Jus primae noctis, il diritto della prima notte di Pasquale Elia
Forse non tutti sanno che nella nostra città, Ceglie
Messapica, così come in tutte le altre città medioevali, vigeva il
cosiddetto DIRITTO
DELLA PRIMA NOTTE.
Cos'era in realtà questa consuetudine che faceva capo al
Feudatario? La novella sposa doveva giacere, la sua prima notte di
nozze, con il duca o il barone del paese, dimostrando addirittura di
essere anche illibata
Questo preteso diritto sul rapporto prematrimoniale è rimasto in
uso a Ceglie, almeno ufficialmente, fino all'abolizione della feudalità.
I nostri ragazzi forse non crederanno a questa assurda e barbara
usanza, ma fanno fede i vari documenti notarili che confermano quanto
sopra.
Nel mese di luglio del 1729, per esempio, una ragazza di nome
Francesca Gioia dichiara con un atto pubblico che tre anni prima era
stata convocata alla corte ducale per essere sottoposta a visita
ginecologica da una MAMMARA, la quale doveva accertarne la sua
verginità.
Dapprima si oppose a quella visita, ma poi dovette arrendersi
perché il padre lavorava alle dipendenze della famiglia ducale. Riconosciuta
stuprata, il duca Francesco Sisto y Britto (+ 20.12.1776) pretendeva che
Francesca querelasse l'autore dello stupro, ma la ragazza forte e
coraggiosa oppose un fermo e deciso NO.
Don Francesco non accettò di buon grado quel rifiuto e pensò di
poter ottenere un risultato migliore intervenendo sul padre della stessa
il quale tra l'altro svolgeva le mansioni di giardiniere nella casa
ducale.
Quando anche costui rifiutò venne licenziato in tronco da
quell'incarico (ASBr., Atti Notaio D. A. Lamarina, a.1729,
C.167.INV.III.b.3.1.IX.20).
Un'altra conferma ci viene fornita da una certa Antonia Leporale
la quale attesta che il 5 febbraio 1745 fu sottoposta a visita
ginecologica per constatare la sua verginità dalla quale risultò
anch'essa stuprata (ASBr., Atti Notaio Giovanni Antonio Caliandro,
a.1745,C.31.INV. III.b.1.3.I.XI.1) Alcuni cittadini cegliesi, il 10 aprile 1763, testimoniano proprio sul quel JUS PRIMAE NOCTIS (ASBr., Atti Notaio Caliandro, a.1763, C. 81.INV.III.b.3.1.XI.19).
|