Antologia

Antologia letteraria. Scritti, narrazioni e ricordi di Ceglie Messapica (Brindisi)

 

Ceglie, il mistero sull'origine del nome

 

di Pasquale Elia 

 

Ceglie è una città antica, una delle città più antiche e ricche di storia della Regione Apulia.

Il suo nome all'epoca dei coloni greci era Kailia, in lingua greca, che in quell'idioma suona come KAILIA (G.Scatigna Minghetti, Vestigia di icone sacre a Ceglie Messapica, Ceglie Messapica 1995, p.5).  

Con la conquista romana, avvenuta nel 267 a.C. e l'uso obbligatorio della lingua latina in tutte le province romane KAILIA fu romanizzata in CAELIA, CAELIUM.

CEGLIE deriverebbe (Giovanni Semerano, Le origini della cultura Europea, Firenze 1984), da CELEIA (sloveno CELIJE - slavo KELIJA = cella), città messapica CAELIA - CAELIUM - KELIA (Strabone, Geografia, l'Italia, libro VI, 3/8, Iapigia VI-3,7), calata su base accadica KALUM = comunità; MESSAPICA con base accadica Musabu = domicilio = presidio, oppure Messu - Apsi = re del mare: popolazioni che formavano una federazione affacciata sul mare.

Da quanto esposto possiamo notare che la parola slava KELIJA è simile alla nostra KAILIA e che anche quella slovena CELIJE e altrettanto simile a CELEIA, CAELIA, CELIA, CILIA, CEGLIE .

Ora se KAILIA, invece di derivare dal greco Kailia  derivasse dallo slavo KELIJA (KELIA anche per Strabone) e CEGLIE dallo sloveno CELIJE ?

Questo potrebbe essere la dimostrazione che i Messapi nostri antenati provenivano dall'ILLIRIA, odierna Albania, Montenegro, Slovenia, Isole Dalmate.

A titolo di cronaca, in Bosnia esiste tuttora la città di CELIJE.

Il Messapico è una lingua documentata dalla quale si deduce la sua appartenenza al gruppo ILLIRICO, di cui conserva alcune peculiarità fonetiche.           

 All'epoca di Carlo I d'Angiò veniva indicata CILIA de Gualdo (cfr. I Registri della Cancelleria Angioina, Napoli 1950, vol. I, p.260; vol. XIV, Napoli 1961, p.230).

Nel 1273, Carlo II d'Angiò, la indica solo CILIA (ibidem, doc. n°388, reg.27, fg.235).

La curia romana in un atto di costituzione di papa Clemente VIII in data 16 luglio1603 è riconosciuta CILIJ del Galdo (ASBr., Notaio Stefano Matera, a. 1603, c.97).

Negli atti del notaio Donato Antonio Ciracì negli anni 1604-1606 è riportato CILIJ de Gaudo (ASBr.).

Il notaio Antonio Ligorio, nei suoi atti del 1655 usa il termine CILIJ del Gaudo (ASBr., c. 44, 48, 55).

Il notaio Francesco Paolo Lamarina, nel 1673, CILIJ del Gaudo, mentre il 5 gennaio 1681 CILIJ Hydruntine Provincie, CILIJ de Galdo.

Nel 1710, negli atti del notaio Donato Antonio Vitale troviamo CILIJ del Galdo; sempre nel 1710, il notaio Onofrio Epifani usa CILIJ del Galdo.

Il 19 agosto 1728, il notaio Domenico Antonio Lamarina, CILIJ do Gaudo.

La curia oritana in un decreto del 27 maggio 1748 riporta CILIJ do Gaudo (ASBr., raccolta documenti Notaio Tommaso Lamarina).

In un sigillo datato 1752 custodito presso l'Archivio di Stato di Napoli, rintracciato dall'amico Michele Ciracì è riportato Universitas Terrae Cilii Gaudo, cioè Comune della terra di Ceglie del Gaudo.

Negli atti amministrativi dell'apparato burocratico del Regno veniva usato indifferentemente il predicato Gaudo o Galdo, mentre il Comune nei suoi atti ufficiali usava sempre e solo GAUDO.

Con l'abolizione della feudalità (decreto 2-4 agosto 1806) gli amministratori cegliesi eliminano il predicato GAUDO. Alcuni anni dopo e precisamente il 18 febbraio 1864, con Regio Decreto, il Comune aggiunge al nome di Ceglie anche il predicato Messapico.

In realtà doveva essere al femminile Messapica, ma il decreto era stato emesso al maschile. Per questo motivo dopo ben centoventidue anni  finalmente il 10 ottobre 1988 con decreto n°921 del Presidente della Giunta Regionale Pugliese  fu apportata la rettifica in MESSAPICA.

 

 

 

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