Antologia

Antologia letteraria. Scritti, narrazioni e ricordi di Ceglie Messapica (Brindisi)

 

 

Ceglie, la chiesa della Santissima Annunciata

di Pasquale Elia 

            

Chiesa dell'Annunciata (foto Spalluti)        Alcuni studiosi locali la danno per costruita nel XIV secolo. E' una chiesa che per la sua architettura in stile gotico si accomuna all'Abbazia di Sant'Anna e alla Chiesa rurale della Madonna della Grotta. Per tale motivo devo ritenere che fu edificata più o meno nella stessa epoca di queste ultime (intorno al IX secolo). Se fosse di epoca successiva, come si vorrebbe far credere, lo stile sarebbe di sicuro completamente diverso.

            Essa è situata nel centro storico del Borgo medioevale, a qualche decina di metri dalla cosiddetta Piazza Vecchia.

            L'edificio è abbarbicato ad alcune civili abitazioni e, se non fosse per la vela ad un fornice del suo piccolo campanile, sarebbe difficile individuarla fra le altre costruzioni. Se l'Amministrazione comunale o chi per essa (Pro-loco) collocasse della segnaletica farebbe certamente cosa gradita ai tanti visitatori che durante la stagione estiva frequentano la nostra città. Se poi vicino a ciascun monumento fosse collocato una targa su cui fosse riportata,  molto succintamente, la storia di quel sito, sarebbe per davvero il massimo dell'ospitalità.

            Nel '700 subì dei rimaneggiamenti al portalino ed all'unico altare esistente.

            Nelle nicchie che sovrastano l'altare è custodito il gruppo ligneo policromato della Vergine e dell'Arcangelo ed una statua in cartapesta riproducente il patriarca San Giuseppe.

            Un cavo elettrico, che attraversa in lungo ed in largo la facciata anteriore, tinteggiata secondo gli usi locali con lattice di calce, e tre antenne TV collocate sulle attigue abitazioni, sono un pugno nell'occhio del visitatore. Con una modica spesa sarebbe oltremodo opportuno eliminare tali inconvenienti.

            La costruzione è di piccolissime dimensioni e rispondeva, con certezza, alle esigenze della sparuta comunità di quel tempo.

            Come la maggior parte delle Chiese cittadine, anche questa segue la regola canonica sulla costruzione delle chiese, l'altare è rivolto ad ORIENTE (A.B. Berger, Dizionario Enciclopedico della Teologia, della Storia della Chiesa, degli Autori che ha scritto intorno alla Religione, dei Concili, Eresie, Ordini Religiosi, ecc. tradotto in italiano da Padre D. Clemente Biagi, Venezia 1827, Edizione originale 1724, Tomo I e VII; G.De Pascalis - M. Gaballo, Chiesa e convento dell'Incoronata a Nardò, Nardò 1997, p.9).

            In un documento (n°38) di Bonifacio IX in data 29 gennaio 1393 il priorato basiliano di Santa Maria Annunciata in Ceglie risulta vacante per trasferimento dell'Abate. La nostra chiesetta dipendeva dall'Abbazia di Sant'Angelo dei Greci le cui origini, forse monastiche, restano comunque abbastanza oscure.

Per priorato si intende un numero indefinito di frati con un Priore, il quale veniva, in genere, eletto annualmente dall'Autorità civile (Universitas). Per questo motivo, spesso, sorgevano incomprensioni e litigi tra gli Amministratori comunali e i frati. Proprio a Ceglie tra i frati domenicani, il Sindaco e gli Eletti non correva buon sangue.

Dal documento di cui sopra ricaviamo pertanto che la chiesa in argomento era un priorato e per di più basiliano. Il Sacro Rito, come ho dichiarato altrove, in questa chiesa così come nelle altre di seguito elencate: Chiesa di Sant'Anna, Cappella di San Nicola (ora contrada), Cappella di San Giovanni (ora contrada), cripta di San Michele o Sant'Angelo e Chiesa della Madonna della Grotta [A.Chionna (a cura di), Gli insediamenti rupestri della Provincia di Brindisi, Fasano 2001, p.36], veniva officiato con il rito greco.

 L'Arciprete Donato Maria Lombardi nel gennaio del 1748, rispondendo ad un questionario in preparazione di una Visita Pastorale che il Vescovo di Oria avrebbe fatto, afferma che la chiesa della SS. Annunciata apparteneva al Beneficio o Grància, posseduta al presente (1748) dall'Em. Cardinale Spinelli (cfr. don Gianfranco Gallone, La Chiesa e la devozione di San Rocco a Ceglie prima del ' 900, in E' ancora l'Alba, Oria 1999, p.54).

Il Cardinale Giuseppe Spinelli tenne la cattedra della diocesi di Napoli dal 1734 al 1754.

            Per Beneficio o Grància anche Gràngia, nel Medioevo, si indicava una coltivazione agricola dipendente da una Abbazia o da un Priorato.

            Il Beneficio di cui sopra era un appezzamento di terreno ubicato a Nord-Nord-Est della vecchia masseria della contrada Insarti (ASBr., Platea di San Domenico………cit. Piante geometriche; Terre Celiarum del Galdo Hydruntini Provincia (a cura di) Enrico Turrisi, Oria 1997, p.69) e altri DUE alberi di ulivo nelle terre di DI FINO (Terre Celiarium…..cit. p.75).

            In seguito il terreno in questione divenne di proprietà del Capitolo cegliese e con la soppressione degli Ordini Religiosi, nel 1806, quell'appezzamento fu acquistato dalla famiglia Allegretti.

 

Torna all'indice dell'antologia