me lo ripeteva sempre il mio titolare". Ma il ruolo di garzone, già allora, gli stava stretto: "Volevo una cosa mia. Un'attività tutta mia. Ho dovuto lavorare parecchio". La prima azienda nasce nel 1983. "Sempre formaggi e salumi. Mi occupavo della distribuzione nei supermercati di Milano". 
Dopo vent'anni la sua squadra si è ingrandita: oggi ne fanno parte più di duecento persone. Anche all'estero. "Sto esportando con una società che ho costituito con mio fratello i gusti italiani. Nei paesi stranieri sono ancora più affamati”. 

"In questo modo studiare è più semplice e più interessante", dice scherzando. "Sono sempre attento a tutte le novità. E continuo a chiedere informazioni a chi ne sa più di me. Mio padre mi dice sempre che nella vita e soprattutto negli affari bisogna essere umili. Lui ha lavorato tanto. Era impegnato anche l'estate: non aveva ferie, preferiva scendere a Ceglie e occuparsi della sua terra. Ci portava con lui quando eravamo piccoli". Quei momenti non li ha dimenticati. Neppure a distanza di tempo: "E' la cosa che mi manca di più", racconta. "Poi aggiunge: "L'unica cosa del sud che non mi piace è la mentalità del compare. Bisogna credere in quello che si fa. E quando serve anche rischiare. A volte bisogna anche saper guardare in avanti". 

Pensare che quando disse al papà: "Vado a lavorare", non ebbe nessuna approvazione.

(Il Nuovo Quotidiano)

 

 

 

 

 

 

 

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Il direttore della Asl difende la Bindi: "L'esempio è Ceglie"  

Venerdì, 5 aprile

«Il concetto della Bindi era un concetto statalista ed individuava il rapporto di esclusività della professione medica a garanzia della fidelizzazione del medico alla struttura sanitaria pubblica da cui dipende. Il concetto di Sirchia è quello di svincolare la professione medica dal concetto impiegatizio del termine». Domenico Lagravinese direttore generale dell'Azienda sanitaria Br/1, è perplesso, non sembra del tutto convinto che un ritorno al passato costituisca un beneficio.

«La riforma non ha avuto l'applicazione che la Bindi avrebbe voluto, ma ormai si stavano lentamente acquisendo le innovazioni in essa contenute. Nell'ospedale di Ceglie per esempio - prosegue - siamo riusciti a destinare un'ala all'attività di intramoenia utilizzando personale dell'ospedale. L'esperimento è riuscito pienamente. Il che dimostra che il criterio Bindi costituiva una tutela per il medico. Dall'altra parte non si può sottovalutare che l'attività libero professionale sia fonte di attrazione dell'utenza verso la struttura ospedaliera, ma «ritornando al passato» sorgeranno problemi di equità tra chi può pagare la visita del primario e chi non può e il discorso si complica».

 

 

 

 

 

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Elezioni: cinque candidati, ma la sfida è tra Mita e Annese  

Giovedì, 4 aprile

Inizia a delinearsi la griglia di partenza in vista delle elezioni amministrative in programma il prossimo 26 maggio con eventuale ballottaggio quindici giorni dopo. Con il centrodestra che ha definito la questione candidando Mario Annese, pur rimanendo da sanare la frattura creatasi con l’on. Vitali, il quadro, dicevamo inizia a delinearsi. Alle candidature di raggruppamenti di partito, Pietro Mita per il centrosinistra e Mario Annese per il centrodestra, si aggiunge, al momento quella di Tonino Pepe sostenuto dalla lista civica Uniti per Ceglie (la presentazione ufficiale avverrà stasera).

C’è da vedere al momento cosa farà Rocco Cavallo, il candidato voluto e lanciato dall’on. Vitali, ed Antonio Suma che da tempo aveva preannunciato la sua candidatura, volendo ripetere l’esperienza del 1993 quando, con Alternativa per Ceglie conseguì un notevole consenso elettorale. Alcuni parlano, stando la candidatura dell’ex presidente del consiglio regionale, di un suo appoggio con una lista da lui capeggiata.

Ma cerchiamo di fare il punto della situazione. Il centrosinistra, in un certo qual modo, è stato il primo schieramento politico a definire il tutto con la riproposizione a candidato sindaco di Pietro Mita, sostenuto da Ds, Margherita e Rifondazione. Resta solo da vedere la posizione che assumeranno i Comunisti Italiani che non firmarono l’accordo demandando ogni decisione ai vertici provinciali.

Diversa la posizione nella Casa delle Libertà. Qui c’è stato un vero e proprio braccio di ferro con da una parte l’on. Vitali, che candidava per Forza Italia, quale candidato del Polo, il leader della lista Forza Ceglie, Rocco Cavallo, e dall’altra  la restante parte degli azzurri, con a capo il coordinatore provinciale Nicola Ciracì,  del Ccd, di De, ed anche di An, che “smentiva” la scelta proponendo, invece, la candidatura di Mario Annese.  E’ stato questo un vero tormentone che, va anche sottolineato, potrebbe riservare altre sorprese avendo l’on. Vitali “contestato” l’operato delle forze della Casa delle Libertà. Allo stato sembra che la partita pare essere stata vinta da Ciracì che, nessuno lo nascondeva, rischiava molto qualora fosse prevalsa l’indicazione Cavallo.

A questo punto sorge legittima una domanda: “Che farà ora Rocco Cavallo?”. E ancora di più cosa farà l’on. Vitali qualora la decisione della delegazione della Casa delle Libertà venisse confermata (pare comunque che l’onorevole di Fi voglia presentare ricorso agli organi regionali del suo movimento)? Alla prima domanda è facile immaginare che Cavallo si ripresenterà con il  suo movimento Forza Ceglie che potrebbe annoverare nella sua (o sue) liste anche quegli ex consiglieri comunali di Fi che si sono schierati con lui (Argentieri, Minghetti, Rodio, Argese).

Più facile immaginare che alla fine l’on. Vitali, per l’importanza della posta in gioco, “abbandoni” il suo candidato e faccia causa comune con il Polo. Magari rinviando la “resa dei conti” con Nicola Ciracì al congresso provinciale. Difficile pensare il contrario, ovvero che un  deputato possa alla fine assumere una posizione diversa da quella del resto del Polo. Ma, raccogliendo anche alcune voci, che vanno pertanto prese come tali, si potrebbe ipotizzare che Cavallo si candidi nelle liste ufficiali in cambio di un posto in giunta, qualora il Polo vinca le elezioni.

Luca Dipresa

 

 

 

 

 

 

 

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Il Polo presenta i candidati: resa dei conti in Forza Italia 

Mercoledì, 3 aprile

Fallito anche il tentativo in extremis dell’onorevole Luigi Vitali di rimescolare le carte e di bloccare l’ufficializzazione del gruppo dei candidati sindaci per i nove comuni della provincia. La polemica in Forza Italia, iniziata il giorno di Pasqua, è arrivata al capolinea ieri mattina, quando le segreterie provinciali della Casa delle libertà hanno presentato otto dei nove candidati. Dopo oltre un’ ora di ritardo, si sono presentati al cospetto della stampa e di alcuni attivisti i firmatari dell’accordo unitario che decreta ufficialmente la nomina dei candidati sindaco del centro destra. Nell’attesa sono circolate voci su un probabile direttivo di Forza Italia che si teneva contemporaneamente e su un coinvolgimento del senatore di An Euprepio Curto, arrivato in netto ritardo e con il volto molto provato. Ma Curto ha negato ogni contatto con Forza Italia. «Le norme prevedono che devono essere i segretari die partiti a decidere i nomi dei candidati», ha tagliato corto. «Stiamo assistendo ad una degenerazione della politica».

Dopo aver preso posto al tavolo del salone di rappresentanza della Provincia, Curto ha ufficializzato i nomi dei candidati: Giampaolo Zeni per Brindisi; Vito Ammirabile per Fasano; Luigi Vizzino per Mesagne; Antonio Del Coco per Torchiarolo; Mario Annese per Ceglie Messapica; Elio Spennati per Ostuni; Massimo Prima per Erchie ed Emio Catanzaro per Latiano. «Un atto importante che attesta l’unità di questa coalizione. Pur essendosi presentate alcune difficoltà, abbiamo dimostrato che con il buon senso è possibile risolvere i problemi, anche perchè la dialettica interna ai partiti deve comunque far emergere un posizione comune», ha spiegato Curto. 

E probabilmente le ragioni dell’agitazione sono ravvisabili nel fax arrivato contemporaneamente allo svolgimento della conferenza stampa dallo studio dell’onorevole Vitali. “Mentre nell’esecutivo provinciale di Forza Italia - presenti lo stesso Vitali, Frugis, Rollo, Ortese, Pezzuto e Gasbarro - veniva contestato al segretario provinciale innanzitutto il metodo con cui si era giunti alla cosiddetta intesa della Casa delle libertà”, vi si legge, “di lì a poco l’ineffabile Nicola Ciracì presentava in pompa magna, con gli altri protagonisti dell’impresa, alcuni dei candidati a sindaco. Ma non era tutto sub judice? Ma no. L’importante è forzare le tappe e mettere tutti dinanzi al fatto compiuto. Ci sarebbe da ridere se non fossero in ballo le sorti di una difficile campagna elettorale. Ma con quale classe dirigente?”. Vitali firma il documento in qualità di vicecoordinatore regionale di Forza Italia.

Mentre Vitali stilava il velenoso documento, Nicola Ciracì, coordinatore provinciale di Forza Italia, giustificava in questo modo le polemiche interne al partito. «I partiti hanno delle responsabilità e noi abbiamo la consapevolezza di aver privilegiato gli interessi della coalizione rispetto a quelli del singolo. L’esecutivo riunitosi oggi ha confermato il risultato proposto. Posso ritenermi soddisfatto e felice perchè questo accordo è stato sottoscritto anche dagli amici del Cdu e di Democrazia Europea. Le polemiche sono solo frutto di un pensiero personale. I partiti hanno delle regole e bisogna sempre tenere presente che l’avversario è all’esterno e non all’interno».

Intanto si attende che sia il coordinatore regionale di Forza Italia Guido Viceconte, chiamato in causa dall’esecutivo provinciale a risolvere la questione. Lo statuto interno del partito prevederebbe, infatti, secondo Marcello Rollo, che il coordinatore provinciale debba avanzare esclusivamente un’ipotesi di candidatura e che questa dovrà poi essere ratificata dal coordinatore regionale.

La situazione non è delle migliori neanche all’interno del Ccd. Dopo la nota critica giunta dal coordinatore provinciale Mimmo Ammaturo - ieri assente per motivi di salute - che denunciava una caduta di stile da parte della classe politica, arriva ieri la risposta del subcommissario regionale del partito, Cosimo Mele. «Non c’è stata nessuna polemica. Ci sono solo delle visioni differenti». 

(Il Nuovo Quotidiano)

 

 

 

 

 

 

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Mario Annese sarà il candidato del Polo, insorge l'on. Vitali 

Martedì, 2 aprile

Hanno scelto il giorno della festa della pace e della resurrezione, Pasqua, per sotterrare l’ascia di guerra e per cercare un accordo. E, alla fine, i partiti di centro destra ci sono riusciti e, riuniti nella sede di Forza Italia, hanno partorito otto candidati sindaci per otto Comuni della provincia nei quali si voterà a maggio. Per il nono Comune c’è già un nome, ma la candidatura è stata congelata nel tentativo di allargare la coalizione che dovrebbe sostenere il candidato di centro destra. E oggi, martedì, il tutto dovrebbe essere confermato nel corso di una conferenza stampa nel salone della Provincia. Nicola Ciracì, coordinatore provinciale di Forza Italia, esulta. «Abbiamo privilegiato l’unità della coalizione a livello provinciale rispetto a singoli seppur legittimi interessi politici ed elettorali», ha detto. «Quindi si è inteso individuare candidati sindaci unitari in tutti i comuni interessati al voto amministrativo del 26 maggio. Tutti saranno espressione unitaria della Casa delle libertà».

E questi sono i candidati alle poltrone vacanti di primo cittadino. Per Brindisi Giampaolo Zen; per Fasano Vito Ammirabile; per Ostuni Elio Spennati; per Mesagne Luigi Vizzino; per Ceglie Messapica Mario Annese; per Latiano Emio Catanzaro (ex assessore); per Torchiarolo Antonio Del Coco; per Erchie Massimo Prima (ex sindaco). Per San Michele Salentino è stata congelata la candidatura di Sandro Torroni in attesa di invitare i repubblicani a rinunciare al loro candidato, Pasquale Gallone, in nome di un’intesa più ampia. «L’impegno delle forze politiche è di sostenere sin dal primo turno con i propri simboli questi candidati», continua Ciracì. «Si impegnano, inoltre, a non concedere in alcun caso il simbolo elettorale per scelte diverse da quelle sottoscritte in questo accordo perché violerebbero il principio dell’unità della coalizione così come richiesto dalle segreterie nazionali e regionali della Casa delle libertà. Coloro che nei singoli comuni faranno scelte diverse da quella dell’accordo appena raggiunto, potranno presentarsi solo con liste civiche». L’intesa di Pasqua è stata firmata dallo stesso Nicola Ciracì (Forza Italia), dal presidente di Alleanza nazionale Euprepio Curto, da Cosimo Mele, subcommisario regionale Ccd, da Paolo Chiantera (Cdu) e Pasquale Lino Dagnello per Democrazia europea.

Un intesa che non è piaciuta affatto all’onorevole Luigi Vitali, coordinatore regionale di Forza Italia. «È stata una riunione carbonara», ha dichiarato telefonicamente. «Ciracì si trova ancora al suo posto perchè Forza Italia non ha ritenuto di commissariare il coordinamento provinciale in quanto siamo alla vigilia delle elezioni amministrative. Forza Italia esce penalizzata da questo accordo».

E Vitali non ingoia, soprattutto, l’esclusione a Ceglie di Rocco Cavallo, candidato sindaco da lui sponsorizzato. Diffonde una nota l’onorevole e scrive che Ciracì “ha agito poco più che a titolo personale disattendendo le indicazioni dell’esecutivo provinciale e del coordinatore regionale”. E continua: “Per quel che mi riguarda, ho segnalato la questione a chi di competenza e sono fiducioso che a brevissimo tempo possa esserci un chiarimento. Spiace rilevare che si tenta, con furbate di alcuni e malafade di altri, di avvelenare il clima politico all’interno della Casa delle libertà alla vigilia di un appuntamento così importante».

E poi ancora attacchi all’“inadeguatezza di Ciracì sollevata sia in sede regionale che nazionale”. Mentre Vitali non comprende invece le motivazioni degli altri contraenti dell’accordo, Euprepio Curto in testa.

E dallo stesso fax dello studio-Vitali, arriva anche una nota critica di Mimmo Ammaturo, segretario provinciale del Ccd. “Una classe dirigente che in otto mesi non ha saputo o voluto trovare un accordo per la gestione delle elezioni amministrative prossime”, vi si legge. “è stata abile a trasformare l’evento di pace per eccellenza, la Santa Pasqua, in un evento di frattura e turbativa della serenità che momento imponeva”. Ammaturo fa riferimento ad una caduta di stile e di regole e parla di Curto, “uomo del rispetto delle regole, ingannato anche lui”. Ammaturo chiede un rapido ritorno alla “ragionevolezza” e dichiara che il Ccd pretende “una valutazione comune dell’accaduto, con una rapida ridefinizione dell’azione di rilancio dell’attività della Casa delle Libertà e delle attività preparatorie di una campagna elettorale rispetto alla quale continuiamo a registrare comportamenti non in linea con gli interessi comuni, incoerenti e che ci lasciano preoccupati”.

(Il Nuovo Quotidiano)

 

 

 

   

 

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