Antologia

Antologia letteraria. Scritti, narrazioni e ricordi di Ceglie Messapica (Brindisi)

Lucio Sanseverino, il Cardinale

 

  di Pasquale Elia 

 

Nacque, nel 1564 (Enciclopedia Storica Vaticana, Roma 1976, vol. X, p.1815; ASNa., m/s Livio Serra di Gerace, vol. III, p.1216; ASNa., Archivio Sanseverino di Bisignano, b.338, Appendice n°8, fg.1; P. Elia, Ceglie Messapica, La Storia, Manduria 2000, p.55), da Giovanni Giacomo Sanseverino (+ 31 ottobre 1582), IV conte della Saponara e da Cornelia Pignatelli (+ 29 gennaio 1592), figlia di Fabrizio, marchese di Marsico Nuovo e di Vittoria Cicinelli.

Il luogo di nascita di questo personaggio non è riportato nei documenti conosciuti, ma sappiamo per certo che costui nacque a Saponara, feudo prediletto di quella famiglia.

             Quando aveva appena diciotto anni (1582), gli morì il padre. Le proprietà quindi furono ereditate tutte dal primogenito Ferdinando o Ferrante. Era d'obbligo per Lucio, a quel punto, in ossequio alle usanze del tempo, seguire la carriera ecclesiastica. Oltre a Ferdinando, Fabrizio, Ascanio, Vittoria e Delia erano gli altri suoi fratelli.

             Di questi, Fabrizio e Ascanio nacquero a Ceglie e furono quivi battezzati nella Chiesa Madre. Fabrizio vi morì anche nella nostra città nell'ottobre del 1602 dove fu sepolto.

             Lucio appena ventenne fu eletto vescovo di Rossano e tenne quella cattedra fino al 1612. Fu Nunzio Apostolico nei Paesi Bassi fino al 1619. Nominato Arcivescovo di Salerno dal Papa Gregorio XV, nel 1621, e successivamente, dallo stesso Papa, fatto Cardinale. Alla morte di Gregorio XV si aprì un Conclave dagli esiti incerti.

             La tradizione vuole che, all'epoca, corresse la voce  "Il Cardinal Sanseverino sarà Papa doman mattina".

             Il Conclave ebbe inizio il 19 luglio 1623 in un momento molto difficile per l'Europa. Da un lato erano schierate Spagna e Austria, dall'altra Francia, Savoia e Venezia (cfr. Petruccelli DELLA GATTINA, Histoire diplomatique des conclaves, Paris 1865, Librairie Internationelle, vol. III, p.42 e segg.; V. Falasca, Grumentum Saponaria Grumento Nova, Storia di una comunità dell'Alta val d'Agri, Potenza 1997, p.90).

             I Cardinali si presentarono divisi in varie fazioni, che facevano capo a due gruppi principali: quello del cardinale Borghese (cui aderivano i cardinali spagnoli) e quello del cardinale Ludovisio (di cui facevano parte i francesi).

             I Cardinali più accreditati per la carica erano: Borromeo, Bandini, Ginnasio, Aracoeli, Mellini, Cobellucci, Campori, Ascoli, Varallo, Cennini, Sagrati, Barbarino e il nostro Lucio Sanseverino. Questi faceva parte della fazione più numerosa, quella del Borghese.

             Esisteva però l'opposizione dello stesso Borghese, il quale temeva che si prolungasse il potere dei seguaci di Gregorio XV.

             Dopo una lunghissima schermaglia la spuntò, il 5 agosto, il Cardinale Barbarino che pur appartenendo al campo del Borghese, era ben visto dai francesi e dal cardinale Ludovisio, il quale era stato eletto cardinale su richiesta della Francia, ove era stato Legato Pontificio. E' noto che i Sanseverino erano molto legati alla Corona spagnola.

             Barbarino, cardinale di Spoleto, assunse il nome di Urbano VIII.

             Le sofferenze e i patimenti sopportati durante il Conclave portarono il Cardinale Sanseverino alla morte, avvenuta il 23 dicembre 1623 (Enciclopedia Storica Vaticana cit.; ASNa., m/s di Livio Serra di Gerace, cit., M. Ciracì, Le strade di Ceglie Messapica, Manduria 1996, p.101 ). Alcuni storici indicano la morte del cardinale al 25 dicembre 1623. Fu sepolto a Salerno, nella Cappella delle Reliquie. L'iscrizione posta sulla lapide fu composta dal nipote Luigi Sanseverino, principe di Bisignano. Il Luigi in questione era figlio del fratello maggiore Ferdinando, il quale aveva sposato Isabella Gesualdo di Fabrizio, conte di Venosa. Isabella era rimasta vedova, in giovane età, di Alfonso de Guevara, conte di Potenza.

             Sappiamo per certo dalla documentazione notarile custodita presso l'Archivio di Stato di Brindisi che S.E. il vescovo Lucio Sanseverino nel mese di ottobre del 1602 soggiornò a Ceglie, alloggiando nell'ala padronale del castello.

             In quel periodo Lucio risulta procuratore del nipote don Giovanni ed amministratore della eredità del fu don Fabrizio (ASBr.,Stefano Matera,21.10.1602,C.12/T.INV.III.B.1.II.3). Sempre in quel mese di ottobre del 1602, il vescovo Lucio Sanseverino stipulò un atto di vendita con don Ascanio Castromediano di Lecce di tomola 1300 circa di frumento per la somma di ducati 2.200 (ASBr., Notaio Stefano Matera), fece costruire una Cappella dedicata alla Santissima Concezione dentro la Chiesa Maggiore di Ceglie (ASBr., Stefano Matera, 1602, C.11.INV.III.B.1.II.5; a.1603, C.113-114.INV.III.B.3.1.II.3). Infine in accordo con l'Universitas (Comune) nella persona del Sindaco del tempo Francesco Ciracì, redigono il bilancio delle entrate e dei pagamenti effettuati e delle pendenze in corso (ASBr., Stefano Matera,29.10.1602, C.18.INV.III.B.1.II.3) e fa il conto del dare agli eredi del fu don Fabrizio Sanseverino, conte della Terra di Saponarie con gli interessi maturati ed un elenco di polizze del precettore di Terra d'Otranto in Lecce (ASBr., Stefano Matera, 29.10.1602, C.18.INV. III.B.1.II.5).     

            Il nipote don Giovanni di cui sopra era il figlio del fratello Ferdinando e di Isabella Gesualdo, all'epoca minorenne, era nato infatti nel 1586 e morì molto giovane all'età di venti anni, nel 1607 (V. Falasca, cit. p. 61; P.Elia, cit. p.60). La lapide della sua tomba è custodita presso il Prof. Vincenzo Falasca in Grumento Nova, provincia di Potenza.

             Ascanio Castromediano aveva sposato, nel 1595, Delia sorella di S.E. Lucio e proprio in quel periodo era nata a Ceglie una bambina alla quale fu posto il nome di Isabella Joanna (M.Ciracì, Patriae Decor, Oria 1992, p.42; Archivio Chiesa Madre, Liber Baptisterii, a.1602, p.484). Costei già moglie del marchese di Specchia, sposò in seconde nozze, nel 1637, Carlo Visconti, conte di Loseto [A. Spagnoletti, La società dei ceti: Egemonia, forme del consenso e controllo sociale,  in Storia di Bari nell'Antico regime 2, Bari 1992, p. 65; P. Elia, Ceglie Messapica, La Storia, (www.ideanews.it/antologia), p.77; L.A. Montefusco, Le successioni feudali in Terra d'Otranto, La provincia di Lecce, Novoli 1994, vol. I, p.118].

 

            Ceglie, alcuni anni fa, dedicò una strada al Cardinale Lucio Sanseverino (M.Ciracì, Le strade di Ceglie Messapica, Manduria 1996, p.101).

            

Torna all'indice dell'antologia