Ceglie,
il simbolo dell'Aquila imperiale
di Pasquale Elia
L'
Aquila
imperiale ha, fin dai tempi più antichi, significato la forza,
il potere, il coraggio. Quel rapace del tipo bicipite compare, per la prima volta
nella storia cittadina, scolpita, in altorilievo, sul pulpito e sul coro
ligneo della chiesa di San
Giovanni Evangelista dello Ospitale, meglio conosciuta da noi
cegliesi quale chiesa di San Domenico. Sappiamo, per certo, che Aurelia Sanseverino,
nel
1534 (AGOP, Liber A, parte I, f.182, p.24; G.CIOFFARI-M.MIELE, Storia
dei Domenicani nell'Italia Meridionale, Bari 1965, p.27), fece
costruire un convento per monache (odierna casa comunale) con annessa
una chiesetta (a mio parere, odierna sagrestia della chiesa in
argomento).
Per alcuni studiosi quel convento fu costruito, invece, nel 1570 (AGOP, Liber
F, ff.556-577, Notam.ti delli Con.ti Padri et frati della Prov.a di
S.Thom.o delli Pred., p.4, secondo Carlo Longo, l'Autore sarebbe
stato fra Bartolomeo da Barletta). La
presente chiesa di San Domenico fu costruita nel 1688, mentre i frati
domenicani arrivarono nella nostra città, a loro dire, nel 1682 (ASBr.,
Platea seu campione di tutti li
Beni stabbili di campagna.…. ecc. A.D. 1744). Personalmente
propendo per il 1534 per il
semplice motivo che Aurelia, nel 1570, era già morta, ci risulta
deceduta, infatti, il 28.12.1562. Dobbiamo
supporre che quell'AQUILA BICIPITE fu riprodotta in
onore di Carlo V Imperatore (I quale re di Spagna, II d'Ungheria, IV di
Napoli). Se
vogliamo accettare l'ipotesi di cui sopra, cioè l'AQUILA BICIPITE
riprodotta in onore di Carlo V, dobbiamo dedurre che il convento per
monache fu costruito proprio nel 1534. Carlo V, infatti, morì nel 1558.
Sappiamo
che il 16 gennaio 1532 a Bruxelles, su istanza di Ugo Sanseverino,
l'Imperatore Carlo V, concesse il suo benestare ai
capitoli matrimoniali per il matrimonio tra Ferdinando e Violanta
Sanseverino. Alla prematura morte di Ferdinando, Violanta andò sposa al
mercante Paolo Tolosa (ASNa., Archivio Sanseverino, carte n°150). Il
Ferdinando in argomento era il primogenito di Aurelia e Giovanni, suo
primo marito.
Carlo V nacque il 24.2.1500 a Gand dall'arciduca d'Austria
Filippo il Bello, figlio di Massimiliano d'Asburgo, imperatore, e da
Giovanna la Pazza, figlia di Ferdinando il Cattolico e di Isabella di
Castiglia. Divenne a soli sei anni, per la morte del fratello e della
sorella maggiore della madre, come pure di quella del padre, erede non
solo dei Paesi Bassi, ma dell'Aragona e della Castiglia.
L'Austria ha come simbolo proprio l'AQUILA
imperiale con la testa rivolta a sinistra,
mentre la Spagna ha la stessa AQUILA imperiale ma con la testa rivolta a destra.
Con la conquista del Salento da parte delle truppe Austro -
Spagnole, quell'emblema fu assemblato in un unico stemma araldico con
una sola aquila ma con le due teste dei singoli rapaci [vedi Castello di
Lecce, porta d'ingresso rivolta ad oriente, decorata con uno stemma
raffigurante l'AQUILA BICIPITE (Le
Cento Città d'Italia illustrate, LECCE, L'Atene della Puglia, Milano,
s.d. p.5)]. L'Autore di quell'articolo scriveva testualmente: consueto stemma Austro-spagnuolo.
Con
l'abolizione della feudalità e l'istituzione del Decurionato
compare sul sigillo comunale cegliese, nel 1806, un'AQUILA IMPERIALE a volo spiegato con capo rivolto a sinistra (ASBR.,
Conclusioni decurionali, aa.1805-1837).
Il Regno Italico nel periodo 1805-1814 innalza nel suo stendardo
proprio l'AQUILA IMPERIALE A VOLO SPIEGATO CON CAPO RIVOLTO A SINISTRA
(C.G. Bascapè - M. Del Piazzo, Insegne
e Simboli - Araldica pubblica e privata medioevale e moderna, Roma
1983, p.750).
Il 22 settembre 1806, Napoleone aveva concesso all'Esercito
Italiano di fregiare i propri stendardi con l'AQUILA IMPERIALE (vedi
l'odierno fregio dei berretti dei generali dell'Esercito Italiano e
fregio della Polizia di Stato).
Potremmo affermare che il Decurionato cegliese abbia voluto, in onore del Regno
Italico,
inserire nel suo stemma araldico l'AQUILA IMPERIALE (riproduzione di cui
sopra). Per
la cronaca, il mantello che nel periodo invernale indossavano, fino a
meno di cinquant'anni fa, le "Guardie
Municipali" di Ceglie, aveva, tra l'altro, il fermaglio a forma
di AQUILA IMPERIALE A VOLO SPIEGATO CON IL CAPO RIVOLTO (DX) CORONATO E
CON LO STEMMA SABAUDO AL CENTRO (L. Gianfreda, Frak
(sic) e Cangiarro, Ceglie
Messapica 1992, p.61).
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