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In questa pagina notizie e servizi in aggiornamento continuo da Ceglie Messapica (Brindisi)

 

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Ospedale: l'ex sindaco Mita accusa Mario Annese

Sabato, 31 agosto

«Il consiglio comunale dell'altra sera con Fitto si é rivelato una beffa per la cittá, cosi come avevamo previsto, per questo, come opposizione (Ds, Margherita e Rifondazione) abbiamo preferito partecipare alla manifestazione di massa nei pressi dell'ospedale, per dire il nostro "no" al piano sanitario regionale».

L'ex sindaco e capo dell'opposizione Pietro Mita torna sulla questione ospedale per spiegare i motivi della mancata partecipazione al Consiglio comunale. E non mancano critiche all'Amministrazione: «Questa - afferma - ha voluto un'altra seduta dopo quella del 5 agosto, solo come una tribuna per Fitto. Ad ascoltare il presidente c'era un pubblico ristretto e "selezionato", disponibile a scambiare per carezze i colpi inferti al nostro ospedale. Fitto ha parlato a pochi intimi, circondato da circa 200 poliziotti che tenevano a distanza una moltitudine di cittadini, e pensando di giocare in casa non ha assunto nemmeno mezzo impegno, mentre in altre cittá ha fatto intendere diversamente. L'Amministrazione cegliese é l'unica in Puglia che ringrazia Fitto per un piano che toglie l'ospedale alla cittá».

Quindi, no al Consiglio. «Come consiglieri di opposizione non ci siamo prestati alla sceneggiata, di cui si conoscevano trama e conclusione. L'assemblea popolare di giorni fa aveva votato un documento che impegnava l'Amministrazione a sostenerlo di fronte a Fitto, cosa che non é stata fatta. In quel documento si chiedeva il mantenimento del polo chirurgico, perché riteniamo che senza di questo sia ridicolo parlare di ospedale a Ceglie. In definitiva, l'altra sera si sono confrontati due volti della cittá: quello del Polo e della sanità privata contrapposto a quella di tanti giovani e anziani in prima fila a difendere il diritto alla salute e della sanitá pubblica».  

 

 

 

 

 

 

 

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Ospedali,  An adesso frena: "Vi sono errori grossolani"

Sabato, 31 agosto

Ed anche il sen. Pino Specchia dice a Fitto: «É mancato il preventivo coinvolgimento dei territori interessati ed in particolare dei singoli Comuni e delle singole province».

In una lettera inviata al Governatore della Puglia, all'assessore regionale alla Sanità Mazzaracchio ed al direttore generale Causo, Specchia scrive: «Ho avuto modo di apprezzare alcune responsabili proposte di modifiche e di constatare anche l'atteggiamento poco responsabile e politicamente strumentale del centrosinistra, che non ha avuto il coraggio e la capacità di presentare proposte alternative, e anche di alcuni "personaggi" direttamente interessati al Piano di riordino». «Il mio pensiero - aggiunge - è che vanno, ad esempio, attentamente valutate e prese in considerazione le proposte illustrate dal Sindaco di Fasano Ammirabile e le altre emerse nel confronto a Ceglie Messapica. Per quanto riguarda invece l'articolazione della rete Distrettuale, vi sono alcuni errori davvero grossolani come quello che provede l'aggregazione dei Comuni di San Vito e di Carovigno al Distretto sanitario di Francavilla Fontana. Si tratta - scrive - di una scelta davvero incomprensibile che non tiene in alcun conto i criteri stabiliti dalla stessa Regione (Comuni limitrofi, potenzialità socio-economiche, viabilità, consolidata mobilità della popolazione, ecc.). So bene - prosegue - che la delibera 1161 prevede che proposte di diversa aggregazione possono essere avanzate dalle Unità Sanitarie locali e credo che, nel caso in ispecie, ciò vada senz'altro fatto». Per questo, Specchia ha rimesso queste considerazioni alla «responsabile valutazione» del Governatore.

 

 

 

 

 

 

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Superenalotto: realizzato a Ceglie un 5 da 52 mila euro

Venerdì, 30 agosto

La dea bendata fa nuovamente capolinea al Bar Venezia e, anche se non c'è stata lo jackpot, il fortunato (o i fortunati) vincitore del concorso n. 69, quello dell'altro ieri, del SuperEnalotto porta via poco più di 52 mila euro che, tradotte in vecchie lire sono cento milioni e passa. «La fortunatata scheda faceva - ci dice il gestore del bar, Enzo Putignano - faceva parte di un sistema ridotto di dieci numeri con la schedina che costava sette euro appena».

E mostra orgoglioso la schedina vincente, la numero 2220ABA-0690167 che ha complessivamente totalizzato un cinque, tre quattro e cinque tre. Avesse azzeccato il 77 , il quinto dei numeri estratti (gli altri sono 1, 7, 42, 49, 88, con il numero jolli 46). Ma c'è qualche sospetto sul fortunato? «Purtroppo no - a parlare sempre il proprietario del bar -, anche perché di schedine qui se ne giocano tantissime, con molta gente che si succede allo sportellino delle giocate». Quel che è certo di affermare che si tratta di uno del posto, quasi certamente un cliente abituale, uno di quelli ai quali piace trascorrere qualche oretta a parlare con gli amici di calcio o di pronostici. Da come parla, siamo certi che qualche sospetto sul, o sui vincitore c'è.

Ma non si sbilancia più di tanto. Non è comunque questa la prima volta che al bar di «Curciulo», così è noto il bar, uno dei più longevi della città, si verificano vincite ai vari concorsi e di un ceto valore.

Nel 1999 fu sempre il gioco dell'Enalotto a regalare 120 mlioni e, un'altra volta settecento mila lire con una schedina pregiocata. Lo scorso anno l'ennesima vincita, non all'enalotto, bensì questa volta al totocalcio e, con una vincita di 152 milioni, una delle più alte registrare in città dove il gioco delle scommesse e dei pronostici è piuttosto frequentato. Settimanalmente vengono preparati una serie innumerevole di sistemi che la gente acquista ben volentieri nella speranza (o certezza) che prima o poi la fortuna ripasserà da queste parti. E così è stato e al vincitore del concorso di mercoledì sera sarà venuto sicuramente un colpo quando ha visto che bastava aver messo il 77 e non un altro numero per portarsi a casa circa 3.400.000 euro. Però, chi si accontenta gode, anche perché cento milioni sono pur sempre una bella sommetta. Non sarebbe male che il fortunato, e forse poco sconosciuto vincitore inviasse al fortunato Bar un abottiglia se non di champagne, almeno di buon spumante italiano. Se lo meritano visto che il sistema è loro produzione.

 

 

 

 

 

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Ospedale: applausi e contestazione col telecomando

Venerdì, 30 agosto

Ha lasciato davvero una brutta sensazione la seduta di Consiglio tenutosi martedì scorso alla presenza del presidente della Regione Raffaele Fitto. Sembravano quasi organizzati a priori sia la contestazione fuori che gli applausi all'interno della sala.

Più che dettati da un reale dissenso o consenso gli applausi e i fischi sembravano scaturire da ideologie filo-partitiche anziché da reali adesioni a discorsi risaputi e oramai fatti da mesi.

Non a caso la stessa divisione di quanti hanno assistito all'interno della sala (il 90% in armonia con il discorso del sindaco Mario Annese e di Fitto poi) e i contestatori rimasti all'esterno (perché dopo aver manifestato in corteo gli è stato negato l'accesso per la mancanza di capienza del locale) mostra senza ombra di dubbio che è mancato il confronto e che ancora una volta, ed in particolare a Ceglie Messapica, i problemi non sono di tutti ma seguono un colore politico. É lo stesso sindaco a sottolineare che «si possono avere idee politiche diverse ma guai se le decisioni dovessero essere condizionate dalla piazza anche se vi è una legittima contestazione». Dopo queste parole e la proposta, in seguito accolta, di non far parlare i consiglieri e dare subito la parola a Fitto per delle delucidazioni tecniche ed applicative, in diversi si sono chiesti in cosa consista il «confronto» e a che cosa sia servito un Consiglio comunale monotematico.

Il dato è che non sono state avanzate alternative concrete ed empiricamente dimostrabili. L'intervento del presidente del comitato pro-ospedale Cataldo Rodio ha posto l'accento sulle difficoltà di reperimento di dati economici e finanziari legati al presidio ospedaliero. Tuttavia, la stessa proposta di Rodio relativa al mantenimento degli 83 posti assegnati con l'alternativa di una più equa distribuzione dei posti letto fra i reparti (15 psichiatria, 25 i lungo degenza, 20 pediatria e 13 chirurgia) non convince. Il tutto cozza sia con i criteri tecnici di attuazione del piano di riordino che tiene conto delle schede di dimissione ospedaliera e svia dal vero problema che è quello di un ridimensionamento a 83 posti letto contrariamente ad altre realtà limitrofe come i 214 di Ostuni e i 246 di Francavilla Fontana. Desta qualche dubbio lo stesso discorso del Sindaco quando per supportare il piano di riordino, che tiene conto anche delle specializzazioni, tira fuori dati di una realtà provinciale in cui spesso si verificano emigrazioni verso presidi ospedalieri fuori provincia, perdendo di vista che il consiglio comunale aveva come oggetto la precipua realtà dell'ospedale di Ceglie. Per non parlare poi - fanno osservare i presenti -, che non si è davvero tenuto conto di una sorta di «riordino pilotato» che il paese ha subito negli anni passati (vedasi la Pediatria e noti trasferimenti) e che per attuare ciò non si è basato su dati contabili e schede di dimissione ospedaliera. Sulla scorta di questi ultimi dati, «Ceglie subisce un ulteriore ridimensionamento - osservano diversi operatori - e nonostante ciò, c'è chi grida alla vittoria».

(La Gazzetta del Mezzogiorno)

 

 

 

 

 

 

 

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Ritorna il trofeo "Auto Moto storiche"

Venerdì, 30 agosto

Auto d'epoca, che passione! Torna anche quest'anno il VIII Trofeo «Auto Moto Storiche», organizzato dall'associazione «Messapica Club» con il sostegno del Comune e della Pro Loco. La manifestazione - che insieme all'«invito a cena nel centro storico» curato dai ristoratori rappresenta da anni il clou dell'estate cegliese - si svolgerá domenica 1° settembre. Questo il programma di massima: alle 8,30 iscrizione degli equipaggi in piazza S. Antonio; alle 11,00 il giro per le principali vie della cittá (corso Garibaldi, piazza Plebiscito, via Francesco Argentieri, via Colombo, piazza della Resistenza, via Fedele Grande, grotte di Monte Vicoli); alle 11,45 aperitivo presso l'agriturismo «La magnolia» offerto dal Bar «Hemingway», seguito dal pranzo sociale presso il ristorante «I Tre trulli»; alle 17,00 la premiazione.

Come sempre si prevede una folta presenza di pubblico e la partecipazione di equipaggi di un certo rilievo, negli anni scorsi giunti anche dal nord Italia. Notevole, due anni fa, la presenza di Cosimo Vaccarelli, di Massafra, ex pilota ufficiale della Milano-Taranto su MV Augusta.

Saranno loro, comunque, le protagoniste della giornata, le «signore», che con le loro splendide «forme» offrono sempre uno spettacolo all'insegna del «come eravamo». Tra le ospiti illustri che vi hanno preso parte negli anni scorsi, la mitica Topolino, la Peugeot «Gran Turismo» 250 (1914), l'intramontabile Fiat «500» 6 cilindri (1937), la Fiat 1400 «Balbo».

 

 

 

 

 

 

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Il sindaco Annese favorevole al piano ospedaliero

Mercoledì, 28 agosto

Il governatore Fitto in Consiglio comunaleTerzultimo appuntamento, dei diciotto in programma, del governatore Fitto che ieri è giunto a Ceglie Messapica per illustrare in prima persona il piano di riordino ospedaliero e, soprattutto, per spiegare ai cittadini cegliesi che contestano tale provvedimento che «l'Ospedale non chiuderà». C'è un nutrito spiegamento di forze dell'ordine, molti gli agenti della Digos che, fin dalla primissime ore del pomeriggio, hanno chiuso in una vera e propria morsa la zona circostante la sala conferenze dell'Istituto musicale scelta per la seduta del Consiglio comunale e, soprattutto per contenere i maggior numero di persone.

C'è anche a Ceglie la contestazione, quella organizzata della sinistra giovanile e dalle forze del centro sinistra che danno luogo ad un corteo nel centro cittadino per poi formare un cordone attorno all'ospedale, lì a pochi passi da dove si svolge la seduta consiliare ed alla quale partecipano il sen. Gaglione e la sen. Stanisci (entrambi Ds).

In apertura dei lavori l'intervento del sindaco Mario Annese, con le opposizioni assenti che delegano al capogruppo dei Ds, Pietro Mita, di leggere un intervento concordato e nel quale spiegano le ragioni della loro assenza che è un chiaro segno di protesta al governatore della Puglia.

Il sindaco nel suo intervento difende le scelte operate dalla giunta regionale che vanno in direzione di una migliore qualità del servizio in provincia di Brindisi, dove si registra il più alto tasso di emigrazione verso altre strutture anche di province vicine, e che, per quel che riguarda Ceglie, non prevedono alcuna chiusura, se si considera che, oltre alla conservazione di alcuni reparti, la struttura diventa presidio specialistico poliambulatorio e che la vera battaglia si giocherà sulla distrettualizzazione.

E mentre parla, da fuori più volte viene interrotto dagli applausi della gente presente in aula e dalla contestazione che, sia pur vivace, viene dal folto gruppo di gente assiepata fuori. Analogo copione quando parla Fitto. Nel frattempo il diessino Mita abbandona l'aula perché, contrariamente a quanto stabilito dalla conferenza dei capigruppo, il governatore parla prima dei rappresentanti delle forze politiche.

«Ho qualche difficoltà - ha sottolineato subito il governatore - a capire il centrosinistra che in alcuni consessi partecipa ed in altri no». E poi spiega le ragioni del suo provvedimento di riordino, con la Puglia che dopo 24 anni ha il suo piano. Piano che nasce non «per un colpo di sole del caldo mese di luglio», ma in virtù di dati e cifre che «se non rispondenti alla realtà, non ho difficoltà a cambiarli». E che «stiamo costruendo un sistema che tende ad adeguare la domanda all'offerta».

E poi passa a parlare del presidio di Ceglie «che non stiamo affatto chiudendo». «Anzi - spiega - andiamo nella direzione opposta e fra qualche mese ritornerò qui, come andrò anche a Terlizzi, per dimostrare chi ha avuto ragione». E partano gli applausi mentre fuori si tiene l'altra manifestazione, con i contestatori che si sono divisi in due nutriti tronconi: il primo resta nelle adiacenze della sala consiliare e un secondo si porta all'ingresso dell'ospedale dove rappresentanti dal centrosinistra inscenano un vero e proprio comizio.
Ma Fitto può andar via contento e, soprattutto, brindare tranquillamente al suo compleanno: oggi compie 33 anni. Auguri, governatore.

(La Gazzetta del Mezzogiorno, Luca Dipresa)

 

 

 

I reparti chiusi e ridimensionati

 

Ecco il raffronto tra quello che l'ospedale civile di Ceglie era prima del riordino ospedaliero e quello che sarà con il piano varato dalla giunta regionale lo scorso 2 agosto. Un piano di riordino che ha in un certo qual modo ridisegnato il sistema ospedaliero in Puglia. Chiude il reparto di Medicina interna che aveva 22 posti letto (erano 32 nel 1999) e dipenderà da Ostuni. Sparisce anche il reparto di Ostetricia e ginecologia che contava 25 posti letto (28 nel 99), mentre quello di Pediatria era stato soppresso già nel 2000 (aveva 20 posti letto nel 1999). Una situazione che ha visto la struttura scendere dai 145 posti letto del 1999 agli 83 previsti dal piano del riordino di recente emanazione, passando dai 132 del 2000.

Pertanto la nuova mappa per quel che concerne l'ospedale cegliese prevede 43 posti di Lungodegenza, branca già attivata nel 2000 con 25 posti letto, l'attivazione della Day surgery con 5 posti di Chirurgia e 20 di Ortopedia. Aumentano i posti del servizio di Psichiatria, che passano da 10 a 15. L'ospedale diventa anche punto di primo intervento e vengono mantenuti il pronto soccorso che è di primo intervento, laboratorio analisi ed il servizio di radiologia. 

 

 

 

 

 

 

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Giallo di Padova: "Un amico ha visto Emanuela in vita"

Mercoledì, 28 agosto

È un amico, forse estraneo al giro della droga. È la persona che avrebbe visto per l'ultima volta in vita Emanuela Marangi, la ventiduenne trovata cadavere in due sacchi della spazzatura a Caselle di Selvazzano. Lo riferisce il Gazzettino di Padova in un articolo pubblicato oggi. 

Era prima di mezzanotte di martedì 13 agosto. Emanuela - scrive il giornalista - aveva lasciato soltanto da poche ore la comunità terapeutica "Airone" nel Vicentino, ed era in città. Era stata la camerierina di origine pugliese a chiedere di incontrarlo. E lo aveva salutato dicendogli che avrebbe trascorso la notte fuori dalla comunità. Forse gli ha detto dove andava a dormire.

Il ragazzo è stato interrogato a lungo dagli uomini della Squadra mobile che sono riusciti a ricostruire fin nei dettagli cosa ha fatto Emanuela Marangi il pomeriggio del 13 agosto fino al fatidico incontro della mezzanotte, quando si sono perse le tracce della ragazza. Dove è andata a dormire Emanuela? Gli investigatori avrebbero già qualcosa in mano. Di certo la ragazza non ha dormito al dormitorio pubblico, nè ai giardinetti. Emanuela conduceva tutto sommato una vita normale, nonostante facesse uso di eroina. Quindi, la notte del 13 potrebbe averla passata in qualche alberghetto della città, oppure a casa di conoscenti. L'amico ha rivelato alla polizia che la ventiduenne era molto frastornata. Forse Emanuela aveva fallito con il proposto di uscire dalla droga. Aveva abbandonato spontaneamente la comunità terapeutica e quella sera era alla ricerca dell'eroina.

I medici legali Santo Davide Ferrara e Silvano Zancaner fanno risalire la morte tra il 14 e il giorno di Ferragosto. Se così è, Emanuela potrebbe anche essere deceduta quella stessa notte, dopo aver salutato l'amico. Le indagini degli inquirenti si fermano qui. C'è una lista di accertamenti che gli investigatori hanno consegnato al pubblico ministero Bruno Cherchi e che il magistrato sembra intenzionato a sottoscrivere non prima, o soltanto dopo, aver appreso con certezza che la morte della giovane sia da ascrivere a un fatto violento.

Il telefonino della ragazza è stato recuperato nella comunità "Airone". Però il traffico di telefonate del cellulare potrebbe dire poco in merito alle ultime ore di vita di Emanuela. È abitudine dei responsabili delle comunità terapeutiche di "spogliare" gli ospiti di qualsiasi cosa possa rappresentare un contatto con l'esterno, con il passato, e quindi con la droga. Gli investigatori della Mobile e quelli del Nucleo Operativo dei Carabinieri hanno finora interrogato decine di persone, tra le quali l'ex fidanzato della ragazza, uno studente suo coetaneo, che ha raccontato di non averla più vista dal 30 luglio, quando la camerierina si era spontaneamente presentata alla comunità terapeutica per farla finita con l'eroina. Tante persone che riferiscono particolari della ragazza prima del suo ricovero in comunità e sul pomeriggio e la sera del 13 agosto. Poi le sue tracce si perdono di colpo, con l'amico che dice di averla incontrata prima di mezzanotte. Nessuno l'ha più vista, nè il 14 agosto, nè il giorno di Ferragosto. Adesso il pubblico ministero Cherchi è in attesa dei risultati degli accertamenti disposti dai medici legali per scoprire le cause del decesso. L'autopsia è riuscita a svelare ben poco dal momento che il cadavere è stato trovato in avanzato stato di decomposizione.

Intanto ieri mattina il magistrato ha firmato il nulla osta per la sepoltura, chiesta dai familiari della ragazza. Il funerale verrà celebrato a Ceglie Messapica, in provincia di Brindisi, da dove Emanuela e la sorella Antonia erano partite per venire a Padova alla ricerca di un posto di lavoro.

 

 

 

 

 

 

 

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Ceglie blindata: mille protestano, 150 agenti difendono Fitto

Martedì, 27 agosto

La protesta vicino all'ospedale

Quella di Ceglie Messapica doveva essere una tappa tra le più calde. Una piazza tra le più calde. E così è stato. Ad accogliere ieri sera il Presidente della Regione Puglia Raffaele Fitto c'era una intera comunità, quella cegliese, scesa in campo con striscioni e megafoni per contestare il ridimensionamento del Presidio ospedaliero locale previsto dal Piano di riordino ospedaliero predisposto dalla Regione Puglia. 

Un migliaio di persone hanno circondato il nosocomio. E qualche metro più avanti, una folla altrettanto imponente ha presidiato l'istituto musicale, dove si è svolta la seduta straordinaria del Consiglio comunale alla quale tra gli altri hanno preso parte, oltre al presidente Fitto, anche il presidente della Provincia Nicola Frugis ed i parlamentari Luigi Vitali, Rosa Stanisci ed Antonio Gaglione. Il tutto in un clima di tensione annunciato, giudicato evidentemente ad altissimo rischio dalla Questura brindisina, che per la circostanza hanno deciso di blindare la città, mobilitando intorno alla zona un numero eccezionale di forze dell'ordine: circa 150 uomini, tra poliziotti, carabinieri e reparti speciali anticrimine.

Un cordone di sicurezza che ha consentito al Presidente della Regione di giungere presso la sede dell'Istituto musicale senza troppe difficoltà. Il primo a rammaricarsi per il clima di tensione innescatosi a seguito della visita di Fitto a Ceglie, è stato lo stesso primo cittadino, Mario Annese: "Ogni contestazione è legittima, purché non sia fine a se stessa ma serva ad avviare un dialogo costruttivo. Mi dispiace, invece, dover accogliere il Governatore della Puglia in un clima così pesante".

Quindi il dibattito, al quale per protesta non hanno partecipato le forze dell'opposizione di centro sinistra (Rifondazione comunista, Ds e Margherita), che hanno affidato l'esposizione delle loro ragioni al consigliere comunale dei Ds Pietro Mita. Il resto dei consiglieri ha invece preso parte in massa alla contromanifestazione pubblica tenutasi contemporaneamente dinanzi all'ingresso del presidio ospedaliero.

"Non accettiamo di discutere inutilmente di un Piano già approvato", ha spiegato lo stesso Mita. Fuori cori e slogan indirizzati contro il Presidente Fitto. All'interno dell'istituto musicale, invece, a tenere banco, su tutti, è stato proprio il Governatore, protagonista di un lungo intervento: "Sono qui per spiegare, al di là di facili strumentalizzazioni politiche, quali sono le scelte maturate attraverso il Piano di riordino. Ma non solo. Sono qui anche per dialogare con la città e le sue istituzioni e per raccogliere eventuali richieste e sollecitazioni di cui intendo tenere conto. Certo la città otterrà ulteriori interveti nella fase di definzione dei distretti sanitari. Le sue strutture saranno potenziate».

Stando alle previsioni del Piano di riordino, l'ospedale di Ceglie Messapica, salvo ritocchi, dovrebbe continuare ad ospitare soltanto le Divisioni di Psichiatria e di Ortopedia, oltre ad un reparto per lungodegenti e a 5 posti di day surgery (chirurgia gestita in regime di day hospital). 

 

 

 

 

 

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Fitto lascia il consiglio di Ceglie: l'Ulivo diserta l'incontro

Martedì, 27 agosto

L' incontro tra Fitto e il consiglio comunale di Ceglie Messapica si è concluso in serata senza incidenti: il presidente della Regione Puglia poco dopo le 21 si è allontanato dall' auditorium ed è salito nella sua vettura mentre le persone che attendevano fuori lo contestavano con fischi e slogan. In aula, invece, le linee contenute dal piano di riordino ospedaliero e illustrate da Raffaele Fitto hanno trovato piena adesione.

Erano assenti i consiglieri di opposizione. Per il centrosinistra era presente il solo consigliere Pietro Mita il quale, avendone ricevuto risposta negativa alla sua richiesta di poter intervenire prima del discorso di Fitto per poter spiegare le ragioni della decisione dell' opposizione di non essere presente in aula, ha abbandonato a sua volta l' auditorium.

Il presidente della Regione Puglia, dopo aver spiegato le ragioni delle scelte della giunta regionale di centrodestra in materia sanitaria, ha detto di essere ''molto dispiaciuto per il comportamento del centrosinistra che disorienta e non consente un confronto: in ogni Comune, infatti, assume posizioni differenti e ciò non permette un dialogo''.

 

 

 

 

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Fischi e applausi per Fitto: Ceglie si divide sull'ospedale

Martedì, 27 agosto

Fischi fuori dalla sala dell' incontro, applausi dentro: la comunità di Ceglie Messapica si è divisa stasera sull' accoglienza da riservare al presidente della Regione Puglia, Raffaele Fitto, giunto intorno alle 18.30 nella cittadina messapica per un confronto sul piano di riordino ospedaliero.

L' incontro con il consiglio comunale si tiene nell' auditorium dell' Istituto musicale, che è alle spalle dell' ospedale cittadino. All' esterno Fitto è stato vivacemente contestato da una folla particolarmente rumorosa. Alla manifestazione, promossa dalla sinistra giovanile, hanno partecipato circa quattrocento cittadini. Dentro l'auditorium, però, ad accogliere Fitto erano un paio di centinaia di persone che gli hanno rivolto applausi e frasi di incoraggiamento. Ceglie Messapica è amministrata da una giunta di centrodestra (omologa a quella che guida la Regione Puglia), che tuttavia ha contestato alcune scelte contenute nel piano approvato dalla giunta regionale.

 

 

 

 

 

 

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Concluso a Fasano il consiglio comunale con Fitto

Martedì, 27 agosto

La riunione del consiglio comunale si è conclusa nel primo pomeriggio dopo un intervento di Fitto durato circa un'ora, nel quale il presidente della regione ha replicato alle osservazioni che sono state mosse al piano di riordino ospedaliero.

Nel suo intervento Fitto ha assicurato che le proposte avanzate durante l' incontro saranno prese in considerazione e non ha escluso che alcune di esse possano essere accolte. Quando il presidente della Regione ha lasciato la sala, all' esterno era ancora raggruppato un centinaio di manifestanti che hanno rumoreggiato al suo passaggio. Tra loro vi erano alcuni non global e esponenti della sinistra giovanile. Nel pomeriggio Fitto avrà un analogo incontro a Ceglie Messapica.

 

 

 

 

 

 

 

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A Fasano serrata dei commercianti al passaggio di Fitto

Martedì, 27 agosto

Hanno abbassato le serrande dei loro negozi al passaggio dell' automobile sulla quale viaggiava il presidente della Regione Puglia, Raffaele Fitto, in segno di protesta contro il ridimensionamento dell' ospedale di Fasano.

Hanno manifestato così il loro dissenso alcuni commercianti della cittadina in provincia di Brindisi che è stata la prima tappa del tour di oggi del presidente della Regione. Anche a Fasano non è mancata comunque la protesta di piazza con circa 500 persone che hanno atteso Fitto dinanzi al palazzo del municipio dove si è riunito il consiglio comunale per discutere dei provvedimenti del piano ospedaliero. I manifestanti, tenuti lontani dall' ingresso del palazzo dalle transenne e dalle forze dell' ordine, si sono limitati a rivolgere invettive contro il presidente. All' interno della sala consiliare è stato consentito l' accesso solo a un centinaio di persone (tante quanti sono i posti a sedere riservati al pubblico).

Durante il dibattito, che si è svolto in modo pacato, anche rappresentanti dell' amministrazione comunale (che è di centrodestra) hanno espresso il loro dissenso senza contestare però il piano nel suo insieme, ma limitandosi a esaminare nel merito i provvedimenti relativi al nosocomio di Fasano e i disagi che ne deriverebbero alla popolazione.

 

 

 

 

 

 

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Rocambolesca cattura di un presunto spacciatore

Martedì, 27 agosto

Attimi di panico l'altro giorno all'interno di un supermercato di Ceglie Messapica in cui, braccato dai carabinieri, aveva cercato di nascondersi un 22enne del luogo accusato di spaccio di sostanze stupefacenti. Pietro Calabretto - questo il nome del ragazzo - è stato alla fine bloccato ed ammanettato dai militari dell'Arma della locale stazione e della Compagnia di Fasano i quali, nell'ambito di controlli svolti in quelle stesse ore su tutto il territorio di competenza, hanno eseguito anche altri due arresti e diverse denunce tra Torre Canne e Ostuni.

L'episodio di Ceglie Messapica ha avuto origine in viale Risorgimento, dove una pattuglia dei carabinieri aveva notato l'individuo in atteggiamento sospetto, in quanto era vicino ad un'altra persona che poi sin è accertato essere un acquirente della sostanza stupefacente. Alla vista dei carabinieri, infatti, Calabretto avrebbe subito cercato di allontanarsi. I militi però non lo hanno mollato neanche quando ha pensato di entrare in un supermercato, probabilmente nel tentativo di disperdersi tra gli avventori e di liberarsi della sostanza stupefecente che aveva addosso.

Tra il fuggi fuggi generale i militi sono riusciti a non perdere di vista Calabretto, riuscendo a bloccarlo proprio mentre - stando a quanto reso noto dagli investigatori - tentava di di disfarsi di un involucro di cellophane, contenente circa 10 grammi di eroina e due flaconi di metadone. Pochi minuti dopo è stata eseguita una perquisizione domiciliare presso l'abitazione in cui il giovane bloccato abita, all'interno della quale i carabinieri hanno rinvenuto 15 flaconi di metadone.

Calabretto quindi è stato condotto in caserma e, subito le formalità di rito, è stato associato alla Casa circondariale di Brindisi. Nella stessa circostanza è stato segnalato alla Prefettura di Brindisi il 25enne D. B. che, al momento dell'arrivo dei carabinieri in viale Risorgimento era intento - astando alle accuse - ad acquistare sostanza stupefacente da Calabretto.

 

 

 

 

 

 

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Oggi arriva Fitto. Il Polo: "Ok al piano ma salvate l'ospedale"

Martedì, 27 agosto

Il Consiglio comunale di Ceglie Messapica è stato convocato per oggi pomeriggio alle ore 18 presso la sala conferenze dell’istituto musicale di via Istria al fine di ascoltare la relazione del presidente della giunta regionale Raffaele Fitto sul piano di riordino ospedaliero.

L’ospedale di Ceglie Messapica, nel nuovo piano di riordino dovrebbe ospitare la divisione di psichiatria, salvare i posti letto di ortopedia e ospitare un reparto per lungodegenti oltre a 5 posti di day surgery (chirurgia gestita in regime di day hospital).

Rispetto all’attuale situazione l’ospedale di Ceglie perderebbe i reparti di medicina, chirurgia e ostetricia. Anche nella maggioranza di centrodestra vi sono posizioni diverse rispetto al piano proposto dalla giunta regionale: c’è chi ritiene necessario uno strumento di programmazione, c’è chi considera penalizzati i tagli per la città di Ceglie, c’è chi sottolinea il fatto che l’intervento del sindaco Mario Annese ha permesso di ottenere i 5 posti di day surgery che nella prima stesura del piano non erano previsti. Ovviamente la maggioranza di centrosinistra considera la proposta della giunta regionale un affronto all’intera città e in questo contesto le contestazioni alle scelte compiute sono pesanti.

Il gruppo consiliare di opposizione nel quale si riconoscono il Partito della Rifondazione comunista, i Ds e la Margherita ha stilato un ordine del giorno che proporrà al Consiglio comunale nella seduta di domani.

A parere dei gruppi di opposizione «il piano prevede per l’ospedale civile di Ceglie un sostanziale smantellamento dei reparti, così che il presidio ospedaliero sarà ridotto in breve tempo a luogo di accoglienza per anziani». In conseguenza di ciò i gruppi di opposizione impegnano «il sindaco e l’Amministrazione comunale a impugnare nei luoghi e nei tempi previsti dalla legge l’atto deliberativo della giunta regionale e a promuovere unitamente al Comitato per la difesa dell’ospedale e alle associazioni presenti sul territorio una giornata di protesta generale contro il riordino della rete ospedaliera e per la salvaguardia e il potenziamento dell’ospedale di Ceglie Messapica».

I gruppi consiliari di Alleanza nazionale e Forza Italia proporranno un altro ordine del giorno nel quale si spiega di condividere le linee generali del piano, ma «si chiede alla giunta regionale di riconsiderare il piano approvato aprendo un confronto con la conferenza dei sindaci per verificare scelte e contenuti con la domanda e le urgenze dei territori».

An e Forza Italia per l’ospedale di Ceglie propongono «il mantenimento del reparto di chirurgia generale, la cui chiusura penalizza oltre ogni limite Ceglie e i paesi limitrofi come Villa Castelli e San Michele Salentino».

 

 

 

 

 

 

 

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Mita a Fitto: "Una beffa la partecipazione in Consiglio"

Lunedì, 26 agosto

«Il Consiglio Comunale con la presenza di Fitto? Una beffa». L'ex sindaco di Rifondazione, Pietro Mita, non usa mezzi termini e si dice scettico sulla possibilitá che l'incontro con il presidente della Regione fissato per domani, martedì, per discutere del piano di riordino ospedaliero possa servire a qualcosa. «A Ceglie, come altrove, Fitto non é venuto prima di stendere il piano per ascoltare gli operatori sanitari, le istituzioni e gli stessi cittadini, ma ci viene adesso, a cosa fatta, per spiegare un piano che non vuole nessuno. Un consiglio comunale sulla questione a Ceglie si é giá tenuto il 5 agosto, ma non era presente nemmeno un esponente del governo regionale, per cui quello del 27 prossimo é solo una ripetizione. Da un punto di vista delle decisioni, appare del tutto inutile». Come opposizione, in sintonia con il comitato cittadino, contestate soprattutto il metodo con cui il piano é stato redatto, che penalizzerebbe fortemente Ceglie.
«I numeri sono chiari: l'ospedale cegliese fino ad oggi poteva contare su 137 posti letto, che erano di piú prima della chiusura di Pediatria voluta sempre dalla Regione Puglia. Con il nuovo piano ci saranno solo 83 posti letto, di cui 43 di lungodegenza, che potranno essere azzerati l'anno prossimo se il loro utilizzo sará inferiore al 75%.

Nonostante queste crude cifre, gli amministratori locali del centrodestra si affaticano a negare l'evidenza, cioé che l'ospedale verrá smantellato.
La legge nazionale 405/2001 prevede 4 posti letto per 1000 abitanti piú 1 per la lungodegenza e la riabilitazione; il piano regionale prevede per la Puglia 1600 posti in meno rispetto alle previsioni della legge nazionale. C'é di piú: per la provincia di Brindisi sono previsti 3,23 posti letto invece di 4, mentre nell'Ausl FG/1, il piano prevede 6,2 posti letto, quasi il doppio della provincia di Brindisi, ma a Ceglie An e Fi non hanno nulla da obiettare».

Secondo quanto sostengono alcuni esponenti del Polo, come Specchia e Vitali, Ceglie perde sí alcuni reparti, ma avrebbe il Centro Motulesi a fare da «contrappeso».

«Chi tenta di barattare il destino dell'ospedale con l'esistenza sul nostro territorio del Motulesi, volutamente pesca nel torbido.Si tratta di due questioni nettamente distinte. Semmai c'é da ricordare che quel centro, costato piú di 40 miliardi di denaro pubblico, non ha trovato nella Regione Puglia un interesse per una gestione pubblica, tant'é che é stato «generosamente» affidato ad una societá privata di Roma. Eppure in tutta la Puglia non esiste una struttura pubblica specializzata nella riabilitazione di qualitá».

(Pierpaolo Faggiano, La Gazzetta del Mezzogiorno)

 

 

 

 

 

 

 

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Bossi difende i piccoli ospedali, il Sud chiude quelli grandi

Lunedì, 26 agosto

Mentre la Puglia dibatte sul Piano di riordino ospedaliero varato dalla Giunta regionale, con tutte le polemiche e contestazioni che hanno contraddistinto questo caldo agosto, al Nord la chiusura degli ospedali riceve un brusco stop da parte di Umberto Bossi che difende con piglio i piccoli ospedali della "Padania".

Botta e risposta, ieri, tra il ministro delle Riforme Umberto Bossi e il presidente della regione Lombardia Roberto Formigoni. Tra il leader della Lega e l’esponente dell’Udc - la componente più ex democristiana della casa delle libertà - stavolta è la Sanità. «Non è detto che i tagli siano sempre un vero risparmio, bisogna prima fare bene i conti», ha dichiarato Bossi circa l’atteggiamento che potrebbe assumere la Lega nel caso il presidente della Lombardia decidesse il «taglio» dei piccoli ospedali nell’ambito della riforma. E sulle contestazioni che stanno colpendo negli ultimi giorni il presidente della Regione Puglia proprio per i tagli dei piccoli ospedali, il ministro delle Riforme lo ha difeso («Raffaele Fitto è un bravo ragazzo»), aggiungendo: «I pugliesi, però, devono ricordare che sono stato io a fare in modo che avessero l’acquedotto».

A Bossi ha subito replicato Formigoni: «La frase di Bossi è del tutto inutile perché non ci sarà in Lombardia nessuna chiusura di ospedali perché noi abbiamo fatto una riforma sanitaria razionale, prima che la Lega venisse nella nostra alleanza. Ed è una riforma che funziona, tant'è che siamo tra le pochissime regioni che non hanno messo i ticket». Semmai è dal ministero delle Riforme che non sta arrivando nessuna di quelle riforme che sono state promesse per razionalizzare il sistema: federalismo, devoluzione, trasferimento integrale della Sanità alle Regioni. E se il federalismo e la devoluzione non arrivano presto, certamente la Lombardia non starà zitta. Bossi ha parlato di portare la Lega in piazza, a sostegno delle riforme. Bene, la piazza va bene, ma se prima di andarci facesse le riforme andrebbe ancora meglio. La Lombardia ha elaborato e presentato un progetto di federalismo organico quando ancora la Lega parlava di secessione».

Ma per Formigoni queste fibrillazioni non avranno riflessi sulla coalizione. «Occorre solo che ognuno faccia la sua parte. Noi, in Lombardia la stiamo facendo; il governo, e soprattutto i due ministeri-chiave, del Tesoro e delle Riforme, facciano la loro».

 

 

 

 

 

 

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Ospedali: contestazione "pacifica" per Fitto a Santeramo

Lunedì, 26 agosto

Contestazioni "pacifiche" hanno accolto stamattina a Santeramo in Colle il presidente della Regione Puglia, Raffaele Fitto, impegnato a illustrare in vari consigli comunali pugliesi le linee principali del piano di riordino ospedaliero. Circa 200 persone hanno atteso il suo arrivo all' esterno del cinema Moderno, in via Stazione, dove e' riunito il consiglio comunale in seduta straordinaria. Fitto, che è stato contestato duramente nel corso del suo giro nei vari comuni i cui ospedali sono coinvolti nel piano di riordino regionale, stamani è stato accolto con manifestazioni pacifiche di dissenso. Anche a Santeramo in Colle, comunque, e' stato predisposto un consistente schieramento di forze di polizia per prevenire eventuali violenze. Il presidente della Regione Puglia e' stato ricevuto dal sindaco, Vito Sante Zeverino (Ds). Il confronto sul piano varato dalla giunta regionale è attualmente in corso.

Domani pomeriggio Fitto sarà a Ceglie Messapica.

 

 

 

 

 

 

 

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Trovati cellulare e agenda della ragazza morta a Padova

Sabato, 24 agosto

Un telefonino cellulare e un'agenda appartenenti ad Emanuela Marangi, la giovane di 22 anni, di Ceglie Messapica, il cui cadavere è stato trovato il 21 agosto scorso avvolto in due sacchi per la spazzatura in un fossato nel padovano, potrebbero fornire agli investigatori elementi utili per chiarire il giallo sulle cause della sua morte.

L'apparecchio telefonico e l'agendina con alcuni appunti sono stati trovati da agenti della Squadra mobile e dai carabinieri di Padova in un luogo vicino a quello dove era il corpo della giovane, che risiedeva da qualche anno nella città veneta insieme con la sorella di tre anni più grande. E' stata proprio quest' ultima a riconoscere la ragazza, la quale aveva problemi di tossicodipendenza.

Dal 30 luglio scorso viveva nella comunità di recupero "Airone" di Agugliaro (Vicenza), da dove però si era allontanata il 13 agosto scorso. La sua scomparsa era stata denunciata il 19 agosto dalla sorella, avvertita dai responsabili della comunità. Gli investigatori stanno tentando ora di risalire alle ultime telefonate fatte o ricevute dalla giovane subito dopo il suo allontanamento dalla comunità.

Nel frattempo si stanno ascoltando vari amici e conoscenti di Emanuela Marangi per accertare dove la ventiduenne si era recata dopo il suo allontanamento dal centro di recupero.

 

 

 

 

 

 

 

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Ospedali: il sindaco Annese si arrende al piano di Fitto

Sabato, 24 agosto

Ancora una seduta monotematica del Consiglio comunale - il 27 agosto, questa volta alla presenza del Governatore, Fitto - per discutere del contestatissimo piano di riordino ospedaliero varato dalla giunta regionale. Al presidente della Regione verranno sottoposti due ordini del giorno: quello della maggioranza (An e Fi senza il Cdu) che pur condividendo le linee generali del piano chiede un confronto con la conferenza dei sindaci e il mantenimento di Chirurgia, e quello approvato dall'assemblea cittadina (in sintonia con l'odg presentato da Rifondazione comunista, Ds e Margherita) svoltasi l'altra sera.

In sostanza in quest'ultimo ordine del giorno si chiede il mantenimento dei reparti esistenti e il potenziamento di cardiologia e anestesia, riservandosi di impugnare il piano nelle sedi opportune d'intesa con tutti i comuni della provincia, di indire un referendum popolare e fare ricorso al Tar.

All'assemblea, voluta dal Comitato per la Salvaguardia del presidio ospedaliero di Ceglie, erano presenti numerosi cittadini, operatori del settore, esponenti delle forze politiche, il sindaco Annese, il sindaco di Villa Castelli, Caliandro, gli onorevoli Specchia e Vitali. Due le linee di pensiero, dunque, espresse durante il dibattito.

La prima, sostenuta dagli operatori sanitari, da Rifondazione e dalle forze del centro sinistra invita a dare battaglia alla Regione e boccia in sostanza la logica del piano, «perché mira a favorire la sanitá privata a discapito di quella pubblica e penalizza fortemente Ceglie, non avendo, tra l'altro, coinvolto nella sua stesura nessun operatore del settore».

Diversa la posizione del sindaco e del centro destra - che non hanno votato il documento - secondo cui «Fitto non accetterá mai le proposte contenute nel documento che gli verrá presentato in Consiglio comunale». «Bisogna essere concreti - hanno sostenuto gli uomini del Polo e chiedere che l'ospedale non venga toccato é una follia, soprattutto dopo che c'é giá stato un intervento che ha portato alla dotazione di 5 posti in "day-surgery".

Se un tentativo si puó fare, é quello di chiedere il potenziamento del polo chirurgico-ortopedico in vista di una sua integrazione con la struttura del Motulesi, fiore all'occhiello di tutta la Regione».

Duramente contestato, durante il suo intervento, l'on. Vitali, «reo» di aver cavalcato la «questione ospedale» durante la campagna elettorale e di essersene poi disinteressato. Tra urla e fischi, Vitali ha cercato di spiegare la logica del piano, «che mira ad una proposta sanitaria piú qualificata e che, nel caso di Ceglie, ha tenuto conto degli indici di inutilizzabilitá, in particolar modo per quanto riguarda il reparto di Ostetricia». Fatto, quest'ultimo, contestato proprio dal Comitato, secondo cui i dati relativi al triennio '99-01 sono stati scarsamente considerati. Il documento votato dall'assemblea impegna ufficialmente il sindaco - che resta su posizioni diverse: condurre la battaglia in fase di distrettualizzazione - a farsi portavoce delle richieste dei cittadini. E sul destino dell'ospedale, la parole passa ora a Fitto.

(La Gazzetta del Mezzogiorno)

 

 

 

 

 

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Era una ragazza di Ceglie la donna trovata morta a Padova

Venerdì, 23 agosto

La donna trovata morta a PadovaAveva 22 anni e si chiamava Emanuela Marangi la ragazza che qualcuno ha gettato in un fosso, a Caselle, nel padovano, quando era già morta. Era originaria di Ceglie Messapica,  dove vive la famiglia ma da qualche anno abitava a Padova, zona Pontevigodarzere, ospite della sorella che ha 25 anni, lavora, divide l'appartamento con alcune amiche, e si occupava per quanto possibile di Emanuela.

Emanuela, con i suoi capelli a caschetto da poco tinti color rame, magrolina,  con problemi di tossicodipendenza per i quali nel 2000 era stata seguita dal Sert, e con alle spalle due tentativi di suicidio, uno dei quali poco più di un mese fa quando aveva ingoiato barbiturici. Ma non era una vita raminga la sua, da strada, la sua. Quando stava meglio lavorava: fino alla chiusura stagionale, ovvero ad inizio estate, aveva fatto la cameriera all'«E' Vita», locale di Montà. Poi ancora droga, e le frequentazioni connesse. E disperazione.

Il recentissimo tentativo di togliersi la vita deve aver fatto precipitare la situazione ed Emanuela si è fatta convincere dalla sorella a cercare aiuto e protezione, da se stessa prima di tutto, in una comunità. E' il 30 luglio quando arriva nel centro di recupero per tossicodipendenti «Airone» ad Agugliaro (Vi): un soggiorno libero, dunque, non coatto. Ma le cose non funzionano e il 13 agosto, di mattina, Emanuela riempie una borsa e se ne va: lascia alcune cose sue in comunità, anche se esce per non rientrare. Se ne torna invece a Padova, ma non nell'appartamento a Pontevigodarzere, che è vuoto: la sorella è andata in vacanza a Ceglie, a casa dei genitori, e lei non ha con sé le chiavi di casa, visto che la permanenza in comunità avrebbe dovuto essere lunga. Non ha dove andare a dormire, ma forse sa a chi rivolgersi, magari le stesse persone che potrebbero anche passarle una dose.

Da questo momento, tutto è da ricostruire, perchè Emanuela è morta di lì a poco, forse il giorno stesso o quello successivo, il 14 agosto. Se morta di overdose lo diranno i risultati della perizia tossicologica, quello che invece dovranno chiarire le indagini di polizia e carabinieri è chi ha incontrato, chi l'ha ospitata e l'ha vista morire (o ne ha provocato la morte) e si è sbarazzato del cadavere. Emanuela non aveva un legame sentimentale stabile, né amici che frequentasse in presenza della sorella, ed è possibile che si sia rivolta a conoscenze legate alla sua vita d'ombra. Fatte anche di spacciatori, italiani o nordafricani. Ma lei non aveva né precedenti, né segnalazioni.

Quel 13 agosto, alle 15, i responsabili della comunità telefonano  a Ceglie, e riferiscono che Emanuela se n'è andata. La sorella aspetta, poi, il 19 agosto, rientra a Padova e alla sera va in questura per denunciarne la scomparsa. E' lunedì. Emanuela è dentro quel fosso vicino a via Pelosa, morta. Da 5-6 giorni. Irriconoscibile. Mercoledì alle 18.30 viene trovata: è infilata in due sacchetti neri da immondizia. Nuda, addosso solo la catenina con due ciondoli, orecchini, orologio e braccialetto, quel bracciale in smalto nero con arabeschi dorati e la scritta «Laurana»: la marca (vengono fabbricati a Pesaro). In avanzato stato di decomposizione. Intervengono i carabinieri, giovedì viene fatta l'autopsia che non riscontra importanti segni di violenza su quel corpo ancora senza nome. Le prime ricerche sulle denunce di scomparsa non danno esito ma in questura hanno quella denuncia fatta appena lunedì e non ancora messa in rete, in attesa, come sempre accade, del possibile cessato allarme.

La controllano: statura e peso coincidono, capelli e lineamenti non si possono confrontare perché il cadavere è in decomposizione ma ci sono i monili. Così arrivano alla sorella, che riconosce la catenina con la croce e il cuoricino, i piccoli orecchini, lo Swatch e il bracciale. Ma non basta, per l'identificazione la donna deve entrare nella camera mortuaria, vedere il corpo devastato della sorella minore, guardarle il viso gonfio e tumefatto. E portarsi dentro per la vita quest'ultima immagine di lei. Non è stato facile.

Per ora gli investigatori parlano di occultamento di cadavere, più che di delitto. E cercano le persone che Emanuela ha incontrato lunedì per arrivare a chi l'ha vista morire, magari in casa propria o in qualche ricovero al quale aveva accesso, ha preso i due sacchi e lo scotch per nascondere il corpo ed è andato a buttarlo nella canaletta. E ancora, per spiegare perché fosse nuda, se si fosse spogliata di sua volontà o se qualcuno le avesse tolto i vestiti (ma non i monili) dopo morta.

 

 

 

 

 

 

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Ospedali: a Villa Castelli discutono il futuro di Ceglie

Venerdì, 23 agosto

Riordino ospedaliero: continua il dibattito fra approvazioni e dissensi. Ad esprimere la propria opinione sulla vicenda - all'indomani del consiglio comunale svoltosi a Villa Castelli, durante il quale si è discusso sulla questione del riordino, in particolare dell'ospedale di Ceglie Messapica - è intervenuto Giovanni Barletta, consigliere comunale (FI) di Villa Castelli, nonchè infermiere professionale presso il Pronto soccorso di Taranto. «Premetto innanzitutto - afferma - che il termine "riordino ospedaliero" non significa dimezzare i posti letto, ma anzi aumentarli, tanto è vero che l'obiettivo del piano è la razionalizzazione del sistema ospedaliero per il raggiungimento di più qualificati livelli di assistenza con miglioramento delle risorse».

Fatta questa necessaria puntualizzazione, Barletta mette in evidenza alcuni dati statistici: «Complessivamente - spiega il consigliere - i posti letto sono inferiori allo standard normativo, mentre, da un lato, sono, al contrario, in esubero i posti per acuti ed insufficienti e, dall'altro, sono addirittura assenti quelli per la riabilitazione e lungodegenza post-acuzie. Per non parlare degli oltre 60.000 ricoveri fatti fuori regione, con una spesa pari a 335 miliardi delle vecchie lire». «Assodato ciò - prosegue - non posso che essere d'accordo con il presidente Fitto, il quale, senza fare alcuna distinzione politica, sta cercando, da persona responsabile, di garantire alla Puglia il compimento di quel salto di qualità, che è poi indispensabile per la salute dei cittadini; escludo che ci siano risparmi per la salute, ma, al contrario, ci sono investimenti per quelle specializzazioni che ora mancano».

Un'ultima considerazione viene fatta in relazione all'ospedale di Ceglie: «Non è vero che sarà smantellato - conclude - anzi conserverà tutti i servizi e diventerà presidio polispecialistico ambulatoriale; inoltre, diventerà un polo ortopedico di spicco, con una scuola medica e paramedica».

 

 

 

 

 

 

 

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Ospedali, marcia indietro di Fitto: "Il piano non è blindato"

Giovedì, 22 agosto

''Continuerò il giro dei Comuni che hanno convocato, su mia richiesta, riunioni aperte sul Piano di riordino della rete ospedaliera per poterlo adeguatamente illustrare alle comunità locali''. Lo ha detto il presidente della Regione Puglia, Raffaele Fitto, che in questi giorni - spesso contestato da folti gruppi di cittadini - sta tenendo incontri con diversi Consigli comunali della Puglia per illustrare i motivi che hanno determinato le scelte del piano regionale di riordino della rete ospedaliera. Le proteste che gli sono state rivolte nel corso di questi incontri - in ultimo anche stamane al suo arrivo a Bitonto, a una decina di chilometri da Bari - sono originate dal timore da parte dei cittadini che le strutture ospedaliere dei loro comuni possano essere ridimensionate dal provvedimento di riordino, approvato dalla giunta regionale nelle scorse settimane. Oggi in una dichiarazione Fitto torna a dire quanto aveva gia' affermato nel corso di questi giorni: che ''il Piano approvato dal Governo regionale non e' un documento blindato''.

''Li' dove emergono infatti, proposte valide, tecnicamente sostenibili - afferm - e' evidente che vengono recepite come, ad esempio, e' avvenuto a Conversano, dove la seduta si e' chiusa con l' acquisizione di buona parte delle proposte formulate; o come e' avvenuto a San Marco in Lamis, dove, dopo un inizio un po' vivace, si e' giunti al chiarimento sul futuro dell' ospedale che non prevede alcuna chiusura; o, ancora, come e' avvenuto a Torremaggiore, dove ho completamente condiviso le intelligenti proposte elaborate dal lavoro attento del consiglio comunale e illustrate dal Sindaco''.

''Questi fatti - spiega Fitto - significano piu' cose: confermano, in primo luogo che il Piano non e' affatto 'blindato' ma che siamo invece pronti ad accogliere ogni suggerimento tecnicamente valido; significa poi che quando ci si incontra senza pregiudiziali, quando non si affida alla violenza di pochi quello che evidentemente la dialettica non riesce a sostenere, i risultati ci sono''. ''E significa poi þ dice ancora Fitto - che esiste chiara la volonta' di alcuni di non far conoscere il Piano alla gente, di nascondere la capillarita' dei servizi che verranno distribuiti sul territorio a beneficio dei cittadini pugliesi e soprattutto delle fasce piu' deboli sulle quali, senza l' approvazione del Piano sanitario e del conseguente riordino della rete ospedaliera, sarebbero gravate le penalizzazioni maggiori''.

''E l' unico modo - ha aggiunto - per rispondere alla logica della violenza, della protesta che facilmente accompagna l' informazione distorta e' continuare a incontrare le comunita' locali, spiegando il Piano nei dettagli''. Infine un invito da parte del presidente della Regione ad alcuni organi di informazione: ''perche' seguano fino al termine le riunioni aperte dei consigli comunali che molto spesso - afferma - avviati sotto il segno della contestazione, si trasformano, discutendo, in momenti utili di chiarimento concludendosi a volte, come ieri, addirittura con qualche applauso''.

 

 

 

 

 

 

 

 

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Il maratoneta Caimmi in visita al centro riabilitativo

Martedì, 20 agosto

I maratoneti di Monaco in visita alla struttura riabilitativa Ha scelto la Puglia Daniele Caimmi, quarto alla maratona dei recenti campionati europei di atletica leggera, svoltisi a Monaco. Ancora c'è tanta rabbia per non aver centrato, e solo per un soffio, il podio. Ospite dell'amico fisioterapista Attilio Pastore, assieme alla fidanzata Rosalba Consoli, quinta nelle stessa specialità, ma per il settore femminile, sempre a Monaco e ad Ottaviano Andriani, il francavillese giunto dodicesimo, hanno voluto visitare l'avveniristica struttura del centro riabilitativo di Alta Specializzazione San Raffaele. "Avevo tanto sentito parlare della struttura - a parlare è Caimmi - che ho voluto visitarla e debbo dire che la sua fama non è frutto di immaginazione". Sono stati Andriani e Pastore a parlargliene, e l'entusiasmo è tale che Caimmi lancia l'idea di aprire un settore per la medicina sportiva. "Nel resto d'Italia - afferma a tal proposito il maratoneta marchigiano - non c'è nulla di simile e per posizione, conformazione ed attrezzatura ben si addice per ospitare atleti, sia per quel che concerne la riabilitazione che anche per i effettuare i raduni di valutazione che periodicamente facciamo".

L'intuizione sembrerebbe buona, sta agli addetti ai lavori, eventualmente, raccoglierla. A far gli onori di casa, il direttore amministrativo, dr. Rinaldo Mazzetti, che mostra ogni angolo della struttura, e gli ospiti restano particolarmente attratti dagli stabilizzatori della prof.ssa Vannini, la scienziata che ha fatto fare il salto di qualità alla struttura nell'ambito dell'alta specializzazione, con paraplegici che grazie a questi stivali riescono ad alzarsi dalla carrozzella e camminare. E quello dell'alta specializzazione è un progetto che è stato particolarmente condiviso ed incoraggiato dal direttore dell'azienda sanitaria, dr. Bruno Causo. Ma torniamo alla visita. Simpatico l'incontro con un ricoverato che, appena si è accorto della presenza dei tre campioni, li ha inseguiti con la sua carrozzella, cimentandosi in una vera maratona, conclusasi con un abbraccio caloroso. La voce si è prontamente sparsa e, ben presto, gran parte delle stanze si sono svuotate per vedere da vicino quei campioni che solo qualche settimana addietro avevano seguito per la televisione. E mentre si cammina per la struttura ad Andriani viene fuori l'idea di organizzare qui il raduno in occasione del memorial in ricordo del fratello gemello, Antonio, anch'egli maratoneta, scomparso otto anni fa e che si disputerà il 22 settembre.

Ci saranno pure la campionessa europea Maria Guida e Stefano Baldini. Il posto del resto si presta ben volentieri. E i programmi futuri?: "Per adesso - questa volta a parlare è Andriani - ci godiamo qualche giorno di riposo qui e poi decideremo se partecipare alla Maratona di Venezia o quella di Milano". E New York? "Non è nei nostri programmi - replica secca la bella Daniela Console -, perchè‚ dobbiamo prepararci per i mondiali in programma a Parigi il prossimo anno".

Luca Dipresa

 

 

 

 

 

 

 

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Ospedali: per 2 ore folla minacciosa blocca Fitto a Terlizzi

Lunedì, 19 agosto

Bloccato a Terlizzi, in provincia di Bari, il tour tra i Consigli comunali riuniti per discutere con il presidente della Regione, Raffaele Fitto, il Piano di riordino degli ospedali. Per oltre due ore il governatore è rimasto nella sua auto, bloccato da un migliaio di manifestanti (secondo fonti della Questura di Bari) che gli hanno impedito di raggiungere l'assemblea.

Non potendo entrare nella sala già sovraffollata, i manifestanti sono stati trattenuti oltre i cancelli e qui hanno avviato una contestazione diventata via via più  vivace all' arrivo dell' auto di Fitto. I manifestanti hanno animosamente contestato il presidente circondando la sua automobile e bloccandone l' accesso ai cancelli del centro. Secondo quanto riferito da alcuni cittadini, contro la vettura sono state lanciate anche uova. Alla manifestazione si sono uniti anche alcuni manifestanti no global che si sono spostati dalla vicina Adelfia dove da questa mattina hanno occupato la sede del Comune per chiedere una sede per un centro sociale.

Dopo una lunga attesta Fitto ha rinunciato a parlare e nel tardo pomeriggio di oggi è rientrato a Bari. Secondo diversi osservatori il governatore, dopo gli episodi di Terlizzi, potrebbe modificare o addirittura annullare l'agenda di appuntamento con  altri consigli comunali programmata per spiegare le ragioni del Piano di riordino degli ospedali.

''Si è trattato di un episodio gravissimo - ha detto Fitto - orchestrato politicamente per evitare il confronto; ho notato la presenza di autorevoli esponenti del movimento no global venuti in trasferta per prendere a calci e pugni la mia macchina, lanciare uova, cercare di aggredirmi e impedirmi di entrare nel posto dove ci sarebbe stato un confronto civile e democratico''.

Finalmente libero dalla folla che lo ha tenuto bloccato nella sua automobile per oltre due ore, il presidente della Regione Puglia, Raffaele Fitto, annuncia che tornerà a Terlizzi ''perchè - dice - non posso accettare che in un Paese civile un gruppo organizzato, violento, impedisca al presidente di una Regione di andare in quel Comune a spiegare ragioni che possono anche essere non condivise''.

 

 

 

 

 

 

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Ospedali: a Fasano denuncia in Procura contro la riduzione

Lunedì, 19 agosto

Un esposto alla Procura della Repubblica: è questo l'ultimo atto di una lotta, contro il piano di riordino ospedaliero varato dalla Regione, che il comitato per la difesa dell'ospedale «Umberto I» di Fasano sta portando avanti da quando lo stesso piano è stato reso noto.

Al Tribunale di Brindisi il comitato ha, infatti, fatto denuncia per «attentato alla salute pubblica in seguito alla chiusura dei reparti di Pediatria, Chirurgia, Ortopedia e Ginecologia, per spreco ingiustificato di denaro pubblico e per una preoccupante situazione igienico-sanitaria riscontrabile nelle stanze di degenza del nosocomio di Ostuni verso cui dovrebbe essere dirottato il flusso di pazienti oggi diretto all'ospedale di Fasano».

Il piano di riordino ospedaliero prevede, infatti, che gli ospedali di Fasano, Ceglie Messapica e Cisternino siano accorpati in quello di Ostuni, con la conseguenza che all'«Umberto I» rimarrebbero attivi solo il reparto di Medicina interna e qualche altro servizio collaterale e secondario. Il tutto sarebbe a vantaggio di una caratterizzazione di «polo chirurgico» per il nosocomio di Ostuni, mentre all'ospedale di Fasano rimarrebbe la caratterizzazione di «polo medico».

La chiusura della struttura in questione comporterebbe, inoltre, per i cittadini la difficoltà di dover percorrere 25 chilometri di strada dalla pericolosità evidenziata dai numerosi incidenti di cui è stata protagonista negli ultimi anni e dalla lentezza causata dall'obbligo di dover attraversare quattro paesi. E c'è di più. L'ospedale di Fasano, essendo stato di recente ristrutturato e rinnovato, dispone di una nuova ala di degenza di cinque piani, quattro modernissime sale operatorie, sala parto e sala endoscopica. Sempre di recente, inoltre, la struttura è stata dotata di un impianto antincendio e di rilevazione fumi.
Tutti particolari che farebbero quindi pendere la bilancia dalla parte dell'«Umberto I» e che risultano avvalorati dal confronto dei dati relativi al numero dei ricoveri effettuati nei due ospedali.

Un'affluenza di pazienti alla quale si fa riferimento anche nella relazione informativa redatta dall'Ares nel luglio 2002 e in base alla quale si parla di una «deroga rispetto al piano di soppressione».

 

 

 

 

 

 

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Compagnia teatrale cegliese vince il Festival di Trani

Domenica, 18 agosto

Una compagnia teatrale ceglie-ostunese, "La casa di pietra", ha vinto il Festivale teatrale di Trani con la rappresentazione di Astaroth, opera in un atto di Stafano Benni, per la regia di Alessandro Fiorella e le musiche del cegliese Mirko Lodedo. 

Circa seimila persone in sette giorni, bei spettacoli, compagnie che di amatoriale hanno solo il cachet. L'amministrazione comunale di Trani può ritenersi soddisfatta: il festival teatrale organizzato da Marco Pilone non ha tradito le attese. E' sicuramente positivo il bilancio di “Trani di Scena 2002 - 1° Festival Teatrale Premio Città di Trani”, organizzato dall'associazione culturale Teatro Mimesis in collaborazione con l'Assessorato comunale alle attività culturali e turistiche.
In sei giorni sono stati messi in scena tutti i generi teatrali: dal musical alla commedia, dal teatro di ricerca al classico, fino al recital. Le opere erano in concorso fra loro. A giudicarle, una giuria presieduta dalla presidente nazionale della Federazione Italiana Teatro Amatori, Annamaria Carella: alla fine ha vinto “Astaroth”, che prima di giungere nel nord barese si era fatta apprezzare nel Salento e in provincia di Brindisi. Tra gli altri artisti cegliesi compaiono Giuseppe Ciciriello e Patrizia Ricci.

Curiosità amara: la compagnia aveva proposto all'amministrazione di Ceglie di poter rappresentare l'opera in piazza Plebiscito in occasione dell'Estate cegliese ma dal Comune non vi è stata alcuna comunicazione.

 

 

 

 

 

 

 

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Verde nel degrado: a rischio la pineta "Ulmo"

Sabato, 17 agosto

Tutela del verde pubblico a Ceglie, é emergenza. Non solo la Villa Comunale  ma anche la Pineta Ulmo, situata sulla provinciale per Martina Franca, necessita di una vera e propria opera di manutenzione e pulizia.

Muretti di recinsione abbattuti, pulizia all'interno dell'area boschiva che lascia un po' a desiderare, bagni completamente distrutti e inagibili: cosí si presenta la pineta ai tanti turisti e vacanzieri - provenienti soprattutto da Martina e dintorni - che amano sostare nella zona per respirare un po' d'aria salubre. Una situazione che si protrae da anni - due anni fa la pineta fu al centro di roventi polemiche per lo stato di degrado in cui versava e perché il sindaco Magno voleva trasformarla in area camper - di cui il neo assessore all'Ecologia, Salvatore Santoro, é a conoscenza, visto che, appena insediatosi, si é voluto documentare personalmente dello stato in cui versa l'area.

Una questione, tra l'altro, sollevata recentemente in Consiglio comunale dal consigliere della Margherita Argentiero.

La pineta si trova a circa una decina di chilometri dal paese, in localitá Ulmo, da cui prende il nome. Appena qualcuno vi arriva, un cartello che indica l'ingresso abbattuto non promette di certo bene; scendendo lungo il sentiero e addentrandosi nell'interno, si notano infatti i muretti di recinsione quasi del tutto abbattuti e l'impianto di illuminazione semidistrutto; avvicinadosi alla casa- prefrabbricato, in cui sono situati i servizi igienici ed una piccola «reception», ecco il solito spettacolo indecoroso: bagni completamente inagibili, con abbondante fuoriuscita di liquami, e porte e finestre divelte; divelti anche alcuni tavoli attrezzati per area pic-nic e costruite in maniera «artigianale», a dispetto delle norme di sicurezza, diverse basi in pietra per l'utilizzo del barbecue. Nella parte bassa della pineta il servizio di pulizia ordinaria sembra abbastanza ottimale: «Quelli della nettezza urbana passano giornalmente», assicurano alcuni abitanti della zona. Mentre all'interno si presentano diverse zone sporche e in degrado. Chi volesse intraprendere il percorso-natura, poi, ha delle difficoltá perché i sentieri non sono adeguatamente segnati ed in alcuni punti sono resi impraticabili dalla crescita di rovi e cespugli. Anche la vegetazione naturale non sembra in buone condizioni e tanti alberi secchi andrebbero rimossi. Insomma, urge un'opera di bonifica che, lungaggini burocratiche a parte, rimetta a nuovo la pineta nel piú breve tempo possibile. Magari, con la presenza di un custode che scoraggi atti vandalici - la zona, é risaputo, e sempre stata a rischio - e dia un senso alla casa-prefabbricato, comprata e mai utilizzata.

(La Gazzetta del Mezzogiorno)

 

 

 

 

 

 

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Ospedale: il 22 assemblea sul futuro, il dibattito s'accende

Sabato, 17 agosto

Si terrà giovedì prossimo, 22 agosto, l’assemblea cittadina promossa dal Comitato di salvaguardia dell’ospedale civile. “Sarà quella – sostiene il presidente del comitato, Cataldo Rodio – l’occasione per capire finalmente chi è per la tutela dell’ospedale cegliese letteralmente smantellato dal piano di riordino e chi, invece, vuol trincerarsi dietro una linea di scuderia, a differenza peraltro di quanto hanno fatto altre amministrazioni di centrodestra”. Chi ha già fatto capire da che parte sta, sono le forze del centrosinistra (Ds, Margherita e Rifondazione), posizione del resto già espressa nel corso della seduta monotematica dello scorso 5 agosto. E la posizione dell’intero centrosinistra viene ribadita da Pietro Mita, il candidato sindaco del raggruppamento alle recenti elezioni amministrative. “Le forze del centrosinistra" ribadisce Mita.

Nella seduta monotematica dello scorso 5 agosto hanno assunto una posizione unitaria e chiara, tradottasi in un ordine del giorno di netto rifiuto del piano di riordino della rete ospedaliera per tre ragioni fondamentali”. E le spiega  queste ragioni: “Primo perché  non garantisce il diritto alla salute delle popolazioni pugliesi, sia perché non risolve nemmeno la questione finanziaria, tant’è che all’aumento dell’Irpef  si introduce il ticket sui farmaci, e sia perché il piano ha di decretato lo smantellamento dell’ospedale di Ceglie”. Motivazioni che in sostanza confermano come “le forze del centrosinistra e Rifondazione sono state le uniche a sostenere l’attività del Comitato di salvaguardia e degli stessi operatori sanitari che per primi hanno avvertito sulla loro pelle le conseguenze pesanti della decisione della Regione”. E qui qualche stilettata alle forze del Polo. “Forse per queste ragioni – sottolinea l’esponente dell’opposizione – qualche esponente di Forza Italia, per giustificare la scelta di Fitto è persino arrivato a denigrare la professionalità di chi con sacrifici ha garantito in questi anni un servizio efficiente”. Ma, le critiche al centro destra non si ferma qui.

“All’Amministrazione comunale e ai locali partiti del Polo – continua Mita – si potrebbe assegnare il premio della fedeltà a Fitto: viene praticamente chiuso l’ospedale e loro ringraziano, mentre in  altre città con giunte di centrodestra le locali amministrazioni (Fasano, ndr) dimostrano tutto il loro malessere ed imbarazzo “. E dopo aver ribadito come “a Ceglie  il Comitato di salvaguardia e gli stessi operatori sanitari stanno constatando chi sta difendendo l’ospedale, non per posizioni campanilistiche, e chi lo da già per perso”, Mita non ha mezze misure. “Nelle prossime settimane – precisa – è necessario arrivare a posizioni esplicite di rifiuto del piano di riordino che non razionalizza affatto ma, al contrario, accontenta alcune clientele e campanili a discapito dei legittimi diritti della salute e della salvaguardia delle strutture; occorre, pertanto, guardare in faccia le responsabilità e le posizioni di ogni singola forza politica, anche perché ogni ambiguità è letale per il destino stesso dell’ospedale”.

E poi una constatazione. “Mentre in diverse città del leccese, del barese e della nostra provincia – prosegue a tal proposito – è cresciuto un movimento di popolo con l’obiettivo di arrivare ad una nuova e più razionale proposta di riordino a Ceglie l’opinione pubblica appare frastornata per responsabilità degli amministratori locali che si affannano a negare l’evidenza, ossia lo smantellamento dell’ospedale che, al contrario, può essere salvato solo se si rafforza il movimento in tutta la regione, se si prende coscienza di quanto sta accadendo, battendosi a difesa dei propri diritti”. Quindi la conferma nel proseguire le azioni intraprese a livello regionale. “Nonostante l’ordine del giorno presentato nella seduta monotematica dello scorso 5 agosto teso ad impugnare nei luoghi previsti dalla legge l’atto deliberativo della giunta regionale, il sindaco e soprattutto Forza Italia hanno risposto picche; eppure l’ipotesi di portare il governo regionale davanti alla magistratura amministrativa trova sempre maggiori consensi, considerato che in tale direzione si sono già espressi diversi consigli comunali,i consiglieri regionali del centrosinistra e persino qualcuno del Polo”.

Luca Dipresa

 

 

 

 

 

 

 

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Trovati vasi pregiati rubati, denunciato uomo di 21 anni

Venerdì, 16 agosto

Vasi di pregio di provenienza furtiva. Denunciato a piede libero un giovane di Ceglie Messapica, A.R., di 21 anni. All'interno del suo appartamento, i militari della Stazione dei Carabinieri di Ceglie hanno scoperto alcuni vasi in pietra lavorati a mano.

A seguito degli opportuni accertamenti i militari hanno potuto appurare la provenienza illecita dei vasi rinvenuti, sottratti ai proprietari di una abitazione, sita sempre a Ceglie, dalla quale erano stati asportati. Da qui il provvedimento emesso dai carabinieri, che hanno deferito il giovane alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Brindisi.

Sempre nei giorni scorsi, tra il 14 ed il 15 agosto, nel corso di un servizio straordinario per il controllo del territorio, predisposto dal Comando della Compagnia dei Carabinieri di Fasano, sono stati effettuati anche altri numerosi interventi di prevenzione, che hanno visto impegnati 52 militari, 23 automezzi ed un natante: 11 le perquisizioni personali effettuate, 76 le persone controllate perché sottoposte a misure di sicurezza non detentiva, 59 le infrazioni al Codice della strada rilevate, 9 le imbarcazioni controllate, 16 gli esercizi sottoposti ad ispezione amministrativa.

 

 

 

 

 

 

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Ospedali: Fitto in Consiglio comunale il 27 agosto

Venerdì, 16 agosto

Il presidente della Regione Puglia Raffaele Fitto parteciperà al consiglio comunale di Ceglie che sarà convocato per le ore 18 del 27 agosto prossimo per discutere in merito al Piano di riordino ospedaliero varato dalla Giunta pugliese il 2 agosto. L'ufficio di presidenza del governatore ha diramato oggi il calendario della presenza di Fitto alle assemblee consiliari dei paesi in cui è previsto un drastico ridimensionamento delle strutture ospedaliere.

In realtà, a Ceglie,  la protesta  sul futuro dell'ospedale è sottotono, rassegnata nei rigurgiti di contestazione, quasi protocollare, in ogni caso lontana dalle manifestazioni degli altri centri che stanno preoccupando il giovane presidente pugliese. Insomma il clima disteso dei cegliesi si preannuncia come una passeggiata per Fitto, almeno rispetto alle proteste di Gioia del Colle, dove un deputato di An ha attuato lo sciopero della fame, o rispetto alla solidarietà di Terlizzi, dove centro-destra e centro-sinistra hanno marciato insieme a difesa dell'ospedale, o al clamoroso stop di Massafra, dove l'amministrazione comunale del Polo ha deciso di ricorrere al Tar per evitare lo smembramento del nosocomio.

Di ieri anche l'intervento del sindaco di Grottaglie, Raffaele Bagnardi, il quale, sostenendo che sarebbe stata gradita una concertazione" sulla riorganizzazione sanitaria ha affermato che la "la Regione  deve fornire spiegazioni credibili e soprattutto convincenti, risposte certe dal punto di vista tecnico e organizzativo, per diradare il sospetto che il riordino dell'ospedale grottagliese sia solo di facciata e che la riorganizzazione possa pian piano aprire la strada della chiusura completa''.

Oltre a Ceglie ecco le date e i paesi che visiterà Fitto, secondo quanto comunicato dalla Regione: sabato 17 agosto alle ore 10.00 a Poggiardo (Lecce); ore 17.00 a Campi Salentina (Lecce); lunedì 19.00 agosto ore 10.00 a Gioia del Colle (Bari); 17.00 a Terlizzi (Bari);  martedì 20 agosto alle ore 10.00 a Trani (Bari); alle 17.00 a Conversano; mercoledì 21 agosto alle 10.30 a San Marco in Lamis (Foggia); alle 18.00 a Torremaggiore (Foggia); giovedì 22 alle 10.00 a Bitonto (Bari); alle 17.30 a Molfetta (Bari); venerdì 23 agosto alle ore 10.00 a Mesagne (Brindisi); alle 18.00 a Triggiano (Bari); lunedì 26 alle ore 10.00 a Santeramo in colle (Bari); alle 18.00 a Grumo Appula (Bari); martedì 27 agosto alle ore 10.00 a Fasano (Brindisi) ed alle 18.00 a Ceglie Messapica. Venerdì 30 agosto alle ore 10.00 a San Pietro Vernotico (Brindisi).

 

 

 

 

 

 

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Iniziati i festeggiamenti per San Rocco, boom di presenze

Venerdì, 16 agosto

Con un rintocco di campane si sono aperti stamane i solenni festeggiamenti in onore di San Rocco. Una festa celebrata da secoli con la quale, puntualmente ogni anno, i cegliesi danno prova del profondo sentimento religioso che lo lega al Santo di Montpellier. Basta ammirare l'attuale chiesa di San Rocco, che svetta su uno dei colli più alti del paese, per rendersi conto di come la devozione, per questo Santo, è radicata nelle vive tradizioni del popolo cegliese. Visibilmente, è lì a testimoniare la presenza è l'importanza che ha avuto e continua ad avere per tutti i devoti.

Sia pure con qualche differenza, ogni anno una delle più importanti feste, civili e religiose, del paese viene organizzata, tramandando il rituale da generazioni in generazioni. Un appuntamento atteso in cui collima la voglia di fare festa e le consuetudini di un rito antico nel quale il paese ritrova le sue radici storiche. Infatti, la ricorrenza annuale della festa induce, sovente, a far memoria dei vari episodi della grande devozione che ha mostrato il popolo quando ha fortemente voluto ed edificato la Chiesa di San Rocco. Un tempio, oggi santuario, che conosce la fatica del lavoro manuale dei cegliesi del tempo impegnati, in prima persona, nella realizzazione della fatidica costruzione. Dunque, gli aspetti storici e devozionali che legano il paese a San Rocco sono il segno intangibile della particolarità di un popolo che sa essere, in determinate occasioni, unito ed al temo stesso intraprendente. Insomma, è la storia di chi, mosso da un forte sentimento religioso, sa unire le forze per realizzare qualcosa di bello e da lasciare ai posteri. La festa, che avrà inizio domani e terminerà il 17 agosto, rappresenta un evento estivo, ordinario ed atteso anche da turisti ed emigrati in terre lontane, in cui si innestano antiche tradizioni. Il rito liturgico prevede per domani alle ore 10,00 il solenne pontificale del vescovo mons. Marcello Semeraro. In serata, invece, alle ore 19,00 è prevista la Santa Messa con panegirico e, come vuole la tradizione, la statua del Santo festeggiato sarà trasporta in chiesa Madre. La caratteristica processione, con l'uso di portare per le vie del paese la statua , avrà inizio alle ore 19,00 di sabato. La prima volta in cui si portò la statua di San Rocco in processione risale al 16 agosto 1771. Tuttavia, l'antica processione non si svolgeva secondo l'attuale uso, essa era in realtà la processione del Capitolo che, nel tragitto che va dalla chiesa matrice verso l'antica chiesa di San Rocco, seguiva la croce astile d'argento portata da un chierico.

Il programma civile si aprirà all'insegna di tanta buona musica ed inoltre, le vie del centro saranno addobbate, per l'occasione, con luminarie multicolori . Il «Gran complesso bandistico-sinfonico città di Caserta», diretto dal maestro Paolo Adesso si esibirà domani. Mentre, nell'ultima si esibiranno il «Gran concerto bandistico di Nicola Centofani» di San Giorgio Jonico, con il maestro Anna Ciaccia e il «Gran concerto bandistico Città di Ceglie Messapica» con il maestro Eduardo Lacorte. A conclusione della festa, come per tradizione, ci saranno i fuochi d'artificio che ogni anno allietano la serata offrendo uno spettacolo pirotecnico degno dei grandi festeggiamenti.

(La Gazzetta del Mezzogiorno)

 

 

 

 

 

 

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Occhio alle strisce, cambia la segnaletica

Giovedì, 15 agosto

«Occhio al segnale». Non è lo slogan scelto per una delle tante campagne del Ministero dei Trasporti, quanto invece il richiamo agli automobilisti ed agli stessi pedoni che in questi giorni si stanno trovando di fronte ad una segnaletica orizzontale e verticale ridisegnata. In questi giorni, infatti, in città si sta ridisegnando la segnaletica in alcuni punti nevralgici della città, determinando qualche problema agli abituali automobilisti che, evidentemente proprio a forza di abitudine non guardano più i segnali e transitano a... memoria. E questo sta determinando qualche problema con battibecchi piuttosto frequenti tra gli automobilisti, tra quelli che vanno a memoria e quelli che invece guardano i segnali. Basterebbe sostare per una decina di minuti in Viale Aldo Moro, in prossimità del senso rotatorio, ridisegnato ed adeguato alla normativa, per rendersene conto. E non va tralasciato il fatto che con l'estate la circolazione aumenta enormemente.

Ecco perché sarebbe stato auspicabile che in prossimità proprio di quei punti dove si è cambiata la segnaletica ci fosse, se non in pianta stabile, almeno a tratti, un vigile. Anche se sarebbe buona norma guardare sempre i segnali. Ma se la pattuglia di vigili, di tanto in tanto si fermasse, sarebbe aspetto non trascurabile. La rivisitazione della segnaletica è stata affidata al vigile urbano Mimmo Elia, abbastanza esperto in fatto di segnaletica e circolazione che, con l'ausilio di tre lavoratori socialmente utili, Angelo Urso, Giuseppe Ciracì e Oronzo Monaco, stanno provvedendo a tanto, facendo risparmiare anche dei soldi all'amministrazione, tenuto conto che spesso per fare questo tipo di lavoro ci si affidi a ditte specializzate. Quindi ben venga questo lavoro che, come si diceva, porta ad adeguarsi a quella che è la normativa europea. Di pari passo va anche detto che il controllo non è certo dei migliori. Più volte, raccogliendo anche sollecitazioni dei cittadini, ci si è soffermati su questo aspetto. Allora come non far rilevare, ad esempio, che il ricorso alla sosta in luoghi non consentiti è un dato piuttosto frequente.

 E con l'incremento delle auto in questo periodo estivo è facile trovarsi in situazioni di vero intasamento, come in via San Rocco, ovvero nei presi del semaforo, in via Putignano dove, pur in presenza di segnale ci si fermi su entrambi i lati della strada. in Via Gatti dove avviene la stessa cosa creando ancora problemi più grossi quando transita un pullman. Per non parlare dell'uso del casco che a Ceglie è ... facoltativo. Comunque quello del controllo della circolazione, come di tutta quanta la viabilità è un problema che il neo assessore Oronzo Ostacolo si è già posto studiandone gli opportuni accorgimenti. Per intanto, perché non s vedono in giro i vigili con le motorette che venero acquistate proprio con l'intento di garantire una maggiore e più agevole presenza dei vigili.

Luca Dipresa

 

 

 

 

 

 

 

 

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Ospedali: il Consiglio comunale di Massafra ricorre al Tar

Mercoledì, 14 agosto

Il consiglio comunale di Massafra ha deliberato di ricorrere al Tar contro la delibera con cui la giunta regionale ha approvato il Piano di riordino ospedaliero, che prevede fra l' altro la quasi scomparsa del nosocomio di Massafra.

La decisione è stata presa su mozione presentata dal consigliere di opposizione Cosimo Convertino (ex presidente della Regione Puglia) ed e' stata votata a maggioranza con 12 voti a favore e quattro astenuti, fra cui il sindaco, Giuseppe Cofano. La mozione è stata votata anche da alcuni consiglieri della maggioranza di centrodestra. Il provvedimento e' stato assunto al termine del dibattito del consiglio cui ha preso parte il presidente della Regione Puglia, Raffaele Fitto.

I consiglieri comunali hanno chiesto a Fitto di rivedere la delibera nella parte in cui riguarda Massafra, ma il presidente dell' esecutivo ha sostenuto che, in base ai numeri in suo possesso, l'ospedale di Massafra va ridimensionato a vantaggio di quello di Castellaneta. Al termine della seduta un consigliere di maggioranza del Ccd, Davide Convertino, ha annunciato di autosospendersi dal partito per protesta.

La visita di Fitto è stata caratterizzata da contestazioni fuori e dentro l'aula consiliare, tanto che la zona all'esterno e la stessa aula erano presidiate da numerosi carabinieri e poliziotti, oltre che da volontari della protezione civile. L'aula era gremita da cittadini e durante il suo intervento Fitto è stato più volte interrotto. Ha comunque concluso sostenendo che non sono state portate critiche tali al Piano da doverlo costringere a cambiarlo.

 

 

 

 

 

 

 

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Ospedali: l'assordante silenzio di Ceglie crea imbarazzo

Martedì, 13 agosto

Il Piano di riordino ospedaliero varato a fine luglio dalla giunta regionale,  presieduta da Raffaele Fitto, sta provocando in tutta la Puglia proteste, manifestazioni e accese discussioni anche all'interno dei partiti del centro-destra. A Ceglie però la musica è diversa, con l'amministrazione schierata a difendere per chissà quali calcoli il progetto di ridimensionamento dell'ospedale: sia il sindaco Mario Annese ("l'ospedale è salvo", ebbe a dire due settimane fa) che il capogruppo consiliare di Forza Italia Antonio Suma ("abbiamo pur il Neurolesi" ha tentato di mitigare) difendono le posizioni del centro-destra. Al coro si aggiunge Angelo Gasparro che, dopo il trionfalistico  comunicato emesso subito dopo la diffusione del Piano, corregge il tiro sostenendo a nome di Forza Italia che il suo partito ha criticato la stesura del progetto sanitario ma ne comprende le ragioni. "Del resto Fitto ha tagliato reparti nella sua Maglie cosi come Palese nel suo ospedale di Acquarica". Errore. Da tempo l'ospedale di riferimento di Maglie è a Scorrano, paese contiguo a quello natale del governatore, separato soltanto da una strada, mentre la divisione chirurgica dell'assessore Palese è in disuso almeno da quanto il braccio destro di Fitto è in aspettativa.

Per il resto, tra promozioni, bocciature e ripescaggi (questi ultimi già previsti per dare un tono ai rappresentanti politici da premiare) in quasi tutte le città pugliesi è una protesta uniforme, quasi globale.

L'ultima contestazione è quella di Fasano dove il Consiglio comunale ha chiesto la revisione del Piano ospedaliero. E' il giudizio unanime emerso ieri dalla protesta cittadina durante la manifestazione improvvisata in piazza Ciaia, all'ingresso del Palazzo di cittá, e dal Consiglio Comunale, convocato su proposta dei partiti dell'opposizione per discutere solo ed esclusivamente del Piano regionale sanitario. Un Consiglio comunale monotematico che ha visto la partecipazione anche dei senatori Stanisci, Specchia e dell'on. Carbonella. A livello regionale era presente il vice presidente del Consiglio Dipietrangelo.
Momenti di tensione si sono avuti prima dell'apertura dei lavori ed all'inizio della seduta.

I manifestanti hanno infatti protestato vivacemente con toni, a volte elevati. Tensione anche all'arrivo del sen. Specchia, che proprio alcuni mesi fa, durante una pubblica manifestazione aveva garantito per il presidio ospedaliero locale nessun sostanziale cambiamento. Per riportare la calma e ricondurre i lavori nella giusta dimensione, ci hanno pensato il sindaco Ammirabile e il presidente del Consiglio Mileto.

Un lungo dibattito nel quale sono intervenuti numerosi consiglieri comunali e i parlamentari ospiti, nonchè il dirigente sanitario dell'Asl Ottavio Narracci. Quest'ultimo ha tracciato la storia dell'attivitá del presidio in questi anni. Per la sen. Stanisci ora si tratta solo di ottenere la sospensione della delibera regionale se davvero si vuol dare un minimo di giustizia reclamata dalla intera cittá. L'on. Carbonella ha affermato che «il riordino nasce male, poichè partorito nelle segrete stanze della Regione senza il coinvolgimento delle parti interessate e pertanto va annullata la delibera». Il sen. Specchia ha spiegato la propria posizione e la sua buona fede, mentre per Dipiertangelo vi é la necessitá di una protesta comune delle municipalità penalizzate dal riordino. Il sindaco

Ammirabile da parte sua ha ribadito di sentirsi in una posizione di attacco. «Il presidio di questa cittá é un patrimonio che va difeso a denti stretti».
È stata poi la volta dei consiglieri comunali che sono intervenuti sul tema con un unanime posizione: si tratta di una battaglia civile e di giustizia dei pubblica sanitá. Donato De Carolis ha sottolineato che si é di fronte ad un argomento di carattere storico, «la difesa della sanitá in un cittá di quarantamila abitanti é una giusta causa e non vi possono essere in merito posizione politiche ma la difesa civile». Peppino Pace ha lanciato l'idea di un accordo tra Comuni viciniori per arrivare a progettare per gli anni a venire una struttura ospedaliera unica per i Comuni di Fasano, Cisternino, Ostuni e Ceglie.

Dello stesso parere il consigliere De Luca pur se la proposta é stata articolata in maniera diversa. Fabiano Amati ha presentato invece un ordine del giorno integrato poi dai capigruppo e reso unanime a quello della Giunta. Documento che, a conclusione dei lavori, é stato approvato all'unanimitá.
A livello politico da citare un duro intervento del capogruppo di An, Latartara , che ha fatto trasparire quasi una richiesta di verifica politica a seguito della polemica che si é scaturita con l'assessore ai servizi sociali Arnese il quale nel suo intervento ha dichiarato di non condividere per nulla l'attuale riordino ospedaliero. Bebé Anglani ha precisato di non condividere l'atteggiamento di Latartara che va ritenuto del tutto personale. Una delegazione del Consiglio comunale oggi si recherà presso il Consiglio regionale per continuare una battaglia che, per la veritá, non lascia molte speranze.

 

 

 

 

 

 

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I Falchi arrestato presunto spacciatore di Ceglie

Martedì, 13 agosto

Stava rubando in un camper di proprietà di una coppia di Torino ma la sua azione criminosa è stata sventata dagli agenti dei Falchi impegnati in un servizio di controllo sul territorio. In manette è finito il 21enne Tommaso Pulpito, colto in flagrante ieri pomeriggio in un parcheggio del rione Tamburi a Taranto. Pulpito aveva forzato la serratura dell'automezzo, prelevando due valigie custodite all'interno. Il pronto intervento dei Falchi ha però mandato in aria il suo piano. La refurtiva è stata restituita ai legittimi proprietari mentre Pulpito è stato condotto in carcere.

Con l'accusa di detenzione ai fini di spaccio di hashish gli agenti del commissariato di Manduria hanno arrestato a San Pietro in Bevagna il 22enne Tommasino Scozzi, originario di Ceglie Messapica. Scozzi è stato trovato in possesso di quasi 10 grammi di hashish, divisi in 10 involucri.

 

 

 

 

 

 

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Ceglie sul web, crescono i siti Internet di servizio

Martedì, 13 agosto

Ceglie in un «clic». Da oggi per avere notizie varie sulla città, dai servizi che offre all'andamento della macchina amministrativa, basta collegarsi a www.cegliemessapica.com, il nuovo sito realizzato da Giovanni Putignano, titolare di un negozio di informatica, con l'obiettivo di promuovere la cittadina messapica non solo a livello locale, ma anche internazionale. www.cegliemessapica.com va così ad aggiungersi agli altri due siti ufficiali riguardanti la città, quello del Comune (www.ceglie.com) e quello del giornale «L'idea» (www.ideanews.it).

«Tengo a sottolineare - afferma Putignano - che non è un sito giornalistico, ma informativo, diverso dagli altri due, il cui scopo principale è quello di offrire un servizio alla città, visto che non abbiamo più nè televisione nè radio. L'idea di realizzarlo mi è venuta durante le amministrative di maggio, quando ho realizzato un servizio on line che aggiornava in tempo reale sull'andamento dello scrutinio: visto che ci sono stati parecchi contatti ho capito che c'era un certo interesse e così mi sono messo al lavoro».

Di facile consultazione, il sito è strutturato per argomenti. Aprendo, compaiono varie pagine che vanno dal Comune, al Turismo, alla Storia, all'E-Commerce, un sito commerciale dedicato alle aziende, a dire il vero ancora in costruzione. Di un certo interesse sono le pagine riguardanti i servizi utili (benzine, farmacie di turno, stradario, elenco telefonico) e gli eventi culturali in ordine di data. C'è poi spazio per i sondaggi e per un Forum, nel quale sono stati inseriti tre argomenti di discussione sui quali si può intervenire via e-mail: il programma estivo, l'Amministrazione Comunale, il sito stesso.

(La Gazzetta del Mezzogiorno, Pierpaolo Faggiano)

 

 

 

 

 

 

 

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Ritorna tra ali di folla la Coppa Messapica, vince Donati

Domenica, 11 agosto

Alessandro Donati del VC Aran Worls Cantine Tollo vince la 43.ma edizione della Coppa Messapica, la gara ciclistica riservata ai dilettanti che, dopo due anni di silenzio, ritorna a primeggiare tra le manifestazioni estive. Un ritorno che è anche coinciso con il ripristino del tradizionale percorso intercomunale, abbandonando il circuito cittadino di Montevicoli. A proposito di questo aspetto, forse, per il futuro ripensare, andrebbe valutata l’idea di riportare la gara nel circuito cittadino, dove c’è sicuramente più partecipazione di pubblico e, quindi, di divertimento assicurato.  La gara, che è stata organizzata dal GS Orazio Lorusso, ha registrato quest’anno il boom di presenze: ben 87 atleti alla partenza data dal sindaco Mario Annese. 

C’erano tutte le migliori squadre dilettantistiche italiane, segno che la Coppa Messapica, nonostante la pausa di due anni, rimane sempre una delle classiche più attesa dal mondo delle due ruote. L’unico neo della manifestazione, la mancata partenza del neo vincitore del Giro d’Italia dilettantistico, Giuseppe Muraglia. “Purtroppo – a parlare è proprio Muraglia – due giorni prima della gara, nel corso degli allenamenti sono caduto fratturandomi il polo sinistro; peccato  perché ci tenevo a partecipare a questa manifestazione che ha visto tantissimi campioni scrivere il proprio nome nell’albo d’oro”. Ma veniamo alla gara.

Subito, in avvio di gara,  Andrea Blardone del GS Tac Buca Del Gatto, tenta la fuga, transitando da Francavilla Fontana, dopo 26 km di strada, con un vantaggio di 1 minuto sul gruppo. Vantaggio annullato dai diretti inseguitori, una ventina in tutto che a ridosso di Villa Castelli raggiungono il fuggitivo e sotto lo striscione del traguardo volante transita primo Stanislav Yakushev.

Al primo passaggio da Ceglie si forma un gruppetto di sette corridori con Donati e  il compagno di squadra Valery Kobzarenko a dettare i ritmi. All’imbocco per Ostuni c’è un momento di confusione (il servizio d’ordine a Ceglie ha lasciato molto a desiderare,  specie con alcuni incorsi non presidiati ndr) con una trentina di atleti che sbagliano percorso. La gara comunque è sempre bella, tecnicamente avvincente grazie ad un percorso “nervoso”, come viene definito in gerco. All’ingresso di Ostuni, il vantaggio dei fuggitivi di porta sul minuto e mezzo. Vantaggio che viene conservato al transito per Cisternino fino ad arrivare nuovamente a Ceglie, dove la carovana ha svolto, prima dell’arrivo, tre giri dell’avvincente circuito cittadino di Montevicoli. A cento metri dalla conclusione, dopo la salita taglia-gambe che porta i concorrenti da Largo Amendola  al’arivo posto in Via San Rocco c’è l’allungo vincente di Alessandro Donati che taglia il traguardo con le braccia al cielo e con tre secondi di vantaggio su Ihor Masnny.

Questo l’ordine d’arrivo: 1) Alessandro Donati che compie i 115 km in 2 ore e 52 sec. alla media di 40,35; 2) Ihor Masny (team Aurora), 3) Stanislav Yakushev (GS Safi); 4) Leonardo Bianchi (Team Iet), 5) Roman Chevtchenko (Us Cipriani); 6) Dmitri Nikandrov (Gs Carbonio); 7) Emanuele Grassi  (Team Valdesano); 8) Valery Kobzarenko (Vc Aran); 9) Ivan De Nobile (Vc Aran); 10) Fabrizio Brilli (Team Lariano).

Luca Dipresa

 

 

 

 

 

 

 

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Legge 488, Margherita e Ds sollecitano sindaco e giunta

Venerdì, 9 agosto

I capigruppo dei partiti della Margherita e del Pds, rispettivamente Tommaso Argentiero e Pietro Mita hanno inviato al sindaco una interrogazione in riferimento alla riapertura dei termini per i bandi relativi all'assegnazione di incentivi previsti dalla Legge 488 del 1992. Una legge che nello specifico riguarda incentivi per la imprenditoria femminile, il patto sul turismo con il Pacchetto Localizzativo Brindisi. I due capigruppo d'opposizione dopo aver ribadito come «per il triennio 2002-2004 legge 488 prevede 1.839 miliardi di Euro, stanziati dalla finanziaria 2002» e che la successiva legge 135/2001 «ha introdotto un fondo per sostenere la qualità dell'offerta turistica» chiedono di conoscere quali sono «gli interventi che, nell'immediato, si intendono promuovere per garantire investimenti» e «quali sono gli elementi che ostacolano l'iter delle conferenze di servizio per la valutazione dei progetti già presentati».

«L'interrogazione - precisano Argentiero e Mita - nasce dalla constatazione di vedere come in merito a questa questione ci sia una certa lentezza, anche per quel che concerne soprattutto le conferenze di servizio che tardano a decollare e, di pari passo, con grossi ritardi per il rilancio dell'economia locale». E questo concetto viene espresso in maniera chiara nell'interrogazione. «I provvedimenti legislativi - è infatti scritto - come eventuali altri strumenti legislativi a sostegno dell'imprenditoria rappresentano se non l'ultima, in assoluto, sicuramente una delle ultime occasioni per dare a questo paese l'opportunità di uscire dal pantano economico in cui si è venuto a trovare». E poi ancora che «c'è una evidente difficoltà per gli imprenditori di dar corso a nuovi progetti di impresa o potenziare e ampliare quella già esercitata, se non si è sicuri di poter accedere agli incentivi finanziari, accesso precluso se manca la corretta destinazione d'uso delle aree».

Un dato questo importante se, ad esempio, «si pensi alla possibilità di creare alberghi (Ceglie non è nelle condizioni di ospitare nemmeno 50 atleti impegnati domenica nella gara ciclistica della Coppa Messapica), ad ampliare gli esistenti ristoranti che a distanza di decenni dalla loro nascita insistono su terreno con destinazione d'uso agricolo».

Queste le motivazioni che, in sostanza, hanno indotto i due partiti d'opposizione a rivolgersi al sindaco, con l'intento evidente di accelerare i tempi per «non perdere una delle ultime occasioni» per dare una svolta decisiva all'economia locale. E a quanto pare il sindaco Annese non ha perso tempo, tanto che porterà la questione nella prossima seduta del Consiglio comunale che dovrebbe tenersi subito dopo ferragosto.

Luca Dipresa

 

 

 

 

 

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Accordo di collaborazione tra la Puglia e la Somalia

Giovedì, 8 agosto

E’ stato siglato un accordo di collaborazione tra il CRATE Puglia nel mondo “Onlus” e la Somali-Italia Corporation di Mogadiscio (Somalia).

Il Dr.Antonio Peragine, presidente del Centro Regionale Assistenza e Tutela degli Emigranti -Puglia nel Mondo- “onlus”, organizzazione internazionale senza finalità lucrativa, ha siglato un accordo di collaborazione internazionale con la S.I.R. Corporation con sede in Mogadiscio (Somalia) nella persona del General Manager, Dr.  Stefano Daimbu STEFANO, giunto in Puglia per firmare l’accordo con il Crate e promuovere la Puglia in Somalia e la Somalia in Puglia.

La S.I.R. Corporation di Mogadiscio, in data 18.06.2002, giusta nota del Presidente del Parlamento Somalo, è stata chiamata a “partecipare attivamente al processo di ricostruzione della Repubblica Somala, dopo quasi dodici anni di guerra civile”.

In virtù dell’anzidetta nota, la S.I.R. Corporation, intende avvalersi, della collaborazione dell'Associazione Crate Onlus, al fine di promuovere e realizzare dei veri e propri “percorsi educativi e formativi” ad ampio spettro, tra la Somalia, la Puglia ed altre regioni del Centro Sud d’Italia  interessate a sviluppare i rapporti con la Somalia;

consistenti nel progettare e concretizzare ogni iniziativa utile nei settori dell’istruzione e della formazione professionale, della sanità come della cultura, del turismo come dell’imprenditoria e del volontariato, affinché i due Paesi, interagendo e collaborando, possano dar vita ad una ampia crescita in senso bilaterale, per questo hanno convenuto e stipulato l’accordo di collaborazione per realizzare quanto segue:

La S.I.R. Corporation ha conferito mandato al Crate, in via esclusiva, a contattare ogni Ente pubblico e privato, economico e non economico, per la programmazione, progettazione, attuazione e diffusione delle  iniziative menzionate in premessa.

Il C.R.A.T.E., nell’ambito della sua attività, si impegna ad attivarsi al fine di:

a) ideare e realizzare, con l’ausilio degli Enti pubblici e operatori privati presenti in Italia ed all’estero, ivi compresa la Somalia, progetti volti a favorire il recupero della Repubblica Somala e lo sviluppo della Regione Puglia in territorio Somalo.

L’accordo siglato tra il Crate e la Sir Corporation, sarà ratificato dalla Presidenza della Repubblica della Somalia.

A giorni sarà chiesto un incontro al Presidente On. Dr.Raffaele Fitto, a cui parteciperanno il Dr.Antonio Peragine e il Dr. Nkazi Daimbu STEFANO, per consegnarle, brevi manu, una lettera del Presidente del Parlamento Somalo, On.Dr.Abballa Derow Issak.

Il Dr. Antonio Peragine, è in continuo movimento per promuovere la Puglia e l’Italia nel mondo, sensibilizzando gli Enti preposti ad attivarsi in tal senso ed è per questo motivo viene richiesta la sua collaborazione per concretizzare idee e progetti di ampio respiro”.

Per eventuali informazioni  tel-fax  080.5564745  - Tel.port.339.7421201

e-mail: crate@iol.it

 

 

 

 

 

 

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Ospedali: ecco la mappa del riordino in provincia di Brindisi

Mercoledì, 7 agosto

Riportiamo qui di seguito i reparti esistenti nei sei ospedali della Ausl Br/1 prima del piano di riordino ospedaliero e quelli «sopravvissuti» ai tagli della Regione in modo da offrire ai lettori un quadro più completo possibile del nuovo scacchiere sanitario.

Presidio di Ostuni-Fasano, Ceglie Messapica.
Ad Ostuni funzioneranno: medicina interna (12 posti letto), chirurgia generale (34), ortopedia (42), ginecologia (40), pediatria (40), cardiologia (14), Utic (8), lungodegenza (32), posti rene (8).

Sono stati eliminati: gastroenterologia, pneumologia, urologia, laboratorio analisi (che diventerà come in altri presidi solo un punto prelievo), medicina trasfusionale, radiologia, Tac.

Nell'Umberto I di Fasano funzioneranno: medicina interna (32), chirurgia, apparato respiratorio (25), riabilitazione respiratoria, riabilitazione (20), lungodegenza (32), posti rene (8).

Sono stati eliminati: ortopedia; ostetricia e ginecologia; pediatria (ambulatorio di pediatria e neonatologia); anestesia; laboratorio analisi; radiologia (ambulatorio di diagnostica ecografica); servizio di assistenza sociale.

Non è chiara, invece, la destinazione riservata dal piano alla struttura sanitaria di Cisternino nella quale esistono posti di lungodegenza e l'unità di degenza territoriale affidata ai medici di base.

Nell'ospedale di Ceglie Messapica funzioneranno: chirurgia (5 posti letto); ortopedia (20 posti letto), psichiatria (15), lungodegenza (43).
Eliminati: medicina generale (ambulatori: diabetologia, endoscopia digestiva, ecografia generale, ecodoppler, ecocardiografia, ematologia); ostetricia e ginecologia (ambulatori: ecografia ostetrica ginecologica, ginecologia preventiva); pediatria (ambulatori: pediatria e neonatologia); anestesia e rianimazione; laboratorio analisi; farmacia; radiologia (ambulatorio di mammografia).

 

Nell'Azienda Di Summa (Perrino), struttura considerata di eccellenza, che scomparirà tornando a far parte dell'Azienda sanitaria locale brindisina, oltre ai reparti già esistenti, funzioneranno: cardiochirurgia (20); gastroenterologia (22 posti letto); chirurgia pediatrica (22); chirurgia toracica (22); neuropsichiatria infantile (22); reumatologia (22); riabilitazione cardiologica (20); lungodegenti (32).
Non avranno più posti letto: astanteria, immunologia, medicina del lavoro, radioterapia oncologica.

Nel Centro neurolesi e motulesi di Ceglie funzionerà: medicina fisica e riabilitativa (90 posti letto).

A S. Pietro Vernotico funzioneranno: medicina interna (32 posti letto); malattie apparato respiratorio (22); geriatria (20); riabilitazione respiratoria (20), lungodegenza (32), posti rene (12).
Sono stati eliminati: chirurgia, cardiologia (ambulatorio di ipertensione arteriosa); ortopedia (ambulatori: di chirurgia protesica dell'anca, fisioterapia e fisiokinesiterapia), ostetricia e ginecologia, pediatria); servizio pesichiatrico di diagnosi e cura (ambulatori: psicoterapia di gruppo, demenza ed elettroencelografia); anestesia e rianimazione (ambulatorio di terapia antalgica); laboratorio analisi; radiologia (ambulatori: ecografia, eco-color-doppler e senologia diagnostica).

 

Presidio Francavilla-Mesagne

A Francavilla Fontana funzioneranno: medicina interna (20 posti letto), chirurgia (34), ortopedia (34), ginecologia (34), pediatria (22), cardiologia (14), terapia intensiva 16 posti di cui otto in anestesia e rianimazione e otto di Utic; riabilitazione (20), riabilitazione cardiologica (20), nefrologia (20), lungodegenza (32).

Saranno eliminati: urologia e dialisi (ambulatorio trapianto renale-gestione e sorveglianza); laboratorio analisi (ambulatorio di radioimmunologia); medicina trasfusionale, oculistica (ambulatori: retinopatia diabetica, fluorangiografia retinica, laserterapia con argonlaser e yaglaser); otorinolaringoiatria (ambulatorio di audiovestibologia); radiologia (ambulatorio di diagnostica ecografica e servizio Tac).

Nel De Lellis di Mesagne funzioneranno: medicina interna (14), ortopedia (8), lungodegenza (60).

Eliminati: chirurgia (ambulatorio di endoscopia digestiva); ostetricia e ginecologia (ambulatori: monitoraggio gravidanza pretermessa e a rischio, patologia del tratto genitale e distale femminile); otorinolaringoiatria; pediatria e neonatologia (ambulatorio di pediatria e neonatologia), anestesia (ambulatorio di terapia del dolore), cardiologia (ambulatorio di ecocardiografia), laboratorio analisi, radiologia (ambulatorio ecografico).

Le unità di pronto soccorso resteranno attivate in ogni presidio ma disporranno solo di posti letto di osservazione per degenze brevi, importanti filtri per l'appropriatezza dei ricoveri.

 

 

 

 

 

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A rischio i lavoratori del Centro di riabilitazione

Lunedì, 5 agosto

A rischio i lavoratori del Centro di riabilitazione per Neurolesi e Motulesi di Ceglie Messapica. La direzione del presidio fa sapere che dovrà ridurre drasticamente e subito il personale (circa 80 unità) e prevedere lo spostamento delle professionalità mediche utilizzate nell'alta specialità.

Tutto è partito dalla decisione della Giunta regionale di assegnare, con atto deliberativo n. 1073 del 16 luglio 2002, un tetto massimo di remunerazione per l'anno in corso inferiore al fatturato delle prestazioni rese nell'anno 2001.

La Cisl Fps e la Uil Fpl hanno chiesto al presidente Fitto e all'assessore regionale Mazzaracchio di rivedere l'assegnazione che appare sottostimata e rischia di condizionare il livello di eccellenza delle prestazioni deliberative, provocando il ridimensionamento della struttura e i minacciati tagli occupazionali.

 

 

 

 

 

 

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Carburanti troppo cari: interpellanza della Margherita

Sabato, 3 agosto

È mai possibile che a Ceglie il costo del carburante sia uno dei più alti della provincia e forse anche dell'intero territorio regionale ed oltre? L'interrogativo da tempo se lo pongono quasi tutti i cegliesi che non riescono a spiegarsi come mai altrove il costo del carburante segua un po' l'andamento del mercato. E siccome tutti si spostano è facile poter fare il confronto con i paesi limitrofi.
E non è un caso che approfittando di questi spostamenti oppure perché ci si reca direttamente gli automobilisti preferiscono fare altrove il rifornimento.

Della questione si è fatto interprete il capogruppo della Margherita, Tommaso Argentiero, che ha preso carta e penna ed ha inviato una interrogazione al sindaco con la quale chiede di sapere «se è a conoscenza del disagio e del disappunto di tanti nostri concittadini che lamentano il costo elevato del carburante, rispetto ai vicini comuni quali Ostuni, Rancavilla, Grotaglie, San Vito, Villa castelli».

Ora non è che la colpa del perdurante aumento sia del primo cittadino. Tutt'altro. Ed Argentiero questo nella sua interrogazione lo spiega, giustificando pure il perché si rivolge al sindaco. «Mi rendo perfettamente conto che questo non è un problema che rientra nelle responsabilità di un amministratore locale - scrive il capogruppo della Margherita -, però nello stesso tempo penso che in qualità di sindaco, Annese possa organizzare un incontro con i gestori di carburante, facendo presente che questa situazione di disagio non è sostenibile». E ci sarebbe anche un altro danno: «Il caro carburante non è infatti un problema di secondaria importanza - prosegue Argentiero nella sua interrogazione -, in una comunità di non grandi risorse economiche qual è la nostra e andare fuori città a fare il pieno comporta il rischio che i cegliesi, oltre a fare benzina, ne approfittano per fare altri acquisti, rendendo ancora più povero il nostro territorio». Il consigliere comunale ha anche motivato con dei dati la sua lamentela, laddove afferma che «nella nostra città il carburante costa dai quattro ai nove centesimi in più che, tradotte nelle vecchie lire dalla 100 alle 170 lire al litro».

Questa la situazione esistente, che non è un fatto occasionale ed il disappunto cresce nel constatare che, di fronte alle notizie di calo del costo del petrolio, mentre altrove i gestori prontamente si adeguano, Ceglie pare quasi di un'altra realtà fuori dal Globo.

 

 

 

 

 

 

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An diserta la prima riunione sul Piano regolatore

Sabato, 3 agosto

Alleanza nazionale ha disertato la riunione della giunta con l'ingegnere Borri che è il tecnico che sta curando la realizzazione del Piano regolatore. Oronzo Ostacolo, che è uno degli assessore di An ha spiegato al cronista che aveva altri impegni. Urso, altro assessore di An, non ha spiegato il motivo del forfait.

Comunque, negli ambienti si sostiene che Alleanza nazionale non abbia gradito la decisione del sindaco Mario Annese di procedere a tamburo battente in questo incontro, senza prima convocare una riunione di maggioranza, con tutti i consiglieri comunali, così come chiedeva il partito di Fini.

Ma veniamo all'incontro. Con Borri sindaco e assessori hanno discusso delle linee guida di questo piano regolatore; della bozza che fu varata con l'accordo di tutti, anche dell'opposizione, dall'allora giunta guidata dal sindaco Pietro Magno.

Era l'agosto del 2000 e ancora Magno non era entrato in rotta di collisione con Forza Italia. Collisione che lo portò alle dimissioni e quindi al commissariamento del Comune per un periodo di circa quattordici mesi. Commissariamento che si è concluso il maggio 27 maggio scorso con l'elezione, al primo turno, di Mario Annese, candidato della Casa delle libertà. Una giunta la cui vita non è facile in quanto si trova a dover affrontare questioni spinose come il riordino ospedaliero che vede - come dicono le opposizioni - fortemente penalizzato l'ospedale di questo Comune che in poco tempo ha perso pediatria, ginecologia e si deve accontentare di lungodegenza e di cinque posti di chirurgia.

E si trova ad affrontare il Piano regolatore sul quale lo scontro tra Forza Italia e l'allora sindaco Magno fu decisamente energico, tanto portarlo a dire «Non sono più il sindaco di Forza Italia», ed a spingere il partito azzurro a presentare la mozione di sfiducia.

 

 

 

 

 

 

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Pietre sui binari, denunciati tre "ragazzi terribili"

Giovedì, 1 agosto

Tre ragazzi sono stati denunciati dai carabinieri di Ceglie Messapica alla magistratura con l'accusa di danneggiamento dopo essere stati scoperti dai militari mentre mettevano massi sui binari nella tratta tra Martina Franca e Ceglie delle Ferrovie dello Stato. I ragazzi sono stati scoperti dopo appostamenti fatti in conseguenza di un incidente avvenuto sulla stessa tratta, nel quale nessuno è rimasto ferito.

A quanto si è saputo, l'incidente è avvenuto a un chilometro circa dalla stazione di Ceglie Messapica: un treno, subito dopo una curva, è finito contro un grosso masso che era sui binari. L'urto - a quanto è stato reso noto - ha provocato la rottura dell'impianto frenante e ammaccature alla carrozzeria. I carabinieri, intervenuti per l'incidente, hanno compiuto appostamenti nella zona: hanno così scoperto i tre ragazzi mentre ponevano massi e materiale ferroso sulle rotaie in altri luoghi della tratta. e li hanno denunciati alla procura della Repubblica presso il tribunale per i minorenni di Lecce.

Nell'estate del 2000, altri due episodi si verificarono nella provincia jonica. Il 16 luglio, tre ragazzi - tra i 13 e i 17 anni - furono sorpresi subito dopo aver collocato dei sassi, uno dei quali di grosse dimensioni, lungo le rotaie all'altezza di un passaggio a livello in località Lido Azzurro. Mentre di agenti intervenivano, sopraggiunse l'«Intercity» Taranto-Reggio Calabria. Al passaggio del convoglio, i sassi furono sgretolati e decine di schegge volarono nei dintorni. Nessuno fu colpito perchè sia i ragazzi sia i poliziotti si erano tempestivamente riparati dietro la massicciata.

Il 20 settembre, sassi e materiale ferroso furono collocati sui binari nei pressi dello scalo marittimo di Marina di Ginosa. Fortunatamente, nessun danno a cose e persone.

 

 

 

 

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