Il soprannome, la vecchia "carta d'identità"
di Pasquale Elia
NOTA INTRODUTTIVA
(La sorgente più
copiosa dei cognomi è il soprannome - Giovanni Flecchia 1878).
Questa mia iniziativa vorrebbe avere lo scopo di stabilire come,
quando e soprattutto, da cosa sono derivati, nella nostra Città, i
cognomi e i soprannomi, se non tutti almeno i più diffusi.
Dalla copiosa documentazione notarile custodita presso l'Archivio
di Stato di Brindisi da me, in minima parte, consultata emerge che
alcuni cognomi cegliesi (Lamarina, Nannavecchia, Leone, Urso, Caliandro,
Elia, Epifani, Vacca, Nisi, Biondi) sono di antichissima datazione.
E' ben noto che la funzione del nome, è sostanzialmente, quella
di individuare e distinguere una determinata persona. I nomi, i cognomi
e i soprannomi si potrebbero paragonare a delle vere e proprie "etichette",
le quali servono, come per le "targhe"
nelle automobili, per identificare, in una collettività, un individuo o
un gruppo famigliare.
Il nome può essere scelto perché beneaugurante per la vita di
un neonato o perché si richiama a quella di un santo che si festeggia
nel giorno della nascita o al santo patrono della città.
Talvolta nella scelta del nome vengono rispettate tradizioni
familiari secondo le quali si tramandano i nomi dei nonni e di seguito
quello degli zii e, infine, quelli di un fratello o di una sorella morti
precedentemente. Inoltre il nome può essere attribuito per “moda”,
ossia i genitori subiscono l’influsso presente in quel momento che
vede privilegiare certi nomi rispetto ad altri. In questo ultimo caso si
crea un quadro di preferenze in cui determinati nomi mantengono per
alcuni anni frequenze elevate per poi ridursi fino a scomparire
successivamente. In altre parole la “moda”, che influenza tanti
settori dell’attività umana, entra anche nell’onomastica.
Nella nostra Città infatti i soprannomi individuano con maggiore
facilità, più di quanto faccia un cognome, un determinato individuo o
una famiglia.
I soprannomi possono essere con intento solo distintivo o
scherzoso, oppure satirico e polemico, o anche spregiativo ed offensivo,
e rivelano determinate caratteristiche della persona o del gruppo
famigliare sia fisiche (Biondo, Rosso, Nero, Grasso, Magro, Piccolo,
Grande, Bello, Brutto), sia intellettuale, di carattere o di
comportamento (Allegro, Astuto, Ardito).
Questo studio è frutto di non poche ricerche permeato sulla
"curiosità" e, forse, sull'interesse del tutto personale
idoneo a creare occasioni che ci permettono di appropriarci del nostro
passato. Il passato è la nostra storia.
"Nell'uso locale il
nomignolo è più vivo e più conosciuto del cognome ufficiale, essendo
più individuale, permettendo di distinguere più sicuramente le
famiglie e le persone di uguale nome e cognome, di una persona spesso
viene aggiunto tra parentesi il soprannome popolare" [G. Rohlfs,
Dizionario Storico dei cognomi salentini, (Terra d'Otranto), Galatina
1982].
E' importante tenere presente che la nascita di un soprannome
sovente si perde nel buio dei secoli. A volte il soprannome è venuto
fuori per caso, sul lavoro, per gioco, per battute scherzose, oppure per
una parola ripetuta più spesso dal soggetto. E' bastato un semplice
pretesto per suggerire la creazione di un nomignolo.
Di seguito alcuni esempi per spiegare le inconsuete occasioni che
stuzzicavano la fantasia popolare. L'Autore
*
* * * * -
Capòn', uomo che era di
natura assolutamente "testardo, duro a capire" - (Ceglie Messapica) -
Cucùzz', aveva la testa
oblunga a forma di una "cucuzza", zucca (Salvatore Zecca, Raccolta di un centinaio di soprannomi usati a Ugento). - Cunigghièr',
deriva dal soprannome di una donna chiamata la "cunigghiera"
per avere partorito 24 figli, cioè 21 maschi e
3 femmine (Enzo Poci, Raccolta di soprannomi in uso a Mesagne). -
Dent'd'or', aveva un dente
d'oro (Raccolta di soprannomi organizzata dal Prof. Elio Marra, Preside
dell'Istituto Tecnico Commerciale di Nardò. Comprende soprannomi
raccolti dagli alunni di quell'Istituto). -
Dimonj',anche Diàavl',
uomo che aveva una intelligenza spiccatissima (Ceglie Messapica). -
Fusc'-fusc', uomo che
aveva sempre fretta (Ceglie Messapica). -
Menzabarb', trae origine
da un barbiere, il quale chiamato per fare la barba ad un morto, mentre
si apprestava a radere l'altra metà della faccia, gli sembrò che il
cadavere avesse mossa la testa e preso dal panico scappò via. (Enzo
Poci, Raccolta di alcuni soprannomi in uso a Mesagne). - Mennagross',
donna che aveva un seno fuori misura (Ceglie Messapica). -
Panìzz', uno della
famiglia si vantava di possedere un cappello di marca "Panizza"
(Salvatore Sicuro, Elenco dei
soprannomi raccolti a Martano e Scorrano). -
Sett'piil', uomo che aveva
pochissimi capelli in testa (Ceglie Messapica). -
Spezzazapp', uomo che non
avendo voglia di lavorare, rompeva la zappa, rimanendo inattivo
(Vincenzo Palmisano con la collaborazione della moglie prof.ssa Caterina
Baccari. Elenco dei nomignoli usati a Ostuni). -Viscùdd',
chiamato così perché
quando salutava alzava tre dita (Ceglie Messapica).
Ecco
alcuni esempi tipici: 1. Aspetto fisico (difetti): Faccia
brutta, Gnùr', Gnurucàt', Jamma fina, Manupers', Mennagròss', Menzalèngh',
Muccùs, 'Ntartagghj', Sannùt', Sciummùt', Sciummuttièdd', Senzacùl',
Tignùs', Zuèpp', Rizzitièdd'. 2. Aspetti umani e morali: Malalèngh',
'Ngarbàt', Pallùnar', Scianghèdd', Sciampagnòn', Scigghjàr', Stuffùs'. 3. Professione e mestieri: Cantinièr',
Crapàr', Cùppular', Cùrdular', Cùsutor', Firràr', Fùrcular', Fùrnar',
Linitòr', Massàr', 'Mbrellàr', Nutàr', Picuràr', Prejamuèrt', Putìar',
Scarpàr', Siggiàr', Spiziàl', Tintòr', Trapp-tàr', Vaccàr', Vuccièr'. 4. Parti del corpo umano: Cul'quadrat',
Senza-nas', Patàn'a-mocc' 5. Chiesa e religione: Bonsignòr',
Santòr', Dimonj', Parm - u-sant', Diàav-l' 6. Animali domestici: Piddjìttr',
Puj', Pruscjìn'. 7. Uccelli: Curciùl',
Rivièzz'. 8. Pesci: Zanghètt'. 9. Tipi numerali: Quarànt',
Quattr'occhj', Cinquìn', Sistjin'. 10. Nomi di paesi e contrade: Cosènz',
Palèrm' Putignàn'. 11. Verbo composto con sostantivo:
Jusc'appie-d', Scopastrad',
Sparafuèch'. 12. Nomi licenziosi e osceni: Cacalièett',
Cugghjoon', Culapièrt', Culurùss', Pezz-a-ncùl', Spaccjim', Cacafich',
Pizzarièdd'. 13. Personaggi illustri: Nègus',
Poliremo, Togliatti, Badoglio, Masanièdd', Garibaldi. 14. Vestiario: Scarpin',
Pagghjètt'. 15. Nomi di frutta: Pirùdd'. 16. Animali selvatici (insetti e
vermi): Fuìjn', Pòd-sc',
cozzapatèdd', cuzzièdd'. 17. Alberi e arbusti: Scràscj'
, Calapriscj'. 18. Modi di dire: Fazzàdji' 19. Tipi di raddoppiamento: Jacqua-jacqu',
Picca-picc', Ripa-rip', Coccia-coccia', fusc'fusc'. 20. Attrezzi domestici: Bicchjrìn',
Piattìn'. 21. Nomi etnici: Stunèes',
Martinèes', Carvignùul', Francaviddèes', Cistranèes', Fascianèes'. -
Inoltre: - Citrullìcchj', Cicchièer', Mammàar', Fich-siccàat', Fugghjàastr', Fjùur', Scurèesc', Bamminièdd', Cuculicchj', Sc-uppètt', Murtòorj', Pitnissjin', Padr-tern', Malèerv', Pacciarièedd', Piddichèedd', Purp-ttòn', Mazzòccl', Carivasc', Tingiàan'.
* * * * * NOTA DELL'EDITORE - Il richiamo dei soprannomi cegliesi ha solo finalità di studio e ricerca della storia e del costume locali, pertanto nessun riferimento offensivo è o può essere indicato alle persone che potrebbero riconoscersi nelle menzioni dell'Autore.
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