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In questa pagina notizie e servizi in aggiornamento continuo da Ceglie Messapica (Brindisi)

 

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Elezioni, Ulivo al lavoro per un accordo unitario

Giovedì, 31 gennaio

Fissate le elezioni amministrative per il prossimo 26 maggio, con l'eventuale ballottaggio due settimane dopo, come era nelle previsioni, la vita politica locale si vivacizza. I due poli sono alla ricerca della «nomination» vincente da proporre ai cittadini che vengono fuori da una lunghissima fase commissariale, la terza in dieci anni, tolti i sei anni di amministrazione stabile guidata da Pietro Mita, sindaco di Rifondazione comunista.

Decisamente attivo il centrosinistra che ieri sera si   è riunito per stabilire un calendario di lavoro che prenderà avvio al termine delle singole consultazioni già avviate tra i partiti della coalizione e le forze politiche che vi potrebbero aderire.  La Margherita, nelle settimane scorse, ha avviato un dibattito con le forze associative della città allo scopo di coinvolgere quanto più possibile le realtà locali nella stesura di un progetto da presentare in occasione della campagna elettorale che si preannuncia avvincente. Si attenderà il già programmato incontro tra Ds e Rifondazione prima di varare il raggiunto documento unitario del centro-sinistra che a Ceglie Messapica vede impegnati Margherita, Ds, Pdci e Sdi.

Sulle candidature a sindaco vi sono solo le "autopromozioni" di Antonio Suma, leader del movimento Alternativa per Ceglie, e Antonio Pepe, ex assessore allo Sport del sindaco Pietro Mita (Rifondazione, dal '95 a '99): quest'ultimo però si è detto disposto a far cadere la propria candidatura in presenza di una forte alleanza delle forze progressiste. Per il resto solo nomi lasciati circolare dagli interessati che attraverso le cosiddette indiscrezioni sondano possibilità e disponibilità: è il caso di Mario Annese, dato per probabile alla guida del Polo, anche se i partiti sembrano ancora piuttosto divisi sulla sua figura, ed è il caso di Pietro Mita, dato frettolosamente per leader del centro-sinistra. In realtà in entrambi i casi le resistenze sono molto forti, soprattutto nell'Ulivo impegnato nell'esplorazione del candidato e dell'area di appartenenza.

Nei sostenitori dell'Ulivo si registra un cauto ottimismo avendo come dato, sia pure indicativo, il notevole consenso fatto registrare alle ultime politiche dove, nel proporzionale la Margherita registrò qualcosa come 1414 voti, attestandosi a primo partito del raggruppamento ulivista, seguito dai Ds con 1004 voti e dai Cossuttiani con 412 preferenze.

C'è poi il dato del partito di Di Pietro con 484 voti. Rifondazione comunista in quella occasione e sempre al proporzionale fece registrare 1346 preferenze. Tutti numeri che non possono avere un riscontro certo considerato che alle amministrative entra in gioco il fattore locale, però sono numeri che hanno sempre il loro peso. Ed è per questo che, l'interesse di tutti, si sofferma su probabile accordo con Rifondazione comunista. Sulla scorta della passata tornata elettorale, Ulivo e Rifondazione, sanno benissimo che per vincere occorre dare luogo ad una forte coalizione. Da qui la consapevolezza che si dovrà dar priorità, oltre che alle legittime attese, a quelle che potranno essere le ragioni di una coalizione il più possibile coesa e forte. 

Le novità, intanto, si attendono dalla Casa delle Libertà. I giorni passano e c'è la necessità di fare in fretta, anche perché dovranno giustificare alla città il naufragio della passata amministrazione, determinando la più lunga delle gestioni commissariali che la città ricordi. In quest'area il toto-sindaco appare meno difficile con Mario Annese dato in «pole position», nonostante qualche piccola resistenza - come recita qualche indiscrezione - tra gli azzurri e nella stessa Alleanza nazionale che non avrebbe dispiacere se il candidato della Casa delle libertà fosse sua espressione.

 

 

 

 

 

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Depuratore: in cantiere progetto da quasi 5 milioni di euro

Mercoledì, 30 gennaio

C'è stata la presa d'atto, da parte del commissario prefettizio, del progetto esecutivo dei lavori di sistemazione ed adeguamento dell'impianto depurativo esistente per un importo complessivo di 9 miliardi e mezzo (4.906.340 euro).

Lavori che nello specifico prevedono la creazione di una condotta necessaria al trasferimento dei rifiuti trattati nel depuratore di Ceglie nel Canale Reale o in altra condotta parallela, già esistente, dell'Acquedotto, previo ulteriori opere di affinamento del processo depurativo e riuso delle acque; la creazione di un collettore fognante nella zona nord-est del paese; la sostituzione dei tronchi di fogna più fatiscenti all'interno dell'abitato.

La presa d'atto (avvenuta con formale atto deliberativo, la delibera è la 170 del 10/12/2001) di fatto segna un ulteriore passo in avanti nell'ammodernamento dell'impianto che risponde, in tal modo, a quanto previsto dai decreti legislativi in materia.

L'incarico di redigere il progetto venne affidato all'Acquedotto pugliese con specifico atto di giunta (n. 37) il 6 marzo 2001. Per far fronte al cospicuo costo, venne anche chiesto un finanziamo, in attuazione del P.O.R 2000 - 2006, in particolare per quel che concerne gli «interventi per la realizzazione di impianti di trattamento e depurazione delle acque reflue urbane.

Per l'attuazione del progetto il costo è così ripartito: 665 milioni con ricorso a cespiti comunali, 430 milioni con fondi dell'Acquedotto (c'è in tal senso la delibera dell'Amministratore Unico n. 33 del 27 marzo 2001) e la differenza di 8 miliardi 405 milioni con finanziamento nell'ambito POR Puglia (misura 11).
Di tale somma un miliardo e 300 milioni prevedono il potenziamento e l'affinamento dell'impianto depurativo; 3 miliardi e 681 milioni per il collettore di scarico dell'effluente depurativo; 1 miliardo e 923 milioni per la rete fognante - collegamento tra zona industriale e depuratore, collegamento tra vecchio e nuovo impianto depurativo, tratto Madonna della Grotta e zona industriale, tronchi di via San Vito, via Godetti, via Ciniero Liberato, collettore nord ovest dell'abitato, sostituzione dei tronchi di via Colombo, via Leonardo da Vinci, via Francesco Argentieri.

 

 

 

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La chiesa di San Gioacchino riconsegnata ai cegliesi

Lunedì, 28 gennaio

La cupola restaurata di San GioacchinoLa Chiesa di San Gioacchino è stata riaperta.
Si sono infatti conclusi i lavori di ristrutturazione di quello che viene definito uno dei monumenti sacri più importanti e significativi della città. Costruita dai fratelli Cavallo di Ceglie Messapica nella seconda metà dell'Ottocento, la chiesa venne chiusa sul finire degli anni Settanta. Nel 1995 un comitato composto da cittadini del luogo e promosso dal sindaco dell'epoca Pietro Mitaha guidato il completo recupero del tempio edificato per offrire un luogo di preghiera agli abitanti del quartiere Moriggini che, alla fine del XIX secolo, si andava popolando e per ringraziare il Santo per aver risparmiato i cegliesi da una epidemia di colera che subito dopo l'unità d'Italia colpì ampie aree del Mezzogiorno. Va, pertanto, a merito del comitato a suo tempo costituito e dell'intera cittadinanza se oggi questo gioiello riapre. Come si diceva, si era nel 1995, quando si dette vita al comitato promosso, come si diceva, dall'allora sindaco di Rifondazione Comunista Pietro Mita, che lo ha presieduto. Un ruolo importante è stato svolto (gratuitamente) dai tre ordini professionali di architetti, ingegneri e geometri, che - tramite loro rappresentati nel comitato - hanno contribuito in maniera rilevante a centrare l'obiettivo, con l'elaborazione dei progetti, rilievi e direzione dei lavori.

Oggi, a gioire del risultato, mancano due persone, purtroppo scomparse: il vescovo Armando Franco e don Vittorio Mele, il parroco della Collegiata sotto la cui giurisdizione cade San Gioacchino. I lavori sono stati compiuti grazie al finanziamento della Cei, la Conferenza episcopale (118 milioni il contributo); ma soprattutto grazie ai finanziamenti del Comune (il 7% sulle somme rinvenienti dagli introiti per le opere di urbanizzazione), e all'autotassazione di numerosi cittadini guidati dagli instancabili fedeli Pasqualina Giordano e Francesco Gallone. I lavori eseguiti L'altare di San Gioacchinohanno riguardato il consolidamento delle fondazioni, la rimozione ed il ripristino della pavimentazione originaria (intervento necessario per realizzare un vespaio aerato contro l'umidità di risalita), la realizzazione di intercapedine lungo il perimetro esterno per evitare tutta una serie di infiltrazioni che avevano creato in passato non pochi problemi, i lavori di fissaggio dei rosoni preesistenti, la sostituzione di quelli mancanti, la pitturazione dell'interno della cupola per finire con la sostituzione degli infissi. Rifatto anche l'impianto elettrico. Da segnalare che per la realizzazione di tutte le opere si è fatto ricorso a manodopera locale. I lavori di recupero dei dipinti che formano una corona sotto la cupola circolare, condizionamento architettonico del Pantheon di Roma, sono stati compiuti da Giovanni Castellana, tecnico cegliese autore di analoghi interventi in altre monumenti storici e religiosi della Puglia. L'alta volta ha riacquistato i colori turchesi che caratterizzavano l'antico progetto, nuova luce sui dipinti contrastati da un'intensa luminosità pittorica, mentre il pavimento lucido riflette l'intensità dell'opera che sembra abbattere i confini. Per ora mancano solo le panche.

Le foto della chiesa restaurata

La storia del "Pantheon" cegliese  

 

 

 

 

 

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An frena la candidatura di Mario Annese: "A noi il sindaco"

Giovedì, 24 gennaio

All'interno dei rispettivi poli appaiono Alleanza Nazionale e la Margherita la forze politiche più attive in vista delle elezioni amministrative. Quasi certamente entro la prima decade di febbraio il governo dovrebbe fissare la data delle elezioni, che probabilmente si terranno a maggio e, da quel momento, i giorni diventeranno piuttosto caldi.

An in uno degli ultimi direttivi  è tornata ad analizzare la situazione politica locale in vista di quella che ritiene  "determinante e delicata consultazione elettorale". La posta in gioco è piuttosto alta e la Casa delle Libertà deve innanzitutto giustificare  agli elettori  il "peso" di una così lunga fase commissariale.  "Alleanza nazionale - è detto in una nota diffusa dopo il direttivo dei giorni scorsi - ribadisce che è pronta ad assumersi la responsabilità di indicare il candidato sindaco della Casa delle Libertà (secondo un accordo provinciale a Ceglie toccherebbe proprio al partito di Fini indicare il candidato alla poltrona più ambita della città, ndr), avendo al proprio interno le potenzialità e le professionalità per esprimere tale candidatura".

Ma perchè quest'ulteriore precisazione dopo che da più parti si darebbe per cosa fatta la candidatura di Mario Annese, esponente di spicco della politica regionale? Candidatura, verso la quale anche An - stando ad alcune indiscrezioni - farebbe un passo indietro ritenendola l'unica capace di riconquistare il Municipio. Va detto in ogni modo che - sempre secondo indiscrezioni - l'ex presidente del consiglio regionale, agli inviti che pare gli sono stati rivolti da esponenti di rilievo degli Azzurri, non avrebbe ancora dato una risposta certa. Ma allora perchè la precisazione di An? Perchè, a quanto pare, in Fi ci sarebbe  qualche perplessità. Ed allora, An sarebbe pronta a proporre un suo uomo. Ma, sono in molti a scommettere che alla fine sarà lui il candidato del Polo. Ovviamente il tutto passerebbe attraverso l'accettazione di Annese. E proprio per essere preparati in caso di un suo - poco probabile - rifiuto, pare che Forza Italia abbia anche chiesto la disponibilità ad un altro ex sindaco Dc degli anni settanta, l'avv. Camillo Caliandro, Questi, però, avrebbe ringraziato ma declinato l'invito.

Questo  quanto accadrebbe (il condizionale è  quanto mai appropriato) nella Casa delle Libertà. Dall'altra parte, dicevamo, è la Margherita che si da un gran da fare, nei giorni scorsi ha incontrato tute le associazioni opranti sul territorio per cercare di creare uno stretto collegamento per preparare "un progetto elettorale che realmente possa, partendo dall'attuale critica situazione, segnare la ripresa ed il rilancio di una città che vive uno dei momenti peggiori della sua storia".

 Di incontri, fanno sapere i rutelliani, ce ne saranno ancora ed è per questo che sarebbero state formate delle commissioni di lavoro settoriali.

Naturalmente, nel tentativo di conquistare Palazzo di città decisiva sarà l'intesa con Rifondazione comunista che - com'è noto - pone sul tavolo delle trattattive la disponibilità e l'esperienza dell'ex sindaco Pietro Mita. Nonostante questo, l'unico dato certo, al momento, è dato dalle candidature già preannunciate da parte di Antonio Suma (leader di Alternativa per Ceglie, il movimento civico che nel 1993 ebbe un grosso successo) e di Antonio Pepe (assessore allo sport nella passata giunta Mita). 

Luca Dipresa

 

 

 

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Neurolesi: patto di collaborazione tra Paolini e Di Summa

Mercoledì, 23 gennaio

E' l'alta specializzazione il traguardo  fissato dall'azienda ospedaliera "Di Summa" e la fondazione Paolini, che gestisce il centro riabilitativo per neurolesi e motulesi. E' quanto emerso dal colloquio avuto a margine della manifestazione celebrativa del primo anno di attività del day hospital pediatrico del centro riabilitativo, tra  il direttore generale dell'Azienda Ospedaliera "Di Summa", dott. Bruno Causo ed il presidente del gruppo della Fondazione Paolini, dott. Giampaolo Angelucci.

Scambio di idee e di progetti che hanno proprio.  la comune volontà di far definitivamente decollare il centro riabilitativo nell'alta specialità europea. E ci sono tutte le condizioni e premesse per farlo Ed a tal proposito il dott. Bruno Causo ha voluto sottolineare come intenzione dell'azienda è quello di "confermare la valenza di centro riabilitativo  di alta specializzazione avendo la struttura riabilitativa cegliese tutte le caratteristiche strutturali, funzionali ed organizzative previste dal decreto ministeriale del 1992": decreto che appunto prescrive in maniera precisa quelle che sono le caratteristiche che una struttura deve possedere per essere appunto definita di alta specializzazione. E procedendo su questo obiettivo, il dott. Causo parla della   "missione aziendale" che deve tendere "a recuperare tutta la domanda di questo tipo di prestazioni che prima era costretta ad una migrazione con oneri a carico della Regione Puglia ed anche a captare la domanda proveniente da altre regioni italiane, essendo il centro riabilitativo di Ceglie un punto di elevato riferimento".

E così ha ancora proseguito il direttore Causo: "Sulla base di questi principi, la sinergia fra l'Azienda Ospedaliera Di Summa e la Fondazione Paolini sta esprimendo già l'acquisizione di professionisti di elevata capacità e che possono rappresentare un riferimento certo per i bisogni dei pazienti". E, gli fa subito eco il presidente Angelucci, attestando al dott. Causo la "forte volontà di avviare l'alta specializzazione" e rimarcando "la certezza da parte della Fondazione Paolini di trovare nell'Azienda Ospedaliera  un vero e proprio compagno di viaggio in questo importante progetto che diverrà un essenziale punto di riferimento per tantissimi sfortunati eliminando se non addirittura eliminando i viaggi della speranza all'estero".

E che la Fondazione non abbia perso tempo lo dimostra "l'investimento" già operato di comune accordo nel portare nel centro cegliese la professoressa Antonietta Maria Vannini leader riconosciuto in questo settore che già ha predisposto nei minimi particolari un progetto di formazione anche per gli operatori. Quindi, si volta decisamente pagina in questa struttura che, dopo la pur logica fase di "rodaggio", ha ora la capacità di operare quell'investimento di alta specialità che del resto era tra gli obiettivi di chi volle il centro qui a Ceglie.

Anche  le note vicende di questi mesi che hanno visto il personale in stato di agitazione per le retribuzioni sono un capitolo che non dovrebbe ripetersi. "E' chiaro - chiarisce a tal proposito il dott. Causo - che la stessa problematica attinente agli assetti organizzativi, determinato all'inizio delle attività, si è in qualche modo riverberata sui sistemi di finanziamento ed anche per quest'ultimo aspetto si sta procedendo ad una normalizzazione delle procedere". E per concludere il direttore generale ha voluto anche sottolineare come in questa importante intesa sancita tra Azienda e Fondazione "verranno anche coinvolti  i medici dell'Ospedale Perrino per tutte quelle branche specialistiche che possono rappresentare un punto di riferimento per i ricoverati nel centro riabilitativo".

Luca Dipresa

 

 

 

 

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Commercianti sotto racket: sospetti su un incensurato

Mercoledì, 23 gennaio

L'incubo delle estorsioni torna a turbare i sonni di commercianti e imprenditori.
Ieri è finito in manette una delle cosiddette «nuove leve» del racket. Si tratta di un incensurato di appena ventidue anni: Oronzo Roma, che questa mattina dovrebbe essere interrogato dal sostituto procuratore Adele Ferraro che ha disposto il fermo.

Un suo complice sarebbe latitante ma la sua libertà, a quanto pare, avrebbe le ore contate. I carabinieri, infatti, lo hanno già identificato e non è escluso che riescano a catturarlo nelle prossime ore. In città, però, più di qualcuno sostiene che ci sarebbero almeno quattro persone coinvolte nelle ultime tentate estorsioni.

Al momento, sono emersi pochi particolari sulla vicenda che ha aperto le porte del carcere al giovane incensurato.

I carabinieri non parlano in attesa del suo interrogatorio e in Procura non ci sono conferme ufficiali anche se si stanno esaminando alcuni documenti importanti.

La notizia della cattura di Roma a Ceglie ha fatto subito il giro della città e si è diffusa soprattutto tra i commercianti.

Due di loro, in particolare, sarebbero stati al centro delle richieste estorsive del giovane fermato e dei suoi complici: un tabaccaio ed il titolare di un negozio di articoli da regalo.

Sembra che il giovane avesse preteso la somma di circa dieci milioni di lire per garantire la solita «protezione».

A quanto pare, uno dei commercianti avrebbe anche pagato il «pizzo», ma si tratta di notizie che non trovano conferme.

Di certo, ieri mattina sono state effettuate diverse perquisizioni a Ceglie Messapica: la maggior parte delle quali in casa di giovani incensurati come Roma.

Gli investigatori, su disposizione del pm Adele Ferraro, cercavano in casa degli indagati elementi che potevano in qualche modo condurre ad un coinvolgimento diretto nelle estorsioni. Cercavano, insomma, schede telefoniche o appunti relativi alle telefonate estorsive effettuate per chiedere soldi e minacciare i commercianti.

Sta di fatto che i carabinieri hanno intercettato alcune di queste telefonate e, senza destare il minimo sospetto, hanno avviato le indagini fino a quando - ieri mattina - non hanno deciso di intervenire fermando Oronzo Roma che, insieme al complice latitante, avrebbe avuto un ruolo importante in questa presunta estorsione.

Questa mattina, come si diceva, Roma - assistito dall'avvocato Cosimo Deleonardis - dovrebbe essere interrogato dal sostituto procuratore Adele Ferraro.

A Ceglie, intanto, torna una certa preoccupazione tra i commercianti. Alcuni anni addietro, il fenomeno sembrava definitivamente sconfitto grazie anche all'attività della locale associazione antiracket. Da qualche mese a questa parte, però, il territorio è tornato a rischio sotto il profilo delle estorsioni. A novembre fu anche incendiata una macelleria: un episodio che, secondo gli investigatori, sarebbe collegato direttamente all'attività del nuovo gruppo di estortori.

(Vincenzo Sparviero, La Gazzetta del Mezzogiorno)

 

 

 

 

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Calcio dei miracoli, ora la squadra del Ceglie fa sul serio

Giovedì, 17 gennaio

A questo punto si getta la maschera: l’obiettivo è quello di vincere il campionato di seconda categoria e collocare la città in una dimensione più appropriata alla tradzione ed al blasone.

Dopo sei risultati utili consecutivi, la vittoria nei confronti di due dirette avversarie, l’Atletico Manduria ed il Torchiarolo, hanno definitivamente sgombrato il campo da ogni equivoco. La società di Armando Monaco, a questo punto ha un solo obiettivo, vincere il campionato e con esso riportare l’entusiasmo in una città che con il calcio ha sempre avuto un buon rapporto. L’unico rammarico l’avvio del campionato, ora al giro di boa.

L’avvio era stato senza grosse pretese, con una squadra  costituita per un campionato di tranquillità. Poi, invece, le cose sono cambiate, è giunto qualche rinforzo e la musica è iniziata a cambiare. E lo continuerà ad essere ora che, in questi giorni, potrebbe esserci qualche ulteriore novità. Cosa che non può che far felice lo staff tecnico. Sembrano ormai certi gli arrivi dal campionato dell’Eccellenza di Accardio, giovane attaccante che ha giocato a Salerno  (nella Salernitana gioca suo fratello, ndr), Giannattasio, centrocampista proveniente dal campionato perugino, Fortino, centrocampista del Taranto di C2. Gente che dovrebbe dare ulteriore qualità ad una rosa già competitiva e ce a rilanciato le quotazioni sul finire del girone d’andata. Ci sono tutte le premesse, quindi, per centrare quell’obiettivo che società e giocatori, a questo punto, non nascondono di voler conseguire.

Ed a proposito di rosa vediamo come è attualmente composta, in attesa dei rinforzi prestigiosi. Portieri: Incalza e Gagliano; difensori: Vitale, Leo, Micelli, Ricci, Marseglia, Pecere e Casale; centrocampisti: Nigro, Pastore, Barletta A.,  Barletta S., Gioia, Maggiore e Chirulli; attaccanti: De Giorgio, Renò, Santoro e Monopoli. I quadr societari vedono Armando Monaco alla presidenza, coadiuvato da un consiglio direttivo del quale fanno parte Cosimo Chirulli, Tonino Marseglia e Cataldo Bellanova. Direttore tencico è Pino Scena.

Domenica la trasferta di Lecce, contro la Juventina, impegnativa ma non impossibile. E del resto, se l’obiettivo è quello di vincerlo questo campionato tutte le partite sono sì impegnative ma non impossibili. Per finire da segnalare il tifo locale che di domenica in domenica si rinfoltisce. La speranza della dirigenza è quella di ritornare a vedere gli spalti gremiti come  tempo ce, pur un po’ lontano, nessuno a dimenticato e si spera di ripristinare quanto prima.

Luca Dipresa

 

 

 

 

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Il concorso per l'avvocato "comunale" alla stretta finale

Mercoledì, 16 gennaio

Sta per concludersi la correzione degli elaborati del concorso per l'assunzione in pianta organica di un avvocato. Dei trenta candidati che avevano inoltrato domanda, alla prima delle tre prove scritte svoltosi lo scorso mese di novembre, se ne presentarono solo diciotto. Numero che si è ulteriormente assottigliata nei due giorni successive (17 alla seconda prova e 16 alla terza).

Le tre prove scritte prevedono, come da bando, argomenti di diritto civile, diritto amministrativo per finire con la redazione di un atto processuale civile o amministrativo. Nella fattispecie i candidati s sono cimentati, rispettivamente, con questioni inerenti l'eccezione di prescrizione (prima prova), l'autorità di vigilanza sui lavori pubblici e le procedure in casi di contenziosi (la seconda prova), per finire con l'impugnazione davanti al giudice competente di un decreto di esproprio. In questi giorni, dicevamo, si perfezioneranno i verbali della correzione delle tre prove scritte e, quindi, si esporrà all'albo il diario delle prove orali. Prove alle quali verranno ammessi coloro che, a conclusione di queste prove, otterranno un punteggio non inferiore a 42/60.

La commissione giudicatrice, presieduta dal direttore generale del comune, dott. Graziano Iurlaro e composta dal prof. Guido Raffaele Rodio, ordinario di Diritto Pubblico presso la Facoltà di Giurisprudenza dell'Università di Bari e dal prof. Mariano Fiore, presidente della commissione per i concorsi di avvocato presso la Corte d'Appello di Bari. Le funzioni di segretario verranno invece svolte dalla dott.ssa Concetta Galetta, funzionario del Comune.

Va detto che nei confronti di questo concorso bandito dal commissario prefettizio, dott.ssa Maria Rosa Simone, ci furono delle prese di posizioni da esponenti della passata opposizione, in modo specifico esponenti di Rifondazione comunista, i quali non ritenevano al momento necessario ed utile alle casse del comune una tale figura. Al contrario, il commissario prefettizio, era di parere contrario, fermamente convinto dell'utilità di tale figura che significa un notevole risparmio soprattutto per il capitolo contenziosi. "Questa figura - ebbe, infatti, a sostenere all'epoca la dott.ssa Rosa Maria Simone - abbatterà notevolmente il costo dei contenzioni che vede sistematicamente soccombere l'amministrazione pubblica".

Ed a sostegno di questa tesi i dati in possesso secondo i quali la previsione media di spesa per i contenziosi è lievitata da circa 350 milioni a mezzo miliardo. Ma, pare che si è già oltre. Lo scorso mese di settembre, infatti, il dott. Franco Pompilio, responsabile dell'ufficio contenzioso, redigeva una relazione nella quale veniva affermato che già erano stati spesi 490 milioni sui cinquecento previsti e che erano giunte nuove sentenze, ormai definitive, alle quali bisognerà far fronte. E da palazzo di città fecero sapere che si sarebbe res necessario il ricorso all'avanzo di amministrazione.

Luca Dipresa

 

 

 

 

 

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Tra Centro neurolesi e ospedale Perrino sboccia l'amore

Sabato, 12 gennaio

"E' stato un matrimonio riuscito quello stipulato tra l'Azienda Ospedaliera e la Fondazione Paolini". Così ha esordito il direttore dell'azienda ospedaliera brindisina, dott. Causo, nel corso del suo intervento di saluto in occasione della celebrazione del primo anno di vita del servizio day hospital pediatrico istituto lo scorso anno in seno al centro riabilitativo per neurolesi e motulesi.

Ed a vedere tutti quei bambini in trattamento ed i loro genitori  è appunto la conferma di quanto sia significato l'allargamento del servizio riabilitativo anche in campo pediatrico. Soddisfatto ancor più il presidente della Fondazione Paolini, Giampaolo Angelucci, che ha voluto essere presente a questa festa, attestandone l'attenzione del gruppo verso questa struttura che, diciamolo francamente, ha risolto i problemi di una vastissima utenza che altrimenti sarebbe costretta a convivere, arrangiandosi alla meglio, o girare in lungo ed in largo non solo per il territorio dello Stivale.

"Quando prendemmo in gestione la struttura - ha sottolineato dal suo canto il presidente Angeleucci - non era nei programmi l'avvio del servizio pediatrico; ma strada facendo, attenti come siamo alle esigenze del territorio, abbiamo pregato il prof. Giorgio Albertini, di preparare un progetto".

E che tale progetto avrebbe avuto successo lo garantiva l'estensore, il prof. Albertini, uno dei maggiori rappresentanti della pediatria riabilitativa, che applica moderni tecniche nei trattamenti  in campo motorio, psicomotorio, logopedico, musicooterapico ed idroterapico. Ma i più contenti erano soprattutto i genitori. Con i loro bambini - c'erano tutti quelli in trattamento - hanno riempito l'enorme salone riservato alle manifestazioni. "Grazie a voi - ha detto uno a nome di tutti -nelle nostre famiglie è ritornato il gusto di sorridere". E via un caloroso battimano agli operatori: dal prof. Albertini, all'instancabile coordinatrice dott.ssa Vittoria Tafuno, a tutti quanti i terapisti. E leggendo alcuni dati non si pu• non essere concordi come questo servizio è una reale esigenza del territorio. Il tutto unito ad un altro importante dato:  non dovendosi più spostare per quelli che spesso sono dei veri e propri viaggi della speranza, si è potuto registrare un  più che evidente arrestato degli enormi sacrifici economici prima dell'utenza e - il dato non trascurabile -  dello stesso governo regionale. Circostanza quest'ultima che non sarà passata inosservata nemmeno al dott. Causo.

Ed a proposito di bambini, gli interventi riabilitativi hanno riguardato il 32 per cento casi di tetraparesi spastica e il 36 per cento di ritardo psicomotorio e dei linguaggi. Il 12 per cento sono stati invece i bambini affetti dalla sindrome di Down, il 4 per cento con  difficoltà di apprendimento, monoparesi, genu recurvatum e piedi equini. Circa la provenienza, scontata l'alta percentualità di località regionali, si registrano prenotazioni anche dalle regioni limitrofe. In effetti, c'è una lista d'attesa abbastanza capiente, al punto che è in cantiere un progetto che prevede di allargare ed ampliare il servizio.

Ma torniamo alla festa. Protagonisti sono stati gli stessi bambini. Divertentissimo l'intermezzo con il mago Mister Angels, che con i suoi numeri ha catturato tutti, grandi e piccini.  Ora, ci si appresta ad affrontare questo secondo anno con più determinazione e soprattutto con la convinzione che per tanti bambini e le loro famiglie la vita è decisamente cambiata. In meglio.

Luca Dipresa

 

 

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Poste: code per l'euro, impiegati colpiti dal mal di stress

Martedì, 8 gennaio

Sono dovuti intervenire in ben due occasioni i carabinieri, chiamati dai cittadini, le uniche vittime di un servizio postale che l'Adiconsum, l'associazione in difesa dei consumatori, ha bocciato sonoramente per quel che concerne l'avvento dell'Euro. Per Ceglie, come del resto per moltissime altre realtà, è stato l'accentuarsi di un disservizio che la gente vive sulla sua pelle: personale carente e chiusura pomeridiane del servizio sono lamentele verso le quali ormai nessuno ci fa più caso. Ed in questi giorni lo spettacolo è stato a dir poco indecente con gli sportelli presi d'assalto, con le code che si sono prolungate anche al di fuori dei locali. Ed assieme ai cittadini, gli unici a farne le spese, gli incolpevoli impiegati il cui stress, fisico e mentale (il dover stare attenti nel non sbagliare a dare il resto in euro, ad esempio) era piuttosto evidente.

"Ma possibile che ai vertici nessuno si sia posto il problema di cosa sarebbe accaduto con l'entrata in vigore della nuova moneta?" Oppure che "se di problemi ce n'erano in tempi normali, anche un bambino si sarebbe accorto che la cosa sarebbe stata accentuata", tra i commenti più ascoltati mentre si era incolonnati ad attendere il proprio turno che non giunge prima di un'ora, un'ora e mezza. E perchè‚ il ricorso alle forze dell'ordine? E' accaduto che giunte le 13,30 gli impiegati abbiano alzato le mani tra il comprensibile disappunto della gente. Vero è che chi si trova all'interno dei locali va servito. Ma la situazione non era delle normali e siccome le file si prolungavano anche fuori, nessuno se le sentita, probabilmente, di chiudere le porte in faccia a chi era fuori, "colpevole" di non aver trovato posto all'interno. Senza contare la comprensibile stanchezza dovuta allo stress, una vera tortura ha commentato qualche dipendente, di chi per quasi cinque ore continuative aveva avuto a che fare con centinaia di persone e, soprattutto con i problemi rivenienti da chi pagava in lire e riceveva il resto in euro.

Ed è stato lo stress, probabilmente, a far ammalare direttore e due impiegati, assottigliando ulteriormente il già scarso personale.  Della questione è stato investito anche il locale Codacons locale ed il suo rappresentante, Gaetano Suma, spiega poi come è stato anche difficile poter parlare persino con la direzione. "Ho composto più volte i numeri, anche quello verde, - afferma Suma - ma il telefono squillava senza avere risposta; ed allora ho chiamato direttamente il ministero ed un funzionario mi ha dato il numero diretto del direttore provinciale al quale ho fatto presente la pesante situazione, circostanza della quale era ha conoscenza". Di assicurazioni nessuna se non che "si sta trovando il modo di aprire al pomeriggio, tra qualche settimana". Si, ma il problema è di questi giorni., accentuato, oltre che dall'euro, dalle normali scadenze, dal pagamento delle pensioni e, come è anche accaduto, dal ritiro di moltissime delle  circa novemila raccomandate inviate dal comune ad altrettanti cittadini per questioni di Ici.  La questione, allora, sta - come sostiene il Codacons - "nella mancata organizzazione in vista dell'euro, che problemi ne avrebbe creato, prevedendo magari delle assunzioni temporanee e l'apertura pomeridiana del servizio." Cosa logica se, probabilmente, non ci  fosse di mezzo quella "maledetta" regola del contenimento dei costi dei servizi. Anche se a farne le spese sono gli utenti che, in ogni modo, il servizio lo pagano.

Ma il Codacons, a quanto pare, non si fermerà qui. "Se ci saranno gli estremi - afferma il suo responsabile comunale - chiederemo alle poste il risarcimento della  tassa che i cittadini si vedranno addebitare per il ritardato pagamento della bolletta". Ritardo dovuto proprio alle impossibilità di pagare il bollettino per le evidenti code agli sportelli, con la gente che non poteva perdere ore di lavoro, più del lecito. "Non potendo tenere chiuso il mio negozio per due, tre ore - afferma un commerciante di Via San Rocco - ho deciso di pagare la luce gi… scaduta, non appena agli sportelli cesseranno le code e, purtroppo, dovrò vedermi addebitare anche la multa per il ritardo".

Luca Dipresa

 

 

 

 

 

 

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Antonio Pepe candidato sindaco con propria lista civica

Domenica, 6 gennaio

Solo pochi giorni fa la notizia della sua candidatura a sindaco appoggiato da una lista che si chiamerà "Uniti per Ceglie" ed ora, il candidato sindaco, Antonio Pepe anticipa quelli che saranno i capisaldi del programma che presenterà agli elettori. Si parte dalla  valorizzazione del territorio puntando sulla sua vocazione turistica, "evidenziando opportunamente le risorse esistenti a partire dal centro storico", per giungere allo questione del piano regolatore generale, impegnandosi a realizzarlo nei primi sei mesi di un eventuale successo elettorale. E, restando in tema, prevede "la possibilità di realizzare la prima casa anche su lotti minimi".

 Il programma preannunziato fa anche riferimento alla pressione fiscale, che si tenderà di attenuare mediante la "riduzione degli sprechi e delle spese superflue" e "l'alienazione degli immobili comunali inutilizzati"; il miglioramento dei servizi sociali" offrendo più qualità ai servizi esistenti", attivandone di nuovi "utili alla crescita sociale dei cittadini, in maniera particolare delle fasci più deboli". Di rilievo anche  la questione ordine pubblico, "di primaria importanza in quanto una economia cresce quanto più vivibile è una città".

Quindi il riferimento agli impegni in campo culturale "attivando una fattiva collaborazione con le associazioni locali e con le parrocchie": interessanti il riferimento a quella che Pepe chiama "politica campanilistica", con evidente riferimento ai tanti servizi che sono stati chiusi o trasferiti in altre realtà, "a volte - sostiene - per scarso interessamento dei politici locali". Ultimo accenno alla macchina amministrativa per la quale si prevede la revisione della pianta organica esistente, "mettendo ciascuno degli operatori nelle condizioni di operare meglio". Questi - come tiene a sottolineare il candidato sindaco - gli obiettivi principali sul quale verrà scritto il programma definitivo che accoglierà "ogni forma di indicazione che perverrà da parte dei cittadini". Al movimento - come è scritto in un comunicato stampa - hanno dato la propria adesione professionisti, imprenditori, artigiani e commercianti della città, oltre a numerosi esponenti della lista civica "Cattolici per la città"(presente alla passata tornata elettorale a supporto di Pietro Mita, ex sindaco, ndr) e di simpatizzanti e aderenti dell'Udeur".

L’annuncio della candidatura di Pepe a candidato sindaco in città ha subito ravvivato la discussione tra la gente. E c'è stato chi ha subito sollevato una questione:  visto che Pepe è stato assessore nella passata giunta retta da Pietro Mita - ci si interroga -  questo annuncio non può essere di intralcio per una più che eventuale ricandidatura dell'ex sindaco di Rifondazione comunista?". I giorni che verranno forse chiariranno anche questo aspetto considerato che nell'ambito del centro-sinistra si è alla ricerca della massima unità per fronteggiare la Casa della Libertà a riappropriarsi del municipio dopo sedici mesi di gestione commissariale.

 

 

 

 

 

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Il Liceo Scientifico "promosso" anche al secondo anno

Sabato, 5 gennaio

Una buona notizia al rientro a scuola. Gli studenti che frequentano la terza media, e che lo vorranno, potranno inoltrare la propria domanda di iscrizione (come è noto sono stati prorogati al 20 gennaio i termini) al primo liceo scientifico. “Prima delle vacanze natalizie – afferma Mario Allegretti, ex assessore alla pubblica istruzione della giunta Magno – il vice presidente dall’amministrazione provinciale, Friolo, mi informava che la giunta aveva deliberato per la istituzione del liceo scientifico accorpato al comprensivo superiore”.

E siccome, stando alla normativa vigente, la volontà dell’ente locale è fondamentale in questo tipo di discorso, dal prossimo anno scolastico non si verificheranno più i problemi ed i disagi ai quali sono stati sottoposti gli alunni che attualmente frequentano il primo scientifico accorpato al “Ludovico Pepe” di Ostuni. Disagi che si sono fatti sentire da alunni e famiglie, che ebbero modo di manifestare subito il proprio disappunto per la scelta operata, quando sarebbe stato più logico far rientrare l’indirizzo nell’ampliamento dell’offerta formativa del liceo classico. In tal senso ci si era attivati a livello di consiglio di istituto e, conseguentemente, di amministrazione comunale e provinciale (decisione che, tra le altre cose, non comportava alcun aumento di costi). Poi, a pochissimi giorni dall’inizio dell’anno scolastico, per i 33 alunni che già erano alle prese con i preparativi, a cominciare dall’acquisto dei libri di testo, tutto andò all’aria con la decisione di istituire il primo scientifico non nell’ambito dell’ampliamento dell’offerta formativa del classico, ma come sezione staccata di Ostuni. Una sola classe significava problemi di ubicazione, non avere un minimo di autonomia (non c’era un recapito amministrativo), non disporre di personale ausiliario, far rimanere la classe scoperta per un bel po’ in caso di malattia del docente comunicata al mattino.  Ora, per il prossimo anno, tutti questi problemi dovrebbero cessare perché – stando l’atto deliberativo della Provincia – lo scientifico verrà annesso al comprensivo superiore del quale fanno parte il classico, il commerciale ed i due professionali. Soluzione logica ed opportuna che consente ad alunni e famiglie di evitare quei disagi che, nonostante la collaborazione tra comprensivo cegliese e scientifico ostunese, si  presentano.  Va anche detto che la decisione di porre rimedio a questa situazione disagevole è stata sostenuta dal commissario prefettizio, in modo particolare dal sub commissario, dott. Guido Aprea, che ha seguito la vicenda per conto del comune. Analogo impegno da parte dei consiglieri provinciali cegliesi, che hanno fatto proprie le legittime lamentele di studenti e famiglie,  che ora si spera rientreranno dal prossimo anno scolastico.

(Luca Dipresa, Gazzetta del Mezzogiorno)

 

 

 

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"Il mestiere di sindaco": un libro dell'ex Paolo Locorotondo

Venerdì, 4 gennaio

E’ uscito in questi primi giorni del nuovo anno “Il mestiere del Sindaco. Verso la conclusione della Prima Repubblica”, il libro scritto da Paolo Locorotondo che dal luglio del 1986 all’aprile del 1993 è stato a capo della civica amministrazione locale. Un lavoro che parte dall’esperienza e dall’impegno personale e che farà sicuramente molto discutere perché ripropone alla mente di tutti uno dei periodi più difficile della Repubblica.

 “La prima repubblica sta per concludersi – è scritto nella presentazione del libro edito da Capone -. Il sindaco di un grosso comune del brindisino adempie i suoi doveri con diuturno impegno. Viene colpito come altri suoi colleghi, da una ingiusta accusa per reati contro la pubblica amministrazione, ma è assolto con la formula più ampia, da Tribunale di Brindisi, dopo sette anni di indicibile attesa”. Ma nel complesso in questo libro, “dall’esposizione della effettiva attività svolta, si ricava una generale presentazione del mestiere del primo cittadino”.

Centoventi pagine suddivise in quindici capitoli, una successione di avvenimenti narrati con dovizia di particolari che ripropongono il “mestiere” di sindaco,  spesso è chiamato a decisioni immediate, a scelte che possono apparire anche impopolari ma che comunque partono dal presupposto di essere adottate per il bene della sua collettività, dove ogni cittadino merita tutta l’attenzione possibile, con i suoi problemi e le sue aspettative. Si parte dalla vicenda che lo ha visto alla fine, dopo sette lunghi anni, assolto con la più ampia formula “perché il fatto non sussiste”,  ponendo fine a quella che p stata “ l’indicibile sofferenza morale e fisica di chi aveva soltanto adempiuto il proprio dovere derivante dal suo status di sindaco”. 

Quindi il riferimento alle diverse realizzazioni, ai rischi derivanti dallo svolgimento dell’attività amministrativa, all’azione comprensoriale svolta per lo sviluppo del turismo tradizionale e l’agriturismo (Locorotondo è stato promotore e presidente del consorzio interprovinciale del territorio dei trulli e delle grotte dal 1978 al 1991 e presidente nazionale di un’associazione agrituristica   dal 1980 al 1990), alle iniziative nel campo culturale, agli interventi tempestivi ed urgenti in favore di cittadini in difficoltà, ai problemi di natura urbanistica e salvaguardia del territorio. Gli ultimi due capitoli riguardano le considerazioni di come “il mestiere di sindaco si allarga con l’esercizio della discolpa dagli atti di accusa “ e del modo con il quale “viene messa fuori gioco gran parte dei politici e degli amministratori” nel periodo che è passato alle cronache ed anche alla storia come tangentopoli. Insomma, un interessante lavoro nel quale si rispecchieranno sicuramente molti sindaci e tantissimi amministratori che oggi come ieri vivono sulla propria pelle quello che da sempre è stato il difficile “mestiere” di primo cittadino. La presentazione ufficiale del libro avverrà nella seconda decade di gennaio.

 

 

 

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Freddo dai Balcani: neve, gelo e temperature di -2 gradi

Venerdì, 4 gennaio

Una nuova ondata di neve e gelo ha colpito le regioni adriatiche meridionali e in modo particolare l'altopiano della Murgia. Anche stamattina Ceglie Messapica si è svegliata sotto un leggero strato di coltre bianca caduto per circa due ore dalle 23 di ieri: la bassa temperatura, che nella notte ha fatto scendere il termometro a meno 2 gradi sotto lo zero, ha trasformato il paese in un'immensa lastra di ghiaccio.

Notevoli i disagi alla circolazione con le auto bloccate e una serie di piccoli incidenti, in modo particolare lungo la circonvallazione più esposta al freddo polare di tramontana, ma senza alcuna conseguenza per le persone.

Stavolta sono immediatamente entrati in funzione i mezzi spargisale e spargisassi, assenze che durante la nevicata di dicembre ha creato molte polemiche per la lentezza e l'inadeguatezza degli interventi disposti dall'ufficio tecnico comunale.

Solo intorno alle 12 il ghiaccio è stato parzialmente sciolto da un lieve rialzo della temperatura favorito da pallido sole affacciatosi dalla coltre di nubi.

 

 

 

 

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Capodanno tradizionale e lunghe file per l'euro che non c'è

Mercoledì, 2 gennaio

Con temperatura sulla soglia dello zero l'arrivo del nuovo anno è stato festegiato a Ceglie in lunghe tavolate con gli amici o presso uno dei numerosi ristoranti della zona, mentre sono state del tutto assenti le feste popolari di piazza celebrate negli ultimi due anni. E' stato un veglione all'insegna, quindi della tradizione, con i botti di mezzanotte sparati nelle strade e il paese trasformato in un quartiere napoletano illuminato a giorno per oltre 30 minuti. La festa si è svolta regolarmente, senza intoppi o incidenti a persone: gli unici salassi per chi ha scelto il veglione nei locali della zona dove il prezzo di "adesione" ha oscillato tra le 140mila e le 250 mila lire: ultime occasione per spendere l'ormai vecchia banconota nazionale.

Dal 2 gennaio l'introduzione dell'euro ha provocato lunghissime code agli sportelli bancari e nei due uffici postali del paese, con attese di quasi 4 ore per i pensionati che esausti hanno richiesto l'intervento dei carabinieri. Il passaggio alla nuova valuta ha trovato impreparati gli istituti bancari, mentre i bancomat fin dalla tarda mattinata del 31 sono stati disattivati e quindi inoperativi.

 

 

 

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